Alcuni esercizi: funzioni di due variabili e superfici
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- Martina Moretti
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1 ANALISI MATEMATICA T- (C.d.L. Ing. per l ambiente e il territorio) - COMPL. DI ANALISI MATEMATICA (A-K) (C.d.L. Ing. Civile) A.A Prof. G.Cupini Alcuni esercizi: funzioni di due variabili e superfici (Grazie agli studenti del corso che comunicheranno eventuali errori) Esercizio. Determinare e rappresentare graficamente il dominio A delle funzioni qui sotto elencate. Dire se tali insiemi sono aperti, chiusi, itati, connessi e individuare la chiusura di A (= Ā). Distinguere infine i punti isolati, interni, di frontiera, di accumulazione. Esercizio. ) log ( ) y x +, ) y x y log(y x + x), x + y x y. Calcolare, se esiste, il ite per (x, y) (0, 0) delle seguenti funzioni: ) x sin x + y x + y ; ) log ( x y ) ( ) x y ; 3) log ; y + ( ) x 4) log ; 5) e x y + x y ; 7) log ( + x + y 4 ) x + y 4 ; 8) 0) ( ) x 6) sin ; x + y x y y + x ; 9) x y (x + y ) ; x 3 y (x + y ) ; ) exy log y ; ) arctan xy ; 3) arctan xy ; 4) x y + x ; 5) x y + x ; 6) e xy+(xy) ; 7) sin(x y ) x + y. 4
2 Esercizio 3. Studiare il dominio, le curve di livello, il segno di f e la continuità, la derivabilità e la differenziabiltà di f in (0, 0) e in (, ). Se in (0, 0) o in (, ) la funzione risulta differenziabile, determinare il piano tangente al grafico in tale punto. Esercizio 4. f(x, y) = 3 (y x). Studiare la continuità, la derivabilità e la differenziabiltà in (0, 0): Esercizio 5. f(x, y) = x y 4 x 6 (x + y ) se (x, y) (0, 0) 0 se (x, y) = (0, 0). Studiare il dominio, il segno di f e, in (0, 0), la continuità, la derivabilità e la differenziabiltà di f: Esercizio 6. f(x, y) = (y x) 3 x + y + x y se (x, y) (0, 0) 0 se (x, y) = (0, 0). Calcolare il gradiente e la matrice hessiana delle seguenti funzioni: Esercizio 7. ) x y, ) e xy y, 3) x arctan y x. Determinare il dominio e i punti di derivabilità di f(x, y) = y e (x +y ). Esercizio 8. Determinare il dominio e i punti di derivabilità di f(x, y) = x + y x.
3 Esercizio 9. Determinare i punti di massimo e di minimo relativi di Esercizio 0. f(x, y) = x + xy + y. Data la funzione f : R R, f(x, y) = x 4 + y 4 (x y), deteminare i punti critici di f, e, tra questi, i punti di massimo e di minimo relativi. Esercizio. Si consideri la funzione f(x, y) = 3 x3 y yx + 3 y. Determinare le derivate direzionali e i punti di massimo e di minimo relativi. Esercizio. Si consideri la funzione f(x, y) = arctan y x. Determinare il dominio e i punti di massimo e di minimo relativi. Esercizio 3. Data la funzione f : R R, f(x, y) = x (y ), (a) determinare le curve di livello di f e disegnarle su un piano cartesiano, (b) studiare il segno di f, (c) deteminare i punti critici di f, e, tra questi, i punti di massimo e di minimo relativi. (d) studiare la continuità, la differenziabilità di f, (e) determinare le derivate direzionali f (x λ 0, y 0 ), per (x 0, y 0 ) R e per qualunque direzione λ, (f) determinare il piano tangente al grafico nel punto (,, f(, )) Esercizio 4. Sia A = {(x, y) R : x + y }, f : A R, Determinare f(a). f(x, y) := x y.
4 Esercizio 5. Sia A = {(x, y) R : 0 x, x y (x ) }, f : A R, f(x, y) := xy x. Determinare i punti i massimo e di minimo assoluti e l immagine f(a). Esercizio 6. Siano A = {(x, y) R : x + y 4} e f : A R, x f(x, y) := x + y. Determinare i punti i massimo e di minimo assoluti e l immagine f(a). Esercizio 7. Siano A = {(x, y) R : x 0, y 0, 3 x + y 0} e f : A R, f(x, y) := x + x(y ) + y + y. Determinare i punti i massimo e di minimo assoluti e l immagine f(a). Esercizio 8. Sia A = {(x, y) R : (x ) + y = }, f : A R, f(x, y) := x + y. Usando il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, determinare i punti di massimo e di minimo assoluti e f(a). Esercizio 9. Sia A = {(x, y) R : x + y }, f : A R, f(x, y) := x y. Determinare i punti di massimo e di minimo assoluti e f(a). Esercizio 0. Siano f : R R e g : R R derivabili. Derivare le seguenti funzioni composte rispetto alla variabile t: ) f(t, t 3 ), ) f(log t, sin t), 3) f(g(t), t ), 4) f( t, g (t)), 5) f(cos(g(t)), arctan t), 6) f(g(t), g (t)), 7) f( + g( + 3t), g( t) ), 8) f(t + g(t), log t).
5 Esercizio. Classificare e disegnare le seguenti superfici: ) x + y = z, ) z x 9y = 0, 3) z = x + y, 4) x y + z = 0, 5) x + 4y =, 6) x + y + z =, 7) x = y + z, 8) x = y z, 9) x + y + z = 3. Esercizio. [Sol.: ) {(x, y) : x < 3 ) {(x, y) : x x < y }, 3) Suggerimenti e/o soluzioni, x + < y < x } {(x, y) : x > + 3, x + < y < x } {(x, y) : 3 < x < + 3, x < y < x + }, {(x, y) : x +y, x < y < x } {(x, y) : x +y, y > x } {(x, y) : x +y, y < x }. Esercizio. [Sugg.: ) funzione itata per infinitesima; ) porre t = x y, 3) 0 x y y + x ; 4) restringersi alle parabole y = mx x ; 5) restringersi alle rette y = mx; 6) 0 x ; 7) porre t = x +y x + y 4 ; 8) 0 x y y + x x, 9) restringersi alle rette y = mx; 0) passare in coordinate polari; ) y log y 0 per ite notevole; ) restringersi alle rette y = x e y = x; 3) xy + ; 4) restringersi all asse x e fare iti per x 0 + e per x 0 x ; 5) 0 x ; 6) restringersi alle rette y = x e y + x / y = x; 7) Usando il ite notevole sin t/t per t 0 si ha Osservare poi che sin(x y ) (x,y) (0,0) x y 0 x y x + y 4 = x y x + y 4 = (x,y) (0,0) x x + y 4 y y.] x y x + y 4. [Sol.: ) [0]; ) [ ]; 3) [ ]; 4) [ ]; 5) [ ]; 6) [0]; 7) []; 8) [0]; 9) [ ]; 0) [0]; ) []; ) [ ]; 3) [ π ]; 4) [ ]; 5) [0]; 6) [ ]; 7) [0].]
6 Esercizio 3. [Sol.: Dominio: R. Linee di livello: L c = se c < 0, L 0 = {(x, y) : y = x}, L c = {(x, y) : y = x + c 3/ } {(x, y) : y = x c 3/ } se c > 0. f è chiaramente continua in (0, 0) ma non è derivabile in (0, 0), infatti non esiste la derivata parziale rispetto a x, non esistendo il seguente ite f(h, 0) f(0, 0) h /3 = Non essendo derivabile in (0, 0), la f non è neppure differenziabile. = /3. In (, ) la f è di classe C. Ciò implica che f è differenziabile, derivabile, continua. Si ha che f(, ) = ( 3, 3 ). Il piano tangente al grafico di f nel punto (,, f(, )) è z = 3 (x )+ 3 (y ).] Esercizio 4. [Sol.: E continua per il teorema dei carabinieri: 0 x y 4 x 6 (x + y ) x y4 (x + y ) + x 6 (x + y ) = y 4 (x + y ) x + x 4 (x + y ) x x + x e l ultimo membro tende a 0 per x 0. Derivabilità: e f(h, 0) f(0, 0) = Differenziabilità: non è differenziabile, infatti h6 h 4 h 0 h = f h = 0 = (0, 0) h 0 x f(0, k) f(0, 0) = 0 = 0 = f (0, 0). k 0 y f(h, k) [f(0, 0) + f x (0, 0)h + f y (0, 0)k] = (h,k) (0,0) h + k (h,k) (0,0) Scegliendo k = h ottengo: h k 4 h 6 (h +k ) h + k = (h,k) (0,0) h k 4 h 6 (h + k ) 5/. e tale ite non è 0.] h 5 h 6 h 0 5/ h 5 = h 5 ( h ) h 0 5/ h 5 = 5/ Esercizio 5. [Sol.: Dominio: R.
7 La funzione è positiva in e vale 0 in {(x, y) R : y = x}. E continua. Infatti, in coordinate polari: {(x, y) R : y > x} f(r cos θ, r sin θ) = r3 sin θ cos θ 3 r + r 4 (cos θ sin θ) 8r 3 r + r 4 (cos θ sin θ) 8r3 r = 8r. Abbiamo così dimostrato che f(r cos θ, r sin θ) ϕ(r) dove ϕ(r) = 8r è indipendente da θ e ϕ(r) 0 per r 0 +. Dunque (x,y) (0,0) f(x, y) = 0 = f(0, 0). Derivabilità: e f(h, 0) f(0, 0) = h 0 Differenziabilità: non è differenziabile, infatti ( h) 3 h h = = f (0, 0) x k f(0, k) f(0, 0) 3 k = = = f (0, 0) y f(h, k) [f(0, 0) + f x (0, 0)h + f y (0, 0)k] = (h,k) (0,0) h + k (h,k) (0,0) (k h) 3 h +k +h k + h k h + k Tale ite non è 0, anzi non esiste, come si può verificare restringendosi alla retta k = h.] Esercizio 6. [Sol. (solo per i gradienti e senza le semplificazioni finali): ( ) xy ), x ; x y x y ) e xy y ( y, xy ) ; ( ) 3) x arctan y x + x +( y ( y ), x x ) x +( y x ) x.] Esercizio 7. [Sol.: Il dominio è R. I punti di sicura derivabilità di f sono gli (x, y) con y 0. Esaminiamo la derivabilità in (x, 0). Si ha e f(x + h, 0) f(x, 0) 0 0 = f(x, k) f(x, 0) k e (x+k) 0 k e (x+k) = = = 0 = f (x, 0) x = e (x +k k 0 k = k e x
8 e quest ultimo ite non esiste (fare k 0 + e k 0 ). Dunque f non è derivabile in (x, 0) perché manca la derivata parziale rispetto a y.] Esercizio 8. [Sol.: I punti di sicura derivabilità di f sono gli (x, y) con x e y entrambi diversi da 0, cioé non appartenenti agli assi. Esaminiamo la derivabilità in (0, y). Si ha f(h, y) f(0, y) h + y h 0 h = = + y h ; l ultimo ite esiste ed è 0, mentre il penultimo non esiste (fare h 0 + e h 0 ). Dunque f non è derivabile in (0, y) perché manca la derivata parziale rispetto a x. Studiamo ora la derivabilità in (x, 0) supponendo x 0 altrimenti si ha (0, 0) che è incluso nel caso precedente. Si ha f(x, k) f(x, 0) x + k x x = = x k. Ora, questo ite non esiste se x 0. Dunque f non è derivabile rispetto a y in (x, 0) per x 0. Concludendo, f non è derivabile sugli assi.] Esercizio 9. [Sol.: f è derivabile e f(x, y) = (x + y, x + 4y) e quindi l unico punto critico è (0, 0). La matrice hessiana è ( ) D f(x, y) = 4 quindi (per la condizione sufficiente del secondo ordine) (0, 0) è punto di minimo relativo.] Esercizio 0. [Sol.:f è derivabile e f(x, y) = (4x 3 (x y), 4y 3 + (x y)). I punti critici si ottengono risolvendo il sistema { 4x 3 { (x y) = 0 4(x 4y y 3 { ) = 0 x = y + (x y) = 0 4y 3 + (x y) = 0 4y(y ) = 0 e si deduce che i punti critici sono (0, 0), (, ) e (, ). Usando la matrice hessiana (condizione sufficiente del secondo ordine) ( D x f(x, y) = ) y si ottengono: (, ) e (, ) minimi. Per (0, 0) non si può concludere. Tuttavia, f(0, 0) = 0 e dallo studio del segno si ha, restringendosi all asse x, che f(x, 0) = x 4 x = x (x ) < 0 per x (, ) \ {0}, mentre restringendosi alla bisettrice y = x: f(x, x) = x 4 > 0 per x (, ) \ {0}.
9 Dunque: sull asse x il punto (0, 0) è un punto di massimo relativo, mentre sulla bisettrice y = x (0, 0) è un punto di minimo relativo. Si conclude quindi che (0, 0) è un punto di sella.] Esercizio. [Sol.: f(x, y) = (y(x ), 3 x3 x+ 3 y) per cui i punti critici sono (, ), (, ), (0, 0) e (± 3, 0). Dallo studio della matrice hessiana (condizione sufficiente del secondo ordine) risulta che (0, 0) e (± 3, 0) sono punti di sella e che (, ), (, ) sono punti di minimo relativo. Per le derivate direzionali: f è un polinomio, dunque è differenziabile. Ne segue che, posto λ = (α, β), Esercizio. [Sol.: Dominio: A = R \ asse y. f(x, y) = + y x f λ (x, y) = f(x, y), λ = (y(x ), 3 x3 x + y), (α, β) =...] 3 ( y, y x x ). Dunque i punti dell asse x, eccetto l origine che non appartiene ad A, sono i punti critici, cioè i punti critici sono i punti (x, 0) con x 0. Lo studio della matrice hessiana non è utile. Nei punti critici la funzione f vale 0. Studiando il segno di f osserviamo che nel primo e quarto quadrante la funzione f è positiva, nel secondo e terzo è negativa. Dunque, i punti (x, 0) con x > 0 sono punti di minimo relativi e i punti (x, 0) con x < 0 sono punti di massimo relativi.] Esercizio 3. [Sol.: (a) Fissato c R, le curve di livello L c = {(x, y) R : f(x, y) = c} = {(x, y) R : y = + c x }. (b) f(x, y) = 0 se e solo se (x, y) è punto dell asse y o della retta y =. f(x, y) > 0 se e solo se (x, y) è punto del semipiano y > ma non sta sull asse y. f(x, y) < 0 se e solo se (x, y) è punto del semipiano y < ma non sta sull asse y. (c) Il gradiente di f è f(x, y) = (x(y ), x ) che si annulla per x = 0. I punti critici sono tutti e soli i punti dell asse y. Poiché f(0, y) = 0, si deduce dallo studio svolto in (b) che sono punti di minimo relativi i punti sull asse y tali che y > (che sono circondati da punti in cui f(x, y) 0); sono punti di massimo relativi i punti sull assse y tali che y < (che sono circondati da punti in cui f(x, y) 0). Il punto (0, ) è di sella. (d) f è un polinomio e quindi è differenziabile, per cui f è continua, derivabile ed esistono tutte le derivate parziali. (e) Dalla differenziabilità di f segue che, posto λ = (α, β). f λ (x 0, y 0 ) = f(x 0, y 0 ), λ = (x 0 (y 0 ), x 0), (α, β) = αx 0 (y 0 ) + βx 0.
10 (f) z = f(, ) + f x (, )(x ) + f y (, )(y + ) = 4 8(x ) + (y + ) =... ] Esercizio 4. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso. (0, 0) è l unico punto critico interno ad A e i punti estremanti relativi di f ristretta a A sono (±, 0), (0, ±). Si verifica che i punti di massimo assoluto sono (±, 0) e che il valore di massimo assoluto è f(±, 0) = ; analogamente, i punti di minimo assoluto sono (0, ±) e il valore minimo assoluto è f(0, ±) =. Per il Teorema di Weierstrass e per il Teorema dell esistenza dei valori intermedi si ha che f(a) = [, ].] Esercizio 5. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso. (0, 0) è l unico punto critico di f come funzione da R ad R, ma siccome non è interno ad A non va considerato. I punti estremanti relativi di f ristretta a A sono ( 3, 3 ), (, 0). Siccome f( 3, 3 ) = > = f(, 0) si ha che il punto di massimo assoluto è ( 3, 3 ) e il punto di minimo assoluto è (, 0). f(a) = [, ].] Esercizio 6. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso. f non ha punti critci. Per quel che riguarda i punti estremanti relativi di f ristretta a A essi sono (±, 0) e (±, 0). Confrontando il valore assunto in quei punti dalla f si ottiene che (, 0) è punto di massimo assoluto e che il valore di massimo assoluto è, mentre (, 0) è punto di minimo assoluto e il valore di minimo assoluto è. Dunque, per il Teorema di Weierstrass e per il Teorema dell esistenza dei valori intermedi si ha che f(a) = [, ].] Esercizio 7. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso. f ha come unico punto critico (, ) che è interno ad A. I punti estremanti relativi di f ristretta a A sono ( 3, 3 ), (, 0), (0, ) (che sono candidati ad essere punti di minimo assoluto) e i punti (0, 3) (0, 0), (3, 0) (che sono candidati ad essere punti di massimo assoluto). Confrontando il valore assunto in questi punti e nel punto critico da f si ottiene che (0, 3) e (3, 0) sono i punti di massimo assoluti (6 è il valore di massimo assoluto) e (, ) è il punto di minimo assoluto ( è il valore di minimo assoluto). Dunque, per il Teorema di Weierstrass e per il Teorema dell esistenza dei valori intermedi si ha che f(a) = [, 6].] Esercizio 8. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso ed f è continua. Dunque, per il Teorema di Weierstrass e per il Teorema dell esistenza dei valori intermedi si ha che f(a) = [valore min, valore max]. Si ha A = {(x, y) R : F (x, y) = 0} dove F (x, y) = (x ) +y. Osserviamo che F (x, y) = ((x ), y), che risulta = (0, 0) se e solo se x = e y = 0, punto che non è appartenente ad A. Possiamo applicare il metodo dei moltiplicatori
11 di Lagrange. Se determiniamo gli (x, y) soluzioni di x = λ(x ) 4y = λy (x ) + y = 0 per qualche λ R otteniamo i candidati ad essere punti di massimo e di minimo relativi. Risolvendo il sistema si ottengono il punto (x, y) = (0, 0) per λ = 0 e il punto (, 0) per λ =. Non ci sono altri candidati. Siccome per il Teorema di Weierstrass esiste un punto di massimo e di minimo assoluto che debbono necessariamente essere tra i punti appena trovati. Si verifica che f(0, 0) = 0 < 4 = f(, 0). Dunque (0, 0) è punto di minimo assoluto, (, 0) è punto di massimo assoluto e f(a) = [0, 4].] Esercizio 9. [Sol.: A è chiuso, itato e connesso ed f è continua. Dunque, per il Teorema di Weierstrass e per il Teorema dell esistenza dei valori intermedi si ha che f(a) = [valore min, valore max]. I punti critici interni ad A sono i punti (0, y) con < y <. Per determinare i candidati ad essere punti di max e min assoluti che giacciono su A usiamo il metodo dei moltiplicatori di Lagrange (l alternativa è studiare f(cos t, sin t) con t [0, π)). Si ha A = {(x, y) : F (x, y) = 0}, dove F (x, y) = x + y. Siccome F (x, y) = (0, 0) solo per x = 0, y = 0 che non e in A possiamo applicare il metodo. Risolvendo xy = λx x = λy x + y = si ottengono: (0, ±) per λ = 0, (± 3, 3 ) per λ = 3 e (± 3, 3 ) per λ = 3. Un confronto tra i valori assunti da f in tutti questi punti e nei punti critici interni ad A permette di affermare che i punti di massimo assoluto sono (± 3, 3 ) e che i punti (± 3, 3 ) sono di minimo assoluto. L immagine è [ 3, 3 3 ]. ] 3 Esercizio 0. [Sol.: ) f x (t, t 3 ) + f y (t, t 3 )3t, ) f x (log t, sin t) t + f y(log t, sin t) cos t, 3) f x (g(t), t )g (t) + f y (g(t), t )( t), 4) f x ( ( ) t, g (t)) + f t y ( t, g (t))g(t)g (t), 5) f x (cos(g(t)), arctan t) ( sin(g(t))g (t)) + f y (cos(g(t)), arctan t) +t, 6) f x (g(t), g (t))g (t) + f y (g(t), g (t))g(t)g (t), 7) f x ( + g( + 3t), g( t) )g ( + 3t)3 + f y ( + g( + 3t), g( t) ) g ( t) g ( t) t, 8) f x (t + g(t), log t)( + g (t)) + f y (t + g(t), log t) t log e.]
12 Esercizio. [Sol.: ) cono del secondo ordine, ) paraboloide ellittico, 3) ellissoide 4) cono circolare retto avente asse y come asse di simmetria, 5) cilindro orientato lungo l asse z, 6) ellissoide, 7) iperboloide a due falde orientato lungo l asse x, 8) paraboloide iperbolico (sella) con asse x perpendicolare alla sella, 9) sfera]
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