L azione dell Autorità per l energia nei servizi idrici

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1 Nota stampa L azione dell Autorità per l energia nei servizi idrici Con il decreto legge 201/11 cosiddetto Salva-Italia, all Autorità per l energia elettrica e il gas sono state attribuite le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici da esercitarsi con gli stessi poteri della legge 481/95 che ha istituto l Autorità. Le funzioni specifiche di regolazione dei servizi idrici sono state definite con il Dpcm 20 luglio 2012 e comprendono tutte le attività di captazione, potabilizzazione, adduzione, distribuzione, fognatura e depurazione. Differente è la regolazione della risorsa acqua che è direttamente correlata alle politiche ambientali e dunque non compete all Autorità. Nello specifico, le funzioni dell Autorità fanno riferimento a diversi aspetti del servizio idrico integrato: dalla definizione dei costi ammissibili e dei criteri per la determinazione delle tariffe a copertura di questi costi, alle competenze in tema di verifica dei piani d ambito e di predisposizione delle convenzioni tipo per l affidamento del servizio ma anche l individuazione di adeguati parametri di qualità del servizio, di tutela degli utenti e dell ambiente (attraverso l introduzione nella regolazione tariffaria del principio di derivazione europea chi inquina paga ), la definizione di meccanismi di separazione contabile. Gli obiettivi dell Autorità nel settore dei servizi idrici Partendo dal principio che l acqua è un bene pubblico gratuito, è indispensabile garantirne la disponibilità attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e un servizio efficiente, di qualità a tutela dei clienti finali e, in particolare, delle fasce sociali economicamente disagiate. Fra i principali obiettivi dell Autorità nel settore dei servizi idrici, vi sono quindi la definizione di una regolazione stabile e certa e di un sistema tariffario equo e trasparente, nel rispetto delle decisioni referendarie e della normativa nazionale ed europea. I provvedimenti già adottati nel settore dei servizi idrici Dopo un ampio processo di consultazione con i soggetti interessati 1, il 28 dicembre scorso l Autorità ha approvato un pacchetto di provvedimenti in tema di servizio idrico integrato; fra questi, in particolare, i nuovi criteri per la determinazione delle tariffe transitorie per il biennio 2012 e 2013 (delibera 585/2012/R/idr). 1 Prima di adottare i propri provvedimenti, l Autorità rende pubblici documenti di consultazione per far conoscere i propri orientamenti con la massima trasparenza, raccogliere le osservazioni e favorire la partecipazione di tutti i soggetti potenzialmente interessati; possono inoltre essere previsti seminari illustrativi e audizioni speciali per conoscere direttamente le opinioni dei partecipanti. 1

2 Il provvedimento NON introduce nuove tariffe ma una metodologia che definisce i criteri per la loro quantificazione attraverso un processo non imposto dall alto ma costruito partendo da un insieme di proposte oggetto di consultazione pubblica. Nella fase transitoria viene mantenuta un articolazione tariffaria per gestore/ambito analoga alla preesistente. Gli Enti d ambito dovranno applicare la nuova metodologia e entro fine marzosottoporre ad approvazione dell Autorità le nuove proposte tariffarie per gli ambiti di propria competenza. La metodologia transitoria anticipa le linee generali di quella definitiva, prevista a partire dal 2014 e riguarda tutte le gestioni, ad eccezione di quelle che applicano il metodo CIPE (per le quali è previsto un successivo provvedimento), delle Province autonome di Trento e Bolzano e della valle d Aosta, nelle quali, solo per il , si applicherà il metodo tariffario vigente. A salvaguardia dei consumatori, nel metodo transitorio à previsto un limite di variazione della tariffa, in analogia con il metodo attualmente applicato e una verifica specifica sulla validità delle informazioni fornite e la corretta applicazione dei nuovi criteri, nei casi di incrementi tariffari superiori. I principi cardine del nuovo metodo Il nuovo metodo tariffario introdotto dall Autorità si propone in particolare di: garantire che gli utenti non sostengano oneri impropri; assicurare meccanismi di salvaguardia per le utenze economicamente disagiate; collegare le tariffe con la qualità del servizio riconoscere il costo del servizio sulla base di valori efficienti; riconoscere il costo dei soli investimenti effettivamente realizzati; promuovere la tempestiva entrata in esercizio delle infrastrutture La nuova tariffa mira a garantire un ampia serie di funzioni: la sostenibilità economica della fornitura, la copertura integrale dei costi di esercizio e di investimento, la sostenibilità ambientale dell uso della risorsa attraverso l applicazione del principio chi inquina paga. Il nuovo sistema, inoltre, è strettamente collegato alla qualità del servizio tecnico (p. es numero di interventi per riparare le reti o i guasti etc.) e commerciale (frequenza di lettura dei contatori, tempi di risposta ai reclami. Per poter disporre di adeguate risorse per gli investimenti, si auspica che vengano resi operativi strumenti integrativi a quelli tariffari quali, ad esempio, la costituzione di fondi rotativi, water bond o altre soluzioni. Obiettivo del nuovo sistema tariffario, quindi, è di garantire equità e trasparenza, gli investimenti necessari, un servizio efficiente e di qualità, e la tutela dei clienti finali, 2

3 anche salvaguardando le utenze economicamente disagiate per le quali sarà introdotta un apposita tariffa sociale. Trasparenza bollette Insieme al nuovo metodo tariffario, dopo un processo di consultazione avviato con la delibera 348/2012/R/idr, l Autorità ha approvato la prima Direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione del servizio idrico integrato (delibera 586/2012/R/idr). L obiettivo del provvedimento è di rendere più semplici e comprensibili le bollette dell acqua, anche per favorire una migliore conoscenza del servizio idrico integrato, un utilizzo più consapevole della risorsa e la riduzione dei reclami dovuti a carenze informative. Anticipando scelte di semplificazione che, in futuro, potranno essere estese anche agli altri servizi regolati, il provvedimento prevede diversi obblighi da rendere operativi entro il 30 giugno 2013 fra i quali di mettere disposizione degli utenti sul proprio sito internet la Carta dei Servizi e le informazioni sulla qualità dell acqua fornita. La Direttiva prevede anche il ricorso a canali informatici di consultazione, con la possibilità, ad esempio, di richiedere le bollette on line e la pubblicazione, dal 1 gennaio 2014, di un Glossario approvato dall Autorità con i termini più frequentemente utilizzati nel servizio idrico integrato. Istruttoria conoscitiva A fine dicembre 2012, con la delibera 587/2012/E/idr, l Autorità ha avviato un istruttoria conoscitiva su alcune possibili anomalie relative alle tariffe applicate agli utenti finali del servizio idrico integrato. L obiettivo è di verificare il rispetto del divieto di far pagare il servizio ai clienti non allacciati ad un impianto di depurazione e dell obbligo, da parte dei gestori, di restituire la quota di tariffa indebitamente applicata agli utenti che non hanno usufruito di questo servizio, come stabilito dal Dm 30 settembre L istruttoria che dovrebbe concludersi entro il giugno si propone di accertare anche l eventuale destinazione di alcune voci di costo inserite in alcune bollette, di cui non risultano chiari i criteri di quantificazione (p.es costi per investimenti ambientali non immediatamente riconducibili al servizio idrico integrato o costi per non meglio specificati contributi sociali). 3

4 Una breve panoramica del settore idrico in Italia Nel settore dei servizi idrici, le criticità più rilevanti nel nostro Paese sono un livello di perdite fra i più elevati d Europa (oltre il 30% dell acqua immessa in rete e non fatturata), il 15% della popolazione non ha servizio di fognatura e il 30% della popolazione non ha servizio di depurazione; gli impianti hanno un età media di 20 anni e la maggior parte sono di piccole dimensioni, funzionano male o sono inadeguati. Altre criticità riguardano: la stratificazione normativa, la presenza di diversi metodi tariffari l elevato numero di soggetti coinvolti, fra i quali numerosi enti locali e oltre 3000 operatori dei quali non esiste una completa anagrafica a livello nazionale Nel complesso, la situazione del sistema idrico in Italia è piuttosto peculiare: da un lato il nostro Paese è ricco di risorse idriche, sia superficiali che sotterranee. Il consumo di acqua è particolarmente elevato, superiore a quello dei principali Paesi europei, pari a circa 44 miliardi di metri cubi/anno, circa l 88% della disponibilità effettiva. Tuttavia, la disponibilità di acqua varia sensibilmente a livello regionale e stagionale, con problematiche di scarsità e discontinuità che sono destinate ad aggravarsi - soprattutto nel Mezzogiorno per effetto dei cambiamenti climatici in atto. 4

5 In Italia bollette dell acqua fra le più basse d Europa In Italia il costo dell acqua e, in media, fra i più bassi d Europa, al di sotto di Spagna, Francia, Grecia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Ungheria. Un metro cubo di acqua nel nostro Paese ha un costo medio di poco più di un euro 2, un valore più alto solo della Romania e molto più contenuto rispetto agli oltre 4 euro per metro cubo dei cittadini del Regno Unito, degli oltre tre euro di Francia, Grecia, Svizzera e Finlandia. I livelli di perdite legati alle problematiche delle infrastrutture, sono invece fra i più elevati d Europa: oltre il 30% dell acqua immessa in rete e non fatturata risulta disperso rispetto al 22% della Spagna, del 19% della Gran Bretagna, del 10% della Danimarca e del 7% della Germania. Altre complessità riguardano la stratificazione normativa che si è determinata nel tempo, la presenza di diversi metodi tariffari e l elevato numero di soggetti coinvolti, fra i quali circa 3000 operatori dei quali non esiste una completa anagrafica a livello nazionale. Inoltre, occorre affrontare con urgenza la problematica dei comuni con acqua fuori dai limiti di potabilità (sono circa 112) ad esempio per la presenza di sostanze quali arsenico e fluoruro in quantità superiori ai limiti di legge; una situazione che richiede interventi rispetto agli impianti di approvvigionamento e potabilizzazione per garantire la qualità della risorsa, mettendola a norma. 2 Trattandosi di un costo medio, non rappresenta la spesa effettiva che il singolo utente sostiene nella sua specifica realtà, che, almeno a livello nazionale, sconta una forte variabilità tariffaria 5

6 Rischio di multe europee Fra le problematiche aperte, c è poi il rischio di rilevanti multe europee per le procedure di infrazione 2 aperte nei confronti del nostro Paese per violazione della Direttiva 91/271 sulla protezione dell ambiente dagli scarichi di reflui urbani, che, a oltre 20 anni di distanza, risulta ancora in parte disapplicata. La direttiva stabilisce, in particolare, i livelli di qualità dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque, la designazione di aree sensibili e specifici standard che i sistemi di fognatura e depurazione degli agglomerati sopra i 2000 abitanti equivalenti degli Stati membri devono obbligatoriamente soddisfare, indicandone in maniera puntuale le tempistiche di attuazione. In particolare, le procedure avviate per gli impianti di depurazione sono circa 1166 mentre per 110 ulteriori procedure c è già stata una pronuncia di condanna. 2 Con riferimento alla procedura n. 2002/2034 l Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia europea nel dicembre 2010; con riferimento, invece, alla procedura n. 2009/2034, si riscontra la formale costituzione in mora dell Italia nel giugno

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