Destinazione Italia, obiettivo lotta al lavoro sommerso

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1 Destinazione Italia, obiettivo lotta al lavoro sommerso Renzo La Costa * Nel primo decreto di attuazione nel piano denominato Destinazione Italia (decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 ) vengono introdotte nuove misure di contrasto al lavoro sommerso e irregolare con relativo incremento del 30% delle sanzioni amministrative. Il collegato lavoro di cui alla L.183/2010 aveva introdotto tra l altro una complessiva attenuazione della previgente maxi sanzione per il lavoro irregolare, stabilendo la sanzione amministrativa tra euro e euro con una maggiorazione di 150 euro per ogni giornata lavorativa accertata al nero. Il medesimo provvedimento introduceva anche una mitigazione della predetta sanzione allorquando fosse stato accertato che a seguito di un periodo irregolare, il lavoratore fosse stato spontaneamente regolarizzato. In tal caso trovava applicazione la minore sanzione compresa tra i e euro maggiorata altresì di euro 30 per ogni giornata lavorativa accertata al nero. Anche il DL 76/2013 non si era sottratto ad individuare specifici abiti nei quali inasprire il sistema sanzionatorio. In sede di conversione in legge del DL n. 76/2013 è stato confermato l inasprimento delle ammende e delle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, il comma 4 bis, art. 306 del D.Lgs n. 81/2008 come sostituito dal DL n. 76/2013, prevede che le ammende e le sanzioni amministrative vengano rivalutate ogni cinque anni con decreto del direttore della Direzione generale per l attività ispettiva presso il Ministero del Lavoro. In sede di prima applicazione, la rivalutazione avviene, con decorrenza 1 luglio 2013, nella misura del 9,6% e, come precisato dalla legge di conversione, si applica esclusivamente alle sanzioni irrogate per le violazioni commesse successivamente alla suddetta data. Sul punto il Ministero del Lavoro ha fornito le prime indicazioni con Nota prot. n del 2 luglio 2013, chiarendo che le sanzioni previste dalla citata disposizione riferite a violazioni commesse a decorrere dal 1 luglio 2013 sono automaticamente incrementate del 9,6%, senza applicazione di alcun arrotondamento. Lo stesso Ministero, con la Circolare n. 35 del 29 agosto 2013, è intervenuto nuovamente in materia precisando che l incremento in esame non si applica alle somme aggiuntive di cui all art. 14 del D.Lgs n. 81/2008 che occorre versare ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell attività imprenditoriale. Ciò in considerazione del fatto che tali somme non costituiscono propriamente una sanzione. Interviene ora il DL 145/2013, ovvero il primo decreto di attuazione di parte del piano denominato Destinazione Italia volto ad attrarre investimenti nel nostro Paese. All art. 14 il DL provvede ad aumentare le sanzioni amministrative al dichiarato ed esplicito fine di rafforzare l'attività di contrasto al fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare e di tutela della

2 salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Va preliminarmente precisato che è applicabile anche in questo caso di novella legislativa, il principio del tempus regit actum, per cui se le violazioni sono state compiute in data antecedente al 24 dicembre 2013 ( data di entrata in vigore del DL), trovano applicazione le vecchie sanzioni anche se accertate successivamente a tale data. In tema di sanzioni per lavoro sommerso, il citato art. 14, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 145/2013 prevede che l importo delle sanzioni amministrative di cui all art. 3 del decreto-legge 22 febbraio 2002, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2002, n. 73, è aumentato del 30%; inoltre si stabilisce che la violazione non è ammessa alla procedura di diffida di cui all art. 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n DL 145/2013 art. 14 c.1 a) l'importo delle sanzioni amministrative di cui all'articolo 3 del decreto-legge 22 febbraio 2002, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2002, n. 73, nonchè delle somme aggiuntive di cui all'articolo 14, comma 4, lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e' aumentato del 30%. Per la violazione prevista dal citato articolo 3 del decreto-legge 22 febbraio 2002, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2002, n. 73, non e' ammessa alla procedura di diffida di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124; Essendo i nuovi importi sanzionatori in vigore dal 24 dicembre 2013, il personale ispettivo dovrà individuare quale effettivamente sia la disciplina sanzionatoria applicabile, dovendo individuare il momento in cui si consuma l illecito,ovvero indicare il tempo della cessazione della occupazione irregolare: condotta cessata prima del 24 dicembre 2013: si applica la maxi-sanzione previgente da a euro più 150 euro di maggiorazione e per le ipotesi di lavoro parzialmente in nero opera la fattispecie attenuta da a euro più 30 euro di maggiorazione giornaliera; condotta iniziata o proseguita dopo il 24 dicembre 2013: si applica la nuova maxi-sanzione nell importo da a euro più 195 euro di maggiorazione e per le ipotesi di lavoro parzialmente in nero opera la fattispecie attenuta da a euro più 39 euro di maggiorazione giornaliera. Come sopra anticipato, sono anche innovate le soglie di sanzione amministrativa: «da euro a per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di euro 195 per ciascuna giornata di lavoro effettivo» con riferimento alla tipologia di illecito relativa ad occupazione totalmente irregolare di un lavoratore subordinato ; «da euro a per ciascun lavoratore irregolare, maggiorato di euro 30 per ciascuna giornata di lavoro irregolare» con riferimento alla tipologia di illecito attenuata, vale a dire quando il lavoratore subordinato risulti regolarmente occupato per un periodo lavorativo successivo a quello rilevato in nero Rimane comunque confermata l ipotesi di ammissibilità al pagamento di ciascuna delle predette sanzioni in misura ridotta, ai sensi dell art. 16 della legge n. 689/1981; sarà cioè possibile ammettere il trasgressore al pagamento della sanzione in misura ridotta e, conseguentemente, la

3 sanzione pecuniaria irrogabile sarà rispettivamente, pari a euro per lavoratore oltre a 65 euro di maggiorazione giornaliera e a euro per lavoratore oltre a 13 euro di maggiorazione giornaliera (doppio del minimo edittale per la base fissa e un terzo della misura edittale per il coefficiente moltiplicatore). La sostanziale differenza adottata dal legislatore rispetto al previgente regime sanzionatorio, sta nella neo introdotta impossibilità di irrogazione della diffida amministrativa, per cui il datore di lavoro non avrà l opportunità di procedere al pagamento di una sanzione in misura ancora maggiormente ridotta (pari al minimo per la misura fissa e a un quarto per la maggiorazione giornaliera) a fronte di una immediata regolarizzazione. Cambiano anche le sanzioni connesse ai provvedimenti di sospensione dell attività d impresa per motivi di violazioni in materia di sicurezza sula lavoro e alla relativa revoca della medesima sospensione, precedentemente fissate dall art. 14, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2008. Secondo la novella legislativa in commento, potrà essere inoltrata alla DTL competente istanza di revoca del provvedimento di sospensione adottato dagli Ispettori del Lavoro se interviene da parte datoriale: la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalla documentazione obbligatoria, la quale dovrà essere intesa non già come mera effettuazione della comunicazione di assunzione, o della denuncia agli enti previdenziali, o come registrazione sul libro unico del lavoro, ma piuttosto anche come adempimento dei doveri minimi in materia di sicurezza, del datore di lavoro o del dirigente, di informazione, formazione e addestramento, nonché di sorveglianza sanitaria, se prevista; l accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro; il pagamento della somma aggiuntiva unica pari, dal 24 dicembre 2013, a euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e a euro nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza. Introdotte anche nuove sanzioni in materia di violazioni in materia di orario di lavoro di cui ai commi 3 e 4 dell art. 18-bis del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66. La norma precisa che le sanzioni amministrative ivi previste sono decuplicate con esclusione delle sanzioni previste dall articolo 10, comma 1, del medesimo decreto legislativo. Sostanzialmente, sono esonerati dal nuovo sistema sanzionatorio gli illeciti in materia di ferie, essendo invece efficaci le nuove sanzioni in ordine al superamento dei limiti massimi di durata della prestazione lavorativa settimanale, al mancato riposo giornaliero e al mancato riposo settimanale. Di seguito la tabella riassuntiva: NORMATIVA DI RIFERIMENTO Art. 4, c. 2, D.Lgs. n. Art. 18-bis, c. 3, D.Lgs. n. ILLECITO Superamento del limite massimo dell orario settimanale medio SANZIONE AMMINISTRATIVA da a euro fino a cinque lavoratori riferimento) e fino a due periodi di riferimento (anche solo per un lavoratore); da a euro da

4 lavoratore); da a euro da undici lavoratori in su Art. 7, c. 1, D.Lgs. n. Art. 18-bis, c. 4, D.Lgs. n. Mancata concessione del riposo giornaliero da 500 a euro fino a cinque lavoratori (anche per un solo periodo di riferimento) e fino a due periodi di riferimento (anche solo per un lavoratore); da a euro da lavoratore); da a da undici lavoratori in su (anche per un solo periodo di Il tutto, Art. 9, c. 1, D. Lgs. n. Art. 18-bis, c. 3, D.Lgs. n. Mancata concessione del riposo settimanale e domenicale da a euro fino a cinque lavoratori (anche per fino a due periodi di riferimento (anche solo per un lavoratore); da a euro da lavoratore); da a euro da undici lavoratori in su confluisce in un quadro di destinazione delle maggiori sanzioni al rafforzamento dell attività di vigilanza per il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare e di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sostenendo con nuove risorse anche misure di tipo organizzativo finalizzate alla maggiore efficacia della vigilanza in materia di lavoro. L ottimizzazione del servizio di ispezione anche attraverso una maggiore gratificazione delle spese sostenute dall ispettore del lavoro in ordine all utilizzo del proprio mezzo di trasporto comunemente adottato per l attività di vigilanza - è demandata ad un apposito decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell Economia e delle Finanze, da adottarsi entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto-legge n. 145/2013.

5 * Le considerazioni esposte sono frutto esclusivo del pensiero dell autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l amministrazione pubblica di appartenenza