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1 stampato su carta riciclata Il Picchio Mensile di informazione e cultura di Camino e frazioni Aut. Tribunale di Casale Monf. n.258 del 16/01/2009 Anno I - N.5 - Settembre-Ottobre 2009 Editoriale Passate l estate e le ferie ci ritroviamo con i nostri lettori e con nuove notizie, nuovi approfondimenti e vecchi problemi. Alcune questioni che ci preme evidenziare e che troverete all interno del giornale. Lo scorso numero ci eravamo occupati del progetto, già depositato da tempo presso l ufficio tecnico comunale, del resort di lusso da crearsi in località Castello di Castel San Pietro. Pubblichiamo ora la risposta a quell articolo, a firma dell architetto responsabile del progetto stesso che, sentitosi chiamato in causa, ha giustamente inteso fare delle precisazioni. Da parte nostra ci è sembrato doveroso muovere alcune osservazioni all impianto del progetto, e abbiamo cercato di farlo nella maniera più rigorosa e oggettiva. L augurio è che il confronto di idee possa essere sempre un germe di costruttività e arricchimento, e in tale guisa abbiamo inteso la nostra azione, lontani da polemiche e provocazioni. Una considerazione sulla quale sarà necessario ritornare: in Finlandia, recentemente, la legge ha stabilito che poter avere un accesso internet a banda larga (quindi una connessione veloce ) è un diritto del cittadino. A Lamporo, quattro case nella bassa vercellese, il territorio comunale sarà dotato di connessione adsl; Settimo Torinese cablerà con fibre ottiche l intera città e otterrà una velocità di trasmissione delle informazioni mai ottenuta prima in Italia. E noi? Là dove, come è il nostro caso, per l asperità del territorio, la scarsità delle vie di comunicazione, la bassa densità demografica, maggiormente sarebbe sentito il bisogno di un sistema efficace ed efficiente di connessione al web, ci ritroviamo in alcune situazioni paradossali per le quali anche chi è disposto a spendere cifre non indifferenti per una connessione non ha la possibilità di ottenerla. Siamo convinti che qui, come in tante altre occasioni, solo una coesione, una collaborazione e una determinazione da parte della comunità intera potranno riuscire a ottenere risultati positivi. Al comune di Camino scompare l assessorato al turismo Nell ultimo consiglio comunale ufficializzata la soppressione dell ufficio per questioni tecniche Nel comune di Camino non c è più l assessorato al turismo. È stato un errore tecnico. Quando, in occasione del consiglio del 21 luglio 2009, c è stata la nomina ad assessore al turismo del consigliere Simona Lazzarin, nessuno si è accorto che la neo carica di vicesindaco acquisita da Guido Vellano comportava anche il ruolo di assessore. Così, nel comune di Camino, un po in agosto e nei primi giorni di settembre, 5 assessori in luogo dei 4 previsti dalla legge per i comuni al di sotto dei abitanti, si sono affaccendati negli incarichi che sono stati loro affidati. Alacremente, come avevano promesso chiedendo il voto ai loro elettori. Tutti e cinque, anche Simona Lazzarin, fresca di nomina, che ha investito il suo tempo nella buona riuscita della festa di Camino del 6 settembre. Martedì 29 settembre, si è svolta l ennesima riunione straordinaria del consiglio comunale. All ordine del giorno alcune problematiche di assestamento, tra le quali in particolare le approvazioni del nuovo regolamento di polizia rurale e della convenzione con l Asl di Casale Monferrato. In apertura di riunione il consigliere Migliau ha presentato un interrogazione nella quale poneva alcune lecite domande sul venir meno della figura dell assessore al turismo. Il sindaco Rondano dopo essersi scusato per il disguido, ha dichiarato che per il momento avrebbe avocato a sé la delega a tale funzione. Da allora, trascorse un paio di settimane, l assessore Lazzarin ha infine accettato le delega al turismo. è stata una svista, ed è brutto fare la parte di quelli che mettono il dito nella piaga. Tuttavia, due riflessioni ci sembrano necessarie: l attuale amministrazione si è posta l obiettivo di seguire il percorso di sviluppo turistico del territorio già inaugurato da quella precedente. Anche se, infatti, molte altre problematiche sembrano più urgenti (strade, argini, frane ecc.), il settore turistico sarà fondamentale nella politica del nostro comune sul lungo periodo (basta ricordare un fatto: nel 2010 il Monferrato sarà candidato a entrare nel patrimonio dell Unesco). Solo attraverso una rivalutazione del territorio svolta con una sistematica analisi di quelle che sono le potenzialità del luogo e una conseguente offerta ricca e consapevole, Camino potrà uscire Camino negli ultimi anni ha investito sul turismo, capitalizzando un patrimonio storico, artistico e naturalistico non comune. dall inerzia nella quale si trova. Gli assi nel mazzo ci sono: un paesaggio mozzafiato, uno scrigno di ricchezze storico-artistiche ancora quasi del tutto inesplorate, ospitali strutture ricettive che, agevolmente, si adattano al paragone con il resto d Europa. Tale percorso però richiederà molto impegno, partecipazione, quasi devozione. Sarà possibile realizzare al meglio questo progetto senza l autorità di un assessorato? Un semplice consigliere con delega avrà in sede istituzionale e quindi rappresentativa lo stesso potere decisionale di un assessore? Sì, gli assi nel mazzo ci sono, riusciremo a servircene? Elisa Massa

2 2 At t u a l i t à La nuova strada di Brusaschetto è pronta Il disagio per i brusaschettesi e i rocchesi è finalmente finito, la nuova pedecollinare è stata aperta. Restano alcune situazioni difficili nella rete stradale comunale Finalmente nella mattinata del 3 ottobre, con la rappresentanza istituzionale del sindaco Rondano, del presidente della Provincia Paolo Filippi, del presidente del Parco del Po Ettore Broveglio e del parroco di Camino don Antonio Mai, la via che collega la strada provinciale per Camino alle frazioni Brusaschetto e Rocca delle Donne è stata inaugurata e aperta al traffico. Dopo diversi mesi di disagio e dopo uno slittamento imprevisto della data di apertura, motivato dalla ditta appaltatrice dei lavori con problemi tecnici dovuti allo spostamento di una tubazione dell acquedotto del Monferrato e con il periodo di ferie, ora la nuova strada pedecollinare è operativa e possiamo dunque dimenticare il difficoltoso tragitto di servizio che negli ultimi tempi aveva ormai acquistato le sembianze di un percorso ad ostacoli. La strada risulta ora percorribile e presenta le caratteristiche definite nella convenzione stilata tra il Comune di Camino e la società Nord Scavi (ditta esecutrice dell opera), tranne per quanto riguarda il manto superficiale di bitume: quello attualmente steso risulta essere uno strato di base di tipo tout venant eseguito per motivi di assestamento del rilevato stradale. Lo strato definitivo verrà steso in primavera, quando sarà eseguito il collaudo della strada, poiché da quanto riferito dal sindaco Rondano durante il consiglio comunale del 29 settembre, ad oggi non è presente un regolare collaudo, se non per quanto riguarda il ponte realizzato per il passaggio degli animali e il drenaggio delle acque. Ci sentiamo solo di segnalare l innesto in corrispondenza della strada provinciale che si configura con una doppia curva con raggio molto stretto e con restringimento della carreggiata. Inoltre ai lati della strada non sono state posate le necessarie canalizzazioni di drenaggio delle acque, che quindi si disperdono sulla sponda stessa, con il pericolo, in La cerimonia di inaugurazione della strada alla presenza delle autorità e di un folto pubblico. caso di piogge intense, di erosioni e dilavamenti. Per quanto riguarda l area, che in passato era occupata dalla strada vecchia e dagli edifici di Brusaschetto basso, i lavori di estrazione inerti proseguono e attualmente si può individuare verso est un primo specchio d acqua. Felici di aver raggiunto certi traguardi per l abbattimento di Brusaschetto basso e per l apertura della strada, facciamo un punto della situazione sullo stato delle nostre strade. L intera rete versa in condizioni difficili, numerosi tratti presentano lesioni e movimenti di porzioni di terreno. La situazione più a rischio è quella della provinciale per Camino, che a distanza di mesi risulta essere in pessime condizioni; in corrispondenza del movimento franoso verificatosi dopo le passate piogge, attualmente la strada si presenta con un pericoloso restringimento in curva che non permette il passaggio nei due sensi di marcia. Dopo numerose interpellanze la Provincia ha reso noto che al momento non sono disponibili fondi per l intervento, almeno fino all anno prossimo. A questo punto ci preme segnalare l elevata pericolosità del tratto e chiedere se potrebbe essere utile almeno ottenere una segnalazione luminosa o un semaforo, soprattutto vista la stagione invernale alle porte. Per quanto riguarda la strada detta Grizzolina, di collegamento tra Brusaschetto a Zizano, da tempo crollata per un lungo tratto, ad oggi non ci sono notizie di un possibile intervento, per cui non sarà facilmente ripristinabile a breve. Altra strada che versa in condizioni difficili è quella che collega Zizano alla provinciale per Camino dove oggi risulta essere presente in un tratto del sedime un abbassamento notevole del manto stradale; necessiterebbe un intervento repentino per mettere in sicurezza il passaggio agli automezzi. A. C. Lavori di sostituzione dei tubi dell acquedotto tra Rocca e Castel San Pietro Il comune di Camino da qualche giorno ha permesso l avvio ai lavori di rinnovo della condotta idrica sul tratto di strada che congiunge Brusaschetto e Rocca delle Donne a Castel San Pietro. L intervento è stato promosso dal Consorzio dei Comuni per l Acquedotto, che ha progettato il cantiere. Si tratta della sostituzione dei vecchi tubi in cemento amianto (se bagnato, quest ultimo non è pericoloso) con quelli nuovi in polietilene ad alta densità dal diametro maggiorato di 80 mm. Infatti, quelli in cemento, del diametro di 100 mm, per via dell usura erano responsabili di ripetute dispersioni di acqua. Il geometra del comune Diego Meneghin tiene a sottolineare che il lavoro era stato richiesto da tempo, ben prima che la necessità di asfaltare la strada si rendesse impellente. Ora che il manto stradale è nuovo, l Acquedotto si è reso disponibile ad iniziare l opera, l intervento però, dovrebbe riguardare solo il ciglio sterrato e non intaccare l asfalto chiosa il geometra. La strada rimane chiusa al transito tutti i giorni dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì. Sempre aperta sabato e domenica. Tutto questo per un mese, dopo, lo stesso intervento riguarderà il tratto che da Rocca delle Donne conduce ad Isolengo, la zona denominata Molivone. E. M.

3 3 At t u a l i t à Siamo in Europa, ma conosciamo le condizioni di sicurezza del nucleare europeo? Il caso drammatico del deposito di scorie nucleare di Asse, in Germania: una scommessa destinata a fallire dall inizio Prima di prendere posizione sulle tematiche energetiche che un paese deve affrontare occorre, credo, cercare di conoscere la situazione di paesi a noi vicini che hanno abbracciato, almeno in passato, la scelta nucleare: costi di smantellamento, stoccaggio scorie oltre alla sicurezza dell impianto in funzione. Spesso noto che noi abbiamo solo l apporto della stampa nazionale per approfondire questi argomenti. Vorrei portare alla vostra attenzione un articolo di Michel Verrier apparso sul quotidiano tedesco Der Spiegel: in esso si fa il punto sul sito di scorie nucleari della miniera di sale d Asse, in Germania, minata dalle infiltrazioni. Ufficialmente il centro di stoccaggio di scorie nucleari d Asse, nella bassa Sassonia, era un modello. Vecchia minie- P. F. Irico). ra di sale, Asse si supponeva essere a tenuta stagna senza eguali. Una soluzione per l avvenire dei rifiuti radioattivi che dovevano essere stoccati in tutta sicurezza per millenni. Ora un inchiesta ufficiale ha dato fuoco alle polveri. Essa conferma ciò che fino ad oggi si sentiva mormorare: la miniera è soggetta a infiltrazioni da sempre. Sarebbe stata inondata all inizio del XX secolo. Negli anni 40 si rilevarono infiltrazioni di 100 metri cubi al giorno fino ad una punta di 432 metri cubi nel A causa dell enorme pressione della montagna sui cunicoli si sono verificati 32 punti di infiltrazione a partire dal Asse è quasi bucata come come una gruviera svizzera, riassume Sigmar Gabriel, ministro socialdemocratico all ambiente. Dodici metri cubi di acqua ( litri) si infiltrano oggi tra le pareti della miniera e tra i barili di rifiuti radioattivi stoccati in 131 cavità tra il 1967 e il Alcuni tra di essi sono certamente danneggiati; se ne sta facendo l inventario. Si sa inoltre che 11 kg di plutonio e 100 tonnellate di uranio ionizzante sono state aggiunte ai rifiuti ordinari. La salamoia che scorre verso il fondo della miniera è infine raccolta in una piscina a più di 500 metri di profondità. Il brodo è radioattivo fino a 10 volte la norma; esso viene allora pompato ed evacuato in superficie. Fino ad oggi i responsabili hanno evitato il peggio, ma le infiltrazioni aumentano regolarmente e non si può escludere una inondazione. Per decenni la società responsabile della manutenzione del sito, su richiesta del Ministero della Ricerca, ha nascosto le reali condizioni della miniera. I dati di radioattività trasmessi alle autorità erano modificati e comunque ignorati. La responsabilità e sorveglianza sono ora stati tolti al Ministero della Ricerca e conferiti a quello dell Ambiente. La società di gestione è stata cambiata e un inchiesta giudiziaria ha preso il via. Le autorità si rimpallano le responsabilità sostenendo che Asse non era considerato come centro di stoccaggio, ma come centro di ricerca sulle tematiche di stoccaggio e dunque non sottoposto al controllo del Ministero dell Ambiente. Il futuro deposito di scorie di Gorleben, non lontano da Asse, non è ancora in funzione e i fusti che arrivano dal centro di ritrattamento di La Hague in Francia restano stoccati in alcuni magazzini provvisori. La messa in funzione di Gorbelen dipendeva inoltre dal centro di sperimentazione d Asse. Cosa accadrà? Due inchieste sono tuttora in corso: una deve stabilire quando il centro di Asse sarà talmente malridotto da non poter più essere utilizzato; la seconda deve indicare come intervenire sui rifiuti. Per ora due p o s s i b i l i t à : una consiste nel riempire la miniera e poi inondarla dopo averla coperta con un manto di cemento. Ma non è prevedibile cosa potrebbe accadere con reazioni chimiche e radiazioni nei secoli a venire in questa pentola a pressione. La seconda consiste nel delocalizzare i fusti altrove, ma questa operazione durerebbe anni e costerebbe 2.5 miliardi di euro circa; sempre che sia ancora possibile, visto che il sale ha imprigionato poco a poco i barili; e pensare che questo doveva essere il vantaggio dello stoccaggio in una miniera di sale! Questa vicenda ci fa riflettere sulla complessità della gestione del nucleare che non deve essere affrontatata con leggerezza, visti i problemi che sta incontrando la Germania, a cui non possiamo certo dare lezioni di rigore e organizzazione. Prossimamente affronteremo il problema del costo di smantellamento degli impianti; solo sommando tutti i costi potremmo davvero avere un idea della convenienza dell atomo allo stato attuale. Pier Iviglia Trino, 22 giugno 1963: il reattore destinato alla Enrico Fermi transita per l incrocio tra la ss 31 bis e la allora ss 455 Trino-Camino-Pontestura, tra due ali di folla incuriosita (per gentile concessione di

4 4 At t u a l i t à Castello di Castel San Pietro: la risposta Pubblichiamo la lettera inviata a Il Picchio dall arch. Sartoris in merito all articolo da noi presentato sul numero scorso inerente il maxiprogetto di Castel S. Pietro Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell architetto Maria Bice Sartoris, responsabile del progetto che abbiamo chiamato in causa nello scorso numero de Il Picchio, seguita dalla nostra risposta alle osservazioni mosse. Vercelli, Ho letto con attenzione l articolo pubblicato nel numero di giugno/luglio da Il Picchio e nella mia qualità di progettista mi sembra doveroso chiarire lo spirito dell ipotesi progettuale in nome di quella trasparenza invocata dall Editoriale. Va innanzitutto precisato che della località Castel San Pietro di Castello non è rimasto che il nome. Chi raggiunge oggi la vetta, a parte il panorama incomparabile, non incontrerà che: la Chiesetta di proprietà della Curia di Casale non certo risalente ai primi secoli dopo Cristo ma un rifacimento ottocentesco, fondato su basi più antiche di cui però non ci sono più tracce; un edificio ancor oggi abitato che si presenta come una brutta casa anni 60, dal cornicione in cemento armato che in nulla evoca il nome del luogo e un ulteriore gruppo di costruzioni diroccate che completano l insediamento. Va poi sottolineata la presenza di imponenti muri in cemento armato a sostegno della strada che snaturano completamente l integrità del luogo. Il progetto si propone di ricucire un immagine all insieme e di renderlo fruibile dal pubblico in modo che l indiscutibile bellezza del luogo possa essere un bene aperto a tutti. è scaturita così l ipotesi di ricreare una cittadella come luogo propulsore di cultura e di interessi dove attraverso programmi comuni tra pubblico e privato si possano svolgere concerti e spettacoli teatrali, manifestazioni culturali, incontri. Base dell intervento sarà infatti il grande panoramico anfiteatro affacciato sulla pianura che potrà accogliere circa 300 persone che data la collocazione isolata sarà corredato da una struttura turistico-ricettiva composta da un piccolo hotel di charme di 26 camere, da un ristorante e tutto sarà corredato dai necessari servizi per gli operatori e da un congruo numero di parcheggi. Ci si è ovviamente posti il problema di come intervenire in un luogo così conosciuto, così visibile e così ambientalmente importante. Si è scelto di optare per una architettura non architettura dove imponenti mura in vecchi mattoni con grandi contrafforti verranno creati a mascherare i muri di sostegno in c.a.; mura non continue ma che si interrompano dove non necessarie dando così l illusione di una rocca (vedi mura della vicina Moncalvo) dove il tempo abbia già lavorato con sapienti disfacimenti e dove il verde abbia già integrato natura e intervento dell uomo. Al di sopra di questi contrafforti saranno ristrutturate le costruzioni esistenti; ristrutturazioni tranquille che trasformeranno in quiete case di campagna, gli edifici oggi snaturati e imbruttiti dagli interventi susseguitisi nel tempo. Pare poi profondamente pretestuoso sollevare dubbi sulle probabili frane che l intervento potrebbe causare. Il geologo da noi interpellato e così pesantemente chiamato in causa mi risulta abbia già proceduto per vie legali a garantire la sua professionalità. I nostri studi preliminari sono stati fin dall inizio accompagnati dalla prescritta relazione geologica che ha verificato la solidità della zona. Dal punto di vista urbanistico, inoltre, il nucleo di intervento veniva definito dal Vigente PRG come nucleo storico. Attraverso una variante parziale di PRG ai sensi dell art comma L.R. n.ro 56 del 1977, il Consiglio Comunale di Camino adottava la previsione di inserimento di area turistico ricettiva in tale nucleo ed il contestuale stralcio di una porzione di area produttiva, oggi in disuso, che permette lo sviluppo della superficie necessaria al dimensionamento che un insediamento di questo genere richiede per poter rispondere qualitativamente e funzionalmente alle esigenze di mercato. Tale richiesta ha avuto l Autorizzazione della Giunta Provinciale della Provincia di Alessandria il giorno 15 luglio Sono poi assolutamente premature e prive di alcun fondamento le valutazioni sugli introiti che tale intervento porterà alle casse del Comune di Camino ma si tratterà di cifre ben superiori e a quanto ipotizzato oggi, in mancanza di un progetto esecutivo risulta impossibile una valutazione. Alla luce di quanto detto credo che non si possa accusare l Amministrazione di faciloneria nell aver aperto la strada ad un programma che non potrà che dare incremento al potenziale turistico ricettivo di Camino e del territorio circostante inserendolo in programmi culturali di ampio respiro. Inviterei quindi a considerare il progetto di località Castel San Pietro come un importante opportunità per il Comune e la Comunità di Camino fermo restando che il procedere delle progettazioni che saranno non solo architettoniche e quindi legate ad Autorizzazioni Regionali e di Soprintendenza ma anche fortemente collegate a problematiche tecnico strutturali, troveranno tutti i progettisti aperti a un dialogo costruttivo. Arch. Maria Bice Sartoris Gentile Arch. Sartoris, nel ringraziarla per le sue attente osservazioni, ci sentiamo in dovere di specificare e ulteriormente chiarire alcuni passaggi della nostra posizione. Analizzando la condizione del luogo oggetto dell intervento, siamo tutti d accordo nel pensare che la zona attualmente risulti di grande interesse, grazie al suo panorama incomparabile, e riteniamo inoltre che essa necessiti, a livello architettonico, di un restauro con un intervento edilizio mirato. L unico problema è che esistono diversi livelli di intervento, che possono andare dal restauro conservativo sino all intervento capace di creare una struttura totalmente differente dalla precedente e in alcuni casi in grado persino di modificare l orografia del terreno. Considerando i dati analizzati dalla relazione illustrativa di revisione Luglio 2009 presentata in variante alla precedente presso il Comune di Camino, si evince che la volumetria ammissibile edificabile risulterà pari a metri cubi, contro quella esistente nel nucleo storico, che indicativamente è di circa metri cubi. Detto questo, possiamo quindi considerare il progetto, non tanto come tranquilla ristrutturazione : se infatti consideriamo la notevole volumetria ammissibile e visioniamo le simulazioni digitali (render) della struttura di progetto, nessuno può far a meno di notare che lo stato d animo dell intervento tanto tranquillo non lo è. Inoltre visionando il progetto, si può anche notare che la zona verso nord, destinata a parcheggio (4.950 metri quadri) ed eliporto, nella realtà dei luoghi è caratterizzata da un pendio molto scosceso per cui necessiterà un riporto di terreno elevatissimo, che dovrebbe essere sostenuto da una qualche struttura di contenimento. Insomma, il progetto forse necessiterebbe anche di una valutazione di movimentazione terre, che attualmente non risulta allegata e che sarebbe molto utile per comprendere la situazione di impatto sul territorio a livello idrogeologico. Vogliamo a questo punto rimarcare la nostra preoccupazione per quanto riguarda la condizione idrogeologica, in riferimento ai documenti presentati ed indicati nell articolo pubblicato sullo scorso numero. Ma possiamo essere ancor più inquieti se, leggendo la relazione geologica, ci imbattiamo nel passo di pag. 17 paragrafo 5.2: L elevata competenza delle litologie presenti ha un peso notevole nel condizionare la locale propensione al dissesto: il settore, a tutti gli effetti, è caratterizzato da condizioni di stabilità, come testimoniato dall esame della documentazione I.F.F.I. [Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia n.d.r.] [corsivo nostro n.d.r.], dove la contraddittorietà del passaggio pare quantomeno evidente. Al fine poi di mettere al corrente i lettori sull evolversi della vicenda, ci teniamo a sottolineare che ad oggi Il Picchio non ha ricevuto alcuna diffida da alcun legale, nè tantomeno è oggetto di azioni legali da parte del geologo. Infine ci possiamo ritenere soddisfatti se il precedente articolo, presentato sul numero di giugno/ luglio è servito a stimolare la regolarizzazione, a livello burocratico, della pratica di variante, dal momento che inizialmente (cioè fino al mese di luglio, dopo la nostra uscita) lo stato di fatto del PRGI non menzionava il nucleo storico, che in realtà era presente nel PRGI vigente. La Redazione

5 5 At t u a l i t à G.A.I.A.S.: aiutare gli anziani per mantenere viva la memoria Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa che illustra il profilo della nuova associazione istituzionale caminese Nel luglio 2008, l Amministrazione Comunale, guidata dall ex sindaco Guttero, aveva posto mano ad un progetto, denominato Anziani nel verde caminese, presentando domanda alla Regione Piemonte, onde ottenere un contributo per l attivazione di un servizio civico volontario svolto da ultrasessantacinquenni o pensionati del nostro Comune. Progetto subito adottato dalla nuova Amministrazione, guidata dal sindaco Rondano, che ne ha fatto uno dei punti principali del suo mandato. Quali gli scopi di questo progetto? Presto detto: promuovere servizi a favore di tutti gli anziani residenti nel Comune, esigenza, questa, sentita ed auspicata a gran voce da ogni parte e allo stesso tempo, sviluppare una maggiore partecipazione della Terza Età alla vita sociale, civile, culturale, a maggior garanzia di una migliore qualità di vita all interno della comunità locale. Protagonisti di questa iniziativa saranno gli anziani stessi: cioè tutti coloro che, avendo compiuto 65 anni, o, seppure più giovani, già pensionati, hanno voglia di impegnarsi e rispondere alle esigenze di persone più anziane di loro, bisognose di aiuto. Il progetto, comunque, non esclude quanti, anche più giovani, ed ancora in attività, vorranno impegnare parte del loro tempo e delle loro capacità al servizio degli altri. Nei giorni scorsi è stato dato il via. Con la collaborazione dell Associazione CampusLab (che ha l incarico di guidare la realizzazione del progetto e la formazione del gruppo di volontari), presente nella persona della dott.sa Pisano, alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni presenti nel territorio comunale e dei primi futuri volontari, sabato 19 settembre si è tenuta una prima riunione informale, durante la quale l Assessore alle Politiche Sociali del Comune, Rita Giorcelli, ha illustrato l iniziativa, suscitando il vivo interesse dei presenti. Queste le principali iniziative con cui si pensa di dar inizio al progetto, e suscettibili nel tempo di integrazione e migliorie che certamente chi aderirà porterà, che sono state messe in evidenza dall Assessore: -servizi di trasporto per facilitare gli spostamenti e semplici operazioni quotidiane agli anziani e alle persone in difficoltà; -potenziamento del servizio di vigilanza all interno del territorio comunale, per rendere più sicuri e più tranquilli gli spazi pubblici; -creazione di un gruppo del verde per CHE COSA è GAIAS ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE E VOLONTARIATO GIOVANI, ANZIANI INSIEME AGLI STRANIERI L Associazione senza fini di lucro, GAIAS è nata il 17 luglio 2009 con sede in Camino, Via Roma, 37. L Associazione GAIAS ha per oggetto il perseguimento dei seguenti scopi: - Essere di supporto alle persone che si trovano in difficoltà in particolare anziani e malati - Riscoprire gli antichi mestieri, valorizzare le esperienze vissute dagli anziani per trasmetterle ai giovani - Incentivare i giovani alla conoscenza delle problematiche degli anziani - Favorire la socializzazione tra italiani e immigrati ottenendo un reciproco rispetto Attività: - Assistenza diretta alle persone - Accompagnamento di anziani e bisognosi (visite mediche, ospedale, farmacia, commissioni varie) - Organizzazione di eventi culturali ed etnici - Realizzazione di incontri di scambio interculturale L Associazione è patrocinata dalla Regione e dal Comune di Camino. Soci Fondatori: Camurati Antonella/Presidente, Romanyuk Halyna, Martinelli Mario, Romanyuk Kostyantyn. Le entrate dell Associazione sono costituite da: -quote associative e contributi degli aderenti -contributi di privati -contributi dello Stato, di Enti o di istituzioni pubbliche valorizzare, curare e mantenere le aree verdi e gli spazi pubblici dislocati sul territorio; -servizio di accoglienza e guida dei turisti per far conoscere le preziose risorse naturali, culturali e artistiche del paese; -servizio di lettura a domicilio per consentire alle persone che non possono più uscire dalla propria abitazione di sentirsi meno sole e continuare a coltivare la passione della cultura; -gestione di un punto internet all interno della biblioteca, aperto a tutta la cittadinanza; -potenziamento dell URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) in Comune per fornire informazioni alla cittadinanza, per raccogliere richieste, segnalazioni e suggerimenti. è stato, inoltre, spiegato come il Comune intenda procedere nella gestione del servizio e delle iniziative progettate. L assessore Giorcelli ha illustrato ai presenti la collaborazione nata tra il Comune di Camino - Assessorato alle Politiche Sociali - e la neonata Associazione GAIAS, Associazione di promozione sociale e volontariato, Giovani, Anziani Insieme Agli Stranieri, recentemente sorta a Camino, con sede in Via Roma, 37, che avrà l onere della organizzazione dei servizi previsti. Ha preso poi la parola la dott.sa Pisano, di CampusLab, che dopo aver illustrato brevemente lo scopo della presenza della sua Associazione e i suoi compiti, ha messo al corrente i convenuti della prima iniziativa che darà il via alla formazione del gruppo di volontariato: un corso gratuito di Informatica di base con lezioni facili e divertenti, rivolto agli anziani volenterosi e capaci. Il corso, che partirà ad inizio ottobre, si terrà nel locale biblioteca in Comune, 1 giorno a settimana al mattino (per ulteriori informazioni rivolgersi direttamente presso gli Uffici Comunali tel ). Numerose le persone che hanno già dato la loro adesione. L incontro si è chiuso con l Assessore Giorcelli che, dopo aver portato ai presenti il saluto del sindaco Rondano, impossibilitato ad essere presente per improrogabili impegni, ha auspicato le migliori fortune all iniziativa, impegnando i presenti, Associazioni e non, a farsi promotori della divulgazione del progetto presso amici e conoscenti in tutto il territorio comunale.

6 6 At t u a l i t à La vendemmia e il vino che verrà. Quattro chiacchiere a ruota libera con Luigi Desana, viticoltore caminese Settembre: scatta il toto-vino! Pronostici, statistiche, numeri gli esperti e non solo prolificano in previsioni, che generano aspettative, che influenzeranno i consumi e i gusti. Il dibattito si anima: come sarà la vendemmia 2009? Il vino che si otterrà sarà ricordato negli annali? Il viticoltore invece trattiene il fiato: questi mesi sono dedicati quasi totalmente alle operazioni di vendemmia e alle vinificazioni e rappresentano un periodo di grande impegno e di grande importanza, poiché tutte le decisioni prese nel corso della stagione danno ora i loro frutti; inoltre un cambio repentino di temperatura, una tempesta improvvisa, potrebbe di colpo dissipare lavoro e speranze. Le nostre colline sappiamo non hanno, come altre zone del Monferrato, una vocazione prettamente viticoltrice, ma anche qui il vino ha la sua storia e le sue tradizioni, anche se più modeste magari, ma comunque genuine. E sul nostro territorio allora che vendemmia sarà? Abbiamo incontrato in un caldo pomeriggio di inizio settembre Luigi Desana, quattro generazioni di vignaioli e coltivatori, e ora proprietario con la moglie Rosa del Ristorante Del Peso, e abbiamo iniziato a chiacchierar di vino e dintorni.. La vendemmia 2009 è stata molto discussa già nei mesi estivi quando sono prolificate le previsioni sulla carta stampata che parlavano soprattutto di abbondanza e anticipo. Le stesse previsioni valgono anche nello specifico per il nostro territorio? Quali sono gli elementi che secondo te, Luigi, stanno caratterizzando la vendemmia 2009 in relazioni alla nostra zona? La vendemmia 2009 si è contraddistinta, almeno per il nostro territorio, da una prolungata siccità che, se problematica, ha comunque permesso lo sviluppo di un buon grado zuccherino delle uve, e ha diminuito il rischio di attacchi da parassiti funghicidi, ma di contro ha inciso fortemente sulla quantità. L altra caratteristica che designa questa raccolta è infatti la scarsa quantità: una produzione non abbondante ma di buona qualità. L altro elemento è l anticipo della vendemmia: il caldo unito alla carenza di pioggia di questi mesi hanno permesso una maturazione anticipata; la raccolta di uve dolcetto è partita già alla fine di agosto e delle uve barbera nelle prime settimane di settembre. Infine l elemento dominante è la caduta dei prezzi: la crisi ha colpito anche questo settore. Sfiducia, calo dei consumi, hanno lasciato anche le grosse cantine sociali con vino invenduto determinando contestualmente un calo dei prezzi non ancora quantificabile. Quindi la crisi, questo buco nero che pare risucchiare ogni settore e che non sembra arrestarsi, continua a colpire; ma è solo questa famigerata crisi generale o ci sono anche altri elementi concomitanti come, per usare altri paroloni, la globalizzazione e la concorrenza a basso costo? Per non parlare poi di una cultura del vino che spesso manca tra i consumatori?...mah forse qui rischiamo di arenarci in disquisizioni ulteriori In effetti è una commistione di fattori critici: interviene sì il calo dei consumi per effetto della crisi, ma indubbiamente si fa sentire la cosiddetta globalizzazione che vuol dire anche produzione di vini di buona se non ottima qualità in paesi che non avevano questa vocazione fino a qualche decennio fa e che quindi fanno tremare paesi come l Italia che ne hanno sempre detenuto lo scettro, per così dire, e che di contro, possono sempre vantare tradizione e cultura. Inoltre mancano a livello nazionale e ancor più regionale incentivi e sostegni rivolti all agricoltura e soprattutto si sente l assenza di una politica legata al territorio. Garanzie mancano poi dalla stessa comunità europea che non rivolge certamente attenzione a provvedimenti di tutela dei prodotti mediterranei. Ci facciamo concorrenza con le nostre stesse barbatelle che esportate, ritornano poi sul nostro mercato sotto forma di vino ad un prezzo cui noi non possiamo competere. Insomma il panorama è piuttosto complesso e per nulla roseo.. Dopo questo respiro mondiale, torniamo alle nostre colline. Mentre stiamo parlando la vendemmia ha preso il via ma quali sono le operazioni che la precedono? Nell attesa della raccolta si opera la sfogliatura: ovvero si effettua il taglio delle foglie in modo da lasciare il più possibile libere ed esposte le uve affinché ricevano quanto più la luce del sole per apportare migliore nutrimento. Altre operazioni poi sono la pulitura dei sentieri e dei passaggi tra i filari per velocizzare la vendemmia e la preparazione della cantina. La vendemmia e quindi la raccolta viene effettuata sempre manualmente? La raccolta nei miei vigneti avviene esclusivamente a mano, seguendo i ritmi della natura. Raccogliendo solo le uve più mature e pronte, programmando quindi anche più raccolte in tempi diversi per cogliere e pigiare le uve migliori. Qualche viticoltore anche sul nostro territorio, già da qualche anno, ha avviato la vendemmia meccanizzata, sembra anche con buoni risultati. Se si sceglie questo metodo la vigna stessa deve già essere predisposta secondo criteri specifici che definiscono la disposizione dei pali, le distanze tra i filari, ecc.., affinché la macchina scuotitrice possa poi comodamente passare e procedere alla raccolta per scuotimento. Quali sono le operazioni successive alla raccolta e i tempi che permettono di arrivare al vino sulle nostre tavole? Pigiatura e diraspatura. Fermentazione del mosto in vasca. Rimontaggio. Operazione quest ultima molto importante che serve ad ossigenare il mosto-vino e a controllare e moderare la fermentazione nonché a fare in modo che la stessa non si blocchi. Si deve possibilmente aspirare ad una fermentazione lenta. Il rimontaggio, anche in una realtà artigianale come la mia, avviene attraverso macchinari preposti ma il quando e quante volte l operazione vada ripetuta durante la fermentazione, viene da me stabilito: i tempi e i ritmi sono determinati dall esperienza e dalla sensibilità personale. Possiamo dire che è come l ingrediente segreto di una ricetta! La macchina non si può sostituire all uomo quando c è di mezzo gusto e sentimento, come nell arte.. e come in cucina! Ma quanto dura il processo di fermenta-

7 7 At t u a l i t à zione? Il processo della fermentazione ha una durata di circa 8/9 gg. Dopodichè si arresta la fermentazione e il vino fiore viene trasferito nei tini dove in realtà prosegue ancora una piccola fermentazione. Nei tini il vino convogliato è ancora torbido ma avrà modo di decantare. La buccia, i residui si assestano sul fondo, il vino viene trasferito più volte in tini diversi proprio per permettere questa decantazione e ottenere un vino sempre più limpido. A livello industriale in questa fase di travaso ci possono essere dei passaggi anche attraverso dei filtri che chiarificano meglio il vino ma che ne possono anche modificare il sapore. I residui che si depositano sul fondo dei tini possono essere ancora passati nel torchio. Le raspe e tutto ciò che non sarà più utilizzato, gli scarti finali, hanno poi l obbligo di consegna in distilleria: nel nostro caso la consegna è fatta alla Distilleria Magnoberta. Per concludere diciamo quindi che, per il mese di gennaio-febbraio, abbiamo il vino pronto per le nostre tavole. Ma come arriva il tuo vino alle nostre tavole? Che tipo di produzione è la tua? A che tipo di mercato si rivolge, c è una filiera una distribuzione o tutto si esaurisce più semplicemente in un rapporto produttoreconsumatore finale? Esattamente, la mia produzione rimane per così dire artigianale, non ci sono distributori o rivenditori. Tutto il vino da me prodotto viene rivenduto direttamente al consumatore finale, anche se da quando ho intrapreso l attività di ristoratore la maggior parte della mia produzione finisce appunto ad accompagnare i nostri piatti. Fortunatamente si è creato questo canale. Infatti la vendita diretta al consumatore-cliente che ogni anno veniva ad acquistare alcune damigiane di vino sfuso, che avrebbe poi imbottigliato, di volta in volta nella proprio casa, e che è stato per me il mercato principale fino a qualche decennio fa, sta ora scomparendo. C è stata un evoluzione dovuta soprattutto al cambio generazionale: i figli dei mie clienti non hanno acquisito questa tradizione di venire in collina ad acquistare il vino, un po perché sono cambiati i tempi, un po per via della produzione di massa, vuoi anche per mancanza di spazio in casa e anche di tempo... tante commistioni che stanno facendo cambiare anche questo che canale. Quindi si può dire che per quanto riguarda il vino il Ristorante del Peso è un ristorante a KM ZERO... Direi proprio di sì visto che chi sceglie il nostro vino sfuso un buon 90 % della nostra clientela- può gustare un vino che viene spillato fresco, direttamente dalla vasca alla caraffa. Il vino sfuso di propria produzione penso sia un buon requisito per un ristorante che punta sulla tradizione, per la sua genuinità, per l ottimo rapporto prezzo/ qualità. Bisogna un po sfatare lo stereotipo vino sfuso/vino pessimo. Per non dimenticare che una filiera ridotta al minimo e il non utilizzo di bottiglie per imbottigliare il vino è tutto a favore dell ambiente. Volevo finire citando una famosa lirica di G. Carducci Ma per le vie del borgo/ Dal ribollir de tini/va l aspro odor de i vini/ L anime a rallegrar che mi permette una riflessione. La poesia si intitola San Martino che cade l 11 novembre: si evoca nella strofa un momento del processo di vinificazione, il ribollir dei tini è la fermentazione di quelle uve che sono state raccolte non tanto tempo prima. Novembre, quindi qualche decennio fa la vendemmia era più tardiva rispetto ad oggi. Cos è cambiato in questi anni? In effetti è vero fino: a qualche decennio fa la vendemmia avveniva tra settembre e ottobre. Oggi invece c è un anticipo dei tempi, le operazioni di raccolta avvengono entro la prima metà del mese di settembre, per un cambiamento climatico e un raffinamento della tecnica e della produzione. Prima la vendemmia era più tardiva ma durava anche di più la fermentazione, ecco perché l 11 novembre avevamo il ribolir dei vini. I consumatori del tempo, principalmente occupati nei campi o in lavori manuali e di fatica fisica, amavano un vino più scuro, più carico di gusto perché il vino non era un piacere del palato ma un vero e proprio alimento che doveva apportare nutrimento e energia. Una fermentazione più lunga portava alla produzione di un vino più carico appunto sia nel colore -il colore è nella buccia che stava più a contatto con il mosto rilasciando appunto il colore - che nel gusto. Il vino di una volta macchiava. Più macchiava più si riteneva fosse buono. Oggi invece i gusti dei consumatori sono cambiati, come cambiato è lo stile di vita: il mercato richiede un vino di colore più limpido e meno pesante nel sapore, da qui una fermentazione più breve e una decantazione più attenta. Cos altro è cambiato in questi anni, nella produzione ma anche nei paesaggi di queste colline? Sono cambiate molte cose, soprattutto nello spirito della vendemmia. Il momento della vendemmia era una tradizione e una festa: la famiglia si riuniva, la manodopera per la raccolta erano i propri familiari e i vicini, le persone care e i compaesani. Era un momento di allegria, si cantava (anche se si diceva che si facevano cantare così si sapeva che non mangiavano l uva.. erano tempi duri e di fame). La vendemmia era un momento di unione. C era la fatica ma anche la gioia di stare insieme, tanti fidanzamenti nascevano durante la vendemmia anche perché era una di quelle poche occasioni in cui ragazze e ragazzi potevano incontrarsi e stare insieme. Alla fine della raccolta si organizzava la festa, la qurmaja, per ringraziare chi aveva partecipato e in onore della natura e dei suoi frutti. Anche il paesaggio è cambiato molto negli ultimi 60 anni. Tra i filari c era il grano che veniva tagliato a mano. C erano pochi campi coltivati e molte più vigne, mancavano i boschi, ma c erano molti più campi per i pascoli perché esisteva ancora un economia basata sull allevamento. La nascita dell industria, la guerra e poi la crisi, ha generato l abbandono progressivo delle terre, i contadini sono diventati operai in FIAT, e la vite è stata progressivamente abbandonata per l alto costo di mantenimento e di lavoro rispetto ad altre colture. Le terre sono rimaste o incolte o si è cambiato sistema: più granturco e grano, più produttivo e redditizio grazie alla meccanizzazione. Ora assistiamo ad un ulteriore involuzione: anche le colture cerealitiche colpite da siccità per quest anno, ma soprattutto dalla concorrenza straniera, non sono più redditizie, molti campi forse resteranno incolti.. troppi costi e poco guadagno. Alternative sul territorio: investire nel terziario. E qui si chiude questa lunga chiacchierata attorno alla vendemmia e al suo frutto prezioso: il vino, una bevanda che sembra racchiudere un potere misterioso: attorno al vino si sono da sempre scritte pagine di libri, poesie, si sono combattute battaglie, si sono accesi amori, sono state intraprese ricerche e spedizioni ma perché cotanto parlare attorno al vino? Quale arcano mistero cela questa bevanda simbolo nella comunione del sangue di Cristo, per animare così gli uomini? In vino veritas mistero... poesia... racchiusi in un bicchiere. Stefania Tromba

8 8 Nat u r a «Puliamo il mondo», una lezione su come la sensibilità per l ambiente leghi la realtà globale a quella locale L esempio di Conzano nel coinvolgimento della comunità per la pulizia del territorio Clean Up the World, che significa «Pulire il Mondo», è un evento nato a Sidney in Australia nel L iniziativa è stata portata in Italia nel 1993 da Legambiente. Incoraggia le collettività a pulire e proteggere l ambiente. Ormai un centinaio di paesi e più di 35 milioni di persone sono coinvolti ogni anno in questa iniziativa il cui appuntamento più importante si è svolto quest anno dal 25 al 27 settembre. In Italia hanno partecipato alla sedicesima edizione località, comuni e sono stati distribuiti oltre 100 mila kit ai 700 mila cittadini che hanno partecipato. Ogni ente, parco, comune, scuola, provincia, comunità in genere può aderire all iniziativa. Sostanzialmente si tratta di ripulire tutti i luoghi dove sono stati abbandonati rifiuti. Vicino a Camino ci sono alcuni comuni che aderiscono a questa iniziativa da anni: Morano Po, Rosignano Monferrato, Conzano, Desana, Fontanetto Po, Cigliano, Saluggia ecc. Ci è sembrato interessante contattare il sindaco di Conzano, Emanuele Demaria, il cui comune ha la stessa morfologia collinare del nostro, ma soprattutto ha la stessa vocazione a promuovere il territorio attraverso il turismo e la cultura. Un territorio pulito costituisce la base imprescindibile di una tale politica. Il primo cittadino di Conzano gentilmente ci ha fornito alcune informazioni. Conzano, ci ha spiegato, aderisce a questa iniziativa da 10 anni e la principale motivazione che ha spinto a partecipare a questo evento è stata la sensibilizzazione dei giovani e delle famiglie alla cura del proprio territorio e dell ambiente che ci circonda. Quanto tempo ci vuole perchè un rifiuto scompaia? Qualche esempio Carta e cartoni: 12 mesi Ogni tonnellata di carta recuperata permette di evitare il taglio di circa 17 alberi Sacchi in plastica: da 100 a 400 anni Tessili: da 100 a 500 anni Imballagi plastici: da 100 a 1000 anni Questi imballagi occupano circa la metà del volume dei nostri rifiuti domestici. Meglio acquistare prodotti sciolti non preimballati (frutta e verdura). Pannolini usa e getta: 500 anni Per un unico bambino (tra zero e più di due anni e mezzo) si calcolano in media 6000 pannolini buttati. Bottiglie in plastica: centinaia di anni Si segnala che in certi punti di vendita c è la possibilità di ritornare il vuoto. Pneumatici: non degradabili Esistono aziende che ricuperano pneumatici e li riciclano. Vetro: non si decompone Residui domestici pericolosi: non degradabili tossici Detergenti per pulire, olii usati, pitture sono pericolosi quando sono buttati nell ambiente. Mozzicone di sigaretta: 2 anni Gomma da masticare: 5 anni Lattina: da 20 a 100 anni Come partecipare a Puliamo il mondo? Basta andare sul sito di Legambiente e scaricare la scheda di adesione. Ecco i riferimenti del COORDINAMENTO NAZIONALE PULIAMO IL MONDO c/o FONDAZIONE LEGAMBIENTE INNOVAZIONE - via G. Vida, Milano tel , fax puliamoilmondo@legambiente.org L evento coinvolge gli alunni della scuola dell infanzia e primaria, le insegnanti, i cantonieri, l assessore alla pubblica istruzione; il Comune come organizzatore ha messo a disposizione i kit acquistati da Legambiente col contributo della provincia; questi danno un tangibile ricordo ai volontari di una giornata di impegno. Il kit adulto è composto da 1 borsa shopper, 1 cappello con visiera, 1 paio di guanti gommati, 1 opuscolo Puliamo il Mondo. Il kit bambino è composto da: 1 pettorina, 1 cappello con visiera, 1 paio di guanti gommati. La manifestazione che si è svolta su tre giorni è stata organizzata in questo modo: il primo giorno le insegnanti hanno discusso illustrando e sensibilizzando sui problemi inerenti; nei due giorni rimanenti si è fatta la raccolta vera e propria con l aiuto dei cantonieri. Si sono raccolti p r i n c i p a l m e n t e carta, plastica e vetro. L iniziativa è particolarmente interessante in quanto l evento coinvolge anche i ragazzi e si vede quindi come attraverso essa non solo si ripulisce l ambiente, ma si cerca anche di educare. Sul nostro comune non ci sono scuole, ma associazioni di varia natura che potrebbero dare il loro contributo anche con i bambini. A distanza di anni il sindaco di Conzano riconosce che ci sono sempre meno rifiuti da raccogliere e questo è positivo perchè significa un maggiore rispetto da parte dei cittadini. Il coinvolgimento della popolazione garantisce anche un controllo e una tutela costante del territorio. L importanza di un coordinamento istituzionale ne garantisce la buona riuscita e soprattutto la sua continuità. Un cittadino solo può dare il suo contributo con un piccolo gesto, ma la forza di un gruppo di cittadini che si impegna su un Come preparare l appuntamento di Settembre: Individuare l aera pubblica da ripulire o da riqualificare con la collaborazione dei partecipanti. Può essere una piazza, una strada, un parco, l argine di un fiume. Bisogna coinvolgere altri soggetti attivi sul territorio. Prima di tutto il circolo Legambiente più vicino (consultare l elenco), e poi, scuole, associazioni di volontariato, imprese, comitati cittadini, gruppi scout, società sportive, università, ecc... territorio crea la coesione sociale necessaria per un impegno ambientale comune. A questo si deve arrivare. Cathy Bernard

9 9 Cultura e Territorio Santi, chiese e sacre rappresentazioni Martino, il bambino dedicato a Marte che divenne l implacabile nemico dei pagani - Al santo è dedicata la bella chiesetta di Isolengo Dedicato a Marte cioè offerto alla guerra, ecco il significato del nome Martino. Evidentemente, tali le speranze del padre ufficiale dell esercito romano: il figlio avrebbe dovuto seguire le orme paterne diventando una figura di primo piano nella difesa della gloria di Roma. Tuttavia Martino disilluse le aspettative, infatti, convertitosi al Cristianesimo, presto si rese conto dell inconciliabilità tra carriera militare e fede, quindi, inscenata una protesta e arrestato per insubordinazione, si fece cacciare dall esercito. Avvenimento cardine della vita del santo fu l incontro con un povero mendicante al quale Martino donò, dopo averlo tagliato con la spada, metà del proprio mantello. La notte seguente sognò Gesù Cristo vestito della parte di mantello offerta al povero ed interpretando la scena come un segno della chiamata divina, decise di farsi monaco nel 360, dopo aver ricevuto il battesimo. Oltre ad aver fondato il primo monastero delle Gallie a Liguegé, l attività pastorale del santo fu molto importante perché totalmente rivolta alla diffusione del monachesimo. Martino concentrò tale impegno soprattutto nelle zone rurali ancora fortemente pagane (a tal proposito è bene ricordare che il termine pagano deriva proprio da pagus cioè villaggio), distrusse altari rupestri e alberi sacri, testimonianza degli antichi culti politeisti. Pur essendo diventato vescovo di Tours per acclamazione popolare, continuò a condurre vita da monaco, risiedendo nel monastero di Marmoutier che lui stesso aveva fondato appena fuori la città. Subito dopo la sua morte, avvenuta, presumibilmente nel 397, Sulpicio Severo ne scrisse l agiografia definendolo Tredicesimo apostolo. L enorme circolazione di questo testo che servì da modello per tutto il genere agiografico successivo, garantì la diffusione del culto. San Martino è probabilmente uno dei santi maggiormente rappresentati nel medio evo. L immagine più ricorrente è la sua raffigurazione a cavallo colto nell atto di dividere il mantello e donarlo al povero. Semplicemente osservando alcuni tra i tanti ritratti a lui dedicati, potremmo scoprire alcuni dei momenti fondamentali nella storia dell arte medioevale. Ad esempio, nel san Martino, conservato all interno del duomo di Lucca (fine XII sec., quella in facciata è una copia), si può scorgere il passaggio tra scultura romanica e la successiva arte gotica. Le Martino, a cavallo, nell atto di tagliare metà del proprio mantello per donarlo al mendicante. Treviglio. Duomo di Lucca, la medesima scena, raffigurata con i toni stilistici del nuovo gusto gotico. differenze si comprendono meglio se il gruppo statuario viene affiancato al lombardo San Martino di Treviglio. Le due opere sono quasi coeve ma l influenza della nascente arte gotica francese è più marcata nel duomo toscano. Si noterà, quindi l evoluzione dello stile, soprattutto nella figura del cavallo, più statico e dalla fisionomia incerta nell opera lombarda, più realistico in quella lucchese. Altro esempio fondamentale è il ciclo di affreschi raffiguranti episodi della vita del santo, eseguiti da Simone Martini per la basilica inferiore di Assisi, tra il 1314 ed il Stupendo modello di gotico internazionale, dove i personaggi vengono rappresentati avvolti in sontuose vesti, simboli dello sfarzo dell epoca cortese. Una in particolare delle dieci scene affrescate, quella raffigurante l investitura a cavaliere, è universalmente considerata immagine simbolo del medio evo. A Camino abbiamo due più modeste raffigurazioni del santo, dipinte sulla facciata della omonima chiesa di Isolengo. Sulla sinistra rispetto a chi arriva, Martino è raffigurato nell atto di divisione del mantello, a destra, è in piedi già vestito con i ricchi paramenti vescovili. Le due raffigurazioni sono presumibilmente della seconda metà del secolo scorso. Pillole di filosofia Elisa Massa Biblioteca di Camino Che libri volete leggere? Ditelo alla biblioteca! La biblioteca di Camino intende acquistare nuovi libri da mettere a disposizione dei lettori e attende le vostre richieste e i vostri suggerimenti. Telefonate a Francesca al numero e dite la vostra....se è vero, come è vero, che l uomo è tra tutte le creature la più divina, tra gli uomini che hanno avuto la fortuna di perdere i capelli, l individuo completamente calvo è in assoluto l essere più divino sulla terra. Sinesio di Cirene

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