CIRCOLARE ENAC MEZZI AEREI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CIRCOLARE ENAC MEZZI AEREI"

Transcript

1 CIRCOLARE ENAC MEZZI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO Roma, 10 giugno 2014 Carmine Cifaldi Direttore Direzione Regolazione Navigabilità

2 Operazioni si effettuano sotto Dichiarazione Autorizzazione PROCESSO OPERATORE COSTRUTTORE 2

3 OPERATORE SAPR già certificato o approvato? (tramite autorizzazione/dichiarazione) da ENAC o Autorità Straniera SI Il sistema è già stato caratterizzato ha un Manuale di volo Non serve attività sperimentale NO Autocostruito o costruttore non certificato Il sistema deve essere caratterizzato Deve essere predisposto un Manuale di volo serve attività sperimentale Fase 2 Fase1 3

4 OPERATORE FASE 1 Dichiarazione per attività sperimentale Attività sperimentale Se positiva, al termine, predisposizione Manuale di Volo operazioni non critiche Dichiarazione per operazioni specializzate FASE 2 Operazioni critiche Richiesta autorizzazione per operazioni specializzate 4

5 operazioni non critiche Pubblicazione sul sito web ENAC identificativi Operazioni critiche rilascio lettera di autorizzazione Documentazione di supporto Con dichiarazione archiviata con autorizzazione verificata 5

6 Costruttore Può chiedere autorizzazione/dichiarazione in veste di operatore -- fase1-2 o Presentare Domanda di certificazione di tipo Approvazione organizzazione di progetto Approvazione organizzazione di produzione 6

7 CIRC 8.8 Attività sperimentale gli scopi dell attività sperimentale in volo sono la determinazione delle caratteristiche, limitazioni, prestazioni, procedure normali e di emergenza Manuale di Volo E responsabilità del richiedente di condurle in sicurezza, in aree non popolate, ad adeguata distanza da aree congestionate e in spazi aerei regolamentati o segregati. Le attività di sperimentazione devono procedere con un approccio incrementale per minimizzare i rischi. 7

8 SAPR MASSA AL DECOLLO < 25 KG E necessario valutare preliminarmente se l area di prova è adeguata, dimensioni in relazione all autonomia e distanza da aree popolate per tener conto di eventuali malfunzionamenti in prova dell APR. In assenza di tale analisi o di dati sufficienti sono necessarie precauzioni. Per impedire il volo fuori controllo in condizioni di avaria oltre l area designata per la sperimentazione si possono usare dispostivi di interruzione del volo a comando manuale, si può limitare l autonomia, o condurre i voli in aree recintate o che presentino caratteristiche di sheltering per la presenza di ostacoli naturali o artificiali In alternativa alla segregazione possono essere usati dispositivi che impediscano all APR di superare l altezza massima autorizzata e di invadere eventualmente spazi aerei controllati. (cavi di ritenuta possono assicurare tale scopo) 8

9 Attività sperimentale L attività sperimentale, condotta in aree segregate o regolamentate, si configura come attività non critica per cui può essere effettuata sulla base della dichiarazione dell operatore. 9

10 Predisporre il piano di prove Le prove devono determinare o confermare le caratteristiche del SAPR, in termini di manovrabilità, comando e controllo, prestazioni, in modalità di operazione manuale e automatica, capacità di navigazione, determinazione dei limiti VLOS, uso ed efficienza dei sistemi di recupero/interruzione del volo Identificazione della configurazione del SAPR è prerequisito Le prove devono essere condotte in condizioni di peso massimo e minimo per tener conto delle inerzie della macchina rispetto ai momenti di controllo imposti dall impianto comandi di volo. Per SAPR elettrici deve essere verificato il comportamento del sistema (prestazioni) in progressiva perdita di carica della batteria 10

11 Predisporre il piano di prove Durante le prove devono essere simulate avarie come perdita link, GPS, controllo automatico o manuale, perdita del sistema di propulsione, blocco servoattuatori, uso ed efficienza dei sistemi di recupero/interruzione del volo Deve essere verificato massimo peso e quota al decollo - massima quota operativa. Minima e massima temperatura operativa - vento massimo prestazioni di decollo, di atterraggio, di salita passaggio da funzionamento automatico a manuale Controllabilità precisione di navigazione in modalità automatica o assistita. Limiti Data link limiti VLOS Compilazione sintesi risultati di prova Preparazione Manuale di Volo 11

12 OPERAZIONI CON SAPR I SAPR sono sistemi complessi Non esiste una standardizzazione di caratteristiche Anche SAPR di piccolo peso possono causare danni Le operazioni sono complesse Non sono voli punto a punto Sono funzione della specificità delle operazioni Gli scenari sono innumerevoli I voli sono condotti a bassa quota 12

13 Dichiarazione di Rispondenza per operazioni specializzate non critiche e per attività sperimentale Il/La sottoscritto/a nato/a a.. (...) il... e residente a..., Prov. (.. ), CAP.. in via... n.., ... Tel.:. in qualità di dell organizzazione.. avente sede legale in. Prov. ( ), CAP.., via.... n...., con partita IVA e/o CF..., allo scopo di effettuare Operazioni Specializzate non critiche (Art. 8.9) Attività Sperimentale propedeutica per operazioni specializzate (Art. 8.16) per..... (descrizione delle operazioni) nell area identificata e nel volume di spazio aereo.. (specificare la locazione geografica o la tipologia di area)(**) nell ambito delle condizioni e limitazioni specificate nel documento/i. con il SAPR costruttore e tipo...., n. di costruzione.. (specificare, se applicabile, per APR e SPR), con Peso Massimo al decollo (incluso payload) di kg in possesso di Certificazione di Navigabilità (se applicabile)(***) 13

14 Dichiara -di ottemperare al Regolamento ENAC Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto -di aver determinato che le operazioni sopra identificate possono essere condotte in sicurezza nell ambito delle limitazioni sopra indicate e, a tale scopo, allega il documento predisposto; - di aver installato la targhetta identificativa come richiesta dal Regolamento (Art. 8.2); -di essere consapevole che, ai sensi dell art. 13 del D.Lgs. 30/6/2003 No. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), i dati riportati sono prescritti dalle vigenti disposizioni ai fini del procedimento per il quale sono richiesti e verranno utilizzati esclusivamente a tale scopo, anche con l ausilio di strumenti informatici; -di essere consapevole che la presente dichiarazione decade in caso le operazioni non siano condotte in accordo alla stessa; - di essere consapevole che ai sensi degli artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000 in caso di false dichiarazioni accertate dall amministrazione procedente, verranno applicate le sanzioni penali previste. 14

15 A tale scopo attesta che: - il sistema ha una configurazione come da documento (*) -il sistema è in possesso di un Manuale di Volo (o documento equivalente)*- è stato predisposto il Manuale delle Operazioni (*). - è stata effettuata un analisi del rischio per determinare la non criticità delle operazioni previste come da documento (*) - l organizzazione possiede i requisiti richiesti per l effettuazione delle operazioni specializzate come sopra indicato; - il sistema è impiegato in condizioni meteorologiche consone alle operazioni che si devono svolgere, alle caratteristiche dell APR e allo spazio aereo interessato; - Il sistema è impiegato in Spazio aereo segregato per il quale richiede/ha già ottenuto l autorizzazione (se applicabile); - l equipaggio designato è indicato nel Manuale delle Operazioni e ha la qualificazione necessaria per effettuare l attività in accordo al Regolamento e secondo le procedure di cui al Manuale delle Operazioni; - (in caso di attività commerciali), è stato siglato un accordo con il committente che autorizza l effettuazione delle stesse, così come indicato nel Manuale delle Operazioni, e definisce le relative responsabilità; - di essere in possesso di un NOTAM attivo per l utilizzo dello spazio aereo interessato (se applicabile); - (in caso di attività propedeutica), l attività è rappresentativa delle operazioni specializzate che si intendono intraprendere; - (in caso di attività specializzate), è stata completata l attività sperimentale propedeutica alle operazioni specializzate che si intendono intraprendere (Rif. doc..)(*) 15

16 Inoltre, si impegna a: iniziare le operazioni dopo aver ricevuto riscontro da parte dell ENAC; consentire all ENAC di effettuare eventuali ispezioni e/o accertamenti ritenuti necessari; dare comunicazione a ENAC di eventuale sospensione/cessazione dell attività; dare comunicazione a ENAC, nei tempi previsti, di ogni incidente e inconveniente grave che dovesse occorrere, e di ogni modifica al sistema o alle previsioni della dichiarazione che potessero renderla non più valida; effettuare le operazioni in accordo al Manuale di Volo e al Manuale delle Operazioni; condurre le attività in accordo alle Regole dell Aria applicabili; mantenere il sistema APR in condizioni di manutenzione e di navigabilità; stipulare un adeguata assicurazione secondo le modalità previste dal Regolamento prima dell inizio dell attività di volo; corrispondere il pagamento dei diritti e delle spese in accordo al Regolamento delle Tariffe dell ENAC. 16

17 CIRC 8.5 Criticità delle operazioni E responsabilità dell operatore determinare la criticità delle operazioni attraverso un processo di valutazione degli scenari previsti di impiego, essi includono non solo le aree oggetto delle operazioni ma anche quelle limitrofe che potrebbero essere interessate in caso di malfunzionamenti Se dalla valutazione l operatore raggiunge una ragionevole confidenza che l attività è non critica, può inviare all ENAC la relativa dichiarazione. 17

18 DICHIARAZIONE DELL OPERATORE Prima della sottoscrizione della Dichiarazione, il richiedente deve svolgere tutta l attività necessaria per stabilire che le operazioni possono essere condotte in sicurezza. Ciò implica che deve aver svolto l analisi di rischio 18

19 Rischio prodotto danno potenziale rateo di occorrenza evento Idoneità alle operazioni: livello di rischio specifico < rischio accettabile 19

20 Rischio Rischio determinato in considerazione delle aree interessate dalle operazioni in condizioni normali e di malfunzionamenti aree dell operazione area buffer aree limitrofe 20

21 Rischio Criticità in relazione a terzi a terra e in aria catastrofica se caduta dell APR potenzialmente in grado di causare morte o lesioni gravi direttamente o indirettamente 21

22 Rischio in area congestionata effetto catastrofico Rischio accettabile evento < di 10-6 in area remota effetto non significativo in area di densità abitativa non congestionata effetto funzione della densità abitativa e area letale 22

23 E responsabilità del richiedente attestare il livello di rischio la valutazione deve essere condotta secondo circolare e linee guida l operazione è considerata in prima istanza non critica se deliberatamente non vola su aree critiche ma deve essere confermata dagli accertamenti per verificarne il comportamento in caso di malfunzionamenti 23

24 Operazioni non critiche operazioni su area che intrinsecamente non presenta rischi e non comporta rischi (non accettabili) in caso di avaria Rischi per Terzi a terra perdita di controllo con caduta oltre il buffer Rischi per Terzi in aria fuoriuscita verticale dal volume con una salita senza controllo con possibilità di collisioni 24

25 Non critico Tutte le avarie all interno del buffer che causino impatto al suolo non sono significative se il buffer non è adeguato alla capacità di protezione da avarie del SAPR deve essere considerato l effetto della perdita di controllo in base alla tipologia di aree limitrofe poste oltre il buffer E determinare per quali tipologie è possibile operare senza rischi : aree congestionate, oppure aree di max. densità abitativa. 25

26 Non critico se il buffer è adeguato la dimensione costituisce la limitazione standard da indicare nella dichiarazione. il buffer adeguato dipende dal livello di protezione da avarie esibito dal SAPR Rischi per Terzi a terra E' una probabilità condizionata ad avarie che comportino una caduta oltre la zona di buffer Rischi per Terzi in aria E' una probabilità condizionata ad avarie che comportino fuoriuscita verticale dal volume solo una porzione delle possibili avarie possono essere sorgente di rischio 26

27 Non critico Se operato in modalità automatica, preprogrammato, la perdita di controllo può essere dipendente dall avaria dell autopilota o del sistema di navigazione, o perdita del GPS. In questo caso il pilota deve essere in grado di assumerne il controllo manuale e portare l APR all atterraggio Se non è possibile non vi è indipendenza il sistema è esposto a singole avarie Hardware o errori Software che potrebbe interessare la modalità automatica e manuale. Problemi HW presubilmente portano ad una caduta immediata 27

28 Non critico Se operato manualmente, e assistito, la perdita di controllo è dipendente da perdita link, o errore software del sistema di controllo. È verosimile che in questo caso l APR assuma assetti non sostenibili e tenda a precipitare prima di superare il buffer le prove sperimentali simulando perdita di controllo possono aiutare a determinare il comportamento del SAPR in caso di avaria max escursione verticale ed orizzontale possibile 28

29 Non critico Quali sistemi o accorgimenti posso adottare per mantenere le operazioni come non critiche? procedure, limitazioni operative scelte opportune del sito e dispositivi per mantenere il sistema entro il buffer. Operato in modo vincolato o con autonomia limitata al buffer o dispositivi automatici/manuali di interruzione dell energia elettrica Sistemi indipendenti di terminazione del volo manuale/automatico Paracadute - go home Ci sono ostacoli naturali o artificiali che limitano le operazioni? 10/06/

30 Non critico Se dall analisi qualitativa non si è confidenti di protezioni progettuali contro la fuoriuscita quale tipologia di area considero presente oltre il buffer accettabile per le operazioni. Densità abitativa non congestionata? Può essere considerato il fattore S di probabilità di colpire persone la probabilità condizionata di evento fatale Pevento (Pe) a parità di rateo di avaria del SAPR P è data da Pe= Pa>b * β * S Pavarie>buffer (Pa>b) è la probabilità di avarie che conducono alla perdita di controllo e caduta oltre il buffer β tiene conto dell eventuale non omogeneità di densità intorno all area di operazioni 30

31 Non critico Anche fuoriuscita verticale è causata solo da una porzione di avarie che può risultare in una salita senza controllo. Con quale rateo? Quale altezza max? Per quanto tempo può sostenersi l APR? Vi è un sensore barometrico automatico/manuale che interrompe l alimentazione? Procedure di Contingency? 31

32 Non critico La presenza di dispositivi di protezione deve essere accompagnata da adeguate procedure di Manuale di Volo Manuale di Manutenzione che definisca gli intervalli di ispezione /sostituzione delle parti a vita limitata procedure prevolo per determinazione avarie dormienti e manutenzione corretta Operazioni gestite secondo un Manuale delle Operazioni che definisca limitazioni, verifiche appropriate dello scenario, qualificazione pilota contingency measure se applicabili? 32

33 Non critico come opera il SAPR, lo conosco? So valutarlo? Il costruttore mi supporta? ha una certificazione o autorizzazione di Autorità dell Aviazione civile? Ho bisogno di supporto per gli accertamenti per la dichiarazione? 33

34 Critico Operazioni Critiche indicano che le operazioni sono condotte deliberatamente in un area a rischio qualsiasi avaria che termini in un impatto al suolo è potenzialmente catastrofico. Sono potenzialmente esposte a rischi catastrofici, operazioni su Aree congestionate: aree residenziali o in generale aree che, per loro natura, possono risultare in assembramenti di persone. Infrastrutture sensibili Per valutare le caratteristiche delle aree, devono essere utilizzate mappe geografiche di scala appropriata e appropriate verifiche 34

35 Rischio Livello di rischio in base al principio di equivalenza, si prendono a riferimento i requisiti, limitazioni e condizioni applicabili al segmento dell aviazione tradizionale autorizzato a volare su aree congestionate. In particolare sono presi a riferimento i livelli di rateo di incidente garantiti dalle operazioni degli elicotteri autorizzati ad operare su tali aree. 35

36 Rischio Rischio per le terze parti al suolo E considerata catastrofica ogni condizione di avaria o perdita di controllo che potrebbe condurre a impatto contro terzi a terra. Ai fini di questa circolare, è posto uguale a 1 la probabilità che, in caso di incidente in aree congestionate, l APR possa colpire persone e causare lesioni gravi o perdite umane. Per mantenere lo stesso livello di rischio, il rateo accettabile di occorrenza dell evento catastrofico Pevento deve essere inferiore a 1 per 10-6 per ora di volo. 36

37 Rischio Rischio per le terze parti in aria Le operazioni possono svolgersi in spazio aereo non controllato o controllato, a sua volta regolamentato/segregato o meno. La non controllabilità del SAPR potrebbe avere come conseguenza la fuoriuscita dal volume assegnato con l incapacità a mantenere una separazione di sicurezza, e, quindi, la possibilità di collisione (Mid Air Collision - MAC) con altri utenti dello spazio aereo. La non controllabilità dell APR può essere accompagnata anche dalla contemporanea violazione delle condizioni VLOS. 37

38 Idoneità alle operazioni Analisi per verificare il soddisfacimento del safety objective (livello di safey assicurato dal SAPR) rispetto al livello di rischio accettabile Il percorso prevede una serie di fasi: - esame operazioni e rischio associato alle aree interessate - determinazione del valore di probabilità di occorrenza per ogni top event (evento catastrofico) - determinazione del livello di safey richiesto dal SAPR - esame delle function failure conditions del SAPR per ogni top event - top down analisi delle functional failure conditions - calcolo delle probabilità dei system function failure conditions - verifica di soddisfacimento del livello richiesto - definizione fattori di mitigazioni, limitazioni e condizioni - se necessario definire modifiche di progetto 38

39 Densità abitativa In aree congestionate la probabilità di colpire persone è assunta uguale ad 1, e in quelle remote viene considerata nulla. Per operazioni su aree che non possono essere classificate come tali, il rischio è funzione del livello antropico, e si può considerare che l assunzione di colpire persone è funzione della densità di popolazione insistente sulla area di impatto e dell area di impatto stessa, determinato come: F= Ac*Dp Ac = Area letale dell APR all impatto Dp= densità abitativa Nel caso di caduta verticale l area di impatto è data da una circonferenza il cui raggio è pari alla somma della massima dimensione dell APR + il raggio del corpo umano (considerato, in prima approssimazione pari a 0,3 m. Diversamente si tiene conto del l angolo di impatto (angolo che il vettore velocità forma con il terreno al momento dell impatto 39

40 sheltering Tra i diversi elementi che possono rientrare nel fattore N di mitigazione della probabilità di colpire persone è Pf lo sheltering, l effetto di protezione dovuto ad ostacoli, caratteristiche orografiche o residenziali I valori di sheltering factor (da 0% a 100%) associati alle possibili tipologie di aree sono dati in percentuale di protezione 0 % Area sgombra da ostacoli 25 % Presenza nell area di alberi radi 50 % Presenza nell area di alberi folti o edifici bassi 75 % Presenza nell area di edifici alti (quartiere residenziale) 100 % Presenza di edifici in cemento armato o strutture in acciaio (area industriale) Da essi si può determinare il valore Pf che in area sgombra da ostacoli è 1 40

41 SAPR safety objective So = Pe * H* O,1(0,5) Sor = So o S OR = S O / (T E * N* β * F) Pe = probabilità di occorrenza di evento catastrofico da assicurare H = 0 se il danno potenziale è non significativo o H = 1 F = fattore funzione densità area letale (se applicabile) So = SAPR safety objective associato al top event Sor = SAPR safety objective richiesto β = fattore di riduzione che tiene conto della probabilità che in caso di avaria l APR possa interessare un particolare settore, è β= 1 o = x/2π, se il settore interessato ha un apertura angolare x. Te = tempo di esposizione N= altri fattori di riduzione del rischio 41

42 Tipologie di SAPR Functional Failure conditions che possono condurre al top event Impatto al suolo Essi sono essenzialmente riportabili a condizioni di APR fuori controllo che si determina dalla combinazione della condizione di APR fuori rotta programmata e pilota non in grado di accedere al controllo del mezzo: - terminazione del volo in modo incontrollato, - terminazione del volo da parte del pilota volontariamente per incapacità di proseguire il volo - attuazione non dovuta del sistema di terminazione del volo - terminazione del volo da parte del pilota inavvertitamente 42

43 Tipologie di SAPR Functional Failure conditions che possono condurre al top event Collisione in Volo le modalità con cui si caratterizza la SAPR failure condition, può portare a possibilità di Collisione in Volo (MAC) in spazi aerei sia non controllati che controllati. Se si ha solo deviazione orizzontale dalla rotta programmata il rischio di MAC rimane limitato agli spazi aerei non controllati fino al momento di un impatto al suolo in una zona che è funzione dell autonomia, delle caratteristiche del mezzo, delle specifiche modalità di avaria del sistema di controllo o di navigazione. La condizione può essere associata anche al mantenimento o meno delle condizioni di VLOS. Se si ha deviazione verticale dalla rotta programmata si possono avere MAC anche in spazi aerei controllati E funzione del rateo di salita e quota raggiungibile e tempo di permanenza in volo 43

44 Analisi Pi Sor = Pi Sor = safety objective probabilità di occorrenza dell evento Pi =probabilità delle SAPR Functional failure conditions che concorrono all occorrenza dell evento Attraverso un analisi qualitativa in un processo top down si devono identificare per le Functional failure conditions, tramite analisi delle caratteristiche del SAPR, l insieme reale dei sistemi che concorrono all evento. Metodologie top-down sono impiegabili per tracciare fino ai sistemi o componenti che determinano la condizione di avaria e determinare le probabilità 44

45 Analisi E possibile ed assegnare l appropriato livello di safety richiesto ai vari sistemi concorrenti. Processi bottom-up e Failure Mode Effect Analysis (FMEA) possono essere usati per tracciare i SAPR functional failure conditions alle avarie dei sistemi e componenti che li determinano. L analisi può essere di tipo qualitativo o quantitativo, l analisi di tipo quantitativo è in generale necessaria in caso di sistemi particolarmente complessi. Il livello di dettaglio di analisi dei sistemi deve essere adeguato per effettuare i calcoli di probabilità ai fini della verifica del soddisfacimento dei valori di probabilità. Non sempre è possibile sviluppare un analisi quantitativa accurata, a causa della carenza di dati di affidabilità dei componenti o della scarsa confidenza sui dati stessi della componentistica e parti che compongono il SAPR, per SAPR di architettura non complessa, può essere più efficace procedere con suddividere il sistema in blocchi, black box, a cui è possibile assegnare probabilità da tener conto nella computazione dell albero delle avarie. 45

46 Conclusione Analisi Attestazione Idoneità alle operazioni indica che il SAPR Safety Objective permette di soddisfare il livello di rischio accettabile Sor = So non vi sono limiti per volare su aree congestionate o con l introduzione di fattori mitiganti e limitazioni operative S OR = S O / ( T E * N* β * F) Il livello di safety è legato a caratteristiche degli scenari 46

47 L evento catastrofico può derivare Da cause tecniche - nel caso di sistema che opera in modo automatico, da un malfunzionamento del sistema di navigazione automatico e contemporanea incapacità di controllo manuale del sistema da parte del pilota. - per un sistema che opera manualmente, dalla perdita di controllo manuale associato a avaria di sistemi automatici di backup o di recupero. - da perdita completa della alimentazione elettrica - da perdita della propulsione - da rotture di tipo strutturale Da fattori umani - errori di condotta - qualificazione inadeguata del pilota - manutenzione inadeguata - procedure operative non corrette o non seguite - identificazione corretta degli scenari operativi e limitazioni associate Da fattori meteo - raffica improvvisa o esposizione a vento imprevisto 47

48 L evento catastrofico può dipendere dalla capacità di causare un danno - funzione delle caratteristiche dinamiche e dalla modalità di impatto al suolo, le quali sono funzione della tipologia dell APR (ala fissa, ala rotante pallone o dirigibile), dalla velocità al momento dell avaria e dalla tipologia di avaria. - funzione delle caratteristiche costruttive come uso di materiali assorbenti, disposizione delle masse, protezione elementi rotanti 48

49 Caratteristiche di progetto Si possono effettuare scelte opportune di progetto finalizzate all irrobustimento dell architettura, con uso di ridondanze nei sistemi e/o nel data link, uso di tecnologie dissimilari, utilizzo di sistemi con caratteristiche di affidabilità note e elevate, appropriati livelli di qualificazione del software e dei dispositivi complex hardware, e impiego di sistemi di terminazione del volo. Ridondanza, dissimilarità, backup sono caratteristiche progettuali valide, purché soddisfino il requisito di indipendenza. Non è accettabile la presenza di single point of failure, cioè di singole avarie che possano avere conseguenze catastrofiche. 49

50 Caratteristiche di progetto La complessità è funzione delle tecnologie impiegate, del livello di integrità ed automazione del sistema di command and control. Il software è per sua natura complesso e, in analogia al segmento dell aviazione tradizionale, è possibile raggiungere una confidenza appropriata, in termini di safety, solo attraverso un processo di qualificazione. L uso di sw critici richiede processi di qualificazione estensivi, può essere preferibile la scelta di livelli sw più bassi di criticità (Eurocae ED.). L introduzione di fattori mitiganti e limitazioni operative, e/o soluzioni progettuali semplici, dal punto di vista tecnologico, possono facilitare l analisi e l ottenimento degli obiettivi di safety. 50

51 Caratteristiche di progetto APR con caratteristiche di progetto che rispondono ai seguenti criteri, quali ad esempio: - Peso e velocità - Uso di materiali assorbenti, geometrie con parti non appuntite, masse non esposte - Caratteristiche aerodinamiche, inerzia, eliche o rotori intubati vi sono APR che possono essere considerati Non Offensivi 51

52 Responsabilità della rispondenza L analisi dipende dall'architettura del sistema e sua complessità richiede conoscenze specialistiche Queste valutazioni richiedono capacità di analisi tipiche di un costruttore o organizzazioni le cui capacità sono riconosciute. Il regolamento prevede il costituirsi di organizzazioni a cui ENAC riconosce la capacità di condurre tali attività e quindi supportare soggetti interessati a operazioni in scenari critici, non adeguatamente attrezzati 52

53 CIRC 8.17 Organizzazioni riconosciute dall ENAC Per effettuare gli accertamenti necessari ad ottenere l autorizzazione per operazioni specializzate, l operatore può farsi assistere da organizzazioni riconosciute dall ENAC. Le organizzazioni interessate a fornire supporto tecnico agli operatori devono presentare domanda di riconoscimento all ENAC L ENAC, al termine della valutazione dell organizzazione, rilascia un attestato di riconoscimento dell idoneità specificando nelle abilitazioni le attività che possono svolgere e per quali categorie e tipi di SAPR è autorizzata ad assistere l operatore, ed eventualmente i privilegi riconosciuti. 53

54 Responsabilità della rispondenza Il livello di analisi necessaria si suddivide tra costruttore ed operatore Più il sistema ha elevati livelli di affidabilità, minori sono le attività a carico dell'operatore. L'operatore deve preoccuparsi di rimanere nei limiti della specifica del SAPR e limitazioni e procedure del Manuale di Volo, di assicurare lo stato di navigabilità attraverso corretta manutenzione, gestire le operazioni in accordo agli scenari possibili e avere e seguire procedure operative adeguate 54

55 Validità Dichiarazione Autorizzazione non hanno scadenze temporali purché non siano modificate le condizioni e limitazioni della dichiarazione o autorizzazione o in caso di incidenti o inconvenienti gravi Dichiarazione Autorizzazione sono per tipologie di aree È responsabilità dell operatore verificare che l attività rientra nelle caratteristiche e limitazioni della dichiarazione o autorizzazione 55

56 Validità Dichiarazione Autorizzazione possono avere limiti temporali o di impiego essa costituisce una riduzione del tempo di esposizione al rischio Dichiarazione Autorizzazione può essere per specifica locazione Limita gli accertamenti a specifiche condizioni 56

57 Manuale di volo Il manuale di volo deve includere tutte le limitazioni e procedure applicabili, normali e di emergenza. Devono essere, altresì, stabilite procedure pre-volo che consentano di verificare lo stato di navigabilità e la funzionalità dei dispositivi di emergenza. 57

58 MANUALE DELLE OPERAZIONI Nel manuale delle operazioni deve essere riportata la definizione delle dimensioni delle aree delle operazioni, la tipologia e dimensioni dell area di buffer, le limitazioni di quota, l eventuale uso di spazio aereo regolamentato, restrizioni delle operazioni a specifiche tipologie di aree, come mare, aree desertiche o non popolate, ecc. La valutazione dell efficacia delle limitazioni e dei dispositivi/procedure di emergenza, può richiedere l effettuazione di prove in volo e/o simulazioni per verificare l'area che abbia caratteristiche simili a quelle attestate dall autorizzazione o specifica del costruttore, con attenzione qualità segnale gps, caratteristiche orografiche, vegetazione, ostacoli, siti altamente edificati, aree industriali Procedure di contingency 58

59 8.7 Organizzazione dell operatore L organizzazione tecnica ed operativa dell operatore deve essere adeguata per l attività che si intende effettuare e alla consistenza e tipologia della flotta. A tal fine, l operatore deve: - individuare il(i) responsabile(i) della gestione dell operazioni e dell aeronavigabilità continua; - predisporre il Manuale delle Operazioni, e fornirlo a tutto il personale coinvolto nelle attività. Il Manuale delle Operazioni deve: - indicare i compiti e le responsabilità delle figure dell organizzazione. Il responsabile delle operazioni può anche esercitare il ruolo di responsabile della, gestione dell aeronavigabilità continua, - includere, per ciascun tipo di SAPR della flotta, le condizioni e procedure previste per l impiego, in relazione alla tipologia dell operazione e all area e spazio aereo interessato, e ogni misura necessaria per la protezione di parti terze a terra ed in aria, - stabilire l eventuale lista degli equipaggiamenti che devono essere presenti ed efficienti per le diverse tipologie di operazioni, - identificare il programma di manutenzione applicabile, - specificare la procedura per il recepimento di eventuali prescrizioni di aeronavigabilità e/o operative emesse dall ENAC, 59

60 8.7 Organizzazione dell operatore - specificare il personale incaricato di effettuare la manutenzione e le procedure di addestramento, - specificare la lista dei piloti, con le relative qualificazioni, e procedure di addestramento, stabilire le procedure, se applicabili, di coordinamento dell equipaggio, in particolare per operazioni in EVLOS definire le eventuali procedure di handover e i compiti degli osservatori L operatore è tenuto ad effettuare la manutenzione secondo un programma predisposto sulla base delle istruzioni emesse dal progettista e/o costruttore. Essa può essere effettuata dal costruttore oppure da personale qualificato secondo procedure da esso definite nel manuale di manutenzione. Il programma è predisposto tenendo in considerazione le condizioni di impiego medio,esso deve definire: - i task di manutenzione pre-volo e post-volo, - le procedure per la sostituzione delle parti e relativi controlli, - i task periodici, - i check obbligatori di verifica dei sistemi. 60

61 Deviazioni da VLOS Sono accettabili deviazioni limitate nello spazio e nel tempo dalle condizioni VLOS, se è dimostrato, che la perdita temporanea non inficia la sicurezza delle operazioni, in quanto: - non esistono condizioni di pericolo in tale area, nascosta alla vista del pilota, - il pilota ha una conoscenza generale della zona così che può anticipare il punto dove riprenderà il controllo dell APR, - questa fase di volo è stata valutata durante la fase sperimentale, - il pilota è addestrato per questo tipo di attività, - se un osservatore è utilizzato per supportare il pilota in questa fase, egli è addestrato e conosce le procedure applicabili, 61

62 Extended VLOS Possono essere consentite, su richiesta dell operatore, anche operazioni in condizioni EVLOS (Extended VLOS), se viene dimostrato che nell ambito del volume di attività per cui è richiesta autorizzazione di EVLOS le operazioni possono essere condotte in sicurezza attraverso l impiego di mezzi e misure alternative messe in atto allo scopo più stazioni di controllo e/o osservatori possono essere usati per lo stesso APR, al fine di assicurare il mantenimento del controllo visivo, garantire la separazione dal traffico e la funzione di collision avoidance nell ambito dell intera durata dell operazione. in accordo al Manuale delle Operazioni. 62

63 Pilota Ogni pilota, per condurre un SAPR, deve essere in possesso di una qualificazione rilasciata dall operatore indicante il tipo di SAPR, le operazioni per le quali è qualificato ed eventuali limitazioni. La qualificazione attesta il possesso di adeguate competenze teoriche e capacità per la conduzione di uno specifico SAPR Per operazioni critiche o APR>25kg la qualificazione è soggetta ad un riconoscimento da parte ENAC attraverso una verifica della qualificazione effettuata dall operatore 63

64 CIRC 17.2 Conoscenza regole dell aria Il pilota, per essere qualificato, deve dimostrare di avere le competenze teoriche, con un livello minimo assimilabile a quello fornito dai corsi per ottenere l attestato di volo sportivo, in merito a: Regolamentazione aeronautica, in particolare compiti e responsabilità del pilota Conoscenze generali sulla meccanica del volo e impianti principali degli aeromobili - Regole del volo - Meteorologia - Comunicazioni VFR - Conoscenze degli Spazi Aerei - Procedure operative per il SAPR - Conoscenza SAPR E responsabilità dell operatore effettuare la verifica delle competenze, eventualmente facendosi supportare da un organizzazione di addestramento riconosciuta dall ENAC. Il possesso delle competenze sopra descritte possono essere attestate dal possesso di una licenza di pilotaggio (rilasciata in ambito civile o militare) o di un attestato di volo sportivo di cui al DPR No. 133/

65 CIRC 17.3 Capacità di conduzione del SAPR Il possesso delle capacità di condurre il SAPR deve essere dimostrato attraverso la verifica, da parte dell operatore, della capacità del pilota/comandante di eseguire le manovre tipiche di volo normale nel rispetto delle limitazioni del sistema, di gestire le emergenze in modo adeguato al tipo di SAPR e tipologia di operazioni cui è destinato. Normalmente questa dimostrazione prevede il positivo superamento di un corso macchina tenuto dal costruttore del SAPR o da altra organizzazione riconosciuta dall ENAC e l effettuazione di un programma di prove in volo, rappresentative del tipo di operazioni, inclusivo, se necessario, anche della capacità di volare vicino ad ostacoli. Il corso macchina deve includere un numero adeguato di ore di addestramento da effettuare sul SAPR stesso e/o su un simulatore rappresentativo. 65

66 SCUOLE DI VOLO Ai sensi dell art. 8 comma 17 l Operatore può avvalersi di organizzazioni riconosciute per l attività di rispondenza al regolamento per operazioni specializzate. L attività che un Operatore può richiedere a queste organizzazioni può essere anche quella di addestramento teorico e pratico al volo. 66

67 SCUOLE DI VOLO L ENAC può riconoscere Organizzazioni per l addestramento al volo ( Scuole di volo ). La scuola deve possedere adeguata organizzazione, manuale e programmi di addestramento. Deve avere a disposizione i SAPR per i quali vuole impartire addestramento pratico e aree idonee e spazi aereo regolamentati Gli istruttori devono avere effettuato un corso pratico presso il costruttore. La Scuola di volo deve essere autorizzata come Operatore per condurre Addestramento al volo per una determinata flotta di SAPR. La qualificazione rilasciata dalla Scuola di volo al pilota può essere utilizzata da operatori per la rispondenza al regolamento ENAC in merito all art. 17 Pilota 67

68 CIRC 10.8 Certificazione di Tipo La certificazione di tipo ristretto del SAPR copre il sistema nella sua interezza. La Stazione di Pilotaggio Remota (SPR) essendo assimilabile a un prodotto, può essere oggetto di un Certificato di Tipo separato. Anche APR con MTOM < 25 kg, per i quali è prevista la costruzione in serie, possono essere oggetto di Certificazione di Tipo. 68

69 CIRC 10.8 Certificazione di Tipo Base di Certificazione Per ottenere una certificazione di tipo è necessario dimostrare la rispondenza alla base di certificazione stabilita dall ENAC. In assenza di specifiche di aeronavigabilità applicabili agli aeromobili a pilotaggio remoto, è necessario costruire una base di certificazione partendo dalle Certification Specifications dell EASA, del JARUS e altri organismi considerate applicabili, modificate o integrate da requisiti aggiuntivi per tener conto della specifica tipologia di SAPR. Nel caso il richiedente intenda fare domanda di certificazione di tipo per un sistema che ha limitazioni di tipologia di aree sorvolate, i requisiti della base di certificazione ne possono tenere in conto, in particolare quelli relativi ai safety objectives. 69

70 CIRC 10.8 Certificazione individuale La certificazione di tipo è applicabile all intero sistema E possibile rilasciare certificazioni di tipo separate per la SPR Per SAPR certificati è possibile rilasciare un Certificato di Navigabilità ristretto per singoli APR conformi alla Specifica del Tipo omologato Il CdNR indica che l APR è conforme e che il SAPR è in condizioni per operare in sicurezza Per il singolo SPR se in possesso di un certificato di tipo separato è possibile rilasciare un attestato di conformità 70

71 Organizzazione di progetto Il progettista che intende richiedere il rilascio di un certificato di omologazione deve dimostrare di essere in possesso o di avere fatto richiesta all ENAC di rilascio dell approvazione come organizzazione di progetto in accordo ai regolamenti dell ENAC applicabili agli aeromobili Annesso II. il richiedente deve identificare un responsabile del progetto, che abbia adeguate conoscenze tecniche, dotarsi di procedure per definire un piano di certificazione, le modalità di rispondenza, procedure per mantenere sotto controllo di configurazione la documentazione di progetto, per controllare la configurazione del prototipo e gestire l attività di sperimentazione in volo. 71

72 Organizzazione di produzione L organizzazione che intende produrre il SAPR deve dimostrare di essere in possesso o di avere fatto richiesta all ENAC di rilascio dell approvazione come organizzazione di produzione in accordo regolamenti dell ENAC applicabili agli aeromobili Annesso II. Per ottenere il rilascio dell approvazione come organizzazione di produzione il richiedente deve: - identificare un responsabile dell organizzazione (Accountable Manager), - individuare un responsabile tecnico che abbia adeguate conoscenze tecniche e esperienza, - dimostrare di avere le capacità necessarie in termini di locali, risorse umane, documentazione e attrezzature, 72

73 Organizzazione di produzione predisporre un manuale dell organizzazione nel quale descrive il funzionamento della stessa, per: - definire le procedure per il controllo della produzione, - specificare le procedure per la gestione della configurazione del SAPR e per il controllo dei fornitori, subfornitori di parti/equipaggiamenti critici, così definiti dal progettista, - aver stabilito un accordo tecnico con il progettista, se soggetto diverso dal produttore, al fine di poter garantire di ricevere i dati di progetto del SAPR sempre aggiornati e di essere tempestivamente informata per ogni successiva variazione. 73

74 CIRC 19.1 Caratteristiche del data link Le prestazioni, l adeguatezza e l affidabilità devono essere considerate nell analisi per la valutazione di idoneità del sistema alle operazioni. Prima delle operazioni l operatore deve assicurarsi se è necessario che nell area di operazione, il data link ha l affidabilità necessaria in termini di livello di segnale e continuità del collegamento, in particolare in presenza di eventuali ostacoli. la frequenza del data link, come anche il tipo di modulazione e codificazione del segnale deve essere scelta in modo da minimizzare il rischio di accesso alla funzione di comando da parte di altri soggetti. Non rientrano negli scopi della presente circolare data link basati su ponti radio o su impiego di satelliti (BRLOS). 74

75 CIRC 18.1 Equipaggiamenti per la conduzione delle operazioni Devono essere installati e funzionanti gli strumenti necessari per fornire al pilota le informazioni per il controllo e comando dell APR, deve essere garantita la visibilità in tutte le condizioni di luce previste per le operazioni di norma sono: altezza, velocità, posizione, prua, assetto (per operazioni BLOS), parametri del sistema di propulsione necessari a controllare le prestazioni e per condurre il mezzo, quantità carburante se applicabile, stato delle batterie e stima autonomia residua, stato del segnale del data link; stato segnale GPS ; avvisi e allarmi: alta temperatura batterie, livello minimo carburante (se applicabile), attivazione del Sistema di Terminazione del Volo (se applicabile), perdita segnale del data link all APR e/o alla GCS. 75

76 CIRC 18.1 Equipaggiamenti per la conduzione delle operazioni Devono essere installati e funzionanti gli equipaggiamenti e sistemi richiesti dalle regole dell aria applicabili alle operazioni, quali: transponder, in caso di operazioni in spazi aerei controllati; sistema radio per assicurare le comunicazioni con il Servizio di controllo del traffico aereo per operazioni specializzate in spazi aerei controllati, e per operazioni in spazi aerei non controllati se il sistema fa parte delle misure di contingency per minimizzare la probabilità di MAC sistemi approvati per assicurare la separazione e prevenire collisioni in volo per approvazione di operazioni in BLOS, in spazi non regolamentati; 76

77 Tariffe Regolamento delle tariffe dell ENAC prevede il pagamento diritti è 90 l ora 77

NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO SCHEMA SEQUENZIALE

NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO SCHEMA SEQUENZIALE NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO SCHEMA SEQUENZIALE Questa nota è a beneficio degli operatori che intendono svolgere operazioni specializzate, a titolo oneroso (commerciali o

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Corso di Formazione. Pilota di S.A.P.R. Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto

Corso di Formazione. Pilota di S.A.P.R. Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto Corso di Formazione Pilota di S.A.P.R. Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto Spett.le Partner, Analist Group è stata inserita da ENAC nell elenco delle sedi riconosciute per l addestramento per i piloti

Dettagli

GUIDA ALLE PROVE SPERIMENTALI ENAC PER DRONI SAPR

GUIDA ALLE PROVE SPERIMENTALI ENAC PER DRONI SAPR GUIDA ALLE PROVE SPERIMENTALI ENAC PER DRONI SAPR Prova: Capacità di comando e controllo alla max distanza e max quota (70m) operativa in condizioni di peso max Questa prova è volta alla verifica dei comandi

Dettagli

Ente Nazionale per l'aviazione Civile. Regolamento. Operazioni Ogni Tempo nello Spazio Aereo Nazionale

Ente Nazionale per l'aviazione Civile. Regolamento. Operazioni Ogni Tempo nello Spazio Aereo Nazionale Ente Nazionale per l'aviazione Civile Regolamento Operazioni Ogni Tempo nello Spazio Aereo Nazionale Edizione 1-30/06/2003 REGOLAMENTO ENAC Operazioni ogni tempo nello spazio aereo nazionale Art. 1 Definizioni

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto

Dettagli

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

REGOLAMENTO MEZZI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO

REGOLAMENTO MEZZI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO REGOLAMENTO MEZZI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO Edizione 2 del 16 luglio 2015 Emendamento 1 del 21 dicembre 2015 MEZZI AEREI A PILOTAGGIO REMOTO Ed. 2 pag. 2 di 36 STATO DI AGGIORNAMENTO Edizione Data Delibera

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL 1 22.03.2002 Rev. Generale

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT srl Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione

Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Centro Tecnico per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Area Rete Unitaria - Sezione Interoperabilità Linee guida del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT

ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT Premessa L analisi del sistema di controllo interno del sistema di IT può in alcuni casi assumere un livello di

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.)

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.) Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH 193 Pag. 1 di 5 AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI (S.G.E.) 0 01.10.2013

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* PROCEDURA GESTIONALE sigla:pd20 Pag. 1 di 5 DEL CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS* 0 1 emissione Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione Pag. 2 di 5 INDICE 1.0 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2.0

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it

INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it redatto ai sensi del decreto legislativo n 196/2003 2 GENNAIO 2014 documento pubblico 1 PREMESSA 3 SEZIONE

Dettagli

4.6 APPROVVIGIONAMENTO

4.6 APPROVVIGIONAMENTO Unione Industriale 43 di 94 4.6 APPROVVIGIONAMENTO 4.6.1 Generalità Il capitolo indica le modalità con le quali la filatura conto terzi deve gestire il rapporto di subfornitura nell ambito di un sistema

Dettagli

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri

Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11. M.C. Romano, M. Ranieri Competenze e conoscenze come SGQ in ambito di vigilanza ex Reg.to UE 333/11 e D.Lgs 100/11 M.C. Romano, M. Ranieri Le giornate di Corvara 18 Convegno di Igiene Industriale Corvara (Bz)) 28-30 marzo 2012

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

REGOLAMENTO PARTICOLARE

REGOLAMENTO PARTICOLARE associazione italiana per la sicurezza della circolazione REGOLAMENTO PARTICOLARE per il rilascio della certificazione di conformità (Marchio CE) per i prodotti da costruzione (Direttiva del Consiglio

Dettagli

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO LINEE GUIDA DEL CoLAP Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Premessa (articoli 1, 2 ) I professionisti che esercitano

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE UNI EN ISO 22000 PACKAGING

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE UNI EN ISO 22000 PACKAGING Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE

REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE Allegato A) alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 3.2.2005 REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO PERSONE IN SITUAZIONE DI DISABILITÀ MOTORIA PERMANENTE ART. 1) OGGETTO 1) Il presente Regolamento

Dettagli

Corso di formazione TEORICO/PRATICO per Operatori Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE)

Corso di formazione TEORICO/PRATICO per Operatori Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) Per il lavoro in quotaatt. 01 - Corso di formazione TEORICO/PRATICO per Operatori Addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) con stabilizzatori e senza stabilizzatori ai sensi

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI

REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222 ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222 Art. 4 VERIFICHE PERIODICHE 4.1 Generalità Per l esecuzione delle verifiche periodiche deve essere resa disponibile la documentazione tecnica relativa all impianto, compresa

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it

CEPAS Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: scrivi_a@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 0 12.07.2007 1ª Emissione Presidente Comitato di Certificazione Presidente

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

VOLANDO IL TERRITORIO

VOLANDO IL TERRITORIO VOLANDO IL TERRITORIO I droni nella professione del Geometra e del Perito Agrario Acquisiamo le competenze e le abilità per utilizzare i droni. Brevetto da Pilota per l attività professionale PROGRAMMA

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

ALL ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PROFESSIONALI SPECIALISTICHE

ALL ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PROFESSIONALI SPECIALISTICHE VADEMECUM INFORMATIVO PER LE AZIENDE INTERESSATE ALL EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE FORMALE INTERNA RELATIVA ALL ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PROFESSIONALI SPECIALISTICHE INTRODUZIONE Il presente Vademecum

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota della Regione

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

COMUNE DI ALFONSINE. (Provincia di Ravenna) Prot. n. Alfonsine lì, 26/11/2008

COMUNE DI ALFONSINE. (Provincia di Ravenna) Prot. n. Alfonsine lì, 26/11/2008 COMUNE DI ALFONSINE (Provincia di Ravenna) Prot. n. Alfonsine lì, 26/11/2008 OGGETTO: Revisione del Registro Comunale delle Associazioni di promozione sociale. Anno 2009. - Visto il Regolamento per la

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2

2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 2012 REPERTORIO N 4/2012 PROT. 750 POS. II/2.2 ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Accordo con l Ordine di Firenze relativo al DM del 05.XI.2010 Accordo tra l Ordine dei Dottori

Dettagli

ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA

ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA INDICE 1 CENTRI DI RACCOLTA... 2 1.1 MODALITÀ PER L ACCESSO E IL CONFERIMENTO DI RIFIUTI AI CDR... 2 1.1.1 Utenze non domestiche... 2 1.1.2 Distributori/installatori/centri

Dettagli

PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale

PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale Titolo PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale Riferimento Data entrata in vigore Approvato da PR PART ON/MACC/X Rev. 0 del 01/06/2016 IMQ

Dettagli

Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche

Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche Premessa al REGOLAMENTO Il 22 novembre 2014 le Associazioni A.B.I., A.C.T.I.F., AFI. GE., AFI.T., A.I.M.I., L.A.A. e U.P.I.L.G., hanno dato vita al Registro Nazionale Professionale delle, Associazione

Dettagli

QUESTIONARIO SULLA RESPONSABILITÀ VERSO TERZI DALL USO DI AEROMOBILI A PILOTAGG I O REMOTO ( APR)

QUESTIONARIO SULLA RESPONSABILITÀ VERSO TERZI DALL USO DI AEROMOBILI A PILOTAGG I O REMOTO ( APR) QUESTIONARIO SULLA RESPONSABILITÀ VERSO TERZI DALL USO DI AEROMOBILI A PILOTAGG I O REMOTO ( APR) NOME E COGNOME DEL PROPONENTE (COLUI CHE CONTRAE): INDIRIZZO: CODICE FISCALE/P.IVA: NOME E COGNOME DELL

Dettagli

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ASSISTENTI PROFESSIONALI DI VENDITA

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ASSISTENTI PROFESSIONALI DI VENDITA Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 1 07.06.2002 Rev. Generale 0 14.12.1999 1ª Emissione Comitato di Certificazione

Dettagli

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Oggetto: Linee guida per le dichiarazioni di rispondenza degli impianti elettrici ed elettronici esistenti - ai sensi del DM 37/08 art. 7

Dettagli

Nato/a a il Cittadino/a. Residente a in Via nr. Stato. Telefono email Pec DICHIARA

Nato/a a il Cittadino/a. Residente a in Via nr. Stato. Telefono email Pec DICHIARA ZIONE PREVENTIVA DI PRESTAZIONE TEMPORANEA E OCCASIONALE IN CASO DI SPOSTAMENTO DEL PRESTATORE (ARTT. 5 e ss. DIRETTIVA 2005/36/CE) Al Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per il mercato,

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

Roma,.. Spett.le. Società Cooperativa EDP La Traccia. Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT)

Roma,.. Spett.le. Società Cooperativa EDP La Traccia. Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT) Roma,.. Spett.le Società Cooperativa EDP La Traccia Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT) Oggetto : Contratto per la fornitura di servizi relativi alla Survey Registro Italiano delle Biopsie Renali.

Dettagli

100513mv 1. XS_C1_SC_PR_ridotto. programma C 1 - spazi confinati ridotto

100513mv 1. XS_C1_SC_PR_ridotto. programma C 1 - spazi confinati ridotto programma C 1 - spazi confinati ridotto Titolo del corso: Formazione, informazione sui sistemi individuali per la protezione contro le cadute - addestramento all'uso dei D.P.I. anticaduta per l'accesso,

Dettagli

SISTEMA INFORMATIVO INPDAP SERVIZI E PROGETTI PER L'INTEGRAZIONE DEL SISTEMA STANDARD DI PRODOTTO PIANO DI QUALITA' DI PROGETTO

SISTEMA INFORMATIVO INPDAP SERVIZI E PROGETTI PER L'INTEGRAZIONE DEL SISTEMA STANDARD DI PRODOTTO PIANO DI QUALITA' DI PROGETTO SISTEMA INFORMATIVO INPDAP SERVIZI E PROGETTI PER L'INTEGRAZIONE DEL SISTEMA STANDARD DI PRODOTTO PIANO DI QUALITA' DI PROGETTO Pag. I INDICE pag. 1. INTRODUZIONE...1 1.1 PREMESSA...1 1.2 SCOPO DEL DOCUMENTO...1

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6 Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Pagina 1 di 6 ART. 1 È costituito presso la sede municipale il GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO

Dettagli

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce

Dettagli

CARATTERISTICHE DEL PERSONALE DEFINITO DALLA NORMA CEI EN 50110-1.

CARATTERISTICHE DEL PERSONALE DEFINITO DALLA NORMA CEI EN 50110-1. CERTIFICAZIONE PEI-PES-PAV NORMA CEI-11-27/1 Requisiti minimi di formazione per lavori non sotto tensione su sistemi di categoria 0,I,II,III e lavori sotto tensione su sistemi di categoria 0 e I PREMESSA

Dettagli

MANDATO INTERNAL AUDIT

MANDATO INTERNAL AUDIT INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l

Dettagli

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE FORNITURE DI BENI E SERVIZI Pagina 1 di 10 GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLE DISTRIBUZIONE Fornitori di beni e servizi Documento pubblicato su www.comune.torino.it/progettoqualita/procedure.shtml APPLICAZIONE SPERIMENTALE Stato del documento

Dettagli

ATTREZZATURE DI LAVORO

ATTREZZATURE DI LAVORO ATTREZZATURE DI LAVORO ASL della Provincia di Bergamo Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Corso anno scolastico 2010-2011 OGGI PARLEREMO DI DEFINIZIONE DI: ATTREZZATURA DI

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl

UNI EN ISO 9001:2008 Certificato n.9175.arpl L aeroporto di Bergamo Orio al Serio insiste sul territorio dei comuni di Orio al Serio, di Grassobbio e di Seriate, e si trova a pochi chilometri dal centro di Bergamo. Lo sviluppo programmato a partire

Dettagli

COMUNE DI MAGLIANO ROMANO PROVINCIA DI ROMA UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI

COMUNE DI MAGLIANO ROMANO PROVINCIA DI ROMA UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI COMUNE DI MAGLIANO ROMANO PROVINCIA DI ROMA UFFICIO TECNICO LAVORI PUBBLICI Prot. n. 1110/2015 del 15/07/2015 Ente Appaltante: Comune di Magliano Romano Piazza Risorgimento 1 00060 Magliano Romano (Roma)

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma CORSO di FORMAZIONE per RSPP e ASPP Modulo A D.LGS. 81/08 I dispositivi di protezione individuale (Ing.. Ugo Romano)

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE ART.1 FINALITA DEL SERVIZIO Il Comune promuove il benessere dei propri cittadini, in particolare di quelli più svantaggiati, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...

Dettagli

Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS.

Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Approvato dal Consiglio Nazionale il 10 settembre 2005 Art.1 - L A.N.P.AS. svolge attività di Protezione Civile direttamente o attraverso i Comitati Regionali

Dettagli

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione 2.2. Il modello di denuncia e la documentazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia e sull intero territorio regionale, la denuncia è redatta ai sensi dell art. 93 del D.P.R. 380/2001

Dettagli