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1 numero due aprile 2014 PRIMO PIANO Ricerca e innovazione. Parola d ordine, specializzazione intelligente. Marialuisa Coppola Assessore all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione Regione del Veneto UNA RETE, TANTE RETI Le basi della rete: come scegliere i partner? LA VOCE DEI DISTRETTI Cosa dicono i bilanci delle Top 500 Imprese della Provincia di Treviso: non solo crisi. di Moreno Mancin, Università Ca Foscari Venezia STORIE Un network per l estero Intervista a Gianpaolo Forese, Founding Member di + 39 Architects. NEWS Fare squadra per competere. L esperienza delle reti d impresa nel contesto italiano e lombardo nel libro di Alberto Bramanti. NUOVE INIZIATIVE La Regione del Veneto a SMAU Padova 2014: tutte le novità su ricerca e innovazione Innovarea, primi risultati sui dati per l'inserimento di personale qualificato di ricerca nelle piccole e medie imprese. LA REGIONE RISPONDE Il Nuovo regolamento 1407/2013 De Minimis.

2 PRIMO PIANO Ricerca e innovazione. Parola d ordine, specializzazione intelligente. La sfida è saper programmare oggi con gli occhi di domani. Per questo la Regione del Veneto ha avviato un percorso per definire la propria Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, al fine di identificare i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il potenziale di innovazione regionale. La Commissione Europea ha, infatti, richiesto come condizione preliminare rispetto alla programmazione che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, per consentire un utilizzo più efficiente dei Fondi Strutturali e un incremento delle sinergie tra le differenti politiche dell Unione Europea, nazionali e regionali. L innovazione avrà quindi un ruolo prioritario per la trasformazione economica, sia attraverso il rinnovamento dei settori tradizionali, con attività a maggior valore aggiunto e grazie all identificazione di nuove nicchie di mercato, sia attraverso la modernizzazione e la diversificazione tecnologica dalle specializzazioni esistenti in campi correlati. Da tempo la Regione promuove un impegno comune e coordinato per far maturare a livello veneto le condizioni perché la ricerca non resti solo nei contesti universitari, ma arrivi anche al mondo delle imprese, per favorire il trasferimento tecnologico, la semplificazione burocratica, la valorizzazione delle eccellenze e dei talenti regionali (giovani e imprese) e la loro motivazione a rimanere in Veneto. Obiettivo ultimo è stimolare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, parole chiave della strategia Europa 2020, e attrarre gli investitori internazionali nel nostro territorio. L innovativa strategia regionale è stata presentata a Padova il 15 aprile; lo sviluppo si è articolato in diverse fasi a partire dall analisi del contesto regionale fino all individuazione delle priorità strategiche sulle quali puntare da qui al 2020, con la conseguente definizione di un piano d azione per conseguire gli obiettivi fissati. La strategia è il risultato di un processo partecipato a cui hanno preso parte non solo le istituzioni pubbliche e private, ma anche il mondo delle imprese e della ricerca, le università e i rappresentanti della domanda. Hanno contribuito alla definizione dei punti chiave della visione in prospettiva 2020, i lavori di preparazione della nuova legge regionale sui distretti attualmente al voto in aula consiliare e attesa per l inizio di giugno, le aggregazioni d impresa e le reti innovative regionali, i tavoli di partenariato POR- FESR e la partecipazione a progetti europei, in particolare ad esperienze come ClusterPoliSEE e Clustrat. L insieme delle attività svolte ha portato all individuazione di 4 aree di specializzazione su cui puntare - Agrifood, Manifacturing, Creatività e Living - scelte sulla base dello studio effettuato sul tessuto produttivo regionale, dei mercati attuali e potenziali, delle eccellenze scientifiche e tecnologiche e del potenziale innovativo. In queste aree riteniamo ci sia il cuore del Veneto, le eccellenze da valorizzare per far crescere ed evolvere il sistema economico regionale, un cuore orientato all ascolto per una nuova strategia di sviluppo sostenibile. Marialuisa Coppola Assessore all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione del Veneto

3 UNA RETE, TANTE RETI Le basi della rete: come scegliere i partner? Un progetto di rete rappresenta un esperienza collettiva e la sua forza è direttamente proporzionale a quella del suo elemento più debole. Prima di costituire una rete è quindi determinante prendere in considerazione tutte le opzioni possibili e coinvolgere solamente i partner giusti. La ricerca del partner può essere fatta attraverso: a) le banche dati; b) l'analisi del contesto; c) la conoscenza del settore; d) l'esperienza e la segnalazione di associazioni di categoria; e) le segnalazioni di aziende interessate già conosciute nel settore specifico di riferimento; f) la conoscenza diretta e personale. Tra i criteri per la selezione del partner sono tra considerare: la coerenza dell attività dell'impresa con il progetto/obiettivo finale; le aziende devono essere solide, vitali, indipendenti e altamente specializzate, complementari e non concorrenti, oltre che aperte al cambiamento; la localizzazione e/o la distanza della sede; il reale interesse per il contratto di rete; l'apertura, lo spirito di collaborazione e la disponibilità al cambiamento; la capacità di lavorare in team. Importanti sono anche la credibilità, l esperienza maturata e l attinenza dei potenziali attori nella specifica area di intervento. Il bagaglio di competenze tecniche, umane, professionali ed economiche che ciascuno è in grado di apportare alla costruzione e allo sviluppo della rete è fondamentale nell individuazione dei partner. Prima di intraprendere un percorso di rete è consigliabile ricercare informazioni sul modo di operare dei partner potenziali, sulla loro solvibilità e solidità bancaria, sull affidabilità e l onestà, verificandole personalmente con mezzi appropriati, nel rispetto della legalità e della privacy. Al fine di ricercare la rilevanza e la pertinenza dei partner di progetto e individuare obiettivi realistici, la rete deve essere in grado di illustrare con chiarezza non solo quali siano le competenze ed esperienze di ciascun partner, ma anche gli effetti accrescitivi ed i risultati pratici che deriveranno dalla realizzazione del progetto (economici, sociali, professionali, scientifici e/o tecnologici, ambientali, ecc.) in relazione al tema di riferimento. (tratto da Fare rete tra imprese. Manuale per costruire, governare e valutare le reti d'impresa a cura di Tania Ceretta, Giampietro Vecchiato, Confartigianato Vicenza Scuola Politica ed Economia, FrancoAngeli, 2012)

4 LA VOCE DEI DISTRETTI Cosa dicono i bilanci delle Top 500 Imprese della Provincia di Treviso: non solo crisi. di Moreno Mancin, Università Ca Foscari Venezia L Università Ca Foscari Venezia ha recentemente realizzato una ricerca, in collaborazione con PricewaterhouseCoopers, per tastare il polso alle imprese della Marca trevigiana sotto il profilo economico finanziario. Lo studio è stato condotto sulle prime 500 aziende per volume di ricavi generato nel 2012 (ultimo bilancio disponibile al momento della raccolta dei dati) nella provincia di Treviso, territorio da sempre caratterizzato da un tessuto imprenditoriale particolarmente ricco di pmi, ma anche di grandi realtà industriali che in molti casi hanno dato vita a importanti distretti (Sport System di Montebelluna, vino-prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, distretto lattiero caseario) con prodotti e brand noti in tutto il mondo. Dall analisi dei principali risultati, si scopre che l aggregato dei bilanci delle prime 500 imprese del 2012 (come si trattasse di un unica multiforme impresa) presenta l immagine di un azienda con 31,6 miliardi di euro di ricavi e 32,8 miliardi di investimenti realizzati che riesce a produrre un risultato economico positivo, ma modesto. Infatti, l utile netto aggregato ammonta a soli 300 milioni di euro che equivale a una remunerazione delle risorse investite dalla proprietà dell impresa, mediamente del 2,6%. Confrontando l aggregato dei bilanci delle prime 500 imprese del 2012 presenti in classifica anche nel 2011, possiamo constatare che rispetto all anno precedente c è stato un generale peggioramento. Praticamente tutti i valori reddituali sono diminuiti: i ricavi del 3,2%, l Ebitda (margine operativo lordo) del 14,2%, il risultato operativo del 32,8% (ossia la redditività generata dal core business dell azienda), l utile netto dopo le imposte addirittura del 60,8%. L unico valore in crescita, purtroppo, è quello degli oneri finanziari (interessi pagati sui finanziamenti) che salgono del 5,1%. Ovviamente l analisi degli aggregati tende a mediare i risultati che nascondono però una grande varietà di performance aziendali. La crisi, infatti, non ha colpito tutte le imprese nella stessa misura. Anzi, un consistente numero di aziende sembra averla abbastanza superata: se dall aggregato si passa ad analizzare le performance delle singole imprese che lo compongono si può notare che una parte è riuscita a crescere anche nel 2012 e a produrre risultati migliori: per il 46% delle imprese i ricavi nel 2012 sono cresciuti rispetto a quelli del 2011 e per il 47% è aumentato l utile netto, praticamente quasi un impresa su due. Se spostiamo l attenzione ai dati aggregati per settore di appartenenza, possiamo osservare come il comparto dell Alimentare e bevande (Food&Beverage) rappresenti il settore più in salute, registrando un fatturato aggregato di oltre 3,4 miliardi di euro, con un incremento dell 11,4% rispetto al corrispondente dato del 2011, e piazzandosi al terzo posto della graduatoria dei settori. Al primo posto troviamo, invece, il settore della Fabbricazione di macchinari e apparecchiature con un giro di affari che sfiora i 5 miliardi di euro, nonostante una contrazione delle vendite del 6,8% rispetto al Al secondo posto nella classifica dei settori troviamo il comparto della Calzatura, tessile e abbigliamento, con un giro di affari pari a 4,5 miliardi di euro. La marginalità operativa del settore, sebbene in calo, sembra reggere alla contrazione dei ricavi. Tuttavia, in questo settore, solo un impresa su 5 registra un incremento di fatturato rispetto al 2011, confermando i segnali di una crisi del comparto che si estende ben oltre i confini della provincia. Gli altri settori che sembrano pagare maggiormente lo scotto della crisi sono quelli del Commercio e riparazione degli autoveicoli, al nono posto a livello provinciale, con ricavi aggregati pari a 667 milioni di euro, in calo del 7,7% rispetto al

5 2011. Sembra reggere, invece, almeno a livello aggregato il settore delle Costruzioni, dove la contrazione dei ricavi risulta piuttosto contenuta (-3,5%) a scapito però di una sensibile riduzione della marginalità delle vendite, che scende dal 10,1% al 7,5%, e ad un elevato numero di imprese che chiudono i conti in perdita (ben il 33,3%, ossia un impresa su tre). Settore N imprese Ricavi Ricavi Ebitda/Ricavi Imprese in utile Impres e con ricavi in crescita Imprese con reddito in crescita Fabbricazione di macchinari e apparecchiature Calzature, tessile e abbigliamento Prodotti alimentari e bevande Commercio all'ingrosso Edilizia, costruzioni e attività immobiliari Fabbricazioni in metallo Fabbricazione di mobili e arredamento Utilities e gestione dei rifiuti Commercio e riparazione di autoveicoli ,8% 11,0% 12,2% 85,7% 87,8% 64,3% 45,2% ,9% 8,6% 10,0% 63,9% 74,3% 22,2% 30,6% ,3% 8,3% 8,7% 80,5% 82,1% 85,4% 56,1% ,1% 4,4% 4,4% 86,9% 74,0% 36,1% 39,3% ,5% 7,5% 10,1% 66,7% 66,0% 48,1% 50,0% ,3% 6,2% 6,5% 82,4% 90,9% 38,2% 41,2% ,2% 6,9% 7,5% 73,8% 73,8% 33,3% 47,6% ,6% 8,3% 7,1% 100,0% 85,7% 42,9% 50,0% ,7% 2,1% 3,0% 63,2% 73,7% 15,8% 42,1% Altri settori ,1% 7,2% 8,5% 69,9% 78,4% 44,8% 47,6% Totale ,2%* 7,7% 8,7% 73,2% 77,7% 43,6% 44,2% * la variazione % dei ricavi è calcolata limitatamente alle imprese presenti nella top 500 in entrambi gli anni in esame In conclusione, il panorama che emerge dalla ricerca è quello di un economia che viaggia a due velocità. Da un lato, troviamo un gruppo virtuoso con indicatori di performance in crescita che probabilmente è riuscito ad affrontare, e forse superare, la crisi attraverso adeguati percorsi di innovazione e internazionalizzazione dei propri mercati. Dall altro, è presente un altro gruppo di imprese che vive una fase di significativo ridimensionamento dei propri volumi di ricavi e dei relativi margini sulle vendite. È evidente che proprio queste ultime sono chiamate a rispondere, in tempi anche brevi, a importanti sfide sotto il profilo gestionale e organizzativo al fine di ridisegnare il proprio modello di business in linea con gli sviluppi e l evoluzione dei mercati in cui operano, ormai, sempre più globalizzati.

6 STORIE Un network per l estero Intervista a Gianpaolo Forese, tra i fondatori di + 39 Architects I Desk esteri di +39 Architects si trovano in: Francia (Parigi e Nizza), Germania (Berlino), India (Bangalore), Mali (Bamako), Perù (Lima), Russia (Mosca), Senegal (Dakar), Venezuela (Caracas), Ucraina (Kiev). 1. Cos'è +39 Architects? +39 Architects è un network professionale formato da più di 100 professionisti che operano in diversi settori disciplinari e fornisce servizi di: progettazione urbanistica e del paesaggio, progettazione architettonica, progettazione di interni, allestimenti, conservazione e restauro, progettazione strutturale e impiantistica, industrial e graphic design. Si caratterizza per la diversità delle competenze e un condiviso approccio imprenditoriale dei suoi componenti. Nata due anni fa per proporre sui mercati internazionali la progettazione italiana, già nel logo esprime alcuni elementi chiave della sua identità italiana: +39 è il prefisso telefonico dell Italia; e il font utilizzato nel logo è lo storico Bodoni, creato da uno dei più famosi tipografi italiani; il verde, infine, è quello che compare nel tricolore italiano. A completamento dell attività professionale, +39 Architects sviluppa in Italia e all estero una serie di iniziative editoriali, artistiche e scientifiche inerenti la creatività e la cultura italiana. 2. Perché avete scelto un network e non un contratto di rete, un consorzio o un altra forma di aggregazione? Quando siamo nati, abbiamo voluto adottare uno slogan, ripreso da una canzone dei Pink Floyd: together we stand. La sfida era quella di ragionare in modo condiviso, di superare la dimensione del piccolo studio di architettura che caratterizza il panorama professionale italiano. L accordo che avevamo tra noi era quello di operare nella nostra forma professionale consueta in Italia e presentarci come team sui mercati esteri. La scelta del network si presentava come la più leggera, sia dal punto di vista degli adempimenti fiscali e burocratici, che dal punto di vista dei costi. Sapevamo che la leggerezza della rete avrebbe potuto rappresentare un elemento di debolezza nei confronti di un certo tipo di clientela. Abbiamo provato a immaginare una diversa formulazione giuridica di +39 Architects, fino ad ora senza trovare una soluzione più soddisfacente di quella attuale. Anche il contratto di rete, al momento comunque non accessibile per i professionisti, non corrisponde alle specificità della forma organizzativa da noi adottata. 3. Qual è il vantaggio primario? La struttura organizzativa che ci siamo dati consente la condivisione dei curricula e delle competenze, l attuale presenza in 9 Paesi esteri e la possibilità di avanzare offerte professionali e partecipare a bandi riservati a studi internazionali a costi di investimento contenuti. Il network è strutturato in dipartimenti, cui fanno riferimento specifiche unità operative attive nell ambito dei differenti settori disciplinari. I diversi team sono formati da professionisti giovani e fortemente motivati e da figure più esperte, appartenenti sia al mondo imprenditoriale che a quello accademico, con esperienze significative nei propri campi specifici. La conduzione tecnica del team di lavoro fa capo agli Associate directors, che, limitatamente a un preciso ambito di intervento, garantiscono massima affidabilità e grande qualità progettuale. I desk costituiscono una parte fondamentale della strategia di

7 sviluppo di +39 Architects. Il ruolo di desk viene affidato ad architetti italiani che lavorano all estero o comunque a professionisti che abbiano avuto contatti significativi con la cultura italiana. I desk rappresentano + 39 nel loro Paese, veicolano al network eventuali opportunità di lavoro, svolgono i servizi tecnici locali complementari, indispensabili per rendere esecutive le attività di progettazione. Lo sviluppo delle commesse si avvale, invece, dell attività di business developers, figure professionali di tipo commerciale, derivate dai modelli di studi nordici e anglosassoni, che hanno il compito di far incontrare l offerta dei servizi di progettazione forniti da +39 con la domanda potenziale presente nei vari Paesi. 4. Qual è la difficoltà più grande in cui vi siete imbattuti? Fin dalla nascita, avevamo chiaro che l associazione tra più professionisti ci avrebbe consentito di presentarci sui mercati internazionali e che avremmo dovuto strutturare la collaborazione per superare una difficoltà culturale fondamentale, relativa alla dimensione tipica degli studi italiani e alla mancanza di abitudine nel lavorare assieme. La capacità di condivisione (di esperienze, capacità, relazioni, rischi, successi, ecc.) costituisce senza dubbio lo stimolo principale, ma anche la principale difficoltà che +39 Architects si trova ad affrontare. Da un punto di vista pratico, l attività di +39 si sviluppa nei Paesi esteri e, nonostante il supporto importante di alcuni desk, nel momento in cui si profilano delle concrete possibilità di commessa in un Paese, è necessario intensificare le trasferte, con costi di investimento importanti. La crisi del settore, infine, ha generalmente ridotto la capacità operatività degli studi di architettura, rendendo meno immediata la nostra capacità di rispondere a bandi o richieste precontrattuali. 5. L effetto più positivo che ha avuto sulla sua attività? L obiettivo fondamentale di +39 Architects è quello di sviluppare nuove commesse. Il tempo di ritorno degli investimenti oltre confine viene generalmente stimato in almeno 3 anni e stiamo avendo adesso i primi segnali di un ritorno. L effetto positivo immediato va sicuramente individuato nell ambito motivazionale, relazionale, formativo. La frequentazione del network ha ampliato la possibilità di costruzione di nuove relazioni, di venire a contatto con nuove professionalità e nuovi modi di vedere il mondo. Il programma di ricerca avviato sulla città ci mette in costante contatto con il mondo accademico e universitario. La costituzione di una piattaforma per condividere con le aziende italiane i progetti di internazionalizzazione e le numerose iniziative avviate con le aziende consentono, infine, un ritorno di visibilità importante. 6. Qual è la vostra filosofia? Together we stand, il motto di +39, rappresenta senza dubbio l idea che solo attraverso la condivisione sia possibile imporsi sui mercati internazionali. Alla base della nostra azione vi è anche il riferimento alle mude veneziane, barche affidate dalla Repubblica ai privati per lo sviluppo del commercio. In questa immagine, gli affidatari preparano con cura le loro barche, caricano i viveri, sistemano le vele, lucidano il ponte, stivano le merci che scambieranno e partono per un viaggio verso Paesi poco conosciuti, dopo avere predisposto ogni cosa con cura, senza certezze, ma con l entusiasmo e la speranza di vendere le merci e ritornare carichi di seta e spezie preziose. 7. É possibile innovare insieme senza viversi come competitors? +39 utilizza le reti per sviluppare competitività e processi innovativi di crescita, per scambiare informazioni e risorse, per condividere conoscenze e strategie. Per questo, la risposta è, senza dubbio, sì, anche se vi sono difficoltà di tipo culturale da superare. La direzione da intraprendere per vincere le sfide di nuovi mercati è chiara e precisa. Sta a noi agire nella maniera più opportuna.

8 NEWS FARE SQUADRA PER COMPETERE. L ESPERIENZA DELLE RETI D IMPRESA NEL CONTESTO ITALIANO E LOMBARDO Di Alberto Bramanti Il volume analizza i percorsi di crescita esterna delle micro e piccole imprese, con particolare attenzione ai nuovi contratti di rete. Le motivazioni, gli obiettivi e le modalità dell aggregazione vengono sondati alla luce della crisi e dei processi di globalizzazione in atto. Dopo una disamina delle politiche di aggregazione in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, sono analizzate le quattro grandi regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) ed è approfondito il Programma DRIADE di Regione Lombardia. Il volume prosegue focalizzandosi sul contratto di rete, analizzato prima in modo comparativo con le altre forme aggregative e quindi con un analisi empirica originale condotta sul caso italiano. Gli ultimi due capitoli tornano sul caso lombardo per analizzare le più recenti politiche regionali (bando ERGON e bando CTS) ed offrire spunti e suggerimenti per il consolidamento e l ulteriore diffusione dello strumento a livello regionale e nazionale.

9 NUOVE INIZIATIVE La Regione del Veneto a SMAU Padova 2014: tutte le novità su ricerca e innovazione Si è appena conclusa la 7^ edizione di Smau Padova (16-17 aprile) che ha rappresentato un occasione per le imprese della Regione, non solo per aggiornarsi sulle ultime tecnologie digitali, ma anche per scoprire tutte le opportunità derivanti da Expo 2015 e conoscere le iniziative e gli strumenti che la Regione ha messo in atto a supporto della crescita e della competitività delle imprese. Per il secondo anno, il mondo della ricerca della Regione Veneto è stato presente in fiera attraverso l iniziativa Innoveneto Expo, l area dedicata al mondo della ricerca realizzata in collaborazione con l Assessorato allo Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione della Regione del Veneto che ha ospitato 30 realtà tra startup, incubatori e centri di ricerca della Regione pronti ad entrare sul mercato e a supportare le imprese mature nel loro processo di rinnovamento. Intervenuta all evento di inaugurazione di Smau Padova, Marialuisa Coppola, Assessore all'economia e Sviluppo. Ricerca e Innovazione della Regione Veneto, ha sottolineato il ruolo di Smau quale importante vetrina per le imprese e occasione per presentare le opportunità che la Regione Veneto mette a disposizione sul territorio (guarda qui l intervista). Durante l evento di apertura sono stati consegnati il Premio Lamarck e il Premio Innovazione ICT Nordest. Vincitori del Premio Lamarck sono Esse Solutions, QuiCibo e Responsa. Il riconoscimento, realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, è rivolto alle più promettenti idee di business pronte per supportare l innovazione delle imprese mature. Ad aggiudicarsi il Premio Innovazione ICT Nordest, riconoscimento ai progetti più innovativi di adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese della Regione, sono stati invece Lago, Salvagnini, Diwo e Siggi Group. Anche quest anno ha riferito l Assessore Coppola che ha consegnato il Premio Innovazione ICT - la Regione Veneto ha rinnovato la propria presenza istituzionale a SMAU, quale grande opportunità per promuovere la ricerca e l innovazione nei nostri settori produttivi, condividere idee, conoscenze e risultati e facilitare il rapporto con le imprese incontrando gli operatori e presentando, nel consueto spazio dedicato, le opportunità finanziarie offerte dalla Regione. Innovare ed aggregarsi per poter essere competitivi sui mercati internazionali rappresentano, infatti i temi da cui oggi non si può più prescindere e sui quali ricostruire con successo un rinnovato modello veneto. Il momento è delicato e decisivo, ma al contempo ricco di nuove opportunità che a breve si potranno cogliere dai fondi europei della nuova programmazione Il nostro impegno è per disegnare con le imprese e il nostro capitale umano il Veneto del futuro, un Veneto ai vertici dell Europa. Expo 2015 è stato, invece, il tema portante della seconda giornata di Smau che si è aperta con l evento Expo 2015 e Smart Communities come motore di sviluppo del territorio. Premio Smart City e Premio egovernment: i campioni del riuso. Durante il workshop sono state evidenziate le opportunità di sviluppo derivanti da Expo 2015 per le imprese del territorio e è stato consegnato un riconoscimento ai comuni e alle pubbliche amministrazioni più innovative del Nordest. Nel convegno Dall esperienza del bando veneto sul cloud computing alla nuova programmazione regionale si è, invece, parlato di #pmicloud: un progetto di Regione Veneto per sostenere il passaggio delle imprese ICT del territorio verso il paradigma del cloud computing, coerentemente con gli obiettivi del POR , attraverso un bando regionale con cui è stato co-

10 finanziato lo sviluppo di 22 nuovi servizi in cloud computing da parte di Pmi informatiche venete, in partnership anche con cloud provider internazionali. Innovarea, primi risultati sui dati per l'inserimento di personale qualificato di ricerca nelle piccole e medie imprese. La Regione del Veneto, al fine di sostenere la ricerca, lo sviluppo, l innovazione e il trasferimento tecnologico a favore delle piccole e medie imprese presenti sul territorio, ha approvato il bando Contributi per l inserimento nelle piccole e medie imprese di personale qualificato di ricerca, con il quale sono stati stanziati ,00 destinati a supportare ed incentivare le piccole e medie imprese venete ad assumere personale qualificato (Delibera della Giunta Regionale n del 30 dicembre 2013). Il bando, con modalità a sportello, prevede l impiego di risorse in attività progettuali di ricerca e innovazione, della durata di mesi, con l obiettivo di promuovere lo sviluppo tecnologico dell intero tessuto economico regionale anche attraverso il trasferimento di conoscenze innovative, recependo raccomandazioni e le linee guida previste a livello europeo sulla prossima Programmazione Comunitaria Le notevoli aspettative delle imprese venete nei confronti dell iniziativa sono evidenziate dall elevata partecipazione: a pochi giorni dall apertura dell azione (14 marzo 2014), è stato raggiunto e superato il plafond inizialmente stanziato. Attualmente l istruttoria delle domande pervenute è in fase di conclusione, ma si possono già individuare nella ricerca industriale e nella sviluppo sperimentale le tipologie d intervento progettuali per le quali è stato riscontrato il maggiore interesse da parte delle PMI venete, sia per quanto concerne il numero di progetti presentati, sia per quanto riguarda i valori del finanziamento. L assunzione, nell ambito di tali progettualità, di oltre 100 risorse con profili tecnicoscientifici altamente qualificati, rappresenta di per sé un ottimo risultato, non solo dal punto di vista occupazionale ma, anche come segnale sulla volontà dell imprenditorialità veneta di voler continuare a competere sui mercati, alimentando e rafforzando i processi per incrementare le attività di specializzazione innovativa e di ricerca al proprio interno.

11 LA REGIONE RISPONDE Il Nuovo regolamento 1407/2013 De Minimis 1. Quando è entrato in vigore il nuovo Regolamento de minimis? R: Dal 1 gennaio 2014 è direttamente applicabile il Regolamento n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti de minimis. Il nuovo Regolamento sarà applicabile fino al 31 dicembre È previsto un periodo di transizione, in cui, fino al 30 giugno 2014, potranno essere concessi aiuti in de minimis secondo il regime stabilito dal vecchio Regolamento n. 1998/ Quali sono i massimali del nuovo Regolamento? R: L articolo 3 paragrafo 2 stabilisce che uno Stato Membro non può concedere ad un impresa unica aiuti per un importo complessivo superiore a euro nell arco di tre esercizi finanziari. Non cambiano, quindi, rispetto al vecchio Regolamento: si mantiene il limite dei euro ed il periodo di base mobile. 3. Cosa si intende per base mobile? R: Il concetto di base mobile è definito dal punto (10) delle considerazioni al Regolamento. La base mobile è l arco temporale di valutazione/somma delle concessioni degli aiuti in de minimis. Tale periodo si calcola a partire dall esercizio finanziario in corso ed i due esercizi precedenti. Quindi, è chiamato mobile poiché si sposta sempre all esercizio in corso. 4. Se l impresa nasce dalla fusione di due imprese preesistenti che avevano già ottenuto agevolazioni secondo il regime de minimis, come si può verificare il rispetto dei massimali? R: La nuova impresa, che nasce a seguito di fusione, deve sommare gli aiuti concessi alle vecchie imprese che hanno concorso alla sua costituzione (nel periodo di base mobile). Analogo procedimento si fa nell ipotesi di acquisto d impresa: l impresa che ha eseguito l incorporazione dovrà sommare, oltre alle sue concessioni, anche quelle dell impresa incorporata. 5. Cosa succede in caso di scissione d impresa? R: Nel caso di scissione d impresa, i contributi concessi prima della scissione, sono assegnati all impresa che rileva le attività per le quali l aiuto è stato concesso. In ipotesi di impossibilità a procedere con questa modalità di attribuzione, l aiuto potrà essere ripartito fra le imprese in misura proporzionale alla partecipazione al capitale dell impresa scissa. La modalità di ripartizione è definita dall articolo 3 paragrafo Dove si può consultare il nuovo Regolamento de minimis? R: La Regione del Veneto ha nel proprio sito Istituzionale una pagina dedicata ai regolamenti comunitari. Da questo link è possibile scaricare il nuovo Regolamento de minimis. Per scriverci: venetoclusters@regione.veneto.it

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