L organizzazione del servizio di internal audit in una banca di credito cooperativo
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1 L organizzazione del servizio di internal audit in una banca di credito cooperativo CETIF - Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 17 apr. 03 bernasconi annibale ufficio ctrl. gestione e rischi banca di credito cooperativo di lesmo La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 1
2 sommario 1. il movimento del credito cooperativo - la bcc di lesmo; 2. il sistema dei controlli interni; 3. le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti; 4. i contenuti del progetto Internal Audit ; 5. obiettivi - risultati conseguiti; 6. conclusioni. La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 2
3 1/6 il movimento del credito cooperativo Alcuni dati (settembre 2002): numero istituti / di cui in lombardia: 470 / 48 numero sportelli / di cui in lombardia: / 537 quote di mercato: volumi di impiego: mln. (+15,8 / + 4,4); sofferenze / impieghi: 3,3% (4,5%); volumi di raccolta: mln. (+16,5 / + 7,8). La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 3
4 1/6 il movimento del credito cooperativo Tratti caratteristici del mondo delle bcc:» frammentazione - flessibilità di azione;» forte autonomia gestionale ed operativa;» confronto costante tra bcc consorelle (ruolo degli organismi nazionali e regionali). 4
5 1/6 il movimento del credito cooperativo -labccdilesmo Alcuni dati di bilancio (esercizio 2002): volumi di impiego: 207 mln. volumi di raccolta diretta: 237 mln. volumi di raccolta indiretta: 289 mln.» numero sportelli: 7» numero dipendenti: 102 (di cui 3 risorse destinate all area ctrl.). La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 5
6 2/6 il sistema dei controlli interni Insieme di regole, procedure e strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali ed il conseguimento di: efficacia - efficienza dei processi aziendali; salvaguardia del valore degli assets aziendali; conformità delle operazioni alla normativa (interna ed esterna). 6
7 2/6 il sistema dei controlli interni 20 aprile relazione a Banca d'italia circa il sistema dei controlli interni (145 agg. cap. XXXIX - Istruzioni di Vigilanza); in bcc: punto della situazione, fase di autodiagnosi aziendale ; (contemporaneamente prende avvio il progetto nazionale S.C.I. - FEDERCASSE e regionale FEDLO) 7
8 2/6 il sistema dei controlli interni in bcc: processo di revisione ORGANIZZATIVA dell area ctrl.; processo di revisione CULTURALE dell area ctrl.. La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 8
9 2/6 il sistema dei controlli interni 1. Strutturazione dei controlli x livelli: controlli di 1 livello - controlli di linea; controlli di 2 livello - controllo dei rischi; controlli di 3 livello - internal audit. 2. Strutturazione dei controlli x processi / rischi 9
10 2/6 il sistema dei controlli interni La motivazione al cambiamento: il corretto assetto e funzionamento del sistema di controlli interni quale condizione di COMPETITIVITA e STABILITA di medio e lungo termine dell azienda. 10
11 3/6 le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti Consiglio di Amministrazione Collegio Sindacale Comitato Finanza Internal Audit Comitato esecutivo Direzione Generale Controllo Gestione e Rischi Area di Staff Area Affari Area Finanza Area Amministrazione 11
12 3/6 le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti Ufficio CTRL. GESTIONE & RISCHI costituito nel giugno 2001 :»la denominazione?» quali attività svolge?» quali relazioni intercorrono con i soggetti interni ed esterni l azienda? La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 12
13 3/6 le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti INTERNAL & EDP AUDIT (outsourcing del servizio a FEDLO):» perché esternalizzare?» quale orizzonte temporale?» quali i vantaggi e gli svantaggi delle scelte effettuate? 13
14 3/6 le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti Il COLLEGIO SINDACALE:» formazione (incontri e convegni) riguardo ruolo, compiti e funzioni previste dal nuovo contesto normativo;» azione SINERGICA / sistemica con organi di controllo (internal Audit e ufficio Ctrl. Gestione e Rischi);» maggiore e più ampio coinvolgimento nella vita dell azienda. 14
15 3/6 le scelte organizzative adottate - i soggetti coinvolti Rapporti tra Internal Audit e ufficio Ctrl. Gestione e Rischi il LINK AUDITOR (legame, collante tra attività svolta da soggetto esterno e la realtà aziendale) 15
16 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit Attività indipendente ed obiettiva di assurance e consulenza volta: 1. al miglioramento dell efficienza e dell efficacia dell organizzazione della banca; 2. a generare valore in quanto finalizzata a valutare i processi di controllo, di gestione dei rischi e di corporate governance. 16
17 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit A livello nazionale e regionale: mappatura dei processi aziendali - la bcc virtuosa ; mappatura dei rischi aziendali; definizione di una metodologia univoca x gli interventi effettuati presso le bcc. quali le ricadute presso le bcc aderenti al progetto. La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 17
18 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit 1. circolarità delle informazioni tra le diverse realtà aziendali; 2. confrontabilità delle soluzioni organizzative adottate; 3. uniformità di comportamenti
19 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit Quali interventi presso la bcc?? inizio attività (1 anno): marzo 2001; processi auditati : governo; area crediti; area finanza (proprietà e terzi); area sistemi di incasso & pagamento; normativa. La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 19
20 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit Quali i ritorni dall attività di verifica c/o la bcc? i report di processo ed i report complessivi (annuali di fine attività); il contenuto (criticità) e l utilizzo dei report in bcc; la definizione delle priorità di intervento; La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 20
21 4/6 i contenuti del progetto Internal Audit Quali ulteriori sviluppi? le attività pianificate per il 2 anno (il followup ed i nuovi processi oggetto di audit; i controlli a distanza (le prime esperienze); il progetto Edp-audit; La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 21
22 5/6 obiettivi - risultati In sintesi: crescita della cultura aziendale in tema di controlli interni - adempimento delle disposizioni normative; forte adeguamento a contenuto organizzativo dell azienda (mappatura dei processi, revisione regolamentare delle principali aree di business); 22
23 5/6 obiettivi - risultati assunzione consapevole delle decisioni strategiche aziendali nel rispetto del rapporto rischio/rendimento ; maggiore incisività/presenza in azienda dell area controlli (crescita professionale del personale inserito nel comparto); 23
24 6/6 conclusioni Il percorso non è terminato solamente il costante e sistematico presidio dei temi in oggetto potrà garantire, agli istituti di piccola dimensione, di raggiungere gli obiettivi sottesi alla normativa di Vigilanza. La presentazione è stata realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ed è riservata esclusivamente ai soci CeTIF. La riproduzione e la diffusione anche parziale della stessa non è pertanto consentita se non previa autorizzazione. 24
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