CARDIOLOGIE SICURE Gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente in cardiologia
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- Martino Marchetti
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1 LAZIOSANITÀ AGENZIA DI SANITÀ PUBBLICA CARDIOLOGIE SICURE Gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente in cardiologia Regione Lazio
2 Quadro di riferimento Da molti anni negli USA, da alcuni anni in Europa ed in questi ultimi anni anche Italia il tema degli errori in medicina e della conseguente sicurezza del paziente che accede alle strutture sanitarie sta assumendo un importanza sempre maggiore sia per evidenti motivi etici che per le conseguenti sempre più pesanti ripercussioni di ordine economico, legale, organizzativo, gestionale, relazionale, mediatico e politico. In Italia esistono pochissimi dati ;quelli internazionali mostrano che l entità del problema è di gran lunga superiore a quanto ragionevolmente e, forse superficialmente, prevedibile. In questi ultimissimi anni sono cosi sorte spontaneamente anche nel nostro paese delle iniziative volte ad affrontare questo, per noi, emergente problema. Isolate, sono state, purtroppo, le iniziative in ambito cardiologico sia nel Lazio che in Italia. Per tali motivi è oggi indispensabile iniziare ad occuparsi anche nella nostra regione del fenomeno in modo strutturato, coordinato e razionale. L errore è un elemento insito ed ineliminabile in tutte le attività umane; esso è proporzionale alla loro complessità, al ruolo, alla competenze richieste, ai rapporti ed alla motivazione che in esse svolge la componente umana. Eliminare tutti gli errori è quindi, nei fatti, irrealizzabile. A fronte di di eventi avversi di fatto ineliminabili,vi è un numero di eventi in cui è possibile intervenire in modo definitivo riprogettando un sistema organizzativo, assistenziale e clinico intrinsecamente resistente agli errori. L esperienza di altri paesi del mondo occidentale che hanno intrapreso, per vari motivi, questo cammino molto prima di noi dimostra inconfutabilmente che è oggi possibile mettere in atto dei provvedimenti dimostratamene efficaci per ridurre in modo sostanziale gli errori in ambito sanitario ed aumentare conseguentemente il livello di sicurezza dei pazienti (ed indirettamente degli stessi operatori sanitari). La sicurezza è un elemento basilare del sistema sanità troppo spesso ed erroneamente dato per scontato; essa è indissolubilmente legata sia alla qualità delle prestazioni erogate che ai loro esiti; ogni approccio al miglioramento della qualità che non tenga conto di questo difficile ma fondamentale aspetto è sicuramente parziale e di efficacia limitata. E per questo motivo che l approccio alla gestione del rischio clinico e la sicurezza dei pazienti non può che essere il momento più avanzato e concreto di una sanità vissuta ed interpretata come reale miglioramento continuo della qualità. Valutazione del problema La sperimentazione in ambito cardiologico, da sempre particolarmente e dimostratamene sensibile alla valutazione ed al miglioramento della qualità delle prestazioni erogate, è il terreno naturale e verosimilmente con le maggiori probabilità di successo per una applicazione su ampia scala di un modello culturale, metodologico ed organizzativo per la gestione del rischio clinico da estendere poi eventualmente alle altre strutture sanitarie del Lazio.. Una gestione coordinata in ambito regionale del Rischio Clinico può avere anche importanti valenze economiche e dovrebbe essere interpretata come un investimento produttivo a breve/medio termine (riduzione del contenzioso medico legale, riduzione dei premi assicurativi delle strutture sanitarie, razionalizzazione dell organizzazione, ecc.). 1
3 Un approccio corretto al problema che abbia valide possibilità di avere successo non può inoltre prescindere da altri cruciali fattori: o Introduzione e diffusione della cultura del CRM (e della qualità che ad esso inevitabilmente sottende) tra tutti gli operatori sanitari e le Amministrazioni per mezzo di idonei strumenti formativi (la partecipazione al Progetto è anche un tecnica didattica non tradizionale altamente efficace) o Partecipazione condivisa di tutti gli operatori sanitari o Supporto non formale e forte motivazione dei Responsabili di struttura e delle Direzioni Generali Aziendali e delle Istituzioni; il RM deve cioè essere una precisa strategia ed un obiettivo aziendale e di Unità Operativa e come tale opportunamente affrontato prevedendo eventuali sistemi incentivanti e facilitanti Obiettivi Diffondere tra gli operatori sanitari la cultura della sicurezza dei pazienti Diffondere strumenti e metodi per l attuazione di programmi di gestione del rischio clinico Attuare in alcune UO particolarmente disponibili progetti mirati su processi ad alto rischio:è stata individuata l attività di prescrizione preparazione e somministrazione della terapia Al fine di migliorare la sicurezza dei pazienti ricoverati nelle strutture cardiologiche del Lazio e la qualità delle prestazioni sanitarie erogate Risultati attesi Costituzione di una rete di Referenti per la gestione del RC nei Centri di Cardiologia della Regione Formazione avanzata di almeno 2 Referenti per il R.C. per ogni Centro di Cardiologia della Regione Lazio Formazione di base degli operatori delle UU.OO. Analisi delle modalità di attuazione della terapia farmacologia nei Centri partecipanti,valutazione dei rischi,individuazione delle difese di sistema Formulazione condivisa di una scheda unica di terapia Implementazione della scheda nella Regione Lazio Strategie Azioni: Presentazione del progetto in un convegno regionale Arruolamento dei Centri di Cardiologia Costituzione di una rete di referenti (2 per ogni centro arruolato) Formazione di base sul RC del personale dei Centri di cardiologia Formazione avanzata per i referenti dei centri 2
4 Analisi delle attuali modalità di attuazione della terapia farmacologica nei centri cardiologici del Lazio partecipanti al progetto. Definizione del profilo di rischio di alcuni aspetti della terapia farmacologica.e formulazione di sistemi difensivi e della scheda unica di terapia Organizzazione di meeting per la sperimentazione della scheda Adozione della scheda Diffusione dei risultati mediante convegno conclusivo Monitoraggio ed implementazione del progetto Modello di gestione dell intervento - Arruolamento dei Centri (Partecipazione facoltativa): : -Invito da parte degli Enti coinvolti (ASP,ANMCO,Assessorato alla salute)a tutte le Cardiologie della Regione Lazio -impegno da parte dei responsabili delle strutture a supportare le iniziative intraprese -Formazione: Tutto il personale delle strutture cardiologiche partecipanti sarà invitato a partecipare ad una giornata formativa introduttiva in cui verrà presentato il Progetto e i concetti di base della Gestione del rischio clinico. Tale giornata verrà replicata più volte per dare modo a tutto il personale turnante di partecipare. Formazione d aula per gruppi di referenti e responsabili di struttura (medici e infermieri) con metodologia della didattica attiva (24 ore di corso), sull utilizzo di metodi e strumenti per la gestione del rischio Tutto il materiale didattico proiettato sarà fornito ai partecipanti insieme ad una adeguata documentazione e bibliografia -Formazione per i Referenti(1 corso:prevenzione e gestione del rischio clinico) 1. Epidemiologia dell errore in medicina e cardiologia; il concetto di rischio e di errore. 2. L errore nell ottica sistemica 3. Analisi dei processi 4. Tecnica HFMECA 5. La Root Cause Analysis e l Incident Reporting 6. Tecniche di progettazione, valutazione ed implementazione di interventi di miglioramento finalizzate all individuazione ed adozione di difese di sistema -Formazione per i Referenti (2 corso:prevenzione e gestione del rischio clinico-terapie sicure in Cardiologia) : 3 moduli formativi con didattica attiva e lavori di gruppo: Concetti introduttivi al rischio clinico in Cardiologia Epidemiologia del Rischio Clinico 3
5 Rischio clinico e terapia farmacologia: descrizione di casi clinici L errore di comunicazione La documentazione sanitaria integrata Criteri e requisiti (minimi) di qualità e sicurezza delle schede di terapia cardiologia Lavori di gruppo: analisi delle schede di terapia dei centri partecipanti (individuazione criticità;possibili interventi migliorativi;individuazione requisiti di qualità e sicurezza) Compilazione ed elaborazione dati di un questionario sulle modalità di prescrizione e soministrazione terapia nei Centri del Lazio Elaborazione progetto di nuova scheda della terapia farmacologica Due edizioni del corso,accreditato ECM -Organizzazione di incontri riservati ai Referenti per - Stesura,sperimentazione ed adozione della Scheda per la terapia farmacologia ; -Valutazione degli interventi di miglioramento delle procedure utilizzate nei Centri per la terapia farmacologia mediante somministrazione del questionario già utilizzato durante i corsi di formazione. -Presentazione dei risultati in un convegno conclusivo Cronogramma progetto Terapie sicure in cardiologia Formazione Definizione criteri qualità e sicurezza nov. 07 dic. 07 gen. feb mar apr. mag giu. lug. ag. set ott nov Stesura prima bozza Investigator meeting stesura semidefinitiva sperimentazione della bozza bozza Investigator meeting 2 Adozione della scheda Investigator meeting 3 Simposio conclusivo 4
6 Indicatori di monitoraggio Indicatore Valore attuale Valore atteso N Centri Cardiologia arruolati 0 >1 per ogni ASL N Referenti formati 0 >50% dei referenti Corsi di formazione avanzata 0 2 Compilazione questionari terapia 0 100% referenti formati Analisi HFMECA processi/sistemi difensivi 0 100% referenti formati Formulazione scheda unica di terapia 0 1 Adozione scheda unica terapia 0 >50% dei Centri Modifica procedure per terapia 0 >80% procedure a rischio Convegno conclusivo 0 si Punti chiave Formazione Condivisione Ruolo dei Responsabili di struttura, dei Direttori Generali e delle Istituzioni Riservatezza assoluta dei dati Ridefinizione di alcune procedure operative ed alcuni modelli organizzativi Punti di forza Importanza dell argomento per tutti gli stakeholder: Istituzioni, amministrazioni, ANMCO, professionisti sanitari, pazienti, media, sponsor Necessità di affrontare l argomento in termini concreti e coordinati a livello regionale ed in tempi rapidi. Argomento trasversale a tutte le attività e le professioni sanitarie Miglioramento indiretto della qualità delle prestazioni sanitarie erogate Possibilità di agire positivamente su alcune determinanti dell aumento dei costi sanitari: disservizi, sprechi, ridotta efficienza, richieste di risarcimenti, contenziosi, spese legali, premi assicurativi, ecc. Razionalizzazione delle procedure e dei modelli organizzativi Possibilità di contrattare a livello regionale una riduzione dei premi assicurativi per quelle strutture che mettono in atto dei programmi di gestione del rischio clinico. Prima esperienza coordinata a livello regionale in ambito cardiologico Estensibilità del modello sperimentato agli altri settori sanitari Punti di debolezza Possibile resistenza alla partecipazione attiva per il tipo di argomento Conseguente necessità di una formazione specifica approfondita e sistemica Necessità di un ampia condivisione della metodologia e degli indicatori (resistenza al cambiamento) Ruolo puramente formale dei Responsabili di struttura e dei Direttori Generali (interesse formale con disinteresse reale, resistenza al cambiamento, probabile disinteresse alla fase formativa, resistenza a cambiamenti organizzativi, mancato supporto ai cambiamenti) 5
7 Ridefinizione di alcune procedure, protocolli e modelli organizzativi (resistenza al cambiamento) Necessità di selezionare solo alcuni aspetti della gestione del rischio clinico. 6
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