La Qualità del Sistema Sanitario
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- Antonia Pasquali
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1 La Qualità del Sistema Sanitario XVII CONGRESSO DELLA SOCIETA ITALIANA PER LA QUALITA DELL ASSISTENZA SANITARIA-VRQ REGGIO EMILIA 7-10 NOVEMBRE 2007
2 La cultura della sicurezza domenico tangolo
3 Impegno per la sicurezza che coinvolge tutti i livelli di un organizzazione, dalla direzione al personale in prima linea. Modello integrato di comportamenti individuali ed organizzativi basato su convinzioni e valori condivisi volto a promuovere la sicurezza dei pazienti. I fondamenti sono: - conoscenza dei rischi delle attività; - ambiente che favorisca la segnalazione degli errori da parte degli operatori, senza timore di biasimo e punizioni; - collaborazione a tutti i livelli, per cercare soluzioni alle vulnerabilità; - impegno dell intera organizzazione, a partire dalla direzione, ad investire risorse nella sicurezza
4 complesso di modelli (idee, simboli, azioni, disposizioni) DI e PER basata sulla comunicazione: la cultura nasce infatti da uno scambio costante olistica: ed è quindi formata da elementi interdipendenti tra loro. porosa: vi sono continui sconfinamenti tra le culture ed è difficile definire un vero limite, un vero confine tra culture.
5 è costituita da sistemi strutturali o ordinati di simboli, da componenti interiorizzate della personalità degli individui e da modelli istituzionalizzati dei sistemi sociali Parsons distingue quattro dimensioni principali della cultura Coerenza/incoerenza Pubblico/privato Oggettività/soggettività Esplicito/implicito Oltre a queste dimensioni analitiche, si distinguono quattro componenti della cultura: valori, norme, concetti e simboli
6 La sicurezza globale (totale) potrebbe essere assimilata ad uno stato di quiete, di serenità, di pace, di assenza totale del rischio. A livello internazionale ci sono tre termini per definire i concetti di sicurezza: safety security emergency
7 Dimensione della qualità dell assistenza sanitaria, che garantisce, attraverso l identificazione, l analisi e la gestione dei rischi e degli incidenti possibili per i pazienti, la progettazione e l implementazione di sistemi operativi e processi che minimizzano la probabilità di errore, i rischi potenziali e i conseguenti possibili danni ai pazienti
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9 Impegno per la sicurezza che coinvolge tutti i livelli di un organizzazione, dalla direzione al personale in prima linea. Modello integrato di comportamenti individuali ed organizzativi basato su convinzioni e valori condivisi volto a promuovere la sicurezza dei pazienti. I fondamenti sono: - conoscenza dei rischi delle attività; - ambiente che favorisca la segnalazione degli errori da parte degli operatori, senza timore di biasimo e punizioni; - collaborazione a tutti i livelli, per cercare soluzioni alle vulnerabilità; - impegno dell intera organizzazione, a partire dalla direzione, ad investire risorse nella sicurezza
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12 La Gestione del Rischio è come il sesso: Tutti dicono di farlo volentieri Ognuno lo fa seguendo le proprie inclinazioni Se non funziona è colpa dell Altro da f. di stanislao modificato
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14 `It may seem a strange principle to enunciate as the very first requirement in a Hospital that it should do the sick no harm. It is quite necessary, nevertheless, to lay down such a principle, because the actual mortality in hospitals is very much higher than any calculation founded on the mortality of the same class of diseases among patients treated out of hospital would lead us to expect
15 Art. 14 Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e contribuire all'adeguamento dell'organizzazione sanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico anche attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori al fine del miglioramento della qualità delle cure. Il medico al tal fine deve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le cause di un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari per evitarne la ripetizione; tali strumenti costituiscono esclusiva riflessione tecnico-professionale, riservata, volta alla identificazione dei rischi, alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.
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17 Pro.ge.a,, 2002 Cosa desidera in realtà il paziente che effettua una denuncia essere rassicurato che il fatto non si ripeta in futuro (90%) maggiore attenzione rivolta al proprio caso da parte del personale sanitario (80%) spiegazioni chiare e maggiori informazioni sull accaduto (74%) scuse (50%) indennizzo in denaro (10%)
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26 Portare qualcuno a conoscenza di qualcosa, fornire notizie
27 Raccomandazione 4 Le organizzazioni sanitarie curano la diffusione di informazioni per il paziente e famigliari relative ai rischi associati agli atti sanitari ed evitabili, stimolando con convinzione un loro ruolo attivo nella partecipazione alle scelte per la loro salute.
28 Portare qualcuno a conoscenza di qualcosa, fornire notizie Avere uno scambio di idee o di informazioni con qualcuno
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31 Portare qualcuno a conoscenza di qualcosa, fornire notizie Avere uno scambio di idee o di informazioni con qualcuno Prendere parte a qualcosa, essere presente
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34 Raccomandazione 1 Ogni organizzazione sanitaria, a qualsiasi livello di articolazione, deve dotarsi di un sistema strutturato per la sicurezza dei pazienti e degli operatori tramite la gestione del rischio clinico. Raccomandazione 2 Ogni organizzazione sanitaria deve avere una politica ed una strategia per la sicurezza mediante la prevenzione e la gestione del rischio clinico e, almeno annualmente, individuare le priorità di intervento nell area della sicurezza del paziente per le quali avviare azioni preventive e protettive.
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36 Raccomandazione 8 La gestione del rischio clinico deve riconoscere nell errore un opportunità di apprendimento e di miglioramento, contrastandone l attuale prevalente atteggiamento punitivo, che è uno dei principali motivi del fallimento delle politiche per la sicurezza nei sistemi sanitari, l atteggiamento punitivo ostacola la segnalazione degli eventi avversi e dei near misses impedendone di fatto la segnalazione libera da rimprovero, in assenza di una politica coerente all interno dell organizzazione per la gestione confidenziale dei dati. Per questo motivo la legislazione vigente italiana va urgentemente aggiornata, sul modello di quanto fatto dai governi australiano e danese che vietano di utilizzare i dati delle segnalazioni spontanee sugli eventi avversi ed i near misses a scopi giudiziari, a salvaguardia del principio generale del segreto professionale.
37 Raccomandazione 8 La gestione del rischio clinico deve riconoscere nell errore un opportunità di apprendimento e di miglioramento, contrastandone l attuale prevalente atteggiamento punitivo, che è uno dei principali motivi del fallimento delle politiche per la sicurezza nei sistemi sanitari, l atteggiamento punitivo ostacola la segnalazione degli eventi avversi e dei near misses impedendone di fatto la segnalazione libera da rimprovero, in assenza di una politica coerente all interno dell organizzazione per la gestione confidenziale dei dati. Per questo motivo la legislazione vigente italiana va urgentemente aggiornata, sul modello di quanto fatto dai governi australiano e danese che vietano di utilizzare i dati delle segnalazioni spontanee sugli eventi avversi ed i near misses a scopi giudiziari, a salvaguardia del principio generale del segreto professionale.
38 Raccomandazioni finali In particolare: SiQuAS-VRQ fa proprie e raccomanda come azioni prioritarie le attività di provata efficacia consigliate dalla revisione dell AHRQ del 2001 per ridurre da subito i rischi per i pazienti, presentate in Allegato 1. SiQuAS-VRQ fa proprie e raccomanda l applicazione immediata su tutti i pazienti ricoverati in ospedale delle raccomandazioni del National Quality Forum degli Stati Uniti pubblicate nel 2003 ( Allegato 2). SiQuAS-VRQ fa proprie e raccomanda a quanti hanno responsabilità organizzative e di formazione le indicazioni tratte dalla revisione canadese sugli interventi per la sicurezza per gli ospedali ( Wong & Beglaryan 2004) (Allegato 3).
39 ALLEGATO 2 Azioni che dovrebbero essere garantite da tutti nei propri contesti sanitari per ridurre il rischio di danno risultante da processi, sistemi o ambienti di cura (NQF 2003: Pratiche sicure per una sanità migliore, Washington: National Quality Forum, 2003 (30 maggio 2005, 1. Creare una cultura sanitaria per la sicurezza. 2.
40 ALLEGATO 3 Revisione canadese sugli interventi per la sicurezza per gli ospedali ( Wong & Beglaryan 2004).. Creare una cultura della sicurezza 1.Le Aziende Sanitarie e gli ospedali, dovrebbero trattenersi dall'assegnare colpe agli individui e promuovere la crescita dell'atteggiamento volto ad assicurare che gli errori siano una occasione per apprendere e migliorare l'assistenza (Reason, 2000; Marx et al, 2001; Vincent, 2001; Merry et al, 2001). 2.I processi per migliorare la qualità dovrebbero essere decisi assieme dagli ospedali e dalle organizzazioni sanitarie (Institute of Medicine, 1999). 3.La sicurezza dei pazienti dovrebbe diventare parte della valutazione delle prestazioni e dell'affidabilità pubblica delle organizzazioni sanitarie (Ohlhauser, Schurman, 2001). 4.Gli ospedali dovrebbero comunicare con chiarezza i requisiti per la sicurezza dei pazienti e rinforzare questi standards (Felton, 1998).
41 La conoscenza e la coscienza del rischio sono il primo passo verso la sicurezza basata sulla comunicazione: la cultura nasce infatti da uno scambio costante olistica: ed è quindi formata da elementi interdipendenti tra loro. porosa: vi sono continui sconfinamenti tra le culture ed è difficile definire un vero limite, un vero confine tra culture. Ha quattro componenti: valori, norme, concetti e simboli
42 Quanti pazienti moriranno domani negli ospedali a causa di di errori commessi durante le le cure? Penso che saranno almeno 100 e 100 dopodomani e ancora 100 il il giorno dopo. E così fino a quando idee e volontà non saranno tradotte localmente nelle azioni che possano prevenire il il pesante carico di di errori medici e salvare così le le vite dei nostri pazienti. Berwick N 2003
43 Migliorare la la sicurezza non è un compito facile. Occorre coinvolgere l intera organizzazione, investire denaro, cambiare decine e decine di di procedure abituali, raccogliere dati, promuovere incontri, formare il il personale. I cambiamenti richiesti sono così profondi che molti ospedali non li li metteranno in in pratica. Berwick N 2003
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