Rapporto Economico e Sociale 2014 L Umbria nella lunga crisi. Risparmi e bilanci delle famiglie umbre
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1 Rapporto Economico e Sociale 2014 L Umbria nella lunga crisi Risparmi e bilanci delle famiglie umbre Loris Nadotti Università degli Studi di Perugia Valeria Vannoni Università degli Studi di Perugia Perugia, 26 febbraio 2015
2 2 Agenda Introduzione La percezione della crisi economica da parte delle famiglie Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi Gli aspetti finanziari: il risparmio e gli investimenti Gli aspetti finanziari: le passività finanziarie Riflessioni conclusive
3 3 Introduzione La crisi economica e finanziaria scoppiata nel 2007 si è ripercossa in maniera determinante su tutti gli attori del sistema economico, imponendo tra l altro la necessità di una revisione dei comportamenti di spesa e finanziari dei diversi soggetti. Le famiglie si sono trovate a scontare gli effetti di una crisi che ha dapprima investito le relazioni con il sistema bancario e finanziario e si è, quindi, diffusa alle componenti reali della gestione dei bilanci familiari. Nello scenario tipico, la crisi in parola ha determinato una modifica delle condizioni economiche alle quali venivano regolate le operazioni bancarie,fino a tradursi in crisi dei consumi,a causa del ridotto potere di acquisto delle famiglie, spesso chiamate a scontrarsi anche con seri problemi in ambito occupazionale. Il tasso di disoccupazione in regione ha, infatti, raggiunto nel 2013 il 10,4%, ancora in aumento rispetto al 9,8% del Anche i livelli retributivi riconosciuti ai lavoratori della regione nel 2013, piuttosto modesti, influiscono su tali dinamiche: secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell Istat, infatti, la media delle retribuzioni mensili dei lavoratori dipendenti in Umbria è di euro pro capite, a prezzi correnti, valore inferiore del 3% circa alla media nazionale. In termini reali ciò corrisponde ad una riduzione di cinque punti percentuali dal 2008.
4 La percezione della crisi economica da parte delle famiglie 4 Le statistiche diffuse dall Istat riguardo al giudizio sulle risorse economiche complessive delle famiglie umbre negli ultimi dodici mesi indicano un aumento dei casi in cui tali risorse sono giudicate scarse; questo risultato è in linea con quello relativo al giudizio sulla situazione economica delle famiglie rispetto all'anno precedente. Anche l Indagine di Banca d Italia sui bilanci familiari ha evidenziato che, a livello nazionale, le condizioni economiche dichiarate dalla famiglie intervistate sono nel complesso peggiorate tra il 2010 e il Da notare, tuttavia, che la percentuale di famiglie umbre che reputano le risorse disponibili assolutamente insufficienti è in diminuzione. Famiglie per giudizio sulle risorse economiche complessive della famiglia negli ultimi 12 mesi e anno, valori percentuali ottime 0,8 1,8 2,0 0,8 0,8 1,2 adeguate 54,7 49,7 57,8 59,0 56,6 51,8 scarse 37,1 39,1 34,9 34,9 35,6 41,7 assolutamente insufficienti 5,6 8,4 4,6 5,0 6,6 4,5 Famiglie per giudizio sulla loro situazione economica rispetto all'anno precedente e anno, valori percentuali molto o poco migliorata 6,7 3,6 2,8 5,2 3,4 2,9 invariata 40,0 44,1 58,7 52,6 42,2 38,1 un poco peggiorata 36,8 37,5 28,3 33,1 40,8 44,1 molto peggiorata 15,1 13,5 9,5 8,7 13,3 14,3 Fonte: Istat.
5 5 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (1/8) La voce principale dei bilanci familiari è rappresentata, sotto il profilo economico, dal reddito da lavoro dipendente; gli ultimi dati diffusi dall Istat, pur evidenziando un incremento della componente relativa ai redditi da lavoro autonomo, registrano infatti un incidenza del 40,7% del reddito da lavoro dipendente sul totale dei redditi familiari in regione. In media, il reddito netto familiare, inclusi i fitti imputati, si è attestato a euro, in aumento dello 0,77% circa rispetto all anno precedente. Dal 2008, la crescita complessiva del reddito medio sui quattro anni è stata del 5,76%. L Indagine sui bilanci familiari della Banca d Italia ha, tuttavia, evidenziato come tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio in Italia sia calato in termini nominali del 7,3%, quello equivalente del 6%, mentre la ricchezza media è diminuita del 6,9%: ciò rende il dato riferito all Umbria apprezzabile, seppur modesto. Secondo quanto rilevato nell Indagine campionaria di Banca d Italia, il reddito disponibile netto alimenta il risparmio in circa il 92% delle famiglie umbre; la parte destinata ai consumi è, invece, pressoché interamente assorbita da spese per consumi non durevoli. Il dato è in linea con quello per le altre regioni dell Italia centrale, in cui la struttura dei consumi familiari risulta composta per il 95,9% da spesa per beni non durevoli e per il rimanente 4,1% da spesa per beni durevoli.
6 6 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (2/8) Consumi, Reddito disponibile lordo e Risparmio lordo Umbria (milioni di euro a prezzi costanti 2005) Consumi Reddito disponibile lordo Risparmi lordo FONTE: Istat
7 7 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (3/8) Consumi, Reddito disponibile lordo e Risparmio lordo Italia (milioni di euro a prezzi costanti 2005) Consumi Reddito disponibile lordo Risparmio lordo FONTE: Istat
8 8 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (4/8) Consumi, Reddito disponibile lordo e Risparmio lordo pro-capite in Umbria (milioni di euro a prezzi costanti 2005) FONTE: Istat Consumi Pro-capite Reddito Pro-capite Risparmio lordo
9 9 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (5/8) Consumi, Reddito disponibile lordo e Risparmio lordo pro-capite in Italia (milioni di euro a prezzi costanti 2005) Consumi Pro-capite Reddito Pro-capite Risparmio Pro-capite FONTE: Istat
10 10 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (6/8) Propensione al risparmio Umbria, Italia Centrale e Italia % 20% 15% 10% 5% 0% Umbria Italia Italia centrale FONTE: Istat
11 11 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (7/8) Le voci più rilevanti nella spesa media mensile familiare sono quelle per l abitazione (principale e secondaria), per alimentari e bevande e trasporti. Con riguardo alle spese per l abitazione, nel 2012 esse sono imputabili ad immobili di proprietà nell 81,7% dei casi. Spesa per l abitazione per anno, euro e valori percentuali spesa media mensile per abitazione (in euro) 328,0 325,0 306,0 300,0 286,0 rapporto spesa media mensile su reddito medio mensile per abitazione (percentuale) Titolo di godimento dell'abitazione per anno, valori percentuali. abitazione in affitto 13,2 12,8 12,4 12,0 11, ,3 18,9 18,4 23,7 18,3 abitazione di proprietà 84,7 81,1 81,6 76,3 81,7 Fonte: Istat.
12 12 Gli aspetti economici: il reddito e le spese per consumi (8/8) Dal 2011 si rileva una contrazione della spesa media mensile per il totale dei gruppi di spesa, in linea con la limitata crescita dei redditi familiari. Nel 2012, il 50,8% delle famiglie non riesce a far fronte a spese impreviste. Famiglie che non riescono a far fronte a spese impreviste per anno, valori percentuali Spesa media mensile familiare per gruppo di spesa e anno, euro alimentari e bevande 511,1 502,0 494,9 505,1 499,5 467,0 abitazione (principale e secondaria) 622,8 664,3 683,6 689,7 633,3 631,4 combustibili ed energia 145,6 153,8 145,1 125,8 128,3 137,6 mobili, elettrod. e servizi per la casa 139,9 150,9 178,6 136,9 109,2 129,1 sanità 124,5 111,4 113,6 102,0 90,4 78,8 trasporti 504,3 372,0 442,0 333,0 394,5 360,3 totale 33,0 32,9 33,5 39,1 50,8 comunicazioni 51,9 54,0 51,2 41,4 44,6 43,1 istruzione 29,7 12,0 18,7 20,2 26,8 25,4 tempo libero, cultura e giochi 130,0 124,1 113,2 112,2 121,7 116,4 altri beni e servizi 252,8 260,1 253,1 227,0 258,1 235,8 non alimentari 2.174, , , , , ,9 Fonte: Istat. totale 2.685, , , , , ,9
13 13 Gli aspetti finanziari: il risparmio e gli investimenti (1/4) La ricchezza familiare può essere ottenuta come somma delle attività reali e delle attività finanziarie; il valore così determinato può, quindi, essere valutato al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti), ossia come ricchezza familiare netta. Secondo l Indagine Banca d Italia sui bilanci familiari, le attività finanziarie rappresentano, complessivamente, il 63% circa della ricchezza netta delle famiglie umbre rispondenti, che sembrano prediligere gli investimenti di natura finanziaria rispetto alla detenzione di attività reali; le passività finanziarie sono costituite quasi per intero da debiti verso banche e società finanziarie. Con riferimento alle forme di risparmio, il 95,9% delle famiglie umbre rispondenti al questionario Banca d Italia ha dichiarato il possesso di almeno un deposito bancario o postale, incontocorrenteoarisparmio,conunnumerodidepositibancariopostali,cherisulta variabile tra 1 e 7. Questo dato giustifica la rilevanza, per le famiglie umbre coinvolte nell Indagine, dei redditi da capitale, prevalentemente riconducibili a redditi da capitale finanziario, in forma di interessi attivi su depositi. Solo il 4,10% dei rispondenti non è titolare di alcuna delle forme di risparmio in questione; l 86,94% delle famiglie intervistate detiene un numero di depositi compreso tra 1 e 3. I risultati appaiono sostanzialmente allineati con quelli ottenuti a livello italiano e dell Italia centrale.
14 Ricchezza immobiliare in percentuale della ricchezza totale 14 FONTE:Osservatorio del risparmio UniCredit Pioneer Investments 2013 Elaborazioni su dati Prometeia e Banca d Italia
15 Percentuale delle famiglie con casa di proprietà 15 FONTE:Osservatorio del risparmio UniCredit Pioneer Investments 2013 Elaborazioni su dati ISTAT
16 Ricchezza finanziaria in rapporto al reddito disponibile (CAGR tasso annuo di crescita composto valori %) 16 FONTE:Osservatorio del risparmio UniCredit Pioneer Investments 2013 Elaborazioni su dati Prometeia
17 17 Gli aspetti finanziari: il risparmio e gli investimenti (2/4) Con riguardo ai diversi strumenti, i conti correnti rappresentano, al pari delle altre regioni italiane, la forma più diffusa tra le famiglie umbre, nonostante la contrazione dei tassi di interesse offerti su tale forma di raccolta; molto rilevanti anche i risparmi in forma di depositi rimborsabili con preavviso. In generale, i dati Banca d Italia per le famiglia umbre testimoniano un espansione dei depositi in tutte le forme dal Anche nel 2013, le statistiche Banca d Italia danno conto di una crescita a ritmi piuttosto sostenuti dei depositi della clientela residente. Depositi della clientela Famiglie consumatrici, Istituz. Soc. private, dati non classificabile val. resid., Banche e Cassa Depositi e Presiti , , , , , ,00 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 giu 12 set 12 dic 12 mar 13 giu 13 set 13 dic 13 mar 14 Depositi con durata prestabilita Depositi rimborsabili con preavviso Buoni fruttiferi e certificati di depositi emessi (incl. scaduti da rimbors.) Conti correnti Fonte: elaborazioni degli autori su dati Banca d Italia.
18 18 Gli aspetti finanziari: il risparmio e gli investimenti (3/4) Tra le altre forme di risparmio, quelle più diffuse risultano i Buoni fruttiferi postali e le obbligazioni emesse da banche italiane; rilevano anche i prestiti alle cooperative e i Buoni ordinari del Tesoro. Non compaiono, invece, forme di risparmio più complesse e caratterizzate da un profilo di rischio tipicamente più elevato. La composizione dei portafogli di investimento delle famiglie umbre risulta, quindi, orientata versoformedirisparmioditipotradizionale; tuttavia, attenzione particolare merita il dato riferito alla detenzione di obbligazioni bancarie, che indica il persistere di una fiducia da parte dei risparmiatori nei confronti del sistema bancario, nonostante le vicende legate alla crisi finanziaria. La diffusione delle attività finanziarie diverse dai depositi andrebbe, tuttavia, valutata in relazione ai diversi livelli di reddito familiare disponibile, in quanto a livelli di reddito più elevati dovrebbe presumibilmente corrispondere la detenzione di strumenti più complessi in misura maggiore.
19 19 Gli aspetti finanziari: il risparmio e gli investimenti (4/4) Forme di risparmio delle famiglie, valori percentuali. Altre attività finanziarie Prestiti alle cooperative Altri titoli esteri Obbligazioni di società private estere Gestioni patrimoniali Quote di società di persone Azioni di società non quotate in borsa Azioni di società quotate in borsa Fondi comuni ETF azionari in euro Fondi comuni ETF misti, bilanciati o flessibili in Fondi comuni ETF obbligazionari in euro Fondi comuni ETF di liquidità Obbligazioni di banche italiane Obbligazioni di imprese italiane Altri titoli di stato CTZ BTPI BTP CCT BOT Buoni fruttifieri postali Certificati di deposito 1,12% 4,85% 0,75% 0,37% 0,37% 0,37% 0,37% 3,36% 1,49% 1,87% 2,99% 2,61% 2,24% 1,87% 0,37% 0,37% 1,87% 1,87% 4,10% 2,24% 8,96% 13,06% Fonte: elaborazioni degli autori su dati Banca d Italia. 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% 8,00% 10,00% 12,00% 14,00%
20 La ripartizione percentuale della ricchezza finanziaria per macroaree anno 2012 (valori in miliardi di ) 20 FONTE:Osservatorio del risparmio UniCredit Pioneer Investments 2013 Elaborazioni su dati Prometeia
21 21 Gli aspetti finanziari: le passività finanziarie (1/4) Dall ultima Indagine sui bilanci delle famiglie italiane condotta da Banca d Italia è risultato che, nel caso delle famiglie umbre, le passività finanziarie sono costituite quasi per intero da debiti verso banche e società finanziarie; debiti commerciali e debiti verso altre famiglie risultano, infatti, opzioni di risposta selezionate con percentuali prossime allo zero. La dipendenza dal credito bancario può rappresentare un motivo di vulnerabilità per le famiglie umbre, in considerazione dell andamento del mercato dei prestiti: le statistiche periodiche sul credito, evidenziano, infatti come nel 2013 sia proseguita la contrazione del credito alle famiglie umbre. Questo fenomeno può essere spiegato dall azione congiunta di due ordini di fattori principali, ossia la domanda di prestiti ancora debole e il persistere di un atteggiamento molto selettivo sul lato dell offerta, a causa del peggioramento delle prospettive dell attività economica e del deterioramento della qualità del credito. Gli indicatori di rischiosità del credito delle famiglie hanno, infatti, registrato un lieve peggioramento, determinando in molti casi l applicazione di maggiorazioni di costo (spread) più gravose da parte degli intermediari. Prestiti alle famiglie, consistenze di fine periodo in milioni di euro Famiglie produttrici Famiglie consumatrici Fonte: Banca d Italia. Sofferenzesuprestiti alle famiglie, consistenze di fine periodo, milioni Famiglie produttrici Famiglie consumatrici Fonte: Banca d Italia.
22 22 Gli aspetti finanziari: le passività finanziarie (2/4) Finanziamenti oltre il breve termine: consistenze per destinazione economica Per le famiglie consumatrici si rileva, nel complesso, una riduzione dei finanziamenti oltre il breve termine, sia per la componente destinata all acquisto di abitazioni che per quella relativa ad altri immobili e beni durevoli. La contrazione dei prestiti ha riguardato, in termini di volume, anche la forma del credito al consumo dic-08 mar-09 giu-09 set-09 dic-09 mar-10 giu-10 set-10 dic-10 mar-11 giu-11 set-11 dic-11 mar-12 giu-12 set-12 dic-12 mar-13 giu-13 set-13 dic-13 mar-14 giu-14 Acquisto beni durevoli Acquisto immobili diversi da abitazioni Credito al consumo dic-08 feb-09 apr-09 giu-09 ago-09 ott-09 dic-09 feb-10 apr-10 giu-10 ago-10 ott-10 dic-10 feb-11 apr-11 giu-11 ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 feb-14 Fonte: elaborazioni dell autore su dati Banca d Italia.
23 23 Gli aspetti finanziari: le passività finanziarie (3/4) I tassi di interesse praticati sulle forme di prestito classificabili tra i rischi a scadenza e destinati all acquisto di abitazioni, in continua diminuzione dagli inizi del 2010 fino a dicembre 2011, hanno poi registrato un aumento fino a dicembre 2012; nei periodi successivi, i tassi si sono mantenuti sostanzialmente sugli stessi livelli dei trimestri precedenti nella classe di fido accordato fino a euro, mentre sono risultati in diminuzione nel caso dei prestiti concessi per importi pari o superiori. Tasso attivo effettivo su rischi a scadenza per acquisto abitazione (operazioni in essere) per classe di grandezza del fido globale accordato, Banche partecipanti alla rilevazione campionaria dei tassi attivi. 5,80 5,60 5,40 5,20 5,00 4,80 4,60 fino a euro pari e oltre euro 4,40 4,20 4,00 dic 08 mar giu 09 set 09 dic 09 mar giu 10 set 10 dic 10 mar giu 11 set 11 dic 11 mar giu 12 set 12 dic 12 mar giu 13 set 13 dic 13 mar Fonte: elaborazioni dell autore su dati Banca d Italia.
24 24 Gli aspetti finanziari: le passività finanziarie (4/) Nel complesso, la quota di famiglie umbre indebitate nel 2012 è stata pari al 29,9%, in aumento rispetto al 2010 (29,1%); l incremento è riconducibile alla componente del credito al consumo, mentre è risultata in diminuzione la quota di famiglie indebitate con solo mutuo. La percentuale di famiglie umbre indebitate, in linea con quella per le altre regioni dell Italia centrale (29,1% nel 2012), è, invece, significativamente più elevata rispetto alla media italiana (25,3 % nel 2012). La condizione di vulnerabilità finanziaria delle famiglie, definita dalla presenza congiunta di una spesa annuale per il servizio del debito superiore al 30 per cento del reddito disponibile (al lordo degli oneri finanziari) e reddito familiare inferiore alla mediana, è tuttavia migliorata nel caso delle famiglie umbre: nel 2012, infatti, la percentuale di famiglie finanziariamente vulnerabili è stata dell 1,8%, contro il 2,2% del Il rapporto tra mutuo residuo e reddito, che può essere considerato un indicatore di sostenibilità dell indebitamento familiare, risulta pari a 2 nel 2012, in crescita rispetto al corrispondente valore registrato per il 2010 (1,4). L incidenza delle rate sul reddito familiare è in diminuzione, risultato questo ascrivibile all effetto combinato della contrazione nei volumi di debito e alle dinamiche occupazionali e, quindi, reddituali delle famiglie.
25 25 Riflessioni conclusive La crisi ha inciso sul reddito delle famiglie e ha ridotto l ammontare dei consumi. Le famiglie umbre hanno comunque mantenuto una notevole propensione al risparmio dimostrando una sorprendente resilienza. Oltre il 60% della ricchezza delle famiglie è costituito da beni immobili (prevalentemente prima abitazione) La ricchezza finanziaria viene destinata in larga maggioranza ad impieghi liquidi, ritenuti sicuri, a basso rischio ma anche a basso rendimento. L indebitamento delle famiglie, nonostante la crisi rimane su livelli medi contenuti, anche se è sensibilmente aumentato il numero di coloro i quali stentano a fronteggiare spese impreviste.
26 26 Riferimenti bibliografici Banca d'italia, Economie Regionali, L'economia dell'umbria, giugno Banca d Italia, Supplementi al Bollettino Statistico, Indagini campionarie, italiane nell anno 2012, Anno XXIV Numero 5, 27 gennaio Banca d Italia, Supplementi al Bollettino Statistico, Indicatori monetari e finanziari, La ricchezza delle famiglie italiane, Anno XXIII Numero 65, 12 Dicembre 2013.
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