Cresciuta bene. Dopo alcuni anni di torpore, la Walther

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1 Prova pistole semiautomatiche Walther Pk380 calibro 9 corto Cresciuta bene La P22 è diventata di grosso calibro : grazie alla chiusura geometrica mantiene un carrello leggero e morbido nell armamento, impugnatura riprogettata e aggiornata, comandi completamente ambidestri e zero spigoli. Non si può chiedere di meglio per il porto occulto Testo di Giulio Orlandini, foto di Matteo Galuzzi Dopo alcuni anni di torpore, la Walther è tornata alla grande nel settore che le ha dato fama ai suoi esordi, cioè quello delle pistole semiautomatiche destinate alla difesa personale. Il nuovo ciclo è stato inaugurato con la Pps calibro 9x21 (provata da Armi e Tiro sul fascicolo di maggio 2008), alla quale è seguita quest anno la Pk380. Si tratta sempre di una semiautomatica monofilare compatta, ma in 9 mm corto (.380 acp 9x17), derivata dalla P22 (provata da Armi e Tiro sul fascicolo di maggio 2001) e proposta a un prezzo decisamente interessante. La Pps, dunque, è una pistola senza genitori, nel senso che non si ispira a nulla di esistente e può essere considerata una delle poche, se non proprio l unica, calibro 9x21 sul mercato progettata per essere compatta e non il risultato dell accorciamento di una full size (vedi Glock, Steyr e Tanfoglio). La Pk380, invece, è stata ispirata dalla piccola rimfire di casa Walther. SEMBRA UGUALE, MA Esteticamente la Pk380 sposa da vicino la P22 da cui discende, ma in realtà vi sono alcune differenze significative nel funzionamento. La prima e più importante è a carico della chiusura: non più blowback, cioè labile, bensì un tradizionale corto rinculo, sistema Browning modificato: la canna, infatti, è dotata, nella parte superiore, di una spalla prismatica che contrasta con l estremità anteriore della finestra di espulsione, mentre nella parte inferiore ha un robusto zoccolo inclinato che scorre in una sede nella gondola metallica del fusto. Allo sparo, canna e carrello rinculano insieme per un breve tratto, lo zoccolo della canna provoca l abbassamento della Sopra: il fusto porta integrata una slitta Picatinny, come impone ormai la moda. Walther propone come accessorio da applicare un compatto laser, che si integra nel profilo dell arma. In alto: la culatta della canna, con inferiormente lo zoccolo inclinato che ne comanda l abbassamento.

2 30,5 millimetri lo spessore La Walther Pk380 calibro 9 mm corto è l evoluzione in grande della rimfire P22. Destinata alla difesa personale, si è rivelata un ottima scelta per il porto occulto, grazie alle dimensioni e al peso limitati. ARMI E TIRO - n 1/

3 Prova pistole semiautomatiche Walther Pk380 calibro 9 corto L arma è dotata di hold open interno, come sulla vecchia Ppk. Un piccolo pulsante esterno per l azionamento non avrebbe guastato. L interno del carrello, con la sicura automatica al percussore. Le parti non soggette a lavoro sono grezze, come uscite dalla microfusione. camera di cartuccia e, quindi, lo svincolo della spalla prismatica superiore dalla finestra di espulsione. La canna arresta così la sua corsa, mentre il carrello prosegue, estraendo ed espellendo il bossolo sparato. La distensione della molla di recupero riporta in avanti il complesso, che preleva una cartuccia dal caricatore e la inserisce in cameera di scoppio, ripristinando la chiusura nell ultimo tratto di corsa. La scelta della chiusura geometrica non è un vezzo, ma ha una precisa ragione tecnica: il 9 mm corto (9x17), infatti, ha pressioni di esercizio e sollecitazioni ben superiori rispetto al calibro.22 long rifle, quindi per mantenere la chiusura labile della P22 sarebbe stato necessario incrementare a dismisura la durezza delle molle di recupero e del cane e aumentare in modo sensibile la massa dell otturatore, con risultati estetici discutibili e maggiori ingombri, aspetto, quest ultimo, in contrasto con la necessità di costruire una pistola in grado di essere occultata anche sotto abiti civili. Grazie alla chiusura geometrica, invece, il carrello è leggero e lo sforzo richiesto per l armamento è contenuto, tanto da La leva di sgancio del caricatore è ambidestra. In primo piano anche la sicura a chiavistello che blocca lo scatto e, davanti al grilletto, il tassello che, abbassato, consente lo smontaggio ordinario.

4 meritare da parte degli statunitensi la definizione di low cocking resistance slide (carrello a basso sforzo di armamento). Una delle conseguenze più evidenti della chiusura geometrica è un carrello inevitabilmente alto, ma che, comunque, non pregiudica l occultabilità della piccola Walther. Nella parte posteriore del carrello, gli intagli di presa sono ben arrotondati, ma l armamento veloce viene in parte ostacolato dalla presenze della leva sicura sul carrello. Se si porta l arma senza il colpo in canna e si è costretti ad armare sotto stress si può inavvertitamente mandare in sicura l arma. LO SMONTAGGIO Il sistema di smontaggio richiama, per certi aspetti, quello della Ppk: se sulla mitica semiautomatica progettata agli inizi degli anni Trenta si doveva abbassare il ponticello, arretrando e alzando il carrello fino a farlo uscire dalle guide, nella Pk380 a essere abbassato deve essere il tassello zigrinato, ricavato nella parte centrale del fusto polimerico. Il tassello può essere abbassato soltanto dopo aver posizionato, con l apposita chiave, la sicura manuale in posizione S (safe) dopo di che il carrello si sgancia e deve essere spinto in avanti unitamente alla canna. Il caricatore monofilare è realizzato in lamiera d acciaio nichelata, con fondello Il design dell impugnatura è ergonomico, quasi inesistenti gli spigoli che potrebbero causare impigliamenti in fase di estrazione. polimerico che, prolungandosi oltre il bordo anteriore del back strap, fornisce un comodo appoggio al dito mignolo. Meno istintivo di molte altre semiautomatiche lo sgancio: perfettamente ambidestro, è ricavato nella porzione posteriore del ponticello e incernierato nell impugnatura. Con un minimo di allenamento, può essere attivato abbastanza rapidamente, qualora vi sia la necessità di un cambio caricatore celere, abbassando la leva con pollice (sul lato sinistro) e indice (lato destro) contemporaneamente, facendo scivolare il caricatore sulla mano debole. Il cane è sempre esterno, con cresta arrotondata e dotata di rilievi orizzontali per l armamento manuale. Lo scatto è ad Azione mista facoltativa, con primo colpo in Doppia azione e i successivi in Singola. La dotazione di sicure manuali comprende, oltre a quella automatica al percussore, una leva ambidestra manuale sul carrello, che non funge, però, da abbatticane, e la sicura manuale a chiavistello sopra al grilletto, che impedisce l utilizzo a utenti non autorizzati. A sicura inserita, un perno si frappone tra cane e percussore, e in questo posizione è possibile abbattere il cane, agendo sul grilletto. Disattivando la sicura, la pistola è pronta a sparare in Doppia azione. Tutti i comandi sono ambidestri: leva di sgancio del caricatore (alla base del ponticello), sicura manuale e hold open, nel senso che quest ultimo è interno (come nella cugina Ppk) e, quindi, mancano leve esterne. In questo modo il profilo è più filante e si limita ulteriormente il rischio di impigliamenti, ma un piccolo comando a portata del pollice non sarebbe stato male. Anche l impugnatura è stata rivista e ammodernata rispetto alla P22: stesso feeling e inclinazione, diversa sagomatura ergonomica del front strap per l appoggio delle dita e, soprattutto, sparito il dorsalino intercambiabile del back strap. Meno versatile, forse, ma indubbiamente più economico, semplice e robusto. Anche il ponticello è stato modificato: il finger rest per l appoggio del dito indice è sparito e il Lo smontaggio ordinario. La molla di recupero è a fili intrecciati e non è prigioniera del guidamolla.

5 Prova pistole semiautomatiche Walther Pk380 calibro 9 corto Sopra: anche la sicura manuale è ambidestra. Posta sulla coda del carrello, non provoca l abbattimento automatico del cane quando inserita. A sinistra: le guide di scorrimento del carrello e i leveraggi del pacchetto di scatto. profilo anteriore è più rastremato, quasi arrotondato. Sembra proprio che l era dei ponticelli squadrati combat sia definitivamente tramontata. Non poteva mancare la slitta Picatinny sul dust cover che, peraltro, già caratterizzava la P22, per l installazione di torce o laser. È disponibile come accessorio optional un proiettore laser il cui profilo si integra perfettamente nella sagoma anteriore dell arma. LE MIRE E LO SCATTO Gli organi di mira sono semplici, robusti e razionali. Il mirino è fisso, sul carrello, la tacca è innestata a coda di rondine e, quindi, consente una certa escursione laterale per correggere la derivazione. Tacca e mirino sono dotati di riferimenti puntiformi bianchi per la collimazione istintiva (3-dot system): l ampiezza della finestra della tacca è tale da agevolare la ricerca del mirino nel puntamento istintivo, senza per questo risultare troppo penalizzante nel tiro mirato (naturalmente in proporzione alla destinazione d uso e alla lunghezza di canna). Gli scatti sono tipici per una semiautomatica destinata al porto occulto e alla difesa personale: Doppia azione lunga e dal peso di sgancio piuttosto sostenuto, ma costante, di poco inferiore ai cinque chilogrammi; Singola azione in due tempi piuttosto pastosi con sgancio di poco inferiore ai tre chilogrammi e una precorsa abbastanza breve. Si tratta di un valore decisamente sostenuto nel tiro mirato che, però, con un po di abitudine non viene influenzato più di tanto. La controparte è che ben difficilmente si verificheranno spari accidentali in condizioni di stress. Il valore del trigger reach è contenuto (70 millimetri), a beneficio dei tiratori con mani piccole, la corsa del grilletto in Doppia azione è di 13 millimetri, mentre in Singola è di circa 5 millimetri. Per chi vuole comprarla A chi è indirizzata: a chi cerca una semiauto per difesa da portare in abiti civili, leggera, con un discreto volume di fuoco e in un calibro idoneo a questo impiego Cosa richiede: è una pistola molto semplice da utilizzare, con scatto e Singola e Doppia azione e perciò alla portata di molti. Certo, per un impiego difensivo, resta fondamentale il costante e mirato addestramento al tiro Perché comprarla: perché il prezzo è contenuto, perché è un arma istintiva e le cui soluzioni sono state studiate per soddisfare precise esigenze (quelle del porto per difesa) e perché il funzionamento non ha mostrato incertezze Con chi si confronta: Smith & Wesson Sigma 380, Glock 28, Tanfoglio Ft9. L autore nel corso della prova a fuoco nel poligono interno Bignami. LA NOSTRA PROVA La prova della Pk380 è stata effettuata nel poligono dell importatore Bignami, sparando nelle condizioni che meglio replicano una situazione di tiro difensivo: impugnatura a due mani e bersaglio posto a 15 metri di distanza. Abbiamo avuto la possibilità di testare la pistola soltanto con due munizioni commerciali, d altra parte le più utilizzate nell ambito difensivo, anche perché il calibro 9 corto non fornisce grandi spazi di manovra nella ricarica. La prima sensazione che si percepisce stringendo la Pk380 è quella di un buon comfort: buono il disegno dell impugnatura e le impronte anteriori, sul front strap, sono ben disegnate e agevolano una presa salda, certamente favorita anche dal pad del caricatore. L unico fastidio, forse eliminabile con un po di assuefazione all impugnatura, è il dito medio che sbatte parzialmente contro il ponticello. Questa situazione è molto legata anche alle dimensioni delle mani di chi spara e, comunque, non compromette né la presa né la gestione della pistola in sequenze rapide di tiro. Le caratteristiche e le prestazioni delle due munizioni utilizzate per il test, le Magtech

6 scheda_tecnica Walther Pk380 calibro 9 corto Produttore: Carl Walther, Arnsberg, Germania, sales@carl-walther.de Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, Ora (Bz), tel , fax , Modello: Pk380 Destinazione d uso: difesa personale Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9 corto (.380 acp o 9x17) Funzionamento: chiusura stabile sistema Browning Canna: lunga 93 mm Percussione: cane esterno Alimentazione: caricatore prismatico monofilare Numero colpi: 8 colpi Estrattore: esterno a gancio Espulsione: espulsore fisso sul fusto Mire: mirino fisso, tacca di mira innestata a coda di rondine e regolabile in derivazione; riferimenti bianchi 3-dot system Scatto: Singola azione (2.700 grammi, circa, il peso di sgancio); Doppia azione (4.700 grammi, circa) Sicurezze: automatica al percussore; manuale ambidestra a leva sul carrello; manuale a chiavistello sul gruppo di scatto Peso: 560 grammi, circa Lunghezza totale: 165 mm Lunghezza linea di mira: 136 mm Materiali: fusto in polimeri, carrello in acciaio Finitura: con carrello brunito o nichelato Numero del catalogo nazionale: (arma comune) Prezzo: 414 euro, Iva inclusa Rosata ottenuta a 15 metri tirando a due mani, senza appoggio, con cartucce commerciali Magtech Fmjrn. I 5 colpi sono compresi in 58 mm. Tabella balistica Munizioni commerciali Marca Tipo palla Peso palla (grs) V 0 (ft/sec) V 0 (m/sec) E 0 (joule) E 0 (kgm) Magtech Fmjrn ,5 27,7 Speer Blazer Fmjrn ,9 28,4 e le Speer Blazer entrambe con palla blindata di 95 grani, non differivano di molto, ma l impressione complessiva della prova a fuoco è stata comunque positiva. Mi aspettavo che il peso limitato (560 grammi, addirittura qualche cosa in meno della Ppk) e la lunghezza della canna (93 mm) rendessero più punitive le conseguenze dello sparo. E, invece, la Pk380 si gestisce bene: la Singola azione dell esemplare in prova aveva una precorsa breve e uno sgancio abbastanza duro, mentre la Doppia è risultata piuttosto lunga, ma fluida. Il grilletto in plastica, dall ampia sezione e con tre rigatura verticali per facilitare la trazione, non lascia la stessa sensazione rispetto a quelli in metallo, ma non condiziona la corretta trazione. L acquisizione di tacca e mirino è risultata rapida anche grazie al sistema dei tre punti bianchi: due sulla tacca e uno sul mirino. Nelle fasi di fuoco rapido, abbiamo anche voluto verificare eventuali effetti negativi della configurazione della rampa di alimentazione sul corretto ciclo di riarmo: molto ripida e con una scarsa inclinazione, avrebbe potuto causare qualche impuntamento. Abbiamo provato a sparare inserendo nel caricatore i colpi fino alla massima capienza, perché dalla presentazione davanti alla camera di scoppio della cartuccia avrebbe potuto dipendere qualche malfunziona- Risultato abbastanza simile con le Speer Blazer di pari peso, il diametro della rosata è di 63 mm tra i centri più lontani. A sinistra: il caricatore monofilare è realizzato in acciaio e ha una capacità di 8 colpi. Utile il pad per migliorare la presa. mento. Nessun problema: sia in fase di alimentazione sia di espulsione, la piccola Walther ha ciclato senza alcuna esitazione e in questo senso la configurazione ogivale della palla blindata è certamente sinonimo di affidabilità in un contesto difensivo, rispetto, per esempio, alla più ostica tronco conica. In definitiva, la Walther Pk380 rappresenta un interessante alternativa alle compatte di calibro superiore per il porto: le scelte estetiche sono fuori dai canoni classici, il rapporto peso-dimensioni-calibro è l ideale per una pistola destinata al porto occulto in abiti civili, l affidabilità riscontrata nella nostra prova non lascia spazio a dubbi. A sinistra: la tacca di mira è regolabile in derivazione. Non ha pretese di precisione agonistica, ma l ampiezza della finestra consente un acquisizione rapida e istintiva. A destra: il mirino fisso, con il riferimento bianco per la collimazione rapida al quale fanno riscontro i due dot ai lati della tacca. ARMI E TIRO - n 1/