DELLE ENERGIE RINNOVABILI A CROTONE
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- Gianpaolo Casini
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1 Sezione Energia & Ambiente POLO PER L INNOVAZIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI A CROTONE aggiornamento 03 ottobre 2008
2 PREMESSE Realizzazione di un Tavolo di Lavoro per concretizzare le proposte formulate nel 2006 da Confindustria Crotone per l avvio del POLO Obiettivi: valorizzare gli insediamenti produttivi già esistenti ed in programmazione; sviluppare attività di ricerca ed innovazione nel campo delle fonti rinnovabili e della tutela dell ambiente in partnership con istituzioni scientifiche di interesse nazionale e locale; contribuire a rafforzare il trasferimento tecnologico nelle imprese locali; offrire condizioni competitive per l attrazione di grandi imprese e la localizzazione di nuove attività produttive sul territorio provinciale. Slide 2
3 IL QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO Il Consiglio Regionale della Calabria: approvato il Piano Energetico Ambientale della Calabria (PEAR), con la deliberazione del La Provincia di Crotone: adottato il proprio Piano d Azione Locale per l Energia; approvato il Piano Strategico per l Ambiente; attivato le procedure per la costituzione di una base anche giuridica del POLO; iniziato, al fine di dare attuazione al Polo, la redazione del PIANO del POLO. Slide 3
4 LE LINEE STRATEGICHE DI CONFINDUSTRIA CROTONE Aspetti fondamentali di metodo: è indispensabile il coordinamento e l integrazione tra le Istituzioni e gli operatori economici presenti sul territorio, nel rispetto dei ruoli di ciascuno e con la convinzione che tali iniziative siano urgenti, indifferibili e strategiche per lo sviluppo del territorio; le iniziative da sviluppare devono essere realistiche e non potranno prescindere dal consolidamento e la valorizzazione delle realtà industriali già esistenti ed operanti sul territorio. Slide 4
5 Gestione degli obiettivi: LA PARTNERSHIP ISTITUZIONI PUBBLICHE - AZIENDE PRIVATE rafforzare le attività di ricerca e di sviluppo nel settore delle tecnologie energetiche, delle fonti rinnovabili, della gestione integrata ed intelligente del territorio; accelerare l insediamento e la crescita delle iniziative imprenditoriali afferenti il settore energetico; raccogliere e gestire strategicamente i finanziamenti pubblici e privati finalizzati alla ricerca scientifica e alla formazione tecnica e professionale; concentrare e sviluppare il know-how specialistico; raggiungere la massa critica necessaria ad investire con successo nella ricerca e a conquistare nuovi segmenti di mercato emergenti; organizzare la promozione e gli scambi con altre realtà detentrici di know-how scientifico di altissimo profilo; implementare reti di comunicazione finalizzate alla gestione del territorio; sviluppare servizi innovativi di gestione e manutenzione degli assets industriali presenti e futuri. Slide 5
6 L Ente gestore del Polo: LA PARTNERSHIP ISTITUZIONI PUBBLICHE - AZIENDE PRIVATE potrebbe assumere le vesti del Consorzio, sia esso a responsabilità limitata che per azioni; il Consorzio non persegue finalità di lucro; il Consorzio ha lo scopo di intraprendere iniziative idonee allo sviluppo, nella provincia di Crotone, di un distretto nel settore delle tecnologie energetiche, delle fonti rinnovabili e della gestione del territorio; Il Consorzio si propone di elaborare le linee strategiche e di svolgere le attività di sviluppo e di coordinamento del Polo, assumendo un ruolo di rappresentanza dei soci nei confronti degli interlocutori esterni locali, nazionali ed internazionali; Il Consorzio può partecipare a Società di capitali, ad associazioni, consorzi o altri organismi che svolgano attività conformi, connesse e strumentali al perseguimento delle finalità del Consorzio stesso. Slide 6
7 I Soci del Consorzio LA PARTNERSHIP ISTITUZIONI PUBBLICHE - AZIENDE PRIVATE A. Consorzio di Gestione privato Pro: facilità di gestione dei finanziamenti Contro: strategie gestionali individuali, assenza di sinergia con le Istituzioni locali, esigua capacità nell attrarre finanziamenti pubblici B. Consorzio di Gestione pubblico Pro: gestione pubblica degli obiettivi Contro: assenza di sinergie con gli industriali, con il loro know-how, con lo sviluppo degli investimenti privati C. Consorzio di Gestione pubblico/privata: le Aziende, tramite Confindustria Crotone ed eventualmente in modo individuale, partecipano in maniera egualitaria unitamente alle principali Istituzioni locali, come Provincia, Comune, Regione Calabria, ecc. al Consorzio e gestiscono il Polo Pro: garanzia di perseguire gli obiettivi socio-economici del territorio, gestione pubblico/privata, gestione sinergica delle attività, alta capacità nell attrarre finanziamenti, coinvolgimento di tutti gli interessi del territorio Contro: - Slide 7
8 LA PARTNERSHIP ISTITUZIONI PUBBLICHE - AZIENDE PRIVATE Le nuove realtà imprenditoriali gestite con finalità esclusivamente imprenditoriali, con management di alto profilo professionale, idonee alla redditività degli investimenti; costituite sotto forma di NewCo; capitale sociale sottoscritto solo ed esclusivamente da soci privati avendo quale scopo ultimo quello della remunerazione degli investimenti. Slide 8
9 LA PARTNERSHIP ISTITUZIONI PUBBLICHE - AZIENDE PRIVATE Schema di gestione degli obiettivi del POLO Società Consortile (s.r.l./s.p.a) di Gestione del Distretto Energetico Gestisce, nella provincia di Crotone, la strategia di rafforzamento delle attività di ricerca e di sviluppo nel settore delle tecnologie energetiche, delle fonti rinnovabili, della gestione integrata ed intelligente del territorio, nonché di accelerazione dell insediamento e della crescita delle iniziative imprenditoriali afferenti il medesimo settore. Imprenditori privati NewCo Generazione elettrica da fotovoltaico NewCo Generazione elettrica da olio vegetale NewCo Generazione elettrica da alghe Slide 9
10 IDENTITÀ DEL DISTRETTO Descrizione del progetto: creazione dell identità del POLO: denominazione, logo e procedure organizzative. Denominazione del Consorzio di gestione del Polo: Consorzio N.E.T. - Natura Energia Territorio Logo del Consorzio: Se il logo verrà utilizzato come simbolo esclusivamente dell associazione Confindustria, potrebbe essere abbinato al logo Confindustria, come segue: Slide 10
11 CITTADINANZA DEL DISTRETTO NEL SUO TERRITORIO Obiettivi: individuare i bisogni del territorio; modificare, se necessario e ove possibile, in itinere gli elementi del progetto del Polo, qualora particolari esigenze fossero significative per tutti gli attori locali; organizzare e perfezionare attività di comunicazione ed informazione in favore del territorio; coordinare gli operatori del Polo con le Istituzioni Pubbliche e con tutti i soggetti, comprese le Università, che svolgano attività rilevante ai fini degli obiettivi prefissati; creare una struttura dedicata che coinvolgerà gli operatori economici partecipanti al Polo e di cui si avvarrà quanto ad esperienze dirette, che dovrà svolgere l attività di informazione e comunicazione in maniera continuativa in modo da costruire, coltivare e sviluppare un rapporto di fiducia con il territorio, rafforzando la credibilità delle singole imprese e di tutto il Polo. Slide 11
12 SCHEMA ORGANIZZATIVO INIZIATIVE DEL DISTRETTO I progetti del POLO Capitoli A. Innovazione B. Efficienza Iniziative A.1. Polo Formativo Tecnologico per l Energia e l Ambiente A. 2. Comunicazione e Cittadinanza d Impresa A.3. Filiera per la produzione di biocombustibili A.4. Creazione di Imprese Innovative tramite spin-off e start-up B.1. Filiera agroenergetica B.2. Valorizzazione dei sottoprodotti delle aziende di filiera B.3. Sviluppo attività di outsourcing B.4. Sinergie per il territorio Progetti Slide 12
13 SCHEMA ORGANIZZATIVO INIZIATIVE DEL DISTRETTO A. Innovazione Iniziative A.1. Polo Formativo Tecnologico per l Energia e l Ambiente A.2. Comunicazione e Cittadinanza d Impresa A.3. Filiera per la produzione di biocombustibili A.4. Creazione di Imprese Innovative tramite spin- off e start-up Progetti Ricerca su colture dedicate, alghe, oli vegetali per biocombustibili Mappatura dei bisogni del Distretto Formazione continua col supporto di ENEA, PSKR, Università (NETLAB) Corso Alta Specializzazione Energy Manager Identità del Distretto Bilancio Sociale del Distretto Informazione scuole - stampa specializzata - media Struttura di coordinamento della comunicazione e dei rapporti con le Istituzioni Partnership con imprese titolari del Know-how Generazione elettrica da fotovoltaico Generazione elettrica da alghe Generazione elettrica da oli vegetali Slide 13
14 SCHEMA ORGANIZZATIVO INIZIATIVE DEL DISTRETTO B. Efficienza Iniziative B.1. Filiera agroenergetica B.2. Valorizzazione dei sottoprodotti delle aziende di filiera B.3. Sviluppo attività di outsourcing B.4. Sinergie per il territorio Progetti Intesa con Associazioni di Agricoltori e tutti i soggetti potenzialmente protagonisti della Filiera Consorzio per l acquisto di combustibili rinnovabili provenienti da Filiera Corta Sperimentazioni con Enti Pubblici Produzione di pellets per uso industriale Recupero del calore dai processi di produzione elettrica nel Distretto per l essiccazione della biomassa (sansa, etc.) New-Co per fornitura servizi specializzati (logistica, commerciale, legale, know-how) alle aziende del Distretto e al territorio mediante sfruttamento delle esperienze dei partner del Distretto medesimo Risparmio energetico sul territorio Qualificazione dei fornitori Slide 14
15 BILANCIO SOCIALE DEL DISTRETTO Presenterà per la prima volta in Europa un Distretto ed il suo rapporto con gli stakeholders all interno di un sistema territoriale complesso, caratterizzato da quattro capitali: il capitale economico, quello umano, quello sociale e quello naturale Sarà strutturato su due livelli: uno relativo alla rendicontazione del Distretto, l altro relativo alla valutazione del sistema territoriale Per ogni capitale a livello territoriale sarà effettuata un analisi descrittiva dei principali indicatori di contesto e della loro evoluzione nel passato, utile a tracciare un quadro di riferimento entro il quale valutare il contributo del Distretto alle diverse dimensioni della sostenibilità. Le risultanze di quest analisi saranno poi messe in relazione con le attività del Distretto e delle aziende aderenti ad esso I framework metodologici saranno le linee guida per la redazione dei bilanci di sostenibilità di Global Reporting Initiative-G3, il Modello 4 Capitali ed il modello messo a punto dal Gruppo Bilancio Sociale GBS Slide 15
16 BILANCIO SOCIALE DEL DISTRETTO Cittadinanza del Distretto, declinata sui quattro asset: Capitale economico Sostenibilità economica delle attività svolte, distribuzione del valore aggiunto, resilienza Capitale umano Skill, diritti, opportunità, capacity building, Capitale Sociale Reti di attori, governance, trasparenza, legalità Capitale naturale Dotazione di risorse naturali, concentrazione di inquinanti, minimizzazione degli impatti ambientali e contributo alla risoluzione di problemi ambientali locali pressanti Slide 16
17 BILANCIO SOCIALE DEL DISTRETTO Elementi del progetto: Non solo un documento, ma un processo che incardini, da un punto di vista organizzativo, una serie di attività. Il Bilancio Sociale è quindi: Uno strumento per migliorare i processi, in particolare quelli di dialogo e confronto con il territorio Un occasione per incontrare alcuni attori facendo emergere criticità e opportunità della presenza delle aziende aderenti al Distretto sul territorio Una base informativa per rispondere, in maniera proattive alle richieste del territorio Da un punto di vista metodologico, il Bilancio Sociale svilupperà il tema dei 4 capitali, con una logica prospettica, di contratto con il territorio (e non solo quindi di rendicontazione) mettendo in luce le interrelazioni e le possibili sinergie fra i punti di forza e di debolezza del territorio e le attività presenti e future delle aziende aderenti al Distretto. Slide 17
18 PROGETTO NETLAB Descrizione del progetto: creazione di una scuola di specializzazione nell ambito del Polo per l Innovazione, su temi specifici di interesse comune. Obiettivo: sviluppo di un Centro di Eccellenza sulle tecnologie per le energie rinnovabili e l ambiente, operante in maniera modulare al fine di soddisfare sia esigenze comuni agli operatori del Polo (tecnologie convergenti, temi legali, economici, ambientali, territoriali, formativi) sia interessi più specifici correlati ad esigenze individuali di ogni operatore. Collaborazioni di ricerca e progetti scientifici con l ENEA, il Parco Scientifico e Tecnologico di Crotone, i dipartimenti delle Università Nome: NetLab Logo: NetLab prevede momenti di istruzione teorica, di addestramento pratico, di interazione con professionalità esterne, di libero confronto, di verifica strutturata delle differenze tra competenze richieste e capacità acquisite. Slide 18
19 SISTEMA NETLAB MAPPA RESPONSABILITA MAPPA DEI MESTIERI CATALOGO OFFERTA FORMATIVA PERCORSO FORMATIVO DI MESTIERE MANUALE PARTECIPANTE MANUALE FORMATORE ALTRI SUPPORTI PEDAGOGICI VALUTAZIONE FORMAZIONE BISOGNO FORMATIVO TRASMISSIONE KNOW-HOW FEED-BACK PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE ON THE JOB FORMATORI VALUTAZIONE PARTECIPANTE GAP DI COMPETENZE ESTERNI INTERNI SCHEDA VALUTAZIONE PARTECIPANTE FOLLOW UP SUL CAMPO COLLOQUIO DI VALUTAZIONE FORMAZIONE DEI FORMATORI LA PREPARAZIONE L EROGAZIONE IL CONTROLLO Slide 19
20 DOCUMENTI NETLAB Catalogo offerta formativa LIVELLO AREA CORSO BASE/ AVANZ. CODICE RELATORE DESTINATARI Gestione e Coordinamento offerta formativa LIVELLO AREA CORSO BASE/ AVANZ. CODICE PERIODO RELATORE Slide 20
21 CORSO ALTA SPECIALIZZAZIONE ENERGY MANAGER (successivamente MASTER UNIVERSITARIO) Obiettivo: arricchire le conoscenze dei partecipanti con i metodi e gli strumenti che permettono di realizzare analisi di tipo tecnico e / o economico per raggiungere risparmi di costo nell acquisto e / o nel consumo dell energia Periodo del 1 Corso: maggio luglio 2008 Attività formative: attività di aula dedicate all acquisizione delle tecniche professionali e attività applicative con simulazioni di lavori di pratica professionale realizzazione di un lavoro professionale / project work o di uno stage aziendale della durata variabile da 1 a 3 mesi in relazione alla disponibilità delle aziende ospitanti Partecipanti al 1 Corso: 7 laureati di 1 e 2 livello in Ingegneria Gestionale, Ambientale, Meccanica e Chimica. Materie affrontate: I compiti ed il ruolo dell Energy Manager, Audit energetici, Politiche e normative energetiche, Capacità manageriali e relazionali Relatori: professionisti, responsabili aziendali, professori dell Università della Calabria ed esperti Organizzatori: Consorzio Laif, Biomasse Italia Sponsor: Confindustria Crotone, Enea, Biomasse Italia, Biotrade Slide 21
22 FILIERA CORTA Descrizione progetto: sviluppare sul territorio calabrese un arboricoltura da legno a ciclo breve di specie arboree a rapida crescita, destinato ad offrire una significativa ed importante fonte di approvvigionamento di biomassa energetica, dando supporto alla riconversione agricola dei terreni attualmente non produttivi Obiettivi: Slide 22
23 FILIERA CORTA Definizione dell Idea Progettuale Sviluppo di piantagioni a rapido accrescimento per la produzione di biomassa legnosa da destinare all alimentazione degli centrali termoelettriche a biomassa Utilizzo di circa ettari di terreno entro 7 anni partendo dal 2008 Produzione su lotti di dimensione variabile, comunque non inferiori a 5 ettari, con operatori agricoli, associati, individuali o raggruppati in consorzi Identificazione dei differenti ruoli da interpretare lungo la filiera, in funzione delle diverse e specifiche competenze necessarie Slide 23
24 FILIERA CORTA Identificazione dei Ruoli Industriali Proprietario di Terreni: assicura la disponibilità del terreno in concessione Produttore di Materiale Genetico: fornisce il materiale vegetale (sementi e piantine) Esecutore dei Lavori Agricoli: esegue i lavori su specifica Slide 24
25 FILIERA CORTA Identificazione dei Ruoli Industriali Detentore del Know How Agro-Industriale: indica la specifica di lavorazione Ditta per Taglio Legno e Cippatura: esegue il taglio e la eventuale cippatura con macchinari specifici Slide 25
26 FILIERA CORTA Identificazione dei Ruoli Industriali Ditta di Trasporto della Biomassa: trasporto su camion in Centrale Utilizzatore della Biomassa Prodotta Slide 26
27 FILIERA CORTA Offerta Concreta COSA CERCHIAMO TERRENI IN AFFITTO PER COGLIERE INSIEME LE OPPORTUNITÀ COSA OFFRIAMO CONTRATTI IMMEDIATI REALI OPPORTUNITÀ POTENZIALI RISCHI Slide 27
28 FILIERA CORTA Processo di Valutazione dei Terreni COMPILAZIONE MODULO (VAL.TE. VAL.TE.) ALLEGANDO UNA Processo VISURA di CATASTALE Valutazione DEL TERRENO dei Terreni A CURA DEL PROPRIETARIO TERRIERO PRE-VALUTAZIONE IN BASE AI DATI RIPORTATI SUL MODULO VAL.TE. E SULLA VISURA A CURA DEL PRODUTTORE ENERGIA ELETTRICA SOPRALLUOGO SUL FONDO E PRELIEVO CAMPIONE TERRENO A CURA DEL PRODUTTORE ENERGIA ELETTRICA VALUTAZIONE FINALE A CURA DEL PRODUTTORE ENERGIA ELETTRICA SOTTOSCRIZIONE CONTRATTO Slide 28
29 FILIERA CORTA Modulo VAL.TE. Slide 29
30 FILIERA CORTA Tipologia dei Terreni Target TERRENI MARGINALI NON DESTINATI A PRODUZIONI ALIMENTARI NON IRRIGUI TARGET Le culture a scopo energetico non devono entrare in competizione con la filiera alimentare Slide 30
31 FILIERA CORTA Meccanismo di Formazione del Prezzo della Biomassa La produzione di biomassa legnosa da S.R.F. non deve prevedere costi di produzione superiori a quelli della equivalente biomassa attualmente approvvigionata sul mercato locale; Offrendo la Legge Finanziaria 2008 un incentivo alla coltivazione in filiera corta, tale incentivo deve essere distribuito tra il segmento agro-industriale e quello energetico della filiera complessiva, secondo un meccanismo di formazione del prezzo concordato tra i protagonisti principali della Filiera Corta. Slide 31
32 FILIERA CORTA Già sviluppato il nuovo modello di business della filiera corta con i ruoli di tutti gli attori della parte agro-industriale Già definito il modello economico-finanziario di ripartizione degli incentivi tariffari tra i partecipanti alla filiera corta; questo modello, trasferito in un software dedicato (FoREM), diventa la base di definizione degli accordi commerciali con la massima trasparenza per tutti gli operatori Slide 32
33 FILIERA CORTA Modello operativo costruzione filiera corta ALLASIA PARTNER DI BUSINESS MODELLO DI BUSINESS Accordo Quadro Associativo Reg + Prov. Contratto partner di business Contratti con operatori Legale Assicurazione Allegati commerciali ai contratti Modello economico Posizionamento economico progetto Terreno Terreno + Cure cult. Capofila TO DO -Specifiche tecniche -Selezione fonti attivazione rifiuto Slide 33
34 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 34
35 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 35
36 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 36
37 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 37
38 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 38
39 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 39
40 SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLA FILIERA CORTA LEGNOSA Slide 40
41 FILIERA CORTA - CONVEGNO Slide 41
42 QUALIFICAZIONE FORNITORI Descrizione del progetto: definizione di una procedura per la qualificazione dei fornitori delle aziende aderenti al distretto al fine di promuovere le best practices delle aziende più qualificate dal punto di vista tecnicoprofessionale, organizzativo, etico, ambientale, sociale e della sicurezza del lavoro Passi da seguire: definire la procedura ed implementarla; definizione di un marchio da usare dai fornitori qualificati Slide 42
43 QUALIFICAZIONE FORNITORI - PROCEDURA Risultati conformi VALUTARE SECONDO CRITERIO "A" DI QUALIFICA Tempistiche accettabili Riconfermare periodicamente lista fornitori approvati Eventi rilevanti: - Non conformità - Aspetti significativi di un servizio REPERIRE NUOVI FORNITORI VALUTARE SECONDO CRITERIO "B" DI QUALIFICA AGGIORNARE LISTA FORNITORI APPROVARE LISTA AGGIORNATA FORNITORI GESTIRE LISTA FORNITORI A SEGUITO DI EVENTI RILEVANTI RIVALUTARE ANNUALMENTE SECONDO CRITERIO "A, B o C" DI QUALIFICA I FORNITORI VALUTARE SECONDO CRITERIO "C" DI QUALIFICA NOTA: I "criteri di qualifica" ed i "prodotti strategici" (= "materie prime, beni e servizi strategici") sono definiti dalle aziende del Distretto. Il medesimo procedimento è ammesso per l'aggiornamento periodico della valutazione su base storica. Slide 43
44 ALTRI PROGETTI PER IL FUTURO creazione di imprese innovative; lo sviluppo di attività di outsourcing; sistema procedurale organizzativo; risparmio energetico sul territorio; generazione di energia elettrica da fotovoltaico attraverso la gestione condivisa da parte degli operatori del distretto di un impianto di medio - grande dimensione; valutazione della competitività di generazione elettrica diffusa sul territorio con impianti di piccola taglia attraverso la sperimentazione su immobili delle aziende del distretto; generazione di energia elettrica mediante l utilizzo di alghe con tecnologia innovativa; realizzazione di una filiera per l approvvigionamento di olio vegetale da utilizzare quale combustibile per la produzione di energia elettrica; valorizzazione dei sottoprodotti di filiera: (1) produzione pellets per uso industriale; (2) recupero calore dai processi produttivi per l essicazione della biomassa. Slide 44
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