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1 Comune di Monticello Brianza - Provincia di Lecco - CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DELLA RETE STRADALE - Versione Febbraio 2013 ing. Andrea Debernardi via Roma, OSNAGO (LC)

2 Comune di Monticello Brianza - Provincia di Lecco - CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DELLA RETE STRADALE - Versione Febbraio 2013 ing. Andrea Debernardi (responsabile dello studio) ing. Simone Borghi

3 - INDICE - 1. Premessa Riferimenti normativi Perimetro del Centro Abitato Classificazione della rete stradale Standard dimensionali... 8

4 1. Premessa Il Comune di Monticello Brianza, non tenuto alla redazione del Piano Urbano del Traffico, non è al momento dotato di una Classificazione funzionale della rete stradale urbana, redatta a norma del nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992). Tale classificazione si rende tuttavia necessaria a supporto di diversi strumenti di programmazione territoriale quali il Piano di Governo del Territorio ed il Piano di Zonizzazione Acustica nonché in relazione alle problematiche emerse in ordine alla funzionalità della rete viaria. Per di più, nel corso degli ultimi anni l assetto urbanistico locale ha conosciuto una certa evoluzione, tale da richiedere anche una revisione del perimetro del centro abitato, ai sensi dell art. 4 del Codice stesso. Alcune di tali modifiche finiscono per influenzare la classificazione della rete stradale, segnatamente per quanto concerne la distinzione fondamentale tra strade urbane ed extraurbane. Da ultimo, è opportuno ricordare le modifiche di tipo normativo, intercorse nel periodo , fra cui in particolare: le Direttive ministeriali sui Piani del Traffico 1, contenenti alcune importanti specificazioni relative ad alcune categorie di strade urbane (in particolare le strade di scorrimento, interquartiere ed interzonali); le Norme tecniche per la costruzione delle strade 2, che contengono numerose prescrizioni tecniche di rilievo per la rete stradale urbana che non svolge funzioni locali di accesso alle zone residenziali; le Norme relative all inquinamento acustico da traffico stradale 3, che indicano valori limite di immissione e dimensione delle fasce di pertinenza acustica, variabili a seconda della categoria di appartenenza delle strade. Tutti questi elementi rendono opportuna la definizione di una classificazione equilibrata ed univoca della rete viaria comunale, in grado di evidenziare le funzioni che debbono essere svolte da ciascun singolo asse a supporto della mobilità provinciale principale. Per tale motivo, nell ambito della variante del Piano di Governo del Territorio, si è proceduto all aggiornamento della classificazione funzionale della rete stradale, i cui contenuti sono illustrati dalla presente relazione tecnica che si articola nelle parti seguenti: riferimenti normativi; perimetro del centro abitato; classificazione della rete stradale. 1 Cfr.: Ministero dei LL.PP.; Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei Piani Urbani del Traffico, G.U. n. 77 del 24 Maggio Cfr.: D.M. (infrastrutture e trasporti) 5 Novembre 2001; Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade. 3 Cfr.: D.P.R. 30 Marzo 2004, n. 142, recante disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante da traffico veicolare, a norma dell art. 11 della legge 26 Ottobre 1995, n pag.3

5 2. Riferimenti normativi Secondo le direttive vigenti, uno degli elaborati fondamentali del Piano Urbano del Traffico è la classificazione della rete stradale. Questa operazione è finalizzata essenzialmente all identificazione di un chiaro assetto gerarchico, con specificazione della rete portante della mobilità veicolare (il cui funzionamento va protetto e potenziato con opportuni provvedimenti di fluidificazione, di rimozione della sosta, di adeguamento delle intersezioni, ecc ), della rete di distribuzione (caratterizzata da una maggiore sovrapposizione di funzioni urbane) e della rete locale (da fare oggetto di interventi di protezione). Questi provvedimenti sono in parte direttamente definiti dalle direttive stesse, mentre in parte vanno specificati nel regolamento viario che deve accompagnare la classificazione adottata. Il nuovo Codice della Strada prevede (art. 2) tre categorie di strade urbane, e cioè 4 : la classe D (strade urbane di scorrimento) la classe E (strade urbane di quartiere) la classe F (strade locali) Le funzioni delle strade urbane di scorrimento (classe D) sono quelle di soddisfare le relazioni con origine e destinazione esterne al centro abitato, i movimenti di scambio fra il territorio extraurbano e quello urbano, nonché di garantire, con un elevato livello di servizio, anche gli spostamenti più a lunga distanza interni al centro abitato. Le caratteristiche costruttive minime previste possono essere riassunte come segue: carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico (ciascuna con almeno due corsie di marcia), marciapiedi, intersezioni a raso semaforizzate. Su tali strade, di norma, sono ammesse tutte le categorie di traffico; ma qualora la velocità ammessa sia superiore ai 50 km/h, occorre escludere la circolazione dei veicoli a trazione animale, delle biciclette e dei ciclomotori. E invece sempre esclusa la sosta veicolare (se non opportunamente separata dalla carreggiata con idonei spartitraffico). Le strade di quartiere (classe E) svolgono funzione di collegamento tra settori e quartieri limitrofi, o tra zone estreme di un medesimo quartiere. In tale categoria di strade ad unica carreggiata, con almeno due corsie e dotate di marciapiedi, rientrano in particolare le arterie destinate a servire, attraverso gli opportuni elementi viari complementari, gli insediamenti principali urbani e di quartiere. Lungo le strade di quartiere sono ammesse tutte le componenti di traffico, compresa la sosta veicolare, purché esterna alla carreggiata e provvista di apposite corsie di manovra. Le strade locali (classe F) comprendono tutti gli altri assi viari, e sono a servizio preminente degli spostamenti pedonali e delle fasi iniziali e finali degli spostamenti veicolari generati e/o attratti dagli insediamenti ubicati lungo esse. In tali strade, di solito, non è consentita la circolazione dei mezzi pubblici. A norma del Codice della Strada, la classificazione delle strade comporta inoltre una serie di conseguenze rilevanti sulle dimensioni delle fasce di rispetto (con tutto quanto ne consegue in termini di rilascio di concessioni edilizie, di installazioni pubblicitarie, di sistema del verde ecc.). Al fine di meglio adattare la classificazione funzionale contenuta nel Codice della Strada alle caratteristiche geometriche delle strade esistenti, le direttive ministeriali articolano ulteriormente tale classificazione introducendo categorie intermedie rispetto ai tipi previsti dal Codice della Strada, e precisamente: 4 Le classi A, B e C sono invece relative alla rete stradale extraurbana (rispettivamente, alle autostrade, alle strade extraurbane principali, ed alle strade extraurbane secondarie), qui non considerata in quanto di non diretta competenza dell Amministrazione Comunale. pag.4

6 strade di scorrimento veloce (intermedie tra le autostrade e le strade di scorrimento) strade interquartiere (intermedie tra quelle di scorrimento e quelle di quartiere) strade locali interzonali (intermedie tra quelle di quartiere e quelle locali) Se si dovesse procedere alla classificazione della rete stradale sulla base delle sole caratteristiche geometriche e funzionali richieste dal dettato legislativo, si perverrebbe in ogni caso ad una gerarchizzazione assai povera, non in grado di diversificare le caratteristiche e le funzioni della rete stradale esistente. Inoltre un interpretazione rigida delle norme d uso delle diverse categorie di strade risulterebbe del tutto irrealistica, e non consentirebbe di stabilire una gerarchia articolata di obiettivi di funzionamento della rete viaria, necessaria per orientare i progetti che comportano la riorganizzazione della circolazione e della sosta. E necessario quindi procedere ad una classificazione maggiormente flessibile, riconoscendo l intrinseca ed ineliminabile commistione di funzioni, propria delle strade urbane. Non si dimentichi infatti che la classificazione delle strade ha il significato di mettere in relazione le caratteristiche geometriche e funzionali delle diverse strade con il «ruolo» da queste ultime giocato nel contesto della viabilità cittadina. Se tale operazione risulta di immediata comprensione nel caso di nuove infrastrutture, lo è assai meno in quello di infrastrutture esistenti. E questo non solo a motivo dell ovvia rigidità delle caratteristiche geometriche, sulle quali è in genere impossibile intervenire, ma anche a causa della compresenza di differenti funzioni che una strada è spesso chiamata ad espletare; in altri termini due tratti stradali che, dal punto di vista delle funzioni di traffico, vengono classificati nello stesso modo, potrebbero anche dover portare ad esiti alquanto differenti in termini di regolazione funzionale. Conseguentemente si è qui adottata una classificazione per obiettivi, rinunciando alla logica degli standard indipendenti dalle effettive caratteristiche delle strade e del loro contesto urbano (peraltro difficilmente applicabili), e definendo dunque alcuni «criteri guida», in base ai quali ricercare i punti di equilibrio tra le funzioni di scorrimento e le altre funzioni urbane. Nel quadro di tale classificazione, è stata ulteriormente articolata la fattispecie delle strade locali interzonali, che sono state distinte in primarie, secondarie, e complementari. In definitiva, la classificazione di riferimento è costituita da 8 tipi di strade urbane, così denominate: D1) strade di scorrimento veloce D2) strade di scorrimento E1) strade interquartiere E2) strade di quartiere F1) strade interzonali primarie F2) strade interzonali secondarie F3) strade interzonali complementari F4) strade locali Quest ultima categoria può in alcuni casi venire ulteriormente suddivisa (identificando strade di distribuzione residenziale, strade di distribuzione industriale e strade locali di ambito misto residenziale/industriale). A tali categorie si affiancano poi quelle relative alla viabilità extraurbana, ed in particolare le classi pag.5

7 A (autostrade), B (strade extraurbane principali) e C (strade extraurbane secondarie) 5. La classificazione della rete stradale può includere anche l identificazione di ambiti entro i quali vengono definite particolari norme di comportamento, ed in particolare: le Aree Pedonali (AP) le Zone a Traffico Limitato (ZTL) le Zone di Particolare Rilevanza Urbanistica (ZPRU) le Zone Residenziali a Traffico Moderato (ZRTM) Tali perimetrazioni sono comunque al momento escluse dal quadro programmatico del Piano di Governo del Territorio e non verranno pertanto esaminate dal presente documento. E comunque possibile segnalare l opportunità di procedere ad una esatta identificazione di Zone Residenziali a Traffico Moderato finalizzate a proteggere la viabilità minore nonché di una o più Zone di Particolare Rilevanza Urbanistica connesse ad eventuali misure di governo della sosta nelle parti centrali dei centri abitati di Cortenuova e Monticello capoluogo. 3. Perimetro del Centro Abitato La delimitazione dei confini del centro abitato costituisce una specifica competenza della Giunta Comunale, ai sensi dell art.4 D.Lgs.285/92 (Nuovo Codice della Strada). A tale proposito, la presente classificazione riprende la delimitazione esistente integrandola in base al quadro aggiornato dell edificazione esistente. Tale classificazione, illustrata anche in una tavola separata, dovrà essere approvata con deliberazione della Giunta Comunale in data antecedente a quella di adozione del PGT. Gli elaborati del PGT identificano altresì il perimetro futuro, definito in base alle previsioni di futura edificazione. Tale perimetro è riportato a fini esclusivamente indicativi, in relazione alle modifiche che dovranno essere approvate dalla Giunta a seguito dell edificazione dei singoli comparti. Esso pertanto non sviluppa attualmente alcuna efficacia in ordine alla classificazione della rete viaria locale esistente. 5 Per la viabilità extraurbana minore è possibile utilizzare anche la categoria di strada locale (Fe). pag.6

8 4. Classificazione della rete stradale La classificazione della rete stradale che interessa il territorio di Monticello è di competenza dell Amministrazione Comunale limitatamente agli elementi che seguono: rete stradale urbana, interna al centro abitato, entro il quale valgono i criteri di regolazione della circolazione evidenziati dall art.7, D.Lgs.285/92 (Nuovo Codice della Strada); rete stradale extraurbana di proprietà comunale, rispetto alla quale l Amministrazione agisce in forza del suo ruolo di ente proprietario della strada. Per quanto riguarda la classificazione prevista per la rete stradale urbana, riportata nelle due tavole allegate, essa si limita ad utilizzare le categorie di strada di quartiere (E2), strada interzonale (F1), strada interzonale complementare (F3) e strada locale (F4) 6. L elenco dettagliato della classificazione è il seguente: STRADE URBANE DI QUARTIERE (E2) via Monte Grappa Cascina Magritto (tratto da via J.Della Quercia alle scuole) via Provinciale SP51 della Santa (a Sud di Cascina Magritto, esclusa tratta extraurbana) via Provinciale SP51 della Santa (a Nord di via Besozzi, escluse tratte extraurbane) via Besozzi via Cadorna via Diaz (tra SP51 della Santa e via Casati) STRADE URBANE INTERZONALI (F1) via J.Della Quercia via Bocconi (tra via Canova e via Rossini) via Bocconi (tra via Italia Unita e il dosso sul torrente Bevera) via Rossini (esclusa tratta extraurbana) via IV Novembre (tra via Rossini e via Foscolo) via Foscolo via Battisti (tra via Rossini e il confine comunale) via Casati via Italia Unita via Nuova (tra via Deledda e il confine comunale) nuova viabilità di previsione tra via M.Grappa e il confine comunale (verso Casatenovo) STRADE URBANE INTERZONALI COMPLEMENTARI (F3) via dei Mille via Bocconi (tra via Rossini e piazza De Capitani) via Manzoni piazza De Capitani via Sirtori via IV Novembre (tra via Rossini e via Provinciale SP51 della Santa ) via Battisti (tra via Rossini e SP51 della Santa ) via Bocconi (tra via S.Michele e via Italia Unita) via S.Michele (tra via Bocconi e via Baracca) via Immacolata via Moneta (tra via Immacolata e via Nuova) via Nuova (traversa tra la rotatoria e via Moneta) 6 Si fa qui riferimento alla sola rete stradale urbana. pag.7

9 via Manara (esclusa tratta extraurbana) Tutte le altre strade comunali, interne al centro abitato, assumono la classificazione di STRADE LOCALI (F4). Tale classificazione, conferendo di fatto a quasi tutta la rete stradale urbana lo status di viabilità locale (cat.f), risulta nettamente protettiva in relazione alla necessità di mitigare gli impatti generati dal traffico di attraversamento. E importante sottolineare comunque che le strade, anche laddove appartenenti alla medesima categoria, non possono essere tutte di uguale concezione, e che le funzioni di traffico (scorrimento, distribuzione, manovra, sosta) ed urbane (circolazione pedonale, attività commerciali e di relazione, ecc ) debbono trovare soluzioni progettuali specifiche. Elemento essenziale della ricerca di tali soluzioni è quello di affiancare al linguaggio giuridico della segnaletica quello fisico dei messaggi propri dell architettura e dell arredo. Per quanto concerne invece la rete stradale extraurbana la cui classificazione è in parte di competenza provinciale il Piano si limita a recepire la classificazione come strade extraurbane secondarie per i tratti di SP51 e SP54 afferenti la rotatoria e per i tratti non ricompresi all interno della delimitazione del Centro Abitato. Le altre strade comunali esterne al Centro Abitato sono classificate come strade extraurbane locali (cat.fe). In sede di redazione degli elaborati è stata rilevata la presenza di un certo numero di particelle catastali, riconducibili presumibilmente a sedimi stradali oggi non più in uso. In ragione delle loro condizioni geometriche e funzionali, tali ambiti non sono stati classificati come strade, ma unicamente segnalati all interno delle tavole del PGT. 5. Standard dimensionali Nell ambito della classificazione delle strade e dei criteri compositivi della piattaforma stradale, al paragrafo 3.6 del D.M. 5 Novembre 2001 «Norme Funzionali Geometriche per la Costruzione delle Strade» sono riportati alcuni esempi di piattaforme stradali, così come risultanti dalla composizione di alcuni elementi modulari predefiniti. Tali piattaforme, che sono ritenute di più frequente applicazione, non sono tuttavia le uniche derivabili dalle possibili combinazioni degli elementi modulari. Con riferimento alle sole classi stradali previste per Monticello, per ciascuna sono riportati gli standard dimensionali della soluzione base (configurazione minima prevista dal Codice), oltre che di qualche situazione più complessa in cui nella piattaforma sono stati aggiunti alcuni elementi modulari integrativi, la cui presenza dovrà essere di volta in volta valutata dal progettista in relazione all ambito territoriale e all utenza prevista. pag.8

10 STRADA URBANA DI QUARTIERE larghezza di corsia=3,00m 7 larghezza di banchina=0,50m presenza di marciapiedi almeno su un lato, larghezza minima=1,50m sosta ammessa in appositi spazi (fascia di sosta) fermata di mezzi pubblici in piazzole o eventuale corsia riservata Soluzione base a 1+1 corsie di marcia Soluzione a 2+2 corsie di marcia con fascia di sosta laterale 7 Si passa a 3,50m di larghezza per corsia se la strada è percorsa da autobus. Inoltre, se la strada è a senso unico, con una sola corsia, la larghezza complessiva di corsia+banchine deve essere non inferiore a 5,50m, incrementando la corsia sino ad un massimo di 3,75m e riportando la differenza sulla banchina di destra. pag.9

11 STRADA URBANA LOCALE larghezza di corsia=2,75m 8 larghezza di banchina=0,50m presenza di marciapiedi almeno su un lato, larghezza minima=1,50m sosta ammessa in appositi spazi (fascia di sosta) fermata di mezzi pubblici in piazzole Soluzione base a 2 corsie di marcia Soluzione a 2 corsie di marcia con 2 file di stalli 8 Se la strada è a senso unico, vale la stessa considerazione fatta per la strada di quartiere: cioè, la larghezza complessiva di corsia+banchine deve essere non inferiore a 5,50m, incrementando la corsia sino ad un massimo di 3,75m e riportando la differenza sulla banchina di destra. pag.10

12 STRADA EXTRAURBANA SECONDARIA larghezza di corsia=3,75m per cat.c1 e 3,50m per cat.c2 larghezza di banchina=1,50m per cat.c1 e 1,25m per cat.c2 presenza di marciapiedi non richiesta (traffico pedonale in banchina) sosta ammessa in piazzole di sosta fermata di mezzi pubblici organizzate in apposite aree al fianco delle carreggiate Soluzione base a 2 corsie di marcia C1 C2 pag.11

13 STRADA EXTRAURBANA LOCALE larghezza di corsia=3,50m per cat.f1 e 3,25m per cat.f2 larghezza di banchina=1,00m presenza di marciapiedi non richiesta (traffico pedonale in banchina) sosta ammessa in piazzole di sosta fermata di mezzi pubblici organizzate in apposite aree al fianco delle carreggiate Soluzione base a 2 corsie di marcia F1 F2 FASCE RISPETTO FUORI E ALL INTERNO DEI CENTRI ABITATI L ampiezza delle fasce di rispetto è definita dagli artt. 26, 27 e 28 del Regolamento di Esecuzione (DPR 16 Dicembre 1992, n 495), come sintetizzato ne lle tabelle che seguono: FUORI DAI CENTRI ABITATI (art. 26, Reg.Esec.) in zone NON edificabili in zone edificabili 9 Strade di tipo C Strade di tipo F (ad eccezione delle strade vicinali) 20 = Strade vicinali di tipo F 10 = 9 Come da art. 26, comma 3: Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell art. 4 del Codice, ma all interno delle zone previste come edificabili o trasformabili dallo strumento urbanistico generale, nel caso che detto strumento sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano già esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi pag.12

14 ALL INTERNO DEI CENTRI ABITATI (art. 28, Reg.Esec.) 10 in zone NON edificabili in zone edificabili Strade di tipo D 20 Strade di tipo E = Strade di tipo F = Restano comunque vigenti le norme relative alla distanza minima dal confine stradale, da rispettare nella costruzione o ricostruzione di muri di cinta: 3 metri per strade di tipo C e F fuori dai centri abitati 2 metri per strade di tipo D all interno dei centri abitati 10 In presenza di strumento urbanistico vigente. pag.13

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