DOSSIER TERRITORIALE: LA PROVINCIA DI BOLOGNA NELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

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1 DOSSIER TERRITORIALE: LA PROVINCIA DI BOLOGNA NELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE

2 Gli autori sono: Rita Bonsi, Giovanni Farneti, Sandra Lotti, Marco Mancini, Dimitri Tartari (coordinatore del gruppo di lavoro), Roberto Zarro. Si ringraziano per la collaborazione: Roberta Fiori e Roberto Generali del Comune di Bologna; Marilù d Aloia, Alessia Gramigna ed Emiliano Prampolini de CRC Emilia-Romagna; Rossella Bonora, Paola Palmieri, Anna Zocca, Marco Mondini e Serena Borsari della Provincia di Bologna; Giuseppe Mazzoli in qualità di consulente della Provincia di Bologna; Silvia Ringolfi di ERVET Spa. Novembre 2005 Copia del documento in formato digitale all indirizzo: 2

3 Indice La società dell informazione bolognese...5 L ambiente favorevole... 5 Programmi e Regole... 5 Infrastruttura a banda larga (dotazione e accesso)... 7 Settore ICT, ricerca e formazione Internet nella società e nell economia Cittadini Imprese Pubblica Amministrazione Dotazione del back office I servizi pubblici on line Uso dell e-government Considerazioni d insieme Vetrina dell innovazione...47 Un Ufficio Comune per una strategia territoriale Le scuole "on line" a Bologna Alcuni progetti del territorio bolognese SIGMA TER 54 DOCAREA 56 La formazione al progetto DOCAREA Progetti per il futuro

4 Premessa Il presente Dossier ha lo scopo di fornire una specifica lettura territoriale dei fenomeni di innovazione, frutto dell adozione delle ICT, che interessano gli EELL e più in generale la società e l economia della provincia di Bologna. Nel tentativo di fornire un informazione esaustiva si farà uso di diverse fonti informative tra cui quelle prodotte da: Progetto europeo UNDERSTAND In questo progetto, 10 regioni da 7 paesi europei hanno condiviso indicatori e metodologia, raccolto dati comparabili, effettuato analisi di benchmarking su infrastruttura a banda larga, e-government, e-business, uso di Internet da parte dei cittadini. Le regioni europee partner del progetto sono: Emilia-Romagna (I), Piemonte (I), Aquitaine (F), Hessen (D), Islas Baleares (E), Comunidad Valenciana (E), Vasterrnorrland (S), Yorkshire & the Humber (UK), Wales (UK), Wielkopolska (POL). L indagine, a cui tutti i dati utilizzati in questo dossier si riferiscono, è stata condotta tra il mese di ottobre e quello di dicembre del Le specifiche sulla metodologia utilizzata per i vari ambiti di indagine è disponibile sul sito Web del progetto e nella pubblicazione Jiuce: sintesi dei dati di benchmark per il 2004 in Emilia-Romagna ; Osservatorio sull e-government e società dell informazione dell Emilia-Romagna - Si tratta di una banca dati che dal 2003 è stata alimentata dal CRC e dai referenti delle 9 Province e dei 10 Comuni capoluogo. Le informazioni raccolte riguardano progetti di e-government ed attività di formazione rivolte ai dipendenti degli EELL su temi legati all ICT. Il data base raccoglie attualmente più di mille schede dettagliate che descrivono le singole iniziative progettuali e formative. Tutte le schede sono accessibili dal sito dell Osservatorio; Progetto SUGGEST - SUpporto alle Gestioni associate per Governare le opportunità offerte dall e-government e la Società dell informazione nel Territorio regionale ha l obiettivo di sostenere le gestioni associate nella fruizione e nella condivisione delle opportunità offerte dall e-government nel territorio regionale (ad esempio con i progetti SIGMA TER, DOCAREA, People). I tre rapporti che il progetto ha prodotto sono disponibili sul sito We; Rapporto sull Innovazione nella regione Emilia-Romagna Il CRC Emilia-Romagna, dal 2003, pubblica annualmente un rapporto sull innovazione. L edizione del 2005, oltre che contenere le consuete informazioni sull evoluzione delle politiche e dei progetti in fase di realizzazione nel territorio regionale, si è caratterizzata per la produzione di 9 sintetici paragrafi che descrivevano i singoli territori provinciali. Copia dei rapporti è disponibile sul sito progettare l e-government OssERvando. Il lavoro di preparazione di questo documento è stato occasione per valorizzare la stretta collaborazione instauratasi da tempo tra CRC Emilia-Romagna, Provincia di Bologna e Comune di Bologna. Gli sforzi comuni e la messa a sistema delle differenti competenze e conoscenze hanno permesso di realizzare questo elaborato. NB: Tutte le sezioni che riportano informazioni prettamente riferibili al territorio della provincia di Bologna sono evidenziate con uno sfondo di colore blu al fine di facilitarne l individuazione. 4

5 La società dell informazione bolognese Uno schema logico che può essere d aiuto nel raccontare l innovazione nella provincia di Bologna è quello classico che rappresenta la società dell informazione come il risultato della compresenza e delle interazioni tra due elementi fondamentali: il così detto ambiente favorevole e le diverse componenti della società. Questo schema, già utilizzato per rappresentare i dati raccolti dal Progetto UNDERSTAND 2004, permette di posizionare i diversi elementi che contribuiscono alla trasformazione ed evoluzione del territorio valorizzandone l interdipendenza. Si inizia quindi descrivendo l ambiente favorevole, inteso come l insieme delle risorse strutturali del sistema, per poi passare ad informarsi sulle caratteristiche dei diversi componenti della società, promotori e fruitori di processi di innovazione, che interagiscono in tale ambiente. Ci si soffermerà sulla dimensione più prettamente legata alla Pubblica Amministrazione. Le considerazioni e le informazioni che seguono tengono conto, inoltre, del contesto regionale all interno del quale la provincia si trova come elemento di un sistema complesso. L ambiente favorevole Condizioni necessarie allo sviluppo di azioni di innovazione sono: l esistenza di politiche pubbliche di regolamentazione e programmi di indirizzo e sviluppo (le regole), la presenza di un adeguata dotazione infrastrutturale (la rete) e la diffusa disponibilità di un competente capitale umano (le competenze). Questi tre requisiti, se contemporanei, influenzano positivamente l ambiente rendendolo favorevole. Procediamo analizzando come il territorio regionale e più in specifico quello provinciale risponde a queste esigenze. Programmi e Regole L Emilia-Romagna spicca nel contesto nazionale ed internazionale per essere stata una delle prime regioni ad avere una strategia regionale per la società dell informazione, dal , ed una delle poche ad avere oggi una legge regionale per lo sviluppo della società dell informazione 2 (L.R. 11/2004). I principali elementi della legge si sintetizzano nella: istituzione del Sistema Informativo Regionale (S.I.R.); disciplina per le infrastrutture di rete regionali (Lepida e R3); regolazione del sistema regionale di e-procurement; definizione delle regole, procedure e strutture di governance delle politiche sulla società dell informazione. I vantaggi di questi sforzi si traducono in una programmazione regionale in materia di società dell informazione che diventa stabile e chiara, riducendo al minimo i rischi legati all incertezza degli obiettivi da perseguire e delle azioni da intraprendere. Questo risultato è stato realizzato anche grazie alla naturale propensione del territorio alla concertazione territoriale che ha trovato espressione nell elevata adesione ai 1 Per una trattazione più estesa degli sviluppi delle politiche per l e-government e la società dell informazione in Emilia-Romagna si veda il primo capitolo del terzo Rapporto sull Innovazione in regione Emilia-Romagna disponibile all indirizzo:

6 progetti di e-government finanziati dal piano telematico regionale (PTR) e co-finanziati dal 1 Avviso del Piano nazionale di e-government. Nello specifico il piano telematico regionale, concertato con gli Enti Locali, tra 2002 e 2005 ha investito quasi 120 milioni di euro. Il sistema regionale si è dotato sin dal 2001 del Tavolo Tecnico regionale sull e-government e sullo sviluppo della società dell informazione, organo che ha lo scopo specifico di permettere la più elevata condivisione delle strategie tra Regione ed EELL. Analogamente la Provincia di Bologna ha promosso la realizzazione di un tavolo di lavoro permanente, in cui svolge un ruolo di coordinamento, con l obiettivo di favorire l attuazione dell e-government sul proprio territorio a cui partecipano i rappresentanti delle Associazioni/Unioni dei Comuni del territorio, del Circondario di Imola, dei Comuni di Bologna, Casalecchio di Reno e Zola Predosa. Attraverso tale collaborazione, formalizzata nell Accordo territoriale per l innovazione dei servizi attraverso l ICT 3 (2002) le Amministrazioni del territorio hanno dato il via ad un processo che ha l obiettivo di realizzare un sistema strutturato di cooperazione amministrativa che prevede lo sviluppo e la gestione di servizi innovativi attraverso il ricorso all ICT. L accordo ha prodotto risultati significativi come la partecipazione congiunta agli avvisi del Piano nazionale di e-government e la realizzazione condivisa degli interventi ivi previsti. Il tavolo di lavoro così costituito è articolato in quattro tavoli tematici che hanno l obiettivo del governo sul territorio delle seguenti attuazioni: - progettazioni esecutive per l infrastruttura a banda larga (attuazione di Lepida 4 e progettazione delle MAN Metropolitan Area Network comunali); - realizzazione delle componenti infrastrutturali (tecniche ed organizzative) dei progetti di e- government DOCAREA, PEOPLE, IMPRESE E PA 5 ; - realizzazione del progetto di e-government SIGMA TER 6 ; - predisposizione dei servizi da erogare on line (presenti in DOCAREA e PEOPLE) avvalendosi dell infrastruttura realizzata. Nei propri obiettivi il tavolo tecnico permanente riconferma le azioni di coordinamento e di sostegno agli Enti Locali del territorio, in un ottica integrata, attraverso le seguenti azioni: aggregare gli Enti Locali affinché dispieghino le proprie attività (tecniche ed organizzative) in modo coeso e coordinato; facilitare l implementazione dei progetti, di valenza provinciale o territoriale, nei singoli contesti costituendo per ognuno un punto certo di riferimento, supporto e consulenza; preparare il passaggio a regime dei progetti in corso, studiando le forme di gestione più opportune ed aggregando la domanda per maturare maggiore capacità contrattuale nei confronti del mercato. Al tavolo tecnico permanente subentrerà la Commissione tecnica di programmazione e coordinamento, prevista dall accordo attuativo degli Uffici Comuni per l e-goverment (maggiori dettagli nella sezione a pagina 47), composta dai rappresentanti tecnici e politici delle Associazioni intercomunali, Comunità Montane, Circondario di Imola, Comuni di Casalecchio di Reno e Zola Predosa, il cui ruolo è quello di indirizzare, coordinare e monitorare le attività previste dall accordo stesso. Il primo intervento sarà quello di stilare il Piano delle attività di realizzazione di DOCAREA, a livello decentrato, e di individuare i servizi on line da implementare avvalendosi anche della piattaforma People. 3 Delibera di Giunta 108 del 15/04/ Lepida è la rete regionale a banda larga per maggiori dettagli si veda a pagina 8. 5 Una scheda descrittiva del progetto DOCAREA e una nota sul suo stato d avanzamento è predisposta a pagina Una scheda descrittiva del progetto SIGMA TER e una nota sul suo stato d avanzamento nella provincia di Bologna è predisposta a pagina 54. 6

7 Infrastruttura a banda larga (dotazione e accesso) La connettività a banda larga è uno dei fattori strategici di sviluppo della società dell informazione. L esistenza di un infrastruttura di base sulla quale da un lato sviluppare ed offrire e dall altro fruire di servizi è condizione necessaria affinché si possa garantire la diffusione dell innovazione sull intero territorio. Nelle famiglie (Figura 1) questo tipo di tecnologia non è ancora diffuso tanto quanto nelle organizzazioni economiche e nelle istituzioni (Comuni e scuole) che presentano valori superiori al 50%. Figura 1 - Diffusione della banda larga nella società - dato regionale Fonte: UNDERSTAND 2004 I dati di Figura 1 si riferiscono alla media regionale, è comunque verosimile supporre che i valori riferibili al territorio della provincia di Bologna siano leggermente più alti (a causa dell elevata concentrazione di abitanti e attività economiche nelle aree di Bologna e dintorni). Figura 2 - Disponibilità di connessione a banda larga nei comuni della regione Fonte: UNDERSTAND

8 Attualmente il territorio emiliano-romagnolo è, in gran parte, raggiunto da DSL 7 (la tecnologia principale per l accesso a banda larga). La popolazione residente in comuni in cui è attiva almeno una centralina rappresenta il 92% del totale regionale. Tale dato però non garantisce una reale ed effettiva offerta per tutti i residenti in tali comuni. È plausibile ritenere che la percentuale della popolazione a cui manca la disponibilità di una connessione veloce vari dal minimo dell 8% (percentuale di coloro che risiedono nei comuni non raggiunti da DSL) ad un massimo del 20% circa. Questa rilettura del dato pone in primo piano il problema del divario nell accesso alle tecnologie di comunicazione/connessione. Le zone che più delle altre restano isolate sono quelle a più bassa densità di popolazione, quelle montane e quelle che presentano problemi di declino del tessuto imprenditoriale (spesso tutte queste caratteristiche identificano un singolo territorio). Alle difficili condizioni di partenza si somma il nuovo fattore di isolamento rappresentato dalla non disponibilità di connettività a banda larga. La cartina di Figura 2 evidenzia in rosso queste aree. Si può notare come, per la provincia di Bologna, tale problematica sia ridotta solo ad alcune zone fortemente montane ed a pochi altri piccoli comuni della pianura. Come si dirà nel successivo paragrafo, che tratterà di Lepida, uno degli effetti indiretti della rete regionale a banda larga è appunto quello del traino dell offerta di connettività anche laddove il mercato da solo non arriverebbe. Altro elemento da non trascurare, che caratterizza il territorio italiano differenziandolo dagli altri stati europei, è la mancanza di un elevata varietà di tecnologie di connessione. In Italia come in Emilia-Romagna mancano totalmente alternative (come ad esempio la TV via cavo o il wirelesss LMDS 8 ) che allargherebbero il ventaglio delle offerte all utenza. La banda larga nella PA: Lepida Sul fronte banda larga nella e per la Pubblica Amministrazione la regione Emilia-Romagna è oramai al termine di un importante percorso che ha visto, con l investimento nella rete Lepida, porre l infrastruttura digitale al centro dell azione politica in materia di società dell informazione. Nel 2006, infatti terminerà la fase di creazione della dorsale (backbone), ma già da ora si sta lavorando per l implementazione di Metropolitan Area Network (MAN) presso le aree urbane. Attraverso tale rete sarà possibile collegare tutte le sedi principali dei Comuni della regione con tecnologie a banda larga (fibra, HDSL o satellite). Lepida costituisce, inoltre, un punto di riferimento infrastrutturale in grado di facilitare la copertura a banda larga di tutto il territorio regionale anche a favore di cittadini ed imprese 9. Lepida in provincia di Bologna (come si vede in Figura 3), raggiungerà a lavori ultimati tutti i Comuni della pianura attraverso fibra ottica, i Comuni montani, invece, utilizzeranno in modo differenziato tecnologie HDSL, satellite o fibra completando l infrastruttura. Lo stato d avanzamento dei lavori al luglio 2005 era dell 85% con soli otto Comuni ancora da collegare (Anzola, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Crespellano, Galliera, Minerbio, Molinella). La disponibilità di una rete di proprietà degli EELL azzererà i costi di connessione tramite privati e garantirà elevate performance ai servizi che su essa transiteranno. 7 DSL è l acronimo di Digital Subscriber Line che è una famiglia di tecnologie che permettono la comunicazione digitale attraverso i cavi di rame della rete telefonica locale. Ulteriori informazioni su: 8 LMDS è l acronimo di Local Multipoint Distribution Service che è una tecnologia che consente la comunicazione digitale a banda larga utilizzando onde radio comprese nello spettro tra 26GHz e 29GHz. Maggiori dettagli possono essere reperiti alla pagina web: 9 Un effetto già percepibile è che tra fine 2003 e fine 2004 la densità di fibra ottica per le infrastrutture di backbone, già più alta di quella italiana, è ulteriormente aumentata (+25% contro il +5% italiano) per non parlare dell elevato livello di competizione fra operatorio di telecomunicazioni presente in regione. 8

9 Figura 3 - La copertura di Lepida a regime in provincia di Bologna Fonte: Regione Emilia-Romagna Direzione Generale Sistemi Informativi Si riportano alcuni dati di sintesi del progetto Lepida, nonché del progetto MAN.F.O. del Comune di Bologna che si configura come l evoluzione su scala metropolitana della rete regionale stessa. Interessante è l iniziativa di Wireless Area Network che il Comune intende testare a partire dalla fine del COOR. NOME DESCRIZIONE PROGETTO BUDGET Regione Emilia- Romagna Comune di Bologna Comune di Bologna LEPIDA - Rete Privata a Banda Larga delle Pubbliche Amministrazioni MAN.F.O. - Rete metropolitana (MAN) a fibre ottiche WAN - Wireless Area Network Fonte: Osservatorio sull e-government e società dell informazione Nell'ambito del proprio Piano Telematico regionale, la Regione Emilia- Romagna ha avviato un progetto di ammodernamento tecnologico della rete telematica delle Pubbliche Amministrazioni del territorio. Nel 2006, Comuni, Province, Comunità montane, Regione e Università saranno collegati tra loro con tecnologie a larga banda. Nelle aree di pianura e prima collina saranno utilizzate tecnologie a fibra ottica, nelle aree montane la connettività sarà garantita da link satellitari o collegamenti ad alta velocità xdsl. Il primo stralcio del progetto interessa i territori delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini Realizzazione di una rete metropolitana (MAN) in F.O. che copra l intera città di Bologna, per fornire accesso in banda larga a tutte le sedi comunali, agli altri parteners e sperimentare servizi di VoIP. Backbone finanziata dal Comune di Bologna con connessioni secondari su 16 cavi in F.O. in carico ad altri partners. Rete Wi-Fi Mesh (multipunto-multipunto), che copre parte del centro storico di Bologna. Accesso gratuito alla rete da parte degli utenti iscritti ad Iperbole. Servizio sperimentale con Wi-Fi Mesh backbone e accesso Wi-Fi (fino a 2 Mbits) con fast hand-off. Lo scopo è quello di fornire accesso gratuito a Internet fino a 2 Mbps (a pagamento maggiore banda) ai cittadini registrati a Iperbole (residenti, studenti, professori univ., etc.). Si intende inoltre sperimentare i servizi VoIP per il personale autorizzato e sperimentare la scalabilità e le performance in previsione di una copertura completa dell intero centro storico di Bologna. Sperimentare la diagnosi remota degli Access Points. Rilanciare il ruolo di Iperbole come Rete Civica Wireless in città e nell area metropolitana

10 Settore ICT, ricerca e formazione Elementi determinanti allo sviluppo della società dell informazione sono: la dimensione del settore ICT e quindi la disponibilità di addetti, l attività di ricerca e formazione universitaria e la formazione dei dipendenti delle organizzazioni che attuano processi innovativi al proprio interno. Settore ICT L efficienza nel funzionamento, e conseguentemente la competitività, delle imprese come delle organizzazioni pubbliche è sempre più direttamente connessa all utilizzo delle ICT. Le dimensioni e la rilevanza del settore ICT 10 regionale determinano la portata della crescita e dello sviluppo supportandolo tramite l adozione di nuove tecnologie. Facendo riferimento all indice di dotazione ICT (addetti ICT 11 ogni 100 abitanti) ed a quello di specializzazione ICT (addetti ICT ogni 100 addetti dei settori industria e servizi) è possibile valutare l estensione del settore ICT regionale e provinciale. La compresenza di valori alti per entrambi gli indici descrive un area in cui le competenze ICT (e quindi gli addetti) abbondano. L Emilia-Romagna presenta valori alti di dotazione ma non altrettanto di specializzazione, ciò significa che nell economia emilianoromagnola è particolarmente rilevante in termini di addetti il peso degli altri settori produttivi ed è proprio in questi che la maggior parte degli addetti ICT sono impiegati. Tabella 1 - Vocazione ICT, per provincia, Italia, 2001 provincia Dotazione (Rank) Rank addetti ICT 2001 Addetti ICT 2001 Specializzazione (Rank) Valore assoluto (Rank) Indice di dotazione Indice di specializzazione Milano ,27% 8,15% Roma ,61% 10,34% Torino ,03% 6,23% Bologna ,75% 4,50% L'Aquila ,63% 8,07% Parma ,30% 3,62% Modena ,93% 2,30% Ravenna ,81% 2,64% Piacenza ,78% 2,61% Reggio nell'emilia ,77% 2,04% Rimini ,75% 2,32% Forli'-Cesena ,68% 2,01% Ferrara ,55% 2,05% Italia (media) 1,03% 4,00% Fonte: Istat: Censimento dell industria e dei servizi 1991, 2001;Censimento della popolazione Elaborazioni: Assinform / Statistica-Unimib. Industria e servizi: Sezioni C-K. ICT: Categorie Limitando l analisi all Emilia-Romagna le province che si possono considerare avere vocazione ICT sono quelle di Bologna e di Parma che presentano congiuntamente indici di dotazione e di specializzazione superiori o in linea alla media nazionale (si veda Tabella 1). La provincia di Bologna, in particolare, è al quarto posto in Italia per dotazione di addetti ICT e al dodicesimo per specializzazione ICT. Se 10 In questo caso per settore ICT si intende l aggregazione di delle categorie ATECO91: Hardware e Assistenza Tecnica (300,725), Canale indiretto (51641, 51642, 52481), Servizi e Apparati di TLC (642, 32202), Software e Servizi (721, 722, 723, 724, 726). 11 Col termine addetti ICT si intendono tutti coloro che operano in una unità locale provinciale classificata nel settore ICT. 10

11 approfondiamo l analisi e scendiamo a livello comunale (Figura 1), sempre limitatamente al territorio bolognese, risultano dotati in misura superiore alla media regionale molti dei comuni limitrofi al territorio del comune di Bologna e Castiglion dei Pepoli nella fascia montana. È evidente quindi che la provincia di Bologna ed in particolar modo l interland del capoluogo presentano una disponibilità di addetti ICT che può, se confrontata con i restanti territori regionali, supportare lo sviluppo e l adozione di azioni e politiche di innovazione. Figura 4 - Dotazione ICT, per territorio comunale, Emilia-Romagna, 2001 Fonte: Istat: Censimento dell industria e dei servizi 2001; Censimento della popolazione Elaborazioni: Assinform / Statistica-Unimib. ICT: Gruppi. L elevato livello di concentrazione del settore ICT nelle zone metropolitane può essere ben apprezzato se si pensa che ben il 40% di tutti gli addetti ICT della regione si concentrano nei comuni di Bologna, Modena e Parma. Ricerca La ricerca e sviluppo nel campo tecnologico ricoprono un ruolo fondamentale per il miglioramento socioeconomico della regione. L Emilia-Romagna è però ben lontana dalle performance delle regioni più competitive d Europa per brevetti high-tech depositati e per quantità di spesa e numerosità del personale impegnato in attività di ricerca e sviluppo. I valori regionali, nonostante tutto, si assestano su quelli medi europei restando però lontani da quelli delle aree più avanzate localizzate nei paesi scandinavi ma anche in Francia e Germania. L esistenza di competenze specialistiche in materia ICT, come si è detto, è un requisito fondamentale affinché sia possibile fruire pienamente dei benefici della società dell informazione, sia per supportare l utilizzo delle ICT in imprese e istituzioni, sia per sviluppare nuovi prodotti e servizi. Per questa ragione risulta di fondamentale importanza un sistema di preparazione universitaria che possa sostenere la domanda di specialisti. La regione ha una buona disponibilità di laureati in materie ICT. Nello specifico il 11,12% dei laureati ICT italiani sono laureati delle Università emiliano-romagnole. L Università di Bologna spicca fornendo più della metà dei laureati ICT della regione. Ciò significa che imprese e Pubblica Amministrazione del territorio della provincia bolognese hanno a loro disposizione un esteso bacino di potenziali dipendenti, consulenti e collaboratori con competenze ICT. 11

12 La formazione in materia ICT Un settore ICT che offre prodotti e servizi di qualità e potenziali nuovi assunti debitamente formati non sono elementi sufficienti a supportare pienamente la piena adozione di soluzioni tecnologiche all interno delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. Per fare ciò è indispensabile il coinvolgimento del personale che già è parte delle organizzazioni. La formazione ICT è quindi essenziale. I dati a disposizione indicano che tale pratica non è diffusa rappresentando un fattore di debolezza per la regione su tutti gli ambiti indagati (Tabella 2). Tale scarsa attitudine è però condivisa anche dalle altre regioni europee oggetto dell indagine UNDERSTAND 2004 conferma, questa, che si tratta di un fattore di difficile implementazione. Tabella 2 - Formazione in materia ICT (dati regionali) Formazione in materia ICT Cittadini che hanno partecipato a corsi riconosciuti di formazione ICT 11% Imprese che hanno organizzato corsi di formazione ICT per i propri dipendenti Settore meccanica 43% Settore ICT 77% Settore turismo 30% Dipendenti comunali che hanno ricevuto formazione ICT in corsi organizzati dal Comune nel corso del 2003 (dato provincia di Bologna) Fonte: UNDERSTAND % (11%) Nella sezione Organizzazione e risorse umane a pagina 25 verrà più approfonditamente trattato il tema della formazione per il personale dei Comuni della provincia di Bologna. 12

13 Internet nella società e nell economia I soggetti che vengono investiti dall innovazione e che sono protagonisti del cambiamento conseguente all adozione delle ICT sono i cittadini, fruitori dei servizi pubblici ed acquirenti di beni e servizi privati, le imprese, le quali integrano le tecnologie nei processi produttivi ricercando competitività ed efficienza e non ultime le pubbliche amministrazioni, le quali hanno accettato la sfida della modernità e da tempo sono alle prese col cambiamento. Il comportamento e la propensione all uso delle ICT da parte di ognuno di questi soggetti influenza direttamente ed indirettamente gli altri. Così l offerta di servizi on line trova un senso laddove vi è un uso di tali servizi e proprio il numero di utenti Internet è, verosimilmente, connesso alla quantità e qualità di servizi fruibili. Ancora l utilizzo di strumenti informatici per l approvvigionamento delle risorse produttive risponde alla disponibilità dei fornitori a rendere ciò possibile ma anche alle dotazioni tecnologiche e alle capacità tecniche dell acquirente. Tale interdipendenza è evidente ed è quindi ovvia la necessità di favorire lo sviluppo contemporaneo di tutti gli ambiti su cui impattano le ICT. Il compito di supportare e favorire queste evoluzioni è senza dubbio anche degli EELL che governano gli specifici territori. Nei successivi paragrafi si forniscono brevi descrizioni di quelle che sono le caratteristiche principali, ovviamente dal punto di vista dell uso e della diffusione delle ICT, di cittadini ed imprese, della nostra regione. A seguire ci si sofferma sui risultati raccolti sulla Pubblica Amministrazione locale con particolare attenzione ai Comuni del territorio della provincia di Bologna. Cittadini L utilizzo delle ICT da parte dei cittadini, oltre a generare il necessario bacino di utenti dei servizi on line della PA, produce evidenti vantaggi anche per i singoli soggetti. L utilità nell uso delle tecnologie si concreta nell estensione della capacità di reperire informazioni e nella possibilità di moltiplicare i canali e le modalità di comunicazione nonché nell accrescimento della gamma di prodotti e servizi reperibili e quindi in un conseguente incremento della concorrenza (e della qualità). Sembra logico credere, quindi, che più tecnologia corrisponda a più alti standard di vita. Per tale ragione, e per le implicazioni di interdipendenza introdotte a inizio capitolo, è importante favorire l utilizzo dell ICT da parte dei cittadini informando nel contempo sulle opportunità già fruibili. I dati raccolti indicano che poco meno della metà delle case emiliano-romagnole ha un accesso ad Internet e di queste un numero considerevole accede con tecnologie a banda larga (Figura 5), tale dato, se messo a confronto con i valori delle altre regioni europee misurate in UNDERSTAND 2004, è nella media e se paragonato con il dato nazionale risulta di molto superiore 12. Questa buona performance non lascia però spazio ad elevati margini di crescita futura dato che solo un 3% di coloro che oggi non sono connessi programmano di mutare il proprio stato nell arco di un anno. Questi due dati evidenziano quindi uno stallo che potrebbe rappresentare o una soglia oltre la quale la penetrazione di Internet via PC non può andare (in questo caso andrebbero valutate canali alternativi) o un gradino sul quale languono un numero considerevole di potenziali utenti i quali però ignorano le opportunità già disponibili (in questo caso la soluzione è la promozione e l informazione). E molto probabile che entrambe le interpretazioni siano esatte e simultanee. 12 La media nazionale di famiglie che hanno accesso ad Internet è per il 2005 del 42% - Fonte: Assinforrm/NetConsulting, articolo del Sole 24 Ore Alfa del 29 settembre

14 Figura 5 - Case con accesso ad Internet e banda larga Fonte: UNDERSTAND 2004 Elaborazione: CRC Emilia-Romagna Se ci si sofferma su coloro che si dichiarano utenti Internet si rileva che essi rappresentano il 40% della popolazione della nostra regione. Questo valore è più basso della media delle altre regioni europee considerate e rispecchia la penetrazione nelle abitazioni delle connessioni (come evidente in Figura 5). Mantenendo come elemento di confronto il dato sull intera popolazione (40%) possiamo valutare come le diverse caratteristiche socio-demografico-economiche influiscano sulla scelta e sulle occasioni d essere utente Internet. La Tabella 3 mostra come la penetrazione tra i maschi, i giovani e giovanissimi, i livelli di istruzione più alti e le fasce di reddito medio-alte sia superiore della media. Valori invece drammaticamente bassi caratterizzano il gruppo degli anziani e dei soggetti con livelli di formazione elementare. Tabella 3 - Digital divide Gruppo Percentuale utenti Internet: valore medio 40% Digital divide di genere Uomini 49% Donne 32% Digital divide di età Tra i 16 e i 24 anni 84% Tra i 25 e i 44 anni 59% Tra i 45 e i 64 anni 37% Oltre i 65 anni 4% Digital divide di istruzione Licenza elementare 2% Licenza media 26% Diploma 59% Laurea 69% Digital divide di reddito Meno di 800 euro mensili 21% Fonte: UNDERSTAND 2004 Tra 800 e 1300 euro mensili 48% Più di 1300 euro mensili 63% 14

15 Come si vede, dalla tabella che segue, diverse sono le iniziative che alcuni Comuni della provincia di Bologna hanno realizzato con l obiettivo di coinvolgere svariati gruppi sociali (fasce deboli in primis) in un attività di avvicinamento e comprensione delle tecnologie attualmente disponibili. COOR. NOME DESCRIZIONE PROGETTO BUDGET Comune di Bologna Comune di Bologna Comune di Casalecchio di Reno Comune di Castel San Pietro Terme Alfabetizzazione telematica CONCLUSO FLASH - giovani a Bologna CONCLUSO Progetto di sviluppo delle nuove tecnologie nell'ambito della formazione: educare alla quarta conoscenza CONCLUSO Una cultura digitale per tutti Fonte: Osservatorio sull e-government e società dell informazione Macro-obiettivo del progetto del Comune di Bologna è coinvolgere, nel mondo delle nuove tecnologie, tutti i cittadini. Per facilitare l accesso ad Internet occorrerà renderne il più semplice possibile l utilizzo, mettendo a punto strumenti specifici per anziani, disabili e mondo del terzo settore. E prevista, per questo, l apertura di siti dedicati. Il progetto si propone, infine, di organizzare attività di alfabetizzazione per le fasce deboli della popolazione, ideando e realizzando servizi ad hoc. Flashgiovani è un magazine telematico gestito dai giovani e rivolto ai giovani stessi. Uno strumento di partecipazione giovanile alla vita cittadina, una concreta opportunità per i ragazzi di mostrare il proprio talento e di esprimere la propria creatività, misurandosi col mondo del lavoro. Di assoluta novità è la sua forma redazionale in cui agiscono più soggetti: L Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Bologna nel ruolo di incubatore attivo dell iniziativa. Esperti e professionisti qualificati che interagiscono on line sui temi di maggior interesse. I giovani che grazie al loro coinvolgimento diretto rappresentano il vero motore del sito. Dalla terza media in poi, ogni anno circa 250 studenti di Casalecchio di Reno parteciperanno al progetto voluto dal Comune: potranno così apprendere come sfruttare al meglio le tecnologie informatiche. Lo scopo del progetto è quello di diffondere sempre più la conoscenza e le potenzialità di Internet e del dialogo telematico. Gli alunni non impareranno solo a divenire abili utenti, ma anche a progettare e gestire singoli procedimenti, come forum di discussione on line o pagine We. Il progetto si propone, attraverso varie iniziative, di creare una nuova cultura aperta alle possibilità offerte dalle tecnologie dell informatizzazione, che sia accessibile anche a coloro che, per cultura o perché appartenenti alle così dette fasce deboli, sono legate a forme più tradizionali di comunicazione Dal punto di vista delle abitudini di utilizzo della rete da parte degli utenti emiliano-romagnoli emerge una propensione all uso di Internet per reperire informazioni piuttosto che per realizzare transazioni o avviare procedure on line. In effetti, la percentuale di soggetti che hanno ordinato prodotti o servizi on line (25%) e quella di coloro che hanno utilizzato il servizio di banking on line (17%) sono molto basse (Figura 6). Questi risultati fanno risaltare una diffusa sfiducia nei sistemi on line di pagamento evidenziando un attaccamento alle modalità tradizionali di acquisto ed interazione

16 Figura 6 - Utenti che concludono transazioni on line Fonte: UNDERSTAND 2004 Elaborazione: CRC Emilia-Romagna Un dato peculiare degli internauti emiliano-romagnoli è l elevato interesse per le informazioni di carattere locale che dimostrano. Infatti più del 60% dichiara d aver utilizzato Internet per: ricerca di notizie di carattere locale; ricerca di informazioni pratiche sui servizi locali. Tale informazione risulta essere di particolare interesse per le Pubbliche Amministrazioni che sempre più puntano sul canale telematico per comunicare con i propri cittadini e per aumentale il livello di partecipazione degli stessi alle decisioni di governo del territorio. Tanto più se si considera che quasi la metà di questi soggetti utilizza la rete con frequenza giornaliera e quindi in modo fortemente intensivo. Nella sezione Uso dell e-government a pagina 41 verranno presentati i dati sull uso dell e-government da parte dei cittadini della nostra regione. 16

17 Imprese Gli effetti dell adozione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione nell economia sono evidente, primo fra tutti il mutamento dei tempi e dei modi con cui le imprese interagiscono con fornitori e clienti. L innovazione nella sua componente più tecnologica come nella sua veste di riorganizzazione dei processi influenza positivamente l efficienza e la produttività trasformandosi in un sostanziale vantaggio competitivo dell impresa sul mercato interno ed internazionale. L importanza di tale elemento è ribadita, tra gli altri, nel calcolo dell indice di competitività 13 che il World Economic Forum stila ogni anno facendo pesare la componente tecnologica da un minimo di un terzo al massimo della metà del valore totale dell indice. Figura 7 - Addetti dei settori meccanica, turismo e telecomunicazioni e servizi informatici Comuni da Totale addetti (tutti i settori) a (21) a (21) a (21) a (21) a (21) a (21) a (21) a (21) a (21) 915 a (21) 769 a 915 (21) 594 a 769 (22) 461 a 594 (22) 303 a 461 (22) 185 a 303 (22) 17 a 185 (22) Comuni Meccanica Turismo Telecomunicazioni e servizi info Fonte: Istat: Censimento dell industria e dei servizi 2001; Elaborazioni: CRC Emilia-Romagna E chiaro quindi che affinché il sistema economico regionale sia in grado di misurarsi coi propri rivali è indispensabile che si ponga attenzione sullo stato di diffusione ed adozione delle ICT. Nel fare ciò deve però essere debitamente tenuto in considerazione il contesto in cui le tecnologie vengono adottate perchè sia possibile valutarne l effetto sulla competitività. Tale intuizione motiva l iniziativa e-business W@tch 14, finanziata dalla Commissione Europea, che adotta una metodologia che distingue tra le caratteristiche di dieci settori dell economia delineando le tendenze della maggior parte delle imprese operanti in tali ambiti e quindi le caratteristiche dell impresa europea standard di quel settore. Seguendo questa logica, ma limitando la rilevazione ai soli settori del turismo, della meccanica e delle telecomunicazioni e dei servizi informatici, il 13 World Economic Forum The European E-Business Market Watch

18 Progetto UNDERSTAND 2004 ha ottenuto informazioni che permettono di mettere a diretto confronto le imprese emiliano-romagnole con le loro concorrenti europee 15. I dati raccolti sono rappresentativi a livello regionale, come però si può apprezzare dalla Figura 7 è quanto mai evidente come la provincia di Bologna sia un buon rappresentante di tutti e tre i settori analizzati ed è quindi corretto considerare il dato raccolto una giusta approssimazione delle performance delle imprese del territorio provinciale. Nello specifico gli addetti della provincia di Bologna contano per un quarto per la meccanica, un quinto per il turismo ed un terzo per telecomunicazioni e servizi informatici, rispetto al totale regionale del singolo settore. Descriviamo di seguito quelli che sono gli aspetti peculiari delle imprese emiliano-romagnole dei tre settori analizzati messe a confronto con le dirette concorrenti italiane, tedesche, svedesi e spagnole 16. Se osservato nel suo insieme il settore del turismo, nella regione Emilia-Romagna presenta forti ritardi che vanno dalla ridotta dotazione infrastrutturale al ben più critico limitato utilizzo di soluzioni di vendita on line (Figura 11) e gestione dei clienti con strumenti di Customer Relationship Management (Figura 12). E chiaro come per tutto il comparto del turismo europeo le tecnologie siano ancora una opportunità di allargamento del mercato e di moltiplicazione dei clienti, se però per il resto d Europa questo primo passo è stato mosso e con decisione ciò non è invece ancora vero per il turismo della nostra regione. Sono, quindi, evidenti i ritardi nell adozione di soluzioni evolute di e-commerce che pongono seri dubbi sulle capacità di competizione con il resto d Europa. Figura 8 - Imprese che comprano on line Figura 9 - Imprese che utilizzano un sistema di SCM Fonte: UNDERSTAND 2004 Fonte: UNDERSTAND 2004 La meccanica riveste, come detto, un ruolo di primo piano nell economia della regione e ha alle spalle dimensioni d impresa ragguardevoli nonché esperienza nei rapporti con clienti internazionali e mercati esteri nei quali competono anche le imprese delle altre regioni considerate. Tale maturità e stabilità economica hanno riflesso anche sugli indicatori di e-business che descrivono il comparto emiliano-romagnolo come eccellente nella dotazione di tecnologie infrastrutturali innovative ma ancora carente laddove, più che altrove, viene giocata la partita della competizione tra imprese della meccanica: gli approvvigionamenti e la gestione delle catene della fornitura. I dati sui quali maggiormente si deve prestare attenzione sono quelli che fanno riferimento all adozione di strumenti di supply chain management (Figura 9) che risultano, come gli acquisti on line (Figura 8), inferiori se confrontati con quelli dei concorrenti europei. I buoni risultati, a volte inaspettati, registrati negli altri ambiti di utilizzo delle ICT nelle imprese (marketing e vendite ed 15 Si rimanda alla pubblicazione Jiuce: sintesi dei dati di benchmark per il 2004 in Emilia-Romagna, disponibile sul sito per maggiori dettagli ed informazioni. 16 Le regioni partner UNDERSTAND 2004 i cui dati sono comparati con quelli dell Emilia-Romagna sono: Piemonte (Italia), Vasternorrland (Spagna); Hessen (Germania); Islas Baleares (Spagna). 18

19 automazione dei processi interni) possono essere considerati come la base sulla quale operare per realizzare un recupero di efficienza e un miglioramento della performance complessiva delle imprese del settore dal punto di vista dell e-business. Figura 10 - Imprese che usano un sistema di ERP Fonte: UNDERSTAND 2004 Per il settore delle telecomunicazioni e servizi informatici è emersa una situazione di netto ritardo rispetto alle corrispondenti imprese delle altre regioni europee. La regione Emilia-Romagna non è, in effetti, un punto di riferimento nazionale o europeo in questo settore. Le carenze principali si registrano nell uso molto limitato degli acquisti on line (Figura 8) nonché di strumenti che permettano di gestire le forniture dei mezzi di produzione (Figura 9). Risultati ancora più negativi si hanno nel momento in cui si confrontano gli indicatori che descrivono vendite on line, fatturato derivante da tali vendite e uso di strumenti di gestione dei clienti (Figura 11 e Figura 12). Le imprese del settore ICT emiliano-romagnole non colgono le opportunità di vendita che il canale Web offre al pari delle loro potenziali concorrenti europee. Questo settore, i cui dati se valutati in assoluto sembrano essere elevati, confrontato con le altre regioni mostra forti carenze che necessitano di interventi perché sia possibile mantenere un livello minimo di competitività. Figura 11 - Imprese che ricevono ordini on line Figura 12 - Imprese che usano sistemi di CRM Fonte: UNDERSTAND 2004 Fonte: UNDERSTAND 2004 In conclusione emerge, conseguenza del confronto, che nessuno dei tre settori considerati gode di ottima salute. Le difficoltà maggiori sono rilevate per il comparto del turismo e delle telecomunicazioni e servizi informatici che non raggiungono gli standard presenti nelle altre regioni europee. Diverso è il discorso per la meccanica per la quale sono da segnalare alcune mancanze ma, più di tutto, la corrispondenza di molti indicatori ai livelli medi europei. Nella sezione Uso dell e-government a pagina 41 verranno presentati i dati sull uso dell e-government nelle imprese dei tre settori della nostra regione. 19

20 Pubblica Amministrazione Uno dei principali protagonisti del processo di evoluzione della società dell informazione è senza alcun dubbio la Pubblica Amministrazione. Le operazioni di ammodernamento ed informatizzazione in atto negli EELL stanno da tempo trainando il mercato dell ICT che altrimenti si muoverebbe a rallentatore. L obiettivo di realizzare, con strumenti informatici, una maggiore efficienza dei processi interni ed un più alto livello qualitativo dei servizi erogati è da tempo riassunto nel termine e-governmet ed è, oramai, oggetto di numerosi interventi e progetti pubblici nonché di politiche e programmi 17. Affinché l e-government si realizzi sono però indispensabili precise strategie, dotazioni tecniche adeguate e specifiche professionalità. Proprio con riferimento a queste si presenteranno i dati raccolti su 259 Comuni della regione (di cui 46 del territorio di Bologna e quindi pienamente rappresentativi di tale realtà) dall indagine UNDERSTAND 18. Si forniranno, al fine di apprezzarne i risultati, anche informazioni circa i progetti realizzati ed in corso frutto dell iniziativa degli EELL del territorio della provincia di Bologna 19. Un ulteriore aspetto dell e-government che verrà considerato è quello degli effetti che la sua implementazione produce sulle modalità con cui sono offerti i servizi pubblici, a tal proposito si utilizzeranno i dati raccolti dall indagine di benchmarking del front-office della Pubblica Amministrazione dell Emilia-Romagna 20. Tutti i dati saranno presentati con riferimento agli enti del territorio della provincia di Bologna (con raffronti con la media regionale e con i dati di altre regioni europee 21 ). In una prima sezione si tratterà della dotazione del back office (tecnologica e organizzativa) e nella seconda di front office (Web e servizi on line) 22. Dotazione del back office Strategie, risorse umane e strumenti sono i temi che verranno trattati nelle sezioni che seguono intendendoli tutti come parte integrante di quel back office che l adozione della tecnologia può contribuire a rendere più efficiente. Approccio strategico in materia ICT Come introdotto all inizio del documento è da ritenere elemento qualificante l esistenza di un indirizzo strategico (che si concreti in un programma o in una legge) affinché le azioni volte ad introdurre le tecnologie e la modernizzazione dei processi all interno delle organizzazioni della nostra regione rispondano ad un progetto coerente e costante nel tempo. Elemento abilitante per i singoli enti è l esistenza di una strategia in materia ICT che definisca tempi e modi per l implementazione di specifiche operazioni a contenuto tecnologico interne all ente. Nonostante, come detto, in provincia di Bologna sia stato siglato l accordo territoriale per l innovazione dei servizi attraverso l ICT solo due Comuni su cinque (Figura 13) dichiarano di essersi dotati di una strategia specifica in materia ICT. Questo dato deve far pensare e deve 17 Si veda a pag.5 di questo documento il paragrafo Programmi e Regole. 18 Dettagli sul progetto UNDERSTAND 2004 sono reperibili sul sito eu.net. 19 Queste informazioni sono archiviate nella banca dati Osservatorio sull e-government e società dell informazione consultabile sul Web all indirizzo: 20 Si veda pubblicazione Benchmarking della società dell informazione primo rapporto 2005 reperibile sul sito 21 In particolare per i dati frutto dell iniziativa UNDERSTAND 2004 si utilizzeranno i dati riferiti alle regioni: Piemonte (Italia), Comunidad Valenciana (Spagna), Hessen (Germania), Welkopolska (Polonia). 22 Per maggiori dettagli ed una lettura regionale si veda il Primo Rapporto 2005: back-office ed utilizzo dell e-government in Emilia- Romagna ed in Europa reperibile all indirizzo: 20

21 comunque essere inteso come la percezione della presenza di una strategia. Esso evidenzia una carenza in assoluto che però nel confronto assume un valore positivo. È, infatti, da notare come tale risultato sia quasi il doppio della media regionale ed anche il più altro se messo a confronto con i valori delle regioni europee considerate. Figura 13 - Comuni che dichiarano d esser dotati di una strategia in materia ICT Fonte: UNDERSTAND 2004 Elaborazione: CRC Emilia-Romagna In Figura 14 è possibile osservare come la scomposizione per classe dimensionale evidenzi una progressiva diminuzione della percezione e probabilmente della consapevolezza dell esistenza di una strategia in materia di ICT. Questo dato deve far riflettere sull efficacia delle modalità di condivisione e comunicazione delle scelte adottate dai piccoli Comuni in relazione alle strategie specifiche in materia di ICT perseguite a livello provinciale. Figura 14 - Comuni che dichiarano d esser dotati di una strategia in materia ICT Fonte: UNDERSTAND 2004 Elaborazione: CRC Emilia-Romagna 21

22 Un solo Comune della provincia (Bentivoglio) ha, invece, adottato un atto di indirizzo strategico a favore dell adozione dei software open source 23. Questo rispecchia il ridotto utilizzo che viene fatto di questa tipologia di software nei Comuni della provincia che risulta, comunque, in linea con la media regionale. Una strategia preordinata, frutto a volte della necessità, è la collaborazione tra Comuni nell adozione delle tecnologie. Specialmente i Comuni di ridotte dimensioni ricercano nell azione congiunta una massa critica di competenze e risorse, che altrimenti non raggiungerebbero, per realizzare economie sia sugli acquisti di prodotti e servizi sia sulla gestione e manutenzione ordinaria delle dotazioni informatiche. Nello specifico alcuni Comuni hanno formalizzato in convenzioni, di diverso genere e portata, la loro collaborazione per la gestione del centro elaborazione dati (CED) o del Servizio Sistemi Informativi. In provincia di Bologna vi sono 6 esperienze di questo genere che interessano 32 Comuni (e coinvolgono le seguenti aggregazioni di enti: Associazione Intercomunale Reno-Galliera, Associazione Intercomunale Terre di pianura, Unione Comunale Valle del Samoggia, Unione Comunale Valle del Santerno, Associazione Intercomunale Cinque Castelli e Associazione Intercomunale Valle dell'idice). La maggior parte di queste esperienze corrisponde ad un progetto di e-government inquadrato all interno del piano telematico provinciale ( ) e in questo ambito co-finanziato. Se ne forniscono i dati sintetici di seguito: COOR. NOME DESCRIZIONE PROGETTO BUDGET Unione dei Comuni della Valle del Samoggia Associazione Intercomunale Cinque Castelli Associazione Intercomunale Reno-Galliera Associazione Intercomunale Terre di Pianura Sistema unificato informatizzato di gestione del territorio e SUAP dell'unione dei Comuni CONCLUSO MASTER Creazione di un centro servizi intercomunale IDC (Internet Data Center) CONCLUSO Sviluppo telematico intercomunale tra i Comuni dell'associazione CONCLUSO Unificazione Sistemi Informativi Comuni Un centro servizi unificato per Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio, Monte San Pietro e Savigno, i Comuni della Valle del Samoggia. Ristrutturazione e razionalizzazione dei sistemi informativi esistenti per rendere più semplice e affidabile il lavoro dei dipendenti. I primi servizi centralizzati sono quelli dello Sportello Unico per le Attività Produttive, dell Ufficio Tecnico e Gestione del Territorio, seguiti dalla gestione amministrativa della Polizia Municipale e da quella del personale. Il progetto, gestito dai Comuni dell Associazione, riguarda la realizzazione di un unico sistema informativo. L intervento rende possibile la creazione e la gestione di una banca dati comune, accessibile via Internet, e l erogazione di servizi e informazioni ai cittadini dei comuni coinvolti. Il centro servizi intercomunale si caratterizza come punto di riferimento anche per le imprese e le altre amministrazioni pubbliche della Provincia. L Associazione Intercomunale Reno-Galliera intende, con questo progetto, fare in modo che le amministrazioni comunali possano condividere atti, pratiche ed informazioni sulla popolazione, grazie all utilizzo di una rete Intranet. Su questa base è possibile progettare collaborazioni e accorpare uffici o attività. I servizi telematici intercomunali si propongono, inoltre, di facilitare la comunicazione con altre realtà istituzionali, come scuole, biblioteche e associazioni sportive, e di diffondere la conoscenza delle nuove tecnologie in tutte le fasce della popolazione. Il progetto ha l obiettivo finale di centralizzare in un unica sede le operazioni di gestione e manutenzione di un sistema informativo comune. Le informazioni e le elaborazioni dei dati saranno possibili, per ogni Comune, grazie ad una rete Intranet In informatica, open source (termine inglese che significa sorgente aperto) indica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di programmazione. Maggiori informazioni su: 22

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