Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile

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1 1.8 SCENARIO DI CORRELATO ALL INTERRUZIONE VIABILISTICA E ALL ISOLAMENTO DI CENTRI ABITATI IL CASO STUDIO DELLA S.P. 63: BALLABIO MORTERONE (LC) Alla luce della normativa vigente nel settore della Protezione Civile e delle competenze che i diversi attori hanno nella redazione e stesura di un Piano di Emergenza, è nata l idea di una collaborazione tra il Polo Regionale di Lecco del Politecnico di Milano e il Comando Provinciale di Lecco dei Vigili del Fuoco. Tale collaborazione ha trovato una sua applicazione concreta in un caso studio relativo alla Strada Provinciale n.63 che collega l abitato di Ballabio (Valsassina) al più piccolo comune di Europa( Morterone, Lc) con i suoi 31 abitanti. Tale caso, che costituisce un esempio di infrastruttura soggetta ad elevato rischio idrogeologico, può rappresentare nell ambito di un Piano d Emergenza, uno scenario particolarmente interessante da studiare. Tale infrastruttura è infatti caratterizzata da una diffusa franosità delle pareti prospicienti la strada stessa, il che colloca la zona in esame tra quelle a maggior rischio dell intero territorio provinciale. Inoltre essa costituisce l unica via di collegamento per il Comune di Morterone ed una sua interruzione porterebbe ad un isolamento del paese, con grande disagio sia alla popolazione che agli organi preposti al soccorso sia tecnico che sanitario. L iter procedurale che è stato seguito nello studio prevede innanzitutto la redazione di una carta della pericolosità e del rischio lungo l infrastruttura viaria, l individuazione degli scenari di rischio plausibili, la ricerca dei percorsi alternativi e una verifica della loro transitabilità coi mezzi dei VVF. Edizione:1/2003 Pagina 54 di 145

2 Scorcio del percorso alternativo, Culmine di S.Pietro-Muschiada-Olino Redazione delle carte di pericolosità e del rischio lungo l infrastruttura viaria IL PUNTO DI PARTENZA FONDAMENTALE PER UNA CORRETTA PERIMETRAZIONE DELLE AREE SOGGETTE RISCHIO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO LUNGO UN TRACCIATO STRADALE CONSISTE NELLA REALE CONOSCENZA DEL TERRITORIO DA STUDIARE. E PER QUESTA RAGIONE CHE È STATO INNANZITUTTO EFFETTUATO NELL AREA OGGETTO DI STUDIO UN RILIEVO DELLE CARATTERISTICHE GEOLOGICHE, GEOLOGICO-TECNICHE, GEOMORFOLOGICHE ED IDROGRAFICHE SULLA BASE DELLE INFORMAZIONI TRATTE DALLA BIBLIOGRAFIA SPECIFICA E DAI SOPRALLUOGHI EFFETTUATI IN SITO. Edizione:1/2003 Pagina 55 di 145

3 Inquadramento geografico e geomorfologico La strada in esame, appena prima di raggiungere il paese di Ballabio, all altezza del M.Coltignone, abbandona la statale della Valsassina per procedere verso Est. La SP 63 prosegue poi costeggiando il M.te Due Mani e, continuando a salire fino alla Forcella di Olino a quota metri s.l.m., raggiunge l abitato di Morterone (1070 m), appena sotto le creste del M.te Resegone. La parte di tracciato lungo il quale è stato effettuato lo studio è compresa tra il km 3 e il km 6 (Fig.1). Questa zona sembra essere quella interessata maggiormente dal rischio di crolli di ammassi rocciosi sulla sede stradale.tale rischio è mitigato solo in parte dalle già esistenti reti paramassi in aderenza e dai muretti rigidi a difesa della strada. Inquadramento geografico Edizione:1/2003 Pagina 56 di 145

4 Carte di pericolosità e di rischio Piano Provinciale di Emergenza Viste le caratteristiche geologico-strutturali dell area in esame, le pareti rocciose che affiorano lungo la strada presentano un elevato stato di fatturazione e conseguentemente un elevata propensione al distacco di blocchi a dar luogo a frane di crollo Affioramento roccioso (km SP. 63) Edizione:1/2003 Pagina 57 di 145

5 Ricerca dei percorsi alternativi Dai risultati esposti nei paragrafi precedenti si evince come la S.P. n. 63 Ballabio-Morterone presenti un rischio piuttosto elevato in termini di dissesto idrogeologico con possibili franamenti che interesserebbero direttamente la sede stradale. Pertanto, a fronte della possibilità che la strada possa essere interrotta, si è cercato di individuare percorsi alternativi di emergenza che permettano comunque ai mezzi di soccorso tecnico (CNVVF) e sanitario (118) di raggiungere Morterone. A tale scopo, grazie alla collaborazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e di una società privata operante nel settore della rilevazione topografica, che ha fornito gli strumenti di rilievo e di elaborazione dati, è stata identificata e rilevata topograficamente una strada ad uso agro-silvo-pastorale che potrebbe costituire un percorso alternativo alla S.P. 63 nel caso di una sua interruzione. Tale percorso (fig. 9) collega la culmine di San Pietro, posta in Comune di Moggio, con la SP 63 all altezza della località Olino, situata a qualche km oltre il tratto più esposto al pericolo di frana, in Comune di Morterone. Una volta individuato il percorso alternativo si è valutata l effettiva percorribilità dei mezzi di soccorso confrontando le caratteristiche di ogni mezzo (peso e dimensioni) con quelle della strada (portanza, larghezza, raggio di curvatura). Edizione:1/2003 Pagina 58 di 145

6 Piano Provinciale di Emergenza Maggio TRIGONOMETRICO (Traliccio 45) San Pietro TRIGONOMETRICO (Cima Muschiada) Ballabio Forcella di Olino SP n. 63 Ballabio-Morterone strada Maggio-Culmine di S.Pietro strada alternativa Culmine di S.Pietro-Olino Morterone Inserimento cartografico del percorso alternativo rilevato topograficamente. la vicinanza del sovrascorrimento tra l Unità del Monte Melma e l Unità del Monte Due Mani) e all andamento reciproco delle discontinuità. Inoltre sovente le aperture delle discontinuità sono elevate e riempite di materiale argilloso o cataclastico. Infine, alla presenza di grandi sistemi di fratture si accompagna un elevata acclività dei versanti e ciò rende alta la propensione all innesco di fenomeni franosi che possono coinvolgere anche blocchi rocciosi di dimensioni rilevanti. Vista l elevata propensione al dissesto riscontrata nei primi chilometri del tracciato si è applicato il Metodo RHRS (Rockfall Hazard rating System) Edizione:1/2003 Pagina 59 di 145

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