La Legge 170/2010. Una corretta interpretazione in vista delle prove Invalsi e degli Esami di Stato

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1 La Legge 170/2010 Una corretta interpretazione in vista delle prove Invalsi e degli Esami di Stato

2 RAV e autovalutazione Brescia, 3/05/2016 Rossi Viviana Dirigente scolastico, formatrice

3 PERCHÉ UN SISTEMA DI VALUTAZIONE?

4 NON SOLO PERCHÉ CE LO CHIEDE LA LEGGE! NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR n 275 del 1999, art.10: REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Legge n. 53/2003, art. 3, Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione DPR 28 marzo 2013 n 80: Regolamento sul sistema nazionale di valutazione Direttiva n 11 del 18 settembre 2014: Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 C.M. n 47 del 21 ottobre 2014: Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione. Trasmissione della Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014

5 MA PERCHÉ LA VALUTAZIONE PUÒ ESSERE UNA RISORSA STRATEGICA PER rispondere all impegno richiesto dall Europa di sostenere, con un programma di ristrutturazione, le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti orientare le politiche educative alla crescita culturale, sociale ed economica del Paese promuovere un esercizio responsabile dell autonomia da parte delle istituzioni scolastiche e formative

6 CONTESTO EUROPEO Centralità della valutazione Utilizzo di criteri standardizzati per la valutazione delle scuole in quasi la metà dei paesi europei Pubblicazione dei risultati della valutazione esterna delle scuole in molti paesi europei Valutazione esterna delle scuole incentrata sui dati relativi al rendimento degli studenti PRIORITA : migliorare la qualità dei sistemi scolastici competenze in alcune aree chiave del curricolo processi didattici e di insegnamento processi di gestione del sistema Eurydice Dicembre 2012

7 ACCOUNTABILITY Con l avvento dell Autonomia, che coinvolge l organizzazione e il funzionamento delle scuole e inserisce princìpi del tutto nuovi (sussidiarietà, trasparenza, responsabilità), viene richiesto alle scuole di rendere conto di ciò che fanno e producono (accountability).

8 Prove INVALSI In Italia, è l art. 3 della L. 53 che definisce la cornice normativa entro cui si inseriscono le Prove INVALSI, previste dal Servizio Nazionale di Valutazione (SNV), basate su una logica valutativa: valutazione di sistema scuola relativa alle conoscenze e alle abilità acquisite dagli studenti. Prove che costituiscono la struttura portante di quella valutazione di sistema che l Italia non aveva mai avuto, a differenza della maggior parte dei Paesi a sviluppo economico/sociale simili al nostro.

9 La Legge n. 53/2003, art. 3, Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha tentato di coniugare da un lato la valutazione come strumento di miglioramento della qualità dell apprendimento, dall altra la valutazione come attestazione del raggiungimento dell obiettivo di certificare saperi e competenze, distinguendo la valutazione in tre tipologie: 1. La valutazione esterna 2. La valutazione interna 3. La valutazione per la certificazione finale

10 La VALUTAZIONE ESTERNA, effettuata prevalentemente in forma di test, è a cura del servizio nazionale (INVALSI), ed è finalizzata a migliorare e armonizzare la qualità del sistema d istruzione e di formazione attraverso verifiche periodiche e sistematiche relative alle conoscenze ed abilità degli studenti e alla qualità complessiva dell offerta formativa. LA VALUTAZIONE INTERNA, con prove più aperte, rientra tra le responsabilità degli insegnanti e si conclude in un giudizio sul profilo formativo raggiunto dai singoli allievi (I docenti hanno il compito di valutare gli apprendimenti e i comportamenti con verifiche periodiche, annuali e per i periodi didattici, ma anche di certificare le competenze). LA VALUTAZIONE PER LA CERTIFICAZIONE FINALE, che potremmo definire mista, avviene attraverso l esame di Stato (con il quale si stabilisce quale profilo scolastico è stato raggiunto) e con la valutazione delle competenze acquisite dagli studenti.

11 Direttiva del 18/09/2014 PRIORITÀ STRATEGICHE DELLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (Princìpi e criteri generali che costituiscono il riferimento per i soggetti del Sistema nazionale di Valutazione e per la Conferenza per il coordinamento funzionale del Sistema Nazionale di Valutazione): i) l'invalsi sosterrà i processi di autovalutazione delle scuole fornendo strumenti di analisi dei dati resi disponibili dalle scuole, dal sistema informativo del Ministero e dalle rilevazioni nazionali e internazionali degli apprendimenti; definirà un quadro di riferimento per l'elaborazione dei rapporti di autovalutazione il cui format sarà reso disponibile alle scuole entro ottobre 2014; ii) Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) si avvarrà di una piattaforma operativa unitaria predisposta dai Servizi informativi del MIUR, in modo da poter gestire e coordinare il flusso delle informazioni e le elaborazioni dati provenienti dalle varie fonti. Nel corso del primo semestre dell'anno 2015, tutte le scuole predisporranno un Rapporto di autovalutazione (RAV), utilizzando il quadro di riferimento definito dall'invalsi e i dati messi a disposizione tramite piattaforma operativa unica

12 La Direttiva 11/2014 precisa le priorità strategiche di cui deve tener conto una buona valutazione, che deve essere finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti e indirizzata a: riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

13 LUNGA LA STORIA DEL SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE Dal 1997, quando la Direttiva 307 istituisce il Servizio nazionale per la qualità dell'istruzione al 1999, quando, con Decreto legislativo si trasforma il CEDE (Centro Europeo dell'educazione) in Istituto nazionale per la valutazione del Sistema d'istruzione (INValSI)... fino alla Direttiva del 12/10/2012 n 85. e al Nuovo Regolamento (DPR 80/2013)

14 Direttiva del 12/10/2012 n 85 Priorità strategiche dell INVALSI per gli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE DELLE SCUOLE Nel corso del triennio scolastico 2012/ /15 l INVALSI presterà supporto ai processi di autovalutazione delle scuole fornendo loro strumenti di analisi dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero attraverso scuola in chiaro e dalle rilevazioni sugli apprendimenti degli studenti, nonché degli ulteriori elementi significativi integrati dalle scuole stesse. Il supporto dell INVALSI sarà garantito prioritariamente nell ambito del PROGETTO VALES, ma nella prospettiva di una progressiva estensione degli strumenti e generalizzazione dei processi di autovalutazione e valutazione a tutte le istituzioni scolastiche, in coerenza con lo schema di regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in via di emanazione.

15 Nuovo Regolamento (DPR 80/2013) Situazione di evoluzione dell intero sistema di valutazione, alla luce del recente Regolamento (Dpr 80/2013)

16 Quali sono gli obiettivi?

17 Una valutazione a 360 Dalla valutazione dell alunno alla valutazione dell insegnamento alla valutazione dell insegnante alla valutazione della scuola alla valutazione del sistema nazionale

18 NUOVE SFIDE

19 NEW A PARTIRE DAL SETTEMBRE 2014: DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA n /03/2013, REGOLAMENTO SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (GU n.155 del )

20 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE si articola nelle seguenti fasi: A) AUTOVALUTAZIONE B) VALUTAZIONE ESTERNA C) AZIONI DI MIGLIORAMENTO D) RENDICONTAZIONE SOCIALE

21 È quindi decollato il sistema a tre gambe (Invalsi, Indire, Ispettori) Il Regolamento (DPR 80/2013) sul sistema di valutazione (SNV) è già operativo. Servono però risorse, strutture, persone. L Invalsi sta sperimentando un sistema di visita alle scuole, nell ambito del progetto VALES (promosso due anni fa dal MIUR), e altri approcci come VM (Valutazione e Miglioramento), che prevede anche analisi del funzionamento didattico, organizzativo e professionale della scuola. Tutto ciò (coerente con la scansione autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento, rendicontazione che sta alla base del SNV) dovrebbe avvenire attraverso l INDIRE (aiutare le scuole nei processi di miglioramento) e gli ISPETTORI (pochi in tutta Italia), che dovrebbero coordinare le equipe che visitano le scuole. Si procederà in piccole aree sperimentali.

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23 PRENDE IL VIA IL PIANO DI AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE. Le scuole devono dotarsi di una unità specifica di autovalutazione, che dovrà essere composta da Dirigente, docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti.

24 RAV Le scuole dovranno compilare un format del Rapporto di autovalutazione (RAV) elaborato dall'invalsi. Nel RAV saranno forniti i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento (livelli di apprendimento, organizzazione didattica, esiti scolastici, utilizzo delle risorse umane e finanziarie) messi già a disposizione del Ministero su "Scuola in chiaro", dall'invalsi e da altri soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro, ecc.). Questi dati saranno inseriti in una piattaforma online, riservata ad ogni scuola e disponibile a partire da gennaio I dati saranno raccolti attorno ad alcuni macro-indicatori relativi a differenti aree (contesto, processi e risultati).

25 IL RAV permetterà alla scuola di compiere un autentica autoanalisi dei punti di forza e di criticità, grazie a dati comparabili consentirà di porre in relazione gli esiti dell apprendimento con i processi organizzativo-didattici all interno del contesto socio-culturale della scuola stessa consentirà l individuazione di priorità e di obiettivi di miglioramento. Il processo di autovalutazione prende avvio dall analisi di informazioni qualificate in possesso della scuola. I DATI A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLA PROVENGONO DA DIVERSE FONTI: -MIUR -INVALSI -Altre fonti (Istat, Ministero degli interni, )

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28 PARECCHIE DOMANDE

29 CHE COS È IL RAV? Il RAV (Rapporto di autovalutazione) è il format on line che servirà agli istituti scolastici per produrre, entro la prossima estate, il loro primo Rapporto di Autovalutazione. È un documento, articolato in 5 sezioni, che prevede 49 indicatori attraverso i quali le scuole potranno individuare i loro punti di forza e di debolezza, mettendoli a confronto con dati nazionali e internazionali, ed elaborare le strategie per rafforzare la propria azione educativa. È uno strumento di lavoro comune che tutte le scuole italiane potranno utilizzare per riflettere su se stesse e darsi degli obiettivi di miglioramento

30 A COSA SERVE IL RAV? Il RAV serve agli istituti per analizzare - il contesto in cui operano (popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche e materiali, risorse professionali); - gli esiti dei loro studenti (i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra l'altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l'eventuale prosecuzione negli studi universitari l'inserimento nel mondo del lavoro); - i processi di organizzazione e gli ambienti di lavoro (dalla predisposizione e progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento passando per l'integrazione con il territorio).

31 CHI AIUTERÀ LE SCUOLE DURANTE IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE? Rappresentanti degli Uffici Scolastici Regionali e dirigenti tecnici del MIUR. INVALSI, che fornirà alle scuole strumenti di lettura e analisi dei RAV. INDIRE e di altri soggetti esterni (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali), che aiuteranno le scuole a realizzare le azioni di miglioramento.

32 LA COMPLESSITÀ DI QUESTO PROCESSO NON PUÒ ESSERE CONDOTTO A PRIORI SOLO DALL ESIGUA UNITÀ DI VALUTAZIONE INDICATA NELLA CIRCOLARE N.47 DEL 2014 ALTRIMENTI IL RAV SAREBBE GIÀ ETICHETTATO COME L ENNESIMO ESPLETAMENTO BUROCRATICO RICHIESTO ALLE SCUOLE QUESTA RESPONSABILITÀ È NELLE MANI DEI DIRIGENTI SCOLASTICI, CHE DOVRANNO COINVOLGERE TUTTA LA COMUNITÀ SCOLASTICA

33 2014/Rapporto_di_Autovalutazione.pdf

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38 LA SECONDA SEZIONE COMPRENDE ANCHE I RISULTATI DELLE PROVE INVALSI 1. La prima sezione riguarda il contesto e le risorse. In essa dovranno essere elencati: popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, ricorse economiche e materiali, risorse professionali. 2. LA SECONDA RIGUARDA GLI ESITI DEGLI STUDENTI: risultati scolastici, risultati delle prove Invalsi, competenze chiave e di cittadinanza, risultati a distanza. 3. La terza riguarda i processi messi in atto sia come pratiche educative e didattiche sia come pratiche gestionali e organizzative (curricolo, progettazione e valutazione, ambiente di apprendimento, inclusione e differenziazione, continuità e orientamento, organizzazione della scuola, sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie ). 4. La quarta riguarda il processo di autovalutazione. 5. La quinta riguarda l'individuazione delle priorità, traguardi e obiettivi di processo.

39 ANCHE GLI ESITI DELLE PROVE INVALSI

40 Per realizzare il percorso di autovalutazione L'INVALSI FORNISCE STRUMENTI SIGNIFICATIVI con la RESTITUZIONE DEI DATI offre l'opportunità alle scuole di conoscere il risultato, item per item, e confrontarlo con la media nazionale

41 QUINDI LE PROVE INVALSI POSSONO SERVIRE PER MIGLIORARE LA DIDATTICA DELLE DISCIPLINE COME?

42 LEGGENDO E CONFRONTANDO I RISULTATI DELLE RILEVAZIONI, da cui emergono: - un quadro ricco e variegato del sistema scolastico italiano - marcate differenze territoriali: i risultati sono meno soddisfacenti nelle regioni del Mezzogiorno (pur con differenziazioni al suo interno, perché Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata vanno un po meglio), con un divario territoriale che tende a crescere lungo il corso degli studi. -..

43 Le prove Invalsi hanno un senso se le scuole vengono messe in grado di valutarne gli esiti. Ma è possibile ciò? Fino a poco tempo fa solo il 20% delle scuole scaricava gli esiti delle prove INVALSI, oggi supera il 50%. Si stanno diffondendo pratiche di AUTOVALUTAZIONE che partono dall analisi dei risultati delle prove INVALSI e dai loro effetti sulle pratiche didattiche. In molti casi si attivano gruppi di ricerca per un analisi degli apprendimenti. Ad esempio, si studia l influenza dei contesti. La rendicontazione di una scuola dovrebbe tener conto di molti altri elementi e valori, far parte di un dialogo sociale con la comunità, che non si basi solo sulla pubblicazione competitiva di graduatorie. Se maturerà questa cultura della valutazione, senz altro il futuro del sistema di valutazione sarà più sereno.

44 In ogni caso L'INVALSI FORNISCE GLI STRUMENTI GUIDE INVALSI 2) Con l offerta di GUIDE: per tutte le prove proposte agli studenti dei vari livelli di scuola sono disponibili on line le GUIDE INVALSI per matematica e italiano, con l'esame item per item. (vedi successive slide)

45 LA VALUTAZIONE CHE VORREMMO... Un promemoria per il nuovo il Presidente Damiano Previtali Si fa una buona valutazione non contro, ma con e per la scuola, in uno spirito di reciproca sincerità di intenti tra le scuole ed il sistema nazionale di valutazione. Per questi scopi riportiamo di seguito alcuni passaggi (per noi) ineludibili, che dovrebbero figurare in qualsiasi disegno strategico sullo sviluppo dell Invalsi. 1. Una valutazione per conoscere e migliorare 2. Valorizzare la dimensione formativa della valutazione 3. L uso delle prove Invalsi per le scuole 4. La comparazione e la rendicontazione con valore sociale 5. Mettere in gioco i processi, i contesti, le professionalità 6. Il Regolamento del SNV va attuato con saggezza 7. L autonomia, la terzietà e la affidabilità dell Istituto Nazionale di Valutazione

46 L'AUTONOMIA SCOLASTICA non può alimentarsi di logiche autoreferenziali, perché servono meccanismi di lettura e di confronto su quanto accade all'interno delle scuole e nel sistema.

47 L AUTOVALUTAZIONE dovrà inserirsi in un vero e proprio ciclo della performance La riflessione sulla situazione di partenza si focalizza sul cosa e come e sfocia in piani e interventi di miglioramento migliorare

48 E IL RAV?

49 Il RAV serve agli istituti per analizzare: il contesto in cui operano(popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche e materiali, risorse professionali); gli esiti dei loro studenti(i risultati scolastici, ma anche quelli delle prove standardizzate, le competenze chiave raggiunte e i risultati a distanza, vale a dire, fra l'altro, gli esiti nei cicli scolastici successivi, l'eventuale prosecuzione negli studi universitari e l'inserimento nel mondo del lavoro); i processi di organizzazione e gli ambienti di lavoro(dalla predisposizione e progettazione della didattica, alla predisposizione degli ambienti di apprendimento passando per l'integrazione con il territorio).

50 La scuola dovrà nominare un nucleo di autovalutazione che si occuperà della compilazione del format del RAV. Per ciascuna area la scuola dovrà esprimere un giudizio complessivo, utilizzando una scala di possibili situazioni che va da 1 a 7. Le situazioni 1 (Molto critica), 3 (Con qualche criticità), 5 (Positiva) e 7 (Eccellente) sono corredate da una descrizione analitica con funzione di guida per capire dove collocare la propria scuola lungo una scala.

51 Per CIASCUNA AREA si chiede infine di motivare brevemente le ragioni della scelta del giudizio assegnato, indicando i fattori o gli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico livello della scala. Al termine di ciascuna area degli Esiti e dei Processi è presente uno spazio di testo aperto, intitolato Motivazione del giudizio assegnato. In questo spazio si richiede alla scuola di argomentare il motivo per cui ha assegnato un determinato livello di giudizio nella scala di valutazione.

52 ES. MACROAREA DEI PROCESSI DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO 1. Curricolo, progettazione e valutazione 2. Ambiente di apprendimento 3. INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE 4. Continuità e orientamento 5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola 6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

53 INCLUSIONE INDICATORI 3.3.a Attività di inclusione Definizione di procedure per inserire gli allievi nei percorsi di recupero (descrittore: si/no) INVALSI - Questionario scuola INVALSI - Questionario insegnanti COMETA

54 3.3 Inclusione e differenziazione Definizione dell'area Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d aula e nelle altre situazioni educative. L area è suddivisa in due sottoaree: INCLUSIONE modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze. RECUPERO e POTENZIAMENTO modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo

55 INCLUSIONE DOMANDE GUIDA E INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA La scuola realizza attività per favorire l inclusione degli studenti con disabilità nel gruppo dei pari? Queste attività riescono a favorire l inclusione degli studenti con disabilità? Gli insegnanti curricolari e di sostegno utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva? Questi interventi sono efficaci? Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano anche gli insegnanti curricolari? Il raggiungimento degli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati viene monitorato con regolarità? In che modo la scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali? I Piani Didattici Personalizzati sono aggiornati con regolarità? La scuola realizza attività di accoglienza per gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorire l inclusione degli studenti stranieri? La scuola realizza percorsi di lingua italiana per gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorire il successo scolastico degli studenti stranieri? La scuola realizza attività su temi interculturali e/o sulla valorizzazione delle diversità? Qual è la ricaduta di questi interventi sulla qualità dei rapporti tra gli studenti?

56 INCLUSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA ESEMPIO (in relazione all indicatore: Definizione di procedure per inserire gli allievi nei percorsi di recupero): ESEMPIO (in relazione all indicatore: Definizione di procedure per inserire gli allievi nei percorsi di recupero): Alto livello di condivisione e di sistematizzazione della didattica inclusiva Sistematizzazione debole della didattica inclusiva

57 3.3.b 3.3.c RECUPERO E POTENZIAMENTO Indicatori Attività di recupero Attività di potenziamento MIUR INVALSI - Questionario scuola INVALSI - Questionario scuola Utilizzazione di tecnologie innovative (descrittore si/no) Utilizzazione di metodologie innovative (descrittore si/no) COMETA COMETA

58 ATTIVITÀ DI RECUPERO Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza Quali gruppi di studenti presentano maggiori difficoltà di apprendimento? Quali interventi sono realizzati per rispondere alle difficoltà di apprendimento degli studenti? Sono previste forme di monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti con maggiori difficoltà? Gli interventi che la scuola realizza per supportare gli studenti con maggiori difficoltà sono efficaci? In che modo la scuola favorisce il potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari? Gli interventi di potenziamento realizzati sono efficaci? Nel lavoro d aula quali interventi individualizzati in funzione dei bisogni educativi degli studenti vengono utilizzati? Quanto è diffuso l'utilizzo di questi interventi nelle varie classi della scuola?

59 RECUPERO E POTENZIAMENTO PUNTI DI FORZA ESEMPIO (in relazione all indicatore: Utilizzazione di metodologie innovative) Innesto sistematico della didattica innovativa nelle due aree PUNTI DI DEBOLEZZA ESEMPIO (in relazione all indicatore: Utilizzazione di tecnologie innovative): L insufficiente dotazione tecnologica non permette di ampliare in modo adeguato alle potenzialità degli alunni l offerta formativa

60 3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Definizione dell'area Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L area è articolata al suo interno in due sottoaree: Collaborazione con il territorio promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi. Coinvolgimento delle famiglie capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica.

61 Coinvolgimento delle famiglie COD NOME INDICATORE FONTE 3.7.e Partecipazione formale dei genitori INVALSI - Questionario scuola 3.7.f Partecipazione informale dei genitori INVALSI - Questionario scuola 3.7.g Partecipazione finanziaria dei genitori INVALSI - Questionario scuola 3.7.h Capacità della scuola di coinvolgere i genitori INVALSI - Questionario scuola... Rilevazione CUSTOMER SATISFACTION COMETA

62 Domande guida e individuazione dei punti di forza e di debolezza In che modo le famiglie sono coinvolte nella definizione dell offerta formativa? Ci sono forme di collaborazione con i genitori per la realizzazione di interventi formativi? La scuola coinvolge i genitori nella definizione del Regolamento d istituto, del Patto di corresponsabilità o di altri documenti rilevanti per la vita scolastica? La scuola realizza interventi o progetti rivolti ai genitori (es. corsi, conferenze)? La scuola utilizza strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie (es. registro elettronico)? Coinvolgimento delle famiglie PUNTI DI FORZA ESEMPIO Esistenza di un documento di sintesi aggiornato sui bisogni dell utenza Esistenza di un piano di comunicazione delle attività svolte e dei risultati raggiunti dalla scuola Alto livello di accessibilità del sito WEB della scuola PUNTI DI DEBOLEZZA ESEMPIO Mancanza di un piano di comunicazione delle attività svolte e dei risultati raggiunti dalla scuola

63 4 Il processo di autovalutazione Composizione del nucleo di autovalutazione 4.1 Come è composto il Nucleo di autovalutazione che si occupa della compilazione del RAV? Elencare i nomi e i ruoli dei componenti (es.d. Rosso, docente di matematica della scuola secondaria di primo grado e funzione strumentale; M. Bianco, docente di scuola primaria, ecc.). (max 1000 caratteri spazi inclusi) 4.2 Nella fase di lettura degli indicatori e di raccolta e analisi dei dati della scuola quali problemi o difficoltà sono emersi? (max 1000 caratteri spazi inclusi) 4.3 Nella fase di interpretazione dei dati e espressione dei giudizi quali problemi o difficoltà sono emersi? (max 1000 caratteri spazi inclusi)

64 5.1 Priorità e Traguardi orientati agli Esiti degli studenti Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo.

65 5.1.1 Priorità ESITI DEGLI STUDENTI (max 150 caratteri spazi inclusi) DELLA PRIORITÀ a) Risultati scolastici 1) 1) (max 150 caratteri spazi inclusi) DEL TRAGUARDO b) Risultati nelle prove c) standardizzate Competenze chiave e di cittadinanza d) Risultati a distanza 1) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 1).. 1) 2). 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 1).. 1) 2). 2) (max 150 caratteri spazi inclusi).. 1) 2). 2)... 2)... (max 150 caratteri spazi inclusi) (max 150 caratteri spazi inclusi) (max 150 caratteri spazi inclusi) Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione (max 1500 caratteri spazi inclusi). Nella scuola è presente uno scarto fra la frequenza ed i risultati dei due plessi, che abbassa notevolmente la performance totale, come si evince dal dato disaggregato. Il risultato delle prove di matematica è inferiore di 4 punti al benchmark fissato, e ancora più forte (7 punti) nel plesso succursale. Priorità: uniformare la performance dei due plessi. Causa individuata(una come esempio): frequenza discontinua nel secondo plesso

66 ESEMPIO Priorità: RISULTATI SCOLASTICI Obiettivo generale 1: ridurre lo scarto di abbandono scolastico e di frequenza saltuaria fra gli alunni dei diversi plessi, presentemente di 6 punti traguardo correlato: ridurre lo scarto a 2 punti alla fine del triennio. Obiettivo generale 2: ridurre lo scarto fra i risultati degli alunni dei diversi plessi, presentemente di 5 punti traguardo correlato: portare lo scarto fra i risultati degli alunni dei due plessi a non più di 1,50/2,00 alla fine del triennio Priorità: RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE ESEMPIO Obiettivo generale 1: migliorare la performance della scuola nell ambito matematico traguardo correlato: incremento di 2 punti all anno rispetto al livello attuale, per un totale di incremento di 5-6 punti alla fine del triennio Obiettivo generale 2: ridurre lo scarto di performance fra gli alunni dei diversi plessi traguardo correlato: portare lo scarto fra i risultati degli alunni dei due plessi a non più di 1,50/2,00 alla fine del triennio

67 5.2 Obiettivi di processo a) b) c) d) e) Curricolo, progettazione e valutazione 1) Ambiente di apprendimento 1) Inclusione e differenziazione 1) Continuità e orientamento 1) Orientamento strategico e organizzazione scuola della f) Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane (max 150 caratteri spazi inclusi) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 1) 2) (max 150 caratteri spazi inclusi) 1) 2) g) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie (max 150 caratteri spazi inclusi) 1)

68 Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo. PROCESSO A (IN RELAZIONE AGLI OBIETTIVI GENERALI DELLA PRIORITA : RISULTATI SCOLASTICI) - Inclusione nel curricolo d istituto unitario di traguardi di prestazione condivisi, con individuazione precisa di prodotti, conoscenze ed abilità richiesti per l acquisizione delle competenze - Progettazione di modalità e di percorsi di reinserimento per gli alunni che rientrano nella scuola dopo lunghi periodi di assenza PROCESSO E (IN RELAZIONE AGLI OBIETTIVI GENERALI DELLA PRIORITA : RISULTATI SCOLASTICI) - Reperimento di risorse professionali per il potenziamento della lotta alla dispersione sotto forma di frequenza discontinua - Priorità al mantenimento della continuità didattica - Progettazione ed implementazione di un sistema di allarme precoce nella segnalazione della frequenza discontinua

69 5.1.2 Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione (max 1500 caratteri spazi inclusi) Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi). - priorità: risultati scolastici

70 Qualità dell analisi - L'analisi è articolata quando non ci si limita a elencare i dati o a descrivere ciò che la scuola fa, ma i dati vengono interpretati tenendo conto della specificità del contesto, oppure si evidenziano i punti di forza e di debolezza dell'azione della scuola, o ancora si individuano aspetti strategici. NON BASTA SOLO DESCRIVERE LO STATO DELL ARTE MA OCCORRE MOTIVARE CIÒ CHE SI AFFERMA.

71 Il primo strumento operativo che le scuole hanno avuto a disposizione è rappresentato dal QUESTIONARIO SCUOLA, predisposto dall INVALSI LATTES EDITORI Officine Didattiche Formazione per il docente

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73 QUANTI E QUANDO? ci sono diversi questionari scuola (QS): questionario scuola primo ciclo questionario scuola secondo ciclo entrambi in versione diversa per le scuole paritarie comprendono poco più di 40 domande tutte a risposta chiusa (caselle da barrare) da compilare on-line entro febbraio 2015 sotto la responsabilità del dirigente non presentano difficoltà particolari (vedi esempi)

74 ALTRI QUESTIONARI dovrebbero essere predisposti e somministrati: questionario docenti questionario genitori questionario studenti (solo scuole superiori) ma per quest anno non saranno trattati da INVALSI né come predisposizione, né come elaborazione dei dati e quindi non entreranno nella piattaforma unitaria di SNV serviranno alle scuole come ulteriori elementi auto-informativi ma non disporranno di benchmark esterni l indicazione sarà di utilizzare quelli di VALES ovvero altri predisposti direttamente dalle scuole di fatto, saranno solo elementi integrativi del processo di analisi visto che non potranno essere comparati con i dati di altre scuole

75 COSA AVRANNO IN MANO LE SCUOLE? un certo numero di dati già forniti dal sistema Scuola in Chiaro, dati prove INVALSI un certo numero di indicatori elaborati in base al QS offrono: completezza, comparazione, contesto ma vanno comunque interpretati un certo numero di dati auto-prodotti questionari docenti, genitori, studenti altri elementi di informazione autonomi di cui serve verificare: completezza, comparazione, contesto

76 IN PARTICOLARE... riceveranno sicuramente valori elaborati: i dati immessi attraverso il Questionario scuola non riceveranno sicuramente valori i seguenti quattro indicatori: competenze chiave e di cittadinanza (ind. 2.3) missione e obiettivi prioritari (ind. 3.5) controllo dei processi (ind. 3.5) valorizzazione competenze risorse umane (ind. 3.5.g) che non hanno neppure descrittori nazionali nel fascicolo RAV

77 CONCLUSIONI Non basta affidarsi ad organismi di natura tecnica, quali quelli prefigurati dal DPR 80/2013 (Invalsi, Indire, Servizio Ispettivo), ma occorre sollecitare la presenza consapevole, l iniziativa intelligente, l impegno delle comunità scolastiche, delle reti di scuole, dei docenti e delle loro associazioni professionali e sindacali. Una buona valutazione richiede buoni strumenti docimologici, procedure corrette, soggetti preparati, ma soprattutto un alto livello di consapevolezza e di cultura in tutti i protagonisti del processo educativo.

78 La filosofia che ispira il RAV non c è vera autonomia senza responsabilità. E non c è responsabilità senza valutazione. GRAZIE DELL ATTENZIONE!

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