AUTORITA DI BACINO REGIONALE REGIONE CALABRIA GENIO CIVILE OPERE MARITTIME PER LA CALABRIA

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1 REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE E LL.PP. AUTORITA DI BACINO REGIONALE REGIONE CALABRIA GENIO CIVILE OPERE MARITTIME PER LA CALABRIA PROVINCIA DI COSENZA PROGETTO PRELIMINARE Intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale (foce fiume Sinni - litorale di Villapiana) ECI1 I Stralcio Funzionale PROGETTISTI: Ing. Pierluigi MANCUSO Ing. Giovanni BARONE Ing. Paolo PAPALINO COLLABORATORI: Arch. Carmelo GRAMUGLIA Geom. Tommaso MARAGNO Geom. Domenico GRECO I.T. Mario DONATO IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Ing. Giuseppe Iiritano.b A4 014 n. elaborato formato scala giorno mese anno aggiornamento Titolo: RELAZIONE IDROLOGICA-IDRAULICA FIUME FERRO

2 A) RELAZIONE IDROLOGICA 1) CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DELL ALVEO Il fiume Ferro è classificato tra i bacini principali nello Atlante Cartecologico della Regione Calabria (ARPACAL, 00). La curva di pioggia è stata determinata con l ausilio del modello TCEV al terzo livello di regionalizzazione e la portata del corso d acqua con il metodo razionale, chiuso alla foce sebbene il tratto d intervento disti da quest ultima circa 7 km. Tabella 1.1 Caratteristiche morfometriche del bacino (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 00 e dal PAI Calabria) bacino Fiume Ferro A (km ) P (km) H med (m) H 0 (m) L (km) Horton i (%) chiuso alla foce 119,896 65,3 455,83 0 9,86 6 6,7 STIMA DELLA MASSIMA PORTATA AL COLMO DI PIENA.1 CALCOLO DEL TEMPO DI CORRIVAZIONE Per il calcolo del tempo di corrivazione, ovvero del tempo massimo necessario ad una particella d acqua per percorrere il bacino fino alla sezione di chiusura, esistono diverse fomule empiriche. Nelle Linee Guida del PAI (Allegato Del. Reg.Cal. 31/7/00 n 0) Appendice A.4 sono riportate le formule di Giandotti, di Puglisi-Zanframundo e di Viparelli relative al calcolo di t c : GIANDOTTI t c = 4 * 0,8* S( km H m ) + 1,5* L( km) ( m) H 0 ( m) VIPARELLI L( km) t c = 3,6* V ( km / h) PUGLISI E ZANFRAMUNDO 3 L t c = 6 d ( Km) 1 3 ( m) Per determinare il valore di V (m/s) il Viparelli ha proposto un abaco in cui quest ultima viene legata alla pendenza media dei versanti P m e ad altre loro caratteristiche (foresta, terreno coltivato, canali ineriti ecc.) :

3 dove : - Δz = equidistanza; P m = Σ Δz * li / S - li= lunghezze isoipse all interno del bacino Il Viparelli consiglia comunque l utilizzo di valori di V compresi tra 1-1,5 m/s quindi assumiamo l estremo superiore per il ns caso (V= 1,5 m/s ). Infine nella formula di Puglisi e Zanframundo d= H max - Ho Tabella. - Calcolo del tempo di corrivazione alla foce Formula valore di tc tc di progetto GIANDOTTI 5.19 VIPARELLI ,0 PUGLISI ZANFRAMUNDO

4 . CURVE DI PROBABILITA PLUVIOMETRICHE La stima della h t,t, ossia il massimo annuale dell altezza di pioggia di durata t che viene mediamente superata una sola volta nel periodo di ritorno di T anni, viene effettuata adottando il modello probabilistico TCEV, acronimo di Two Component Estreme Value (Rossi, Versace 198) il quale ipotizza che i valori estremi di una grandezza idrologica facciano parte di due differenti popolazioni, ossia una componente base ed una componente straordinaria. La funzione di probabilità cumulata (CDF) della distribuzione TCEV è data da: F x ( x) = e Λ x ϑ1 1e Λ e x ϑ dove i parametri Λ 1 e Λ rappresentano il numero medio annuo di eventi indipendenti rispettivamente nelle componenti base e straordinaria e θ 1 e θ il loro valore medio annuo. Introducendo i parametri: ϑ ϑ * = e ϑ1 x e riferendosi alla variabile standardizzata: y = lnλ1 la CDF diventa: ϑ 1 Λ * = Λ Λ 1 ϑ* 1 F y ( y) = e ( y e ) Λ e * y ϑ* Il modello TCEV si presta alla costruzione di modelli regionali dove si assume che alcuni parametri abbiano valori costanti. Vi sono quattro livelli di regionalizzazione: LIVELLO ZERO : tutti i parametri del modello sono stimati dalla singola serie; LIVELLO 1 : Λ * e θ * sono stimati a livello regionale e Λ 1 e θ 1 dalla singola serie; LIVELLO : Λ *, θ * e Λ 1 sono stimati a livello regionale e θ 1 dalla singola serie; LIVELLO 3 : tutti i parametri sono stimati a livello regionale. In particolare per la Calabria il Gruppo Nazionale per la difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) del CNR ha realizzato un progetto denominato VAPI, che considera la regione come unica Zona Pluviometrica, pertanto caratterizzata da valori costanti di Λ * e θ * per i massimi annuali delle piogge di durata 1, 3, 6, 1 e 4 o giornaliera, tre Sottozone ( Tirrenica, Centrale e Ionica ) dove anche Λ 1 assume valori costanti, e 13 aree pluviometriche omogenee (4 appartenenti alla 4

5 Tirrenica, 5 alla Centrale e 4 alla Ionica ) dove sono costanti i parametri a, c, d ed α, legati alle altezze medie di pioggia che nel caso delle piogge orarie sono espresse dalla relazione: t ch+ d logα log a log 4 μ = at. μg dove α = = 0, 875 è il rapporto tra la media delle piogge giornaliere e quella di durata 4 ore ed μ 4 h è l altezza media del bacino. Nello caso in esame occorre considerare che i bacini di studio si trovano nell area pluviometrica I1 (Alto Ionio). Il modello TCEV è stato dunque applicato al 3 livello di regionalizzazione. Partendo dai parametri Λ *, θ * e Λ 1 i cui valori sono noti, per ciascuna durata: si stima la media t ch+ d logα log a log 4 μ = at ; si calcola il parametro η il quale è funzione dei parametri noti Λ *, θ * e Λ 1; μ si ricava ϑ 1 = ; η ϑ si stimano i parametri Λ, e θ tenendo conto delle relazioni, ϑ * = e ϑ 1 Λ Λ = ; in corrispondenza dei prefissati tempi di ritorno si ricavano i frattili h t,t corrispondenti alla probabilità F=1-1/T ; si stimano i parametri a e n della curva di probabilità pluviometrica regressione lineare e considerando la trasformazione logaritmica: n log, = log a + nlogt h t T (logt x) *(log h i ti, T = (logti x) log a = y n * x y) h = Tabella.3 - Valori di a, b, c e d per l'area T3 Area pluviometrica a b c d I1 (Alto Ionio) 0,0006 1,778 4,37 0,449 * Λ 1 ϑ* 1 n t, T at utilizzando la I risultati delle elaborazioni eseguite sono riportati nella successiva tabelle.4 riferita al fiume Ferro chiuso alla foce. 5

6 Tabella.4 - Risultati TCEV 3 Livello t h t,50 h t,00 Λ * θ * Λ 1 θ 1 Λ θ 1 55,61 73,31 0,1997,0735 1,60 7,103 0,669 14,78 3 9,35 14,93 0,614, ,00 10,37 0,78 4, ,19 16,3 0,834, ,170 13,51 0,893 31, ,98 14,45 0,915,148 1,910 18,47 0,95 40, ,18 78,30 0,3610 1,940 10,60 5,95 1,197 50,398 a 56,704 75,83 n 0,404 0,4169 h t = 56 t, 50,704 * h t = 75 t, 00,83 * CURVE DI PROBABILITA' #RIF! #RIF! PLUVIOMETRICHE mm ht,1 ht,0 ht,50 ht,100 ht,00 ht, ore 6

7 .3 IDROGRAMMA DI PIENA Con l ausilio del metodo di calcolo proposto dalla SCS (Soil Conservation Service), denominato CURVE NUMBER, utilizzato anche dall A.B.R. Calabria, che ne fa espressa menzione nel PAI, ricaviamo l idrogramma di piena. La procedura prevista da tale metodo si può dividere in fasi: Calcolo delle piogge nette; Trasformazione da Afflussi in Deflussi..3.1CALCOLO DELLE PIOGGE NETTE L equazione di continuità del ciclo idrologico: A FFLUSSI = D EFLUSSI + E VAPOTRASPIRAZIONE + I NFILTRAZIONE pone in evidenza che parte del volume affluito (pioggia, neve) non si trasforma in deflussi. Occorre pertanto tener conto delle perdite calcolando la quantità di pioggia che si trasforma in deflusso, che chiamiamo pioggia netta. Consideriamo gli afflussi uniformemente distribuiti sul bacino. Scegliamo un intervallo di tempo in modo che sia verificato Δ t < 0,9 t lag (Time Lag = distanza temporale tra baricentro pluviogramma ed idrogramma) t lag = 0,6 t c = 3,1 ore Δ t = 0,9* t lag = 0,9 ore. Assumiamo 8 intervalli di Δ t = 0,65 (considerando una pioggia della durata pari al tempo di corrivazione t c :=5, ore). Nelle successive tabelle sono riportati i valori delle h di pioggia e le differenze Δ h per ogni intervallo e per i tempi di ritorno assunti nel presente studio. Sotto forma di istogramma, vengono inoltre riportati i valori (lordi) delle piogge: 7

8 TABELLA E GRAFICO.7 Valori per tempo di ritorno di 50 anni. T= 50 anni t h h h PLUVIOGRAM MA DI PIOGGIA LORDO PER T= 50 anni Intervalli di tem po PLUVIOGRAMMA DI PROGETTO LORDO PER T= 50 anni altezze di pioggia (mm) Intervalli di tempo (ore) 8

9 TABELLA E GRAFICO.8 Valori per tempo di ritorno di 00 anni. T= 00 anni t h h h PLUVIOGRAM MA DI PIOGGIA LORDO PER T= 00 anni Intervalli di tem po PLUVIOGRAMMA DI PROGETTO LORDO PER T= 00 anni altezze di pioggia (mm) Intervalli di tempo (ore) 9

10 Ricavati i pluviogrammi lordi di progetto, occorre risalire alle piogge nette. Il metodo SCS CN considera una perdita iniziale I a = mm (initial abstraction) che tiene conto dell evapotraspirazione. La pioggia netta si ottiene R = P-S dove R indica la pioggia netta P la pioggia lorda S la quantità di pioggia infiltrata nel terreno. Introduciamo la quantità S che è il massimo volume per unità di superficie immagazzinabile nel terreno a saturazione e scriviamo: S R P = che combinata con la precedente da R = S' P P + S' P - Ia + R= ( ) P - Ia S'. Tenendo conto infine di I a avremo : ; S dipende dalle caratteristiche del bacino e viene ricavato tramite la formula S = CN Il valore del CN viene assunto come in tabella. Tabella.9 - Determinazione di CN e S' CN S' Di seguito vengono riportati l andamento qualitativo delle curve P, R ed S e i valori (riassunti in tabella) relativi allo studio in questione, rappresentati anche graficamente. 10

11 GRAFICO.10 Andamento qualitativo di P, R ed S.. P P, Q (mm) R S (mm) S 11

12 TABELLA E GRAFICO.11 Piogge lorde, nette e perdite: valori per tempo di ritorno 50 anni. t h lorda (min) (mm) P lorda P - Ia R P netta s S (perdite) t P lorda R S (perdite) CURVE per T= 50 anni t (min) P lorda R S (perd ite) 1

13 TABELLA E GRAFICO.1 Piogge lorde, nette e perdite: valori per tempo di ritorno 00 anni. t h lorda (min) (mm) P lorda P - Ia R P netta s S (perdite) t P lorda R S (perdite) CURVE per T= 00 anni t (min) P lorda R S (perdite) 13

14 .3. TRASFORMAZIONE AFFLUSSI - DEFLUSSI Ricavato il pluviogramma di progetto rappresentante le piogge nette, è necessario risalire all idrogramma di piena dal quale determineremo la portata di colmo. Definiamo alcune grandezze utilizzate nel metodo SCS - CN: Tempo di picco t picco = 0.5 Δ t + t lag = 3,45 ore Portata specifica (contributo di portata per ogni mm di pioggia) (Kmq) 3 S m U picco =0.084 ( ) t s mm picco i j = 1 Integrale di convoluzione Qi = U P (i- j + 1) (*) j Dove i è il numero di intervalli scelto, nel nostro caso i=36 Lo SCS fornisce un grafico unitario dimensionale, riportante in ordinate il valore U/U picco ed in ascisse t/t picco. Attraverso tale diagramma e la (*), si ricava l idrogramma di piena, con metodo grafico oppure analitico. METODO ANALITICO Il diagramma si può costruire analiticamente con la funzione γ che assume la seguente espressione U U picco m t t picco = e γ m t t picco m γ con m = 4,0833 ed γ = I valori trovati sono riassunti nelle successive tabelle per i tempi di ritorno di progetto. Successivamente vengono riportati gli idrogrammi di piena. 14

15 TABELLA.13 Valori portate per tempo di ritorno 50 anni. Dati di Base U picco 7.4 t picco 3.45 i t t/t picco U P netta Q

16 TABELLA.14 Valori portate per tempo di ritorno 00 anni. Dati di Base U picco 7.4 t picco 3.45 i t t/t picco U P netta Q

17 TABELLA.15 Riepilogo valori portate al colmo con tempi di ritorno di progetto determinate con il metodo SCS - CN Q 50 Q mc/s Le portate della tabella.15 sono state assunte come portate di progetto. 17

18 B) VERIFICHE IDRAULICHE PRELIMINARI Il Fiume Ferro nella sua parte terminale presenta un alveo di ampiezza variabile tra 50 e 600 m circa, ad eccezione degli attraversamenti (SS 106 e linea ferroviaria), siti a valle del previsto intervento, dove l ampiezza si riduce a circa 130 m. Nel tratto d intervento attualmente il corso d acqua scorre verso la destra idrografica mentre vi è un accumulo di sedimenti procedendo verso la sx, per cui appare opportuna una centralizzazione dell alveo di magra per prevenire l innesco di fenomeni erosivi della sponda. Dalla riprofilatura delle sezioni d alveo emerge un surplus di inerti, per cui vi è la possibilità di abbinare all intervento ipotizzato sul fiume, configurabile come una manutenzione straordinaria, il ripascimento stagionale di aree litoranee erose nei comuni di Roseto Capo Spulico ed Amendolara, i quali sono prossimi alla foce del Ferro. Si sottolinea la naturalità di un tale intervento che certamente non produce effetti negativi nelle aree di sottoflutto, che al massimo vengono anch esse alimentate grazie allo spostamento delle sabbie prodotto dal mare. Il tratto di studio e di intervento è di circa km, nel quale sono state rilevate n 4 sezioni d alveo. Il tratto di prelievo ipotizzato è a monte del ponte sulla SS 106 fino ad oltre la sezione 4. Le sezioni sono state verificate nell ipotesi ex ante ed ex post. Con le successive fasi progettuali è necessario procedere ad un analisi di maggiore dettaglio. Il tratto d intervento risulta classificato quale zone di attenzione nel PAI (tav RI B) equiparata a rischio idraulico R4. In basso si riporta un estratto della tavola: l ovale giallo indica l area d intervento. 18

19 Le portate assunte a base della progettazione sono state calcolate nell apposita relazione idrologica e vengono qui sotto riportate. Q 50 Q mc/s 19

20 1.1 MODELLO DI CALCOLO UTILIZZATO La simulazione della propagazione dell onda di piena lungo il tratto d intervento, con conseguente determinazione del livello idrico nelle sezioni trasversali e ricostruzione del profilo di superficie libera per i tempi di ritorno di progetto (50 e 00 anni) è stata effettuata con l ausilio del software HEC-RAS sviluppato dall Hydrologic Engineering Center dello US Army Corps of Engineers. Nelle suddette ipotesi, il software utilizza la nota equazione di conservazione dell energia tra le generiche sezioni trasversali di monte (indicate nello schema di Fig. 1 con il pedice M ) e di valle ( V ): Z M + H M vm + = Z g V + H V vv + + ΔH g dove Z è la quota del thalweg dal l.m.m., H è l altezza del pelo libero, v la velocità, g l accelerazione di gravità e ΔH le perdite di carico nel tratto L v g M H M H v V g H V Z M Z V L Fig. 1.1 Schema tronco di alveo compreso tra sezioni trasversali generiche. Le perdite di carico della corrente: 0

21 Δ H = LJ m vv + C g vm g sono funzione della cadente J m, di L, delle altezze cinetiche e di un coefficiente C di contrazione/espansione. La cadente J viene ricavata dall equazione di moto uniforme di Manning: 3 AR Q = n A dove A è l area bagnata, R = è il raggio idraulico (P contorno bagnato) ed n è il coefficiente di P scabrezza del quale esistono numerosi valori proposti in letteratura al variare delle caratteristiche dell alveo. * J 1 HEC RAS esprime il valore rappresentativo della cadente, tratto per tratto, selezionando l equazione più appropriata per il calcolo di J m, in relazione alla pendenza dell alveo (forte o debole) ed alle caratteristiche della corrente (lenta o veloce, accelerata e decelerata), da una delle seguenti formule: QM QV J m = + / 3 / 3 ; AM RM AV RV nm nv J m ( J M + JV ) = ; ( J J ) 0. 5 J = ; J m M * V m J = J M M J V + J V Inserite le sezioni trasversali, le eventuali opere trasversali e longitudinali esistenti, le portate di progetto e le condizioni al contorno, la procedura di calcolo del programma per determinare H in ogni sezione è iterativa: 1) fornita la condizione iniziale a valle o a monte (tirante idrico per moto uniforme, altezza critica, tirante idrico noto, ecc), procede verso monte (corrente lenta) o valle (corrente veloce); ) trova la quota della superficie libera (WS) di 1 tentativo nella sezione ove essa è incognita; 3 AR 3) determina K = e v ; n 4) calcola J m e ΔH ; 5) dall equazione di conservazione dell energia, ricava nuovo valore di WS che confronta con quello di 1 tentativo; 1

22 6) ripete l iterazione fino a quando la differenza tra le due WS<3 mm. 7) Confronta l altezza così determinata con quella critica (per la quale il carico assoluto assume valore minimo) per stabilire se il regime di moto è subcritico o supercritico. In caso individui più minimi (fino a 3), HEC-RAS sceglie il valore più piccolo; 8) Note WS e Crit. WS (altezza critica) in una sezione, stabilisce in regime di corrente lenta o veloce. Qualora il regime sia diverso da quello determinato nella sezione precedente alla sezione si assegna Crit WS. Qualora vi sia passaggio da regime supercritico a subcritico tramite risalto idraulico, la corrente non è più gradualmente variata pertanto non può essere applicata l equazione di conservazione dell energia. In tal caso il software applica l equazione di conservazione della quantità di moto: β M Q ga M M AV + AM + AM YM + * L * i = β Q V ga V V + A V Y V AV + A + M * L * J M nella quale i primi termini (a sx e a dx dell uguaglianza) rappresentano le spinte idrodinamiche dovute alla quantità di moto, i secondi le spinte idrostatiche (Y sono gli affondamenti dei baricentri delle sezioni bagnate), ed i terzi rispettivamente la componente del peso lungo la direzione del moto (a sx dell =) e la resistenza al moto. L output dei risultati è sia in forma grafica che tabellare (fig. ). Reach River Stat Profile Q total Min Ch El WS Elev Crit. WS EG Elev EG slope Vel Chnl Flow area linea H pelo Tratto Sezione QT=1..n Q (mc/s) thalweg H critica carichi J velocità A libero totali Fig Alcuni dati dell'output fornito dal modello in tabella. 1. RICOSTRUZIONE PROFILI DEL PELO LIBERO Il tratto oggetto di studio è lungo circa.000 m. Il software richiede l inserimento delle sezioni con numerazione crescente da valle verso monte. Sono state inserite n 4 sezioni. Il coefficiente di scabrezza di Manning n è stato assunto pari a 0,05 per l alveo e 0,0 per i muri d argine. I valori di portata con assegnato tempo di ritorno sono stati desunti dallo studio idrologico. Come condizioni al contorno sono state assunte le pendenze del tratto.

23 Le verifiche non evidenziano problemi di esondazione con le portate di progetto. Tuttavia il deflusso attualmente concentrato sulla sponda destra anche in occasione delle piene ordinarie può determinare fenomeni di erosione. Il deflusso avviene in corrente lenta. Con la centralizzazione della corrente le sponde vengono interessate solo da portate con tempi di ritorno superiori. Per il mantenimento dello stato di progetto tale intervento di manutenzione deve essere ripetuto periodicamente. I risultati delle modellazioni eseguite con le presenti verifiche preliminari vengono di seguito allegati. 3

24 ALLEGATI 4

25 FERRO - PROFILO EX ANTE FERRO TERMINALE Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Crit Q 00 Crit Q 50 Ground Right Levee Elevation (m) Main Channel Distance (m)

26 RS = 10 SEZIONE F10 FERRO - EX ANTE.05.0 Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Crit Q 00 Crit Q 50 Ground Levee Elevation (m) Bank Sta Station (m)

27 RS = 0 SEZIONE F0 FERRO - EX ANTE Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 Crit Q 00 WS Q 50 Crit Q 50 Ground Bank Sta Elevation (m) Station (m)

28 38 36 RS = 30 SEZIONE F30 FERRO - EX ANTE Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Ground Bank Sta 34 Elevation (m) Station (m)

29 RS = 40 SEZIONE F40 FERRO - EX ANTE.05.0 Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 Crit Q 00 WS Q 50 Crit Q 50 Ground Bank Sta Elevation (m) Station (m)

30 HEC-RAS Plan: Plan 01 River: FERRO Reach: TERMINALE Reach River Sta Profile Q Total Min Ch El W.S. Elev Crit W.S. E.G. Elev E.G. Slope Vel Chnl Flow Area Top Width Froude # Chl (m3/s) (m) (m) (m) (m) (m/m) (m/s) (m) (m) TERMINALE 40 Q TERMINALE 40 Q TERMINALE 30 Q TERMINALE 30 Q TERMINALE 0 Q TERMINALE 0 Q TERMINALE 10 Q TERMINALE 10 Q

31 FERRO - PROFILO EX POST FERRO TERMINALE Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Crit Q 00 Crit Q 50 Ground Right Levee Elevation (m) Main Channel Distance (m)

32 RS = 10 SEZIONE F10 FERRO - EX POST.05.0 Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Crit Q 00 Crit Q 50 Ground Levee Bank Sta Elevation (m) Station (m)

33 RS = 0 SEZIONE F0 FERRO - EX POST Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 Crit Q 00 WS Q 50 Crit Q 50 Ground Bank Sta Elevation (m) Station (m)

34 RS = 30 SEZIONE F30 FERRO - EX POST Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 WS Q 50 Crit Q 00 Crit Q 50 Ground Bank Sta Elevation (m) Station (m)

35 RS = 40 SEZIONE F40 FERRO - EX POST.05.0 Legend EG Q 00 EG Q 50 WS Q 00 Crit Q 00 WS Q 50 Crit Q 50 Ground Bank Sta Elevation (m) Station (m)

36 HEC-RAS Plan: Reach River Sta Profile Q Total Min Ch El W.S. Elev Crit W.S. E.G. Elev E.G. Slope Vel Chnl Flow Area Top Width Froude # Chl (m3/s) (m) (m) (m) (m) (m/m) (m/s) (m) (m) TERMINALE 40 Q TERMINALE 40 Q TERMINALE 30 Q TERMINALE 30 Q TERMINALE 0 Q TERMINALE 0 Q TERMINALE 10 Q TERMINALE 10 Q

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