Folgaria, Febbraio Nuove abitudini alimentari e rischi microbiologici: il latte crudo

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1 Folgaria, Febbraio 2009 Nuove abitudini alimentari e rischi microbiologici: il latte crudo Agostino Macrì Laboratorio Comunitario e Nazionale di Referenza per E.coli Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Istituto Superiore di Sanità

2 Diossina Contaminazione ambientale principale causa contaminazione latte bufalino in Campania Probabilmente legata al tipo di allevamento con possibile ingestione di fanghi contaminati (anche 1 kg al giorno) Dati disponibili lasciano ritenere che il problema è confinato a pochi allevamenti di una provincia

3 Diossina Blocco delle importazioni basato da informazioni provenienti dalla stampa italiana Avviata vasta indagine sul latte di bufala che ha permesso di individuare ed eliminare dalla produzione gli allevamenti pericolosi

4 Diossina Accertamenti casi di contaminazione con diossina carni suine irlandesi Accertamenti hanno dimostrato origine da mangimi in cui erano stati miscelati prodotti di scarto Individuate fonti della contaminazione Effettuata valutazione dei rischi Eliminate partite sospette Problema risolto

5 Melamina Sostanza ricca di azoto che innalza livello proteico analitico Potenziale utilizzazione nell alimentazione dei ruminanti non concessa Rischi residui praticamente inesistenti Tossicità dovuta a deposito cristalli nei reni

6 Melamina Materie prime di origine cinese destinate mangimi cani e gatti contaminate Effetti molto gravi negli USA nel 2006 Raccomandazioni dei veterinari USA Nel 2008 accertati casi di intossicazione in bambini in Cina Origine melamina aggiunta al latte Gravità dovuta ad alimento unico ed alti dosaggi

7 Regolamento EC No 882/2004 sui controlli ufficiali Community Reference Laboratory (CRL) for Escherichia coli, including verotoxigenic E. coli (VTEC) Laboratorio Nazionale di Riferimento (NRL) per Escherichia coli

8 VENDITA LATTE CRUDO Gli Stati Membri della UE possono decidere se autorizzare o meno la vendita Nel 1997 l Italia autorizza la vendita diretta in stalla Tra il 2004 e il 2005 compaiono e si diffondono i distributori automatici

9 VENDITA LATTE CRUDO

10 VENDITA LATTE CRUDO 948 distributori di latte crudo, dislocati in 70 province

11 VENDITA LATTE CRUDO Provincia di Milano: 90 distributori

12 VENDITA DIRETTA LATTE CRUDO VANTAGGI della FILIERA CORTA AMBIENTALI! Diminuzione traffico x trasporto Diminuzione contenitori da smaltire

13 VENDITA DIRETTA LATTE CRUDO VANTAGGI della FILIERA CORTA ECONOMICI!!! 1

14 VENDITA DIRETTA LATTE CRUDO VANTAGGI della FILIERA CORTA ECONOMICI!!! 0,30-0,40 1,60

15 Dal un sito di consumatori

16 Dal sito di un azienda produttrice

17 Dal sito di un azienda produttrice

18 Microrganismi patogeni riscontrabili nel latte Patogeni per i bovini Brucella spp Mycobacterium spp Piani di profilassi Stato di indennità Occasionalmente patogeni per i bovini Salmonella spp Listeria monocytogenes NON patogeni per i bovini E.coli O157 e altri VTEC Campylobacter jejuni?????

19 Requisiti igienico sanitari e criteri microbiologici (Regolamento CE 853/2004) aziende produttrici ufficialmente indenni da brucellosi e tubercolosi bovina tenore in germi a 30 C (per ml) inferiore o uguale a /ml

20 Allegato A - criteri igienici di processo Listeria monocytogenes Assenza in 25 ml Salmonella spp Assenza in 25 ml Escherichia coli 0157 Assenza in 25 ml Campylobacter termotolleranti assenza in 25 ml (n=5 e c=0)

21 La Direttiva Zoonosi 2003/99/CE Allegato I A Prima fascia di priorità Salmonella Escherichia coli VTEC Campylobacter Brucella Listeria monocytogenes Mycobacterium bovis Echinococco Trichinella

22 E.coli O157 e altri VTEC nell uomo tra i più temibili patogeni alimentari! Manifestazione clinica molto grave Dose infettante molto bassa ( CFU!!) Epidemie nella comunità molto estese

23 VTEC: Verocytotoxin-producing E. coli tra i più temibili patogeni alimentari! Manifestazione clinica molto grave Colite emorragica Sindrome Emolitico Uremica (SEU)

24 Sindrome emolitico uremica (SEU) Anemia emolitica microangiopatica Trombocitopenia Insufficienza renale acuta (richiede dialisi) 80% dei casi è associata a infezione intestinale da VTEC Si verifica nel 5-10% dei bambini con infezione intestinale da VTEC

25

26 E.coli O157 agente di zoonosi

27 Epidemie associate a latte non pastorizzato Paese anno N.casi N. SEU Sierogruppo fonte USA ? O157 PROMED 2006 USA ? O157 PROMED 2006 USA O157 PROMED 2006 Slovacchia O157 Liptakova 2004 Austria O26 Allerberger F 2003 Austria O157 Allerberger F 2001 Gran Bretagna O157 IAMFES 2000 Scozia O157 Reid 2001 Finlandia O157 Lahti 2002 Germania O NT Gallien 1997 Gran Bretagna O157 CDSC 1996 Gran Bretagna 1996?? O157 Anonimous 1996 Scozia 1994 >100 9 O157 Trevena 1994 Gran Bretagna O157 Wall 1996 USA ? O157 Keene 1997 USA O157 Wells 1991 Canada O157 Borczyk 1987 USA O157 Martin 1986 Gran Bretagna* O157 Clark 1997 Rep. Ceca** O157 Bielaszewska 1997 USA* O104 CDC 1995 *sospetto **latte di capra

28 Epidemie associate a prodotti lattiero-caseari Latte pastorizzato ricontaminato Paese anno N.casi N. SEU Sierogruppo fonte Danimarca * O157 Jensen 2006 Scozia O157 Upton 1994 Latte pastorizzato in allevamento Gran Bretagna O157 Goh2002 * sospetto Latticini a base di latte crudo Francia O26 EnterNet 2005 Canada O157 Honish L 2005 Gran Bretagna O157 Anonimous 1997 Francia O157 Deschenes 1996 Francia* O157 Espie E Scozia O157 reid 2001 Scozia O157 Reid 2001 Scozia O157 Reid 2001 USA O157 CDC 2000 USA O157 Anonimous 2000 * latte di capra altri prodotti Gran Bretagna O157 (crema di latte) CDSC 1998 Scozia O157 (burro) Reid 2001 Gran Bretagna O157 (yogurt) Morgan 1993

29 Epidemie associate a latte non pastorizzato (ProMED)

30 Sorveglianza della SEU in Italia Indagine epidemiologica sui fattori di rischio nei casi Anno Casi Consumo latte crudo % % ,8%

31 Studio caso controllo Studio caso controllo sui fattori di rischio associati alla SEU in età pediatrica 60 casi SEU (età 8 mesi 15 anni) 157 controlli (appaiati per età e luogo di residenza) dall analisi logistica multivariata il consumo di latte crudo è risultato il fattore di rischio con il valore di Odds Ratio (OR) più elevato: OR= 8.3 (IC 95% : )

32 Prevalenza di E.coli O157 nel latte di massa Paese N. campioni O157+ % USA ,3% Wells 1991 USA ,6% Padhye 1991 Canada ,2% Cardinal 1991 USA Hancock 1993 Gran Bretagna Neaves 1993 Gran Bretagna ,7% Mechie 1997 Olanda Heuvlink 1998 Italia * ,6% Rubini 1999 USA ,8% Murinda 2002 Francia ** ,8% Perelle 2006 *latteovino ** tutti i principali sierogruppi EHEC

33 I Rapporti EFSA sulle zoonosi nella UE VTEC in latte crudo bovino Anno N campioni 313 3,474 3,947 VTEC + 1.6% 0.4% 1.4%

34 Allegato A Ai fini della prevenzione delle infezioni da VTEC, l Azienda dovrà effettuare, in autocontrollo, controlli analitici in allevamento, sulle feci e sul latte, volti ad escludere la positività da Escherichia coli 0157

35 VTEC nel latte crudo Vista la bassa prevalenza e il carattere sporadico e accidentale della contaminazione, il controllo del prodotto finito da solo non garantisce una riduzione significativa del rischio per il consumatore

36 Adottata il 21 Gennaio 2003 pag. 37, paragrafo 12.3

37 Prevenzione della contaminazione del latte crudo VTEC O157 - VTEC O157 -

38 Prevenzione della contaminazione del latte crudo VTEC O157 + VTEC O157 - VTEC O157 + VTEC O157 -

39 Prevalenza di VTEC O157 in allevamenti bovini Allevamenti da latte: 17,5 % Allevamenti da carne: 22,4 % Targhetta, Vio, Conedera. Atti Congresso Nazionale SIDILV 2007

40 E.coli O157 IN UN AZIENDA BOVINA DEL VENETO (G. CONEDERA, IZS VENEZIE) CONTROLLI MENSILI PER E.coli O157 % Percentuale bovini escretori (maggio 96 - luglio 97) VTEC O157 +

41 CONCLUSIONI Il rischio connesso al consumo di latte crudo esiste Il rischio può essere mitigato con: Attività di autocontrollo e controllo ufficiale Corretta informazione al consumatore Etichettatura Latte crudo non pastorizzato Sconsigliare il consumo per soggetti a rischio Suggerire la BOLLITURA

42 CONCLUSIONI Aumentare la consapevolezza dei rischi sanitari legati al consumo di latte crudo in: Allevatori e loro consulenti Organi di vigilanza e controllo Consumatori Medici e pediatri di famiglia

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