Codice della strada - modifiche apportate con la legge n.120 del 29 luglio 2010
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- Tito Crippa
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1 Codice della strada - modifiche apportate con la legge n.120 del 29 luglio 2010 Dopo lungo iter parlamentare è stata promulgata la legge 29 luglio 2010 n. 120 che reca una consistente serie di modifiche al Nuovo Codice della Strada. Si tratta di un testo di legge complesso e piuttosto articolato, sono stati modificati ben 70 articoli del codice della strada 1, ne sono stati aggiunti 6 2 e abrogati 2 3. Molte le novità di assoluto rilievo, come, per esempio, la riduzione dei tempi di notificazione dei verbali di contestazione violazioni da 150 a 90 giorni (ovvero 100 giorni quando si tratta di notifica all obbligato in solido se il verbale è stato già notificato al trasgressore); l introduzione della cosiddetta tolleranza zero, ossia il livello alcolemico zero per i minori di anni 21, i neopatentati e i conducenti professionali (art. 186 bis); la reintroduzione della possibilità di ritiro immediato della patente da parte degli organi di polizia stradale intervenuti per i rilevi in presenza di incidenti stradali con lesioni, in vista della successiva sospensione provvisoria da parte del Prefetto; ed ancora, l ennesima revisione del sistema sanzionatorio della guida sotto l influenza dell alcool o di sostanze stupefacenti e la sistemazione del procedimento di applicazione della sanzioni accessorie collegate a sanzioni penali. Introdotto l obbligo di assicurare soccorso quando in un incidente sono coinvolti animali. La sanzione per tale illecito è di 389,00 euro. Viene chiarito, semmai ve ne fosse stata la necessità, che le violazioni riguardanti l obbligo della revisione commesse in ambito autostradale sono punite in via speciale dall articolo 176, comma 18, con una sanzione da euro 155,00 ad euro 624,00 ed il fermo amministrativo del veicolo, che verrà restituito al conducente, proprietario o legittimo detentore, ovvero a persona delegata dal proprietario, solo dopo la prenotazione per la visita di revisione. Per quanto riguarda la sanzione per omessa revisione contestata in strade diverse, resta della stessa entità e rimane raddoppiabile solo nel caso in cui la revisione obbligatoria non sia stata effettuata 1 Titolo I, articoli 6, 7, 9, 10 Titolo II, articoli 15, 23, 24, 38, 41 Titolo III, articoli 46, 59, 62, 77, 79, 80, 85, 92, 94, 95, 96, 97, 100, 103, 104, 114 Titolo IV, articoli 115, 116, 117, 119, 120, 121, 122, 123, 126, 126-bis, 128, 136 Titolo V, articoli 142, 152, 157, 158, 171, 172, 173, 174, 176, 177, 178, 179, 180, 182, 186, 187, 189, 190, 191 Titolo VI, articoli 196, 200, 201, 202, 204-bis, 205, 207, 208, 218, 210, 219-bis, 222, 223, Articoli 94-bis, 186-bis, 202-bis, 214-ter, 218-bis, 224-ter 3 Articoli 34-bis e 130-bis
2 più di una volta rispetto alle cadenze annuali o periodiche previste, ma non si applica più il raddoppio per la circolazione nel periodo di sospensione in attesa dell esito della revisione, perché è prevista una specifica sanzione legata alla nuova procedura. Infatti, non si effettua più il ritiro della carta di circolazione, ma sarà l organo accertatore ad annotare sul documento di circolazione che il veicolo è sospeso dalla circolazione sino a quando verrà effettuata la revisione; a tale scopo sarà consentita la circolazione solo per recarsi nel luogo ove è fissata la visita e prova del veicolo e questa potrà essere effettuata anche presso i centri autorizzati. Al di fuori del giorno in cui è fissata la revisione, la circolazione del veicolo sospeso comporta il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni e l applicazione della sanzione pecuniaria da euro 1.842,00 a euro 7.369,00. In caso di reiterazione delle violazioni, si applica la sanzione accessoria della confisca amministrativa del veicolo. Con la nuova procedura che non prevede il ritiro del documento, ma la sospensione dalla circolazione, la revisione dopo l applicazione delle sanzioni potrà essere effettuata anche presso le officine autorizzate. Per quanto riguarda l articolo 97 del codice della strada la modifica, si limita ad un inasprimento della sanzione amministrativa per chi fabbrica, produce, pone in commercio o vende ciclomotori che superano per costruzione 45 Km/h; dalla forbice edittale di appena euro, si balza a quella di euro. Più ridotto l aumento sanzione per chi effettua le modifiche per aumentare la velocità dei ciclomotori, che passa alla forbice Rimane, ovviamente, la confisca per la distruzione, ovvero l affidamento su richiesta all organo di polizia stradale che ha effettuato l accertamento. In ogni caso di confisca del veicolo non è ammesso il pagamento in misura ridotta. Aumentata anche la sanzione per chi circola con ciclomotori non rispondenti ad una o più delle caratteristiche o prescrizioni indicate nell'articolo 52 o nel certificato di circolazione, ovvero che sviluppano una velocità superiore a quella prevista dallo stesso articolo 52, che è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389,00 a euro 1.599,00. Aumentata, infine, anche la sanzione per chi circola con i dati della targa del ciclomotore non chiaramente visibile; previsto un aumento dei limiti edittali da euro a euro.
3 Il limite di velocità a 150 km/h potrà essere disposto solo sui tratti autostradali dove sono installati gli apparecchi per il controllo della velocità media, come il Tutor. Con il decreto ministeriale 4 dovranno essere disciplinate le modalità di posizionamento e l uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento di cui all'articolo 142 del decreto legislativo n. 285 del 1992, precisando che fuori dei centri abitati non possono comunque essere utilizzati o installati ad una distanza inferiore ad un chilometro dal segnale che impone il limite di velocità. Tale prescrizione, che in verità pare costituire al momento un semplice rinvio all emanando decreto ministeriale, come principio da rispettare nella realizzazione del disciplinare, può costituire motivo di ricorso e quindi, in funzione deflativa del contenzioso, si dispone già da adesso che i controlli sulla velocità, con postazioni fisse o mobili, siano effettuati rispettando la distanza di almeno un chilometro tra lo strumento e il cartello che prescrive il limite di velocità. Pur non essendo previsto dall Unione Europea, che ha reso al momento obbligatoria solo l installazione delle cinture di sicurezza nei quadricicli a motore, senza imporne l uso durante la marcia, l Italia va nel senso della maggiore sicurezza, prescrivendo l impiego dei sistemi di ritenuta a tutti gli occupanti dei quadricicli leggeri, classificati come ciclomotori a 4 ruote. Il medesimo obbligo non è stato invece imposto per gli occupanti dei quadricicli non leggeri, classificati come motoveicoli a quattro ruote. Ovviamente, dall obbligo di indossare le cinture di sicurezza, consegue anche quello del corretto uso delle stesse. Tuttavia, la modifica del comma 1 non appare coordinata con i commi successivi, per cui, se è vero che è disposto nel primo comma che i bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato, e ciò quindi vale anche per i bambini trasportati sui quadricicli, è anche vero che il comma 3 dispone che i bambini di età fino a tre anni non possono viaggiare sui veicoli delle categorie M1, N1, N2 ed N3 sprovvisti di sistemi di ritenuta e che i bambini di età superiore ai tre anni possono occupare un sedile anteriore solo se la loro statura supera 1,50 m e quindi non si applica ai quadricicli, che sono di categoria L6e. Nemmeno è applicabile il comma 4 4 Il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, per l approvazione del modello di relazione di cui all articolo 142, comma 12-quater e per la definizione delle modalità di trasmissione in via informatica della stessa, nonché delle modalità di versamento dei proventi di cui al comma 12-bis agli enti ai quali sono attribuiti ai sensi dello stesso comma.
4 dell articolo 172, quando dispone che bambini di statura non superiore a 1,50 m, quando viaggiano negli autoveicoli per il trasporto di persone in servizio pubblico di piazza o negli autoveicoli adibiti al noleggio con conducente, possono non essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, a condizione che non occupino un sedile anteriore e siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore ad anni sedici, anche perché riferito ai soli autoveicoli. Trovano invece applicazione alcune delle esenzioni previste dall articolo 172, comma 8 (particolari patologie certificate, gravidanza che costituisce controindicazione all uso delle cinture, etc.). Comunque, chi non fa uso dei dispositivi, conducente o passeggere, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 74,00 euro a 299,00 euro, fermo restando che quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Ne era stata proposta l abrogazione, ma invece resiste il comma 7 bis dell articolo 157, che vieta di tenere il motore acceso con lo scopo di mantenere in funzione l impianto di condizionamento d aria, ma il divieto viene limitato alla sola sosta e non più alla fermata. La sanzione rimane sempre atipica e quindi continua ad esserci piena corrispondenza tra il pagamento in misura ridotta e l importo a ruolo. Quindi, l unica modifica al momento rimasta è quella relativa al comma 7-bis. Costerà meno commettere violazioni relative alla sosta o alla fermata, secondo i divieti dell articolo 158, per i conducenti di ciclomotori e di motoveicoli a due ruote (in pratica i motocicli diversi dalla motocarrozzetta o sidecar), mentre i velocipedi, anche a due ruote, restano soggetti alle stesse sanzioni previste per gli altri veicoli. La modifica non sembra certo ineccepibile. Si ritiene, tuttavia, vista anche la ratio che pare sottendere la nuova disposizione, che si faccia riferimento ai ciclomotori a due ruote e ai motocicli a due ruote; sono quindi esclusi dall applicazione della minore sanzione, i ciclomotori a tre ruote, i quadricicli e le motocarrozzette, oltre a tutti gli altri veicoli diversi dai ciclomotori a due ruote e dai motocicli a due ruote, compresi i velocipedi. l articolo 171 rinvia oggi alle disposizioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, quanto all omologazione dei caschi utilizzabili. Esistendo solo il divieto di
5 produzione e commercializzazione, l uso non è vietato per i conducenti dei ciclomotori. Con la modifica si va nel senso di ammettere l uso dei soli caschi omologati secondo il regolamento ECE-ONU 22 e pertanto chi, trascorsi 60 giorni dall entrata in vigore della modifica, utilizzerà il casco ad omologazione nazionale, incorrerà nella violazione dell articolo 171, per aver guidato senza il casco debitamente omologato; non vi sarà sanzione per chi lo ha prodotto, commercializzato in quanto si presume che questo sia avvenuto quando ciò era consentito, ma si procederà comunque al sequestro del casco ai sensi del comma 5 dell articolo 171. Marginale modifica, va ad aggiungere tra i veicoli che possono far uso congiunto dei dispositivi di segnalazione supplementare al fine dell esecuzione dei servizi in emergenza, anche le autoambulanze e i mezzi di soccorso per animali o di vigilanza zoofila dei quali non sono noti riferimenti normativi relativi alla classificazione e alle caratteristiche costruttive e funzionale.a questi veicoli sarà concesso l uso dei predetti dispositivi è altresì consentito nell espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità e la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale di cui all articolo 12, comma 1. Viene istituito l obbligo per il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e per il conducente di velocipede che circola nelle gallerie, di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, di cui al comma 4-ter dell'articolo 162. La nuova disposizione troverà applicazione dalle ore del 12 ottobre La disciplina della guida in stato di ebbrezza, ovvero le disposizioni del tutto similari relative alla guida in stato di alterazione per assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, costituiscono senza alcun dubbio il settore del codice della strada più di altri soggetto a interventi correttivi e modifiche. La prima modifica riguarda la depenalizzazione del reato di guida in stato di
6 ebbrezza lieve, quando cioè l alcolemia supera il limite di legge attuale, stabilito nel comma 6 dell articolo 186-0,5 g/l di alcol nel sangue - ma non quello pari a 0,8 g/l. Pertanto, in questo caso, ferma restando la sospensione della patente da tre a sei mesi, si applica la sanzione amministrativa della stessa entità prima prevista per l ammenda (da 500,00 a 2.000,00 euro). La seconda novità è rappresentata dalla previsione, nel caso in cui il conducente che abbia provocato un incidente stradale, della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni (in precedenza era di 90 giorni), la cui corretta applicazione richiede queste precisazioni: -. in caso di ebbrezza lieve (sanzione amministrativa) si procede a fermo amministrativo per 180 giorni in conformità all articolo 214 n.c.d.s. per tutte le categorie di veicoli; - in caso di ebbrezza media (sanzioni penali), con l introduzione del nuovo articolo 224-ter che regolerà, dal 13 agosto 2010, l applicazione delle sanzioni amministrative del fermo e della confisca accessorie a sanzioni penali, si procederà ad eseguire il fermo per veicoli diversi da ciclomotori e motoveicoli (consistente nel fermo provvisorio per giorni trenta ai sensi dell articolo 224-ter), mentre per tali veicoli (ciclomotori e motoveicoli) si procederà a sequestro ex articolo 213 comma 2-sexies; - in caso di ebbrezza grave si procederà a sequestro-confisca per ogni categoria di veicolo, ai sensi dell articolo 186 comma 2 lettera c). La quarta modifica è costituita dal ritorno del lavoro di pubblica utilità; il nuovo comma 9-bis dispone che salvo che il conducente in stato di ebbrezza abbia provocato un sinistro stradale, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, per una sola volta e sempre che non vi sia l opposizione da parte dell'imputato, con quella del lavoro di pubblica utilità 5. Per l esecuzione della misura si rinvia alla lettura della norma, in quanto di scarso interesse operativo. Da notare solo che in caso di positivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità il giudice fissa un udienza e dichiara estinto il reato, dispone la 5 E richiamato a tal proposito l articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n che, come noto, contiene la disciplina della competenza penale del Giudice di pace. Secondo tale disposizione la prestazione del lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze. In deroga a quanto previsto dall'articolo 54 del decreto legislativo n. 274 del 2000 il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando 250 euro ad un giorno di lavoro di pubblica utilità.
7 riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato. L introduzione dell articolo 186-bis rappresenta sicuramente una novità nel panorama delle disposizioni del codice della strada. Si tratta della cosiddetta tolleranza zero, è stabilito un divieto assoluto di guidare avendo assunto bevande alcoliche e sotto l influenza di queste per le categorie di conducenti indicati : - conducenti di età inferiore ad anni ventuno; - conducenti nei primi tre anni dal conseguimento della patente di guida di categoria B; - conducenti di veicoli NCC, taxi, autobus in servizio di linea, destinati al trasporto di cose in conto di terzi o in servizio di piazza o di linea; - conducenti di veicoli di m.c.p.c. superiore a 3,5 t., o complessi di veicoli aventi una massa complessiva superiore a 3,5 t., autobus e altri veicoli per il trasporto di più di 9 persone compreso il conducente (ipotesi solo teoriche di conducenti di autoarticolati e autosnodati destinati eccezionalmente al trasporto di persone). Viene chiarito, a maggior tutela dei pedoni che usano gli attraversamenti pedonali che i conducenti devono sempre fermarsi, mente devono dare loro la precedenza, rallentando e all occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali, pur non avendogli ancora impegnati. Oggi la norma prescrive solo che i conducenti devono dare la precedenza, rallentando e all'occorrenza fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali. La nuova regola varrà anche per i conducenti che svoltano per inoltrarsi in un altra strada al cui ingresso si trova un attraversamento pedonale, quando ai pedoni non sia vietato il passaggio. Inutile il richiamo al comma 4 dell articolo 190 che vieta ai pedoni sostare o indugiare sulla carreggiata, salvo i casi di necessità, e di sostare in gruppo sui marciapiedi, sulle banchine o presso gli attraversamenti pedonali, causando intralcio al transito normale degli altri pedoni.
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