LIBRO IN ASSAGGIO LA GUERRA DI TROIA DI BARRY STRAUSS

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1 LIBRO IN ASSAGGIO LA GUERRA DI TROIA DI BARRY STRAUSS

2 La guerra di Troia DI BARRY STRAUSS PER SCOTT E KAREN, JUDY E JONATHAN, LARRY E MAUREEN, RONNA E RICHARD INTRODUZIONE Troia invoglia alla guerra. La sua posizione, dove l Europa e l Asia si toccano, la rendeva ricca e visibile. A Troia, l acqua blu come acciaio dello stretto dei Dardanelli si riversa nell Egeo e apre la via al mar Nero. Anche se il vento del nord spesso impediva la navigazione nella zona, Troia aveva un porto naturale protetto e quindi attraeva i mercanti, nonché i predoni. Mura, guerrieri e sangue erano il destino della città. Quando i Greci di Omero, a quanto si narra, lottarono per Troia, c erano già stati duecento anni di lotte per il possesso della città, Nei secoli successivi molti eserciti passarono sotto le antiche mura di Troia, da quelli di Alessandro Magno a quel1i della campagna di Gallipoli del E poi ci sono gli archeologi. Nel 1871 Heinrich Schlimann, stupì il mondo annunciando che un tumulo vicino all ingresso dei Dardanelli conteneva le rovine di Troia. Schliemann, che si basava sul lavoro preliminare di Frank Calvert, era un dilettante ispirato e forse anche un po un impostore, ma g1i archeologi seri che sono venuti a centinaia dopo di lui nei 130 anni successivi hanno dato agli scavi una solida base scientifica, e sono andati tutti a Troia attratti dalle parole di un poeta greco. Ma quelle parole sono vere? Stabilito che esistette veramente un antica Troia, era in qualche modo come la splendida città descritta da Omero? E affrontò un grande esercito proveniente dalla Grecia? Ci fu davvero la guerra di Troia? Nuove, sensazionali testimonianze rendono probabile che la guerra di Troia fu veramente combattuta. I nuovi scavi condotti a partire dal 1991 rappresentano quasi una rivoluzione archeologica, poiché provano che Omero diceva il vero riguardo alla città. Venti anni fa sembrava che Troia fosse solo una piccola rocca di appena duemila metri quadri; ora sappiamo che invece aveva una dimensione di 30 ettari, una città d oro in mezzo all ambra dei campi di grano. Prima sembrava che attorno al 1200 a.c. Troia fosse un posto squallido i cui giorni d oro erano ormai lontani, ma ora sappiamo che nel 1200 la città era al culmine dello splendore. Altre fonti indipendenti confermano che nel Vicino Oriente antico Troia era una città proverbiale, e queste testimonianze esterne non provengono da Omero o da fonti greche, ma da testi ittiti. In questi MONDOLIBRI S.P.A. PIVA: PAG. 2

3 documenti la città che Omero chiama «Troia» o «Ilio» è indicata come Taruisa o Wilusha, e nella forma più antica del greco, Ilion si diceva Wilion, Una generazione fa gli studiosi pensavano che i Troiani fossero greci, come gli uomini che li attaccarono, ma altre testimonianze più recenti fanno pensare diversamente. La pianta urbana di Troia recentemente scoperta sembra una città più anatolica che greca. La combinazione che vi si ritrova di rocca e città inferiore, la sua architettura delle case e delle mura e le sue pratiche religiose e sepolcrali sono tutte tipicamente anatoliche, così come la gran parte della ceramica. Ovviamente a Troia si trovavano anche ceramiche e persone greche, ma non in numero predominante. Nuovi documenti suggeriscono che molti Troiani parlassero una lingua molto vicina all ittita e che Troia fosse alleata degli Ittiti; e i nemici degli alleati di Troia erano i Greci. I Greci erano i Vichinghi dell età del Bronzo. Costruirono alcune delle prime navi da guerra della storia. In grandi spedizioni o in sortite minori, su richiamo del re o in scorrerie piratesche, come soldati di leva o come commercianti che all occorrenza si trasformavano in predoni, come mercenari, ambasciatori o ospiti ereditari, i Greci si lanciarono oltre l Egeo e nel Mediterraneo orientale e centrale, con una mano sul timone e l altra sull elsa della spada. La vista di un becco di uccello sulla ruota di prora di una galea greca era per un isolano del Mediterraneo o per un abitante dell Anatolia quello che la vista di una testa di drago sulla ruota di prora di una nave vichinga era per un anglosassone. Nel XV secolo a.c. i Greci conquistarono Creta, le Isole Egee sud-occidentali e la città di Mileto sulla costa egea dell Anatolia, prima di rivolgersi a est verso la Licia e al di là del mare verso Cipro. Nel XIV secolo sobillarono i ribelli contro i signori ittiti dell Anatolia occidentale. Nel XIII secolo iniziarono a farsi strada nelle isole dell Egeo nord-orientale, il che rappresentava una grande minaccia per Troia. Nel XII secolo si unirono a quell ondata di razziatori, a noi noti come «Popoli del Mare», che scese prima su Cipro, poi sui Levante e sull Egitto e infine si stabilì in quella che divenne la Palestina. La guerra di Troia, che probabilmente risale al 1200 a.c. circa, è solo il pezzo di un puzzle più grande. Ma se il quadro che ne risulta si basa su Omero, differisce alquanto dall impressione che i lettori ricavano dai suoi poemi. E «impressione» è la parola giusta, perché gran parte dei luoghi comuni sulla guerra, dal tallone di Achille agli avvertimenti di Cassandra, non si trovano affatto in Omero. Consideriamo che cosa dice Omero: narra la storia in due lunghi poemi, l iliade o «storia di Ilio», cioè Troia, e l Odissea o «storia di Odisseo». Stando a questi testi, la guerra di Troia durò dieci anni. Il conflitto vide contrapposta la ricca città di Troia e i suoi alleati contro una coalizione di tutta la Grecia. Era la più grande guerra della storia, che coinvolse almeno uomini in ogni esercito, nonché 1184 MONDOLIBRI S.P.A. PIVA: PAG. 3

4 navi greche. Vide schierati eroici campioni da una parte e dall altra. Fu così importante che gli dèi dell Olimpo vi presero parte attivamente. Troia era una città splendida e una fortezza impenetrabile. La causa della guerra fu la seduzione da parte del principe Paride di Troia della bella Elena, regina di Sparta, oltre alla perdita del tesoro che i due portarono via con sé. I Greci sbarcarono a Troia e chiesero che Elena e il tesoro tornassero al marito di lei, Menelao, re di Sparta. Ma i Troiani rifiutarono. Nei nove anni di guerra che seguirono, i Greci devastarono e saccheggiarono la campagna troiana e le isole circostanti, ma non fecero alcun progresso verso la città di Troia. Paradossalmente, l Iliade si concentra sulla battaglia campale sulla piana di Troia, anche se gran parte della guerra fu combattuta da qualche altra parte e consistette in scorrerie. Inoltre, l Iliade si concentra su soli due mesi del nono anno del lungo conflitto. In questo nono anno l esercito greco rischiò di andare in pezzi. Un epidemia micidiale fu seguita da un ammutinamento da parte del più grande guerriero della Grecia, Achille. Il motivo del conflitto fu anche stavolta una donna: la bella Bnseide, un premio di guerra, ingiustamente strappata ad Achille dal comandante in capo delle forze greche, Agamennone. Un furioso Achille si ritirò insieme ai suoi uomini dalla lotta. Agamennone condusse il resto dell esercito alla battaglia, e gran parte dell Iliade è un resoconto truculento e dettagliato di quattro giorni sul campo di battaglia. I Troiani, condotti dal principe Ettore, sfruttarono l assenza di Achille e riuscirono quasi a respingere in mare i Greci, All ultimo momento, Achille permise al suo luogotenente e amico intimo Patroclo di riportare i suoi uomini in battaglia per salvare l accampamento greco. Patroclo ebbe successo ma esagerò, ed Ettore lo uccise sulla piana di Troia. Per vendetta, Achille tornò in battaglia, fece strage di nemici e uccise Ettore, ed era così infuriato che fece scempio del suo cadavere. Il re di Troia Priamo supplicò Achille di restituirgli il corpo di suo figlio Ettore per cremarlo e seppellirlo, e Achille, più triste ma più saggio, alla fine acconsentì. Sapeva di essere anche lui destinato a morire ben presto in battaglia. L Iliade termina con il funerale di Ettore. L Odissea è ambientata dopo la guerra e per lo più descrive il difficile viaggio di ritorno dell eroe greco Odisseo. In una serie di flashback il poema spiega come Odisseo portò i Greci alla vittoria a Troia escogitando l astuto trucco di farne entrare un manipolo dentro la città nel cavallo di Troia, operazione che condusse di persona. Achille non ebbe ruolo nella vittoria finale, perché era morto da tempo. L Odissea mostra anche Elena nuovamente a Sparta con Menelao, ma Omero tralascia quasi tutto il resto della guerra. Bisogna ricorrere ad altri poeti greci e romani, di solito minori, per avere ulteriori dettagli. Enea è un personaggio minore nell Iliade, ma il protagonista di un poema epico in latino molto più tardo scritto da Virgilio, l Eneide. Virgilio fa di Enea il fondatore di Roma (o più precisamente della città MONDOLIBRI S.P.A. PIVA: PAG. 4

5 italica che in seguito avrebbe fondato Roma). Ma in Omero Enea è destinato a diventare re di Troia dopo che i Greci ripartono e i Troiani ricostruiscono la città. Si osservi ora come le nuove testimonianze modifichino questo quadro: quasi tutto ciò che pensavamo di sapere sulla guerra di Troia è sbagliato. Nell opinione precedente, la guerra era stata decisa sulla piana di Troia da duelli fra i campioni, la città assediata non aveva mai avuto alcuna speranza contro i Greci e il cavallo di Troia doveva essere stato un mito. Ma ora sappiamo che la guerra di Troia consistette soprattutto in un conflitto a bassa intensità e attacchi ai civili, e somigliò più alla guerra contro il terrorismo che alla seconda guerra mondiale. Non ci fu alcun assedio di Troia. I Greci erano sfavoriti e solo un trucco permise loro di prendere Troia, e questo trucco può ben essere stato il cavallo di Troia. Aggiornata il lunedì 21 aprile 2008 Edizione Mondolibri S.p.A., Milano MONDOLIBRI S.P.A. PIVA: PAG. 5