Circolare n. 19 del 12 maggio 1993 del Ministero della Sanità.

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1 Circolare n. 19 del 12 maggio 1993 del Ministero della Sanità. Circolare del Ministero della Sanità (Direzione Generale dei Servizi per l Igiene Pubblica Prot. n. 406/AG.2.6/370) n. 19 del 12 maggio Analisi chimiche e chimico fisiche di acque minerali naturali. Con gli artt. 5 e 6 del D.M , n.542, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 8 del e con l art. 2 del D.M , pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 14 del , sono state fissate norme in materia di analisi chimiche e chimico fisiche di acque minerali naturali. Premesso quanto sopra, si ritiene opportuno fornire indicazioni - nella stessa materia - anche per quanto concerne gli aspetti connessi con la vigilanza sulla utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali. A tal fine nell allegato A vengono indicate le modalità di campionamento delle acque minerali per i controlli chimici e chimico fisici delle stesse. I campionamenti si riferiscono alle acque minerali prelevate alla sorgente, agli impianti termali, agli impianti di imbottigliamento, ai depositi degli impianti di imbottigliamento, ai depositi della distribuzione e ai punti di vendita. Nell allegato B vengono date indicazioni circa i controlli di qualità da effettuare e i relativi giudizi di accettabilità. Si ritiene infine utile indicare, nell allegato C, i parametri chimici e chimico fisici da riportare sulle etichette delle acque minerali confezionate. INDICE A. Modalità di campionamento A.1 Alla fonte A.2 All impianto termale per acque destinate ad uso interno A.3 All impianto di imbottigliamento A.4 Ai depositi degli impianti di imbottigliamento e della distribuzione A.5 Ai punti di vendita A.6 Personale addetto ai prelievi e alle analisi A.7 Norme generali B.1 Controllo di qualità B.2 Giudizio di accettabilità B.3 Tolleranze C. Parametri analitici da riportare sulle etichette MODALITÀ DI CAMPIONAMENTO A.1 ALLA FONTE I controlli chimici alla fonte, sia di acque minerali destinate all imbottigliamento che di acque minerali destinate all utilizzo in loco presso stabilimenti termali, debbono essere effettuati: A.1.1 da parte degli organi sanitari competenti; A.1.2 da parte delle aziende.

2 A.1.1 Da parte degli organi sanitari competenti I controlli chimici debbono essere effettuati almeno nelle quattro stagioni, possibilmente abbinati ai controlli microbiologici. I prelievi sono effettuati dagli organi sanitari competenti per territorio. Il campione prelevato deve essere costituito da nove litri suddivisi in tre aliquote eguali e i prelevatori debbono invitare i responsabili dello stabilimento e far assistere alle analisi un perito di fiducia. Una delle aliquote del campione verrà consegnata al produttore insieme alla copia del verbale di prelevamento, mentre un altra verrà destinata per le analisi al P.M.P. della U.S.L. competente per territorio. La terza aliquota, insieme alla terza copia del verbale, verrà inviata allo stesso laboratorio per esservi conservata a disposizione dell autorità sanitaria competente, per eventuali ulteriori accertamenti. Il verbale di prelevamento, redatto in triplice copia, deve contenere: a) il numero d ordine del prelievo; b) la data, l ora ed il luogo del prelievo; c) le generalità e la qualifica del personale che esegue il prelievo; d) il nome, la ragione sociale e la sede dello stabilimento in cui viene eseguito il prelevamento, nonché le generalità del responsabile dello stabilimento; e) le modalità seguite nel prelevamento dei campioni; f) l indicazione della temperatura alla quale i campioni debbono essere mantenuti; g) la dichiarazione che il verbale è stato letto alla presenza del responsabile dello stabilimento; h) le eventuali dichiarazioni od osservazioni del responsabile dello stabilimento; i) la firma del prelevatore e quella del responsabile dello stabilimento, qualora l interessato rifiutasse di firmare, deve esserne fatta menzione sul verbale. In occasione dei controlli chimici alla fonte, vengono effettuati, di norma, controlli anche alla zona di protezione igienica della sorgente, alla captazione e alle condotte di adduzione. Qualora i controlli chimici alla sorgente fornissero risultati non conformi a quanto previsto dall art. 6 del D.M , n. 542, dovrà essere immediatamente sospesa l utilizzazione dell acqua minerale della sorgente interessata, fino alla eliminazione delle cause che gli stessi hanno determinato. Gli atti ed i provvedimenti relativi sono disposti dall autorità regionale che terrà informato il Ministero della sanità. A.1.2 Da parte delle aziende I controlli chimici effettuati alla sorgente debbono essere condotti con cadenza almeno bimestrale. I risultati debbono essere riportati su un apposito registro da tenersi a disposizione dell autorità sanitaria competente. A.2 ALL IMPIANTO TERMALE PER ACQUE DESTINATE AD USO INTERNO (omissis) A.3 ALL IMPIANTO DI IMBOTTIGLIAMENTO

3 I controlli chimici all impianto di imbottigliamento sono effettuati: A.3.1 da parte degli organi sanitari competenti; A.3.2 da parte delle aziende imbottigliatrici. A.3.1 Da parte degli organi sanitari competenti I controlli chimici sono effettuati sul prodotto finito all uscita della catena di imbottigliamento con le seguenti modalità: - stabilimenti con produzione giornaliera oltre i pezzi: periodicità settimanale; - stabilimenti con produzione giornaliera tra e pezzi: periodicità quindicinale; - stabilimenti con produzione giornaliera al di sotto dei pezzi: periodicità mensile. Per quanto concerne il prelevamento dei campioni, la loro destinazione, l invito per il perito di fiducia e la redazione dei verbali di prelevamento, si seguono le stesse modalità previste al punto A.1.1. Qualora i controlli chimici fornissero risultati non conformi a quanto previsto dall art.6 del D.M , n. 542, dovrà essere immediatamente sospesa l utilizzazione della linea d imbottigliamento, fino alla eliminazione delle cause che gli stessi hanno determinato. Gli atti ed i provvedimenti relativi sono disposti dall autorità regionale che terrà informato il Ministero della sanità. In occasione dei controlli chimici agli stabilimenti di imbottigliamento, vengono effettuate, di norma, anche ispezioni ai locali e agli impianti di imbottigliamento. A.3.2 Da parte delle aziende imbottigliatrici È buona norma effettuare con cadenza giornaliera i controlli chimici sul prodotto finito all uscita della catena di imbottigliamento. I risultati debbono essere riportati su un apposito registro, da tenersi a disposizione dell autorità sanitaria competente. A.4 AI DEPOSITI DEGLI STABILIMENTI DI IMBOTTIGLIAMENTO E DELLA DISTRIBUZIONE Il campione deve essere suddiviso in quattro aliquote eguali, per un totale di almeno 12 litri. Le 4 aliquote, prelevate con criteri di casualità, debbono essere costituite da contenitori appartenenti allo stesso lotto. Il verbale di prelevamento, redatto in quadruplice copia, deve contenere gli stessi elementi di cui al punto A.1.1. Una copia del verbale ed un aliquota dei campioni sono rilasciate al responsabile del deposito; altre due aliquote, accompagnate ciascuna da una copia del verbale di prelevamento, sono inviate al P.M.P. competente per territorio, destinate, rispettivamente, una all analisi di prima istanza e l altra, eventualmente, all analisi di revisione; la quarta aliquota, insieme alla quarta copia del verbale di prelevamento, viene inviata allo stesso laboratorio per esservi conservata a disposizione dell autorità sanitaria competente per eventuali ulteriori accertamenti. Nel caso in cui il responsabile del deposito sia diverso dal produttore, sia le aliquote che le copie dei verbali sono aumentate di una unità, destinata all azienda produttrice.

4 Il P.M.P. curerà la razionale conservazione dei campioni per l eventuale analisi di revisione da parte dell Istituto Superiore di Sanità. Tali campioni debbono essere conservati per la durata massima di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell esito delle analisi di prima istanza da parte degli interessati. Il personale addetto ai prelievi e alle analisi è tenuto al massimo riserbo circa i dati, le notizie e i risultati dei referti analitici acquisiti durante l espletamento delle sue funzioni. A.5 AI PUNTI DI VENDITA Il campione deve essere suddiviso in 5 aliquote eguali, per un totale di almeno 15 litri, costituite da contenitori appartenenti allo stesso lotto, prelevati con criteri di casualità. Il verbale di prelevamento, redatto in cinque copie, deve contenere gli stessi elementi di cui al punto A.1.1. Una copia del verbale ed un aliquota dei campioni vengono rilasciate al responsabile del punto di vendita; tre aliquote, accompagnate ciascuna da una copia del verbale di prelevamento, vengono inviate al P.M.P. competente per territorio per gli stessi adempimenti di cui al punto A.4. La quinta aliquota e la quinta copia del verbale sono destinate all azienda produttrice. Il P.M.P. curerà la razionale conservazione dei campioni per l eventuale analisi di revisione da parte dell Istituto Superiore di Sanità. Tali campioni debbono essere conservati per la durata massima di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell esito delle analisi di prima istanza da parte degli interessati. Qualora i controlli chimici fornissero risultati non conformi a quanto previsto dall art.6 del D.M , n.542, dovranno essere eseguite analisi anche alla sorgente e agli impianti di imbottigliamento al fine di accertare le cause che gli stessi hanno determinato. Restano comunque confermate le indicazioni contenute nell allegato alla circolare n.44 del A.6 PERSONALE ADDETTO AI PRELIEVI E ALLE ANALISI Il prelevamento dell acqua minerale confezionata può essere effettuato dai tecnici di igiene. Gli altri prelevamenti sono effettuati dal personale tecnico laureato del laboratorio che esegue le analisi. A.7 NORME GENERALI Il campione da esaminare è costituito da aliquote di almeno 3000 ml di acqua minerale ciascuna, sia che il prelevamento sia effettuato sull acqua minerale già racchiusa nei contenitori, sia che venga effettuato sull acqua minerale prelevata all emergenza oppure ai vari punti dell impianto. Nella formazione delle aliquote bisogna tener presente il reale volume dell acqua minerale nei contenitori. Eventuali campioni presentati aperti o in confezioni non più integre verranno sottoposti ad analisi previo verbale, che dovrà contenere: a) data, ora e luogo di presentazione del campione; b) generalità e qualifica del personale che riceve il campione;

5 c) generalità del presentatore del campione; d) indicazioni relative allo stato del contenitore e dei suoi sistemi di chiusura ed ogni altra indicazione ritenuta necessaria; e) dichiarazioni del presentatore del campione; f) firma del presentatore e del verbalizzante. Le analisi eseguite sui campioni in questione, qualora sfavorevoli, non potranno essere utilizzate ai fini di provvedimenti contingibili ed urgenti, ma si procederà ai necessari campionamenti su confezioni dello stesso lotto, previa comunicazione all azienda produttrice. B.1 CONTROLLI DI QUALITÀ B.1.1 Il controllo completo dell acqua minerale alla sorgente deve essere effettuato almeno ogni 12 mesi da un laboratorio autorizzato, a cura dell azienda, facendo riferimento all analisi completa depositata presso il Ministero della sanità, all atto del riconoscimento. La documentazione relativa deve essere tenuta a disposizione degli organi di controllo. B.1.2 I campioni prelevati, sia dagli organi sanitari che dalle aziende, secondo le modalità di cui al capo precedente, vanno di regola sottoposti al controllo della conduttività ed eventualmente al controllo dei cationi e degli anioni limitanti, quando l entità della loro concentrazione, quale risulta dall analisi completa di cui al punto precedente, sia tale da rendere opportuna la verifica del non superamento dei limiti previsti dall art.6 del D.M , n.542. B.2 GIUDIZIO DI ACCETTABILITÀ In caso di scostamento del titolo di conduttività dell ordine del 15% ed oltre, rispetto al valore dichiarato, sarà necessario procedere all analisi di tutti i cationi ed anioni e provvedere ad eventuali indagini supplementari. Si fa rilevare che, persistendo la modifica della composizione analitica dell acqua minerale, si dovrà provvedere, in caso di imbottigliamento e con i tempi tecnici necessari, alla modifica dell etichetta. Potrà inoltre essere necessario, qualunque sia l utilizzazione dell acqua minerale, procedere alla conferma delle sue proprietà salutari. L accettabilità dell acqua minerale è condizionata al non superamento dei limiti previsti dall art.6 del D.M , n.542. B.3 TOLLERANZE Per tener conto delle naturali variazioni di composizione delle acque minerali e dei metodi analitici impiegati, si ritiene possano essere ammesse, indicativamente, le seguenti tolleranze: - per concentrazioni inferiori a 1 mg/l +/- 75% - per concentrazioni comprese tra 1 e 3 mg/l +/- 50% - per concentrazioni comprese tra 3 e 10 mg/l +/- 25% - per concentrazioni comprese tra 10 e 20 mg/l +/- 20%

6 - per concentrazioni superiori a 20 mg/l +/- 10% L accettabilità dell acqua minerale resta comunque condizionata al non superamento dei limiti previsti dall art.6 del D.M , n.542. C PARAMETRI ANALITICI RIPORTATI SULLE ETICHETTE DELLE ACQUE MINERALI I parametri chimici e fisico chimici riportati sulle etichette delle acque minerali potranno essere limitati ai seguenti: 1) elementi caratterizzanti l acqua minerale, esprimendo in linea di massima le concentrazioni in mg/l, compresi, eventualmente, quelli indicati all art.6 del D.M , n.542; 2) conduttività; 3) residuo fisso; 4) ph e CO 2 libera alla sorgente, fatta eccezione per le acque minerali sottoposte a trattamenti consentiti, che comportino variazione di tali parametri. Si raccomanda di effettuare gli stoccaggi nel rispetto di criteri di più agevole individuazione, con particolare riferimento ai lotti di produzione. Qualora i controlli chimici fornissero risultati non conformi a quanto previsto dall art.6 del D.M , n. 542, dovranno essere eseguite analisi anche alla sorgente e agli impianti di imbottigliamento al fine di accertare le cause che gli stessi hanno determinato. Restano comunque confermate le indicazioni contenute nell allegato alla circolare n. 44 del

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