Economia Provinciale - Rapporto Lavoro. 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO 445

Transcript

1 Economia Provinciale - Rapporto Lavoro 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO 445

2

3 Economia Provinciale - Rapporto Lavoro 8.1 Mercato del Lavoro CAMERA DI COMMERCIO

4

5 Mercato del Lavoro Mercato del Lavoro Dati ISTAT Forze di Lavoro La rilevazione campionaria sulle Forze di lavoro costituisce la principale fonte statistica sul mercato del lavoro italiano: da essa vengono derivate le stime ufficiali a livello aggregato degli occupati e delle persone in cerca di lavoro. Il suo utilizzo per analisi sia di tipo congiunturale sia strutturale è quanto mai ampio: l evoluzione dei principali indicatori del mercato del lavoro può essere studiata in modo disaggregato a livello territoriale, settoriale e per le principali caratteristiche socio-demografiche della popolazione. L indagine viene svolta a gennaio, aprile, luglio e ottobre: dalla media delle quattro rilevazioni si ottiene il dato annuale. In merito all affidabilità dei risultati di tale indagine, è opportuno sottolineare che, se i dati nazionali e regionali presentano un sufficiente grado di attendibilità, i dati provinciali trovano limite nella natura campionaria dell indagine: la loro valenza è essenzialmente quella di essere indicatori di tendenza. L universo di riferimento dell indagine è costituito da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente emigrate all estero. Sono escluse le famiglie residenti in Italia che vivono abitualmente all estero e i membri permanenti delle convivenze (ospizi, brefotrofi, caserme, etc.) Definizioni e classificazioni adottate 1) Le definizioni dei principali aggregati attualmente utilizzate corrispondono a quelle adottate negli altri paesi dell Unione Europea e nei principali paesi industrializzati. Esse si ispirano ai principi dell International Labour Office nel corso della XIII Conferenza internazionale degli statistici del lavoro (ottobre1982). 1) Fonte ISTAT. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

6 I criteri classificatori vengono applicati secondo un principio gerarchico: prima si identificano gli occupati, successivamente, tra tutti i non occupati, si individuano le persone in cerca di occupazione e, infine, le persone non incluse tra gli occupati o i disoccupati vengono classificate inattive. L insieme degli occupati e delle persone in cerca di occupazione costituisce l aggregato delle Forze di lavoro. Riportiamo di seguito le definizioni dei principali aggregati così come pubblicati dall Istat Occupati La definizione di occupato prevede che vengano classificate in tale condizione tutte le persone con almeno 15 anni che soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti: Aver effettuato una o più ore lavorative retribuite nella settimana di riferimento, indipendentemente dalla condizione dichiarata; Avere un attività lavorativa anche se durante la settimana di riferimento non hanno effettuato ore di lavoro; Aver effettuato una o più ore di lavoro non retribuite presso un impresa familiare. Anche le forme di lavoro atipico, con o senza contratto, costituiscono un requisito sufficiente per essere inclusi tra gli occupati purché le ore di lavoro prestate abbiano un corrispettivo monetario o in natura. Persone in cerca di occupazione Vengono inseriti in questa categoria tutti i non occupati che dichiarano al contempo: Di essere alla ricerca di un lavoro; Di aver effettuato almeno un azione di ricerca di lavoro attiva nelle quattro settimane che precedono la rilevazione; Di essere immediatamente disponibili (entro due settimane) ad accettare un lavoro qualora venga loro offerto. A questi vengono aggiunti coloro che dichiarano di aver già trovato un lavoro che inizierà nelle settimane successive (entro 3 mesi). Le persone in cerca di occupazione possono essere suddivise in base alla loro condizione dichiarata in: Disoccupati in senso stretto, ossia persone in età di 15 anni e oltre che hanno perduto una precedente occupazione alle dipendenze per 450 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

7 Mercato del Lavoro licenziamento, fine di un lavoro a tempo determinato, dimissioni; Persone in cerca di prima occupazione, ossia persone in età di 15 anni e oltre che non hanno mai esercitato un attività lavorativa, l hanno esercitata in proprio, oppure hanno smesso volontariamente di lavorare per un periodo di tempo non inferiore ad un anno; Altre persone che cercano lavoro ossia persone in età di 15 anni e oltre che dichiarano di: Iniziare un attività in futuro avendo già trovato un occupazione alle dipendenze, o chi avendo predisposto tutti i mezzi per l esercizio di un attività in proprio, nella settimana di riferimento non ha lavorato per tale occupazione in quanto inizierà a lavorare in futuro; Essere in altra condizione: casalinga, studente, ritirato dal lavoro i quali ad una successiva domanda della stessa intervista hanno affermato di cercare un occupazione e di essere immediatamente disponibili per lavorare. Sulla base degli aggregati sopraesposti è possibile costruire i seguenti indicatori: Tasso di attività ossia il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e oltre. Tasso di occupazione ossia il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e oltre. Tasso di disoccupazione ossia il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze lavoro. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

8 Analisi del tasso di occupazione E cresciuto ulteriormente nel corso del 2002 il rapporto tra gli occupati e le Forze Lavoro. In valori assoluti diminuiscono entrambi gli indicatori, di unità le F.L. e di gli occupati con un rapporto del 95,12% (Tab.n.1/Lav). Relativamente al Tasso di occupazione si assiste invece ad un decremento peraltro già in atto dal La popolazione di 15 anni e oltre è aumentata nel corso del 2002 di unità che rapportate alle degli occupati danno un tasso pari al 39,20% (Tab.n.2/Lav). Nel grafico successivo riportiamo la curva del Tasso di occupazione a partire dal 1996 (Graf.n.1/Lav) 452 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

9 Mercato del Lavoro In ambito regionale la provincia spezzina continua a registrare il tasso più basso, anche relativamente al dato regionale, laddove le altre province liguri registrano invece tassi superiori (Tab.n.3/Lav). Nell analisi per classi di età si registra un aumento del tasso di occupazione per la classe che comprende i giovani tra i 15 e i 24 anni. Il tasso di occupazione giovanile è aumentato di quasi 6 punti percentuale rispetto al dato del 2001 (Graf.2/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

10 La comparazione del tasso di occupazione giovanile della Spezia con quello relativo alle altre province liguri, alla Liguria e all Italia mette il luce una condizione leggermente più avvantaggiata con riguardo al dato Italia e a quanto registrato nella provincia di Genova. Meno favorevole la comparazione con le altre aree sopraccitate (Tab.n.4/Lav e Graf.n.3/Lav). 454 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

11 Mercato del Lavoro Considerando sempre lo stesso universo geografico di riferimento, come già rilevato negli anni precedenti, i tassi relativi alla fascia di età immediatamente successiva, 25-29, sono più confortanti non solo a livello provinciale ma anche nazionale. Tassi in crescita nelle province considerate e la motivazione è sempre legata all inserimento nel mondo del lavoro successivo ad un adeguato periodo formativo sia scolastico che professionale (Graf.n.4/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

12 Analizzando il tasso di occupazione per sesso e classi di età emerge uno scarto ancora molto forte tra i sessi soprattutto nelle prime tre fasce di età (Graf.n.5/Lav), divario confermato anche dal tasso globale. Nell arco temporale 1997/2001 si è assistito ad un miglioramento del tasso di occupazione femminile, mentre il 2002 registra un inversione di tendenza con valori nuovamente al di sotto del 30% (Graf.n.6/Lav). Dal confronto con le aree geografiche prese in considerazione per l analisi del tasso globale, il tasso di occupazione femminile della provincia della Spezia risulta essere il più basso con valori al di sotto della media non solo regionale ma anche nazionale (Tab.n.5/Lav). 456 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

13 Mercato del Lavoro L occupazione per settore economico La diminuzione degli occupati evidenziata ad inizio capitolo è imputabile principalmente al settore Industria nel quale si registra un saldo negativo di unità. Entrando nello specifico, è il settore relativo alla trasformazione industriale 2) a presentare il calo più rilevante, unità ed all interno del ramo Industria questo dato è solo parzialmente controbilanciato dal buon andamento del ramo Costruzioni dove si registrano unità lavorative in più rispetto al Anche nelle Altre attività si registra un calo di unità, interrompendo il trend in crescita dal 2000; all interno del macrosettore solo il ramo del Commercio presenta un andamento in crescita (Tab.n.6/Lav). 2) Trasformazione Industriale: ne fanno parte i settori che rientrano nelle sezioni C (estrazione di minerali) D (Attività manifatturiere) E (Produzione e distribuzione Energia elettrica gas e acqua). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

14 In termini di pesi è sempre il Terziario ad occupare la quota più rilevante di unità, nel 2002 il 76,92% di cui il 20,51% nel commercio. In diminuzione il peso del ramo Industria sul totale occupati, 23,08% e la ripartizione dei pesi all interno del ramo riflette quanto già esposto nell analisi dei valori assoluti (Graf.n.7/Lav). Occupazione alle dipendenze La rilevazione Forze Lavoro analizza anche la variabile degli occupati alle dipendenze, soggetti legati all impresa da un contratto di lavoro diretto, sulla base del quale percepiscono una retribuzione. Anche per questa categoria pubblichiamo le medie annuali espresse in migliaia fornite dall ISTAT. In valori assoluti il totale degli occupati alle dipendenze per il 2002 è rimasto invariato. Qualche variazione si riscontra nelle sezioni dei macrosettori Industria e Altre attività (Terziario) con andamento che 458 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

15 Mercato del Lavoro rispecchia quanto già evidenziato nel paragrafo precedente (Tab.n.7/Lav). Il 75,64% del totale occupati è occupato alle dipendenze. Nel dettaglio l Industria è il macrosettore che occupa più unità, il 77,78% e la sezione relativa alla trasformazione industriale occupa quasi esclusivamente unità alle dipendenze (90,91%). La percentuale più bassa di occupati alle dipendenze si riscontra nella sezione Commercio del macrosettore Altre Attività. Su occupati in totale solo sono unità lavorative alle dipendenze, vale a dire il 56,25% (Tab.n.8/Lav). Nel grafico 8/Lav vengono riportati i tassi di occupazione alle dipendenze relativi alla Spezia, alla Liguria e all Italia. Trend in ripresa, nel confronto 2001/2002, quello registrato nella regione e nella nostra provincia che inoltre presente il tasso più alto. Sempre in crescita il trend relativo all area Italia dal RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

16 La disoccupazione Secondo le stime ISTAT sono le persone in cerca di occupazione nel 2002, in diminuzione rispetto al dato registrato nel 2001 (Graf.n.9/Lav). Dal 2000 è in atto un andamento decrescente che comunque non è di per sé indice di una ripresa del settore occupazionale in quanto l indicatore considerato deve essere messo in relazione all andamento demografico della provincia e soprattutto ai dati di flusso di quella porzione di popolazione che viene qualificata come forze lavoro. Sempre molto alta la componente femminile della categoria in esame. Il 75% delle persone in cerca di occupazione è di sesso femminile (Graf.n.10/Lav). 460 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

17 Mercato del Lavoro In flessione la curva del tasso di disoccupazione (Graf.n.11/Lav), ossia il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le Forze lavoro, tasso che nel 2002 si attesta per la provincia spezzina intorno al 5%. Riguardo alle variabili che determinano il dato, è stato già anticipato come siano diminuite sia le persone in cerca di occupazione, unità in meno con una variazione pari a -20% rispetto al 2001, che le Forze Lavoro, unità in meno con una variazione pari a 4,65%. Nella graduatoria regionale Spezia segue Genova che presenta il tasso più alto, 7,6%, superiore anche alla media regionale, 6,4%. I valori registrati nelle altre tre provincia si collocano tutti al di sotto di questa media. Rispetto al dato Italia che nel 2002 risulta pari al 9%, la regione Liguria e le quattro province si collocano al di sotto di detto valore (Graf.- n.12/lav). Le curve dell andamento del tasso di disoccupazione delle province liguri, della regione e dell Italia sono, a partire dal 1997, tutte in flessione a parte il dato di Genova come si evince dalla tabella seguente (Tab.n.9/Lav). Dal rapporto Istat sulle Forze Lavoro emerge come nel Nord l indicatore sia rimasto invariato rispetto al 2001 e pari al 4%, nel Centro si è ridotto al 6,6% e nel mezzogiorno al 18,3% dal 19,3% della media del RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

18 Tra le fasce d età il tasso di disoccupazione più alto si registra anche per il 2002 nella fascia (Graf.n.13/Lav). Rispetto al 2001 si è avuta comunque nella provincia spezzina una diminuzione netta, dal 35,3% al 20,7%. L unico dato rimasto invariato rispetto al 2001 è quello relativo alla fascia pari sempre al 2,9%. Rispetto alle altre province liguri ed al tasso medio regionale e dell Italia, La Spezia presenta, dopo Imperia il tasso più basso e comunque i valori registrati nella regione sono tutti inferiori alla media nazionale, 27,2% (Tab.n.10/Lav). 462 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

19 Mercato del Lavoro Nel confronto temporale 1997/2002 emerge l abbattimento del tasso di disoccupazione giovanile a livello provinciale, regionale e nazionale (Graf.n.14/Lav). Il tasso di disoccupazione femminile nel 2002 è diminuito anche se solo di qualche decimo di punto rispetto al 2001, relativamente alla provincia spezzina. Migliore l andamento di Imperia e soprattutto di Savona, provincia nella quale il calo è stato di quasi 3 punti percentuale, 8% nel 2001, 5,5% nel Diverso l andamento nella provincia di Genova dove si registra un aumento del tasso anche se di pochi decimi di punto, dal 10,2% del 2001 al 10,6% del Diminuisce il tasso a livello nazionale, 12,2% a fronte del 13% del 2001 (Graf.n.15/Lav). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

20 Dal 1997 il tasso di disoccupazione femminile è sceso di circa sette7 punti percentuale, una velocità di decrescita superiore rispetto al tasso complessivo (Graf.n.16/Lav). Nella distribuzione del tasso di disoccupazione femminile per classi di età emerge un miglioramento nella classe che nel 2001 aveva registrato un aumento di circa due punti percentuale. Nel 2002 il tasso è ritornato ai valori del Stessa dinamica per la fascia immediatamente successiva, 25-29, anche se il ridimensionamento del tasso nel 2002 è stato soltanto di un decimo di punto percentuale. Nel complesso il tasso globale di disoccupazione femminile non ha subito una variazione consistente rispetto al 2000, ma se si considera l arco temporale 1997/2002 si riscontra un notevole abbattimento, dal 16,8% al 9,4% (Tab.n.11/Lav). 464 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

21 Mercato del Lavoro Dati delle liste di collocamento I dati sul mercato del lavoro forniti dall Ufficio di Collocamento sono dati di fonte amministrativa, pertanto è necessario essere consapevoli del fatto che l andamento delle operazioni amministrative può influire anche notevolmente sull attendibilità complessiva dei dati stessi. Un limite ulteriore di questo particolare dato è quello che non tutti gli iscritti al collocamento sono effettivamente disoccupati, ma potrebbero invece essere più opportunamente calcolati tra le non forze lavoro in età lavorativa, come per il caso degli studenti, mentre, per contro, vi sono disoccupati effettivi che non risultano iscritti al collocamento. Inoltre, l iscrizione al collocamento non è strettamente vincolata al luogo di residenza. E poi da dire che, mentre l andamento degli avviamenti ha un elevato grado di attendibilità, minore è quella dell andamento delle cessazioni, poiché non tutte le aziende segnalano l avvenuta cessazione alla circoscrizione di collocamento competente. Quando si utilizzano questi dati, è quindi necessario tener presente le loro limitazioni, che sono tuttavia compensate dal fatto che i dati vengono forniti con cadenza mensile e che sono riferiti all universo e non a un campione. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

22 Andamento dei Lavoratori assunti e licenziati Positivo per il 2002 il saldo occupazionale relativamente agli iscritti all ufficio di collocamento. Sono le unità avviate (Tab.n.12/Lav), con un indice di movimento occupazionale 3) pari a 0,63, ancora in crescita se si considera che nel 2001 era pari a 0,45, nel ,29 e 0,13 nel Si precisa che l indice di movimento occupazionale rispetto al semplice saldo assunti licenziati, ha il vantaggio di tener conto del volume complessivo dei movimenti occupazionali. L indice assume lo stesso segno del saldo: è positivo se il numero degli assunti è superiore a quello dei licenziati, è negativo nel caso contrario. E tanto più vicino a 1 quanto più il numero dei licenziati si avvicina a zero e tanto più vicino a -1 quanto più il numero degli assunti si avvicina a zero. E pari a zero quando il numero dei licenziati e quello degli assunti coincide. 3) Rapporto tra il saldo assunti licenziati e la somma assunti + licenziati. 466 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

23 Mercato del Lavoro Oscilla intorno a zero quando il movimento occupazionale è scarso. Degli avviati al lavoro in modo definitivo, il 44,91% è di sesso femminile, peso lievemente modificato rispetto al 2001, 45,29% (Graf.n.18/Lav). La ripartizione degli avviati per settore economico evidenzia come la quasi totalità degli avviamenti in modo definitivo siano assorbiti dal settore altre attività, 77,61% peso in aumento rispetto al dato del 2001, 67,11%. Il 21,44 % degli avviati è di pertinenza del settore industriale mentre molto residuali ri- RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

24 sultano gli altri set-tori (Graf.n.19/-Lav). Relativamente alla tipologia di avviamento risultano in aumento sia gli avviati a tempo parziale che quelli a tempo determinato, fenomeno in crescita se si considera l arco temporale 1997/2002. Sul totale degli avviamenti in via definitiva, gli avviati con contratto a tempo parziale hanno un peso del 26,30% mentre più consistente risulta il peso dell altra 468 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

25 Mercato del Lavoro tipologia di avviati, il 70,96% con un aumento di quasi 20 punti percentuale rispetto al 2001 (Graf.n.20/Lav). Per quanto riguarda gli avviamenti senza cancellazione, si ricorda che essi riguardano tutti coloro che vengono assunti a tempo determinato per meno di quattro mesi nell anno solare o a tempo parziale con meno di venti ore la settimana e che, pur essendo occupati, conservano per questo motivo il diritto all iscrizione alle liste di collocamento. L andamento di questo aggregato rappresenta pertanto un altro indicatore della frequenza dei fenomeni di lavoro precario, mettendo in evidenza le forme di occupazione più limitate. Nel 2002 gli avviati senza cancellazione con contratto a tempo determinato sono stati 9.507, con un peso della componente femminile pari al 50,21%. L indice di precarietà (rapporto tra numero degli assunti senza cancellazione dalle liste di collocamento e numero totale degli assunti) è in crescita dal Nel 2002 si attesta intorno al 40% (Tab.n.13/Lav.). Tale indice, che rappresenta l incidenza delle forme di lavoro parziale o precario rispetto al totale delle assunzioni, calcolato su base mensile analizza il peso di tali forme di lavoro anche sotto l aspetto della stagionalità (Graf.n.22/Lav). Anche per questa tipologia di assunti, il settore che ha assorbito il maggior numero di avviamenti è, come per RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

26 gli assunti in via definitiva, quello delle altre attività, dove hanno trovato collocazione unità, l 86,36% (Graf.n.23/-Lav). Nuovi iscritti al Collocamento (dati di flusso) Nel 2002 si sono iscritte all Ufficio di Collocamento della Spezia persone in cerca di prima occupazione e si sono iscritte nelle liste dei disoccupati (precedentemente occupati) (Graf. n. 24 / Lav). 470 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

27 Mercato del Lavoro Gli iscritti nelle liste dei disoccupati sono prevalentemente di sesso maschile (59,07%), mentre tra i nuovi iscritti in cerca di prima occupazione è prevalente la componente femminile (54,38%). Industria e agricoltura sono i settori meno interessati dal fenomeno. Le nuove risorse sarebbero allocabili nelle Altre attività per il 43,09%, mentre il 35,09% non ha espresso alcuna opzione al momento dell iscrizione (Graf.n.25/Lav). Con riferimento ai nuovi iscritti disoccupati, è possibile calcolare anche l indice di visibilità della disoccupazione (rapporto tra il numero dei nuovi iscritti disoccupati in un dato mese e i licenziati nello stesso mese). Tale indice rappresenta la propensione da parte dei lavoratori licenziati a rimanere presenti sul mercato del lavoro, manifestata attraverso il rinnovo dell iscrizione al collocamento. Poiché non è possibile sapere se una persona che viene licenziata si iscriverà nuovamente al collocamento nello stesso mese oppure nei mesi successivi, si è scelto convenzionalmente di utilizzare i dati relativi alle iscrizioni e ai licenziamenti riferiti allo stesso mese (Graf.n.26/Lav). Se l indice si avvicina a zero, la visibilità della disoccupazione è bassa. Se l indice è uguale a uno, il numero dei nuovi iscritti è uguale a quello dei licenziati. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

28 L indice può anche essere maggiore di uno, nel caso che il numero dei nuovi iscritti superi quello dei licenziati (Tab.n.14/Lav). 472 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

29 Mercato del Lavoro Iscritti al Collocamento (dati di stock) Nel 2002 il numero degli iscritti al Collocamento ha raggiunto le unità. Per quanto riguarda la ripartizione degli iscritti tra disoccupati (precedentemente occupati) e iscritti in cerca di prima occupazione (mai occupati), i primi rappresentano il 65,61% degli iscritti ( unità) e i RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

30 secondi il 34,39% (7.252). Ai fini di un analisi del trend di questi aggregati, risulta tuttavia opportuno prendere in considerazione i valori registrati nei rispettivi mesi di settembre affinchè i dati non siano influenzati dalle modifiche intervenute nelle modalità di espletamento delle operazioni amministrative eseguite a fine anno dall Ufficio di Collocamento. Rispetto al 2001 vi è stato un aumento degli iscritti di unità con una variazione del 5,40% laddove nel 2001 la variazione era stata pari a 20,75% (Graf.n.28/Lav). Il 61,42% degli iscritti è di sesso femminile, peso in aumento rispetto al 2001, ed anche a livello delle singole partizioni le percentuali più 474 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

31 Mercato del Lavoro consistenti riguardano l universo femminile: La prevalenza del dato femminile su quello maschile si conferma anche a livello delle singole partizioni: dei disoccupati il 59,42% è di sesso femminile e degli iscritti in cerca di prima occupazione il 65,24%. Riguardo alla composizione degli iscritti per settori economici è la categoria Altre attività che assorbe nel 2002 il peso maggiore di iscritti, 42,05% laddove nel 2001 la quota maggiore era di pertinenza dell area Non classificati. Osservatorio occupazionale INAIL Si riporta di seguito la tabella con i dati relativi alle assunzioni e cessazioni come monitorate dall Osservatorio occupazionale dell INAIL che rende disponibili in tempo reale nelle pagine del sito ufficiale i dati contenuti nelle denunce nominative degli assicurati pervenute nel periodo indicato. Si sottolinea relativamente ai dati stessi il pregio di essere ragionevolmente attendibili, dato l obbligo per i soggetti interessati, per legge sanzionato, di presentare le denunce in oggetto. Anche per l anno 2002 emerge la preferenza per le assunzioni a tempo indeterminato, significativamente più numerose rispetto a quelle a tempo determinato, sia a livello regionale che provinciale. Inoltre sono positivi i saldi relativi al turn-over assunzioni e cessazioni per i contratti a tempo indeterminato. Diversamente, per l altra tipologia di contratto si registrano saldi negativi in entrambe le aree considerate. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

32 Cassa Integrazione Guadagni Nel 2002 sono state autorizzate nella provincia della Spezia ore di Cassa Integrazione, con una variazione del 44,71% rispetto al Gli interventi hanno caratterizzato principalmente la C.I.G. Straordinaria, peraltro già incisiva nel Nel 2002 gli interventi straordinari sono stati pari a ore a fronte delle ore del 2001 con una variazione del 365,68%. Diverso il discorso relativo al ricorso alla C.I.G. ordinaria che è stato molto più contenuto, ore a fronte delle del 2001 con una variazione pari a 22,29% (Graf.n.31/Lav). Nell arco temporale 1990/2002 è la terza volta che si verifica un inversione dei pesi relativamente ai due tipi di intervento. Nel 2002 il ricorso alla C.I.G. Straordinaria ha avuto un peso del 55,57% laddove nel 2001 era del 17,27%. 476 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

33 Mercato del Lavoro RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

34 478 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

35 Mercato del Lavoro RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

36 480 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

37 Mercato del Lavoro RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

38 482 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2002

39 Mercato del Lavoro RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE