LA DIFESA DELLA VITE NEL BIOLOGICO E NEL CONVENZIONALE
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- Orsola Rizzo
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1 Viticoltura a S. Pietro di Feletto Aspetti e problematiche anno 2012 S. Pietro di Feletto, 1 Febbraio 2012 POSSIBILITÀ DI IMPIEGO DELLE TECNICHE DI COLTIVAZIONE BIOLOGICA, BIODINAMICA E INTEGRATA NELLE COLLINE DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE. LA DIFESA DELLA VITE NEL BIOLOGICO E NEL CONVENZIONALE Roberto Causin Università di Padova, Dip. TeSAF, Sez. Patologia Vegetale
2 LA DIFESA DELLA VITE Nei nostri ambienti di coltivazione NON E POSSIBILE REALIZZARE UNA VITICOLTURA DA REDDITO SENZA ATTUARE UNA ATTENTA DIFESA DALLE MALATTIE
3 LE MALATTIE DELLA VITE Le patologie che possono colpire la vite possono essere divise in due grandi categorie Malattie ad andamento pseudo-cronico con danni che si vedono nel tempo come deperimento del vigneto e alto tasso di sostituzione delle piante (Mal dell Esca, Malattia di Petri, Black Foot, ecc ) Malattie che esprimono la loro dannosità nel corso dell annata e possono compromettere anche totalmente la produzione, sono le classiche malattie contro cui si lotta normalmente tutti gli anni
4 MALATTIE CLASSICHE DELLA VITE PERONOSPORA La malattia si sviluppa solo se ci sono le condizioni climatiche adatte
5 MALATTIE CLASSICHE DELLA VITE OIDIO Periodo critico a cavallo della fioritura e durante periodi caldi e siccitosi
6 MALATTIE CLASSICHE DELLA VITE ESCORIOSI Potando ci si accorge se serve intervenire
7 MALATTIE CLASSICHE DELLA VITE BOTRITE La malattia è favorita da altre avversità che creano ferite e da condizioni climatiche fresche ed umide. Non tutti gli anni si sviluppa in modo problematico
8 NUOVE CLASSICHE MALATTIE DELLA VITE FITOPLASMOSI La difesa dalla FD è possibile ed efficace lottando in modo corretto contro il vettore; più problematico è il LN. Nel dubbio la pianta sintomatica va eliminata. E GLI ALTRI INSETTI?...
9 MALATTIE CLASSICHE DELLA VITE Gli operatori sono molto attenti alla comparsa di queste malattie; essi ne vedono le immediate conseguenze negative su quantità e qualità della produzione e sono stimolati ad intervenire Per chi opera nell ambito della viticoltura convenzionale, esiste una a ampia scelta di prodotti fitosanitari che, se scelti ed usati con professionalità, sono molto efficaci. Oltre ai vecchi prodotti (Rame, Zolfo, Ditiocarbammati.) oggi ne esistono di più ENDOTERAPICHE moderni, alcuni con PROPRIETÀ
10 ANTIPERONOSPORICI MODERNI Anche un po di copertura (affinità con cere cuticolari)
11 PRINCIPALI ANTIOIDICI MODERNI * Per queste s.a. è necessario gestire la resistenza Sostanze Attive MoA TETRACONAZOLO* IBS; DMI; Gruppo 1 Inibiscono la biosintesi degli ergosteroli impedendo la demetilazione del C14 per blocco PROPICONAZOLO* CYPROCONAZOLO* PENCONAZOLO* FENBUCONAZOLO* dell enzima C14 demetilasi TEBUCONAZOLO* (Citocromo P450) MONOSITO SPECIFICI MYCLOBUTANIL* TRIADIMENOL* SPIROXAMINA* AZOXISTROBIN* PYRACLOSTROBIN* TRIFLOXYSTROBIN* KRESOXIM-METIL* IBS blocca 4 enzimi, Riduttasi, Isomerasi, Epossidasi, Ciclasi Analoghi delle strobilurine QoI; blocco della respirazione per legame esterno al complesso III (cit. bc1), Note per l Uso Endoterapici acropeti con movimento a volte locale. Rischio di resistenza medio, necessario gestire la resistenza (max. 3-4 interventi). Durata circa 10 gg Come IBS ma rischio resistenza più basso Uso preventivo; mai con sintomi visibili. Rischio resistenza elevato (max. 3 interventi) Endoterapici/affinità con cere. Durata più di 10 gg QUINOXYFEN* Disturbo Trasduzione segnali (G_proteins?) PROQUINAZID* Dist.Trasd.Segn.(?)+ stimolazione resistenza Uso preventivo; mai con sintomi visibili. Endoterapici (meno Quinoxifen) e cere+vapore). Max. 3 tratt. Durata + di 10 gg METRAFENONE Crescita anomala per inibizione proteina F-actina Poco endoterapico, cere+vapore BOSCALID* BUPIRIMATE* SDHI inibiz. respiraz. complesso II succinato-deidrogenasi Transl.locosist. durata +di 10gg. Max 3 tratt Inibiz. Sintesi a.acidi (enzima adenosin deaminasi) Translam. Locosist. durata circa 10gg. MEPTYLDINOCAP Inibiz. Respiraz. disaccoppia fosforilaz. ossidativa) Copertura; poco persistente Ampelomyces quisqualis Fungo antagonista Lotta biologica (AQ10)
12 PRINCIPALI ANTIBOTRITICI MODERNI Sostanze Attive MEPANIPYRIM CYPRODINIL PYRIMETHANIL* (anilinopirimidine) FENHEXAMIDE (idrossianilidi) BOSCALID* (anilidi) IPRODIONE* (dicarbossimidi) FLUDIOXONIL* (fenilpirroli) FLUAZINAM (fenilpirroli) TIOFANATO METILE* BACILLUS SUBTILIS TRICHODERMA HARZIANUM MoA * Per queste s.a. è necessario gestire la resistenza Note per l uso Inibizione sintesi metionina, Endoterapico Translaminare proteine, enzimi patogenesi Rischio resistenza (es.poligalatturonasi) IBS Gruppo 3 inibiz. 3Limitata penetrazione parzialmente Ketoreduttasi nella demetilazione translaminare. Intervallo sicurezza 7gg del C4 SDHI inibiz. respiraz. complesso II succinato-deidrogenasi Transl. locosist. durata +di 10gg. Max 3 tratt Non Endoterapico. Rischio resistenza alto max 2-3 tratt. interferenza con MAP/istidinKinasi nella trasduzione segnale osmotico con disturbo Non Endoterapico. Parziale affinità con cere cuticola. Rischio resistenza medio osmoregolazione Multisito. Inibiz. Fosforilaz ossidativa nei mitocondri (disaccopiante fosforilazione) Disturbo mitosi, azione su beta tubulina Antagonismo per antibiosi? Non endoterapico. Affinità per le cere cuticolari resiste a mm pioggia Endoterapico. Anche oidio. Rischio reistenza alto Lotta biologica. Organismi viventi. Non usare basso volume. Attenzione Antagonismo, induz. resistenza? ai P.F. che potrebbero inattivarli
13 La difesa dalle malattie classiche della vite sembra, quindi, non comportare eccessivi problemi INVECE Per i prodotti più sofisticati è in agguato la comparsa di ceppi resistenti di patogeni PERDITA DI EFFICACIA Si corre il rischio di esagerare con l intensità della lotta Numero di interventi esagerato Quantità di prodotto distribuito esagerata
14 Trattamenti fitosanitari della vite, per tipologia 36,6% della sup. 46,5% della sup. 37,5% della sup. Aziende che trattano: 89,6% con superficie trattata 94,3% Dimens. Media az. che trattano:0,6 ha Dimens. Media az. che non trattano: 1,7 ha 97,8% della sup. (Annata agraria Fonte ISTAT)Utilizzo dei prodotti fitosanitari nella coltivazione della vite
15 Nell a.a sono stati effettuati 12,28 trattamenti fitosanitari di cui 10,56 fungicidi Fonte ISTAT
16 I viticoltori che operano nell ambito dell agricoltura convenzionale devono adottare protocolli di difesa più sostenibili, fondati sulla lotta guidata ed integrata, non solo per produrre in modo più corretto e conveniente, ma anche perché diventa obbligatorio Ricordiamoci della Direttiva 2009/128 CE
17 Direttiva 2009/128 CE Art. 14, punto 4: difesa integrata obbligatoria entro 1 gennaio 2014, cioè tra 23 mesi
18 DIFESA DELLA VITE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA E più impegnativa e richiede più tempestività, attenzione e professionalità; non essendo consentito l uso di sostanze di sintesi artificiale NON SI PUÒ SBAGLIARE E nei fatti una lotta integrata ma si basa ancora sulla difesa con mezzi chimici, eseguita con zolfo e rame Le altre sostanze ammesse e gli Agenti di Lotta Biologica hanno un efficacia apprezzabile solo con modesta pressione di malattia.
19 ZOLFO TOSSICITA : Xi, n.c. Tossico per i pesci. Intervallo di sicurezza 5 gg EFFICACIA:Attivo contro l OIDIO ma con azione collaterale su ESCORIOSI. Acaro frenante (erinosi). Si ammette che agisca allo stato ELEMENTARE e sottoforma di gas, quindi deve SUBLIMARE; ciò significa temperature minime di circa 1012 C. La temperatura va sempre considerata in relazione alla finezza delle particelle di zolfo: Zolfo grossolano con temperature alte, per evitare ustioni Zolfo fine con temperature basse, perché sia efficace..ma si può anche adattare la dose. (es. dimezzarla con temperature estive) e col caldo trattare nelle ore serali.
20 ZOLFO MoA: Multisito aspecifico; non seleziona ceppi resistenti di patogeno. Sotto forma di gas penetra nella cellula fungina sciogliendosi nella membrana per poi passare al citoplasma; ciò è condizionato dalla composizione lipidica della membrana: quella dell oidio è particolarmente favorevole al processo. Tutto ciò provoca: - danni alla membrana - azione interna di denaturazione delle proteine (enzimi) con - inibizione della respirazione - inibizione della sintesi proteica e di acidi nucleici Si comporta anche come antimetabolita dell Ossigeno fungendo da accettore di elettroni (interferisce con la catena di trasporto degli elettroni tra cit. b e cit. c). Si postula la formazione di H2S e la chelazione di metalli pesanti IMPURITA : Selenio assente Contro l oidio è registrato anche un prodotto BIOLOGICA: Ampelomyces quisqualis (AQ10) Ma la sostanza attiva più utilizzata è ancora lo ZOLFO per la LOTTA
21 IL RAME EFFICACIA: Poco solubile E un esofarmaco che agisce per contatto Agisce come ione Cu++ E attivo contro OOMICETI (Peronospora) con azione collaterale ad ampio spettro contro i patogeni fungini (es. Botrite, Escoriosi) Ha anche azione batteriostatica Può causare Fitotossicità (contenimeto vegetaz. ; polifenoli) Soggetto a dilavamento PRODOTTI: Solfato di Cu (Poltiglia Bordolese), Idrossido di Cu, Ossicloruri di Cu, Ossido di Cu, Solfato di Cu tribasico (Dir. 2009/37/CE; DM 15/09/2009)
22 IL RAME DISPONIBILITA Teoricamente poco disponibile. La solubilità aumenta con il diminuire del ph (acidità) La disponibilità è legata ad acqua meteorica + CO 2; guttazioni della pianta; gruppi amminici Il rame viene mobilizzato grazie alla chelazione con composti aventi gruppo amminico.. Si ritiene che Plasmopara viticola, come altri Oomiceti, liberi Trimetilammina suicida... con comportamento
23 IL RAME MECCANISMO d AZIONE (MoA): Multisito aspecifico Finora mai rilevati fenomeni di resistenza nei patogeni All esterno della cellula interagisce con la parete sostituendosi agli ioni H+, Ca++, Mg++ e con le proteine di mebrana, alterandone la permeabilità. All interno della cellula del patogeno agisce attraverso la denaturazione aspecifica di complessi proteici vari ed enzimi coinvolti nella respirazione (ciclo di Krebs, A.CoA), provvisti di gruppi Sulfidrilici, Idrossilici, Carbossilici, Amminici.
24 IL RAME TOSSICITA : Xn, Xi, n.c. Intervallo di sicurezza (5) 20 gg Tossico per l ambiente, soprattutto per organismi acquatici (pesci!); poco solubile; tende ad accumularsi nel terreno dove non si degrada: pochissima mobilità verticale e laterale (diminuisce con profondità) ; si accumula meno in pendio Ha azione negativa su microfauna e batteri tellurici; ad esempio è tossico per: Lombrichi Coleotteri carabidi Batteri azotofissatori, nitrificanti, ammonificanti
25 IL RAME TOSSICITA Accumulandosi nel terreno risulta Fitotossico per molte piante; per fortuna la vite resiste bene all accumulo di rame ma se il terreno viene destinato a colture diverse, queste possono soffrirne fortemente: il terreno è perso per usi diversi dalla viticoltura. In vecchi vigneti ( più di un secolo), nel terreno lungo i filari può raggiungere concentrazioni di 700 e anche 1000 ppm (casi eccezionali) Limiti DM n /10/99: 120 ppm usi residenziali, 600 ppm usi commerciali e industriali. LMR uva per vino 50 ppm (vecchio limite 20 ppm) Reg 149/2008 CE LMR vino 1 ppm (DM 24/12/86) ADI 0,15 mg/kg p.v./die IMPURITA : Pb eas, in mg/kg < 5X%Cu
26 RAME E VINO Le quantità normalmente presenti nell uva (5 ppm, max 8-10) non disturbano la fermentazione Viene eliminato in gran parte con la feccia (lieviti) dopo la fermentazione (legame con S.); valori nel vino giovane spesso attorno a 0,1 ppm Può essere utile per rimediare note di eccessiva riduzione (si lega con S dando composti insolubili che precipitano) Casse: RARA; solo nel caso di vini con rame vicino ai limiti di legge (1 ppm) e ricchi in solforosa (es. vini bianchi)
27 RAME: CHE FARE? FARNE UN USO PIU RAZIONALE Diminuire le quantità distribuite attraverso: la limitazione del numero di interventi (LOTTA GUIDATA) l integrazione con mezzi alternativi (LOTTA INTEGRATA) La limitazione delle quantità disperse inutilmente nell ambiente (diminuire deriva, aumentare efficacia delle irroratrici, diminuire inquinamenti puntiformi) Utilizzare formulati più efficaci
28 CONCLUDENDO VITICOLTURA CONVENZIONALE Riguadagnare professionalità Ottimizzare l efficacia della distribuzione e contenere i fenomeni di deriva Seguire la lotta guidata Gestire la comparsa di patogeni resistenti EVITARE i p.f. con profilo tossicologico pesante Adottare i principi della lotta integrata anche pratiche agronomiche, uso di antagonisti ecc ) (non solo p.f. di sintesi ma
29 CONCLUDENDO VITICOLTURA BIO: SI PU0 FARE CON SUCCESSO Zone vocate e scelte orientate fin dall impianto Ottimizzare l efficacia della distribuzione e contenere i fenomeni di deriva Seguire la lotta guidata Adottare tecniche colturali specifiche per integrare e completare l effetto dei trattamenti ( lotta integrata)
30 GRAZIE PER L ATTENZIONE Roberto Causin Università di Padova, Dip. TeSAF, Sez. Patologia Vegetale
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