Premessa 3. 1 Tavola 1 Adeguatezza Patrimoniale Informativa qualitativa Informativa quantitativa 6

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Premessa 3. 1 Tavola 1 Adeguatezza Patrimoniale 4 1.1 Informativa qualitativa 4 1.2 Informativa quantitativa 6"

Transcript

1 General Motors Financial Italia SpA - Informativa al Pubblico -

2 Indice Premessa 3 1 Tavola 1 Adeguatezza Patrimoniale Informativa qualitativa Informativa quantitativa 6 2 Tavola 2 Rischio di credito: informazioni generali Informativa qualitativa Informativa quantitativa 12 3 Tavola 3 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato Informativa qualitativa Informativa quantitativa 16 4 Tavola 4 Rischio di credito: tecniche di attenuazione del rischio Informativa qualitativa Informativa quantitativa 19 5 Tavola 5 Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Informativa quantitativa 22 6 Tavola 6 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Informativa qualitativa Informativa quantitativa 24 2

3 Premessa Il presente documento costituisce l Informativa al Pubblico fornita da General Motors Financial Italia SpA in ottemperanza a quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell Elenco Speciale Circ. di Banca d Italia n. 216 del 5 agosto 1996 e successivi aggiornamenti che regola l attuazione di quanto stabilito dal III Pilastro del Comitato di Basilea 2 in materia di obblighi di informativa al pubblico all interno del più ampio contesto di regolamentazione prudenziale. La società General Motors Financial Italia SpA (già GMAC Italia SpA), di seguito denominata GMF Italia (o la Società), è la società italiana del Gruppo General Motors Financial, il quale svolge il ruolo di finanziaria captive di General Motors a livello internazionale principalmente mediante l erogazione di servizi finanziari destinati alle concessionarie automobilistiche e di finanziamenti rateali finalizzati all acquisto di autoveicoli. La società GMF Italia presenta la seguente compagine azionaria: GMF Europe Hold.co Limited che detiene il 99,6% delle azioni; GMF International LLC che detiene lo 0,4% delle azioni. Il capitale sociale sottoscritto e interamente versato è pari a Euro Il Capitale sociale, composto da n azioni ordinarie del valore nominale di 10,00 cadauna, è, per azioni, di proprietà, al 31 dicembre 2014, di GMF Europe Hold.co Limited e per le restanti azioni di proprietà di GMF International LLC. GMF Italia è soggetta al controllo, nonché all attività di direzione e coordinamento, da parte di General Motors Company. 3

4 TAVOLA 1 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE INFORMATIVA QUALITATIVA Metodi di valutazione del Capitale Interno GMF Italia procede in autonomia ad un accurata identificazione dei rischi ai quali è esposta in relazione alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Tale processo si fonda su idonei sistemi aziendali di gestione del rischio, prevede adeguati meccanismi di governo societario e una struttura organizzativa con linee di responsabilità ben definite ed efficaci sistemi di controllo interno. La Società misura la propria esposizione ai rischi di I e II Pilastro, così come definiti dalla Comitato di Basilea 2 e dalla Circolare di Banca d Italia n 216 del 5 Agosto 1996 e successivi aggiornamenti, al fine di verificare l adeguatezza del proprio Capitale Interno e garantire una sana e prudente gestione dell attività aziendale. I rischi sottoposti a valutazione, in base alla loro tipologia, possono essere misurati quantitativamente, attraverso l uso di modelli e metodologie di calcolo predeterminate, o qualitativamente, mediante tecniche specifiche ragionevolmente applicate in misura proporzionale alle grandezze considerate. I rischi rispetto ai quali la Società valuta la propria esposizione sono riepilogati nella tabella di seguito proposta: Tab Tassonomia dei Rischi PILASTRO TIPOLOGIA DI RISCHIO MISURABILE * NON MISURABILE * Primo Primo Primo Secondo Secondo Secondo Secondo Secondo Secondo Secondo Rischio di Credito Rischio di Mercato Rischio Operativo Rischio di Concentrazione Rischio di Tasso d'interesse Rischio di Liquidità Rischio Strategico Rischi derivanti da Cartolarizzazioni Rischio di Reputazione Rischio Residuo I rischi di I e II Pilastro definiti dal Comitato di Basilea 2 ritenuti rilevanti in relazione all operatività della Società, e pertanto sottoposti a valutazione, vengono misurati adottando le metodologie di calcolo previste dalla disciplina di vigilanza regolata da Banca d Italia e volte alla determinazione del livello di capitale complessivo da porre come presidio necessario per rispettare i limiti prudenziali imposti dalla normativa vigente. GMF Italia, inoltre, ha adottato metodi di quantificazione dei requisiti patrimoniali da porre a fronte dei rischi per i quali la Circolare di Banca d Italia n 216 del 5 agosto 1996 e successivi aggiornamenti non prevede modelli di misurazione predeterminati. Riguardo ai rischi non 4

5 misurabili quantitativamente, invece, la Società ha predisposto adeguate procedure interne volte a consentirne il costante monitoraggio e la mitigazione degli stessi. La Società conduce prove di stress ( stress testing ) per valutare la propria adeguatezza patrimoniale anche in situazioni che prevedono uno scenario particolarmente sfavorevole. In particolare, tali prove di stress sono basate sulla specificità e rilevanza dei rischi, al fine di: effettuare analisi di tipo what if, per valutare l effettiva esposizione ai rischi in circostanze avverse e il capitale interno necessario alla loro copertura; valutare, in modo analitico, la capacità della società di prevedere la propria vulnerabilità di fronte ad eventi eccezionali, ma plausibili e l accuratezza delle informazioni risultanti dai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali relativamente ai rischi a cui la Società risulta esposta. In particolare, le analisi di sensitività tramite stress test sono condotte sul rischio di credito, di concentrazione e di tasso d interesse e su eventuali altri fattori di rischio autonomamente identificati e considerati rilevanti per l operatività di GMF Italia. La Società, per la determinazione del capitale interno complessivo, utilizza l approccio cosiddetto building block semplificato, che consiste nel sommare ai requisiti prudenziali a fronte dei rischi di I Pilastro l eventuale capitale interno relativo agli altri rischi rilevanti. GMF Italia, nel proprio modello ICAAP, considera il capitale complessivo come coincidente con il patrimonio di vigilanza. 5

6 INFORMATIVA QUANTITATIVA Le informazioni riportate nelle tabelle che seguono risultano coerenti con le evidenze fornite nel documento ICAAP riferito al 31 dicembre Tabella Requisito patrimoniale a fronte del Rischio di Credito RISCHIO DI CREDITO AL PORTAFOGLIO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO ASSORBIMENTO DI CAPITALE ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA AMMINISTRAZIONI CENTRALI E BANCHE INTERMEDIARI VIGILATI IMPRESE E ALTRI SOGGETTI ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO ESPOSIZIONI SCADUTE E DETERIORATE ALTRE ESPOSIZIONI TOTALE TOTAL CAPITAL RATIO 15,13% Tabella Requisito patrimoniale a fronte del Rischio di Concentrazione RISCHIO DI CONCENTRAZIONE AL INDICE DI VALORE DELL'ESPOSIZIONE HERFINDAHL COSTANTE PD GRANULARITY ADJUSTMENT ,71831% 0, Tabella Requisito patrimoniale a fronte del Rischio di Cambio RISHIO DI CAMBIO AL POSIZIONE COMPLESSIVA DOLLARO STERLINA TOTALE TITOLI CONTRATTI A TERMINE IN VALUTA CURRENCY FUTURES OPZIONI E CONTRATTI A PREMIO SU VALUTE SWAPS QUOTE DI OICR ALTRI CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE LUNGHE CORTE TOTALE IN EURO LUNGHE Fattore di ponderazione 8% REQUISITO PATRIMONIALE PATRIMONIALE

7 Tabella Requisito patrimoniale a fronte del Rischio Operativo RISCHIO OPERATIVO AL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE - METODO BASE IMPORTO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ANNO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ANNO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE ANNO MEDIA ARITMETICA COEFFICIENTE DI PONDERAZIONE 15% ASSORBIMENTO DI CAPITALE Tabella Patrimonio di Vigilanza PATRIMONO DI VIGILANZA AL ELEMENTI CONSUNTIVO STRESSED CAPITALE SOCIALE VERSATO RISERVE ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ( ) ( ) RISULTATO D'ESERCIZIO ( ) TOTALE PATRIMONIO DI BASE PASSIVITA' SUBORDINATE DI 2 LIVELLO FILTRI PRUDENZIALI NEGATIVI: RISERVA DA VALUTAZIONE IAS DEL TFR ( ) ( ) TOTALE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE PATRIMONIO DI VIGILANZA Il patrimonio supplementare include il prestito subordinato di Euro 25 milioni, erogato dalla società del gruppo GMF International B.V. e che presenta i requisiti 1 di computabilità previsti dalla normativa vigente (Banca d Italia - Circ. n 216 del 5 agosto 1996 e successivi aggiornamenti), e la riserva da valutazione IAS del Fondo TFR (IAS 19 revised), pari a Euro , che rappresenta un filtro prudenziale negativo e che ne riduce a Euro il totale complessivo. Alla data del 31 dicembre 2014, nessun elemento è computato nel patrimonio di vigilanza di 3 livello che, pertanto, è pari a zero. 1 Il prestito subordinato concorre alla formazione del patrimonio di vigilanza poiché soddisfa espressamente i seguenti requisiti: a. in caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali della società il debito sia rimborsato solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b. la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni; c. il rimborso anticipato del prestito avvenga solo su iniziativa della società previo il nulla osta della Banca d Italia. I contratti non devono presentare clausole in forza delle quali, in casi diversi da quelli indicati ai punti a., b. e c., il debito diventi rimborsabile prima della scadenza. 7

8 Tabella Sintesi degli assorbimenti patrimoniali CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO AL CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO CONSUNTIVO STRESSED RISCHIO DI CREDITO RISCHIO DI MERCATO RISCHIO OPERATIVO TOTALE ASSORBIMENTO RISCHI PRIMO PILASTRO RISCHIO DI CONCENTRAZIONE RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE RISCHIO LIQUIDITA' RISCHIO DA CARTOLARIZZAZIONI RISCHIO STRATEGICO - - TOTALE ASSORBIMENTO RISCHI SECONDO PILASTRO TOTALE CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO PATRIMONIO DI VIGILANZA ECCEDENZA PATRIMONIALE Tier 1 Ratio (Patrimonio di Base / RWA I & II Pilastro) 6,80% 4,30% Total Capital Ratio (Patrimonio di Vigilanza / RWA I & II Pilastro) 10,08% 6,42% Grafico Capitale Interno Complessivo e Assorbimenti Patrimoniali Tabella Rischi: dati consuntivi al 31/12/2014 Tabella assorbimenti patrimoniali al 31/12/2014 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE 20,32% RISCHIO DI CONCENTRAZIONE 6,87% RISCHIO OPERATIVO 4,64% RISCHIO DI MERCATO 0,06% RISCHIO DI CARTOLARIZZAZIO NE 1,46% ECCEDENZA PATRIMONIALE 40,49% TOTALE ASSORBIMENTO RISCHI PRIMO PILASTRO 42,47% RISCHIO DI CREDITO 66,65% TOTALE ASSORBIMENTO RISCHI SECONDO PILASTRO 17,05% La Società, con l obiettivo di valutare la propria vulnerabilità al verificarsi di eventi particolarmente sfavorevoli, considerato anche l attuale contesto macroeconomico e la situazione del mercato automobilistico in miglioramento, ma non ancora ottimale, ha condotto delle prove di stress, sui dati consuntivi al 31 dicembre 2014, su specifici rischi cui essa risulta esposta. In particolare, si è ipotizzato: il trasferimento del 3% del portafoglio in bonis esistente, pari a circa Euro 7 milioni, tra le esposizioni scadute deteriorate superiori a 90 giorni verso le concessionarie, non assistite da garanzie bancarie a mitigazione del rischio gravante integralmente sulla Società; il trasferimento del 2% del portafoglio in bonis esistente, e residuo dopo l applicazione della precedente ipotesi di stress, pari a circa Euro 4,7 milioni, tra le esposizioni in sofferenza verso le concessionarie. 8

9 il trasferimento del 6%, del portafoglio in bonis esistente, pari a circa Euro 15,4 milioni, tra le esposizioni scadute deteriorate superiori a 90 giorni verso la clientela composta prevalentemente da famiglie, a causa del perdurare della crisi economica che ha effettivamente ridotto il potere d acquisto dei consumatori finali. il trasferimento del 2% del portafoglio in bonis esistente, e residuo dopo l applicazione della precedente ipotesi di stress, pari a circa Euro 4,8 milioni, tra le esposizioni in sofferenza verso la clientela finale. una ponderazione più sfavorevole del rischio operativo, pari al 20% anziché al 15%, in considerazione di rischi generici connessi a variazioni dei processi e potenziali errate valutazioni delle strategie aziendali; un incremento del 25% delle esposizioni verso le concessionarie maggiormente rilevanti definite come Grandi Rischi, poiché l esposizione individuale o di gruppi connessi nei loro confronti supera il 10% del patrimonio di vigilanza, al fine di verificare gli effetti di un aumento della concentrazione del portafoglio commerciale; un incremento di circa 100 bps del costo medio dell indebitamento; un incremento del 50% dell utilizzo medio annuo della linea di credito erogata dalla Tesoreria del Gruppo (effettivamente utilizzata al per Euro 70,5 milioni) in caso di esigenze di liquidità non previste, con conseguente aumento degli oneri finanziari per Euro 2,1 milioni; un ulteriore requisito patrimoniale da porre a fronte del rischio derivante da cartolarizzazione nel caso in cui si verificasse un malfunzionamento delle procedure di gestione dell operazione di cartolarizzazione in essere. 9

10 TAVOLA 2 RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI GENERALI INFORMATIVA QUALITATIVA Definizioni di crediti scaduti e deteriorati utilizzate ai fini contabili Le attività ricomprese nel portafoglio in bonis sono costituite, rispettivamente, dai crediti finalizzati derivanti da contratti di finanziamento per il portafoglio al consumo e dai crediti vantati verso cedenti per operazioni di factoring. Da un punto di vista contabile la categoria di crediti al consumo, benché non scaduti da più di 90 giorni, è stata oggetto di svalutazione tenendo conto della loro incidenza sull esposizione complessiva. Credito al consumo Il limite per lo scaduto tecnico è fissato a 5 giorni lavorativi, trascorsi i quali, la Società attiva tutte le azioni necessarie per il recupero del credito. La politica di gestione delle attività scadute verso la clientela al consumo prevede la classificazione ad attività scadute non deteriorate di tutte le posizioni scadute o sconfinate entro i 90 giorni. Le posizioni scadute o sconfinate oltre i 90 giorni sono riportate tra le attività scadute deteriorate, coerentemente con quanto previsto dalla normativa di riferimento (Circ. BdI n.216 Parte prima - Sez. III Capitolo V Par ). Il trasferimento della posizione deteriorate a sofferenza avviene, al più tardi, quando lo scaduto è superiore a 150 giorni. A ciascuna pratica viene riconosciuto uno status in base alle probabilità ed al tipo di azione di recupero che può essere condotta. Credito ai concessionari Con riferimento al portafoglio commerciale, date le diverse variabili che contraddistinguono il rapporto con il cliente e insite nella diversa natura del business, la policy aziendale prevede che la classificazione a sofferenza venga di norma effettuata rispetto a posizioni che presentino almeno una partita scaduta o sconfinante da oltre 300 giorni a meno di elementi oggettivi che consentano una diversa valutazione rispetto alle possibilità di rientro della controparte. Le posizioni scadute o sconfinate fino a 90 giorni sono riportate tra le attività scadute non deteriorate (Circ. BdI n.216 Parte prima Sez. III Capitolo V Par ), quelle oltre i 90 giorni tra le attività scadute deteriorate a meno di elementi oggettivi che consentano di considerare l attività come non deteriorata. La definizione utilizzata per i crediti scaduti e deteriorati coincide con quella di vigilanza. Negli ultimi anni, la Società, al fine di rendere più efficiente e meno onerosa l attività di recupero dei crediti deteriorati, ha provveduto a porre in essere, sempre con maggiore frequenza e con riferimento al solo portafoglio al consumo, operazioni di cessione di suddetti crediti riducendo in tal modo i costi di gestione delle pratiche in contenzioso e i tempi di incasso. 10

11 Metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore Ai fini della determinazione dei tassi di impairment, la Società provvede ad effettuare annualmente un analisi dei trend storici di passaggio a sofferenza e incasso/recupero con riferimento agli ultimi cinque anni. Partendo dai volumi erogati in ogni anno oggetto di analisi, viene determinata la storia delle singole posizioni, in modo da determinare, per ogni anno, le percentuali di passaggio a sofferenza (definita come probabilità di default - PD) e successiva perdita (definita come Loss given default - LGD). Per la determinazione della LGD viene seguito un approccio stringente, che porta a considerare come loss tutti gli importi non recuperati. In ottemperanza con quanto disposto dallo IAS 39, ove ne ricorrano le condizioni, le esposizioni vengono raggruppate in cluster omogenei in funzione di variabili rilevanti ai fini della determinazione della rischiosità del cluster stesso. Contestualmente l analisi tiene conto del fattore tempo, determinando le probabilità di passaggio a sofferenza\perdita per ciascun anno successivo alla data di acquisto. In tal senso, gli importi incassati sono attualizzati rispetto alla data di passaggio a sofferenza, sulla base dei tassi medi degli impieghi. I tassi di impairment (PD*LGD per il portafoglio in bonis, LGD per il portafoglio in sofferenza) vengono applicati ai singoli cluster anche tenendo conto delle evoluzioni trimestrali dei portafogli di riferimento, giungendo alle determinazione delle rettifiche di valore ai fini della predisposizione del Bilancio d esercizio e delle Segnalazioni di Vigilanza. 11

12 INFORMATIVA QUANTITATIVA Tabella Esposizioni creditizie lorde al per tipologia di esposizione e controparte DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE AL PER PORTAFOGLI DI APPARTENENZA E PER QUALITÀ CREDITIZIA Portafogli / qualità Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute deteriorate Esposizioni scadute non deteriorate Altre Attività Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela Totale Tabella Esposizioni creditizie lorde al per aree geografiche e tipologia di esposizione DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE AL PER AREA GEOGRAFICA Area geografica In bonis Esposizioni per cassa Esposizioni scadute deteriorate Incagli Sofferenze Esposizioni fuori bilancio Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Estero Totale Tabella Esposizioni creditizie lorde al per settore di attività economica e tipologia di esposizione DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE AL PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Esposizioni per cassa Settore attività economica Esposizioni In bonis scadute Incagli Sofferenze deteriorate Altre istituzioni finanziarie monetarie: banche Associazioni fra imprese non finanziarie Ausiliari finanziari Società non finanziarie Imprese private Famiglie consumatrici Famiglie produttrici Società non finanziarie artigiane Altri intermediari finanziari Totale Esposizioni fuori bilancio Tabella Esposizioni creditizie lorde al per scaglione di vita residua DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE AL PER SCAGLIONI DI VITA RESIDUA SCAGLIONI DI VITA RESIDUA IN BONIS ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORAT E INCAGLI SOFFERENZE GARANZIE RILASCIATE ED IMPEGNI AD EROGARE FONDI CONTRATTI DERIVATI OPERAZIONI A LUNGO TERMINE A VISTA O A REVOCA FINO A UN MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 12 MESI DA OLTRE 12 MESI FINO A 18 MESI DA OLTRE 18 MESI FINO A 24 MESI DA OLTRE 2 ANNI FINO A 3 ANNI DA OLTRE 3 ANNI FINO A 4 ANNI DA OLTRE 4 ANNI FINO A 5 ANNI DA OLTRE 5 ANNI FINO A 7 ANNI INDETERMINATA TOTALE TOTALE 12

13 Grafico 2.2. Esposizioni creditizie lorde al per scaglione di vita residua Composizione portafoglio Milioni Scaglioni vita residua 13

14 Tabella Rettifiche di valore su crediti per aree geografiche RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI AL DISTRIBUZIONE PER AREA GEOGRAFICA RETTIFICHE DI VALORE AREA GEOGRAFICA ANALITICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Estero TOTALE Tabella Rettifiche di valore su crediti per settore di attività economica RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI AL DISTRIBUZIONE PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA RETTIFICHE DI VALORE SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA ANALITICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE Altre istituzioni finanziarie monetarie: banche Associazioni fra imprese non finanziarie Ausiliari finanziari Società non finanziarie Imprese private Famiglie consumatrici Famiglie produttrici Società non finanziarie artigiane Altri intermediari finanziari Totale Tabella Dinamica delle rettifiche di valore su crediti MOVIMENTAZIONE RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI ESERCIZIO 2014 RETTIFICHE DI VALORE ANALITICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE SALDO AL UTILIZZI * ( ) - ( ) CANCELLAZIONI IMPUTATE A CONTO ECONOMICO - - TOTALE VARIAZIONI IN DIMINUZIONE ( ) - ( ) RETTIFICHE DI VALORE DEL PERIODO TOTALE VARIAZIONI IN AUMENTO SALDO AL * Gli utilizzi fanno riferimento alle rettifiche di valore operate a fronte di perdite su crediti sul segmento del credito al consumo. 14

15 TAVOLA 3 RISCHIO DI CREDITO: INFORMAZIONI RELATIVE AI PORTAFOGLI ASSOGGETTATI AL METODO STANDARDIZZATO INFORMATIVA QUALITATIVA GMF Italia SpA è iscritta nell Elenco Speciale ex art. 107 TUB. ed esercita attività finanziaria sottoforma di concessione di finanziamenti principalmente mediante operazioni di factoring e erogazione di credito al consumo. Il profilo di rischio, pertanto, rimane contenuto e comunque la società possiede una struttura organizzativa idonea a rilevare il rischio di credito nell ambito dell operatività aziendale e a monitorarlo periodicamente. La misurazione del rischio di credito delle esposizioni detenute in portafoglio, coerentemente con tale approccio, viene effettuata adottando il metodo standardizzato, che prevede l associazione ad ogni posizione di uno specifico coefficiente di ponderazione, che dipende dalla tipologia di controparte, ed eventualmente dal rating attribuito da un agenzia specializzata Portafogli regolamentari per i quali sono utilizzate agenzie esterne di valutazione del merito creditizio La Società, come già illustrato, opera nell ambito dell intermediazione finanziaria mediante operazioni di factoring verso la rete delle concessionarie automobilistiche dei brand Opel e Chevrolet e l erogazione del credito al consumo finalizzato all acquisto di autovetture. La valutazione delle richieste di finanziamento dei privati e la gestione del relativo rischio, viene effettuata in misura prevalente utilizzando un sistema di scoring interno di tipo statistico che determina la probabilità di default collegata a ciascuna richiesta/richiedente. Nel caso di società di piccole-medie dimensioni SME, la valutazione viene effettuata in base a regole di credito predefinite che tengono conto dei fattori di rischio tipici delle aziende clienti (anzianità, dati finanziari, esperienze di pagamento). Il metodo adottato per la valutazione del rischio di credito è il metodo standardizzato che prevede la suddivisione delle esposizioni in base al tipo di controparte. Gli aggregati di esposizione per tipologia di controparte vengono ponderati per i coefficienti previsti nella circolare di Banca d Italia n 216 del 5 agosto del 1996 e successivi aggiornamenti. Le esposizioni garantite da intermediari vigilati vengono ponderate in base al rating attribuito da un ECAI riconosciuta da Banca d Italia Denominazione delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito prescelte La ECAI scelta dalla Società è Moody s. 15

16 INFORMATIVA QUANTITATIVA Il 13 luglio 2012 l Agenzia Moody s ha abbassato il rating dei titoli di Stato Italiani dalla classe di merito A3 alla classe di merito Baa2 confermando un outlook negativo per l Italia. Ne consegue che al 31 dicembre 2014 le esposizioni per finanziamenti verso le concessionarie assistiti da garanzie rilasciate da istituti di credito Italiani vengono ponderate al coefficiente di rischio del 100%. 16

17 TAVOLA 4 RISCHIO DI CREDITO: TECNICHE DI ATTENUAZIONE DEL RISCHIO INFORMATIVA QUALITATIVA Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio GMF Italia, in materia di compensazione, adotta approcci diversi in base alla significatività delle esposizioni e delle relative controparti. In particolare, per le esposizioni incluse nel portafoglio retail, vista la bassa significatività degli importi, la Società effettua la compensazione delle partite a debito ed a credito, sia ai fini dell esposizione in bilancio che ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali. Si tratta di saldi reciproci relativi ad attività e passività liquide che soddisfano i requisiti generali e specifici previsti dalla normativa. Al contrario, il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte delle esposizioni incluse nel portafoglio verso imprese, tra le quali rientrano i crediti per l attività di factoring, viene effettuato sull importo lordo delle stesse non considerando eventuali accordi esistenti che consentirebbero la compensazione delle partite Descrizione dei principali tipi di garanzie reali accettate dall intermediario La Società, per il finanziamento alle concessionarie mediante operazioni di factoring, si avvale, in caso di mancato pagamento da parte delle concessionarie verso cui è vantato il credito ceduto, della clausola di riserva di proprietà per i diritti in capo alla società commerciale cedente. Tale clausola rappresenta una forma di garanzia del credito che, prudenzialmente, non viene direttamente utilizzata ai fini del calcolo dei requisiti e degli assorbimenti patrimoniali. Coerentemente, la Società non fa ricorso a forme di protezione del credito di tipo reale, intese come tecniche di attenuazione del rischio di credito che attribuiscono all acquirente il diritto al soddisfacimento del credito a valere su attività o somme di denaro specificamente individuate Informazioni sulla concentrazione del rischio di credito nell ambito degli strumenti adottati per l attenuazione del rischio di credito La Società fa ricorso a forme di protezione del credito di tipo personale, intese come tecniche di attenuazione del rischio di credito fondate sull impegno di un terzo di pagare un determinato importo nell eventualità dell inadempimento del debitore o del verificarsi di altri specifici eventi connessi con il credito. In particolare, nell ambito dell attività di factoring, la Società, al fine di ridurre l esposizione creditizia verso la rete dei concessionari, dispone di garanzie personali, fornite sia da persone fisiche che da istituti bancari (intermediari vigilati). 17

18 Queste ultime rispettano i requisiti generali e specifici richiesti dalla normativa (Circolare Banca d Italia n. 216) ai fini del riconoscimento degli effetti derivanti dall utilizzo di strumenti di attenuazione del rischio creditizio per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In particolare, sotto il profilo dei requisiti generali: la protezione del credito è giuridicamente valida, efficace, vincolante per il fornitore della protezione e opponibile ai terzi in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche in caso di insolvenza o di sottoposizione a procedura concorsuale del debitore principale e del fornitore della protezione; la protezione del credito è tempestivamente realizzabile; la Società dispone di un sistema di gestione delle garanzie personali che presiede l intero processo di acquisizione, valutazione, controllo e realizzo di tali strumenti. Sotto il profilo dei requisiti specifici: la protezione del credito è diretta; l entità e l estensione della protezione del credito sono chiaramente definite e incontrovertibili; il contratto di protezione del credito non contiene alcuna clausola che possa consentire al fornitore della protezione di annullare unilateralmente la stessa; il contratto di protezione del credito non contiene alcuna clausola il cui adempimento sfugga al controllo diretto del finanziatore; in caso di inadempimento della controparte, la Società ha il diritto di rivalersi tempestivamente sul garante per le somme coperte dalla garanzia; la garanzia personale copre la totalità dei pagamenti cui è tenuto il debitore principale rispetto al credito; la garanzia è un obbligazione esplicitamente documentata assunta dal garante. La Società, ai fini del calcolo del requisito patrimoniale del rischio di credito, sostituisce la ponderazione del soggetto garante a quella del soggetto debitore. Alcune esposizioni verso i concessionari sono assistite da garanzie prestate da istituti di credito, ma poiché, come già anticipato, nel mese di luglio 2012 l Agenzia Moody s ha ridotto il rating dei titoli di Stato Italiani dalla classe di merito A3 alla classe di merito Baa2 confermando uno scenario negativo per l Italia, suddette esposizioni, al 31 dicembre 2014, sono state ponderate al coefficiente di rischio del 100%, così come le esposizioni per cui non sussistono garanzie bancarie. 18

19 INFORMATIVA QUANTITATIVA Tabella Esposizioni coperte da garanzie PORTAFOGLIO: VALORE NETTO ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA VALORE DELL'ESPOSI ZIONE TOTALE* ESPOSIZIONI VERSO CONCESSIONARIE di cui garantite da intermediari vigilati** ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA RETAIL ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA RETAIL SCADUTE, DETERIORATE E SOFFERENZE ALTRE ESPOSIZIONI TOTALE * Il valore delle esposizioni è espresso al netto degli incassi relativi a partite da sistemare. ** Le esposizioni per finanziamenti verso le concessionarie assistiti da garanzie rilasciate da istituti di credito italiani vengono ponderate al coefficiente di rischio del 100%. 19

20 TAVOLA 5 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE INFORMATIVA QUALITATIVA OPERAZIONE 1: CARTOLARIZZAZIONE AUTO RECEIVABLE s (CAR S) S.r.l. GMF Italia, nel mese di Novembre 2012 ha stipulato un contratto, definito come Master Receivable Transfer and Servicing Agreement, con lo Special Purpose Vehicle (spv) Cartolarizzazione Auto Receivable s Srl (CAR S) con sede in Milano, Via Pestalozza 12/14 e Crédit Agricole Corporate and Investment Bank (CA-CIB) filiale di Milano. Il contratto perfezionato configura un operazione di cartolarizzazione che prevede la cessione da parte di GMF Italia allo spv CAR S di crediti commerciali vantati verso le concessionarie automobilistiche. La cartolarizzazione è di tipo revolving in quanto è caratterizzata dalla cessione di crediti aventi durata residua inferiore alla durata dei titoli Asset-Backed Securities (ABS) emessi; fin quando, infatti, non inizia il rimborso dei titoli emessi, gli incassi realizzati in linea capitale dei crediti ceduti sono utilizzati per l acquisto di nuovi crediti. Lo spv CAR S ha finanziato l acquisto del portafoglio crediti ceduto da GMF Italia mediante l emissione di Senior Notes Classe A sottoscritte da LMA, società veicolo di CA-CIB, e di Junior Notes Classe J sottoscritte dalla stessa GMF Italia. L emissione delle Senior Notes Classe A ha consentito a GMF Italia di beneficiare di un finanziamento complessivo di Euro durante il periodo iniziale di revolving concordato in un anno, che poteva comunque essere esteso previa approvazione da parte di entrambi i Noteholders. La durata dell operazione, inizialmente prevista in dodici mesi con scadenza il 30 Novembre 2013 e successivamente estesa per un ulteriore periodo di 19 mesi, è stata, a Dicembre 2014, prorogata fino al 30 Giugno La facility finanziaria di cui può godere GMF Italia è attualmente pari a Euro L importo massimo del finanziamento, inizialmente pari a Euro , infatti, era stato aumentato fino a Euro con il primo rinnovo dell operazione e poi ridotto di Euro con la proroga di Dicembre 2014 e con la possibilità di ulteriore contrazione fino a Euro previo preavviso con 45 giorni di anticipo. GMF Italia, oltre ad essere il soggetto Originator dell operazione di cartolarizzazione e ad aver sottoscritto le Junior Notes Classe J, svolge il ruolo di Servicer e di Calculation Agent. Gli ulteriori benefici, per GMF Italia, derivanti dall operazione con lo spv CAR S, sono rappresentati da: - il diritto di ricevere una fee di servicing mensile di importo pari all 1% degli incassi realizzati sui crediti oggetto della cartolarizzazione e un importo annuo di a titolo di calculation agent fee ; - una portfolio call option che consente a GMF Italia di riacquistare crediti al termine di ciascun periodo di revolving; - una receivable call option che consente a GM Financial Italia di riacquistare i crediti non incassati, fino al 5% del monte crediti complessivo risultante alla fine del mese immediate precedente alla data di esercizio dell opzione, o i crediti che il cedente originario (Opel Italia Srl e/o Chevrolet Italia) ha richiesto a GM Financial Italia di riacquistare; - la possibilità per GMF Italia di effettuare degli eligible investments, di durata pari anche ad un solo giorno lavorativo, con gli importi in eccesso incassati sulle attività cartolarizzate in attesa di restituirli allo spv CAR S alla collection date successiva. 20

21 GMF Italia non ha cancellato dal proprio bilancio le attività cedute allo spv CAR S in quanto non superano il test della derecognition previsto dallo IAS 39. Il rischio di credito, infatti, non risulta trasferito a CAR S e rimane in capo a GMF Italia. Eventuali perdite derivanti dal mancato incasso dei crediti ceduti non verranno assorbite da CAR S bensì da GMF Italia in quanto in quanto sottoscrittore delle Junior Notes e quindi soggetto effettivamente proprietario dei rischi e dei benefici economici connessi con l operazione di cartolarizzazione. OPERAZIONE 2: I-CARAT S.r.l. GMF Italia, nel mese di Aprile 2014 ha stipulato un contratto, definito come Master Receivable Transfer and Servicing Agreement, con lo Special Purpose Vehicle (spv) I-CARAT Srl (I- CARAT) con sede in Milano in Via Pestalozza 12/14 e Crédit Agricole Corporate and Investment Bank (CA-CIB) filiale di Milano. Il contratto perfezionato configura un operazione di cartolarizzazione che prevede la cessione da parte di GMF Italia allo spv I-CARAT di crediti rateali vantati verso i clienti cui sono stati erogati finanziamenti finalizzati all acquisto di autovetture. La cartolarizzazione è di tipo revolving in quanto è caratterizzata dalla cessione di crediti aventi durata residua inferiore alla durata dei titoli Asset-Backed Securities (ABS) emessi; fin quando, infatti, non inizia il rimborso dei titoli emessi, gli incassi realizzati in linea capitale dei crediti ceduti possono essere utilizzati per l acquisto di nuovi crediti. Lo spv I-CARAT ha finanziato l acquisto del portafoglio crediti ceduto da GM Financial Italia mediante l emissione di Senior Notes Classe A sottoscritte da LMA, società veicolo di CA- CIB, e di Junior Notes Classe J sottoscritte dalla stessa GMF Italia. L emissione delle Senior Notes Classe A ha consentito a GM Financial Italia di beneficiare inizialmente di un finanziamento di Euro che si è incrementato fino a Euro al. Tale facility finanziaria può raggiungere, durante il periodo di revolving concordato in 18 mesi, l importo di Euro che rappresenta il limite massimo di emissione delle Senior Notes Classe A e che, comunque, può essere aumentato previa approvazione di entrambi i Noteholders. Il prezzo d acquisto dei crediti ceduti corrisposto da I-CARAT a GMF Italia è rappresentato dal valore del credito scontato al tasso più alto tra: - il tasso annuo nominale di ciascun contratto di finanziamento ceduto; - la somma di uno spread pari al 5,50% e il tasso mid-swap vigente alla data d acquisto comunicato da CA-CIB. Si fa presente, infatti, che CA-CIB e I-CARAT hanno stipulato contestualmente un contratto derivato (interest rate swap) finalizzato alla copertura del rischio di fluttuazione del tasso d interesse. Pertanto, I-CARAT riceve i flussi derivanti dai crediti acquistati al valore scontato ad un tasso fisso e paga gli interessi maturati sulle Senior Notes ad un tasso variabile. GMF Italia, oltre ad essere il soggetto Originator dell operazione di cartolarizzazione e ad aver sottoscritto le Junior Notes- Classe J, svolge il ruolo di Servicer e di Calculation Agent. Gli ulteriori benefici, per GMF Italia, derivanti dall operazione con lo spv I-CARAT, sono rappresentati da: - il diritto di ricevere una fee di servicing mensile di importo pari all 1% dell ammontare complessivo dei crediti oggetto della cartolarizzazione all inizio di ciascun Collection Period; - una portfolio call option che consente a GMF Italia di riacquistare crediti al termine di ciascun periodo di revolving; - una receivable call option che consente a GMF Italia di riacquistare i crediti entrati in default fino al 2% del monte crediti complessivo risultante alla fine del Collection Period immediate precedente alla data di esercizio dell opzione; 21

22 GMF Italia non ha cancellato dal proprio bilancio le attività cedute allo spv I-CARAT in quanto non superano il test della derecognition previsto dallo IAS 39. Il rischio di credito, infatti, non risulta trasferito a I-CARAT e rimane in capo a GMF Italia. Eventuali perdite derivanti dal mancato incasso dei crediti ceduti non verranno assorbite da I-CARAT bensì da GMF Italia in quanto sottoscrittore delle Junior Notes e quindi soggetto effettivamente proprietario dei rischi e dei benefici economici connessi con l operazione di cartolarizzazione. INFORMATIVA QUANTITATIVA Tabella Ammontare totale delle esposizioni cartolarizzate Forme tecniche/portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti Totale A B C A B C A B C A B C A B C T T-1 A.Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B.Strumenti derivati Totale La tabella riporta l importo dei crediti pari a Euro che alla data del 31 dicembre 2014 risultano ceduti per Euro allo SPV CAR S e per Euro allo SPV I- CARAT, ma non cancellati dal bilancio di GMF Italia in conseguenza del mancato trasferimento della sostanzialità dei rischi in capo al cessionario. Le attività cartolarizzate cedute nell ambito dell operazione di cartolarizzazione, infatti, non sono considerate posizioni verso la cartolarizzazione ai fini del calcolo del rischio di credito in quanto, non superando il test della derecognition previsto dallo IAS 39, non sono state cancellate dal bilancio della Società e continuano ad essere trattate nello stesso modo del portafoglio crediti non ceduto. Sono considerate, invece, posizioni verso la cartolarizzazione e quindi rilevanti ai fini del rischio di cartolarizzazione, le riserve vincolate risultanti in bilancio alla data di chiusura dell esercizio. Tali riserve vincolate, infatti, sono da intendersi come linee di liquidità in quanto derivano dagli accordi contrattuali previsti da entrambe le operazioni di cartolarizzazione in essere e possono essere utilizzate per adempiere alle obbligazioni nei confronti dei Noteholders, qualora vi fossero momentanee esigenze di liquidità dovute a ritardi nei pagamenti da parte della clientela. E inoltre incluso l importo degli incassi realizzati sui crediti e vincolati per soddisfare esclusivamente le obbligazioni contrattuali generate dall operazione di cartolarizzazione. Suddette riserve, che alla data del 31 dicembre 2014 sono pari a circa Euro 11 milioni, per il calcolo del rischio in esame sono state ponderate al 100% ed è poi stato applicato il coefficiente prudenziale del 6%, così come previsto dalla normativa di vigilanza, per quantificare l assorbimento patrimoniale che è pari a Euro

23 TAVOLA 6 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE SULLE POSIZIONI INCLUSE NEL PORTAFOGLIO IMMOBILIZZATO INFORMATIVA QUALITATIVA Natura del rischio di tasso d interesse Il rischio di tasso d interesse cui la Società è soggetta deriva dal mismatch temporale nelle date di negoziazione delle fonti e degli impieghi. La quantificazione del rischio di tasso d interesse viene effettuata confrontando le scadenze delle attività e passività esposte a tale tipologia di rischio per data di riprezzamento ed applicando ai valori risultanti per le rispettive fasce temporali i coefficienti di ponderazione previsti dalla normativa di vigilanza. Le fonti di finanziamento cui la Società fa ricorso sono sostanzialmente di tre tipi: prestiti a tasso fisso di breve durata ottenuti da istituti di credito esterni al gruppo; finanziamenti a tasso variabile ottenuti da un istituto di credito nell ambito di operazioni di cartolarizzazione, effettuate con lo scopo di diversificare le fonti di approvvigionamento; linea di credito a tasso variabile erogata da una società del gruppo; prestito subordinato emesso da una società del gruppo, con clausola di revisione del tasso su base trimestrale: tale prestito possiede i requisiti per essere computato nel patrimonio di vigilanza supplementare. Gli impieghi sono dei due tipi di seguito elencati: prestiti a tasso fisso alla clientela retail del credito al consumo; prestiti a tasso variabile alla clientela commerciale. La Società, inoltre, al fine di valutare la propria adeguatezza patrimoniale in situazioni che renderebbero più costose e più rigide le fonti di finanziamento, ha definito un ipotesi di stress test sul rischio di tasso d interesse applicando ai dati consuntivi del 31 dicembre 2014 le percentuali di ponderazione incrementate di circa 1,5 volte per ciascuna fascia. Tale stress ha evidenziato un risultato equivalente ad un incremento di circa 100 bps del costo medio dell indebitamento, determinando quindi un incremento significativo degli oneri finanziari. 23

24 INFORMATIVA QUANTITATIVA Tabella Requisito patrimoniale a fronte del rischio di tasso d interesse Voci / durata residua A vista Da oltre 1 giorno fino a 7 giorni Da oltre 7 giorni fino a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 18 mesi Da oltre 18 mesi fino a 2 anni Da oltre 2 anni fino a 3 anni Da oltre 3 anni fino a 4 anni Da oltre 4 anni fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 7 anni Da oltre 7 anni fino a 10 anni Attività - in bonis - in sofferenza Passività Totale attività (A) a tasso fisso - a tasso variabile Totale passività (B) PFN (C=A-B) Coefficiente di ponderazione (D) Valore ponderato (E=C*D) ( ) ( ) ( ) ( ) ,00% 0,08% 0,08% 0,32% 0,72% 1,43% 2,77% 2,77% 4,49% 6,14% 7,71% 10,15% 13,26% ASSORBIMENTO PER RISCHIO TASSO D'INTERESSE INDICE DI RISCHIOSITA' ,09% Tabella Requisito patrimoniale a fronte del rischio di tasso d interesse a seguito di uno shock dei tassi di 100 bps Voci / durata residua A vista Da oltre 1 giorno fino a 7 giorni Da oltre 7 giorni fino a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino Da oltre 18 mesi Da oltre 2 anni Da oltre 3 anni Da oltre 4 anni a 18 mesi fino a 2 anni fino a 3 anni fino a 4 anni fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 7 anni Da oltre 7 anni fino a 10 anni Attività - in bonis - in sofferenza Passività Totale attività (A) a tasso fisso - a tasso variabile Totale passività (B) PFN (C=A-B) Coefficiente di ponderazione (D) Valore ponderato (E=C*D) ( ) ( ) ( ) ( ) ,00% 0,12% 0,12% 0,46% 1,04% 2,07% 4,02% 4,02% 6,51% 8,90% 11,18% 14,72% 19,23% ASSORBIMENTO PER RISCHIO TASSO D'INTERESSE INDICE DI RISCHIOSITA' ,54% 24

INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 2014

INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 2014 INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 214 Finanziaria Senese di Sviluppo S.P.A. Sede Legale Piazza Matteotti 3 531 Siena Capitale Sociale 16.572.177 i.v. Codice Fiscale e Partita Iva 721528 Società iscritta nell

Dettagli

ISA SpA III Pilastro Informativa al pubblico - Anno 2012

ISA SpA III Pilastro Informativa al pubblico - Anno 2012 PREMESSA La Circolare 216 di Banca d Italia del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, al Capitolo V, al fine di rafforzare la disciplina prudenziale per gli Intermediari Finanziari iscritti

Dettagli

III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014

III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014 III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014 1 Premessa Le disposizioni contenute nella Circolare della Banca d Italia n.216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, Capitolo V - Vigilanza

Dettagli

CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2010

CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2010 CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2010 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320

Dettagli

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011 La disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale di cui all art. 107 TUB (Intermediari ex

Dettagli

CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2011

CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2011 CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2011 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320

Dettagli

Informativa al pubblico

Informativa al pubblico ZENITH SERVICE S.P.A. Informativa al pubblico In ottemperanza alle norme relative alla vigilanza prudenziale sugli intermediari inscritti nell Elenco speciale ex art. 107 TUB (Circolare della Banca d Italia

Dettagli

FERCREDIT spa. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al pubblico Esercizio 2008

FERCREDIT spa. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al pubblico Esercizio 2008 FERCREDIT spa Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al pubblico Pag. 1/12 Premessa La Circolare della Banca d Italia n. 216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007 al capitolo V ha introdotto

Dettagli

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Lezione 1 Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Uniformità sistema creditizio Il Comitato di Basilea fu istituito nel 1974 tra i governatori delle Banche Centrali del G10. Obiettivo

Dettagli

Informativa Pubblica

Informativa Pubblica Informativa Pubblica - (Terzo Pilastro) 31 Dicembre 2011 Sigla Srl Indice del documento PREMESSA... 3 TAVOLA 1: ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 4 Informativa Qualitativa... 4 Informativa Quantitativa... 6

Dettagli

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013 ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III INTRODUZIONE La disciplina di Basilea II è una iniziativa internazionale in base alla quale gli istituti finanziari dei Paesi aderenti vengono

Dettagli

COGES FINANZIARIA SPA TERZO PILASTRO BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2009

COGES FINANZIARIA SPA TERZO PILASTRO BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2009 COGES FINANZIARIA SPA TERZO PILASTRO BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2009 COGES FINANZIARIA S.p.A. Capitale Sociale 15.000.000 i.v. Sede Sociale Roma, Via del Pianeta Venere n. 36 Sede Amministrativa

Dettagli

I crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS

I crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS IAS-IFRS E NON PERFORMING LOANS Verona, 9 giugno 2006 I crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS Andrea Lionzo Università degli Studi di Verona andrea.lionzo@univr.it 1 Indice 1. I fondamenti

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013

INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013 INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013 Sintesi del documento pubblicato ai sensi del Titolo IV della Circolare 263/06 della Banca d Italia L Informativa al pubblico adempie all obbligo

Dettagli

Le regole di Basilea II per il credito immobiliare

Le regole di Basilea II per il credito immobiliare Le regole di Basilea II per il credito immobiliare Convegno ABI Credito alle Famiglie 2008 Mario Marangoni Banca d Italia Roma, 10 giugno 2008 1 Le regole di Basilea II per il credito immobiliare L impatto

Dettagli

TERZO PILASTRO BASILEA 2 ESERCIZIO 2009

TERZO PILASTRO BASILEA 2 ESERCIZIO 2009 TERZO PILASTRO BASILEA 2 ESERCIZIO 2009 EMILIA ROMAGNA FACTOR S.p.A. Abbreviato: EMIL-RO FACTOR S.p.A. Strada Maggiore, 29-40125 Bologna Tel 051 6482111 - Fax 051 6482199 - e-mail emilro@emilro.it Capitale

Dettagli

Tavola 1 Requisito informativo generale

Tavola 1 Requisito informativo generale Tavola 1 Requisito informativo generale (a) Il Consiglio di Amministrazione di Finlabo SIM. (di seguito anche la SIM o la Società ), ha definito le politiche di gestione dei rischi all interno delle quali

Dettagli

Informativa al pubblico. III Pilastro. Anno 2014

Informativa al pubblico. III Pilastro. Anno 2014 Informativa al pubblico III Pilastro Anno 2014 Indice Premessa... 3 Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale... 4 Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali... 6 Tavola 3 - Rischio di credito: informazioni

Dettagli

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI 1 Indice Definizione di contratto finanziario Contratti finanziari bilaterali e multilaterali Contratto di debito Contratto di partecipazione Contratto assicurativo Contratto

Dettagli

Informativa al pubblico - Pillar III -

Informativa al pubblico - Pillar III - Informativa al pubblico - Pillar III - Indice Premessa...2 Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale...3 Tavola 2 - Rischio di credito - Informazioni generali...5 Tavola 3 - Rischio di credito - Informazioni

Dettagli

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI TITOLO IV Capitolo 5 RISCHIO DI CREDITO - METODO STANDARDIZZATO Sezione I Disciplina applicabile TITOLO IV- Capitolo 5 RISCHIO DI CREDITO METODO STANDARDIZZATO SEZIONE I DISCIPLINA APPLICABILE Gli intermediari

Dettagli

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014. Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale

INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014. Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014 Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale La nuova normativa di vigilanza prudenziale si basa, in linea con

Dettagli

Precisazioni. Circolare 154. Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari. Precisazioni sulla struttura delle voci

Precisazioni. Circolare 154. Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari. Precisazioni sulla struttura delle voci Precisazioni Circolare 154 Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari Precisazioni sulla struttura delle voci Voce 58214 Attività finanziarie sottostanti operazioni di cartolarizzazione di IFM residenti

Dettagli

Enel.factor espone l Informativa al Pubblico sul sito internet www.enelfactor.it. Premessa

Enel.factor espone l Informativa al Pubblico sul sito internet www.enelfactor.it. Premessa Enel.factor Spa Basilea 2 Terzo pilastro al pubblico Esercizio 2009 Premessa La normativa prudenziale Basilea 2 ha lo scopo di sviluppare all interno di banche e intermediari finanziari un sistema di controlli

Dettagli

Politica di Valutazione Pricing per le obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Cernusco Sul Naviglio s.c.

Politica di Valutazione Pricing per le obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Cernusco Sul Naviglio s.c. Politica di Valutazione Pricing per le obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Cernusco Sul Naviglio s.c. (Adottata ai sensi delle Linee guida interassociative per l applicazione delle

Dettagli

Gli strumenti della Banca Centrale Europea

Gli strumenti della Banca Centrale Europea Gli strumenti della Banca Centrale Europea Strumenti della BCE Operazioni di Politica Monetaria Tipologie di Transazioni Immissione di Liquidità Assorbimento di Liquidità Operazioni di Mercato Aperto Operazioni

Dettagli

Politica per la Negoziazione di prodotti finanziari

Politica per la Negoziazione di prodotti finanziari Politica per la Negoziazione di prodotti finanziari (Adottata ai sensi delle Linee guida interassociative per l applicazione delle misure Consob di livello 3 in tema di prodotti finanziari illiquidi del

Dettagli

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa SCHEMA DI SINTESI DEL PRINCIPIO CONTABILE SINTESI ILLUSTRAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE 1 FINALITA' LIABILITY

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

Informativa al pubblico

Informativa al pubblico Informativa al pubblico Terzo pilastro di Basilea 2 al 31 dicembre 2009 Le disposizioni emanate dalla Banca d Italia in applicazione della normativa europea in materia di Convergenza internazionale della

Dettagli

BCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da

BCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da BCC BARLASSINA (ai sensi delle Linee-Guida interassociative ABI-Assosim-Federcasse per l applicazione delle misure di attuazione della Direttiva

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari. Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari. Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi L introduzione degli International Financial Reporting Standards

Dettagli

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 Il presente rapporto riporta i principali risultati dell indagine sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, svolta dall Associazione fra

Dettagli

Informativa Pubblica

Informativa Pubblica Informativa Pubblica (Terzo Pilastro) 31 Dicembre 2014 Sigla Srl Indice del documento PREMESSA... 3 TAVOLA 1: ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 4 Informativa Qualitativa... 4 Informativa Quantitativa... 6 TAVOLA

Dettagli

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela

PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela PRESTITO PERSONALE Il presente documento non è personalizzato ed ha la funzione di render note le condizioni dell offerta alla potenziale Clientela 1. IDENTITA E CONTATTI DEL FINANZIATORE/INTERMEDIARIO

Dettagli

POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI Versione 0.0 delibera del Consiglio di Amministrazione del 05/05/2011 Versione 1.0 delibera del Consiglio di Amministrazione del 04/08/2011 Versione

Dettagli

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi

Dettagli

Capitale di credito PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE

Capitale di credito PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE PRESENTAZIONE DI EFFETTI SALVO BUON FINE Definizione È una forma di finanziamento basata sulla presentazione all incasso, da parte dell impresa, di crediti in scadenza aventi o meno natura cambiaria e

Dettagli

Pillar III Report Informativa al Pubblico. Aggiornamento Maggio 2010

Pillar III Report Informativa al Pubblico. Aggiornamento Maggio 2010 Pillar III Report Informativa al Pubblico Aggiornamento Maggio 2010 Circolare della Banca d'italia n. 216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007 INDICE PREMESSA... - 3 - TAVOLA 1 - ADEGUATEZZA

Dettagli

Basilea III. Aprile 2013

Basilea III. Aprile 2013 Basilea III Aprile 2013 Basiela I, II, III,. 2 Basilea I 1988 Basilea II 2006 Basilea III 2013 Risposta del Comitato di Basilea alla crisi finanziaria Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria 3 Il

Dettagli

L attività di intermediazione creditizia: LE OPERAZIONI DI IMPIEGO (Operazioni Attive) Università degli Studi di Teramo - Prof.

L attività di intermediazione creditizia: LE OPERAZIONI DI IMPIEGO (Operazioni Attive) Università degli Studi di Teramo - Prof. L attività di intermediazione creditizia: LE OPERAZIONI DI IMPIEGO (Operazioni Attive) 1 I contratti bancari fanno parte della più ampia categoria dei CONTRATTI FINANZIARI ossia quei contratti che si caratterizzano

Dettagli

NOTA ESPLICATIVA DEL 51 AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE N. 154

NOTA ESPLICATIVA DEL 51 AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE N. 154 AREA RISORSE INFORMATICHE E RILEVAZIONI STATISTICHE Servizio Rilevazioni ed Elaborazioni Statistiche NOTA ESPLICATIVA DEL 51 AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE N. 154 Con la presente nota si forniscono alcune

Dettagli

HYPO ALPE-ADRIA-BANK

HYPO ALPE-ADRIA-BANK HYPO ALPE-ADRIA-BANK INFORMATIVA AL PUBBLICO Terzo pilastro di Basilea 3 Al 31 dicembre 2014 (Circ. n. 285 del 17 dicembre 2013) 1 Informativa al pubblico Dal 1 gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova

Dettagli

FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. BASILEA 2 III PILASTRO - INFORMATIVA AL PUBBLICO. In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007

FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. BASILEA 2 III PILASTRO - INFORMATIVA AL PUBBLICO. In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007 FORTINVESTIMENTI SIM S.P.A. BASILEA 2 III PILASTRO - INFORMATIVA AL PUBBLICO In ottemperanza al Regolamento Banca d Italia del 24 ottobre 2007 Al 31 dicembre 2008 INTRODUZIONE 3 TAVOLA 1 - REQUISITO INFORMATIVO

Dettagli

Orientamenti sul trattamento delle esposizioni al rischio di mercato e di controparte nella formula standard

Orientamenti sul trattamento delle esposizioni al rischio di mercato e di controparte nella formula standard EIOPA-BoS-14/174 IT Orientamenti sul trattamento delle esposizioni al rischio di mercato e di controparte nella formula standard EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. +

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

INFORMAZIONI EUROPEE SUL CREDITO AI CONSUMATORI per aperture di credito in conto corrente

INFORMAZIONI EUROPEE SUL CREDITO AI CONSUMATORI per aperture di credito in conto corrente Cassa Lombarda S.p.A. Pagina 1 di 5 INFORMAZIONI EUROPEE SUL CREDITO AI CONSUMATORI per aperture di in conto corrente 1. Identità e contatti del finanziatore/intermediario del Finanziatore Indirizzo Telefono*

Dettagli

COMUNICATO STAMPA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A

COMUNICATO STAMPA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A COMUNICATO STAMPA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. HA APPROVATO LA RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2009 DATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO

Dettagli

MITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA

MITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA MITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA BASILEA 2 TERZO PILASTRO Informativa al pubblico Anno 2010 INDICE Premessa Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali Tavola

Dettagli

RILEVAZIONE SULLE ESPOSIZIONI RILEVANTI Risposte a quesiti di interesse generale

RILEVAZIONE SULLE ESPOSIZIONI RILEVANTI Risposte a quesiti di interesse generale RILEVAZIONE SULLE ESPOSIZIONI RILEVANTI Risposte a quesiti di interesse generale 1. Modalità di rilevazione delle quote di OICR Q. In merito al trattamento delle quote di OICR sono fornite indicazioni

Dettagli

Politica di Pricing per la Emissione e Negoziazione dei Prestiti Obbligazionari emessi dalla Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza

Politica di Pricing per la Emissione e Negoziazione dei Prestiti Obbligazionari emessi dalla Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza Politica di Pricing per la Emissione e Negoziazione dei Prestiti Obbligazionari emessi dalla Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza (Adottata ai sensi delle Linee guida interassociative per l applicazione

Dettagli

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/2007-02/04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT0004219223)

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/2007-02/04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT0004219223) MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE relative alla Nota Informativa sul Programma di Offerta di Prestiti Obbligazionari denominati Obbligazioni Banca di Imola SPA a Tasso Variabile Media Mensile Il seguente

Dettagli

III PILASTRO PREVISTO DALLA NORMATIVA DI BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2013

III PILASTRO PREVISTO DALLA NORMATIVA DI BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2013 III PILASTRO PREVISTO DALLA NORMATIVA DI BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2013 Premessa IRFIS Finanziaria per lo sviluppo della Sicilia Spa (di seguito anche Società o, in breve, IRFIS

Dettagli

SCHEDA PRODOTTO: CAMBI OPZIONE VENDITA DIVISA STRUTTURA CILINDRICA

SCHEDA PRODOTTO: CAMBI OPZIONE VENDITA DIVISA STRUTTURA CILINDRICA BANCA CARIGE SpA SCHEDA PRODOTTO: CAMBI OPZIONE VENDITA DIVISA STRUTTURA CILINDRICA TIPOLOGIA DI STRUMENTO: DERIVATI SU CAMBI OBIETTIVO Il prodotto denominato Cambi Opzione Vendita Divisa Struttura Cilindrica

Dettagli

serfactoring Informativa al Pubblico Anno 2009

serfactoring Informativa al Pubblico Anno 2009 serfactoring Informativa al Pubblico Anno 2009 SERFACTORING S.p.A. Sede Legale in San Donato Milanese (MI), Via dell Unione europea 3 Capitale Sociale Euro 5.160.000 i. v. Registro Imprese di Milano Codice

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

7. CONTABILITA GENERALE

7. CONTABILITA GENERALE 7. CONTABILITA GENERALE II) SCRITTURE DI GESTIONE OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 1 Definizione Per poter acquisire i fattori produttivi da impiegare nel processo produttivo l impresa necessita del fattore

Dettagli

ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE

ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE Pag. 1 / 5 Anticipi import export ANTICIPI IMPORT EXPORT IN EURO E/O VALUTA ESTERA FINANZIAMENTI IN VALUTA ESTERA SENZA VINCOLO DI DESTINAZIONE INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca Monte dei Paschi di Siena

Dettagli

FINDOMESTIC GRUPPO TERZO PILASTRO BASILEA 2

FINDOMESTIC GRUPPO TERZO PILASTRO BASILEA 2 FINDOMESTIC GRUPPO TERZO PILASTRO BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31 DICEMBRE 2011 Indice Introduzione... 2 Tavola 3 - Composizione del patrimonio di vigilanza... 4 Tavola 4 - Adeguatezza patrimoniale...

Dettagli

SCHEDA PRODOTTO: CAMBI - OPZIONE ACQUISTO DIVISA STRUTTURA CILINDRICA

SCHEDA PRODOTTO: CAMBI - OPZIONE ACQUISTO DIVISA STRUTTURA CILINDRICA BANCA CARIGE SpA SCHEDA PRODOTTO: CAMBI - OPZIONE ACQUISTO DIVISA STRUTTURA CILINDRICA TIPOLOGIA DI STRUMENTO: DERIVATI SU CAMBI OBIETTIVO Il prodotto denominato Cambi opzione acquisto divisa struttura

Dettagli

DOCUMENTO DI SINTESI DELLA POLICY SU STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DI ORDINI

DOCUMENTO DI SINTESI DELLA POLICY SU STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DI ORDINI DOCUMENTO DI SINTESI DELLA POLICY SU STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DI ORDINI 1. LA NORMATIVA MIFID La Markets in Financial Instruments Directive (MiFID) è la Direttiva approvata dal Parlamento

Dettagli

RISOLUZIONE N. 58/E. OGGETTO: Operazioni di asset swap su Obbligazioni Generali 6,5% 2010. Interpello art. 11 legge 27-7-2000, n. 212 XY S.p.A.

RISOLUZIONE N. 58/E. OGGETTO: Operazioni di asset swap su Obbligazioni Generali 6,5% 2010. Interpello art. 11 legge 27-7-2000, n. 212 XY S.p.A. RISOLUZIONE N. 58/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 06 marzo 2003 OGGETTO: Operazioni di asset swap su Obbligazioni Generali 6,5% 2010. Interpello art. 11 legge 27-7-2000, n. 212 XY S.p.A.

Dettagli

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati.

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori. 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. e credito ai consumatori 5 Il Taeg k = n 1 1 + TAEG TAEG ( F k )) tk tk = 0 2011 ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati. INDICE La formula finanziaria Le ipotesi di calcolo

Dettagli

GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE

GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE in collaborazione con: Promem Sud Est S.p.A. Società per la Promozione dei Mercati Mobiliari Sud Est S.p.A. GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE a cura del Dott. Aurelio Valente Amministratore

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

G L O S S A R I O. Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI. segnalazione trimestrale

G L O S S A R I O. Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI. segnalazione trimestrale G L O S S A R I O Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI segnalazione trimestrale Alineato alle circolari n. 272/08 (5 aggiornamento luglio 2013) e n. 286/2013 (1 aggiornamento

Dettagli

II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE

II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE CONTABILITA GENERALE 20 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE 1 dicembre 2005 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale

Dettagli

IAS 39: STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

IAS 39: STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI : STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI La contabilizzazione dei derivati di negoziazione (speculativi) e di copertura. Esempi e scritture contabili relative all «interest rate swap» (Irs). di Alessio Iannucci

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 20 novembre 2010 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1 F. Scritture relative all

Dettagli

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente MODELLO DELLE CONDIZIONI DEFINITIVE BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Informativa al Pubblico. Ai sensi del Cap. V, Sez. XII, della Circolare della Banca d Italia n. 216/1996

Informativa al Pubblico. Ai sensi del Cap. V, Sez. XII, della Circolare della Banca d Italia n. 216/1996 Informativa al Pubblico Ai sensi del Cap. V, Sez. XII, della Circolare della Banca d Italia n. 216/1996 31 dicembre 2014 INDICE INTRODUZIONE... 2 1. ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 3 2. RISCHIO DI CREDITO:

Dettagli

1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia.

1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia. Protocolli Confindustria-ABI. Smobilizzo crediti PA e Investimenti Roma, 29 Maggio 2012 Confindustria Fisco, Finanza e Welfare Il Direttore Elio Schettino Si allegano i protocolli firmati il 22 maggio

Dettagli

G L O S S A R I O. Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI. segnalazione trimestrale

G L O S S A R I O. Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI. segnalazione trimestrale G L O S S A R I O Analitico - Indicatori Gestionali Individuali SISTEMA A 5 INDICATORI segnalazione trimestrale Alineato alla circolare 272/08-5 aggiornamento luglio 2013 PROFILO GESTIONALE: RISCHIOSITA'

Dettagli

Viene confermata la focalizzazione della Banca sulla concessione del credito e sulla gestione delle

Viene confermata la focalizzazione della Banca sulla concessione del credito e sulla gestione delle COMUNICATO STAMPA Il Consiglio d Amministrazione di Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale approva il nuovo Piano Industriale Triennale 2015 2017 e la Relazione Semestrale al 30 giugno 2015 Roma,

Dettagli

PROCESSO PER LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI...2

PROCESSO PER LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI...2 Processo per la determinazione dei prezzi degli Strumenti Finanziari - SINTESI - I N D I C E PROCESSO PER LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI...2 1.- Fasi di applicazione del modello...2

Dettagli

Gli intermediari finanziari non bancari

Gli intermediari finanziari non bancari Gli intermediari finanziari non bancari Intermediari creditizi non bancari A. Leasing B. Factoring C. Credito al consumo Art. 106 e 107 TUB Le società di leasing Elenco generale presso UIC Condizioni per

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE 6 dicembre 2007 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1

Dettagli

Principi contabili IAS/IFRS : IL BILANCIO DELLE BANCHE ESERCITAZIONE del 21/02/2011

Principi contabili IAS/IFRS : IL BILANCIO DELLE BANCHE ESERCITAZIONE del 21/02/2011 Principi contabili IAS/IFRS : IL BILANCIO DELLE BANCHE ESERCITAZIONE del 21/02/2011 Dott. PAOLO VITALI Università degli Studi di Bergamo Anno accademico 2010/2011 Bergamo, 21 febbraio 2011 Indice degli

Dettagli

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI

DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI TITOLO IV Capitolo 2 AMBITO DI APPLICAZIONE Circolare n 288 del 3 aprile 2015 Sezione I Disposizioni di carattere generale TITOLO IV - Capitolo 2 AMBITO DI APPLICAZIONE SEZIONE I DISPOSIZIONI DI CARATTERE

Dettagli

*** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III

*** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III Informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali

Dettagli

ANNUNCIO PUBBLICITARIO PRESTITO PERSONALE SOLE INCASA

ANNUNCIO PUBBLICITARIO PRESTITO PERSONALE SOLE INCASA Il presente documento pubblicizza le condizioni applicabili alla generalità dei Clienti Consumatori INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca: Banca del Fucino S.p.A. Indirizzo: Via Tomacelli 107-00186 Roma Telefono:

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI

IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI IL FINANZIAMENTO DEGLI ENTI PUBBLICI A cura di Gian Nereo Mazzocco Verona, 11 febbraio 2006 Le anticipazioni di tesoreria (art. 222 Tuel) Controparte: istituto tesoriere Limiti: 3/12 delle entrate correnti

Dettagli

Politica di valutazione e pricing per la negoziazione/emissione dei prestiti obbligazionari emessi dalla

Politica di valutazione e pricing per la negoziazione/emissione dei prestiti obbligazionari emessi dalla Politica di valutazione e pricing per la negoziazione/emissione dei prestiti obbligazionari emessi dalla Banca di Credito Cooperativo San Giuseppe di Petralia Sottana Adottata con delibera del C.d.A. del

Dettagli

BANCA D ITALIA AMMINISTRAZIONE CENTRALE. Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE

BANCA D ITALIA AMMINISTRAZIONE CENTRALE. Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE BANCA D ITALIA AMMINISTRAZIONE CENTRALE Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE Rilevazione sui prodotti derivati over-the-counter a fine giugno 2005 La Banca d Italia comunica

Dettagli

Criteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca

Criteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca Criteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca Redatto da: Responsabile Servizio Finanza e Tesoreria / Responsabile Servizio Controlli Interni Verificato da: Responsabile Compliance

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Svalutazione delle immobilizzazioni materiali per perdite di valore

Svalutazione delle immobilizzazioni materiali per perdite di valore Svalutazione delle immobilizzazioni materiali per perdite di valore di Paolo Moretti Le perdite di valore per le immobilizzazioni materiali, disciplinate dallo IAS 16 «Immobili, impianti e macchinari»,

Dettagli

Informativa al Pubblico

Informativa al Pubblico 1 Informativa al Pubblico Pillar 3 Informazioni al 31 Dicembre 2010 2 MPS Gestione Crediti Banca S.p.A. Sede Sociale in Siena, Piazza Salimbeni 3, www.mpsgestionecreditibanca.it Iscritta al Registro Imprese

Dettagli

Le perdite su crediti

Le perdite su crediti Il bilancio 2013 : novità e criticità Le perdite su crediti dott. Paolo Farinella Commissione Principi Contabili ODCEC Milano Milano 28 febbraio 2014 sede corso Europa 11 0. Introduzione Sintesi argomenti

Dettagli

ESERCITAZIONE DEL 25 MAGGIO 2012

ESERCITAZIONE DEL 25 MAGGIO 2012 ESERCITAZIONE DEL 25 MAGGIO 2012 NUMERO 1 Nel bilancio di verifica della Giallo S.p.A. risultano, tra gli altri, i seguenti valori relativi ai crediti della società: Crediti verso clienti 52.000 Crediti

Dettagli

NOTE ESPLICATIVE ALLA SITUAZIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA AL 31 MARZO 2005

NOTE ESPLICATIVE ALLA SITUAZIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA AL 31 MARZO 2005 EMAN SOFTWARE S.P.A. SEDE LEGALE: MILANO Viale Monza 265 CAPITALE SOCIALE: Euro 120.000.= i.v. CODICE FISCALE: 04441590967 CCIAA di Milano nº 1747663 REA REGISTRO IMPRESE di Milano nº 04441590967 Società

Dettagli

Definizione strumenti finanziari

Definizione strumenti finanziari I criteri di valutazione secondo gli IAS 39 Definizione strumenti finanziari Lo IAS 39 definisce lo strumento finanziario come un qualsiasi contratto che dà origine ad una attività finanziaria per un impresa

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO

SCHEDA INFORMATIVA CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO CHE COS È LA La Cessione del Quinto dello Stipendio è una particolare forma di prestito personale che viene rimborsata dal soggetto finanziato (Cliente) mediante la cessione pro solvendo alla Banca di

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Gli strumenti derivati di copertura

Gli strumenti derivati di copertura ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI GENOVA Convegno Gli strumenti derivati di copertura Genova, 13 maggio 2010 Auditorium Confindustria Dott. Marcello Pollio ODCEC Genova Studio

Dettagli