Università per Stranieri di Siena. PAR FAS Linea di azione 1.1.a.3 D.D n.4508/2010

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1 Introduzione Dalle indagini svolte a livello provinciale, la Toscana si rivela, ad uno sguardo ravvicinato come un mosaico dai molti e singolari tasselli: la Toscana metropolitana e urbana, fatta di città con un ricco intreccio di attività produttive e di funzioni terziarie con un ruolo cruciale della provincia di Firenze, che tende sempre più a porsi come punto di riferimento per l intero territorio regionale; e poi la Toscana delle città d arte e dei beni culturali; la Toscana delle Università, delle grandi istituzioni di cultura umanistica, dei centri di ricerca scientifica e tecnologica; la Toscana dei distretti industriali e della piccola impresa; la Toscana dei grandi traffici marittimi (concentrati principalmente nel porto di Livorno); la Toscana della costa tirrenica con una ricca e varia offerta di turismo balneare, che è stata anche la Toscana dell industria pesante ; la Toscana dell agricoltura moderna e dell agriturismo; e insieme la Toscana delle tradizionali colture collinari, attente alla salvaguardia di un elevata qualità dei prodotti. Ognuno di questi territori, che sia inserito all interno di un distretto industriale o in cui la vocazione non sia eccessivamente accentuata, è comunque propenso a ritagliarsi una propria particolare specializzazione produttiva del settore manifatturiero: Tab.1 Specializzazioni produttive per provincia 15/05/2012 Pagina 1 di 43

2 Dalla tabella 1 si nota come ogni provincia detenga un primato in uno specifico settore. È da evidenziare altresì la tendenza verso una maggiore specializzazione delle province collocate a nord e ad est della Toscana. Per comprendere meglio il contributo dei distretti nell economia regionale, è utile analizzare il valore delle esportazioni afferenti a tali territori che, nel 2010, si attestavaoltre il 32% delle esportazioni totali regionali. Tab. 2 Esportazioni per distretto. Anno /05/2012 Pagina 2 di 43

3 L Osservatorio Nazionale Distretti Italiani L Osservatorio Nazionale Distretti Italiani è la banca dati dei distretti presenti sul territorio italiano. E uno strumento conoscitivo di indagine promosso dalla Federazione dei Distretti Italiani a livello nazionale con lo scopo di creare un esclusiva fonte di informazioni su questa realtà del nostro territorio. I distretti rappresentano una peculiarità organizzativa del sistema industriale italiano, un sistema che esiste da molto prima delle definizioni normative. Per l Istituto governativo di promozione economica (Ipi), il distretto industriale si configura come un sistema locale caratterizzato dalla compresenza attiva di una comunità di residenti e di un settore industriale trainante, costituito da un insieme di piccole imprese indipendenti e tra loro integrate, specializzate in fasi diverse di uno stesso processo produttivo. Istituiti con la legge nazionale 317 del 1991, i distretti industriali sono un caso di successo dell economia italiana studiato e copiato in tutto il mondo e rappresentano un modello fondamentale per la promozione dello sviluppo locale. Allo stesso tempo nel distretto è presente un sistema di valori del contesto sociale favorevole all intrapresa economica. I distretti rappresentano uno dei maggiori punti di forza della struttura produttiva italiana: oltre il 40% delle esportazioni nazionali di manufatti avviene proprio a partire dai distretti. Alle Regioni spetta l individuazione tematica e territoriale e la successiva gestione degli interventi. In base alle analisi dell Istat i distretti industriali in Italia sono in complesso 199, di cui 59 nel Nord-Ovest, 65 nel Nord-Est, 60 nel Centro e 15 nel Mezzogiorno. Nei 199 distretti risiedono circa 14 milioni di persone (il 25% del totale Italia); al loro interno operano circa 239 mila unità locali manifatturiere (il 40% dell Italia) con 2,2 milioni di addetti (il 45% dell Italia) e una dimensione media di 9 addetti per unità locale. Le specializzazioni produttive più rappresentate sono nell ordine (tra parentesi il numero di distretti): tessile e abbigliamento (70); prodotti per la casa (37); meccanica (33); pelli, cuoio e calzature (28); alimentari (17); carta e poligrafiche (6); altri 8 distretti presentano specializzazioni varie. 15/05/2012 Pagina 3 di 43

4 Imm. 1 I distretti industriali della Regione Toscana 15/05/2012 Pagina 4 di 43

5 I distretti industriali Toscani In Toscana sono 12 i distretti individuati dalla delibera regionale numero 69/2000. La parte del leone spetta ovviamente ad attività storiche come la pelletteria e le calzature, ma non mancano le specializzazioni più particolari, come l'oreficeria e la produzione di carta. Tab. 3 I 12 Distretti industriali toscani, loro specializzazione e comuni interessati DISTRETTO INDUSTRIALE Specializzazione COMUNI INTERESSATI Valdinievole pelle, cuoio, calzature Buggiano, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano Castelfiorentino pelle, cuoio, calzature Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme, Montaione, San Gimignano Santa Croce sull Arno pelle, cuoio, calzature Bientina, Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Val d'arno, San Miniato, Santa Croce sull'arno, Santa Maria a Monte Valdarno Superiore pelle, cuoio, calzature Bucine, Castelfranco di Sopra, Cavriglia, Figline Valdarno, Incisa in Valdarno, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pian di Sco, Reggello, Rignano sull'arno, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini Prato tessile abbigliamento Agliana, Calenzano, Campi Bisenzio, Cantagallo, Carmignano, Montale, Montemurlo, Poggio a Caiano, Prato, Quarrata, Vaiano, Vernio Empoli tessile abbigliamento Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Empoli, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci 15/05/2012 Pagina 5 di 43

6 Casentino e Val Tiberina tessile abbigliamento Anghiari, Badia Tedalda, Bibbiena, Caprese Michelangelo, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Monterchi, Ortignano Raggiolo, Pieve Santo Stefano, Poppi, Pratovecchio, Sansepolcro, Sestino, Stia, Talla Poggibonsi legno e mobile Barberino Val d'elsa, Casole d'elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Colle Val d'elsa, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Poggibonsi, Radda in Chianti, Radicondoli Sinalunga legno e mobile Abbadia San Salvatore, Castiglion d'orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d'orcia, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda Capannori carta Altopascio, Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Capannori, Castelnuovo di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Pescia, Porcari, Villa Basilica Carrara marmo Carrara, Fivizzano, Massa, Minucciano, Montignoso, Piazza al Serchio, Pietrasanta, Serravezza, Stazzema, Vagli di Sotto Arezzo orafo Arezzo, Capolona, Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, Laterina, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Pergine Valdarno, Subbiano 15/05/2012 Pagina 6 di 43

7 Distretto calzaturiero della Valdinievole La Valdinievole rappresenta uno dei tre sistemi geografici in cui si divide la provincia di Pistoia. Il distretto occupa una superficie di circa 172 Kmq (il 18% del territorio provinciale), ha una popolazione di circa abitanti (pari al 31% di quella provinciale), con una densità di 474 abitanti per Kmq. La zona è caratterizzata anche dalla presenza di altre attività, fra queste ricordiamo le attività florio-vivaistiche impostate nel distretto dei fiori a Pescia e il turismo che si concentra intorno a Montecatini Terme. Tab.4 - Dati Quatitativi Valdinievole: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 85 Specializzazione industriale: La specializzazione industriale dell area è prevalentemente quella calzaturiera, della pelle e del cuoio. Ciò conferma l importante tradizione toscana in questi settori visto che nella regione operano altri 3 distretti affini (Santa Croce sull Arno, Castelfiorentino e Valdarno Superiore). Gli ambiti merceologici del distretto sono: preparazione e concia pelle e cuoio; fabbricazione articoli da viaggio, borse e selleria; fabbricazione prodotti ausiliari per le industrie del cuoio e tessile; confezione abbigliamento in pelle; fabbricazione calzature e parti in cuoio per calzature. 15/05/2012 Pagina 7 di 43

8 Esportazioni: Le produzioni della Valdinievole sono molto apprezzate sui mercati internazionali di tutto il mondo, in particolare nei paesi dell Unione Europea e negli Stati Uniti. I punti di forza di questo distretto sono: Possibilità di contare su una buona collaborazione con gli enti locali; Buona propensione delle aziende al fare sistema ; Ottima presenza sui mercati esteri; Apertura verso ricerca ed innovazione a seguito della necessità di industrializzare il prodotto e di fare una prototipazione rapida. Forte impegno nelle tecnologie informatiche in particolare nei programmi gestionali per calzaturifici. Le criticità del distretto sono relative a: Piccola e piccolissima dimensione di alcune unità produttive. Vie di comunicazione non adatte alle necessità del un polo industriale. 15/05/2012 Pagina 8 di 43

9 Distretto della Pelle, del cuoio e delle calzature di Castelfiorentino La struttura del distretto è prevalentemente composta da piccole imprese, molte delle quali sono a conduzione familiare e artigianali. La qualità dei prodotti è generalmente medio-alta. Il distretto di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, comprende cinque comuni per un totale di 224 imprese e 259 unità locali che lavorano soprattutto per conto terzi nel campo della pelletteria di lusso. Molti marchi famosi hanno infatti concentrato nell'area fiorentina le loro produzioni, facendone un polo di eccellenza. La specializzazione industriale dell area è quella calzaturiera, della pelle e del cuoio. Ciò conferma l importante tradizione toscana di questi settori, visto che nella regione operano altri distretti affini. I prodotti tipici del distretto sono rappresentati dagli articoli in pelle, soprattutto le calzature da uomo, da donna e da bambino. I punti di forza e di debolezza sono pressoché gli stessi già annoverati per il distretto della Valdinievole. 15/05/2012 Pagina 9 di 43

10 Distretto Industriale di Santa Croce sull Arno Il distretto industriale di Santa Croce sull Arno, situato tra le province di Pisa (dove risiedono la maggior parte delle imprese) e di Firenze è, assieme ad Arzignano (Vicenza), il più importante polo europeo per la concia delle pelli; inoltre presenta una rilevante specializzazione nella produzione di calzature e altri prodotti in pelle e cuoio, in particolare suole e componenti per calzature. Si caratterizza pertanto per essere l unico distretto la cui specializzazione costituisce di fatto l intera filiera produttiva della pelle (dalla concia della pelle al prodotto finito calzatura o pelletteria). Il Distretto si estende su un area di 330,44 Kmq, con una popolazione residente di circa abitanti di cui circa sono quelli attivi. Oggi il Distretto Industriale di Santa Croce Sull Arno conta circa 300 Aziende Conciarie, cuoifici compresi, circa 250 Lavorazioni per conto terzi a cui si devono sommare altrettante piccole e piccolissime imprese comunque collegate al settore e da esso direttamente dipendente, nonché un elevato numero di calzaturifici per un totale di circa imprese ed un totale addetti di oltre lavoratori senza considerare tutto l indotto ad esso collegato. Le aziende del distretto sono prevalentemente imprese artigiane di piccole e medie dimensioni (non si registrano imprese con più di 100 milioni di fatturato), organizzate in filiere e cooperanti tra loro. Nel corso degli anni inoltre, alle attività tipiche del distretto se ne sono affiancate altre direttamente o indirettamente collegate: prodotti chimici, macchine per conceria, servizi, manifatture dell abbigliamento, della pelletteria e delle calzature. Alcune di queste attività sono realtà importanti a livello nazionale: ad esempio, alle aziende del distretto è da ascrivere il 30% della produzione nazionale di macchine per conceria. La produzione calzaturiera italiana è fortemente concentrata nei distretti, localizzati principalmente nelle Marche (Fermo), in Toscana (Valdinievole, nel Distretto Industriale di S.Croce sull Arno, Valdarno, Castelfiorentino), nel Veneto (Montebelluna, Verona, Brenta), in Lombardia 15/05/2012 Pagina 10 di 43

11 (Bassa Bresciana, Vigevano), in Campania (area Nord Napoletana), in Puglia (Casarano, Barletta) ed in Emilia Romagna (S. Mauro Pascoli). Queste sette regioni rappresentano insieme poco meno del 94% del fatturato esportato e il 96% circa delle imprese nazionali e della forza lavoro. Nel comprensorio si realizza circa il 98% della produzione italiana di cuoio da suola (il 70% di quello dei Paesi dell Unione Europea) ed il 35% della produzione nazionale di pelli per calzature, pelletteria ed abbigliamento. Nel comparto conciario la maggior parte delle imprese (circa l 80%) è impegnata nella produzione di pelle, e il restante in quella di cuoio. A livello territoriale le attività produttive legate al cuoio caratterizzano in modo netto i comuni di Santa Croce e San Miniato, dove si ha una maggiore concentrazione delle imprese del comparto della concia (a Ponte a Egola, una frazione del Comune di S. Miniato, è concentrata la produzione di cuoio per suola e sottoscarpa). Le calzature rappresentano invece la peculiarità produttiva di Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte, Montopoli e Bientina. Il comune di Fucecchio ha invece una caratterizzazione produttiva più equilibrata ed una forte specializzazione nella pelletteria di qualità. Esportazioni: Le esportazioni rappresentano circa il 70% del fatturato della conceria e il 60% del fatturato del calzaturiero. Tab.5 - Dati QuatitativiSanta Croce sull Arno: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) Specializzazione produttiva: Il prodotto di specializzazione del distretto è rappresentato da due output fortemente collegati: da una parte le pelli e il cuoio lavorato (soprattutto pelli bovine, ma anche ovine, equine e suine, sulla fascia medio-fine), dall altra le calzature in pelle, principalmente scarpe da donna della fascia medio-fine, fine e sandali, con produzioni per la maggior parte artigianali. Secondaria, anche se non irrilevante, la produzione di tutta una serie di 15/05/2012 Pagina 11 di 43

12 altri prodotti in pelle (borse, cinture e accessori in genere); prodotti chimici, macchine per conceria, servizi. Gli ambiti merceologici del Distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno sono: Confezione di abbigliamento in pelle e similpelle Confezione di articoli in pelliccia ; Preparazione e concia del cuoio e della pelle; Preparazione e tintura di pellicce; Fabbricazione di articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria; Fabbricazione di calzature e di parti in cuoio per calzature. 15/05/2012 Pagina 12 di 43

13 Distretto Industriale del Valdarno Superiore Il distretto industriale pelli cuoio e calzature del Valdarno Superiore si estende a cavallo tra le provincie di Arezzo e Firenze. Il settore pelletteria nel distretto di Valdarno Superiore conta 12 comuni, i più importanti dei quali sono Montevarchi e San Giovanni Valdarno. Nel distretto del Valdarno Superiore si concentra quasi il 50% della produzione regionale della pelletteria. La qualità dei prodotti è generalmente medio-alta. Tab.6 - Dati Quatitativi Valdarno Superiore: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) Specializzazione industriale: I prodotti tipici del distretto sono rappresentati dagli articoli in pelle: scarpe da uomo, in prevalenza di forma classica, scarpe da donna nelle più variegate tipologie. Anche la scarpa da bambino costituisce un settore tradizionalmente molto curato. Le imprese del Distretto operano nei comparti della confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle, pelliccia e simili. Gli ambiti merceologici del distretto sono: confezione di articoli di abbigliamento in pelle; confezione di articoli in pelle e simili e in pelliccia; preparazione e concia del cuoio; preparazione e tintura di pellicce; fabbricazione di articoli da viaggio, borse e simili, pelletteria e selleria fabbricazione di calzature 15/05/2012 Pagina 13 di 43

14 I principali punti di forza del Distretto sono caratteristici per l intera area aretina: le imprese aretine stanno cercando di far leva sulle ottime competenze tecnicoproduttive e (in parte) commerciali, per presidiare con successo mercati divenuti assai ostili ed ottenendo risultati che possono dirsi soddisfacenti in termini comparati. 15/05/2012 Pagina 14 di 43

15 Distretto del tessile-abbigliamento di Prato L area del Distretto tessile di Prato include 12 comuni in un area a cavallo tra le province di Prato, di Pistoia e di Firenze e interessa una superficie di 700 kmq e una popolazione che conta più di abitanti. Considerato il più importante centro laniero d'europa, il Distretto Tessile Pratese conta oggi circa aziende tessili (che danno lavoro a persone), la maggior parte delle quali di piccole e medie dimensioni e tra loro indipendenti, ognuna specializzata in una specifica attività (filatura, ritorcinatura, orditura, tessitura, tintoria e rifinizione o finissaggio). A tirare le fila della produzione ci pensano le poche imprese di mediograndi dimensioni a ciclo completo e molto più spesso alcuni operatori indipendenti: i cosidetti impannatori o committenti che si occupano della ricerca e progettazione del campionario, dell'organizzazione e controllo della produzione e della commercializzazione del prodotto finito. Su questo aspetto organizzativo/produttivo si può affermare che il distretto tessile pratese rappresenta un grande, unico laboratorio. Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le produzioni di filati e tessuti di lana: vi si producono tessuti per l industria dell abbigliamento, prodotti tessili per l arredamento, filati per l industria della maglieria (lana cardata e pettinata, misti di varie fibre); tessuti non tessuti e tessili speciali per impieghi industriali, prodotti in maglia e capi di abbigliamento da uomo e donna, in lana cardata e pettinata, cotone, lino, seta e fibre sintetiche. In particolare la produzione di abbigliamento è una specializzazione sviluppata negli anni recenti e che si è affiancata alle tradizionali produzioni tessili. All'interno del distretto è riscontrabile un sistema molto articolato di produzioni, che si distinguono per le materie prime utilizzate (lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche, ecc.), i processi (filatura 15/05/2012 Pagina 15 di 43

16 pettinata e cardata, tessitura ortogonale e maglia, nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento, maglieria, arredo). Altri settori di supporto sviluppatisi all interno del distretto e consolidatisi nel corso degli anni Ottanta e Novanta riguardano la progettazione, la creazione e styling, il marketing del prodotto, la consulenza organizzativa e strategica e l ICT. In modo analogo intorno al distretto gravita un sistema di trasporto formato, oltre che dalle imprese di fase che movimentano con mezzi propri i semilavorati durante le lavorazioni della merce, da spedizionieri internazionali, corrieri nazionali, cooperative di facchinaggio; inoltre, nel distretto e nelle sue vicinanze sono localizzati tutti i principali operatori logistici nazionali e internazionali. La ricerca di mercati più dinamici rispetto a quelli dei tessuti cardati, apparentemente avviati verso il tramonto, ha modificato la composizione dell'offerta locale, che ora comprende quote consistenti di articoli in lana pettinata, cotone, viscosa, lino e seta. Il nuovo mix produttivo ha ampliato gli orizzonti operativi del distretto: la maggior parte dei lanifici intrattiene rapporti con terzisti di aree diverse da Prato; quasi tutti, inoltre, acquistano filati e tessuti da imprese non pratesi. Un altro aspetto importante del cambiamento della produzione dell area pratese è stato l ampliamento agli articoli di tipo estivo, che, assieme alla gamma autunno-inverno, consentono una maggiore utilizzazione degli impianti lungo tutto il corso dell anno, il che è importante per rispondere ai confezionisti che cercano di contrarre i tempi intercorrenti fra il momento dell invio dell ordine e quello della consegna. La struttura organizzativa presenta elementi in parte nuovi e molti lanifici hanno ricondotto all'interno funzioni precedentemente assegnate ad aziende esterne. Anche le reti commerciali sono state rese più aderenti alle esigenze determinate dalla compressione dei cicli produttivi dei confezionisti e del calendario delle uscite della distribuzione. Tab.7 - Dati Quatitativi Prato: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) /05/2012 Pagina 16 di 43

17 Gli ambiti merceologici del Distretto del tessile-abbigliamento di Prato sono: Preparazione e filatura di fibre tessili, tessitura, finissaggio dei tessili; Fabbricazione di tessuti a maglia; Confezionamento di articoli tessili, di biancheria da letto, da tavola e per l'arredamento; Fabbricazione di articoli in materie tessili nca; Fabbricazione di tappeti e moquette; Fabbricazione di spago, corde, funi e reti; Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie; Fabbricazione di articoli tessili tecnici ed industriali; Fabbricazione di altri prodotti tessili nca; Fabbricazione di ricami, tulle, pizzi e merletti; Fabbricazione di feltro e articoli tessili diversi; Confezione di indumenti da lavoro, di camici e divise; Confezione di altro abbigliamento esterno; Sartoria e confezione su misura. Punti di forza del distretto industriale di Prato: è tra i più grandi in Italia (è diventato di fatto il distretto per antonomasia) per la tipicità delle relazioni tra le imprese, il collegamento con il contesto sociale, la forte specializzazione, la frammentazione e la ricomposizione del ciclo produttivo e la presenza di comparti collegati quali il settore della meccanica per l industria tessile o della produzione di prodotti chimici per il tessile, l indotto della logistica, dei servizi e delle professioni); un intensa capacità di sviluppare iniziative consortili; 15/05/2012 Pagina 17 di 43

18 nuove aree di business che si sviluppano a supporto e in parallelo alle attività principali del distretto (dalla crescita di software house specializzate in soluzioni per il tessile, a specialisti nella realizzazione dei cosiddetti non tessuti); investimenti nella progettazione del prodotto, nella costruzione del campionario, nel controllo dell offerta e nella sua commercializzazione; produzione in piccoli lotti, estremamente vari e con ridotti tempi di consegna. Fattori di debolezza sono: la globalizzazione del settore che ha inserito il distretto in una dinamica competitiva con paesi emergenti con prodotti a basso costo; contrazione della fascia medio-bassa di mercato, cui tradizionalmente si rivolgeva; frammentazione del tessuto produttivo in imprese di piccole e piccolissime dimensioni ha rallentato o ostacolato opzioni strategiche, come la delocalizzazione produttiva o processi di innovazione organizzativa e commerciale. 15/05/2012 Pagina 18 di 43

19 Distretto Industriale tessile - abbigliamento di Empoli Il distretto di Empoli raggruppa dieci comuni della Toscana centrale, ma il suo cuore produttivo è la città di Empoli. La superficie complessiva del distretto è di 670 kmq. L'area empolese è organizzata in una fitta rete di piccolissime unità produttive (anche "lavoranti a domicilio") che costituisce circa i due terzi della produzione nazionale: il totale delle imprese appartenenti al distretto è pari a La produzione è caratterizzata da un artigianato diffuso, specializzato nella produzione di impermeabili, cappotti, giacche (soprattutto per donna), indumenti in pelle (shearling, pellicce, etc.) che hanno trainato il suo sviluppo. L'Empolese rappresenta il terzo polo industriale toscano, dopo Prato e Firenze, e non rientra tra quei distretti industriali super specializzati: la produzione tessile è affiancata infatti da imprese chimiche, ceramiche, meccaniche, cartotecniche, del cuoio, della gomma, delle materie plastiche e alimentari (come la Sammontana e la Coop). Un fenomeno recente è quello dell entrata recente degli immigrati cinesi nei settori tradizionali di produzione dell'empolese. In questi ultimi anni ad Empoli si è formata una delle principali comunità asiatiche della Toscana, i cinesi prima sono entrati nel circuito del lavoro a domicilio dove, con un costo del lavoro bassissimo, hanno preso il posto delle empolesi, in seguito hanno fatto un salto di qualità diventando imprenditori. L'ingresso di manodopera cinese ha consentito alle aziende di confezioni di contrastare il declino del settore. Tra i possibili scenari futuri nell ambito del distretto c'è il rischio concreto di perseguire un modello di "distretto nel distretto" con due comunità (quella italiana e quella cinese) divise, se non addirittura contrapposte. Per evitare questo rischio è necessario favorire l'integrazione e ridurre la distanza culturale, favorendo inoltre un immigrazione stanziale e non di tipo nomade. 15/05/2012 Pagina 19 di 43

20 Tab.8 - Dati Quatitativi Empoli: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 719 Specializzazione industriale: la zona è specializzata dell industria manifatturiera degli indumenti in pelle e nell industria tessile. Gli ambiti merceologici del distretto sono: preparazione e filatura fibre tessili, tessitura e finissaggio dei tessili; fabbricazione di tessuti in maglia e altri tessili; fabbricazione di tappeti e moquette; fabbricazione di spago, corde, funi e reti; fabbricazione di tessuti non tessuti r di articoli in tali materie; fabbricazione articoli in maglieria, di articoli di calzetteria, di pullover, cardigan e altri articoli simili a maglia; confezione di indumenti da lavoro, di abbigliamento esterno, di biancheria intima e corsetteria, altri articoli di abbigliamento e accessori; fabbricazione articoli in pelle e simili; preparazione e tintura pellicce. I principali punti di forza del Distretto sono: Il graduale istaurarsi del fenomeno dell imprenditoria etnica: l'affermazione della comunità cinese (nel 2006 si stima che le imprese individuali con titolare cinese rappresentassero il 59,5%) è vista come elemento positivo della trasformazione del distretto tessile pratese verso un vero distretto moda ; processo di sviluppo sostitutivo dell'imprenditoria artigiana locale; un maggiore rinnovamento delle imprese dettato da motivi fiscali; una maggiore flessibilità produttiva delle aziende. 15/05/2012 Pagina 20 di 43

21 Tra i punti di debolezza è possibile annoverare: rapporti di fornitura infra-distrettuali che aumenta il peso di subfornitori con pochi committenti o monocommittenza; il problema della successione imprenditoriale è una delle concause delle difficoltà del mondo artigiano, già restio a perseguire strategie di aggregazione e di creazione di reti; la quasi totalità dei flussi di merci in entrata ed in uscita dal distretto empolese viaggia su gomma; solo per la spedizione di prodotti finiti a clienti d oltremare si utilizza il vettore aereo o quello navale. 15/05/2012 Pagina 21 di 43

22 Distretto Industriale Tessile Abbigliamento Casentino-Val Tiberina Il Distretto Tessile e abbigliamento del Casentino-Val Tiberina è collocato all interno della provincia di Arezzo. Quest area è caratterizzata da una netta prevalenza di piccole aziende e di laboratori (concentrati soprattutto nei Comuni di Sansepolcro e Bibbiena) che producono come façonisti e subfornitori di gruppi nazionali ed internazionali, cui si affianca un numero più contenuto di imprese in espansione orientate su produzioni di alto livello con marchio proprio. Tab.9 - Dati Quatitativi Casentino- Val Tiberina: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 170 Specializzazione produttiva: I prodotti tipici del distretto sono prodotti tessili, abbigliamento e pelletteria. Le imprese operano nei comparti Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia e Fabbricazione di articoli in pelle e simili. Gli ambiti merceologici del Distretto Industriale del Tessile e Abbigliamento Casentino Val Tiberina sono: preparazione e filatura di fibre tessili tessitura e finissaggio dei tessili fabbricazione di tessuti a maglia confezionamento di articoli tessili (esclusi gli articoli di abbigliamento) fabbricazione di tappeti e moquette fabbricazione di spago, corde, funi e reti 15/05/2012 Pagina 22 di 43

23 fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento) fabbricazione di altri prodotti tessili nca confezione di abbigliamento in pelle confezione di indumenti da lavoro e di altro abbigliamento esterno confezione di camice, T-shirt, corsetteria e altra biancheria intima confezione di altri articoli di abbigliamento ed accessori fabbricazione di articoli di calzetteria in maglia fabbricazione di pullover, cardigan ed altri articoli simili a maglia preparazione e concia del cuoio; preparazione e tintura di pellicce I principali punti di forza del Distretto sono: ottime competenze tecnico-produttive e (in parte) commerciali. I pincipali punti di debolezza del Distretto: mercati divenuti assai ostili; aspetti finanziari penalizzanti. 15/05/2012 Pagina 23 di 43

24 Distretto Industriale del legno e Mobili di Poggibonsi Sinalunga Il Distretto del Legno e Mobili si estende nella provincia di Siena all interno dei comuni di Poggibonsi e di Sinalunga. Il distretto è specializzato nella produzione di articoli in legno (soprattutto mobili e oggetti d arredo) e la produzione di macchine utensili per la lavorazione del legno. La regione Toscana, con la delibera n.69 del 21 febbraio 2000, ha formalmente riconosciuto nel settore della produzione del mobile solo le zone di Poggibonsi e Sinalunga e quindi solo per queste due aree è possibile una chiara identificazione dei comuni compresi. Tuttavia, in via informale, la filiera del mobile toscano può essere allargata anche ad altri territori, e arrivare a comprendere i comuni di Pisa, Cascina, Ponsacco e Quarrata, tutti caratterizzati da un alta concentrazione di imprese specializzate nella lavorazione del legno per la produzione di mobili. Tab Dati Quatitativi Poggibonsi-Sinalunga: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 132 Specializzazione industriale: La zona è specializzata nel settore manifatturiero dell industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, nella fabbricazione di articoli in paglia e materiali di intreccio e di mobili. Viene inoltre alimentata l industria della produzione di macchine utensili per la lavorazione del legno, mobili e arredo. Gli ambiti merceologici del distretto sono: fabbricazione di fogli da impiallacciatura e di pannelli di base di legno, di imballaggi in legno; 15/05/2012 Pagina 24 di 43

25 fabbricazione di altri prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l edilizia; fabbricazione di altri prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio; fabbricazione di mobili per uffici e negozi, mobili per cucina e altri mobili; fabbricazione di sedie e sedili, poltrone e divani. I principali punti di forza del Distretto sono: il raccordo autostradale Autopalio rappresenta l infrastruttura principale di collegamento nell area e connette con Siena e con il sistema metropolitano della Toscana centrale e le sue infrastrutture primarie. Tra i punti di debolezza è possibile annoverare: i collegamenti ferroviari storicamente difficoltosi; il completamento della superstrada dei Due Mari rappresenta per l area la possibilità di rapidi collegamenti su gomma con l Umbria, il Lazio, Siena, Arezzo e Sansepolcro (quindi la E45) e da molti anni costituisce l oggetto delle sollecitazioni da parte delle realtà economiche locali. il sistema dei trasporti fa parte del sistema distrettuale e ne è così integrato che i principali trasportatori che operano in loco, agiscono in un regime di sostanziale monopolio. In questo distretto, le merci viaggiano sostanzialmente su gomma. 15/05/2012 Pagina 25 di 43

26 Distretto Cartario di Capannori Il Distretto Cartario comprende un area di 12 Comuni distribuiti fra le province di Lucca e Pistoia, per un estensione di circa 750 kmq ed una popolazione di circa abitanti. Il distretto cartario della piana di Lucca è il più importante d Italia e uno dei maggiori a livello europeo. Nella seconda metà del 900 il settore ebbe una decisiva ed impetuosa ondata di sviluppo, che portò il numero delle aziende presenti nel territorio ad oltre 200 alla fine degli anni 70 con importantissimi insediamenti nella piana lucchese, in particolare nei comuni di Capannoni, Altopascio e Porcari, a cui è passato il testimone di principale polo produttivo cartario toscano e di carta igienico-sanitaria di tutta Italia. L evoluzione del Distretto ha determinato lo sviluppo di una filiera produttiva che si articola in aziende operanti nella lavorazione della materia prima, nella produzione di carta, nella sua trasformazione in prodotto finito e nella distribuzione. Il 30% delle 120 aziende presenti sono cartiere che producono carta per ondulatori, tissue e cartoni per usi industriali, alimentari ed imballi, mentre il restante 70% è costituito da cartotecniche che si occupano di prodotti in tissue, cartone ondulato, scatole e carta per altri usi. In quest ultimo comparto l esportazione è piuttosto limitata, mentre di discreta importanza è quella riguardante la carta e i prodotti cartotecnici per usi domestici. Si tratta di un distretto particolarmente dinamico, come testimoniato dagli investimenti produttivi realizzati all'estero da imprenditori lucchesi verso Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Spagna. Esportazione: è rivolta soprattutto a Germania, Francia e Spagna per quanto riguarda i paesi dell UE, ed Europa dell Est. 15/05/2012 Pagina 26 di 43

27 Importazione: (carta da macero, cellulosa e carta kraft) da Nord America e Scandinavia. Tab.11 - Dati Quatitativi Capannori: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 691 Specializzazione produttiva: l industria cartaria e cartotecnica lucchese rappresenta il core business del distretto. Accanto alle imprese del settore della carta, esistono numerose altre attività manifatturiere e di servizi legate a tutta la filiera produttiva ed appartenenti per lo più ai settori meccanico, elettrico, elettronico, oltre che a servizi non direttamente riconducibile alla produzione cartiera quali facchinaggio, trasporto, pulizia e manutenzione. Gli ambiti merceologici del distretto sono: fabbricazione di pasta-carta, carta e cartone fabbricazione di carta e cartone ondulato e di imballaggi di carta e cartone fabbricazione di prodotti igienico-sanitari e per uso domestico in carta e ovatta di cellulosa fabbricazione di prodotti cartotecnici fabbricazione di carta da parati fabbricazione di altri articoli di carta e cartone fabbricazione di macchine per l'industria della carta e del cartone (compresi parti e accessori, installazione, manutenzione e riparazione) I principali punti di forza del Distretto sono: posizione geografica centrale rispetto all Italia, alla Toscana e al Mediterraneo; buona qualità dell acqua; 15/05/2012 Pagina 27 di 43

28 alta specializzazione (produzione e trasformazione di carta tissue e carta per ondulatori); elevato numero di imprese concentrate nell area; elevata competenza delle maestranze; presenza nell area di qualificati fornitori di tecnologie e servizi; presenza di centri di competenza per la formazione e il trasferimento dell innovazione. 15/05/2012 Pagina 28 di 43

29 Distretto Lapideo Apuo-Versiliese Il Distretto Lapideo apuo-versiliese viene generalmente identificato in Carrara, essendo la provincia di Massa Carrara quella più coinvolta. Il distretto si estende su parte delle Province di Massa Carrara e Lucca. Qui si estraggono i preziosi marmi bianchi che, dopo la lavorazione, sono inviati in tutto il mondo. Tanti sono i giacimenti da cui provengono i blocchi nella loro varietà di colori e di grana: Calacatta, Arabescato, Bardiglio, Cardoso, Brecce e Cipollino hanno fatto la storia di grandi imprese industriali e sono utilizzati per gli impieghi più vari. L'escavazione delle varietà di marmo presenti nel carrarese si è sviluppata, nel corso di due millenni, principalmente nei tre bacini di Colonnata, Miseglia e Torano, anche se la presenza di cave caratterizza, quasi in ogni parte, la montagna carrarese. Nel tempo, il Distretto ha parzialmente riorientato le attività industriali non limitandosi più all estrazione e alla lavorazione del marmo locale, ma dedicandosi anche alla lavorazione di pietre e materiali provenienti da altre aree. Insieme alla produzione artistica del marmo è fiorente l arte del mosaico riscoperto negli ultimi anni dai maestri artigiani come genere capace di dare vita a nuove possibilità espressive e sviluppatasi a Pietrasanta in particolare per la decorazione religiosa. Inoltre è cresciuto e si è consolidato anche un settore parallelo, quello della costruzione di macchine per la lavorazione di marmi e lapidei. Una maggiore attenzione prestata alla commercializzazione e al marketing ha permesso alle aziende carraresi di mantenere, malgrado la concorrenza sempre maggiore, importanti posizioni sui mercati esteri. Il materiale locale più conosciuto ed esportato è il Bianco di Carrara. 15/05/2012 Pagina 29 di 43

30 Esportazioni: verso l Estremo Oriente, l Unione Europea, il Medio Oriente, Hong Kong, gli Stati Uniti e la Germania. Tab.12 - Dati Quatitativi Apuo-Versiliese: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) 313 Specializzazione Industriale: la tipologia di produzione del Distretto Lapideo si divide nei prodotti: blocchi (marmo, granito e pietre) e scaglie. Il blocco tagliato nei bacini marmiferi delle cave Apuane viene trasportato per mezzo di camion in pianura dove viene lavorato e trasformato nelle seguenti tipologie produttive: lastre; pavimenti e rivestimenti; edilizia per interni; edilizia per esterni; arredi per interni; arredo urbano e per giardini; prodotti artistici; scultura; interventi su disegno; arte funeraria; oggettistica; granulati ecc. Gli ambiti merceologici del distretto sono: estrazione di pietre ornamentali e da costruzione; taglio, modellatura e finitura di pietre ornamentali e per l'edilizia; segagione e lavorazione delle pietre e del marmo; lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico; frantumazione di pietre e minerali vari fuori della cava. I fattori di competitività del Distretto Lapideo sono rappresentati essenzialmente da: l alta specializzazione delle maestranze; la presenza nell area di qualificati centri servizi per la formazione ed il trasferimento dell innovazione; l attenzione ai temi ambientali connessi alle attività industriali, con particolare riferimento allo smaltimento dei residui delle lavorazioni ed ai controlli che devono presiedere alle attività in atto e alla loro possibile intensificazione. 15/05/2012 Pagina 30 di 43

31 Distretto Orafo di Arezzo Il Distretto orafo aretino si localizza quasi esclusivamente nella Provincia di Arezzo ma i suoi confini territoriali comprendono i Sistemi Economici Locali (SEL) dell Area aretina e della Val di Chiana aretina, cui si aggiungono i comuni di Laterina e Pergine Valdarno che, pur appartenendo al SEL del Valdarno Aretino, sono stati inseriti all interno del distretto. Il distretto orafo-argentiero di Arezzo rappresenta uno dei distretti più tradizionali e storici della regione e, assieme a quello di Vicenza e Valenza Po, è quello che rappresenta maggiormente l oreficeria italiana nel mondo. Con riferimento alla composizione del sistema orafo-argentiero aretino, sotto il profilo settoriale, circa il 70% delle imprese realizza quasi esclusivamente prodotti di oreficeria mentre le aziende che producono in via prevalente argenteria sono complessivamente il 24%; il restante 6% delle imprese ripartisce in parti uguali il suo fatturato in entrambe i settori. La distribuzione delle imprese per tipologie aziendali evidenzia almeno tre tipologie aziendali: imprese di marchio, imprese che lavorano in conto terzi e imprese miste. Le imprese di marchio sono imprese di dimensioni superiori che hanno contatti diretti con i mercati finali e vendono in conto proprio con un marchio aziendale; risultano più numerose nel settore orafo rispetto a quello dell argento, nel quale sembra più alta l incidenza di che lavorano in conto terzi. Queste ultime, a loro volta, ricomprendono diverse categorie di imprese subfornitrici distinguibili per la diversa posizione assunta lungo la filiera produttiva (imprese di prima o seconda fascia a seconda che lavorino o meno a diretto contatto con il committente), per il numero di fasi di lavorazioni eseguite, per il grado di indipendenza nel definire il modello da produrre e le specifiche di lavorazioni. All interno della macro-categoria delle imprese in conto terzi è possibile distinguere il sotto-insieme dei fornitori misti ovvero quelle imprese che vendono sia in subfornitura, sia direttamente sul mercato finale. 15/05/2012 Pagina 31 di 43

32 Tab.13 - Dati Quatitativi Arezzo: N imprese N addetti Export 2009 (Ml Euro) Specializzazione industriale: La gamma della produzione orafa aretina è variegata e comprende monili di alta gioielleria in stile moderno e antico, semigioielleria, oreficeria fine senza pietre, oreficeria e argenteria a maglia catena e stampata, gioielli d'argento, minigioielleria in oro e in argento, semilavorati (montature, chiusure, ecc.) portaorologi, vasellame d'argento, servizi da tavola, complementi d'arredo, incisioni, sculture, quadri. Sebbene il prodotto prevalente delle aziende orafe aretine sia la catena (prodotto per il quale l Italia rimane il paese leader mondiale in termini di quote di mercato detenute), negli ultimi anni si è assistito ad un aumento significativo di anelli, pendenti, ciondoli e medaglie e di tipologie di prodotto con maggiori contenuti di design, moda e a maggior valore aggiunto. Gli ambiti merceologici del distretto sono: trattamento e rivestimento metalli; lavori di meccanica in generale; fabbricazione di articoli di coltelleria e posateria, utensili e oggetti diversi in metallo; fabbricazione di orologi; fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi, fabbricazione di bigiotteria e articoli simili; coniazione monete; lavorazione di pietre preziose e semipreziose per gioielleria e per uso industriale; commercio all ingrosso di orologi e gioielleria; commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria, di oggetti d arte di culto e di decorazione, chincaglieria e bigiotteria; 15/05/2012 Pagina 32 di 43

33 riparazione orologi e gioielli. I principali punti di forza del Distretto sono: elevato livello di qualità della produzione; flessibilità produttiva; esistenza di una filiera completa che comprende, oltre alle aziende a monte e a valle del processo produttivo, una fiera del settore di fama internazionale, centri di formazione e di ricerca specializzati per il comparto della lavorazione metalli preziosi; sistema territoriale portatore di competenze consolidate, con la presenza di storia e cultura che possono integrarsi nel prodotto orafo ed argentiero della provincia. Tra i punti di debolezza è possibile annoverare: calo della domanda interna e della domanda internazionale; crescita della concorrenza internazionale da parte di Paesi in via di sviluppo (principalmente Turchia, India e Cina) e crescita di importanza di sistemi fieristici di altri paesi (Stati Uniti, Estremo Oriente, ecc.); regimi di preferenze tariffarie doganali penalizzanti; modifica dell atteggiamento dei consumatori, soprattutto italiani, nei confronti del gioiello con la migrazione verso prodotti sostitutivi; frammentazione del sistema produttivo caratterizzato da piccole/micro imprese che porta alla scarsa presenza di marchi affermati continue fluttuazioni del valore della materia prima; scarsa capacità di pianificazione strategica, di investimento in ricerca e design del prodotto; incapacità di creare una propria struttura commerciale che porta alla dipendenza da grossisti/importatori. Continuano a prevalere formule imprenditoriali tradizionali (piccole imprese familiari poco inclini all introduzione di manager esterni). 15/05/2012 Pagina 33 di 43

34 Tab Caratteristiche dei distretti industriali individuati da Unioncamere-Mediobanca Numero di Esportazioni Distretto Imprese (Milioni Di Addetti Valore Aggiunto 2007 Registrate Euro, Anno 2008 (Milioni Di Euro) (2009) 2009) Distretto del Tessile-Abbigliamento di Prato Distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull'arno / Castelfiorentino Distretto Orafo di Arezzo Distretto Cartario di Capannori Distretto Lapideo Apuo-Versiliese (Carrara) Distretto Tessile-Abbigliamento del Casentino-Val Tiberina Distretto delle Pelli, Cuoio e Calzature di Valdarno Superiore Distretto Tessile-Abbigliamento di Empoli Distretto Industriale del Legno e Mobili di Poggibonsi / Sinalunga Distretto Calzaturiero della Valdinievole Distretto della nautica da diporto di Viareggio ITALIA Fonte: Elaborazione Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne su dati Infocamere e Istat 15/05/2012 Pagina 34 di 43

35 I Sistemi Produttivi Locali Oltre ai Distretti industriali giuridici, la Toscana è ricca di territori dalla spiccata propensione alla produzione in un determinato settore, quelli che potremmo chiamare distretti industriali di fatto o, con denominazione utilizzata dalla Regione Toscana Sistemi produttivi locali. I sistemi produttivi locali manifatturieri si possono definire come sistemi economici locali caratterizzati da una particolare concentrazione di imprese industriali e manifatturiere. Mentre i distretti industriali sono presenti in ambito interprovinciale, i sistemi produttivi locali si estendono all interno di un singolo territorio provinciale. Queste zone specializzate sono, ad esempio la Versilia, ed in particolare Viareggio, nella produzione di nautica da diporto; il comparto della produzione di mezzi a 2 e 3 ruote di Pisa (concentrato nella Valdera), il settore florovivaistico di Pescia (Pistoia) e il settore agroalimentare della Maremma, la Val di Cornia (Piombino) con la siderurgia, la Val d'elsa con il vetro. Annoveriamo anche il porto di Livorno, la produzione vitivinicola della provincia di Siena. Di seguito sono riportati i principali Settori Produttivi Locali della Toscana con relativa specializzazione: Colle di Val d'elsa: vetro e cristalli preziosi Livorno: chimico, petrolchimico e cantieristico Viareggio: cantieristico Piombino: siderurgico Pontedera: metalmeccanico Rosignano Marittimo: chimico Scarlino: chimico Valdichiana: manifatturiero, alimentare 15/05/2012 Pagina 35 di 43

36 Il Cristallo di Colle Val d Elsa La città è molto attiva nel settore del cristallo, nel quale è a vertici nazionali ed internazionali, e riceve una grande spinta dal turismo, grazie al centro storico e alla posizione strategica al centro della Toscana, vicino a importanti mete turistiche come Siena, Firenze, San Gimignano e Volterra. La storica produzione del vetro, prima, e del cristallo, poi, hanno caratterizzato l'attività industriale di Colle di Val d'elsa che oggi è diventata la vera Città del Cristallo con circa il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana. Per l'importanza che riveste il settore è stato istituito il Museo del cristallo, unico nel suo genere in Italia. Il porto di Livorno e il sistema portuale dell arcipelago toscano Il porto di Livorno è il più importante della Toscana ed uno dei maggiori porti italiani e dell'intero Mar Mediterraneo sia per il traffico passeggeri sia per quello merci. La navigazione costituisce infatti una delle fondamentali modalità di trasporto della regione Toscana, grazie ai numerosi porti presenti: da Porto Santo Stefano partono i traghetti per l'isola del Giglio e Giannutri; da Piombino sono assicurati i collegamenti con l'isola d'elba, la Corsica e la Sardegna, mentre da Livorno numerose rotte di navigazione collegano la Toscana alle isole di Corsica, Sardegna, Sicilia, Capraia e Gorgona. Numerosi sono, inoltre, i porti e gli approdi turistici sparsi lungo le coste della regione e dell'arcipelago, ove è possibile ormeggiare i natanti ed usufruire di servizi. Storicamente, il commercio, legato allo sviluppo portuale e alla presenza di mercanti d'origine straniera, ha sempre rappresentato una delle principali vocazioni della città. L'ascesa di Livorno ai vertici dell'industria italiana risale alla metà dell'ottocento, quando le prime fabbriche sorsero nelle aree a nord della città, poste nelle vicinanza del porto e della prima linea ferroviaria della Toscana. Alla fondazione del Cantiere navale fratelli Orlando (1866), fecero seguito alcune industrie legate al settore navale, come la Società Metallurgica Italiana (1885), dove erano occupati circa 600 operai. 15/05/2012 Pagina 36 di 43

37 All'inizio del nuovo millennio, con la chiusura della maggior parte dei grandi impianti (ad eccezione di quello petrolchimico e di altri stabilimenti importanti), l'attività industriale è caratterizzata soprattutto dalle piccole e medie imprese. Il Cantiere Orlando è stato riconvertito alla produzione di lussuosi yacht; al 2012 gravitano nel cantiere circa lavoratori, tra dipendenti diretti e lavoratori dell'indotto. Sul territorio, alle spalle del porto, è inoltre presente la grande Centrale termoelettrica Marzocco, fondata all'inizio del XX secolo e ricostruita dopo la guerra. A Guasticce, frazione di Collesalvetti non distante dalla città, è presente uno stabilimento automobilistico. Sistema Locale Manifatturiero della nautica da diporto di Viareggio La Regione Toscana ha attribuito alla Versilia il riconoscimento Sistema Locale Manifatturiero (ai sensi della legge n 140 dell 11 maggio 1999, un contesto produttivo omogeneo caratterizzato da una elevata concentrazione di imprese ) della Nautica, cd. SEL 4 Versilia, ossia di un territorio contraddistinto da una variegata presenza di imprese che esercitano le più svariate attività (non tutte riconducibili in maniera immediata al settore nautico), che operano in distinte aree di mercato, ma tutte capaci al tempo stesso di intessere relazioni produttive, tecnologiche, professionali e commerciali, in maniera tale da rispondere adeguatamente alle richieste del mercato, oltre a mostrare un deciso orientamento alla clientela. Il sistema locale manifatturiero Versiliese si è formato storicamente come una concentrazione di imprese che hanno saputo trarre i loro principali punti di forza per realizzare eccellenti produzioni nautiche, dalle loro competenze concentrate su uno stesso limitato territorio. Si è poi sviluppato grazie al boom degli yachts in vetroresina, basati su stampi, che hanno consentito l introduzione di modelli organizzativi caratterizzati da una maggiore standardizzazione e ripartizione delle diverse componenti all interno di una rete locale caratterizzata da piccole e piccolissime imprese a crescente specializzazione. Il distretto, con l amplificarsi di questo modello produttivo, mostra oggi i caratteri di una vera e propria Filiera contraddistinta da una variegata 15/05/2012 Pagina 37 di 43

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