PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2012) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2011 sono evidenziati in verde

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1 PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2012) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2011 sono evidenziati in verde INTRODUZIONE 2012 La regione Marche ha già aderito al programma di Regionalizzazione della formazione. Le modifiche apportate sono state decise in accordo col Formatore Nazionale, dopo aver recepito anche i suggerimenti degli altri Formatori regionali, a seguito dell esperienza maturata nei corsi durante il primo anno di svolgimento del programma di regionalizzazione. PROPOSTA inviata al CNA con del 27/10/2011 Nella scorsa stagione abbiamo avuto forti difficoltà per definire un calendario degli incontri che incontrassero le esigenze dei pre-iscritti, nonostante si fosse tentato di organizzare corsi a livello provinciale (come previsto dal piano di formazione). Risultato: su 57 pre-iscrizioni hanno poi partecipato in 20. GUIDA PER IL FORMATORE La presente inoltre, vuole essere anche una guida per i Formatori regionali, con l obiettivo di uniformare, tale percorso formativo su tutto il territorio regionale. Vengono fornite informazioni relative a: Obiettivi Programma Contenuti Didattica delle lezioni Valutazione finale QUALIFICA DEL CORSO ALLIEVO ALLENATORE L attuale normativa CNA prevede che il superamento del corso ed il conseguente rilascio della tessera CNA consente di svolgere attività federale e l iscrizione a referto gara in qualità di assistente allenatore in tutti i campionati regionali e, come primo allenatore, in tutti i campionati regionali senior a libera partecipazione. 1 di 14

2 IL PROFILO DELL ALLIEVO ALLENATORE Al termine del corso e dei successivi incontri di esercitazione didattica, l allievo allenatore dovrà avere acquisito adeguate conoscenze (area del sapere) e competenze (area del saper fare). Area del sapere 1. Elementi base della tecnica e tattica individuale 2. Principali regole del gioco 3. Prime nozioni di preparazione fisica 4. Elementi di metodologia dell insegnamento sportivo Area del saper fare 1. Eseguire i principali movimenti tecnici (dimostrare) 2. Osservare l esecuzione dei principali movimenti tecnici e delle esercitazioni 3. Registrare gli aspetti tecnici e didattici (scrivere ed elaborare e disegnare) 4. Iniziare a gestire le esercitazioni didattiche (saper fare in campo) 5. Arbitrare STRUTTURA DEL CORSO E MODALITA DIDATTICHE 17 moduli 46 ore (minimo) Moduli formati da lezioni teoriche e da lezioni teorico-pratiche Di seguito la tabella riassuntiva MODULI ARGOMENTO ORE TIPO Mod. 1 Apertura corso gioco della 1 teorico pallacanestro Mod. 2 Ball handling 2 Teorico pratica Mod. 3 Individuali senza palla 2 Teorico pratica Mod. 4 Arresti e partenze 2 Teorico pratico Mod. 5 Tiro 3 Teorico pratico Mod. 6 Palleggio 3 Teorico pratico Mod. 7 Passaggio 3 Teorico pratico Mod. 8 Individuali difesa 2 Teorico pratico Mod. 9 Regolamento 4 Teorico pratico Mod. 10 Preparazione fisica 8 Teorico pratico Mod. 11 Strumenti base allenatore 2 Teorico pratico Mod. 12 Metodologia insegnamento 4 Teorico sportivo Mod. 13 1vs1attacco uomo con palla 2 Teorico pratico Mod. 14 1vs1 difesa uomo con palla 2 Teorico pratico Mod. 15 Esercitazioni 2 Pratico Mod. 16 minibasket 2 Teorico pratico Mod. 17 Valutazione,colloquio - chiusura 2 Teorico - dimostrativo 2 di 14

3 La successione e la divisione degli argomenti, lo svolgimento di più moduli in una stessa giornata, sino ad un massimo di 6 ore, è responsabilità dei Formatori. Lo scopo deve essere quello di facilitare il più possibile l apprendimento dei corsisti. PROPOSTA di svolgimento MENSILE NUOVE CONDIZIONI GENERALI La localizzazione del corso dipenderà dalle pre-iscrizioni; è possibile quindi che i corsi perdano la provincialità e vengano ad essere regionalizzati. Per questo motivo, dovendo permettere ai partecipanti lo spostamento per distanze maggiori, la proposta prevede la distribuzione del corso in un arco temporale più lungo, suddiviso in due parti: a. lezioni mensili b. lezioni finali LEZIONI MENSILI Potranno essere svolte da gennaio a maggio lezioni della durata minima di 2 ore sino ad un massimo di 4 ore giornaliere, per un totale di 6-8 ore mensili e di ore nel periodo. Le lezioni si terranno di norma il sabato o la domenica mattina (o in giorni festivi), secondo un calendario pre-definito nel piano di formazione annuale. In questo periodo verranno svolti i moduli da 1 a 11 ed il 16, che sono moduli di conoscenza tecnica. LEZIONI FINALI Potranno essere svolte nell arco massimo di due settimane, nel periodo da giugno ad ottobre, lezioni della durata minimo di 2 ore e massimo 6 ore giornaliere, per il restante monte ore di ore. In questo secondo periodo verranno svolti i moduli da 12 a 15 ed il 17, nei quali verranno forniti gli elementi sull insegnamento, eseguite le esercitazioni, e all interno dei moduli 13 e 14 ripresi i vari fondamentali trattati nei precedenti moduli mensili. LOGISTICHE ED ATTREZZATURE Il responsabile organizzativo dovrà mettere a disposizione l attrezzatura didattica ritenuta necessaria dal Formatore. Di seguito un piccolo elenco dell attrezzatura didattica minima, per uno svolgimento efficace delle lezioni teoriche e di quelle teorico-pratiche: 1. Palloni di gioco 2. Piccoli attrezzi per creare percorsi (coni,cinesini etc;) 3. Computer e videoproiettore 4. Lavagna con fogli e pennarelli 5. Fotocopie schede questionari 3 di 14

4 STRUTTURA LEZIONE TEORICO-PRATICA DELL AREA TECNICA Le lezioni devono essere suddivise in tre momenti formativi: Introduzione + video Attività pratica Approfondimento e dibattito INTRODUZIONE Serve a presentare il modulo tecnico. La presentazione deve risultare al corsista chiara, dettagliata e specifica. Per agevolare questo momento formativo, è utile prima o alla fine dell introduzione, la visione di un breve video (non più di 5 minuti). ATTIVITA PRATICA Il Formatore propone, illustra e specifica le situazioni tecniche e tattiche del modulo tecnico che viene trattato. Durante l attività pratica, risulta determinante ai fini formativi, la corretta e chiara esposizione della tecnica di un determinato movimento, gli errori più frequenti, gli aspetti del regolamento e le modalità didattiche utilizzate. L attività pratica, può e deve essere intervallata con presentazione di singoli movimenti relativi al movimento principale, alternando quindi le esercitazioni pratiche con descrizioni spiegazioni. E necessario inoltre, porre grande attenzione ed enfasi sulla capacità di dimostrare dei corsisti; far capire l importanza che ha una corretta dimostrazione dei movimenti nell insegnamento della pallacanestro. Le proposte devono essere sia di tipo analitico che globale, evidenziando inoltre, le peculiarità della pallacanestro giovanile, del minibasket e della pallacanestro femminile. Durante le esercitazioni, a turno, un gruppo di corsisti (due-tre) dovrà svolgere un compito di osservazione guidata, utilizzando apposite schede, fornite dal Formatore e realizzate in base alle proposte didattiche. 4 di 14

5 APPROFONDIMENTO DIDATTICO In questa fase i corsisti hanno modo di approfondire con i Formatori gli aspetti tecnici e didattici emersi durante l esercitazione pratica, utilizzando anche il lavoro di osservazione e le relative schede. Nel corso delle lezioni teorico-pratiche il Formatore porrà l attenzione su alcune problematiche relative all insegnamento del gioco della pallacanestro: 1. Movimenti individuali personalizzati: pur proponendo un modello tecnico di riferimento è opportuno sottolineare come ogni giocatore lo esegua in base alle proprie caratteristiche; il parametro principale di valutazione resta l efficacia del movimento. 2. I movimenti individuali come strumenti: sono gli strumenti che permettono di giocare; l insegnamento del gioco, nel suo insieme, è il fine ultimo dell allenatore. 3. La diversa struttura dei fondamentali: alcuni sono più strutturati, ad esempio il tiro; altri quali il passaggio, richiedono una grande varietà di esecuzione. 4. I movimenti speculari e non speculari: il terzo tempo ad esempio, è un movimento speculare; sul lato destro si tira con la mano destra e viceversa a sinistra con la mano sinistra. Il tiro, a conclusione del palleggio o dopo ricezione, non è speculare in quanto, pur rimanendo la mano di tiro la stessa, potrà variare l arresto a due tempi in base alla direzione del palleggio o della ricezione della palla. STRUTTURA LEZIONE TEORICA Le lezioni teoriche devono essere fatte possibilmente in aula con l ausilio di vari supporti (slide e filmati). E intenzione del CRA realizzare slide ed un video con tutti i moduli tecnici, da mettere a disposizione dei Formatori; in ogni caso il Formatore è libero di utilizzare slide e video che ha prodotto lui. Il CRA si propone la realizzazione di video in occasione dei corsi territoriali, che potranno essere usati come strumenti formativi per i corsi successivi. DOCENTI Lo staff è composto da: - Formatore Territoriale abilitato dal CNA - assistente, che potrebbe essere un Formatore territoriale abilitato dal CNA oppure un allenatore con almeno 3 anni di tessera, oppure un allenatore di base o istruttore giovanile con almeno 5 anni di esperienza - preparatore fisico - docente SDS - referente CIA - formatore minibasket Escluse le lezioni sul regolamento, le lezioni sulla preparazione fisica e le lezioni della metodologia dell insegnamento sportivo e del minibasket, le altre sono di esclusiva pertinenza dei Formatori CNA. 5 di 14

6 MODULI Apertura corso gioco della pallacanestro Apertura corso: Il percorso formativo del CNA (da allievo allenatore a allenatore nazionale, la nuova figura dell istruttore giovanile) Obiettivi del corso Struttura del corso Programma del corso Scheda informativa del corsista Il gioco della pallacanestro: Definizione Origini Storia ed evoluzione delle regole Elementi caratterizzanti Fasi di gioco Ruoli I postulati Concetto di pallacanestro integrata Gioco di vantaggi Ball handling E la capacità del giocatore di sapere padroneggiare la palla in tutti i movimenti tecnici, in particolare nella presa e ricezione, nel passaggio e nel palleggio. Il costante utilizzo di esercizi per il trattamento di palla, consentono ai giocatori di eseguire movimenti tecnici complessi che richiedono coordinazione e destrezza e che si manifestano attraverso un efficace controllo sia della palla che dei movimenti del corpo. Tipologie degli esercizi: o Rapidità delle mani o Sensibilità delle dita o Esercizi propedeutici per i movimenti tecnici o Da fermo in movimento o Con palleggio senza palleggio o Con 1 pallone con 2 palloni o Individuale a coppie o Aumentando la velocità di esecuzione o Combinando più esercizi. 6 di 14

7 Individuali senza palla Strumenti base per il gioco senza palla sono alcuni movimenti individuali specifici, che sono anche propedeutici al gioco con palla. Equilibrio e rapidità dei piedi ne sono il presupposto fondamentale per un esecuzione efficace: Posizione fondamentale Cambio di velocità Cambio di direzione Cambio di senso Giro in corsa Giro Arresti e partenze Gli arresti e le partenze sono movimenti fondamentali del gioco della pallacanestro; possono essere legati tra loro oppure ad altri movimenti (ad es. ricezione e arresto; partenza e palleggio; palleggio e arresto). Grande enfasi sull uso del PIEDE PERNO e l EQUILIBRIO. Tipologie degli arresti: Ad un tempo A due tempi Dopo il palleggio Sulla ricezione della palla Tipologie delle partenze: 1. Incrociata 2. Stessa mano stesso piede Arresti e partenze devono essere allenati sia con esercizi specifici, sia abbinati ad altri movimenti. Tiro Principali aspetti del tiro: - Meccanica - Equilibrio - Coordinazione - Forza - Punta di mira - Parabola Esecuzione: - Presa e posizione della palla - Posizione del corpo - Movimento e rilascio della palla 7 di 14

8 Palleggio Tipi di tiro: - Da fermo - In elevazione - In sospensione - Tiro in corsa (terzo e secondo tempo) - Speciali (uncino) La finta di tiro A cosa serve: Andare in contropiede Trasferirsi sul campo Battere l avversario Migliorare l angolo di passaggio Uscire da una situazione di pericolo Dare inizio ad un gioco organizzato Tipi di palleggio: Veloce Protetto Movimenti connessi al palleggio: Cambio di velocità Cambio di senso Cambio di direzione Cambi di mano (frontale, fra le gambe, dietro la schiena) Virata Arretramento Spostamento laterale in palleggio Finte di cambio di mano Esitazioni in palleggio Passaggio Ricezione e presa della palla. Passaggio a due mani: Dal petto Battuto a terra Sopra la testa Laterale Passaggio una mano: Baseball Laterale (con passo incrociato o diretto) Dal palleggio Consegnato La finta di passaggio. 8 di 14

9 Individuali difesa Equilibrio e rapidità dei piedi sono il presupposto fondamentale per eseguire efficaci movimenti difensivi. Posizione Uso delle braccia e delle mani Scivolamenti Cambio di guardia Strumenti base dell allenatore 1. Come si disegna la pallacanestro 2. Come si scrive progetta un piano di allenamento 1vs1 attacco uomo con palla Concetto di autonomia contestualizzato nel 5vs5 Concetto di spazio tempo ( mentre ) x prendere un vantaggio Tipologie di 1vs1: Da partenze Da palleggio Fronte a canestro Spalle a canestro Inoltre in base allo spazio e alla posizione del difensore: Spazio certo Spazio incerto Progressione didattica 1vs1 difesa uomo con palla Concetto di occupare uno spazio vantaggioso prima dell attacco Concetto di linea della palla, di penetrazione e di passaggio Concetto di posizionamento e distanza ( mentre ) Tipologie di difese: o Prima del palleggio o Mentre si palleggia o Quando si chiude il palleggio o Spazi ampi o Spazi stretti o Fronte a canestro o Spalle a canestro o Di contenimento o Pressante Fondamentali individuali: o Posizione fondamentale di scivolamento; SCIVOLAMENTO o Scivolo, corro per recuperare la posizione fondamentale, scivolo o Indipendenza arti superiori arti inferiori o Uso delle finte 9 di 14

10 o Tagliafuori rimbalzo o Sfondamento o Fallo Concetto di parlare in difesa Concetto di MASSIMA RESPONSABILITA INDIVIDUALE Progressione didattica Esercitazioni (minimo 2 ore) E un momento formativo molto importante, il Formatore prima di iniziare l esercitazioni, svolge praticamente sul campo, come se fosse un corsista, almeno 20 minuti di esercitazione, avendo come argomento i moduli dell 1vs1(10 minuti attacco 10 minuti difesa). Questo serve principalmente a dare un esempio visivo importante. Successivamente, i corsisti hanno 20 minuti per preparare una sequenza didattica sui moduli tecnici trattati a propria scelta. Infine ogni corsista, sceglie uno due esercizi da far eseguire agli altri corsisti che fungeranno da dimostratori. Il modulo è completato da una discussione fra Formatore e corsisti. Minibasket (minimo 2 ore) Il minibasket e il basket, la condivisione di un percorso insieme Valutazione chiusura corso Alla valutazione finale saranno ammessi soltanto i corsisti che non avranno superato il numero massimo di assenze previste, fermo restando anche in questo quanto previsto per il recupero delle assenze. Compiti del Formatore: Prepara il questionario Presenta la prova di valutazione Presenta il questionario Dopo la consegna dei corsisti del questionario, svolge singolarmente la valutazione dimostrativa Illustra le risposte corrette del questionario Corregge i questionari e comunica al Responsabile Organizzativo del corso i punteggi conseguiti, riportando inoltre il numero di assenze che il corsista dovrà recuperare; Presenta il questionario auto valutativo e del corso ai corsisti che dovranno compilare. I corsisti dovranno presentare compilato, anche in modo anonimo, il questionario di autovalutazione e quello di valutazione del Corso. La valutazione del corsista da parte del Formatore è divisa in due parti: la prima parte è il questionario che è stato utilizzato nelle ultime edizioni del corso Allievo Allenatore; cioè 24 domande di cui 20 a risposta chiusa e 4 a risposta aperta: 10 di 14

11 ARGOMENTO RISPOSTE CHIUSE RISPOSTE APERTE regolamento 2 tecnica 12 2 Preparazione fisica 4 Metodologia dell insegnamento 2 2 La risposta chiusa assegna da 0 a 1 punto La risposta aperta assegna da 0 a 2 punti In caso in cui tutte le risposte siano esatte si può ottenere un punteggio massimo di 28 punti. La seconda parte, è una verifica dimostrativa. Dopo la consegna del questionario, ogni singolo corsista deve eseguire un gesto tecnico che il Formatore gli richiede. Esempio il tiro: il corsiste prende 1 palla e spiega la posizione corretta della mano di tiro sulla palla e la posizione dell altra mano che scivola sulla palla ed infine lo esegue. Esempio la virata: sempre con una palla il corsista spiega che il piede che si muove deve essere indicare la nuova direzione e la palla che deve essere tirata indietro con la stessa mano e lo esegue. La verifica dimostrativa assegna da 0 a 2 punti. Il punteggio massimo che si può ottenere è di 30 punti. I corsisti che hanno raggiunto un punteggio di 19 punti avranno superato l esame. I corsisti che hanno raggiunto un punteggio da 11 a 18 punti potranno sostenere un altra prova analoga in occasione degli incontri di esercitazione didattica. Chi non raggiunge un punteggio di 19 punti al termine della seconda prova, avrà l opportunità di ripeterla con il corso che avrà luogo l anno successivo (anche in un altra provincia). I corsisti che hanno ottenuto un punteggio da 0 a 10, o che non avranno sostenuto e superato una seconda prova durante gli incontri di esercitazione post-corso, potranno ripetere le prove di valutazione con il corso che avrà luogo l anno successivo (anche in un altra provincia). RELAZIONI sui MODULI e QUADERNO TECNICO Al fine di creare opportunità di riflessione e confronto e quindi maggiore attenzione, si ritiene utile che ogni corsista produca un elaborato scritto sull argomento oggetto del modulo, secondo le indicazioni del Formatore e con la collaborazione dello staff tecnico soprattutto nelle prime elaborazioni. Ciò dovrà avvenire oltre l orario del corso, ed essere il risultato di un lavoro personale o di gruppo. 11 di 14

12 Il Formatore metterà a disposizione, al termine di ogni incontro, il materiale utilizzato a supporto della lezione (sequenza di esercizi proposti, brevi note tecniche, fotocopie di eventuali diapositive, etc.), che il corsista avrà cura di integrare con le proprie annotazioni. Ciò consentirà ad ogni corsista di avere un quaderno tecnico personale. Sarà compito dell assistente Formatore (solo nel caso anch egli sia un Formatore, altrimenti del Formatore) correggere e selezionare le relazioni che verranno inserite nel quaderno tecnico del corso. L elaborato dovrà essere presentato in formato pdf contenere i seguenti elementi: copertina con sede e data del corso e logo del CNA indice elenco formatori e docenti calendario delle lezioni elenco corsisti legenda esposizione dei moduli sia dell area tecnica che dell area generale con descrizione grafica degli esercizi bibliografia Il quaderno tecnico dovrà essere inviato al Presidente CRA e al Formatore Nazionale, che provvederanno ad inviarlo al CNA. RELAZIONE FORMATORE Al termine del corso il Formatore dovrà redigere una relazione con indicazioni di: - Andamento generale del corso - Logistica e disponibilità dell attrezzatura necessaria - Livello dei partecipanti - Difficoltà incontrate e come sono state risolte - Suggerimenti - Altro Avendo cura di indicare ogni singola voce. La suddetta relazione dovrà essere inviata anche al Presidente Regionale del CNA e al Formatore Nazionale. ASSENZE Il Corso Allievo Allenatore, non prevede che il corsista faccia delle assenze durante lo svolgimento del Corso o negli incontri di esercitazione didattica. Tuttavia il Formatore, in accordo col Responsabile organizzativo, può concedere di norma al massimo 4 ore di assenza (o 2 moduli) per IMPREVISTI motivi familiari, di salute o simili; dovranno essere tempestivamente informati il Presidente CRA o il Formatore Nazionale. Tali assenze dovranno comunque essere recuperate come specificato più avanti. 12 di 14

13 INCONTRI DI ESERCITAZIONE DIDATTICA Sono una fase fondamentale della formazione dei corsisti, dove il ruolo del Formatore è ancora più importate in quanto, è il momento di approfondimento dei temi trattati durante il Corso. Saranno organizzati 4 incontri post-corso della durata di due ore ciascuno, dal primo settembre al 28 febbraio (di norma). In caso di eventuale assenza, una soltanto adeguatamente motivata ed autorizzata dal Formatore o Responsabile organizzativo, questa dovrà essere recuperata con le modalità di seguito indicate. Gli incontri saranno tenuti di norma dal Formatore ma, in caso di sua indisponibilità (massimo 2), potranno sostituirlo l assistente o il Formatore Nazionale. Il Formatore deve dare come obiettivi principali, la programmazione e gestione di sequenze didattiche che hanno come argomento i moduli svolti durante il corso. Come si sviluppa l incontro: L esercitazione ha una durata minima di 2 ore Il Formatore comunica il calendario degli incontri successivi Il Formatore assegna a ciascun corsista un argomento che dovrà sviluppare nell esercitazione successiva Il Formatore sceglie quale parte della sequenza didattica che il corsista ha presentato, da far fare eseguire. Il Formatore alla fine dell esecuzione di tutti i corsisti, esegue lui su uno o due argomenti dei moduli del Corso, una esercitazione di circa 10 minuti come se fosse un corsista Discussione finale che ha come punti principali l organizzazione, la spiegazione e dimostrazione, la gestione dell esercizio. AGGIORNAMENTO e RECUPERO ASSENZE Il Formatore deve stimolare i corsisti ad aggiornarsi, ossia dedicare tempo per accrescere le proprie conoscenze tecniche e didattiche. Il corso è soltanto l inizio del percorso formativo ma soltanto l entusiasmo permetterà loro di cogliere le svariate possibilità che oggi hanno a disposizione per incrementare le loro conoscenze e capacità. Tra queste possibilità si ritiene particolarmente formativo l assistere o meglio ancora a partecipare ad una o più sedute di allenamento di un allenatore esperto che verta per una buona parte sugli aspetti tecnici trattati dal Corso. Il CRA dovrà individuare uno o più allenatori (tutor), di norma tra i formatori territoriali o, anche su loro segnalazione, di allenatori di settore giovanile, che diano la disponibilità a far svolgere questa attività supplementare, possibilmente tra un incontro di esercitazione didattica e l altra. Tale attività rappresenterà un obbligo soltanto per i corsisti che avranno accumulato assenze (come sopra indicato), ma sarà per tutti gli altri un occasione importante per il percorso formativo. 13 di 14

14 I corsisti che avranno accumulato assenze nel corso o nelle esercitazioni post-corso dovranno recuperarle con la partecipazione, almeno come auditore, a tanti allenamenti quante sono state le assenze, tenuti da allenatori (tutor) individuati dal CRA. Il recupero sarà validato dal CRA se: a. Il piano di allenamento del tutor comprendeva principalmente gli argomenti del corso (fondamentali e lavoro individuale); b. Il tutor invierà una comunicazione ( ) al CRA; c. l allievo allenatore presenterà una sua relazione sull allenamento (il Formatore ne valuterà la proprietà ) in occasione delle esercitazioni post-corso, per le assenze al corso, o la trasmetterà al CRA per l eventuale assenza all esercitazione post-corso. ABITRAGGIO Gli allievi allenatori potranno essere convocati dal CIA per arbitrare le partite sino ai campionati U13 regionali; non potranno rifiutare per più di 3 volte la convocazione, pena la non partecipazione al corso successivo (allenatore di base). CONCLUSIONI Il percorso formativo non può prescindere da una volontà del o dei Formatori, nel voler prendersi cura dei corsisti. L espressione prendersi cura racchiude in se tantissime voci. Le più ovvie sono la competenza, la disponibilità, la professionalità, l etica, la passione, la correttezza, l esempio e molte altre. Non è sufficiente però essere preparati, avere buone competenze sugli argomenti tecnici se noi Formatori non riusciamo a trasmettere loro forse la cosa più importante; cioè che a loro volta i corsisti quando alleneranno si dovranno prendere cura dei propri giocatori. 14 di 14

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