Innovation Forum 2007 Innovazione tecnologica, di prodotto e di processo per la competitività del sistema paese

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1 Innovation Forum 2007 Innovazione tecnologica, di prodotto e di processo per la competitività del sistema paese Il mercato italiano delle PMI: i distretti industriali del futuro di Stefano Micelli Roma, 27 marzo 2007

2 Transizione vs. declino Nel corso degli ultimi cinque anni c è stato un vivace dibattito sui limiti del nostro modello industriale. Due shock critici: introduzione della moneta unica (fine delle svalutazioni competitive come fattore di sostegno all export) concorrenza con i paesi emergenti (sottovalutazione del fenomeno Cina e Far East) I numeri della ripresa attuale segnano la fine del processo di assestamento e il rilancio della competitività del modello.

3 Distretti e competitività Industria manifatturiera Non distretti Distretti industriali Tasso di cambio effettivo nominale (s.d.) Evoluzione delle esportazioni a confronto (Indici: 1991=100; su dati a prezzi correnti) 70

4 Le imprese leader nel rilancio del sistema paese Le imprese leader del made in Italy mostrano un recupero di competitività sul mercato internazionale. Caratteristiche chiave: Forte impulso all internazionalizzazione Maggiore qualità manageriale Vantaggio competitivo fondato su nuove funzioni terziarie (R&D, design e comunicazione, ICT) Il territorio come elemento chiave della competitività: dai distretti ai sistemi locali dell innovazione

5 Metodologia della ricerca La ricerca quantitativa si è focalizzata su 800 imprese: Un campione di PMI di 45 principali distretti industriali italiani del made in Italy (moda, casa-arredo, meccanicaimpiantistica, alimentare) Un campione di PMI non distrettuali manifatturiere localizzate prevalentemente del Nord Italia La ricerca qualitativa (focus group e interviste) si è focalizzata su casi di successo e su utenti particolarmente attenti alle nuove tecnologie

6 I distretti presi in esame Lombardia Mobile- Brianza; Calze - Castelgoffredo; Tessile Como; Meccanica - Lecco; Metalli Lumezzane Piemonte Tessile/abbigliamento - Biella; Oreficeria - Valenza Po; Casalinghi - Cusio; Meccanica - Pianezza Pinerolo Veneto Vetro Murano; Calzature - Brenta; Sportsystem Montebelluna; Concia - Arzignano; Occhiali Belluno; Mobile - Q. del Piave; Tessile - Schio, Thiene, Valdagno; Meccanica - Schio, Thiene- Montecchio; Inoxvalley - Conegliano Friuli VG Sedie Manzano; Mobile - Livenza; Prosciutto - San Daniele Emilia Romagna Ceramica Sassuolo; Tessile - Carpi Macchine agricole - Reggio Emilia; Oleodinamica; Meccanica alimentare Toscana Tessile - Prato; Marmo - Carrara; Concia - S. Croce sull Arno Marche Mobile Pesaro; Calzatura - Fermo; Agro-alimentare San Benedetto Lazio Ceramica -Civita Castellana Abruzzo Abbigliamento Nord Abruzzese; Abbigliamento Sud Abruzzese Puglia Imbottito Murge; Calzatura - Salento; Abbigliamento Salento; Calzatura - Barletta Campania Calzatura e Abbigliamento Napoli; Concia Solofra; Pasta - Gragnano; Conserve - Nocera

7 Il profilo delle imprese Attivita prevalente Distrettuali 44,4% prodotti finiti per il mercato Non distrettuali 46,6% prodotti finiti per il mercato Fatturato medio Addetti medi Export medio Appartenenza a un gruppo Posizione competitiva 18,1 ml euro (mediana 10,0 ml euro) 81,2 (mediana 45,0) 42,3% 27,4% 18,3% leader 58,0% con posizione di rilievo 42,9 ml euro (mediana 23,6 ml euro) 140,1 (mediana 89,5) 35,5% 47,4% 39,6% leader 48,6% con posizione di rilievo

8 L ICT nella piccola impresa italiana Nota: i valori sono calcolati sul campione di piccole imprese (fatturato compreso tra i 5 e 10 ml di euro)

9 L ICT nella media impresa italiana e.co mmerce 2,9 0,6 video co nferenza Edi 11,4 20,8 15,7 30,4 gro upware Erp 40,4 32,5 57,6 53,0 no n distretto distretto Co municazio ne mo bile (RAM) 40,4 62,9 banda larga 68,7 79,8 Co rpo rate Banking 77,3 69,3 sito Web 93,6 89,8 98,5 100,

10 L ICT nella piccola impresa italiana (2) Nota: i valori sono calcolati sul campione di piccole imprese (fatturato compreso tra i 5 e 10 ml di euro)

11 L ICT nella media impresa italiana (2) VoIP 36,9 33,7 elearning 3,0 5,9 call center 1,2 7,4 non distretto sfa 7,3 12,3 distretto scm 12,7 22,2 crm 9,6 20,7 extranet distribuzione 13,8 10,8 extranet fornitori 12,7 17,2 datawharehousing e data mining 23,0 31,5 intranet 66,3 81, Nota: i valori sono calcolati sul campione di medie imprese (fatturato compreso tra i 10 e 50 ml di euro)

12 L ICT nella PMI italiana per settori (1) e.c ommerc e 3,4 1,8 0,5 videoc onferenza 6,1 14,1 29,2 Edi groupware Erp 20,7 17,0 12,7 26,7 21,1 37,0 40,6 34,3 57,4 meccanica casa-arredo moda Comunic azione mobile (RAM) 51,7 45,7 39,7 banda larga 60,6 74,6 69,7 Corporate Banking 71,2 72,7 70,3 sito Web 74,3 95,0 93,9 99,7 99,4 99, Nota: i valori sono calcolati su tutte le imprese intervistate, distrettuali e non distrettuali

13 L ICT nella PMI italiana per settori (2) VoIP 34,5 26,1 30,8 elearning call center sfa scm 4,1 1,8 3,3 6,3 0,0 5,2 9,4 7,3 7,5 14,1 8,5 11,3 meccanica casa-arredo moda crm 9,7 7,5 17,2 extranet distribuzione extranet fornitori datawharehousing e data mining 11 10,9 12, ,5 12,2 24,8 19,4 14,6 intranet 54,5 65,5 76, Nota: i valori sono calcolati su tutte le imprese intervistate, distrettuali e non distrettuali

14 Risultati prodotti dal sito web nella media impresa nessuno 46,8 42,3 aumento del fatturato su prodotti di nicchia 6,8 5,4 aumento del fatturato suggerimenti sui prodotti maggiore feedback dal mercato 18,9 19,0 19,5 21,5 18,4 17,4 non distretto distretto Enfasi sull interazione con il mercato e sulla relazione con il cliente finale ampliamento portafoglio clienti 27,9 31,5 maggiore interazione con i clienti 31,6 40,

15 Il commercio elettronico nella media impresa c'e' un progetto in corso 4,4 4,8 c'e' un progetto in fase di valutazione 2,2 2,7 non distretto distretto creerebbe attriti con la distribuzione tradizionale 3,3 2,1 non e' adatto al tipo di prodotto/processo produttivo 78,1 84,5 mancano risorse per gestire il servizio troppo costoso 2,8 7,5 0,0 0,7 Il commercio elettronico non è percepito come coerente con il modello competitivo delle imprese leader transazioni in rete non sicure 2,8 4,

16 Dotazione tecnologica e posizione competitiva Esiste una chiara correlazione fra posizione competitiva e dotazione tecnologica presso le imprese. Questa correlazione è particolarmente stringente per le tecnologie che fungono da pivot di un modello manageriale evoluto (ERP e groupware)

17 Primo promotore delle ICT nella media impresa altro 2,6 5,9 nessuno in particolare 0,0 2,4 associazioni/centri servizio locali 0,5 0,0 clienti 0,0 1,8 fornitori consulenti esterni 0,5 0,6 3,9 6,1 non distretto distretto Cresce l importanza del responsabile dei sistemi informativi rispetto al modello di gestione tradizionale responsabile SI 45,5 58,8 imprenditore/dir.gen/ad 30,4 41,

18 Il budget della funzione Sistemi informativi Il budget nel 2005 è variato rispetto al 2004? Fonte: TeDIS, 2006

19 Livello di interesse per * Valore medio su scala 0-3 (0=nullo; 3= alto)

20 Ritiro delle delega: utenti intraprendenti Gli utenti sono sempre meno disponibili a delegare l introduzione e l acculturazione in merito alle ICT alla funzione SI e richiedono un maggiore autonomia. Gli utenti sono consapevoli delle proprie esigenze e delle possibili soluzioni tecnologiche disponibili, in particolare per quello che riguarda le applicazioni consumer (es. skype). Organizzazione Focalizzazione su: Affidabilità Sicurezza Controllo Stabilità Utenti si dimostrano: Intraprendenti Autonomi Esigenti Innovativi

21 Esternazionalizzazione: verso l utility computing? Emerge un atteggiamento favorevole al tema dell utility computing e del software a consumo. Non sono presenti preclusioni ideologiche a questa modalità di fruizione della tecnologia né preoccupazioni sulla perdita di controllo diretto ( le macchine in casa )

22 Quali limiti per un nuovo paradigma? Strategici: le tecnologie che costituiscono vantaggio competitivo per l azienda devono restare una competenza interna e non possono essere demandate ad un offerta standardizzata a pacchetto. Tecnologici: l utility computing è considerato un ipotesi plausibile, ma non con le applicazioni tecnologiche attuali. Si evidenzia la necessità di nuove soluzioni applicative pensate ab origine per l utility computing. Professionali: il responsabile sistemi informativi da developer (sviluppatore in proprio di tecnologia) diventerà un buyer con competenze e ruolo differente in azienda Commerciali: incertezze riguardo all interlocutore che offrirà servizi di utility computing e alle tipologie di offerte commerciali: piuttosto di pagare la manutenzione è meglio pagare un servizio

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