Alunni con. B.isogni E.ducativi S.peciali
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- Rosangela Calo
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1 Alunni con B.isogni E.ducativi S.peciali
2 CHE COS E? Il bisogno educativo speciale è una qualsiasi difficoltà in ambito educativo o apprenditivo che consiste in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di: danno (a sé e/o altri) ostacolo stigma sociale
3 Per essere un bisogno educativo speciale la difficoltà si deve manifestare in età evolutiva, cioè entro il 18esimo anno, negli ambiti dell educazione e/o dell apprendimento scolastico/istruzione. Può coinvolgere: Le relazioni educative Lo sviluppo di competenze e di comportamenti adattivi Gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana Lo sviluppo di attività personali e di partecipazione ai vari ruoli sociali
4 Esistono cioè delle situazioni problematiche di funzionamento che fanno diventare speciali i bisogni normalissimi e unici. Funzionamento globale del soggetto ICF 2002 e la versione per bambini/adolescenti 2007
5 Dal sistema ICF all individuazione di B.isogni E.ducativi S.peciali Consideriamo gli ambiti di funzionamento secondo il modello ICF. Una difficoltà di funzionamento può originarsi da «condizioni fisiche» problematiche (un input biologicamente significativo può condizionare l apprendimento e l educazione): I bisogni speciali derivano da Malattie acute/croniche (es.diabete/allergie ) Lesioni/traumi Fragilità/stress Anomalie cromosomiche congenite o predisposizione genetica Disturbi del metabolismo
6 Spesso, problemi in questo ambito, portano criticità in quello delle «strutture corporee» (parti anatomiche del corpo) Mancanza di arti o di altre parti anatomiche Anomalie strutturali Malformazioni.. Le strutture del corpo devono funzionare a livelli sempre più evoluti se ciò non accade i bisogni speciali derivano da
7 Deficit nelle funzioni corporee come: Deficit visivi, motori, Aprassie Afasie Deficit sensomotori Deficit nell attenzione, nella memoria. È ovvio che i deficit funzionali più legati ad un difficoltoso funzionamento educativo/apprenditivo,sono quelli delle funzioni cerebrali e mentali
8 Con il suo corpo, considerato organizzato in strutture e funzioni, il bambino apprende attività personali e partecipa socialmente. Gli ostacoli possono derivare da una ridotta dotazione di «attività personali» È il bambino che sa fare meno cose, o le fa in modo deficitario, anche se perfettamente integro dal punto di vista delle strutture e delle funzioni. Può avere deficit di capacità (agisce in modo puro)o di performance(agisce risentendo degli effetti facilitanti/barrieranti del contesto)
9 Ulteriore fonte di difficoltà di funzionamento, è la partecipazione sociale Una persona funziona bene se riveste ruoli attivi, se partecipa socialmente. Un bambino che non svolge il suo ruolo di alunno, di compagno di classe, di utente di servizi culturali, sociali, sportivi, è un bambino che sviluppa un bisogno educativo speciale.
10 Fattori contestuali Dalle due classi di fattori contestuali, ambientali e personali, si possono originare vari tipi di bes Fattori contestuali ambientali Famiglia problematica Contesto culturale / linguistico Situazione socio-economica difficile Scarsità di servizi Fattori contestuali personali Scarsa autostima Reazioni emozionali eccessive Scarsa motivazione Stili attributivi distorti Capacità di adattamento
11 B.E.S. Tre grandi categorie Alunni con disabilità : legge 104/92 che garantisce loro l ins, di sostegno E obbligatoria la stesura, da parte di tutti i docenti e in collaborazione con la famiglia e gli operatori socio-sanitari, del Profilo Dinamico Funzionale e del PEI (Piano Educativo Personalizzato)
12 Alunni con DSA :legge 170/10. Diagnosi proveniente da uno specialista ASL o da centro convenzionato/accreditato e che può essere effettuata solo dopo la 2^ classe Primaria. Non c è ins. di sostregno se non nelle situazioni di comorbilità. Il consiglio di classe o team deve predisporre un P.rogetto D.idattico P.ersonalizzato che indica per ogni disciplina l eventuale strumento compensativo/dispensativo deliberato.
13 Alunni B.E.S. : direttiva ministeriale 27/12/ 12 e successiva circolare n.8 del 2013 Alunni con -Disturbi evolutivi specifici (deficit del linguaggio, delle abilità non verbali,della coordinazione motoria, dell attenzione e iperattività, del funzionamento intellettivo limite,della socializzazione) -Situazioni di svantaggio socio-culturale -difficoltà dovute alla lingua
14 -Non hanno diritto all ins. di sostegno -il consiglio di classe /team individua in modo oggettivo l alunno con BES -definisce un P.iano D.idattico P.ersonalizzato individuale comprensivo della programmazione degli interventi didattico-educativi.
15 Direttiva ministeriale marzo 2013
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