Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2009

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1 Regione Piemonte Val d Aosta Resoconto CRT Anno 2009

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3 Indice Presentazione 5 Procurement 13 Donatori 14 Indici qualità, Opposizioni 18 Attività di Prelievo 19 Attività di trapianto 21 Numero di trapianti Prelievo e scambio - Rene 26 Prelievo e scambio - Rene/Pancreas 27 Prelievo e scambio - Cuore 28 Prelievo e scambio - Fegato 29 Prelievo e scambio - Fegato Split 30 Prelievo e scambio - Polmone 31 Esito trapianti d'organo 33 Rene 34 Cuore 36 Fegato 38 Tessuti 53 Banca delle cornee 54 Banca delle Membrane amniotiche 64 Banca della cute 66 Banca dei tessuti muscolo-scheletrici 72 Banca delle Valvole Cardiache e dei Tessuti Vascolari 76 Laboratorio tessuto paratiroideo 78 Cellule staminali emopoietiche 80 Cellule staminali emopoietiche - Registro 94 Banca del sangue placentare 102 Attività di immunogenetica 109 Appendice 113 Appendice 1 - Attività Nazionale 114 Appendice 2 - Indici qualità 118 Appendice 3 - il sito internet 138 Indirizzario 140 Pubblicazioni scientifiche 152 Polmone 40 Liste di attesa 43 Trapianto di rene 46 Trapianto di fegato 47 Trapianto di cuore 48 Trapianto di polmone 49 Trapianto di pancreas e combinati 50 Servizio di psicologia medica per i trapianti 51 3 Resoconto CRT 2009

4 Regione Piemonte - Valle d Aosta 4

5 Presentazione

6 Presentazione Prof. Antonio Amoroso I l trapianto di organi, di tessuti o di cellule unisce aspetti di solidarietà esaltati dal valore intrinseco rappresentato dalla donazione con la complessità ed il costo della procedura sanitaria, in continuo divenire per l innovazione scientifica e tecnologica. Inoltre, nella esecuzione dei trapianti sono coinvolte numerose equipe composte da medici ed infermieri ed altro personale sanitario, provenienti da servizi e reparti differenti tra loro: con il trapianto si esalta la capacità di integrazione di competenze diverse, ed è l indicatore del buon funzionamento di tutto il sistema sanitario. Il 2009 è stato caratterizzato da una flessione delle attività di donazione di organi e tessuti. Se complessivamente le segnalazioni di potenziali donatori da parte delle Rianimazioni piemontesi sono rimaste sostanzialmente analoghe a quelle degli anni precedenti (218 nel 2009 rispetto a 231 nel 2008), il numero di soggetti deceduti che hanno effettivamente donato i propri organi si è invece ridotto del 13% circa (116 nel 2009 e 133 nel 2008). Un analisi più dettagliata del fenomeno della riduzione delle donazione e dell aumento delle opposizioni è proposta nell editoriale che segue di Pier Paolo Donadio, che è Responsabile del Coordinamento Regionale dei prelievi e delle donazioni. Nonostante questo la nostra Regione continua a collocarsi nel panorama italiano tra le regioni di riferimento per questa attività, ben al di sopra della media nazionale. Per questo dobbiamo rivolgere il nostro pensiero ed il nostro profondo riconoscimento ai donatori ed alle loro famiglie, grazie alla generosità dei quali si rende possibile le risposte alle necessità di cura di molti pazienti. Quindi si deve riconoscere l impegno di quanti operano all interno delle rianimazioni e degli ospedali sede di prelievo nello svolgere con professionalità e dedizione il difficile lavoro di segnalazione e procurement di organi e tessuti. Il calo delle donazioni ha avuto come riflessi sia un calo delle attività di trapianto sia un aumento dei pazienti in attesa di essi. Regione Piemonte - Valle d Aosta 6

7 Nel 2009 sono stati eseguiti 341 trapianti da donatore cadavere e 12 da donatore vivente. La maggior parte dell attività di trapianto ha riguardato organi addominali: 176 trapianti di rene (165 da cadavere e 11 da vivente) e 134 trapianti di fegato (1 da donatore vivente). Rispetto al 2008 si è avuta una lieve diminuzione del numero di questi trapianti: 9% per i trapianti di rene e 6% per i trapianti di fegato. Questa riduzione è meno accentuata rispetto a quella dei donatori, ad indicare un migliore utilizzo degli organi prelevati. I programmi di trapianto degli organi toracici non hanno risentito, invece, del calo di donazioni: nel 2009 sono stati trapiantati 30 cuori (rispetto a 27 del 2008, + 10%) e 13 polmoni (rispetto a 6 del 2008, + 46%). Questo fenomeno è dovuto ad una migliore capacità di utilizzo di organi da donatori con caratteristiche non ottimali sia del territorio regionale sia di altre regioni italiane. Il trapianto di pancreas, quasi sempre in combinazione con il rene, rimane una tipologia di trapianto ancora limitata, con pochi interventi eseguiti (3 sia nel 2009 sia nel 2008). Al di là dei volumi di attività, che comunque pongono i centri di trapianto della nostra regione in posizioni leader in Italia, pure rilevante è la qualità di questi centri: per la maggior parte dei programmi di trapianto della nostra Regione l efficacia è pari o superiore a quella dei migliori centri europei. Sempre in tema di qualità, nel 2009 sia il centro di trapianto cardiaco dell adulto sia quello pediatrico hanno superato con successo l audit del Centro Nazionale Trapianti (gli audit dei centri di trapianto di rene e di fegato erano già stati completati negli anni precedenti). E da notare che per molti programmi, il trapianto rappresenta una terapia salvavita (come nel caso del fegato, cuore e polmoni), mentre per altri programmi il trapianto costituisce comunque un miglioramento della qualità di vita (come nel caso del rene o delle cornee). Purtroppo, coloro che non riescono ad ottenere un organo in tempo hanno una riduzione delle prospettive di vita: nel caso del trapianto di cuore, ogni anno circa un candidato ogni 10 in attesa di trapianto muore prima di riceverlo, nel caso del trapianto di polmone la mortalità in lista raggiunge valori ancora più critici, di circa 25% nel Il lieve calo dei trapianti ha influenzato anche la dinamica delle liste di attesa, che tendono ad accumulare pazienti. Al 31 dicembre 2009 erano 718 i pazienti in attesa di un trapianto di rene (rispetto a 678 dell anno precedente, +6%); 62 pazienti erano in attesa di un trapianto di fegato (+ 32% rispetto al 2008); 50 in attesa di un cuore (+ 12%). Solo nel caso del trapianto di polmone si è osservata una diminuzione di pazienti in attesa (21, 16%), in considerazione del notevole incremento di trapianti fatti. L incapacità di soddisfare pienamente le necessità di trapianto, si traduce pure in un incremento del tempo di attesa, particolarmente evidente nel caso del programma di trapianto renale: nel 2009 i pazienti in lista lo attendevano mediamente da circa 2 anni (1 anno e 8 mesi nel 2008). Rimane invece contenuta l attesa di trapianti salvavita: circa 7 mesi per il fegato (rispetto a 10 nel 2008) e 12 per il cuore, circa 16 mesi per polmoni e pancreas. L aumento della lista è dato anche da una quota sempre in lieve aumento di pazienti di altre regioni meno attrezzate della nostra: i pazienti non residenti in Piemonte sono il 28% dei candidati in attesa di trapianto renale (27% nel 2008), il 53% di quelli in attesa di trapianto epatico (50% nel 2008), il 5% di coloro in attesa di trapianto di cuore e 38% di polmone (28% nel 2008). Senz altro è positivo il risultato del programma di trapianto di cornee, che ha visto progressivamente ridursi sia il numero dei candidati in lista (da alcune centinaia nei primi anni 2000, a 121 alla fine del 2009)

8 Presentazione Prof. Antonio Amoroso sia il tempo medio di attesa (oramai solo di un paio di mesi). Per quanto riguarda i trapianti di tessuto, per tutte le banche istituite in Regione la lettura di questo resoconto offre interessanti informazioni. Il sistema dei trapianti di cornea offre buone garanzie, con un incremento di trapianti nel 2009 pari al 10% (441 nel 2009 e 397 nel 2008). L attività della banca della cute è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all anno precedente, con un ugual numero di prelievi (59) ma una riduzione dei trapianti eseguiti (136 nel 2009 rispetto a 174 nel 2008), pur con un maggiore quantità di cute innestata. La banca delle valvole e dei segmenti vascolari ha avviato da alcuni anni con successo la raccolta e distribuzione delle valvole cardiache, con una quota di disponibilità superiore alle richieste (38 valvole raccolte nel 2009 e 14 trapianti effettuati), ma ancora deve consolidare un programma di raccolta e distribuzione dei segmenti vascolari. La banca del tessuto muscolo scheletrico governa con attenzione l attività di prelievo di osso da vivente (pur in lieve flessione con 224 prelievi nel 2009 rispetto a 247 nel 2008), ed ha dimostrato nel 2009 una netta ripresa di attività di prelievo da donatore cadavere (14 prelievi nel 2009 rispetto a 7 nel 2008, +50%). La banca delle membrane amniotiche riesce a soddisfare in maniera più che soddisfacente le crescenti richieste di questo tessuto, con 144 innesti registrati nel 2009 (147 nel 2008). La banca delle cornee si è poi fatta carico anche della conservazione e distribuzione di tessuto paratiroideo, con 7 tessuti conservati di cui uno reimpiantato. Si è consolidata pure l attività di trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE): dal 2006 si è assistito ad un incremento continuo di trapianti allogenici (ed una diminuzione di quelli autologhi). Nel 2009 sono stati eseguiti negli 8 centri piemontesi 139 trapianti allogenici (121 nel 2008, +13%). E interessante notare come il trapianto di CSE da donatore non familiare rappresenti la quota maggiore, con un incremento significativo dell impiego di sangue placentare: Regione Piemonte - Valle d Aosta 8

9 15 nel 2009 rispetto a 8 nel Il numero di cittadini piemontesi che si rendono disponibili alla donazione di CSE sono ormai più di Però il reclutamento di nuovi donatori nel 2009 ha subito una flessione: 1053 rispetto a 1814 nel 2008 ( 42%). Occorre quindi intervenire nella rete dei centri trasfusionali al fine di incentivare il reclutamento di nuovi donatori. Nel 2009 è pure calato il numero di donatori che hanno donato le proprie cellule staminali emopoietiche (16, rispetto a 26 del 2008). Dall inizio dell attività, sono state effettuate 251 donazioni a favore di pazienti di tutte le parti del mondo. A queste vanno aggiunte 64 unità di sangue placentare che la banca regionale ha rilasciato dall inizio della sua attività (nel 2009 sono state 4). Di rilievo è stato l incremento di attività della Banca di cordone, con 181 nuove sacche aggiunte all archivio, che oggi conta quasi 1800 sacche conservate in azoto liquido. quanto previsto da contratti di lavoro, alla loro passione ed entusiasmo hanno consentito di portare a compimento numerosissimi trapianti a beneficio di migliaia di pazienti. Grazie di cuore, con l augurio che professionalità, impegno, passione ed entusiasmo non declinino nel tempo e possano trovare un giusto riconoscimento. Complessivamente, il 2009 ha rappresentato un momento di flessione dell attività di procurement di organi e tessuti, e di conseguenza anche dell attività di trapianto. E pur vero che queste attività sono impegnative ed estenuanti, logorano il personale sanitario coinvolto. L eccessivo carico di lavoro che grava sul personale impegnato ogni giorno in queste attività, la loro età che continua ad aumentare, impongono una riflessione circa la necessità di ricambio e rinnovo del personale coinvolto. E dunque anche di impegno nella formazione continua, nella motivazione del personale e nel riconoscimento del lavoro svolto. Per quanto può servire, mi sembra giusto quindi a conclusione di questa presentazione del resoconto di attività 2009, ringraziare tutti coloro che grazie al loro lavoro, all impegno professionale che talvolta è andato oltre a

10 Coordinamento Regionale Donazioni e Prelievi Dr. Pier Paolo Donadio, Dr. Riccardo Bosco Il procurement di organi e tessuti non è stato, nel 2009 in Piemonte, particolarmente brillante. Il dato di fine anno è infatti di 25.6 donatori utilizzati per milione di abitanti, mentre il 2008 si era chiuso a 30.7 pmp. Le ragioni di questo calo sono almeno tre. La prima è una risalita delle opposizioni al 34%, cioè allo stesso livello del 2007, sei punti percentuali in più del 2008; essa dà conto della perdita 7 donatori, che significano 1.6 punti pmp. La seconda è la riduzione delle segnalazioni da 53.3 a 48.2 pmp; essa dà conto della perdita 7 donatori, pari ad un altro 1.6 pmp. Infine è stato corretto il dato della popolazione piemontese, passata da 4,3 a 4,53 milioni di abitanti, e ciò abbassa ulteriormente il dato. Quest ultimo fatto non richiede alcun commento particolare, se non che esso si riflette anche sui dati nazionali, che mostrano anch essi una flessione rispetto all anno precedente legata all aggiornamento della popolazione residente. L aumento delle opposizioni e la riduzione delle segnalazioni richiedono invece alcune considerazioni. Le opposizioni aumentate possono derivare o da una peggiore qualità della relazione con le famiglie, o da un peggioramento della qualità percepita del servizio sanitario, oppure ancora da una minore propensione sociale alla donazione. Per quanto ci è dato di sapere la qualità della relazione con le famiglie in lutto non è significativamente cambiata, non essendo cambiato il gruppo di persone che se ne sono occupate nel corso dell anno; anzi, l attività di formazione è proseguita nel 2009 come negli altri anni, ed un maggior numero di operatori dovrebbe essere stato addestrato. La percezione qualitativa del servizio sanitario non è, in assenza di eventi particolari, facilmente monitorizzabile, e non abbiamo elementi certi per affermare che essa sia diminuita nel Infine riguardo alla propensione alla donazione qualche dubbio può derivare dalla cronaca del 2009, che ha visto Regione Piemonte - Valle d Aosta 10

11 un rilevante interesse dei media sia per alcuni casi particolari, sia, più in generale, sulle questioni legate al testamento biologico ed all etica di fine vita; inevitabilmente quello che si è letto sui giornali è stato spesso impreciso e fuorviante, e non si può escludere (ma nemmeno affermare con certezza) che ciò abbia generato qualche maggiore incertezza nella popolazione anche riguardo alla morte encefalica ed alla donazione di organi. Il lettore più attento ricorderà, d altra parte, la nostra prudenza nel commentare, un anno fa, la riduzione di opposizioni dal 2007 al 2008; scrivevamo questa riduzione forse rappresenta un reale progresso, ma potrebbe anche essere casuale e non significativa, e su di essa non è corretto trarre alcuna conclusione. Non diversamente quest anno, anche se il fenomeno si è presentato, purtroppo, all opposto. Quanto alla riduzione da 53.3 a 48.2 pmp delle segnalazioni, da una parte vale il discorso fatto sopra per quanto riguarda l aver computato da un anno all altro un aumento di popolazione che è avvenuto nel corso di numerosi anni (con la misura di popolazione dell anno scorso i segnalati sarebbero stati 50.2 pmp), mentre dall altra parte si è ridotta la casistica di deceduti per neurolesione primitiva; l aver costruito, nel corso degli ultimi cinque anni, un sistema di controllo di qualità regionale che monitorizza tutti i decessi in rianimazione ci consente, almeno su questo punto, di affermare con certezza che non c è stata una riduzione di attenzione da parte dei rianimatori, ma solo una riduzione di decessi con patologie cerebrali primitive che possono esitare in morte encefalica, dato in sé non certo negativo. si tratta comunque di una riduzione del 13%, che non è poco, e se una parte può essere attribuita a riduzione della patologia, un altra parte è certamente da addebitare alle aumentate opposizioni. Un andamento simile a quello del Piemonte si è avuto in altre regioni simili alla nostra per popolazione e per strutturazione del procurement: l Emilia Romagna, che è scesa da 31.1 a 25.7, ed il Veneto che è sceso da 25.4 a 21.9; il dato nazionale ha invece tenuto grazie alla ripresa della Lombardia, passata da 17.7 a 23.4 pmp su una popolazione di 9 milioni di abitanti, e della Campania, con 6 milioni di abitanti, passata da 8.6 a 12 pmp. Nonostante la flessione il Piemonte rimane insieme con l Emilia Romagna, la seconda delle grandi regioni italiane, dietro solo alla Toscana. Nel 2010 si proseguirà l attività di coordinamento dando particolare spazio alla formazione dei rianimatori sulla comunicazione, la relazione di aiuto e la intervista di donazione, avendo l obiettivo di tornare al livello di consensi ottenuto negli anni precedenti. Concludiamo ringraziando i nostri collaboratori, i coordinatori locali e i gruppi di coordinamento, il coordinamento regionale trapianti, e, come sempre, chiudiamo questa breve presentazione con l espressione, anche a nome dei pazienti trapiantati, della nostra gratitudine ai donatori ed alle loro famiglie. In conclusione, è innegabile che il dato di 25.6 sia un dato largamente inferiore ai 30.7 dell anno precedente, e lo sarebbe anche se si fosse usata la popolazione precedente e se il dato fosse 26.7 pmp;

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13 Procurement

14 Procurement Donatori DONATORI SEGNALATI DONATORI EFFETTIVI DONATORI UTILIZZATI 48,2 p.m.p. 26,7 p.m.p. 25,6 p.m.p. Nel corso del 2009 i donatori utilizzati hanno registrato un andamento in flessione in Piemonte - Valle d Aosta rispetto all'anno precedente. La letteratura pone il numero teorico delle morti encefaliche intorno ai 60 p.m.p.. Nella nostra regione è necessario migliorare l'identificazione fino al raggiungimento dei risultati degli anni precedenti. Le segnalazioni hanno risentito di importanti variazioni mensili spesso influenzate dal numero delle opposizioni e da fattori esterni. Da segnalare l'aumento delle opposizioni nei primi tre trimestri; nel quarto trimestre le opposizioni sono scese al 24 %. Donatori segnalati (218) Donatori utilizzati (116) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre La percentuale di donatori utilizzati rispetto ai segnalati viene indicata dalla letteratura intorno al 50%. Nel 2008 in Piemonte - Valle d Aosta gli utilizzati sono stati il 58%, mentre nel 2009 sono stati il 53%. Questa leggera flessione dipende dalla identificazione di un numero sempre più alto di potenziali donatori non idonei al prelievo degli organi. ANNO 2008 PRELEVATI NON UTILIZZATI 1% (3) NON CONSENSO 28% (66) ARRESTO CARDIACO 1% (2) UTILIZZATI 58% (133) NON IDONEI 12% (27) Regione Piemonte - Valle d Aosta 14

15 ANNO 2009 PRELEVATI NON UTILIZZATI 2% (5) NON CONSENSO 34% (73) ARRESTO CARDIACO 2% (4) UTILIZZATI 53% (116) NON IDONEI 9% (20) Il Piemonte - Valle d Aosta pur accusando la stessa diminuzione di molte grandi regioni italiane, si attesta comunque ben al di sopra della media nazionale. DONATORI UTILIZZATI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) 33,5 23,6 25,8 26,8 28,4 30,5 30,7 29,3 22,2 25,6 18,6 18,8 17,4 16,3 19,7 19,6 20,0 19,3 19,2 19,6 15,6 14,2 15,7 16,8 16,8 11,6 12,3 13,7 10,1 11 PIEMONTE ITALIA I donatori effettivi sono la somma dei donatori utilizzati e di quelli ai quali gli organi sono stati prelevati ma non trapiantati per sopravvenuta constatazione di non idoneità dopo il prelievo. La loro esistenza testimonia il tentativo del sistema di giungere al prelievo in tutti i casi in cui ciò sia anche minimamente possibile, la loro esiguità, 5 donatori in un anno, dimostra una buona capacità di individuare la non idoneità durante il periodo di osservazione e mantenimento del donatore. DONATORI EFFETTIVI IN PIEMONTE E IN ITALIA (p.m.p.) 24 26,8 22,6 27,8 29,3 34,1 30,9 30,0 31,4 26,7 PIEMONTE 15,3 17,1 18,1 18,5 21, ,6 20,9 21,2 21,3 ITALIA Resoconto CRT 2009

16 Procurement Donatori Nel 2009 si conferma la maggior incidenza di donatori con età maggiore di 60 anni. Si registra anche un lieve aumento dei decessi per cause cerebrovascolari nella fascia 46/60 anni. 100% - 90% - 80% - 19% 17% > 75 anni anni anni anni 5% 8% 16% 1% 6% 17% 70% - 60% - 34% 31% anni < 15 anni 50% - 40% - 30% - 26% 29% Altro 71% 76% 20% - 10% - 0% - 16% 3% 2% 15% 7% 1% Postanossico Trauma Vascolare Anno 2008 (133) Anno 2009 (116) Anno 2008 (133) Anno 2009 (116) Il programma di qualità del procurement avviato in Piemonte, in maniera analoga a quanto avviene in molte altre regioni, parte dall analisi di tutti i decessi che avvengono in rianimazione, qualunque ne sia la causa, indipendentemente dal fatto che si tratti di morti cardiache o di morti encefaliche. I pazienti deceduti vengono suddivisi in otto categorie a seconda della diagnosi di ingresso in rianimazione, quattro delle quali (postoperatorio neurochirurgico, trauma cranico, accidente cerebrovascolare e coma postanossico) sono compatibili con l exitus in morte encefalica, mentre le altre quattro non lo sono. 100% - COMA POSTANOSSICO 19% (92) 80% - TRAUMA CRANICO 16% (76) PATOLOGIA COMPATIBILE 22% (486) 60% - 40% - 20% - POSTOPERATORIO NEUROCHIRURGICO 4% (21) ACCIDENTE CEREBROVASCOLARE 61% (297) DECESSI CON PATOLOGIA NON COMPATIBILE 78% (1729) 0% - PATOLOGIA COMPATIBILE Regione Piemonte - Valle d Aosta 16

17 Grazie al programma di qualità, per il quinto anno vengono presentati, nella tavola sinottica dell'attività delle rianimazioni, non soltanto il numero di morti encefaliche segnalate, di donatori utilizzati e le ragioni di mancato utilizzo, ma anche il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica. Viene inoltre calcolato il rapporto tra il numero di morti encefaliche effettivamente segnalate ed il numero di deceduti con diagnosi compatibile (BDI - brain death index). Il numero di deceduti con diagnosi compatibile con la morte encefalica consente di "pesare" la reale potenzialità donativa di ogni singola rianimazione, evitando le stime generiche basate sul numero di posti letto o di decessi che non tengono conto del case mix specifico di ogni singolo reparto. Il rapporto morti encefaliche segnalate versus decessi con diagnosi compatibili, per reparti con una quantità simile di deceduti con diagnosi compatibile (là dove questa non sia troppo esigua in numero assoluto), consente di "pesare" la reale capacità di non perdere potenziali donatori per sopravvenuta morte cardiaca in soggetti con primitiva lesione encefalica. E' cruciale ribadire che questo indice acquisisce significato a mano a mano che i numeri diventano consistenti, e che è del tutto arbitraria qualsiasi valutazione su numeri piccoli. Tuttavia questo dato, già in qualche misura eloquente per il confronto tra le rianimazioni più grandi, permette da subito di rendersi conto delle differenze di case mix tra i vari ospedali, e di avvicinarsi ad un quadro più veritiero delle singole realtà. I dati delle rianimazioni con casistica più esigua possono essere facilmente accorpati per periodi più lunghi di un anno, assumendo così con l'andare del tempo una effettiva significatività. AZIENDA SANITARIA CITTÀ SEGNALATI CAUSA MANCATO UTILIZZO OPPOSI- ZIONE AL PRELIEVO ARRESTO CARDIACO PROBLEMI LEGALI NON IDONEITÀ EFFETTIVI TO1 MARTINI - TORINO % TO2 M. VITTORIA - TORINO % G. BOSCO - TORINO % TO3 RIVOLI % PINEROLO % CIRIE' % TO4 CHIVASSO % IVREA % TO5 CHIERI % MONCALIERI VC VERCELLI BI BIELLA % NO BORGOMANERO % VCO VERBANIA % DOMODOSSOLA % CN1 SAVIGLIANO % MONDOVI' % CN2 ALBA % AT ASTI % TORTONA % AL CASALE M.TO % NOVI LIGURE ACQUI TERME % A.S.O. ARRIGO E BIAGIO ALESSANDRIA % A.S.O. S. CROCE E CARLE CUNEO % A.O.U. MAGGIORE DELLA CARITÀ NOVARA % A.O.U. S. LUIGI ORBASSANO % A.S.O. CTO/CRF/M. ADELAIDE C.T.O. TORINO % A.S.O. MAURIZIANO TORINO % A.O.U. S. GIOVANNI BATTISTA TORINO % A.S.O. OIRM - S. ANNA REG. MARGHERITA TORINO % A.S.R. AOSTA % TOTALE % EFFETTIVI EFFETTIVI UTILIZZATI MULTI ORGANO BDI 17 Resoconto CRT 2009

18 Procurement Indici di qualità Opposizioni alla donazione I diversi indici di qualità, riportati in dettaglio per ogni singola terapia intensiva nell'appendice 2, sono riassunti nel grafico sottostante. Per ognuno di essi viene indicato il valore di tutti i centri, con il valore medio rappresentato dalla barra rossa. Si nota come vi sia una notevole dispersione per alcuni di essi. E' questo il caso del BDI, che, come già detto, è molto influenzato dal case mix del centro. Altri parametri, invece, dipendono maggiormente dai modelli organizzativi di ciascun ospedale. E' questo il caso, ed esempio, dell'indice donatori cornea/totale decessi. Le opposizioni alla donazione sono state nel 2009 del 33,5% in aumento rispetto all'anno precedente (28,6%). Si sottolinea come nel corso del III e IV trimestre le opposizioni siano fortemente diminuite in relazione alla assenza di fattori esterni N. Segnalazioni N. Opposizioni % 33% 23% 35% 35% 41% 34% 24% I TRIM 2008 II TRIM 2008 III TRIM 2008 IV TRIM 2008 I TRIM 2009 II TRIM 2009 III TRIM 2009 IV TRIM 2009 Regione Piemonte - Valle d Aosta 18

19 Attività di prelievo Nella tabella è riportato il numero degli organi prelevati e che sono stati successivamente trapiantati. Oltre a questi, 6 cuori, non sono stati trapiantati: 5 per non idoneità dell organo e sono state utilizzate le sole valvole cardiache, 1 per motivi tecnico-chirurgici; di 5 fegati, 4 organi sono stati prelevati da donatori effettivi non utilizzati i cui organi non sono stati trapiantati per inidoneità generale del donatore, 1 per patologia d organo. 31 reni non sono stati trapiantati: 7 per patologia dell organo, 4 per rischio neoplastico, 3 per lesioni iatrogene da prelievo, 8 non idonei dopo biopsia, 7 per mancanza di riceventi, 2 prelevati da donatori effettivi; di 2 pancreas prelevati, sono state utilizzate solo le insule. Infine 4 polmoni non sono stati trapiantati, 3 per patologia dell organo, 1 per motivi tecnico-chirurgici. AZIENDA SANITARIA CITTÀ DONATORI EFFETTIVI RENE CUORE FEGATO SPLIT POLMONI PANCREAS PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI PRELEVATI TRAPIANTATI TO1 MARTINI-TORINO TO2 M. VITTORIA- TORINO G.BOSCO-TORINO TO3 PINEROLO RIVOLI TO5 CHIERI TO4 CIRIE' BI BIELLA NO BORGOMANERO VCO VERBANIA DOMODOSSOLA CN1 SAVIGLIANO CN2 ALBA AT ASTI AL TORTONA CASALE M.TO A.S.O. ALESSANDRIA A.S.O. CUNEO A.O.U. ORBASSANO A.O.U. NOVARA A.S.O. MAURIZIANO -TORINO A.S.O. C.T.O.-TORINO A.O.U. S. GIOVANNI BAT- TISTA -TORINO A.S.R. AOSTA TOTALE Resoconto CRT 2009

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21 Attività di trapianto

22 Attività di trapianto Numero di trapianti 2009 Nonostante la diminuzione del numero di donatori utilizzati p.m.p. nel 2009, i Centri Trapianto della nostra regione hanno effettuato 349 trapianti di organi, solo uno in meno rispetto all anno precedente. Ancora una volta i Centri Trapianto di rene e di fegato dell A.O.U. S. Giovanni Battista di Torino si sono collocati al primo posto per volumi di attività in Italia: 96 trapianti di rene e 134 di fegato. Il Centro Trapianti di rene di Novara e quello di cuore di Torino si sono collocati nella classifica nazionale rispettivamente al 3 ed al 6 posto. Il numero dei Centri di Trapianto che sono operativi appare adeguato, operando a favore di un bacino di utenza che per i trapianti salvavita è pari alla popolazione della nostra regione: tutti i Centri di Trapianto dell adulto hanno effettuato un numero sufficiente di interventi, come previsto dalle linee guida nazionali. Solo i Centri di Trapianto pediatrico, per i quali non sono stati ancora definiti standard di attività a livello nazionale, mantengono volumi ridotti di trapianti effettuati. Continua ad essere variegata l offerta trapiantologica, con possibilità di trapianti combinati di vari organi (2 trapianti di rene-pancreas, 4 di rene-fegato e 1 trapianto di fegato combinato con entrambi i lobi polmonari). Inoltre, tipologie innovative di trapianto (come quello di parti del fegato - split - o di trapianto di entrambi i reni in blocco) rimangono opzioni importanti offerte dai nostri Centri di Trapianto. Nel 2009 è stato anche eseguito un trapianto di pancreas isolato. Limitata è anche l attività di trapianto da donatore vivente, che ha segnalato 11 trapianti eseguiti nel 2009 di rene e 1 trapianto di fegato (con la tecnica split) tra padre e figlia RENE* RENE PANCREAS FEGATO* FEGATO RENE FEGATO + POLMONE DOPPIO CUORE POLMONE PANCREAS * Compresi i trapianti da vivente Regione Piemonte - Valle d Aosta 22

23 Numero di trapianti 2009 CENTRO TRAPIANTI RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO TOTALE S. Giov. Battista - TORINO O.I.R.M.- S. Anna - TORINO Magg. della Carità - NOVARA TOtALE RENE RENE DOPPIO RENE + PAN- CREAS RENE + FEGATO RENE + cuore don. vivente RENE RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO TOT. S. Giov. Battista TORINO fegato SPLIT FEGATO + RENE FEGATO + POLMONE DOPPIO don. vivente fegato SPLIT FEGATO + RENE don. vivente RICEVENTE ADULTO RICEVENTE PEDIATRICO RICEVENTE ADULTO RICEVENTE ADULTO CUORE CUORE + RENE CUORE POLMONE UNILATERALE POLMONE BILATERALE PANCREAS S. Giov. Battista - TORINO O.I.R.M.- S. Anna - TORINO * * Incluso 1 trapianto combinato fegato + polmone doppio 23 Resoconto CRT 2009

24 Attività di trapianto Numero di trapianti 2009 Se si valuta nel tempo l attività di trapianto dei centri del Piemonte, si nota che il trapianto di polmone ha avuto un aumento notevole rispetto all anno precedente (13 trapianti di polmone). Al di là delle variazioni casuali, collegate ai piccoli numeri di questa attività, occorre però monitorare questo programma, innovandolo soprattutto nella possibilità di utilizzo di organi provenienti da donatori non convenzionali. Se i numeri complessivi dei trapianti effettuati in Piemonte assumono valori di tutto rilievo nel caso del rene, fegato e cuore, rimane ancora limitata l esperienza del trapianto di pancreas da solo o in combinazione con il rene. Occorre dare maggiore stabilità a questi programmi, valutando attentamente sia le potenzialità donative della nostra regione, sia la popolazione di pazienti attesi in Piemonte che potrebbero beneficiare di questi trapianti. REGIONE PIEMONTE - NUMERO TRAPIANTI DA INIZIO ATTIVITÀ Rene* 2003 Fegato* * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente Cuore* 148 Polmone* TRAPIANTI DI RENE* ,3 26,3 27,7 29,1 31,8 40,1 35,8 39,2 39,5 51,2 48,7 42,5 42,5 38,9 NUMERO P.M.P. TRAPIANTI DI FEGATO* ,3 33,7 31,8 31,4 29,6 26,8 34,1 30,7 28,4 27,7 33,9 19,2 21,2 23,3 NUMERO P.M.P ** ** 2009** TRAPIANTI DI CUORE* TRAPIANTI DI POLMONE* ,2 7,4 5,8 6,9 6,5 6,9 6,2 6,6 4,8 5,8 5,1 3,7 3,0 3,7 NUMERO P.M.P ,7 3, ,8 2,5 1,6 1,8 1,6 1,2 2,1 1,4 2,1 13 3,0 7 1,6 13 2,9 NUMERO P.M.P * Inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente ** + 1 trapianto di pancreas Regione Piemonte - Valle d Aosta 24

25 Numero di trapianti 2009 Numero di trapianti da inizio attività TORINO S. Giovanni battista TORINO O.i.r.m. S.Anna NOVARA maggiore della carità Totale RENE* FEGATO* CUORE* POLMONE* PANCREAS* * inclusi i trapianti combinati e i trapianti da donatore vivente 25 Resoconto CRT 2009

26 Attività di prelievo e scambio Se si analizza, infine, la capacità dei nostri centri di utilizzare al meglio gli organi reperiti nel 2009 in Piemonte, si nota come sia il programma di trapianto di rene, sia quello di fegato, hanno mostrato indici di prelievo e di utilizzo apprezzabili, raggiungendo il 97% di indice di prelievo per il fegato. Ancora, l indice di accettazione del fegato nel 2009 è stato del 96%, calcolato su tutti gli organi offerti al Centro. Nel caso dei programmi di trapianto di cuore, polmone e pancreas, sono stati prelevati nel 2009 solo una minima parte degli organi disponibili dai donatori segnalati: 23% dei potenziali donatori hanno anche donato il cuore e 8% il polmone. Questo è giustificato dai criteri di idoneità alla donazione di questi organi, più restrittiva rispetto a rene e fegato. Se si considerano solo i donatori di età inferiore a 60 anni (limite di età che definisce l idoneità alla donazione di cuore e polmone) la percentuale dei donatori a cui è stato prelevato il cuore sale al 45% ed a cui sono stati prelevati i polmoni al 16%. Infine, i flussi di organi piemontesi verso altre regioni (e viceversa dalle altre regioni al Piemonte) assumono valori consistenti percentualmente solo nel caso dei trapianti di cuore: quasi la metà dei cuori trapiantati in Piemonte nel 2009 provenivano da altre regioni, a testimonianza dell impegno delle equipe trapiantologiche nella buona riuscita del programma. Rene 165 TRAPIANTATI IN PIEMONTE 176*reni su 163 pazienti 11 PRELEVATI IN 3 Em. Romagna 1 Bolzano 2 Toscana 1 Puglia 4 NITp PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 31 PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI FUORI REGIONE 6 Em. Romagna 1 Toscana 1 Puglia 5 NITp 3 OCST * compresi 4 combinati con fegato Indice di prelievo Indice di utilizzo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE organi prelevati e trapiantati in regione ORGANI PRELEVATI IN REGIONE e OVUNQUE TRAPIANTATI 80% 91% Regione Piemonte - Valle d Aosta 26

27 Rene/Pancreas 4 PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI IN PIEMONTE 4 (2) casi 4 (2) casi Pancreas isolato PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI 2 PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA 1 3 TRAPIANTATI IN PIEMONTE 1 27 Resoconto CRT 2009

28 Attività di prelievo e scambio Cuore PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA 33 6 TRAPIANTATI IN PIEMONTE TRAPIANTATI FUORI REGIONE 2 Em. Romagna 2 Toscana 4 NITp 2 OCST PRELEVATI IN 1 Em. Romagna 3 Toscana 1 Puglia 5 NITp 3 OCST Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati * CALCOLATO SUI DONATORI UTILIZZATI DI ETÀ <60 ANNI 23% 45%* 63% Regione Piemonte - Valle d Aosta 28

29 Fegato PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI IN PIEMONTE 128* TRAPIANTATI FUORI REGIONE 7 Em. Romagna 1 Toscana 1 OCST PRELEVATI IN 13 1 Em. Romagna 6 Puglia 1 Toscana 1 Bolzano 13 NITp 3 OCST 1 Estero * Compresi 4 combinati con rene e 1 combinato con polmone doppio 29 Resoconto CRT 2009

30 Attività di prelievo e scambio Fegato split TRAPIANTATI IN PIEMONTE 5 (3) 3 (2) PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA 2(1) 2 (1) PRELEVATI IN 2 (1) Em. Romagna 1 (1) OCST ( fegati interi ) Indice di prelievo* Indice di utilizzo* * Inclusi gli split di fegato organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati 97% 92% Regione Piemonte - Valle d Aosta 30

31 Polmone PRELEVATI MA NON TRAPIANTATI PRELEVATI IN PIEMONTE - VALLE D AOSTA TRAPIANTATI IN PIEMONTE 21* polmoni su 13 pazienti 3 TRAPIANTATI FUORI REGIONE 2 Em Romagna 1 Toscana 5 PRELEVATI IN 2 Puglia 3 NITp * Compreso 1 combinato con fegato Indice di prelievo organi prelevati in regione e trapiantati ORGANI DISPONIBILI IN REGIONE Indice di utilizzo organi prelevati e trapiantati in regione organi prelevati in regione e ovunque trapiantati * CALCOLATO SUI DONATORI UTILIZZATI DI ETÀ <60 ANNI 8% 16% * 84% 31 Resoconto CRT 2009

32 Regione Piemonte - Valle d Aosta 32

33 Esito trapianti d organo

34 Esito trapianti d organo Rene I Centri piemontesi di Trapianto di rene non solo hanno eseguito un buon numero di trapianti, ma anche la loro riuscita è risultata più che soddisfacente e tra le migliori in Italia. Nei trapianti, la valutazione dei risultati viene effettuata valutando la sopravvivenza dei riceventi nel tempo. Al momento dell intervento il 100% di essi è vivo, passando il tempo, si valuta quale sia la percentuale dei trapiantati che sopravvive o nel caso del trapianto di rene non necessita di dialisi. Nel caso del trapianto di rene si calcolano in genere 2 sopravvivenze: una per il paziente (nel caso di primo trapianto da donatore cadavere 91% a 5 anni e 84% a 10 anni) ed una per l organo (sempre per la stessa tipologia di trapianto, ~80% a 5 anni e 65% a 10 anni). Nel caso del rene infatti la possibilità della terapia sostitutiva consente al paziente, in caso di fallimento del trapianto, di tornare in dialisi. E da sottolineare che se si valuta la prospettiva di successo dei trapianti di rene eseguiti in periodi differenti, si nota come i trapianti eseguiti in periodi più recenti mostrino una continua migliore probabilità di funzionare nel tempo: per i trapianti eseguiti a partire dal 2000, la probabilità di successo è di circa 87% a 5 anni, con notevole miglioramento rispetto a quelli eseguiti in periodi precedenti. Se si usano come confronto i risultati di studi multicentrici europei (come il CTS - Collaborative Transplant Study) si nota come il programma regionale di trapianto renale sia di ottima qualità. Nell analisi si è evidenziata anche la differenza tra il successo (per quanto riguarda l organo) di un trapianto eseguito con donatore vivente rispetto a un organo prelevato da cadavere. Seppure di dimensioni limitata (109 trapianti da donatore vivente circa 4% di tutti i trapianti eseguiti) a 5 anni dall intervento, la differenza di sopravvivenza è del 5%. Anche la prospettiva di successo di un secondo (o di un successivo) trapianto è più che soddisfacente. Pur trattandosi di interventi a maggior rischio, la probabilità di successo dei ritrapianti (che ormai rappresentano circa il 12% di tutti i trapianti) è solo di poco inferiore a quello di un primo trapianto. I Centri Trapianto della Regione, in definitiva, prospettano in maniera analoga un programma di successo: se si paragonano le loro attività in un analogo periodo di tempo, non si notano differenze significative. Inoltre, nessuna differenza in sopravvivenza viene evidenziata tra il trapianto di rene singolo e quello di rene doppio, ovvero quando vengono trapiantati entrambi i reni nello stesso ricevente. CENTRO TRAPIANTI TORINO S. Giovanni Battista NOVARA Maggiore della Carità TORINO O.i.r.m. S.Anna Totale PERIODO ATTIVITÀ TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE VIVENTE TRAPIANTI DI RENE DA DONATORE CADAVERE TOTALE Regione Piemonte - Valle d Aosta 34

35 ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI (1981/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE - sopravvivenza d organo 2744 PRIMI TRAPIANTI (1981/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) 35 Resoconto CRT 2009

36 Esito trapianti d organo Rene ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE TRAPIANTI da donatore cadavere (1981/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI RENE PRIMI TRAPIANTI da donatore cadavere (1981/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) Regione Piemonte - Valle d Aosta 36

37 Cuore Dal primo trapianto di cuore, eseguito il 3/4/1990, sono stati eseguiti in Piemonte 476 trapianti di cuore, 461 presso l Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino e 15 presso il Centro Trapianti Pediatrico dell Az. Osp. O.I.R.M.- S.Anna di Torino, che ha iniziato la sua attività nel In totale, 6 sono stati i ritrapianti eseguiti, di cui 1 su un paziente pediatrico. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (470). Globalmente, l esito del trapianto di cuore in Piemonte si sovrappone ai dati del CTS (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa dall inizio della sua attività. Pur se riferito ad un numero di casi limitato (15), il programma di trapianto pediatrico si dimostra particolarmente efficace, con una sopravvivenza a 5 anni del tutto sovrapponibile a quella del trapianto su paziente adulto. ESITO DEL TRAPIANTO DI CUORE - SOPRAVVIVENZA D ORGANO 470 PRIMI TRAPIANTI (1990/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) 37 Resoconto CRT 2009

38 Fegato Dal 1990 al 31/12/2009 sono stati eseguiti nella Regione Piemonte 1983 trapianti di fegato da donatore cadavere, 14 da donatore vivente e 6 trapianti domino, presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino. Dall inizio dell attività 173 sono stati i ritrapianti (8,6%), il cui numero cresce di anno in anno. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (1830), comprendendo l intera attività. Vengono, come nel caso del trapianto renale, proposte 2 curve di sopravvivenza, una relativa al trapianto ed una al paziente, che in alcuni casi ha potuto beneficiare di un successivo trapianto. Complessivamente, il 74% dei trapianti continua a funzionare a distanza di 5 anni. La prospettiva di successo di un secondo trapianto è senz altro meno buona, pur rimanendo più accettabile se si considera la condizione di urgenza nella quale viene eseguito: la metà dei ritrapianti mostra ancora una buona funzione a 5 anni dall intervento (60%). L evoluzione della tecnica chirurgica, insieme al perfezionamento delle terapie immunosoppressive, e dell esperienza maturata dall equipe di trapianto e da quanti collaborano con essa, contribuiscano ad un miglioramento della sopravvivenza, che registra un 8% di differenza a 5 anni dal trapianto se si paragonano, ad esempio, i risultati degli ultimi 5 anni rispetto al quinquennio precedente. Globalmente, l esito del trapianto di fegato si dimostra decisamente superiore se confrontato con i dati del CTS (Collaborative Transplant Study), a cui il Centro di Torino partecipa. Questo rende l attività del Centro Trapianti di Torino un punto di eccellenza e di riferimento per il mondo trapiantologico. Interessante è stata l esperienza maturata nel trapianto pediatrico, che pur rappresentando poco meno dello 0,4% dell intera attività del centro, costituisce un punto di attrazione nazionale. La qualità di questo programma è analoga a quella del trapianti nell adulto: analogamente al trapianto renale, anche in questo caso un maggior rischio di fallimento precoce è controbilanciato da una migliore tolleranza del trapianto nel tempo. ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO PRIMI TRAPIANTI da donatore cadavere (1990/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) Regione Piemonte - Valle d Aosta 38

39 ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO 1983 TRAPIANTI DA DONATORE CADAVERE (1990/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza 1810 Tempo dal trapianto (anni) ESITO DEL TRAPIANTO DI FEGATO 1810 PRIMI TRAPIANTI da donatore cadavere (1990/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) 39 Resoconto CRT 2009

40 Esito trapianti d organo Polmone Dal 1993 al 31/12/2009 sono stati eseguiti 148 trapianti di polmone nella Regione Piemonte, presso l Az. Osp. Univ. S. Giovanni Battista di Torino. Di questi, 43 sono stati trapianti di entrambi i polmoni nello stesso paziente. Nel 2009 è stato eseguito un trapianto combinato di polmone bilaterale e fegato. 9 pazienti sono stati ritrapiantati nel corso di questi anni. L analisi di sopravvivenza è stata eseguita sui primi trapianti (139), sia comprendendo l intera attività che suddividendo le curve per periodo. Globalmente, l esito del trapianto di polmone è inferiore rispetto ai dati del CTS: il 60% dei pazienti trapiantati ha l organo funzionante ad un anno dal trapianto. Anche nel caso del trapianto polmonare, si nota comunque un miglioramento della qualità del programma, con un aumento della prospettiva di successo in caso di trapianti eseguiti in epoca più recente, rispetto a quelli eseguiti nel primo periodo di attività del Centro. Non si rileva alcuna differenza di sopravvivenza tra i trapianti di entrambi i polmoni e quelli singoli. Regione Piemonte - Valle d Aosta 40

41 Polmone ESITO DEL TRAPIANTO DI polmone PRIMI TRAPIANTI (1993/2009) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) Probabilità cumulativa di sopravvivenza Tempo dal trapianto (anni) 41 Resoconto CRT 2009

42 Regione Piemonte - Valle d Aosta 42

43 Liste di attesa

44 Liste di attesa Le liste di attesa della regione Piemonte -Valle d Aosta sono custodite presso il Centro Regionale Trapianti (CRT). L aggiornamento delle liste viene effettuato in tempo reale da parte degli Ambulatori e Centri trapianto della Regione. Il paziente può essere iscritto nella lista di attesa con lo status di attivo (potenziale candidato al trapianto) oppure temporaneamente sospeso. Le motivazioni per la sospensione sono indicate dagli Ambulatori di afferenza del paziente. In ottemperanza ad un progetto regionale, dal 2007 il CRT ha provveduto a fornire tutti i Centri Dialisi della regione di un computer connesso all archivio della lista di attesa del CRT, in modo da permettere ai Medici dei Centri Dialisi di seguire i propri assistiti nella massima trasparenza. Inoltre, dal 2009, i Centri Dialisi piemontesi possono inserire nel sistema informatico direttamente i dati dei pazienti che vogliono inviare ai Centri Trapianto per una valutazione per l immissione in lista di attesa al trapianto. L intero archivio viene mensilmente trasmesso al Centro Nazionale Trapianti, tramite il Sistema Informativo Trapianti (SIT), per il monitoraggio dell andamento e delle iscrizioni a livello nazionale. La situazione delle liste di attesa regionali al 31/12/2009 è riportata nel grafico seguente. LISTE DI ATTESA AL 31/12/ Temp. Sospesi 265 Attivi RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS Nella pagina seguente sono riportate le principali caratteristiche dei pazienti in lista attiva in attesa di trapianto. Regione Piemonte - Valle d Aosta 44

45 LISTA ATTIVA AL 31/12/2009 PAZIENTI ISCRITTI RESIDENTI SESSO ETÀ DIAGNOSI DI INGRESSO RENE FEGATO CUORE POLMONE PANCREAS E PANCREAS- COMBINATI IN REGIONE FUORI REGIONE 126 (28%) 33 (53%) 2 (5%) 8 (38%) 1 (8%) MASCHI FEMMINE <30 AA AA AA >65 AA % Nefropatie glomerulari 15% Nefropatie cistiche 7% Nefropatie tubo lari ed interstiziali 8% Nefrosclerosi ipertensiva 3% Nefropatia diabetica 4% Nefro-ed uropatie congenite 2% Sindromi nefrovasculopatiche 14% Altre patologie renali 75% Cirrosi non colestatiche 10% Cirrosi colestatiche 3% Epatopatie da atresia delle vie biliari 2% Malattie metaboliche 2% Neoplasie maligne 8% Altre epatopatie/rigetto 95% Cardiomiopatie 5% Cardiopatie congenite 24% Fibrosi cistica 75% Nefropatia 24% Fibrosi polmonare idiopatica 25% altre patolo- diabetica 38% Enfisema/ gie del pancreas Broncopneumopatia 14% Altre pneumopatie/rigetto Totale pazienti TEMPO ATTESA MEDIO 2,0 aa 7,2 mesi 11,7 mesi 16,1 mesi 1,4 aa MORTALITÀ IN LISTA 2% 5% 11% 26% - Nel grafico seguente è riportato l andamento delle liste di attesa attive dal 1990 al Per quanto riguarda il trapianto di rene, si nota come dal 2001 si è iniziata una fase di sensibile diminuzione del numero di pazienti in lista, che, dopo un paio d anni di stabilizzazione, ha ripreso ad aumentare dal Da circa 4 anni, invece, si nota un aumento dei pazienti in lista per trapianto di fegato e cuore, mentre resta stabile la lista dei trapianti polmonari e di pancreas e combinati con il pancreas. ANDAMENTO DELLE LISTE DI ATTESA 1990/ Rene Fegato Cuore Polmone 45 Resoconto CRT 2009

46 Liste di attesa Trapianto di rene Al 1 gennaio 2009 la lista di attesa era composta da 675 pazienti, di cui 453 (67%) in lista attiva e 265 temporaneamente sospesi. Nel corso del 2009 si sono aggiunte 300 nuove iscrizioni attive, sia di pazienti che si affacciavano in lista per la prima volta, che di pazienti iscritti nuovamente per un ritrapianto. In totale quindi, nel corso del 2009 sono stati 975 i pazienti potenziali riceventi di trapianto di rene o combinato con il rene. Di questi, il 21% è stato trapiantato (165 trapianti da donatore cadavere e 11 da donatore vivente in Piemonte, 31 trapiantati in un altro Centro fuori regione). 5 trapianti di rene singolo sono stati eseguiti presso il Centro Trapianti dell Az. Osp. O.I.R.M. - S. Anna di Torino su riceventi pediatrici. Il risultato è eccellente se si considera che il tempo di attesa medio per un trapianto è di 2.0 anni (rimasto pressoche invariato rispetto dal 2007), e che quindi il 74% dei pazienti risulta ancora in lista al 31/12/2009. Il restante 3% dei pazienti è stato escluso dalla lista (29 pazienti). 21 casi di decesso (2%) in lista di attesa sono stati registrati nel corso del 2009, avvenuti quasi esclusivamente per pazienti già temporaneamente sospesi per problemi clinici. 300 ingressi % 3% 21% 21 deceduti 29 esclusi 207 TX 675 Lista al 01/01/ % 718 Lista al 31/12/2009 ANNO /01/ /12/2009 Regione Piemonte - Valle d Aosta 46

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