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1 20121 Milano / Via Privata Vasto, 3 / Tel. (02) r.a. / Fax (02) VENDEMMIA 2009 LE PRIME PREVISIONI DELL ASSOCIAZIONE ENOLOGI ENOTECNICI ITALIANI Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo ASSOENOLOGI Sono i primi dati ufficiali elaborati dall Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Essi sono validi sino a fine ottobre, quando l Assoenologi presenterà quelli definitivi e possono anche essere scaricati dal sito internet alla voce Comunicati stampa - Studi di settore Le informazioni e le tabelle contenute in questo dossier non possono essere riportate, utilizzate o trasmesse in alcun modo o forma senza che venga citata la seguente dicitura: fonte Assoenologi Venerdì 28 agosto 2009

2 PREMESSA Nelle pagine che seguono sono illustrate le prime previsioni dell Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo - Assoenologi sulla produzione 2009, valide sino a fine ottobre, periodo in cui l Assoenologi presenterà i dati definitivi. Esse sono il risultato dell elaborazione di migliaia di rilievi fatti attraverso diverse fonti. La base è data dalle valutazioni condotte a livello locale dalle nostre diciassette Sedi periferiche. Detti dati vengono quindi confrontati con un altra moltitudine di informazioni ottenute in modo autonomo dalla Sede centrale dell Assoenologi. È quindi il computer ad uniformare, razionalizzare ed indicare i necessari controlli incrociati di verifica. Questo sistema consente da anni all Assoenologi di formulare, fra agosto ed ottobre, le previsioni sulla produzione della campagna in corso in modo obiettivo e veritiero, tanto da essere poi confermate dall Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con piccoli margini di differenza. A riprova di ciò basti ricordare che lo scarto tra i dati Assoenologi e quelli Istat è solo del 3% (media pluriennale). Il presente dossier è diviso in tre parti. Nella prima viene fatto un quadro sintetico sugli aspetti che caratterizzano la produzione e la commercializzazione. Nella seconda vengono sviluppate le previsioni sulla campagna in corso, prima attraverso una disamina dell andamento che ha caratterizzato il ciclo vegetativo, poi attraverso i dati di riferimento regione per regione. Il tutto sintetizzato in una tabella riassuntiva che annovera quantità e percentuali di riferimento. La terza parte comprende il giudizio in sintesi sulle ultime dieci vendemmie ed una serie di tabelle da cui si possono verificare i dati riportati nel presente dossier o ricavarne di nuovi. Le prime previsioni vendemmiali dell'associazione Enologi Enotecnici Italiani possono essere scaricate anche dal sito internet: alla voce Comunicati stampa - Studi di settore. Le informazioni e le tabelle contenute in questo dossier non possono essere riportate, utilizzate o trasmesse in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte Assoenologi. I

3 IL PUNTO SUL SETTORE VITIVINICOLO ITALIANO I dati riportati in questo dossier riguardano le prime previsioni dell Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) sulla produzione Essi si inseriscono in un contesto nazionale, europeo ed internazionale. Prima di passare alla spiegazione dei dati, si ritiene utile fare un sintetico quadro sulla situazione vitivinicola italiana, ovvero su produzione e mercati. La quantità diminuisce e la qualità aumenta. La produzione mondiale di vino, sulla base della media del triennio 2005/2007 (ultimo dato disponibile), è di circa 300 milioni di ettolitri, di cui 170 provengono dai Paesi dell Unione Europea, che produce pertanto poco meno del 60% del vino mondiale. Il 17% della produzione mondiale ed il 30% di quella comunitaria parlano italiano. La media delle nostre produzioni è diversa a seconda dei periodi considerati. Essa, infatti, è di 58,8 milioni di ettolitri se riferita al decennio 1989/1998, cala a 49,5 milioni di ettolitri se rapportata al periodo 1999/2008, per diminuire a 48,4 milioni se calcolata sugli ultimi cinque anni (2004/2008). Parallelamente è mutata la superficie di uva da vino in produzione che nel 1980 era di ettari, nel 1990 era scesa a ettari ed oggi è di ettari secondo l'istat ( secondo altre fonti). Negli ultimi diciannove anni si sono persi ettari di vigneto, più di quanti ne hanno oggi la Lombardia, la Puglia e la Sicilia insieme. Un dato preoccupante? Per alcuni sì, per altri no, visto che la nostra viticoltura è diminuita, ma si è ulteriormente specializzata, eliminando i rami secchi a vantaggio di un sensibile e riconosciuto miglioramento qualitativo e nella convinzione che è inutile produrre quello che il mercato non vuole. Il comparto in cifre. Il business dell intero settore vitivinicolo è di oltre 13 miliardi di euro, di cui circa 3,5 miliardi dati dall esportazione. A questo si devono aggiungere almeno altri 2 miliardi di euro riferiti alla tecnologia italiana di cantina che è la più diffusa al mondo. Secondo l Assoenologi il 55% della produzione è di vino rosso ed il 45% bianco. Il 50% della produzione di vino italiano è detenuta dalle cooperative. Le imprese in possesso di registro di imbottigliamento sono circa ed ognuna mediamente, sempre secondo i dati elaborati da Assoenologi, detiene cinque diverse etichette. Le aziende produttrici di uva da vino in Italia sono oltre Nel 1990 erano Vent anni di evoluzione. Il vino italiano in vent anni è passato da alimento a genere voluttuario. Per dieci anni, fino al 2002, le nostre esportazioni sono ininterrottamente cresciute, raggiungendo primati di tutta considerazione. Nel 2001 il vino in bottiglia ha superato, nelle vendite all estero, quello sfuso. Nel 2002 negli Stati Uniti d America, che anche oggi, nonostante il difficile momento congiunturale, sono il nostro primo mercato intercontinentale, i nostri vini hanno superato quelli francesi, sia in quantità che in valore. Nel 2003 il settore vino è diventato il primo dell'agroalimentare italiano, primato che anche oggi detiene, nel senso che su 100 euro di prodotti agroalimentari esportati 20 sono da imputare a prodotti derivanti dal vigneto. Attualmente la sola voce vino costituisce poco meno del 40% delle nostre esportazioni agroalimentari in Canada, Stati Uniti d'america e II

4 Giappone. 2003: le esportazioni segnano il passo. Nonostante le eccellenti performance con il 2003 le nostre esportazioni hanno segnato il passo. Fatta eccezione per i vini venduti in Spagna ed in Russia, che sono aumentati rispettivamente del 29% e del 54%, dell Inghilterra e della Svizzera che hanno fatto registrare +2% e degli Stati Uniti, Canada e Paesi dell Est che si sono mantenuti sui livelli del 2002, tutti gli altri mercati hanno manifestato una flessione. In sintesi le nostre esportazioni, nel 2003, hanno fatto registrare una caduta dei volumi del 16%, per l 80% dovuta al vino sfuso e 2005: le esportazioni riprendono fiato. L'Italia nel 2004 ha iniziato la risalita recuperando nel 2005 quanto perduto. Infatti gli sforzi profusi non sono andati vanificati: i dati 2004 hanno fatto registrare un recupero del 5% in valore e del 6% in volume, con tendenza ad un ulteriore crescita, che si è confermata nel 2005 con un incremento del 10% in volume e del 3,1% in valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A differenza però del passato la crescita ha avuto un andamento non generalizzato, bensì eterogeneo, nel senso che ci sono aziende con il vento in poppa ed altre in profondo rosso, il che vuol dire che ci sono vini che tirano ed altri che pochi vogliono. Una cosa comunque è certa: fino a ieri era il produttore che indirizzava le scelte, oggi è sempre di più il mercato sulla base del rapporto qualità/prezzo, per i vini di fascia media, e qualità/prezzo/immagine, per quelli di alto livello e 2007: le esportazioni tornano a volare. Mentre i consumi interni continuano a calare, tanto che secondo l Assoenologi oggi siamo a 45 litri pro-capite contro gli oltre 100 degli anni Settanta, le esportazioni, sia pure tra alti e bassi, sono tornate a volare. Il 2006 si è chiuso con +11,5% di vino esportato in volume e di +5,8% in valore, ossia 18 milioni di ettolitri, l'1,9% in più rispetto al Il 2007 ha visto un incremento dello 0,2% nei volumi, ma una crescita del 7% nei valori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari ad un totale di milioni di euro. Il prezzo medio al litro è passato da euro 1,75 a euro 1,90 pari ad un incremento dell 8,5% e primi 3 mesi 2009: calano sensibilmente le quantità ed i valori. Il 2008 si è chiuso con -7,4% in quantità e con un leggero incremento in valore (+0,8%). I dati del primo trimestre 2009 mostrano una decisa flessione dei valori, che si riducono del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i volumi riescono a tenere la posizione cedendo solo lo 0,3%. Un segnale contrastante che mette in luce la forte tensione che caratterizza i mercati internazionali, dove la diminuzione dei prezzi al consumo è evidente, tanto da far scivolare il valore unitario del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Prendendo in considerazione le tipologie esportate si assiste a diversi processi. Il primo riguarda una sensibile riduzione dei valori che oscillano da - 8,3% del vino in bottiglia a -14% degli spumanti, passando per il -12,5% del prodotto sfuso. La seconda tendenza che si delinea è la contrazione della domanda per il vino sfuso (-5,5%). Terzo elemento: l'espansione della domanda dei vini in bottiglia (+1,1%) e spumanti (+17,3%). Una domanda che viene sostenuta dai produttori con una politica di prezzo che non potrà non III

5 avere conseguenze nel lungo periodo sulla sostenibilità finanziaria di molte imprese. IV

6 VENDEMMIA 2009: LE PRIME PREVISIONI DELL ASSOCIAZIONE ENOLOGI ENOTECNICI ITALIANI - ORGANIZZAZIONE NAZIONALE DI CATEGORIA DEI TECNICI DEL SETTORE VITIVINICOLO - ASSOENOLOGI VALIDE SINO A FINE OTTOBRE La quantità in sintesi Nel 2009 si produrranno 46,3 milioni di ettolitri di vini e mosti, praticamente un quantitativo uguale a quello del 2008, a fronte della media quinquennale (2004/2008) di 48,4 milioni di ettolitri e di quella decennale (1999/2008) di 49,5 milioni di ettolitri. L'Italia è divisa longitudinalmente in due: la parte occidentale, quella tirrenica, manifesta infatti incrementi di produzione abbastanza omogenei che vanno da +5% a +10% rispetto allo scorso anno, per contro la parte orientale (adriatica) evidenzia decrementi altrettanto omogenei compresi tra -5% e -10%. Gli incrementi maggiori sono registrati in Piemonte, Campania e Sardegna, mentre le regioni più deficitarie risultano le Marche, l'abruzzo e la Puglia. Il Veneto (8,1 milioni di ettolitri) si conferma per il terzo anno consecutivo la regione più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono quasi il 60% di tutto il vino italiano. La qualità in sintesi A causa del bizzarro andamento climatico e meteorico, fatto di colpi di scena, di piogge, sole, alte e basse temperature la qualità è piuttosto eterogenea anche nell'ambito della stessa regione. Complessivamente oggi 28 agosto, la qualità è comunque più che buona con diverse punte di ottimo. Se le alte temperature registrate negli ultimi quindici giorni continueranno i livelli quantitativi e qualitativi prima decritti saranno fortemente diluiti. Se invece il mese di settembre decorrerà con temperature nella media, piogge adeguate e buone escursioni termiche notturne, si potranno raggiungere livelli qualitativi decisamente interessanti. Va ricordato che allo stato attuale è stato conferito poco più del 25% delle uve, di cui meno del 10% a bacca rossa, per le quali la vendemmia entrerà nel pieno nella seconda decade di settembre. Le previsioni di mercato I dati del primo trimestre 2009 mostrano una decisa flessione dei valori che si riducono del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i volumi tengono le posizioni cedendo solo lo 0,3%. Un segnale contrastante, che mette in luce la forte tensione che caratterizza i mercati internazionali, dove la diminuzione dei prezzi al consumo è evidente, tanto da far scivolare il valore unitario del vino italiano del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, nella stragrande maggioranza delle cantine italiane, le scorte non sono trascurabili. In questo contesto si inserisce la produzione 2009 che oggi, 28 agosto, non registra ancora scambi consistenti anche perché le aziende stanno definendo le strategie di vendita per il prossimo anno che si presenta non facile. Il mercato dei vini all'ingrosso è quindi poco dinamico. L'offerta mira a mantenere i prezzi del 2008, ma si ritiene che per la stragrande maggioranza delle tipologie essi saranno abbattuti con punte anche del V

7 15/20% rispetto al La richiesta premia maggiormente i prodotti bianchi rispetto ai rossi. VI

8 L Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Assoenologi, ovvero l organizzazione nazionale di categoria (fondata nel 1891) che rappresenta i tecnici del settore vitivinicolo attivamente impegnati nel settore, di cui oltre il 40% inquadrati con mansioni decisionali in aziende private e cooperative, come ogni anno, quando in cantina è stato conferito almeno il 25% del prodotto, sviluppa le sue prime previsioni, valide sino a fine ottobre, periodo in cui saranno resi noti i valori definitivi. Rispetto alle due ultime vendemmie. Il spiega il dottor Giuseppe Martelli direttore generale di Assoenologi - fu una delle vendemmia più scarse degli ultimi cinquant'anni visto che si produssero solo 42,6 milioni di ettolitri a fronte di una allora media decennale di 51,4 milioni di ettolitri. Il 2007 sarà ricordato nel Nord Italia tra le annate più anticipate degli ultimi 70 anni: le operazioni di raccolta iniziarono addirittura nella prima decade di agosto con un anticipo variabile dai 10 ai 20 giorni rispetto alla media pluriennale. Il decremento produttivo ebbe le sue massime punte nel Sud d'italia ed in particolare in Sicilia dove, in certe zone, si raggiunsero anche punte di -55%. L'andamento climatico bizzarro che caratterizzò tutto il ciclo vegetativo determinò una qualità eterogenea, complessivamente buona ma senza punte di spicco se non per i vini prodotti da uve vendemmiate dopo la seconda decade di settembre. In questo contesto il Centro Italia fu privilegiato rispetto al Sud, dove l'umidità primaverile ed i caldi estivi, in diverse zone, non permisero le performance desiderate. Al Nord i rossi risultarono di interessante livello con ottimi profumi ed un'esuberante carica di tannini morbidi dovuti all'ottimale maturità fenolica. Nel 2008 si produssero 46,2 milioni di ettolitri di vino con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente. Le regioni del Centro-Nord, ad eccezione della Lombardia, del Veneto e dell'emilia Romagna, furono caratterizzate dal segno meno, quelle del Centro Sud, ad accezione del Lazio e della Sardegna, recuperarono notevolmente rispetto alla precedente produzione, tanto che la Sicilia fece registrare +35%. Le positive condizioni climatiche verificatesi in tutt'italia nei mesi di settembre e di ottobre prolungarono il periodo di accumulo e di raccolta permettendo un forte recupero qualitativo al Centro-Nord, in particolar modo per quei vini ottenuti da uve vendemmiate tardi. Il 2008 è ricordato come un'annata assai eterogenea, complessivamente buona, con alcune punte di ottimo e di eccellente che a fine agosto erano difficili da ipotizzare, in particolar modo al Centro-Nord. Siamo di fronte ad un annata diversa dalle due precedenti - prosegue Martelli. Come abbiamo visto il 2007 è stata una campagna fortemente anticipata, caratterizzata da una scarsissima produzione all'insegna dell'eterogeneità. Il 2008 ha invece riportato l'epoca di maturazione nella media pluriennale con una produzione qualitativamente, sempre eterogenea, ma quantitativamente assai vicina alla normalità. Il 2009 presenta caratteristiche ancora diverse a partire dalle precipitazioni autunno-invernali considerate dal Cnr tra le più abbondanti dal 1803, per passare ad una primavera bizzarra caratterizzata da capovolgimenti e colpi di scena ed arrivare ad un'estate iniziata all'insegna della pioggia, ma VII

9 proseguita con temperature sensibilmente al di sopra della media stagionale. Vediamo com'è andata. Il periodo autunno-invernale - aggiunge il direttore generale di Assoenologi - è stato caratterizzato, in tutt'italia, da temperature piuttosto rigide e da abbondanti precipitazioni che hanno ricostituito, dal Piemonte alla Sicilia, le riserve idriche depauperate nelle precedenti annate. Nel Nord la neve è caduta abbondantemente come non si vedeva da anni. Questa situazione ha determinato una ripresa vegetativa ritardata di circa una settimana rispetto alla media pluriennale. Dopo un ottimo germogliamento, grazie alle alte temperature del mese di maggio, il ritardo è stato riassorbito tanto che la fioritura e l'allegagione sono avvenute mediamente in anticipo di 10 giorni rispetto ai normali periodi, anticipo che si è mantenuto, ed in alcuni casi è cresciuto, fino alla vendemmia. L'agosto più caldo degli ultimi decenni è stato quello del Ma anche il 2009 non ha scherzato. Infatti, dopo una un inizio di stagione bizzarro caratterizzato da giornate piovose alternate a giornate soleggiate, in maggio le temperature sono salite tanto da far gustare uno scampolo d'estate con il termometro che ha superato i 30 C sia a Firenze che a Milano. La penisola è stata investita da abbondanti precipitazioni nella prima settimana di luglio; successivamente le temperature si sono innalzate per diventare torride in agosto con punte, anche in Italia settentrionale e centrale, vicine ai 40 C percepiti. L'altalenanza di umidità e bel tempo hanno creato le premesse per l'insorgere delle tradizionali malattie fungine della vite: oidio, peronospora e botrite che, sia pure con differente intensità, si sono manifestate da Bolzano a Pantelleria. I tempi della vendemmia 2009 possono essere così riassunti. La raccolta delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata il 5 agosto in Franciacorta, il 20 agosto in Toscana, il 6 agosto in Puglia e il 3 agosto in Sicilia. Il pieno della vendemmia è previsto nella seconda decade di settembre. I conferimenti termineranno, per la stragrande maggioranza delle uve, entro fine settembre. Su tutto il territorio nazionale, i conferimenti si esauriranno a metà ottobre con le ultime uve di Raboso e Cabernet nel Veronese, di Cabernet, Petit Verdot e Sangiovese in Toscana, mentre in Valtellina e nell Avellinese si protrarranno fino ai primi giorni di novembre quando saranno staccati gli ultimi grappoli di Nebbiolo e di Aglianico. Una vendemmia che divide longitudinalmente l Italia in due - afferma Martelli. Nel 2007 il Centro-Sud fece registrare una produzione fortemente deficitaria rispetto a quella del Nord Italia. Nel 2008 si è verificato un capovolgimento della situazione con un decremento nel Centro-Nord ed un incremento nel Centro-Sud, ad eccezione della Sardegna. Quest'anno l'italia non è divisa orizzontalmente ma longitudinalmente a causa delle diverse condizioni atmosferiche e meteoriche verificatesi durante tutto il ciclo vegetativo. VIII

10 In pratica la parte occidentale, quella tirrenica, manifesta incrementi di produzione abbastanza omogenei, mentre la parte orientale (adriatica) decrementi altrettanto omogenei. Infatti dal Friuli Venezia Giulia, passando per le Marche ed arrivando in Puglia si riscontrano decrementi produttivi che oscillano tra il -5% e -10% rispetto allo scorso anno. Mentre valutando i dati dal Piemonte alla Toscana, fino alla Campania si registrano segni positivi che vanno da +5% a +10%. Un discorso particolare va fatto per le due grandi Isole che risultano altrettanto omogenee: la Sicilia produce nel 2009 di più rispetto al 2008 ma viene penalizzata dagli abbondanti estirpi. Mentre la Sardegna incrementa la produzione a fronte però di un 2008 alquanto deficitario. Quantitativamente parlando - assicura Giuseppe Martelli che è anche presidente del Comitato nazionale vini del Dicastero dell agricoltura - l'elaborazione dei dati fa ipotizzare che la produzione di uva possa complessivamente oscillare tra i 63 e i 65 milioni di quintali che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno circa 46,3 milioni di ettolitri di vini e mosti, un quantitativo uguale a quello del Per avere un'idea dei livelli di produzione 2009 occorre necessariamente confrontare le quantità previste con le medie degli ultimi anni, che danno 49,5 milioni di ettolitri per il decennio 1999/2008, 47,3 milioni di ettolitri per il periodo 2002/2008 e 46,1 milioni di ettolitri per il triennio 2006/2008. Va ricordato che la crescita produttiva è stata quest'anno contenuta anche dall'adesione alle estirpazioni volontarie e con premio in applicazione della nuova Ocm vino che hanno interessato quasi ettari in ambito nazionale. Qualitativamente parlando, nonostante l'andamento bizzarro delle condizioni climatiche e meteoriche, la qualità è complessivamente buona con diverse punte di ottimo soprattutto per i vini bianchi e le uve base spumanti al Nord e per tutte le tipologie al Centro-Sud. La qualità è comunque alquanto eterogenea, a macchia di leopardo, nel senso che in una stessa regione il medio si scontra con l'ottimo ed il buono con l'eccellente. A tutt'oggi (28 agosto) è stato conferito alle cantine poco più del 25% delle uve, nella stragrande maggioranza bianche e principalmente di varietà precoci. Per quanto attiene le uve a bacca rossa, in cantina è stato portato meno del 10% del totale e per la qualità dei futuri vini tutto dipenderà dall andamento climatico del mese di settembre che, se decorrerà nel modo più opportuno, ovvero con giornate ricche di sole, scarse di pioggia e con buone escursioni termiche notturne, si potranno raggiungere livelli interessanti, in caso contrario ci dovremo accontentare di un annata buona ma senza particolari picchi. I mercati. I consumi interni - conclude il direttore generale di Assoenologi - sono passati da 120 litri/pro-capite degli anni Sessanta, agli ottanta degli anni Ottanta, per arrivare ai 45 attuali. Le esportazioni nel primo trimestre 2009 si sono ridotte del 9,2% nei valori, rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i IX

11 volumi tengono. Ma questo grazie solo al costante decremento dei prezzi all'ingrosso, che ha permesso di vendere il prodotto, diminuendo in alcune zone e cantine sensibilmente le scorte ma con scarsi introiti per i produttori. Pertanto i segnali dei mercati non sono confortanti, ma non bisogna neppure esagerare con il pessimismo. Il vino italiano in tutto nel mondo piace, anche se ovviamente dall'america, all'asia, all'europa, tutti stanno molto più attenti al prezzo. Se le locomotive non deraglieranno, anche i vagoni continueranno a viaggiare. In questo contesto si inserisce la produzione 2009 che oggi, 28 agosto, non registra ancora scambi consistenti, anche perché le aziende stanno definendo le strategie di vendita per il prossimo anno, che si preannuncia non facile. Il mercato dei vini all'ingrosso è quindi poco dinamico. L'offerta mira a mantenere i prezzi del 2008, ma si ritiene che per la stragrande maggioranza delle tipologie essi saranno abbattuti con punte anche del 15/20% rispetto al La richiesta premia maggiormente i prodotti bianchi rispetto ai rossi. Nella pagina che segue viene riprodotta la tabella riassuntiva sulla situazione al 28 agosto 2009, regione per regione, sulla produzione di mosti e vini. Detta tabella riporta nella prima colonna la media produttiva degli ultimi cinque anni, quindi i livelli quantitativi della precedente campagna e, a seguire, quelli della vendemmia in corso. Successivamente vengono illustrate le previsioni riferite alle principali regioni vitivinicole italiane, a cui seguono una serie di tabelle che riassumono i dati di produzione degli ultimi anni. Le prime previsioni vendemmiali dell'associazione Enologi Enotecnici Italiani possono anche essere scaricate dal sito internet: alla voce Comunicati stampa - Studi di settore. Le informazioni e le tabelle contenute in questo dossier non possono essere riportate, utilizzate o trasmesse in alcun modo o forma senza che venga indicata la seguente dicitura: fonte Assoenologi. X

12 LE PRIME PREVISIONI ASSOENOLOGI SULLA PRODUZIONE VITIVINICOLA 2009 (VINO E MOSTO) VALIDE SINO ALLA FINE DI OTTOBRE 2009 Produzione media HL vino e mosto ±% Previste Media HL vino Regione vino e mosto produzione 2008 rispetto e mosto previsti 2004/ Dati Istat Dati Istat * Piemonte % Lombardia % Trentino A.A % Veneto = Friuli V.G % Emilia Romagna % Toscana % Marche % Lazio % Abruzzo % Campania % Puglia % Sicilia = Sardegna % Altre** % Totale = Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani * In colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per ogni regione ** Valle d'aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria 1

13 PIEMONTE Quantità: +10% rispetto vendemmia 2008 In Piemonte erano diversi lustri che non si riscontravano nevicate così abbondanti che hanno non solo ricostituito le riserve idriche, ma anche messo il terreno nelle migliori condizioni per iniziare il ciclo vegetativo. Per le basse temperature e le intense piogge il germogliamento è iniziato con oltre una settimana di ritardo, riassorbita da una primavera calda che è sfociata, a fine maggio, in una fioritura intensa ma veloce. Pochi gli attacchi di peronospora, diversi invece quelli di oidio. Aborti fiorali limitatissimi, gemme molto fertili e disponibilità di acqua nel terreno hanno messo le basi per una produzione abbondante, oggi complessivamente stimata mediamente in tutta la regione del 10% superiore rispetto alla passata campagna fatta eccezione per il Nebbiolo che manifesta una lieve carenza rispetto al La vendemmia è anticipata di 10 giorni rispetto allo scorso anno. In Piemonte la raccolta è infatti iniziata dopo Ferragosto per le uve Chardonnay e Pinot nero base Alta Langa. I conferimenti di Brachetto e di Moscato, che rappresentano quasi il 30% delle uve piemontesi, sono iniziati il 26 agosto ed i primi rilievi fanno registrare una qualità assai interessante sia per contenuti aromatici che per forza acida e zuccherina. Nei primi giorni di settembre sarà la volta dei Dolcetti a cui seguiranno nella seconda decade di settembre le uve Barbera e Freisa. Per quelle di Nebbiolo si dovrà attendere gli ultimi giorni di settembre. Il culmine della raccolta in Piemonte è previsto nella seconda decade di settembre. Qualitativamente la produzione si preannuncia di ottimo livello. I primi riscontri di cantina evidenziano basi spumanti con un ottimo equilibrio acidità/zuccheri. Per le Docg Barolo, Barbaresco, Ghemme e Gattinara, le cui uve saranno vendemmiate tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre, i riscontri analitici danno potenzialità assai interessanti. Le scorte nelle cantine si presentano più alte del 2008, in particolar modo per alcune tipologie come Brachetto e Barbera. I prezzi delle uve sono in ribasso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, fatta eccezione per quelle di Moscato e Brachetto che sono stabili grazie agli accordi interprofessionali pluriennali. LOMBARDIA Quantità: -5% rispetto vendemmia 2008 Anche in Lombardia l inverno è stato caratterizzato da clima freddo e da abbondanti nevicate, che hanno ripristinato le carenze idriche accumulate negli ultimi anni. Le precipitazioni cadute in marzo e le alte temperature di aprile hanno favorito un rigoglioso germogliamento. Dopo un maggio decisamente caldo, giugno è decorso in modo piovoso ma anche giustamente ventilato, andamento che ha 2

14 limitato il diffondersi degli attacchi di peronospora ma soprattutto quelli di oidio. Le alte temperature, l'assenza di piogge e la forte insolazione di luglio e ancor più quella di agosto hanno favorito i processi di accumulo anticipando di una settimana l'inizio della raccolta. In Franciacorta i primi grappoli di Pinot e di Chardonnay sono stati staccati il 5 agosto, con un deciso anticipo sulla media pluriennale, anche se la vendemmia è entrata nel pieno dopo il 15 del mese e terminerà nella prima settimana di settembre. La qualità è compresa tra il buono e l ottimo mentre la quantità è pressoché uguale a quella dello scorso anno. In Oltrepò Pavese, ossia nel più grande vigneto della Lombardia, la produzione risulta quantitativamente e per tutte le tipologie solo di poco inferiore a quella del 2008 (-5%), fatta eccezione per la Croatina che fa registrare un decremento di oltre il 30% che, spalmato sulla produzione totale, porta ad un calo globale del 10%. In provincia di Pavia la raccolta delle uve Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay è iniziata il 10 agosto. I conferimenti di Riesling e di Moscato sono previsti nella prima settimana di settembre. Per Barbera, Croatina e Cabernet si dovrà attendere metà settembre. In Valtellina i primi grappoli saranno vendemmiati tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, quindi oggi ogni previsione risulta azzardata. La situazione qualitativa attuale (28 agosto) è comunque più che buona e si stima un incremento di produzione rispetto allo scorso anno che fu fortemente deficitario a causa di alcuni attacchi peronosporici. Complessivamente in tutta la Lombardia la quantità si prevede inferiore del 5% rispetto al Eterogenea la qualità, comunque oscillante tra il buono e l'ottimo. Complessivamente le uve bianche fino ad oggi vendemmiate presentano un interessate rapporto zuccheri/acidi, con un discreto accumulo di acido malico in quelle base spumante. Le uve a bacca rossa ipotizzano una normale resa uva/vino ma con vini che presenteranno una maggiore carica polifenolica rispetto a quella della passata vendemmia. In Oltrepò Pavese il mercato è piuttosto stanco con limitate contrattazioni che mediamente fanno registrare prezzi sia delle uve sia dei vini del 15-20% in meno rispetto allo stesso periodo del In Franciacorta i prezzi delle uve spuntano valori leggermente inferiori a quelli dello scorso anno, mentre le quotazioni dei vini rimangono stabili. TRENTINO ALTO ADIGE Quantità: +5% rispetto vendemmia 2008 In Trentino l'inizio della vendemmia è avvenuto nella terza settimana di agosto con la raccolta delle uve base spumante. In Alto Adige i primi grappoli, quelli di Chardonnay, Pinot grigio e Sauvignon, sono stati conferiti a partire dal 25 agosto. In tutta la regione il ciclo vegetativo è stato caratterizzato da un germogliamento regolare ma anticipato, con tutte le fasi fenologiche favorite da un tempo ideale. L andamento climatico asciutto di maggio e giugno ha 3

15 posto al riparo dai rischi delle infezioni fungine e solo a fine stagione si sono segnalati sporadici attacchi di oidio. Luglio ed agosto hanno avuto piogge ben distribuite, con una maggiore incidenza a Nord del Trentino ed in Alto Adige. In Trentino Alto Adige l'anticipo della raccolta è di circa dieci giorni rispetto alla media pluriennale. Le uve si presentano sane con un interessate rapporto zuccheri/acidi. Le previsioni 2009 sono quindi orientate verso una produzione di ottima qualità. In Trentino lunedì 17 agosto è iniziata la raccolta del Pinot nero e dello Chardonnay base spumante e proseguirà nella prima decade di settembre con quella delle uve di Merlot e Teroldego, mentre in collina si stanno staccando i primi grappoli delle varietà aromatiche con in testa il Müller- Thurgau. In Alto Adige le uve dei vigneti di alta collina presentano un anticipo di maturazione di oltre 15 giorni, il che fa presupporre una vendemmia meno distribuita nel tempo che si concentrerà soprattutto nel mese di settembre con i conferimenti di Pinot bianco e Pinot nero e con quelli di Schiava, Merlot, Lagrein e Cabernet, i cui ultimi grappoli saranno staccati in ottobre. In Trentino il carico produttivo è incrementato del 5% rispetto a quello dello scorso anno (vendemmia 2008: quintali di cui quintali di uve bianche, quintali di uve rosse) anche in considerazione di una totale assenza di eventi grandinigeni che invece si erano abbondantemente verificati lo scorso anno. In Alto Adige invece la quantità sarà leggermente inferiore attestandosi tra i ed i ettolitri di vino. Le previsioni di mercato, in entrambe le province autonome, danno una sostanziale tenuta delle quotazioni dei vini, che dovrebbero spuntare prezzi pressoché uguali a quelli dello stesso periodo dello scorso anno o con leggeri decrementi. VENETO Quantità: uguale rispetto vendemmia 2008 In tutto il Veneto la ripresa vegetativa della vite è avvenuta regolarmente con una buona disponibilità idrica e temperature di inizio primavera piuttosto miti, che hanno determinato vigoria ed anticipo di tutte le fasi fenologiche. In Veneto orientale la primavera ha avuto un decorso normale, con giuste precipitazioni e con limitati attacchi fungini, che invece avevano imperversato lo scorso anno. La flavescenza continua a regredire mentre sul Prosecco crescono i casi di mal dell esca. La fioritura è avvenuta con una settimana di anticipo e senza particolari ostacoli, così pure l allegagione. Le alte temperature di giugno, luglio e agosto hanno anticipato l invaiatura e accelerato i processi di maturazione di 10/15 giorni rispetto allo scorso anno. I primi conferimenti delle varietà precoci sono infatti avvenuti il 17 agosto. La raccolta del Prosecco inizierà il 4 settembre. I primi dati 4

16 analitici evidenziano gradazioni zuccherine leggermente superiori a quelle dello scorso anno, un quadro aromatico di tutta considerazione e una forza acida nella norma. Nel Veneto occidentale l'anticipo di maturazione è invece contenuto in poco più di una settimana. Quantitativamente parlando, la zona di produzione del Soave registra un calo del 5% che raggiunge il 15% in quelle del Valpolicella e del Bardolino. Nel vicentino la produzione è il linea con quella del La grandine ha colpito a macchia di leopardo la zona di produzione del Soave, del Valpolicella, del Bardolino e dell'arcole determinando in alcuni casi sensibili danni. La Valpolicella, per ridurre la quantità di uve in appassimento, ha chiesto alla Regione la riduzione della percentuale di messa a riposo dal 70% al 50%. Anche il Soave, per regolare il mercato, ha chiesto la riduzione della resa massima produttiva prevista dal disciplinare. Complessivamente in tutta la regione si stima una produzione pari a quella dello scorso anno. Tutto il Veneto, tranne che per il Prosecco, dalla scorsa vendemmia ha visto un costante decremento dei prezzi all'ingrosso che ha permesso di vendere il prodotto, diminuendo sensibilmente le scorte ma con scarsi introiti per i produttori. Le contrattazioni sono ancora limitate e l'offerta all'ingrosso resta ancorata ai valori dello stesso periodo dello scorso anno, fatta eccezione per il Pinot grigio dove la diminuzione è intorno al 15%. FRIULI VENEZIA GIULIA Quantità: -5% rispetto vendemmia 2008 Il germogliamento, iniziato nella prima decade di aprile, è avvenuto su tutte le varietà in maniera lenta ed omogenea, in anticipo rispetto alla norma grazie anche alle temperature superiori di ben 2,6 C alla media degli ultimi dieci anni, andamento climatico che ha favorito uno sviluppo vegetativo lussureggiante. La fioritura delle varietà precoci, principalmente rappresentate da Pinot bianco, nero, grigio e Chardonnay, è iniziata a metà maggio con una decina di giorni d anticipo rispetto allo scorso anno. In Friuli Venezia Giulia, come in Veneto orientale, i grappoli si sono ben sviluppati tanto da presentarsi più grandi della norma su tutte le varietà. L andamento climatico dei mesi estivi è stato regolare e alla vite non è mancata l acqua, aspetti che hanno favorito un'ottima maturazione. La grandine ha colpito la fascia pedemontana friulana causando in alcuni vigneti non trascurabili perdite. Contenuti sono stati invece gli attacchi di botrite, così come quelli di peronospora e di oidio. Le elevate temperature di metà luglio hanno accelerato l invaiatura di almeno una settimana rispetto allo scorso anno e causato lievi scottature sugli acini in particolar modo di Pinot grigio e Pinot bianco. In agosto i processi di maturazione si sono svolti in modo regolare favoriti da 5

17 un clima asciutto e ventilato. La vendemmia delle uve base spumante (Pinot nero, Chardonnay e Pinot bianco) è iniziata il 17 agosto, con una settimana di anticipo rispetto allo scorso anno, seguita da quella delle uve Pinot grigio e Sauvignon. Per le varietà a bacca rossa si dovrà attendere la metà del mese di settembre, quando inizieranno i conferimenti di Merlot e Cabernet. La vendemmia 2009 in Friuli Venezia Giulia si chiuderà nella prima settimana di ottobre con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco, Picolit e Ramandolo). Se il mese di settembre decorrerà con forti escursioni termiche, con poca pioggia e con giornate ricche di sole non si escludono vini ai massimi livelli, ricchi di struttura, profumi, colore e composti aromatici. Quantitativamente parlando si prevede una produzione di poco inferiore (-5%) a quella del Le contrattazioni risultano stanche e stazionarie sia per le uve, sia per i vini, con valori in ribasso se riferiti a uve e vini rossi, Merlot in particolare. EMILIA ROMAGNA Quantità: +5% rispetto vendemmia 2008 In tutta l'emilia Romagna le abbondanti precipitazioni autunno-invernali hanno ricostituito le riserve idriche del terreno. Un inverno nella norma e abbastanza lungo ha portato ad una ripresa vegetativa con qualche giorno di ritardo. La primavera è stata inizialmente piovosa, maggio ha fatto registrare temperature abbastanza elevate, determinando le condizioni ideali per un forte sviluppo vegetativo. La fioritura è avvenuta con un leggero anticipo ed in modo regolare. Le buone disponibilità idriche del terreno e gli effetti di una razionale conduzione dei vigneti hanno determinato una discreta carica di grappoli. Le condizioni climatiche primaverili/inizio-estive hanno innescato degli attacchi di peronospora, che sono stati controllati con appropriati interventi. Diverse le grandinate, che hanno però interessato aree ristrette sia nel periodo antecedente l allegagione, sia ad invaiatura già avvenuta. In Romagna, il 12 agosto, con un anticipo di circa una settimana rispetto all'anno scorso, è iniziata la vendemmia delle varietà precoci (Chardonnay e Pinot bianco), seguita a fine agosto con le uve Albana e proseguirà nei primi giorni di settembre con quelle di Sangiovese. In Emilia le prime uve di Ancellotta saranno conferite a partire dal 3 settembre, seguite il 10 settembre da quelle di Pignoletto, di Lambrusco Salamino, mentre per il Lambrusco Grasparossa si dovrà attendere fino al 22 dello stesso mese. Anche in Emilia l'anticipo è di circa una settimana rispetto allo scorso anno e alla media pluriennale. In tutta la regione lo stato sanitario dei vigneti è ottimo. L'assenza di ampelopatie ha favorito la formazione di grappoli equilibrati nei componenti, ricchi di sostanze e di adeguata forza acida, determinando le condizioni per 6

18 una vendemmia abbondante e di qualità. In Romagna, a causa della riduzione delle superfici a vigneto dovuta agli espianti autorizzati dalla nuova Ocm, si prevede un raccolto abbondante ma pari al 2008 ( ettolitri). In Emilia non ci sono stati forti espianti e si stima una produzione del 10% in più dello scorso anno. Complessivamente la regione produrrà il 5% in più rispetto al Le contrattazioni in Emilia Romagna sono ancora piuttosto scarse. La tendenza è per un decremento delle quotazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. TOSCANA Quantità: +5 rispetto vendemmia 2008 L'inverno piovoso ha lasciato il posto ad una primavera, nella prima parte, ricca di precipitazioni, meno nella seconda. Condizioni che hanno determinato una ripresa vegetativa di tutto interesse caratterizzata da un germogliamento regolare e da uno sviluppo vegetativo privo di attacchi di malattie fungine e di 10 giorni in anticipo rispetto alla media pluriennale. Poche le grandinate, che invece lo scorso anno avevano falcidiato la regione. Contenute anche le avversità atmosferiche. Le buone temperature e la scorta di acqua hanno favorito lo sviluppo di una buona vegetazione e un regolare andamento della maturazione. Tra giugno e luglio le cospicue piogge hanno innescato alcuni focolai d'infezione di peronospora e oidio, antagonizzati prontamente da adeguati trattamenti. Le date di raccolta rientrano in epoca normale, o in leggero anticipo, a seconda delle zone e delle varietà. Le uve precoci (Chardonnay e Pinot) sono state raccolte a partire dal 20 agosto in Maremma e dal 25 nella altre zone. Per il Merlot i primi grappoli saranno staccati nella prima settimana di settembre. A San Gimignano i conferimenti di Vernaccia inizieranno il 10 settembre, lo stesso dicasi per il Morellino di Scansano. Le uve base per la produzione del Chianti e del Chianti Classico, nonché quelle di Sangiovese per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano, del Carmignano e del Brunello di Montalcino verranno vendemmiate non prima del 15 settembre. La vendemmia si presume terminerà verso la fine di ottobre con la raccolta degli ultimi grappoli di Sangiovese, Cabernet e Petit Verdot. Quantitativamente si stima una produzione in alcune zone inferiore in altre superiore a quella dell'anno scorso, determinando un incremento produttivo di poco meno del 5%, il che fa prevedere una produzione di circa ettolitri di vino. Per quanto concerne la qualità, se continuano le buone condizioni climatiche e meteoriche fin qui verificatesi, si prevede ai massimi livelli per quasi tutte le varietà. Il mercato all'ingrosso delle uve manifesta quotazioni in sensibile diminuzione 7

19 sia per quelle a bacca bianca che rossa, rispetto allo stesso periodo del Le contrattazioni per i vini sono ferme e comunque inizieranno con un decremento con punte fino al 15/20% per il Chianti e per altri vini. MARCHE Quantità: - 5% rispetto vendemmia 2008 L inverno e la primavera sono stati per lo più segnati da giornate piovose e umide con alcuni violenti temporali sia nel mese di marzo che in quello di aprile; memorabile il "diluvio" che ha colpito una larga fascia il 27 maggio ed il 1 giugno. Dopo un maggio ricco di sole e di temperature adeguate, l instabilità è continuata fino ai primi giorni di luglio. Il tempo si è stabilizzato solo nella seconda metà del mese e per tutto agosto. La grandine ha colpito duro in diverse zone causando anche danni ingenti in particolar modo nel Conero, dove alcuni vigneti sono stati prematuramente vendemmiati del 100% della produzione. Il periodo estivo ha fatto registrare temperature che hanno superato i 35 C, ma con escursioni termiche rilevanti, che di notte hanno tonificato gli acini. Regolare il germogliamento, così come lo sviluppo dei germogli. Con l impennata a 40 C delle temperature degli ultimi giorni di maggio la fioritura è avvenuta in una settimana e la maturazione del grappolo è stata omogenea ed abbondante. Il mese di giugno, invece, ha avuto un andamento quasi opposto con numerose giornate di pioggia, condizioni che hanno fatto insorgere attacchi di peronospora e di oidio, che hanno successivamente innescato alcuni focolai di botrite. Anche gli attacchi di tignola sono stati controllati ed i danni limitati. Le condizioni climatiche e meteoriche hanno favorito una lussureggiante vegetazione che ha costretto le aziende ad intervenire con cimature, potature e sfogliature. La vendemmia ha avuto inizio giovedì 20 agosto per le varietà precoci, seguite da Merlot e Pecorino. Il pieno della vendemmia nelle Marche è previsto a metà settembre quando si accavalleranno i conferimenti di Verdicchio, Sangiovese, Maceratino, Biancame, Cabernet e Passerina. Per le uve di Montepulciano, base della produzione della Docg Conero e della Doc Rosso Piceno e per quelle di Verdicchio "passito" si dovrà attendere la prima decade di ottobre. La fertilità media delle gemme per tutti i vitigni è stata inferiore al 2008, il peso medio del grappolo risulta invece nella media. I rilievi di campagna e le prime analisi di cantina mettono in luce una carica aromatica e fenolica elevata. Qualitativamente si prevedono prodotti di buona qualità con diverse punte di ottimo. Oggi, 28 agosto, si stima un calo produttivo regionale complessivo del 5%, principalmente causato dall'abbandono di molti vigneti a cui vanno aggiunti gli estirpi effettuati in base alla nuova Ocm vino. Attualmente il mercato ristagna con poche contrattazioni ed evidenzia soprattutto una scarsa richiesta di vini rossi. I prezzi all'ingrosso di uve e vini sono orientati 8

20 verso il ribasso, anche considerevole per alcune tipologie. LAZIO Quantità: +5% rispetto vendemmia 2008 Nel 2009 il Lazio produrrà circa ettolitri di vino di qualità assai interessante. Queste sono le stime che coronano un ciclo vegetativo di tutta considerazione, in qualche caso antagonizzato dalle bizzarrie del tempo, ma complessivamente assai più che soddisfacente. La cacciata è stata buona, così come la fioritura, favorita da condizioni climatiche più che positive che hanno consentito una perfetta allegagione supportata anche dall'ottimo stato vegetativo delle viti che hanno messo a reddito le abbondanti precipitazioni invernali e primaverili, creando le giuste riserve idriche necessarie a superare, senza interventi irrigui significativi, il periodo più critico di un'estate che ha affiancato alle alte temperature livelli di umidità non indifferenti. Nonostante ciò la grandine non ha colpito, ma l'alto tasso di umidità ha però richiesto una pronta ed efficace lotta alle più temute crittogame della vite, tipo peronospora ed oidio, che sono state prontamente controllate con adeguati trattamenti. All'atto della vendemmia lo stato vegetativo dei vigneti si presenta ottimo con una maturazione dei grappoli anticipata di una settimana rispetto allo scorso anno. La qualità delle uve fa prevedere vini dalle caratteristiche gusto-olfattive assai interessanti. La produzione dovrebbe attestarsi su livelli quantitativi di almeno il 10% in più rispetto al 2008, dato che viene però diluito dagli estirpi attuati in base a quanto sancito dalla nuova Ocm vino. Per questa ragione la produzione del Lazio dovrebbe complessivamente fermarsi a +5% se riferita a quella dello scorso anno. Il calendario della vendemmia può essere così sintetizzato: la raccolta ha avuto inizio il 10 agosto con le uve Chardonnay ed è continuata il 25 agosto con quelle di Pinot e Cabernet Sauvignon; lunedì 2 settembre inizieranno i conferimenti delle uve Merlot, a cui seguiranno quelle delle altre varietà a bacca bianca e rossa, quali Malvasia del Lazio, Malvasia di Candia, Trebbiano, Sangiovese, mentre a fine settembre sarà la volta del Cesanese e del Montepulciano; la chiusura delle operazioni vendemmiali, se non si verificheranno avverse condizioni climatiche e meteoriche, è prevista nella seconda decade di ottobre con i conferimenti delle uve bianche collinari e con gli ultimi grappoli di Montepulciano. Le contrattazioni delle uve e dei vini a tutt'oggi sono ferme. Le previsioni indicano prezzi all'ingrosso variabili dai 18 ai 25 euro al quintale per le uve destinate alla produzioni dei vini da tavola, mentre per quelle dei vini Doc tra i 25 e i 30 euro. 9

21 ABRUZZO Quantità: -10% rispetto vendemmia 2008 In tutta la regione l andamento climatico, a partire dall autunno e per tutto l'inverno, è stato caratterizzato da abbondanti piogge e basse temperature. La primavera è tardata ad arrivare ed è stata caratterizzata da giornate di sole alternate a frequenti acquazzoni, situazione che si è protratta fino a metà giugno, innescando diversi focolai di infezione e di proliferazione principalmente di oidio e di peronospora, che in alcuni casi non sono stati ben antagonizzati. Le prime fasi fenologiche (germogliamento, fioritura ed allegagione) hanno fatto registrare un anticipo di circa 10 giorni rispetto alla norma. Da fine giugno in poi, tranne qualche sporadica pioggia, le belle giornate e le alte temperature hanno riequilibrato la situazione, favorito lo sviluppo, determinato una buona vegetazione e la conseguente abbondante formazione di grappoli uniformi per tutte le varietà. Le operazioni di raccolta rientrano nella media pluriennale e sono iniziate per le varietà precoci, in particolare per Chardonnay e Pinot grigio, il 17 agosto nelle zone più costiere, mentre per quelle più interne e collinari il 25 dello stesso mese. La resa di queste uve è inferiore del 20% rispetto alla vendemmia precedente sia per un allegagione non perfetta, sia per i danni causati dalle fitopatie. Per le altre uve bianche, Trebbiano, Malvasia, Passerina e Pecorino, l'inizio della vendemmia avverrà a metà settembre. Invece, per le varietà a bacca rossa, principalmente Sangiovese e Montepulciano, si dovrà attendere l ultima settimana di settembre e non è escluso che la raccolta possa protrarsi fino a metà ottobre. Per quanto riguarda il mercato del vino si è registrato, a partire dal mese di marzo, una stagnazione delle contrattazioni sia per i vini da tavola sia per quelli a denominazione di origine. Questa situazione ha portato ad un abbassamento del prezzo del 20/25% rispetto al periodo dicembre 2008/marzo Le prospettive sui prezzi delle uve parlano di un abbassamento del prezzo rispetto allo stesso periodo del 2008 di circa il 15/20%. Lo stesso potrebbe verificarsi per i vini. CAMPANIA Quantità: +10% rispetto vendemmia 2008 L inverno e l inizio della primavera sono stati caratterizzati da una forte piovosità, basti pensare che il periodo gennaio/aprile 2009 ha fatto registrare 500 mm di pioggia, contro i 300 del 2008 ed i 280 del I primi mesi dell'anno non sono stati comunque particolarmente freddi, per cui la ripresa vegetativa è avvenuta nel migliore dei modi e nella media stagionale. In maggio le temperature si sono alzate raggiungendo valori superiori alla media che hanno accompagnato un ottima fioritura e predisposto un buon carico produttivo. L ultima decade di giugno ed i primi giorni di luglio hanno 10

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