ENCEFALOPATIE SI DISTINGUONO IN - ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE -ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE
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- Evangelina Luciana Morelli
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1 ENCEFALOPATIE SI DISTINGUONO IN - ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE -ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE
2 ENCEFALOPATIE INFANTILI NON EVOLUTIVE Si dividono in -prenatali -perinatali -postnatali
3 ENCEFALOPATIE da alterazioni nel periodo della morfogenesi entro la 29 sett SI PARLA PREVALENTEMENTE DI ANOMALIE DI SVILUPPO: -MALFORMATIVE STRUTTURALI Agenesie,Poroencefalie,Alterazioni corticali come micro e poligirie -FACOMATOSI affezioni di ordine genetico mendeliano con errato processo di proliferazione cellulare che interessa SNC, SNP, altri organi di origine ectodermica Sclerosi Tuberosa- Neurofibromatosi- Angiomatosi -CROMOSOMOPATIE spesso forme polimalformative
4 Fattori etiologici 1. Fattori genetico-ereditari PRENATALI 2. Fattori acquisiti: Esposizioni a raggi x Infezioni virali TORC Carenze alimentari specie proteiche Abuso di sostanze (Alcool, droghe, tabagismo) Farmaci(antiepilettici,vitE/D) Ipossia (materna o placentare) Traumi Disturbi metabolici materni (Diabete) Gestosi Incompatibilità maternofetale
5 PERINATALI 1. PREMATURITA 2. POSTMATURITA 3. FATTORI MECCANICI DURANTE IL PARTO: Travaglio prolungato Parto distocico 4. ANOSSIA Ostruzioni meccaniche respiratorie Farmaci anestetici Torsione o trazone del cordone ombelicale
6 POSTNATALI 1. ENCEFALITI 2. MENINGITI 3. STATI TOSSICI DA INFEZIONI SISTEMICHE 4. DANNI VASCOLARI 5. TRAUMI
7 PCI DANNO ANATOMO PATOLOGICO PREVALENTEMENTE LESIONALE AVVENUTO IN EPOCA FETALE TARDIVA(O PERINATALE QUADRO CLINICO POLIMORFO PREMINENZA DEL DANNO MOTORIO
8 CLASSIFICAZIONE CLINICA EMIPLEGIE / EMIPARESI TETRAPLEGIE /TETRAPARESI DIPLEGIE FORME DISTONICO-ATETOSICHE ATASSIE
9 SPASTICITA LA SPASTICITA PRESUPPONE UNA DEAFFERENTAZIONE DEI CENTRI MOTORI MIDOLLARI, E UN DISTURBO TONICO MOTORIO SOTTESO ALLA RIDUZIONE DEGLI INPUTS SINAPTICI INIBITORI PROVENIENTI DAI CENTRI SUPERIORI SOPRASPINALI ED ALL ACCRESCIUTA EFFICACIA DEGLI INPUTS SINAPTICI ECCITATORI VIENE DEFINITO DISTURBO DI TIPO PIRAMIDALE IN TALE CONDIZIONE SONO PRESENTI: 1. ALLARGAMENTO DELL AREA REFLESSOGENA 2. RIFLESSI POLICINETICI 3. SEGNO DI BABINSKI 4. SINCINESIE CONSEGUENZE: 1. RETRAZIONI TENDINEE 2. DEFORMAZIONI ARTICOLARI 3. ALTERAZIONI TROFICHE CON DISTURBI CIRCOLATORI, CIANOSI, DIFETTI DI ACCRESCIMENTO
10 ... NELL EMIPLEGIA SI HA IPERTONO ESTENSORE DELL ARTO INFERIORE, IPERTONO FLESSORIO E ADDUTTORIO DELL ARTO SUP, DITA SPESSO A BAIONETTA NELLA DIPLEGIA LA SPASTICITA SI ACCENTUA NELLA STAZIONE ERETTA : La marcia avviene con gli arti in semiflessione, adduzione e rotazione interna a causa dell ipertonia degli adduttori con tendenza all incrocio a forbice. Tronco inclinato in avanti, sono interessati anche gli arti superiori anche se in forma lieve
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12 ATETOSI MOVIMENTI INVOLONTARI DI VARIO GRADO ED ESTENSIONE CHE TURBANO LA MOTILITA VOLONTARIA TONO A RIPOSO NORMALE, NORMOREFLESSIA.
13 RIGIDITA IPERTONO DI TIPO EXTRAPIRAMIDALE CARATTERIZZATA DALL AUMENTO DELLA RESISTENZA AL MOVIMENTO PASSIVO (ES TROCLEA DENTATA )
14 L ASPETTO DELLE PCI E POLIMORFO E COMPRENDE OLTRE CHE LA SINTOMATOLOGIA MOTORIA ANCHE ALTRI VARI ASPETTI : TURBE SENSITIVE E SENSORIALI, CONVULSIVITA, DISTURBI DEL LINGUAGGIO, DISTURBI EMOZIONALI, RITARDI MENTALI IN VARIO ORDINE DI GRAVITA.
15 DISTURBI DEL LINGUAGGIO ASSOCIATI ANARTRIE O DISARTRIE: disturbi dell articolazione della parola con interferenza, da parte del disturbo motore, sul normale svolgimento dell eloquio APRASSIE O DISPRASSIE buccolinguali
16 Turbe intellettive Importante adottare un sistema di valutazione analitico, fissare un dettagliato inventario psicodiagnostico individuale comprendente sia dati riferiti ai livelli di sviluppo dell attività mentale e prassica, sia dati funzionali e descrittivi che tengano conto dei disturbi di tipo sensoriale, afasico, motorio che possono interferire sulla possibilità di rapporto e comunicazione.
17 Disturbi sensoriali Uditivi (specie nei casi di ittero nucleare o nel corso di encefaliti e che possono dar luogo a quadri di falso ritardo mentale e a ritardi e alterazioni nell eloquio) Visivi ( specie turbe oculomotorie per alterazione delle sinergie e della motilità coniugata del capo e degli occhi, strabismo spesso di tipo convergente, atrofia del nervo ottico)
18 Trattamento Finalizzato a: Prevenzione delle deformazioni muscolo-tendinee Stimolazione di sistemi neuronali ad attività latente Stimolazione dello sviluppo Attivazione di funzioni pratto-gnosiche ed espressive Attenzione alla corretta acquisizione dello schema corporeo Sollecitazione al raggiungimento delle autonomie Terapie sussidiarie: Farmacologiche Ortopediche neurochirurgiche
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