Cucinare con la zucca Una bontà da paura!

Transcript

1 Cucinare con la zucca Una bontà da paura! TERRITORIO e DIVERTIMENTO I segreti della centrale di Santa Massenza BUON CIBO Gnocchi di zucca alla trentina SALUTE e BENESSERE Come gestire lo stress Anno 2 - Numero 8 Ottobre 2014 Costo 1, una copia omaggio per i possessori di DupliCarD

2 2 PRIMO PIANO Zucca, una bontà da p ( ) Non solo simbolo della notte degli spiriti. Questo prodotto dell autunno delizia il palato, mette d accordo adulti e bambini ed è un prezioso alleato per la nostra salute. Maschere dal ghigno sinistro illuminate da un fioco lumino, che fanno spaventare e divertire bambini e adulti: in questo periodo la zucca diventa immediatamente sinonimo di Halloween, all insegna di dolcetto o scherzetto. Tradizione che viene dall estero ma che da diversi anni affianca quelle dei nostri territori, conquistando i bambini di tutte le età. Ma la zucca è molto più del simbolo della notte più paurosa dell anno: questo prodotto autunnale piace a grandi e piccini con il suo gusto dolce ed è un prezioso alleato per le sue proprietà nutritive. «Negli ultimi anni è aumentato l interesse per il prodotto anche nel nostro territorio» dice Tiziano Baggia, coordinatore dell area Ortofrutta di Poli «così oggi la zucca si trova nelle cucine di sempre più famiglie del Trentino e dell Alto Adige: è usata per zuppe, primi piatti o anche solo bollita in insalata. Vengono utilizzati anche i semi: essiccati e salati, sono consumati come snack».

3 3 aura Un po di storia La storia della zucca ha radici antiche: parte dall America Centrale, più precisamente in Messico, dove furono rinvenuti i primi semi risalenti al 6-7mila a. C. La sua comparsa in Europa risale a poco più di 500 anni fa: fu infatti uno dei primi prodotti portati in Europa dalle caravelle di Cristoforo Colombo di ritorno dal Nuovo Mondo. Tipologie e proprietà nutrizionali Le zucche che oggi arrivano sulle nostre tavole appartengono essenzialmente a due specie: la Cucurbita Maxima, di grosse dimensioni, dalla classica forma a turbante o ovoidale, con una spessa buccia verde striata e una polpa color arancio di consistenza farinosa, e la Cucurbita Moschata, oblunga e con una polpa più soda tendente al giallo. Per quanto riguarda la produzione italiana, tra quelle del primo tipo la più nota è la zucca marina di Chioggia (in provincia di Venezia), mentre tra le altre spicca la lunga di Napoli. Quest ortaggio è un vero capolavoro di gusto, di salute e di leggerezza. È infatti particolarmente adatta all alimentazione degli sportivi o di chi segue un regime di dieta controllato: la sua polpa, essendo composta in gran parte da acqua, contiene un bassissimo livello di calorie e, grazie al suo contenuto di fibre, ha un potente effetto saziante, oltre a rappresentare una fonte importante di vitamine A e C, betacarotene, potassio e sali minerali. Riconoscere la più buona Ma, aldilà dei complicati nomi scientifici, il motivo che rende la zucca così apprezzata è il suo sapore dolce, amato soprattutto dai bambini. E per poter godere di questo suo gusto inconfondibile bisogna innanzitutto essere certi di acquistare un esemplare di buona qualità: per verificarlo basterà bussare, assicurandosi che dall interno provenga un suono sordo. Altri indizi favorevoli sono il picciolo morbido e ben attaccato e la buccia pulita, priva di ammaccature. Se poi, come spesso capita, il prodotto viene venduto a pezzi, le varie porzioni devono presentarsi sode e non asciutte, e possono essere conservate in frigorifero per pochi giorni, avvolte nella pellicola trasparente e riposte nello scomparto delle verdure. Consigli di conservazione Se invece si opta per comprare una zucca intera, si può conservare anche per tutto l inverno (la tradizione vuole che sia consumata entro Carnevale) in un luogo buio, fresco e asciutto. Nel caso in cui vogliate assicurarvi la prelibatezza più a lungo, basterà tagliare la polpa a pezzetti, sbollentarli in acqua e quindi metterli nel congelatore, negli appositi sacchetti. Per tutti i gusti Il regno della zucca è sicuramente la cucina, dove gli unici confini del gusto sono quelli della vostra [ segue ]

4 4 PRIMO PIANO fantasia. Si va dalla ricetta minimalista con le fette semplicemente sbollentate e poi condite con burro e sale, ai primi tradizionali come il risotto e i tortelli. Ma quando fuori comincia a fare freddo l ideale è la crema di zucca, delicata e facile da preparare. Ottima abbinata a carote e cipolle da gustare con i crostini di pane leggermente abbrustolito. Da Poli la trovi da settembre fino alla primavera, intera oppure porzionata, a spicchi o in quarti, ed anche già spellata. Facilissima da usare! L uso che non ti aspetti In negozio, per tutto l autunno, trovi anche le zucche ornamentali che, attenzione, non sono commestibili! Ce ne sono di tutte le dimensioni, forme e colori. Fin dall antichità alcune tipologie di zucca sono state utilizzate non per uso alimentare ma per creare contenitori. Alcune, come quelle della specie Lagenaria, erano addirittura coltivate appositamente per tale scopo: questa varietà infatti ha una buccia durissima e poca polpa al suo interno. Per questo, una volta essiccate, diventano dei capienti recipienti capaci di contenere in particolare i liquidi: non a caso sono chiamate anche zucche da vino e in Africa vengono usate per fabbricare delle pipe ad acqua. Altre varietà più piccole invece vengono essiccate e spaccate a metà per produrre cucchiai, mestoli o originali soprammobili. Dolce di Halloween Ricetta frittelle di zucca Tagliate e pulite la zucca dai semi, tagliatela a cubetti di 1 cm, avvolgeteli in carta stagnola e infornate per 40 minuti. Mettete la polpa nel mixer insieme a 3 uova, la scorza di 2 arance grattugiate e 160 g di zucchero. Frullate il tutto e versate il composto in una ciotola. Aggiungete 8 g di lievito e 250 g di farina e amalgamate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo e mettete il tutto in una sac-à-poche. Scaldate l olio e, con il sac-àpoche, create delle palline di circa 2 cm aiutandovi a staccare l impasto con un coltellino. Fate gonfiare le frittelle e, una volta dorate su tutta la superficie, scolatele e riponetele su un piatto con carta assorbente. Spolverizzate con zucchero a velo e servite ben calde. Zucca mon amour Ravioli freschi di zucca Gioiaverde (Rana) Mostarda e amaretti come nella ricetta tradizionale, uniti alla zucca cotta lentamente e a bassa temperatura per preservarne sapore e dolcezza. Ecco il segreto del gusto fresco della nuova Gioiaverde alla zucca. Confezione da 250 g Anghel gnocchetti alla zucca Gustosi gnocchetti di patata nella confezione da 500 grammi con impasto a base di zucca (purea di zucca pari al 20% sul totale). Confezione da 500 g Barilla mini farfalle alla zucca e carota Fatte solo con la miglior semola di grano duro, acqua e il 25% di puree di carote e zucca fresche di stagione, le mini farfalle si posano volentieri sulla tavola di ogni giorno con il loro tocco di colore che conquisterà tutti. Confezione da 400 g Knorr cremosa di zucca e carote profumata al rosmarino Consistenza piacevole, morbida e avvolgente, senza conservanti aggiunti, glutammato o coloranti e con il 63% di verdure. Aggiungi alla vellutata un trito abbondante di rosmarino e servi con crostini di pane abbrustoliti nell olio. Confezione da 500 g A ottobre scelti per voi! Quante cose si possono fare con la zucca? Tantissime! Eccone alcune scelte per voi. Gustosi primi piatti per grandi e piccini, per una ricca tavola autunnale.

5 PRIMO PIANO 2 Zucca, una bontà da paura TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 I segreti della centrale di Santa Massenza 12 Il Chiostro di Bressanone 14 Il Castello Sforzesco di Milano 16 Gli eventi più belli: Val di Funes, a tutto speck 18 Intervista a: Toto Forray BUON CIBO 20 Gnocchi di zucca alla trentina 24 Torta con amaretti e ricotta croccante dolcezza 26 Luganega trentina, bontà stagionata FALLI IN CASA E RISPARMIA 28 Omogeneizzati di carne LE BUONE RICETTE 32 Ricetta a casa di: cheesecake al cioccolato fondente 33 Pere gratinate con noci e roquefort 34 Risotto gamberi e zucca 35 Scaloppine di maiale ai fichi 36 Vellutata di zucca con panna, semi e mazzancolle 38 Crema di castagne PRIMIA 41 Creme spalmabili, vellutate dolcezze SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA 42 Come gestire lo stress 46 È Halloween, prepara la tua zucca! 50 Tumore al seno, l esperto risponde AMBIENTE E COLLETTIVITÀ 53 Come e dove fare del bene MONDO duplicard 56 Più DupliCard più vantaggi PRONTI A PARTIRE? 60 I Viaggi di Poli Sommario 5

6

7 TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 I segreti della centrale di Santa Massenza ( ) Ma non solo. Hydrotour Dolomiti è un iniziativa ambiziosa per rendere finalmente visitabili al grande pubblico gli impianti idroelettrici trentini, segnando un punto a favore della valorizzazione del territorio. La proposta turistica della Valle dei Laghi quest anno si arricchisce di un interessante novità. Dalla fine di maggio è infatti possibile visitare la centrale idroelettrica di Santa Massenza, nel comune di Vezzano, e lasciarsi conquistare da un viaggio affascinante alla scoperta delle meraviglie custodite dall impianto idroelettrico più potente del Trentino-Alto Adige. È la prima volta che viene aperta al pubblico e non solo alle scuole. Tutti i giorni fino al 31 ottobre, e poi di nuovo Foto: Centrale di Santa Massenza dal primo dicembre, i visitatori potranno scoprire il luogo dove le acque delle cime dell Adamello si trasformano in elettricità per poi proseguire il loro percorso fino al Lago di Garda: un esperienza sorprendente, attraverso percorsi inediti, dove l acqua diventa energia. Ancora una volta, il Trentino punta sulle proprie risorse naturali per dare la possibilità a tutti di conoscere e approfondire l importanza della tradizione legata alla produzione di energia idroelettrica. [ segue ]

8 8 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Il grande progetto Dolomiti Hydrotour Ma l apertura della centrale è una novità che fa parte di un progetto più ampio, unico in Italia, che coinvolgerà anche altri impianti e altre vallate: è Hydrotour Dolomiti, volto a valorizzare e far conoscere gli impianti idroelettrici del Trentino e i territori che li circondano, creando un vero e proprio circuito turisticamente fruibile. L obiettivo è quello di far sì che anche altre centrali possano aprire al grande pubblico e guidarlo alla scoperta della storia, dell architettura, dell ingegneria e della sostenibilità di un patrimonio che continua a essere una caratteristica e una risorsa importante per il Trentino. La centrale più potente del Trentino-Alto Adige Adagiata sulla sponda settentrionale del lago di Santa Massenza, l omonima centrale idroelettrica è regolata dalle acque del lago di Molveno, in cui viene immesso il fiume Sarca, e del bacino artificiale di Ponte Pià. L impianto, tra i più possenti e grandi d Europa, è ancora oggi il più potente del Trentino-Alto Adige. Costruito nel 1951 su progetto dell architetto Giovanni Muzio, già artefice della sede dell Università Cattolica e del Palazzo della Triennale a Milano e della Basilica dell Annunciazione a Nazareth, ha iniziato la sua attività nel 1952 ed è stato inaugurato ufficialmente nel Durante i lavori di costruzione, a causa della conformazione geologica delle zone interessate dal passaggio delle opere interrate di derivazione, sono state sperimentate tecniche d avanguardia e tuttora utilizzate, come il congelamento del terreno dell alveo del torrente Algone. La sala turbine, con un volume di oltre metri cubi e interamente scavata nella roccia a 600 metri di profondità nelle viscere del monte Gaza, è forse la parte più spettacolare di un sistema articolato che, attraverso una vasta rete di gallerie, condotte forzate e opere idrauliche, porta l acqua dalle cime dell Adamello al Lago di Garda. Si tratta di un opera straordinaria che per essere realizzata ha richiesto negli anni Cinquanta un investimento di 30 miliardi di lire, 10 anni di lavori, 15 imprese, uomini e più di 1 milione di giornate di lavoro ma che ancora oggi è in grado di stupire per la complessità del progetto e le soluzioni tecniche adottate. L energia pulita, meraviglia anche per i piccoli Il percorso di visita nella centrale di Santa Massenza, oltre all imponente impianto in piena attività e alle tecnologie utilizzate mostra, grazie a un allestimento completamente nuo- Foto: Centrale di Santa Massenza

9 9 vo fatto di plastici animati e video multimediali, pezzi originali e pannelli illustrativi, la storia, l evoluzione e il futuro dell elettricità pulita prodotta utilizzando l acqua. Si tratta di un esperienza unica che entusiasmerà adulti e bambini e che permetterà di scoprire in maniera semplice ma di grande impatto emotivo, i segreti dell energia prodotta solo con l acqua. Per i più piccoli è riservata un attenzione particolare: nell enorme sala di controllo, infatti, avranno la possibilità di partecipare all attività dell impianto attraverso simulazioni di funzionamento delle turbine, come fossero in una sorta di videogioco. Visite guidate, orari e prezzi È possibile visitare la centrale partecipando esclusivamente alle visite guidate condotte da personale specializzato (non sono permessi percorsi liberi) e conoscere le tecnologie applicate per la produzione di energia elettrica rinnovabile e rispettosa dell ambiente. Le visite sono programmate dal lunedì al venerdì alle 15 e alle 17. Sabato e domenica si aggiungerà alle due visite del pomeriggio anche una visita con partenza alle del mattino. Al di fuori degli orari programmati, invece, la centrale potrà essere visitata su prenotazione. Il prezzo del biglietto intero è di 15 euro; il ridotto è di 8 euro per ragazzi di età compresa fra i 7 e i 18 anni, studenti fino a 26 anni con tesserino universitario e adulti over 65. Entrano gratis bambini fino a 6 anni, portatori di handicap con accompagnatore, guide turistiche e insegnanti. Per le famiglie sono [ segue ]

10 10 TERRITORIO e DIVERTIMENTO previste tariffe speciali: 25 euro per due genitori con due figli minorenni; 15 euro per un genitore con due figli minorenni. Per scuole e gruppi le visite si effettuano solo su prenotazione. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito o al numero telefonico 0461/ Prodotto tipico Lago di Toblino, romantica escursione Collegato al lago di Santa Massenza e meta ideale per una gita rilassante dopo aver visitato la centrale idroelettrica e il lago omonimo, il lago di Toblino è considerato uno dei più romantici del Trentino, immerso tra colline verdeggianti, densi boschi e vigneti. Piccolo lago alpino che si trova nella parte terminale della Valle di Sarca, meglio nota come Valle dei Laghi, questo tranquillo specchio d acqua è impreziosito dalla presenza dell omonimo castello che sorge su un isolotto e che è considerato uno dei più notevoli della regione proprio per la sua posizione. L immagine romantica del castello che si specchia nelle verdi acque del lago è ormai famosa nel mondo e deve la sua fama anche alle tante e cupe leggende che in quel parco e tra quelle mura hanno trovato terreno fertile. Circondato da un rigoglioso canneto e riconosciuto come luogo dai forti interessi naturalistici e botanici, il lago di Toblino ben si presta a passeggiate e facili escursioni da fare anche con i più piccoli. Qualche anno fa, infatti, è stato realizzato un percorso didattico, in parte con passerelle di legno, che fiancheggia il lago e permette di apprezzare l incredibile bellezza naturale della zona e di osservare lo svernamento e la riproduzione di numerose specie di uccelli acquatici. Il broccolo di Santa Massenza Tra le peculiarità della frazione vezzanese, oltre alle celeberrime grappe e il vino santo, merita un posto l autoctono cavolo-broccolo, coltivato in quantità molto limitata. Importato dal veronese intorno alla metà del XVIII secolo, ha trovato nelle campagne di Torbole e di Santa Massenza, un habitat ideale, mitigato dalla presenza del vicino Lago di Garda. Non esistono, infatti, broccoli uguali a quelli di Santa Massenza e Torbole: unico per forma (è più piccolo e compatto) ma soprattutto più sapido, dolce e croccante. È diverso anche nei semi, dal colore rosso scuro. La storia lo abbina a un buon fritto di pesce di lago o a cibi saporiti e tipicamente invernali, come la carne salada e la selvaggina.

11 Amore per la tradizione Un azienda a conduzione famigliare come la macelleria Gottfried Siebenförcher, fondata nel 1930, ha potuto mantenersi e crescere negli anni perché si regge su criteri fondamentali quali la tradizione e la garanzia di qualità. Una fi losofi a perpetuata coerentemente da tutte tre le generazioni che si sono susseguite alla guida dell azienda in questi 84 anni. Sapori d autunno Tradizioni autunnali Törggelen è il nome di una delle più interessanti tradizioni dell autunno altoatesino. Per festeggiare il debutto del vino nuovo si consumano, insieme alle caldarroste, le tipiche specialità di carne e salumi dell Alto Adige. Lo spuntino diventa un vero e proprio banchetto, un ottima occasione per conoscere e gustare i prodotti di carne e i salumi di questa terra tra i monti. La macelleria Gottfried Siebenförcher offre una vasta gamma di prodotti e tutte le specialità tipiche per un Törggelen perfetto: carne affumicata con crauti, salsicce, sanguinacci, mini fegatini e molto altro ancora. Una festa per il palato! Saporiti würstel tipo Hauswurst e sanguinacci, carne affumicata e salmistrata, oppure crauti freschissimi della Val Venosta, le nostre specialità per il tradizionale Törggelen sono particolarmente saporite e gustose e conquistano con il loro gusto unico. Un autentico amore per la tradizione dal Gusto e tradizione

12 12 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Il Chiostro di Bressanone ( ) È un vero trionfo del Gotico la magnifica cattedrale che vi permetterà di ripercorrere gli antichi fasti della città. Il gotico in tutto il suo splendore. Il Chiostro della cattedrale di Bressanone può infatti considerarsi come uno degli esempi più belli di questo stile architettonico e poi artistico nato in Francia nel dodicesimo secolo. Una visita tra le sue arcate permette di ripercorrere gli antichi fasti della città, raccontando attraverso colori vividi e affreschi suggestivi la storia di questo borgo a metà strada tra Bolzano e la valle del Brennero. La Cattedrale Quando Bressanone era il centro religioso dell area alpina, migliaia di pellegrini raggiungevano ogni giorno il suo duomo (il Brixner Dom) per le funzioni. Oggi l imponente edificio appare quasi troppo grande rispetto alle dimensioni del paese, in cui si erge maestoso al suo centro. La cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta e San Cassiano e la sua storia parla di continue e progressive ricostruzioni e adattamenti. Iniziata infatti nel decimo secolo, nel corso degli anni ha cambiato volto, fino a raggiungere la sua attuale conformazione in stile barocco e la definitiva consacrazione nel La struttura include due campanili identici sulla facciata mentre l interno è composto da tre navate riccamente decorate. Sulle volte della cattedrale si possono osservare gli affreschi di Paul Troger, uno dei più importanti pittori barocchi dell Alto Adige. Le pareti, invece, sono rivestite con ben 33 tipi di marmo diversi. Il suo pezzo forte è però il Chiostro. Il Chiostro La pianta originale del Chiostro del duomo risale al decimo secolo, ma alcuni rifacimenti ne hanno mutato l aspetto nell andare dei secoli. In particolare con il rifacimento romanico della fine 1300 e la costruzione delle volte in stile gotico del quattordicesimo secolo. Nella struttura si trovano famosi affreschi risalenti alla fine del 1500 e inizio del 1600 e monumenti sepolcrali di vescovi e canonici. All interno Gli affreschi dei soffitti risplendono fra le nervature diagonali. Attraverso le finestre arcuate penetra la luce esterna e il chiostro si illumina di colori. Il visitatore si ritrova immerso in una varietà di sfumature colorate, figure e visi. Nel quattordicesimo e quindicesimo secolo alcuni pittori della regione riuscirono a creare infatti un ricco ciclo di raffigurazioni tratte da scene della Bibbia. Così facendo fu possibile rendere accessibile le Sacre Scritture anche a chi non sapeva leggere. Le rappresentazioni più antiche vennero realizzate dai maestri Hans, Erasmus e Cristoph di Brunico, della scuola della Val Pusteria. Nel 1446 il pittore Jakob von

13 13 L area profana del Chiostro Le ultime quattro arcate del Chiostro, dalla sedicesima alla ventesima, non sono mai state dipinte. Questo perché appartenevano all area profana del chiostro ed erano riservate agli studenti della scuola del Duomo e ai commercianti ambulanti che qui curavano i loro affari. Una zona di passaggio pubblico e mercanteggio, quindi. Inoltre, una porta del chiostro conduce a un antica cappella da ammirare per i suoi affreschi riccamente decorati. Seckau introdusse poi un nuovo linguaggio delle forme nella pittura: la rappresentazione fedele e dettagliata, le scene cariche di pathos e il forte accento sulla fisionomia raggiungevano un apice di drammaticità finora sconosciuto. In questo modo la volta ha raggiunto la sua complessità e bellezza attuali. All esterno Su una pianta pressoché quadrata il corridoio incornicia un bel cortile interno, ricco di verde e molto curato. L atmosfera contemplativa del luogo è ancora presente: un tempo infatti il giardino serviva da luogo di ritiro e meditazione dell ordine religioso. Oggi invece è accessibile al pubblico ed è utile per una breve sosta dopo la visita. I voti del Duomo Nel 1703 i presbiteri del duomo hanno fatto due importanti voti, nati in tempi difficili: una solenne processione annuale con le reliquie dei patroni diocesani e la recita del rosario ogni domenica pomeriggio in duomo. Ambedue erano in segno di gratitudine per la misericordiosa protezione in tempo di guerra (la guerra di successione spagnola). La processione si effettua ancora oggi ogni terza domenica del tempo pasquale, richiamando tuttora molti fedeli dai paesi vicini. Foto: Chiostro del Duomo di Bressanone

14 14 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Toto Forray Il ragazzo di Buenos Aires che vuole far grande l Aquila Basket Toto Forray Andrés Pablo Toto Forray è nato a Buenos Aires il 20 marzo In Italia dal 2003, ha giocato a Messina, Padova, Jesolo e Forlì prima di approdare (2011) alla Dolomiti Energia Basket Trento. Da Buenos Aires a Trento sempre, naturalmente, con la palla in mano, come dice lui. Toto Forray è il playmaker della Dolomiti Energia Basket Trento, l uomo chiamato a guidarla nella difficile avventura della Seria A. Come sei diventato un giocatore professionista di pallacanestro? «Mio papà giocava a basket, i miei fratelli più grandi giocavano a basket, io sono praticamente cresciuto con il pallone in mano. Il basket è un vizio di famiglia e quindi è stato tutto naturale, ho solo coltivato bene la mia passione». E l arrivo in Italia com è stato? «Quando ho preso la cittadinanza italiana non ci ho pensato due volte, anche se avevo 17 anni. Non è stato un impatto difficile, perché stavo facendo la cosa che volevo di più. Quando i miei sono venuti a salutarmi in aeroporto, piangevano tutti. Io no, avevo un sorriso da orecchio a orecchio». A Trento come ti trovi? «Sono un tipo che cerca sempre il lato positivo, mi sono adattato molto velocemente. Trento è bellissima, sia il centro sia i dintorni, poi c è una qualità della vita altissima, non c è bisogno che lo dica». Fuori dal campo che persona è Toto Forray? «Uno tranquillo. Con mia moglie usciamo spesso, specie da quando abbiamo una cagnolina. Non ci piace tanto stare a casa, a meno che io non sia stanchissimo». E con la cucina che rapporto hai? «Prima di convivere con mia moglie mi arrangiavo da solo. Ora alla cucina pensa lei, mi siedo a tavola e arrivano piatti buonissimi. Poi io mangio veramente tanto, sfamarmi a volte diventa un problema, bisogna preparare per 2 o 3 persone». Quest anno vi aspetta una grande impresa in campo. «Sì, rispetto all anno scorso cambia veramente tutto, non sarà semplice. Ma amo le sfide, ho giocato nelle serie minori per arrivare fino a qui e adesso non me la voglio perdere». State scrivendo la storia di Trento. «Questa magari è una cosa di cui ci renderemo conto fra qualche anno, però sappiamo che abbiamo fatto appassionare una città al basket. Una cosa che ci rende orgogliosi». Luogo preferito «Trento è davvero bella. Ma in Trentino ci sono veramente tanti posti da vedere. A me e alla mia famiglia piace conoscere più posti possibile, sono tutti troppo belli. Ne vedi uno e pensi è bellissimo, poi magari la settimana dopo ne trovi uno ancora più bello». Piatto preferito «Le tagliatelle al ragù fatte in casa che prepara mia suocera. Le fa anche mia moglie che è romagnola, di Forlì, però deve ancora arrivare al livello della madre. In Argentina ovviamente l asado, la carne alla griglia, una delle cose che mi piace di più in assoluto».

15 MELINDA SI FA IN 5 PER PIACERTI SEMPRE DI PIÙ. 5 sono le varietà di mele che Melinda coltiva e seleziona per te in Val di Non: Golden, Stark, Renetta, le uniche D.O.P. italiane e in più Gala e Fuji, le nuove mele di montagna. Per soddisfare ogni gusto. E ricorda: 5 sono anche le porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate per il tuo benessere. Perché ogni momento abbia la sua Melinda. Melinda. Mi piaci di più. - Numero Verde

16 16 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Gli eventi più belli Val di Funes, a tutto speck ( ) Da solo o come ingrediente di tanti piatti della cucina altoatesina, lo speck dell Alto Adige è una prelibatezza unica. Anche quest anno, per la dodicesima edizione, migliaia di buongustai si recheranno in Val di Funes nel piccolo paesino di Santa Maddalena per godere della combinazione di due elementi unici: lo speck IGP e il panorama spettacolare di uno dei più affascinanti paesaggi alpini altoatesini. La piazza di Santa Maddalena sabato 5 e domenica 6 ottobre si trasformerà in un percorso a tema tra gli stand Due giorni per celebrare uno dei prodotti più famosi del territorio, tra degustazioni, incoronazioni di regine e un panorama mozzafiato. delle caldarroste, quello del formaggio di montagna, la postazione immancabile dello speck, quella della lavorazione del feltro, la capannina per la degustazione di vini, il forno del pane, le composizioni creative con lo speck fatte da Hans Mantinger, e le bancarelle di artigianato contadino. Ma la location più gustosa è sicuramente lo stand gastronomico principale pronto a riempire i vostri piatti e le vostre pance con maialino da latte e insalata di cavolo cappuccio, gröstel (patate arrostite e speck), canederli al formaggio, spezzatino di cervo con Foto di Ass. Turistica Funes

17 canederli allo speck e cavolo cappuccio rosso, tagliatelle e lasagne con ragù di selvaggina e lardelli, coppa di maiale al forno, gulasch, vellutata di zucca con fettine di speck e tanti tanti dolci. Dai krapfen allo strudel fino alle frittelle di mele fatte in casa con salsa alla vaniglia. Inoltre quasi in contemporanea alla festa dello speck, dal 3 al 5 ottobre, si svolgerà a Bressanone il Mercato del pane e dello strudel Alto Adige. Un occasione unica per abbinare tre dei prodotti più gustosi offerti dal territorio. E per agevolare questa unione sono disponibili sabato e domenica ogni ora, dalle 8.59 alle 18.59, dei collegamenti bus dalla stazione di Santa Maddalena a Bressanone e ritorno. 17 Dove, come e quando L appuntamento con la festa dello speck Alto Adige IGP, stagionato 8 mesi, è a S. Maddalena in Val di Funes a 20 chilometri da Bressanone. La manifestazione si svolge sabato 5 e domenica 6 ottobre nella piazza del paese dalle 10 alle 18. Oltre al buon cibo, imperdibili sono due appuntamenti: il sabato alle 12 il taglio della baffa di speck e la domenica alle 13 l incoronazione della nuova Regina dello Speck 2014/2015. L ingresso costa 6 euro (gratuito sotto i 14 anni) e insieme al biglietto si riceve una fetta di speck. Per informazioni e il programma completo Gli altri eventi da non perdere Sabato 11 ottobre, Festa di fine vendemmia Cornaiano Festa grande per chiudere la stagione della vendemmia. Come ogni anno a Cornaiano, paese vinicolo della Bassa Atesina, l ultimo carico di uva verrà portato con un carro nella piazza Parrocchi. Da lì alle 14 partirà il corteo con tanto di banda e attori in costumi che lo condurrà nel centro del paese dove l uva verrà spremuta con un torchio tradizionale. Ai visitatori sarà permesso assaggiare il mosto fresco, ma non solo. Verranno servite caldarroste, panini allo speck, krapfen e altre delizie gastronomiche. Alle ore 16 la festa continuerà all agriturismo Glögglhof con il tradizionale Törggelen. Per informazioni Ass. Turistica Appiano 0471/ oppure Dal 19 al 31 ottobre, Festa della castagna Lana, Foiana, Tesimo e Prissiano Una festa lunga due settimane e tra quattro paesi, chiamata in dialetto Keschtnriggl. Cultura, tradizione, musica e buona cucina: di questi elementi si compone il ricco programma che comincia domenica 19 a Foiana, prosegue mercoledì 22 a Prissiano con fiaccolata notturna e degustazione al castello. Sabato 25 l appuntamento è a Lana per la festa dei coltivatori di castagne e si arriva domenica 26 ottobre a Tesimo per la tradizionale castagnata e il corteo storico. Per il programma completo Dal 26 al 28 ottobre, Fiera di Stegona - Stegona L antico detto recita: Chi vuol passare bene l inverno, deve essere stato alla Fiera di Stegona. Che cos ha di speciale? Ci sono le caldarroste, lo stand dei formaggi, i banchetti dei würstel e del vin brulé e le luci del Luna Park, insomma un bagno di folla, di sapori e di sorrisi alla fiera più grande del Tirolo. Le bancarelle sono aperte dalle 8 alle 17, le luci del Luna Park invece si accendono alle 10 e si spengono alle 23. Per tutte le informazioni Domenica 5 ottobre, Festa del Radicchio - Bieno Presso il campo sportivo e il parco fluviale va in scena la nona edizione della manifestazione che celebra il radicchio e la tradizione culinaria della zona. La giornata comincia alle con il mercatino, i pony e i voli panoramici. Alle apre la cucina. Il piatto unico con bibita costa 11 euro e prevede crostone, pennette con lucanica, affumicato di maiale e polenta tutto naturalmente a base di radicchio. Nel pomeriggio è tempo di una passeggiata naturalistica e dell intrattenimento comico. La festa si conclude alle con il taglio della torta con crema dolce sempre di radicchio. Per il programma completo Domenica 19 ottobre, Formai dal Mont e la Mortandela pù bona - Tassullo I formaggi di malga e la mortandela sono una delizia per il palato e una ricchezza per il territorio. Per valorizzare e fare conoscere queste delizie non c è quindi niente di meglio di una rassegna a loro dedicata. Alle ore 9.30 si apre la manifestazione con i produttori e l angolo del gusto promosso dalla condotta Slow Food Terre del Noce. Alle 10 tutti pronti per l assaggio libero. Alle appuntamento con il pranzo tipico a base di formaggio e mortandela, la casarada in piazza e altri assaggi. La festa si conclude alle con frittelle di mele. Per informazioni: 339/ Dal 31 ottobre al 2 novembre, Menù Ledro Ceco - Ledro La chiamano la cucina dell esodo perché durante la Prima Guerra Mondiale le genti della Valle di Ledro vennero sfollate nei dintorni di Praga dove impararono a cucinare le specialità locali che da allora fanno parte della tradizione culinaria della valle come i celebri gnocchi boemi e il gulasch. Per rendere omaggio alla Boemia e per far conoscere la storia della valle, 5 ristoranti nel weekend a pranzo e a cena propongono un menù tipico a base di specialità boeme (costo dai 25 ai 35 euro). Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Valle di Ledro, tel. 0464/ oppure

18 18 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Il Castello Sforzesco di Milano ( ) Simbolo della città storica, amato e odiato dai suoi abitanti, è oggi sede di molti musei. Merita una visita per immergersi nella cultura e nel passato del capoluogo lombardo. Immerso nel verde di parco Sempione, alle porte del centro storico, il Castello Sforzesco si erge a simbolo della Milano storica. La fortezza è uno dei principali simboli del capoluogo e della sua tradizione culturale. Costruito nel quindicesimo secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione nota come Castrum Portae Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Una visita a questo simbolo meneghino vi farà riscoprire tutto il fascino della città lombarda. La storia Il nome del Castello fa riferimento al condottiero italiano e duca di Milano, Francesco Sforza che nel 1450 volle riedificare l intera struttura. Le origini dell edificio però sono ancora più lontane: fu eretto nella seconda metà del Trecento per volere di Galeazzo II Visconti, signore di Milano. Emblema negativo I milanesi sono legati al Castello Sforzesco da un sentimento di amore e odio a causa delle turbolente vicissitudini che lo hanno reso così celebre. Per secoli è stato il protagonista di penosi eventi e per i milanesi divenne l insopportabile emblema del potere repressivo praticato dai signori di Milano o dai conquistatori stranieri. Pronti a partire HOTEL BEST western PLUS LE FAVAGLIE **** dal 05/10/2014 al 31/03/2015 Pacchetto 2 notti: pernottamento e prima colazione in camera doppia o tripla standard Per scoprire i dettagli dell offerta e molte altre destinazioni, ti invitiamo a consultare a pagina 60 la sezione dedicata ai Viaggi di Poli, con proposte imperdibili ed esclusive. a partire da 69 a persona Cambio d uso Finalmente nel Novecento il Castello cambiò volto e assunse l aspetto confortante di un luogo di cultura, impiegato per tutelare le testimonianze dell arte lombarda. Attualmente il Castello Sforzesco è ricco di musei: al piano terreno della corte Ducale c è il Museo d Arte Antica, al primo piano la raccolta dei mobili e la pinacoteca, al primo e secondo piano della Rocchetta ci sono le raccolte d arte applicata e il Museo degli strumenti musicali, nel sotterraneo della corte Ducale ci sono il Museo della Preistoria e Protostoria e il Museo egizio. Visitare il Castello Il castello è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 18 in inverno e fino alle 19 in estate. L ingresso è gratuito. Per i musei il giorno di chiusura è il lunedì e gli orari dalle 9 alle 17:30. Il prezzo del biglietto è di 3 euro, 1,50 euro con riduzione. Come arrivare Per raggiungere Milano e il suo Castello da Trento immettetevi sull E45 e proseguite fino Peschiera del Garda per cambiare sull A4 fino a Milano. La lunghezza del viaggio, di 230 chilometri, è di circa 2 ore e mezza. Il costo di carburante e caselli è di circa 45 euro a tratta. In treno occorre invece cambiare a Verona, per un tempo di percorrenza (in Frecciabianca) di tre ore e un costo a tratta di circa 42 euro. Foto: Milano, Castello Sforzesco

19 VoI La preparate In 12 minuti. noi In 24 ore. De CeCCo. La pasta a regola D arte DaL Per fare una buona pasta a voi servono pochi minuti. A noi, molte ore. Perché la facciamo seguendo sempre lo stesso metodo antico e sapiente, che usiamo da più di un secolo. Ecco perché con De Cecco siete sicuri di mangiare una pasta italiana a regola d arte. ecco perché De Cecco è differente: I nostri processi di lavorazione Maciniamo solo il cuore del grano per produrre una semola pregiata. La semola viene impastata a freddo con acqua purissima delle nostre sorgenti, ed essiccata lentamente a basse temperature. La pasta viene trafilata al bronzo. I benefici per voi La pasta rimane sempre al dente senza deformarsi. La pasta mantiene inalterato tutto il suo sapore e le sue caratteristiche organolettiche. La pasta ha una superficie ruvida che trattiene meglio i condimenti. Per maggiori informazioni Di De Cecco ce n è una sola.

20 20 BUON CIBO Gnocchi di zucca alla tre ( ) Un primo piatto perfetto per il pranzo autunnale. Da preparare facilmente in casa, ancora più gustoso con l aggiunta dello speck. Una semplicità millenaria. Se in tavola si presentano gli gnocchi non si tratta di un primo qualsiasi: infatti è probabilmente una delle più antiche forme di pasta usate dall uomo. Pensate che proprio nella nostra regione, e in particolare nella Val di Ledro, ci sono tracce di un villaggio dell età del Bronzo dove sono stati rinvenuti una decina di piccoli bocconcini del tutto simili agli gnocchi, ottenuti con un impasto di farina di cereali. In ogni caso, questa pasta diventa nota molti secoli dopo presso la corte sforzesca, ma è solo nel Seicento che nascono i primi malfatti, antesignani dei protagonisti di questa ricostruzione, che venivano creati con farina e acqua. Gli gnocchi sono un primo gustoso e semplice da preparare, che può essere rinnovato profondamente attraverso il mix nell impasto con diversi ingredienti, come le uova o le patate, oppure aromatizzati con delicatezza attraverso la fusione con alcune verdure, come gli spinaci o le ortiche. Una delle nostre specialità regionali sono gli gnocchi di zucca, chiamati alla trentina per l aggiunta dello speck nell impasto. Un piatto gustoso e raffinato, un primo perfetto per i pranzi domenicali autunnali. Gli ingredienti Un piatto elaborato e saporito va condiviso: ecco perché vi suggeriamo una ricetta per almeno 4 persone. Considerando quindi questo numero di commensali, procuratevi 600 g di zucca, 200 g di farina, 120 g di burro, un etto di speck, un uovo, un limone, qualche foglia di salvia, due cucchiai di grana trentino grattugiato, sale e pepe. La preparazione Come si vedrà dagli ingredienti, gli gnocchi di zucca alla trentina sono un piatto ricco e saporito eppure per nulla difficile nella preparazione. Innanzitutto occupatevi della zucca, che va lavata e tagliata a fette (senza togliere la buccia), quindi cotta al

21 21 ntina Gnocchi di patate alle ortiche Depurative e disintossicanti, le ortiche in cucina sono anche salutari. Per questo, gli gnocchi di patate alle ortiche sono un piatto economico ricco di sapore e di proprietà naturali. Considerando 4 persone, procuratevi un chilo di patate, 250 g di ortiche, 200 g di farina, 100 g di burro, due uova, qualche foglia salvia, sale e parmigiano grattugiato. Innanzitutto lavate le punte delle ortiche e fatele lessare per due minuti, quindi scolatele e strizzatele, per poi tagliarle finemente. Anche le patate andranno lavate e lessate, per poi essere sbucciate: dopo averle ben schiacciate con una forchetta o con la schiacciapatate, impastatele con le ortiche. A questo punto, aggiungete le uova (usando solo il rosso per non rendere troppo liquido il composto) e farina e create un impasto che lavorerete per poi ricavare gli gnocchi come visto nella ricetta principale. Lessate infine per qualche minuto e servite ben caldi, condendo il tutto con salvia, burro fuso e grana. forno. Considerate che le fette dovrebbero essere tagliate spesse circa di mezzo centimetro. Per infornarle disponetele su una teglia di medie dimensioni che avrete coperto con carta da forno: salate le fette e quindi lasciatele cuocere in forno già caldo a 180 per circa 30 minuti, girandole a metà cottura. Successivamente, eliminate la buccia dalle fettine, quindi schiacciatele con una forchetta fino a ottenere una sorta di poltiglia. Su un ripiano dove potrete lavorare la pasta ponete al centro il preparato di zucca, disponete la farina a fontana [ segue ]

22 22 BUON CIBO e aggiungete l uovo sbattuto, la sola scorza del limone e un pizzico di sale. Nel frattempo tritate lo speck che unirete all impasto insieme con un velo di pepe. Il composto finale dovrà essere cremoso e leggermente denso; qualora necessario aggiungete un po di farina. Adesso è tempo di lavorare l impasto: l obiettivo è ricavarne tanti gnocchi della grandezza di una nocciola, per farlo potete aiutarvi con due cucchiaini. Quindi fate bollire abbondante acqua salata e lessate per qualche minuto gli gnocchi che avrete preparato: quando verranno a galla, saranno pronti. Infine, condite la pasta con un intingolo fatto di burro fuso nel quale avrete leggermente dorato le foglie di salvia: il tocco finale sul piatto sarà una spolverata di grana grattugiato. La variante alla romana Un alternativa golosa presa in prestito da un altra regione sono gli gnocchi di zucca alla romana. Considerando 6 persone, procuratevi 400 g di polpa di zucca, 250 g di semolino, un litro di latte, 120 g di grana, 40 g di burro, 2 tuorli d uovo, sale e noce moscata. Cuocete la zucca come visto in precedenza, quindi mettete il latte in un pentolino con il burro e aggiungete la noce moscata: appena il latte bolle, unite il semolino mescolando energicamente e cuocete per circa 4 minuti fino a formare un composto omogeneo. Quindi levate dal fuoco il pentolino: aggiungete i tuorli, il resto del grana, la poltiglia di zucca, mischiando bene. Infine, disponete il composto su un vassoio e spalmatelo fino a 1 cm di spessore: dopo 5 minuti di riposo, usate una formina da 5 cm e tagliate gli gnocchi. Disponeteli in fila in una pirofila imburrata, leggermente sovrapposti, spolverarli con grana e scagliette di burro. Infornateli a 200 gradi per circa 20 minuti: una volta dorati, saranno pronti. I semi di zucca Diffusissimi in Europa dove vengono presentati come snack naturali, essiccati o tostati, sono un ottimo spuntino durante l aperitivo. Si trovano in ogni negozio specializzato e supermercato, ma potete anche prepararli a casa dopo aver cucinato le ricette di queste pagine usando gli ingredienti menzionati. Quando pulite la zucca non buttate i semi. Lavateli, salateli e adagiateli su una teglia con carta da forno. Una volta infornati a 180, controllate la cottura: l obiettivo è che diventino croccanti. Libri gastronomici per tutti i gusti Ecco qualche libro di cucina regionale che potrà esservi utile per cucinare gli gnocchi di zucca o altre ricette stagionali. Iniziamo da Ricette di osterie del Trentino di Nereo Pederzoli (Slow Food, 2008) che fa una rassegna ragionata dei piatti della tradizione gastronomica. Passando invece all Alto Adige, La buona cucina delle Dolomiti. Carni e selvaggina di Silvana Franconieri ed Elena Ferioli (Touring, 2012). E infine, per le vostre scorribande gastronomiche, Alto gusto in Trentino. Il meglio di ristoranti, trattorie, agriturismo, negozi, prodotti tipici di Agostini M. Fedele (Tappeiner, 2013).

23

24 24 BUON CIBO Torta con amaretti croccante dolcezza ( ) Un dolce casalingo che conquista per il gusto morbido e l anima croccante. Prepararla in casa è facilissimo, perfetta per un tè in compagnia. Profumata, golosissima e croccante. La torta con amaretti e ricotta è un dolce ricco, ideale per un pomeriggio autunnale, da gustare accompagnata da una tazza di tè fumante. Vediamo come prepararla in casa passo passo, con gusto e tutto il risparmio dei prodotti Primia. Cosa vi serve Gli ingredienti per la pasta della vostra torta sono: 300 g di farina, 150 g di zucchero, 100 g di burro, 1 uovo intero, mezza bustina di lievito, 2 cucchiai di brandy, 1 pizzico di sale e una confezione di vanillina. Per il gustosissimo ripieno procuratevi inoltre 300 g di ricotta dolce, un paio di cucchiai di latte (a vostro piacimento, scremato o intero, o anche ad alta digeribilità per un risultato finale più leggero), 50 g di mandorle pelate, 50 g di zucchero, 200 g di amaretti e 50 g di gocce di cioccolato. Infine, per guarnire, vi servono dello zucchero a velo e del cacao in polvere (sceglietelo dolce oppure amaro in base al risultato che volete dare). La preparazione della pasta Una volta recuperati tutti gli ingredienti, come vedete semplici e non molto costosi, potete passare alla preparazione. Iniziamo con la pasta: tagliate a dadini i 100 g di burro. A questi, unite i 300 g di farina e i 150 g di zucchero. Impastate questi tre ingredienti tutti insieme. Fatelo pure con le dita, per rendere abbastanza uniforme il composto. A questo punto, aggiungete l uovo, sia l albume sia il tuorlo, la bustina di lievito, un pizzico di sale, del brandy. Mescolate il tutto prima con la forchetta e poi con le mani, fino a ottenere una palla. Quindi avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela nel frigorifero per circa 30 minuti affinché il composto da voi lavorato diventi compatto. La preparazione del ripieno Veniamo alla preparazione necessaria per realizzare il ripieno della torta. Iniziate sbriciolando i 200 g di amaretti. Metteteli in un contenitore assieme ai 300 g di ricotta, ai 50 g di mandorle che avrete precedentemente pelato (o acquistato già pelate) e spezzettato grossolanamente, con lo zucchero e le gocce di cioccolato (che potete comprare al supermercato o che potete ricavare sminuzzando una tavoletta di cioccolata). Nel caso servisse, cioè se il vostro impasto risultasse molto secco e poco lavorabile, potete aggiungere un po di latte. Quindi inserite il tutto in frigorifero per una mezzora. La realizzazione della torta Ora che la base per la pasta e quella per il ripieno della vostra torta sono pronte, armatevi di mattarello. Recuperata dal frigorifero la vostra palla, liberatela dalla pellicola trasparente e prendetene metà. Stendetela su di un piano di lavoro con il mattarello,

25 25 e ricotta quindi utilizzatela per foderare una tortiera tonda di dimensioni medie. Dal frigorifero recuperate anche la terrina che contiene il ripieno e versatelo interamente all interno della pasta. Prendete la metà restante della pasta e versatela al di sopra del ripieno passandola con uno schiacciapatate. Questo strumento è un trucco che vi permette di mantenere l impasto morbido. È pronta: che bontà! Alla vostra torta non manca più nessun passaggio, se non quello finale della cottura: lasciate in forno per 35 minuti a una temperatura di 180 gradi. Il profumo di amaretti e cioccolato si diffonderà velocemente in cucina. Vedrete che acquolina non vedrete l ora di estrarre, offrire e mangiare una bella fetta di torta di amaretti e ricotta. (Questa squisita ricetta arriva dal ricettario personale di Francesca Voltolini, del nostro reparto marketing e comunicazione). Torta ameretti e ricotta con 0,74 euro a persona Farina di grano tenero tipo OO Impalpabile e leggera, la farina di grano tenero Primia tipo 00 è l ideale per creare senza fatica qualsiasi tipo di impasto. Confezione da 1 Kg - Prezzo 0,72 euro Burro italiano Qualità 100% italiana nel burro Primia prodotto con creme selezionate. Confezione da 125 g - Prezzo 0,99 euro Uova fresche grandi Fresche e di grandi dimensioni, le uova Primia provengono da allevamento a terra. Confezione da 4 pezzi - Prezzo 1,19 euro Ricotta fresca Morbida e gustosa, fatta con buon latte, è un ingrediente genuino da aggiungere anche nei dessert. Confezione da 250 g - Prezzo 1,19 euro Amaretti Ideali per dolci, sono un aggiunta croccante e deliziosa alle vostre preparazioni dolci. Confezione da 200 g - Prezzo 1,25 euro Mandorle pelate Già pronte all uso, le mandorle pelate sono fonte preziosa di vitamina A. Confezione da 100 g - Prezzo 2,19 euro Gocce di cioccolato fondente Pratiche per aggiungere una nota di cioccolato ai vostri biscotti, muffin e paste frolle. Confezione da 250 g - Prezzo 2,55 euro Lievito per dolci, zucchero a velo e cacao amaro in polvere Prodotti Primia ideali per una lievitazione e una decorazione perfetta. Lievito, confezione da 5 bustine - Prezzo 0,89 euro; Zucchero a velo, confezione da 125 g - Prezzo 0,69 euro; Cacao amaro in polvere, confezione da 75 g - Prezzo 0,89 euro Il prezzo riportato in alto si riferisce alla quantità di prodotto necessaria per la preparazione della ricetta.

26 26 BUON CIBO Luganega trentina, bontà ( ) Carne di suino, sale e spezie: è la ricetta antica e saporita di questo salume tipico del Trentino- Alto Adige, che arriva dalla tavola dei contadini e che ha conquistato anche i palati più fini. Stagionata e saporita, prodotta da centinaia di anni secondo una tradizione di cui sono depositari numerosi produttori disseminati sul territorio, la luganega (o lucanica) trentina è uno dei molti vanti gastronomici della nostra regione, un eccellenza premiata anche con il riconoscimento del prestigioso Presidio Slow Food. Un tempo simbolo della cucina contadina, di cui è ingrediente base, è ormai diventata un prodotto universalmente diffuso e apprezzato. Gli ingredienti principali sono cinque (carne magra di suino, lardo, sale, pepe e aglio) ma, nonostante ciò, questo insaccato può assumere insospettate sfumature di gusto a seconda della zona e delle modalità di produzione. La modalità di preparazione è piuttosto semplice: la carne - rigorosamente locale o italiana - viene insaccata dentro al budello naturale, in file legate doppie a intervalli regolari che hanno l effetto di creare salamini lunghi 10/15 centimetri, di diametro variabile dai 3 ai 5 cm. La stagionatura avviene, dopo un periodo detto asciugatura di circa una settimana, in luoghi freschi e dura almeno 40/45 giorni. Chi affumica e chi no Una prima differenza è quella che riguarda l affumicatura. Soprattutto nelle zone più vicine all Alto Adige la tradizione sudtirolese impone il procedimento, che un tempo veniva fatto su brace, aggiungendo bacche di ginepro; raramente la luganega si trova affumicata nel Sud della regione. Ogni vallata poi con il passare del tempo ha creato la sua variante. Alcuni aggiungevano tipi diversi di carne a quella suina, come ad esempio quella bovina, quella ovina o addirittura quella di selvaggina. Differente anche la stagionatura, sia per via della durata, sia perché in alcuni territori si sfruttava una concia arricchita con sapori molto marcati come cannella o chiodi di garofano. Le produzioni locali Una tradizione così antica non poteva che legare il proprio nome ad alcune delle attività produttive storiche del territorio. Come la salumeria Belli di Sopramonte, alle pendici del monte Bondone, il più antico salumificio artigianale di tutto il Trentino. I due fratelli Giampaolo e Gilberto, che la gestiscono attualmente assieme ai figli, sono addirittura la quinta generazione di Belli a occuparsi di salumi. La loro luganega trentina è prodotta con carne di suino rigorosamente italiana, usando la spalla per la parte magra, pancettone per