La foto della mia squadra

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1 La foto della mia squadra

2 Questo libro appartiene a: La mia squadra del cuore: Il mio calciatore preferito: Il mio allenatore preferito:

3 Pubblicato da: Associazione Svizzera di Calcio Casella postale 3000 Berna 15 Svizzera Concetto/Illustrazioni Rolf Imbach, Concetto/Testo Peter Knäbel Raphael Kern, Responsabile calcio per bambini Traduzione Alessandro Mangiarratti

4 Laura e Simone alla scoperta del gioco del calcio

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6 Laura e il suo amico Simone adorano giocare a calcio. Laura si tuffa su tutti i palloni che Simone calcia verso la porta. Oggi, insieme a loro, gioca anche il papà di Laura. Quando la mamma di Laura esce di casa, Laura grida: «Mamma vieni a giocare anche tu?» Dopo la divertentissima partita, il papà di Laura chiede: «Hai voglia di fare un allenamento di prova con una vera squadra di calcio?» Gli occhi di Laura brillano di gioia. Poco dopo anche Simone racconta entusiasta: «Thomas, ieri a scuola mi ha chiesto la stessa cosa! Dai Laura, andiamo insieme a fare un allenamento di prova!» «Laura, settimana scorsa non hai portato a casa un volantino?» Chiede la mamma. «Su quel volantino è indicato dove e quando sarà l allenamento di prova». Laura corre nella sua camera a prendere il volantino. La mamma legge ad alta voce: «Martedì sera alle cinque e mezzo dovete presentarvi al campo di calcio grande». Il gioco libero è un mezzo d apprendimento ideale I bambini dovrebbero giocare a calcio in maniera libera e autonoma. In questo modo possono scoprire le proprie capacità e, nel limite delle loro possibilità, imparare a prendere delle decisioni. Queste esperienze, attraverso il gioco autonomo praticato con ragazzi e ragazze di età diverse in gruppi spontanei, sono un importante contributo allo sviluppo personale e sportivo. Chi è interessato a giocare a calcio con costanza è sempre ben accetto nelle società sportive: molti club offrono allenamenti di prova durante i quali i bambini stessi possono capire se sono sufficientemente motivati a continuare con il calcio. Un allenamento ben organizzato e strutturato motiva i bambini a praticare il gioco del calcio anche nel tempo libero e a esercitare quanto appreso durante l allenamento.

7 Dopo l allenamento di prova tutto è più chiaro: Laura e Simone desiderano da subito allenarsi ogni settimana con altri bambini nella società di calcio. La prima sera d allenamento vengono accolti da Meret e Reto: «Siamo i vostri allenatori e siamo felici di poter passare del tempo con voi! Adesso vi divideremo in tre gruppi e poi inizieremo con l allenamento.» Laura spera di poter essere nel gruppo di Meret e ha fortuna! Simone invece è nel gruppo diretto da Reto. Lui è il più giovane degli allenatori ed è anche un giocatore della prima squadra della società. Anche il papà di Laura dà una mano durante l allenamento. Laura è orgogliosa di lui, e fare allenamento in questa maniera è ancora più piacevole! Il calcio per bambini si divide in tre categorie: Categoria G (5 6 anni): si gioca 3 contro 3, 4 contro 4 o anche 3 contro 4 in tornei a rotazione. Categoria F (7 8 anni): si gioca 5 contro 5 in tornei a rotazione. Categoria E (9 10 anni): si gioca 7 contro 7 in partite di campionato o tornei a rotazione. I bambini di tutte le categorie si allenano in squadre fisse (ca. 12 bambini) o in gruppi d allenamento (fino a 30 bambini). In ogni allenamento abbiamo posto tre punti centrali: 1. Imparare a giocare a calcio il cuore dell allenamento. 2. Vivere la molteplicità permette di ampliare il bagaglio motorio. 3. Giocare a calcio inteso come la tanto amata e importante «partitella».

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9 Verso la fine dell allenamento i bambini possono sempre giocare una partita su due porte: per Laura e Simone è la cosa più bella! Prima della partita, Laura ha potuto mostrare al proprio gruppo la destrezza con cui si muove attraverso un percorso a ostacoli preparato appositamente da Meret. Reto invece dimostra a tutti una finta con la palla, utile a evitare un avversario e a tirare poi in porta. «Riesci a farla bene la finta di Reto?» chiede Laura a Simone dopo l allenamento. «Più o meno. Voglio allenarmi a casa fino a quando non sarà perfetta.» Risponde Simone. «Buona idea», pensa Laura, mentre immagina con gioia il torneo di sabato prossimo. «Ridere, Imparare, Realizzare prestazioni» è la nostra visione Questi tre aspetti devono essere vissuti dai bambini durante ogni allenamento, partita o torneo esattamente in questa sequenza in quanto senza poter «ridere» e vivere emozioni positive è difficile imparare e realizzare prestazioni: Ridere sta per divertirsi a fare movimento e a vivere esperienze in gruppo. Imparare significa fare progressi a livello fisico, motorio e sociale. Realizzare prestazioni vuol dire lo sforzo in sé oppure la valutazione personale delle proprie prestazioni. Ridere Imparare Realizzare prestazioni

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11 Dopo un allenamento, bambini, genitori e allenatori si riuniscono per la serata informativa. Nello spogliatoio Simone ha riordinato il suo asciugamano, i suoi calzettoni, i suoi pantaloncini e la sua maglietta infilandoli velocemente nella borsa. Fresco di doccia si siede accanto ai suoi genitori nella sala riunioni della società e ascolta attentamente. Meret, l allenatrice, spiega a tutti cosa vuol dire essere un membro di una società di calcio. Laura e Simone sono diventati a tutti gli effetti parte della società di calcio. «Adesso potete giocare anche i tornei e le partite» aggiunge Meret. I bambini si guardano e ridono di gioia. Meret continua: «Dovete preparare la vostra borsa da soli ed essere sempre puntuali.» Laura domanda: «Ma nella borsa cosa ci devo mettere?» Essere uniti e aiutarsi La serata informativa per i genitori che si svolge ogni anno serve alla società per presentarsi. Le allenatrici e gli allenatori hanno l occasione per spiegare le aspettative e le regole della società. Si trattano temi come le assenze dagli allenamenti e dalle partite, i trasporti, la disponibilità di eventuali assistenti e aiutanti a tornei, partite e allenamenti. Mettere in forma scritta le regole della società e consegnarle ai genitori aiuta le stesse a far sì che abbiano un efficacia maggiore. L ASF mette a disposizione delle società dei modelli di regole che possono essere utilizzati e modificati a piacimento.

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13 Il grande giorno è arrivato. Oggi avrà luogo il torneo di calcio! Simone si è svegliato presto. Quasi non può aspettare: per la prima volta parteciperà a un torneo con una vera squadra di calcio. La mamma di Simone ha preparato la colazione, ma lui per la tensione non riesce a mangiare nemmeno un boccone. La mamma lo incoraggia: «Avanti, devi mangiare a sufficienza per avere forza. Il torneo sarà faticoso». Simone adora il pane fresco con il miele, e riesce finalmente a mangiarne una fetta e poi una seconda. Come spuntino mette nella sua borsa un frutto. La sua squadra si ritrova al campo di calcio un ora prima dell inizio del torneo per riscaldarsi e trovare il giusto affiatamento. Deve spicciarsi, perché tra un attimo Laura e suo papà passeranno a prenderlo. I suoi genitori arriveranno più tardi a vedere le partite. Proprio quando sta per uscire la mamma gli domanda: «Hai riempito la tua borraccia?» Un alimentazione sana e una sufficiente idratazione sono delle buone basi Prima di un torneo o una partita sono raccomandati alimenti facili da digerire. A colazione per esempio muesli, pane, miele e confettura. Per pranzo si consigliano pasta o riso. Prima dell allenamento bisognerebbe assolutamente mangiare ancora uno spuntino come ad esempio una barretta ai cereali. Anche dopo l attività un piccolo snack è l ideale, ma dovrebbe essere seguito da un menu povero di grassi. Del pesce con delle patate o carne con riso e insalata sono un ottimo esempio. Una borraccia con dell acqua è essenziale durante tutta la giornata.

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15 Il torneo è nel suo pieno svolgimento. Simone attacca in avanti, passa al centro, Thomas controlla il pallone e segna una rete. I bambini festeggiano. Dopo la prima partita l allenatrice Meret fa i complimenti alla squadra. «Avete giocato bene insieme, mi è piaciuto!» E domanda: «Cosa possiamo fare ancora meglio?» Laura crede che abbiano fatto tutto bene e pensa: «Vinto abbiamo vinto!?». «L esempio del fiore?» prova a dire Thomas riferendosi allo smarcamento. «Andiamo, proviamo a fare esattamente come ci siamo esercitati in allenamento!» I bambini trovano buona la proposta. E già sta per cominciare la prossima partita. L esperienza al posto del risultato Il calcio per bambini non è il calcio degli adulti in miniatura. Il gioco va adattato al bambino e non il contrario. Nelle nostre attività di gioco i bambini dovrebbero poter giocare senza complicazioni. Per raggiungere questo obiettivo mettiamo le seguenti condizioni per i tornei o partite: Tempo di gioco uguale per tutti i bambini. Non ci sono eliminatorie o classifiche. Le posizioni di gioco all interno della squadra non sono fisse, ma vengono cambiate di partita in partita. Le allenatrici e gli allenatori osservano le partite nella massima calma. Le spettatrici e gli spettatori supportano la partita, ma con una certa distanza. I bambini si danno la mano prima e dopo ogni partita, come segno di rispetto.

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17 Alla fine del torneo tutti i bambini e tutti gli allenatori si riuniscono. Si ringraziano a vicenda per le belle partite e per il comportamento corretto, e chiacchierano animatamente tra di loro. «Quanti goal hai fatto?», chiede Simone a Laura. «Ho segnato cinque volte e fermato sette tiri e tu?» Simone fa i conti: «Ho parato cinque tiri e fatto tre goal. Poi ho anche fatto quattro assist». Laura e Simone insieme agli altri bambini si congedano dal folto pubblico che li ha sostenuti per tutto il torneo facendo La Ola. Fairplay e rispetto anche senza arbitro Ai bambini viene fin da subito insegnato a capire e applicare il concetto di fairplay e di rispetto, valori alla base del calcio. È importante che le regole stabilite siano fatte rispettare: nessuno fa male volontariamente a qualcun altro. I bambini imparano ad autoarbitrarsi. In caso di disaccordo gli allenatori aiutano a trovare una soluzione ed essi stessi si attengono a un comportamento corretto. Dopo ogni partita i vincitori ringraziano per la partita, i perdenti fanno i complimenti e riconoscono la sconfitta. Insieme giochiamo gli uni contro gli altri.

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19 Cara mamma Caro papà ti devo dire qualcosa di importante e perciò ti scrivo questa lettera. Gioco a calcio perché mi piace questo sport e perché posso passare del tempo in compagnia dei miei amici. La cosa che adoro è quando giochiamo una partita o un torneo e io faccio un goal. Quando tifi per me mi sento super, ma c è qualcosa che mi dà fastidio: non mi piace quando tu o l allenatore gridate e urlate verso di me ogni volta che faccio uno sbaglio. Non segno tanti goal nella nostra squadra; Thomas ha un tiro molto più forte e preciso del mio. Per il momento è così, e mi alleno con impegno. Nonostante Thomas segni la maggior parte delle reti, gioco volentieri in questa squadra. Quando dopo la partita mi dici che dovrei avere più «sangue freddo» davanti alla porta avversaria, veramente non riesco a capire cosa tu intenda. Quando ci sono anche Michelle e Sandro mi piace di più giocare. L ultima volta Sandro era molto triste. Ha dovuto stare in panchina a guardare quasi tutta la partita. Solo quando il nostro vantaggio è stato abbastanza grande, ha potuto giocare. Dopo la partita mi ha detto che gli piacerebbe provare anche altri sport. Non devi fare dei gesti con le mani quando l allenatore lo fa entrare.

20 Lui fa parte della nostra squadra. Se lo lasciano giocare così poco non potrà mai migliorare. E se lui è triste, nemmeno noi possiamo veramente divertirci. Per favore non chiedermi ogni volta quanti goal ho segnato. Io ti racconto molto più volentieri cosa mi è piaciuto e come mi sento dopo la partita. Spero di non deluderti. Ti voglio mega bene e sono felice quando ci sei alle partite. Comunque desidero che tu sappia quello che mi dà fastidio, ma adesso devo già scappare. L allenamento comincia tra mezz ora e oggi ci alleniamo per le distinzioni del calcio per bambini. bacio LAURA SIMONE

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22 Le mie distinzioni G F E Calciatore Dribblomane Artista del pallone G F E Da calciatore ad artista del pallone Le distinzioni ASF calcio per bambini rappresentano un importante pietra miliare nella filosofia di formazione del concetto di calcio per bambini ASF. Sono una conferma dei progressi di apprendimento delle giovani calciatrici e dei giovani calciatori. A fine stagione, prima delle vacanze estive, nelle rispettive società, i bambini posso ottenere le distinzioni del calcio per bambini ASF. Lo svolgimento è deciso dalle allenatrici e dagli allenatori, i quali richiedono le distinzioni presso l ASF. I tre riconoscimenti vengono così chiamati: «Calciatore» per la categoria G. «Dribblomane» per la categoria F. «Artista del pallone» per la categoria E. Dopo aver assolto con successo le consegne, i bambini ricevono la loro personale member card ASF calcio per bambini e la relativa distinzione che può essere incollata al suo posto su questa pagina. I bambini delle annate più giovani, nelle rispettive categorie (G,F o E), assolvono le distinzioni nella forma base (distinzione senza stella) e nel secondo anno nella forma per avanzati (distinzione con stella).

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