Ermanno Bronzini a c d & Pietro Bertolino b d a Aiuto volontario dell'istituto di Parassitologia

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Margherita Rossi
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1 This article was downloaded by: [ ] On: 10 July 2015, At: 08:21 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: Registered office: 5 Howick Place, London, SW1P 1WG Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: Indagini sperimentali sulla specificità dell'ospite dell'echinococcus granulosus allo stato adulto Ermanno Bronzini a c d & Pietro Bertolino b d a Aiuto volontario dell'istituto di Parassitologia dell'università di Roma b Giardino Zoologico e Museo di Zoologia del Comune di Roma c Medico veterinario del Servizio Veterinario del Comune di Roma d Istituto di Parassitologia dell'universitá di Roma Published online: 14 Sep To cite this article: Ermanno Bronzini & Pietro Bertolino (1954) Indagini sperimentali sulla specificità dell'ospite dell'echinococcus granulosus allo stato adulto, Bolletino di zoologia, 21:2, , DOI: / To link to this article: PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the Content ) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content.

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3 I~lclagilli speri~ne~~tali salla specificit31 clell' ospite dell' Ecl~inococcris, grnilli7osrrs a110 stato iitlulto ('9 Downloaded by [ ] at 08:21 10 July 2015 I1 $rulq~o nlisto OJIS/FAO c1i csperti tlclle zoo~~osi clell'orgnrlizznziolie i\lo~ldiale delln Sa11it5 lla rivolto 1111 nl)pello ni vnri pnesi perclli. rlistrugga~lo i carnivori selvaggi, co~~ddernti l~ericolosi agli eketti clella cliffitsio~~e clelln ccllinocaccosi. Quantlo si parla di car~livori selvaggi ~~elle Ilostre rcgioni si alll~tle principnlnlente ni cnl~itli e, Lrn c~uesti, pii~ clle ni 111l)i alle volpi, cosi llalllerose e clin'l~se, ecl a pii~ f;~cile colltntto cou il cullsorzio 11111a11o. Perb, se I'allarr~~e la~lciato dail'o;\is/i:iio nppnrc co~llpre~lsil)ile per il ~erritorio dell'rilaska, (lore per cn~~tlizio~li pnrticolori In voll)e si infestn nttrnverso 1111 ciclo cl~e lln collie ospite 1111 l)ic.colo rotlitore (il lllicrotlis occonorr~~rs.nriitris), il co~lsiglio tli estelltlere In tlistrozione (lei car~~ivori selvatici agli altri pnesi pud senll~rare IIOII gitlstifica1)ile per I'Itnlia, (love IIOII s~~ssisto~~o le co~~tlizin~li ljiologiclle valide per I'Alnska. 11 q~~est't~lti~l~o rigr~nrtlo giova 1)craltro sottoli~ieare clle la lllallcnllza tli ricerclle ~i~orfologiclle e I)iologicl~e slil cestocie Iascia arlito ail'ipotcsi clle luesto possn anche essere una specie tliversn dall'echinococcris grcir~lrlosris clel cane. I~IOCCA ha sti~diato il prol)lellla per I'Itnlia ecl ir~ 1111 recente lavoro Ile lla lllesso a pltnto i ter~uiui forluala~~do clue co~~siclcrazio~li fondn~lle~ltnli, derivnte soprattutto tlalln co~~stntuzio~le clle nessllll eclli~lococco sin stato ri~lve~ll~to in rolpi a1)l)attttte irl zone cli alta ende11licit5 ecl~itlococcica: (I) Aiuto volontario dell'istituto.di I'amssitologia rlell'univerjiti di Ronla, e direttore K. del Giardino Zoologico e lluseo di.zoologin del Cnrillllle cli I(6nra. (') Bledico veteril~ario del Servizio Yeteril~ario del Conlrlne di Ito~rln, ncldetto a1 Giardir~o Zoologico. (:L) Ikvoro eeeguito riel Cerrtro rli I'clrtrssilnlnyirr ~lel (:iardil~o Zoologico ifi noma, cliretto dal dr. E. B~tosztsr.

rlistrugga~lo i carnivori selvaggi, co~~ddernti l~ericolosi agli eketti clella cliffitsio~~e clelln ccllinocaccosi.

4 I. Sulla scarsissinia possibilith cl~e i nostri carnivori selvatici (lupi e volpi) possano nlangiarc visceri di gra~~di rilaiilnliferi doniestici prove~lie~lti (la ~nattatoi pu1)l)lici e privati, o (la nlattazioni cloniiciliari di particolari aninlali (snini), Queste circosta~lzc i~iducona a concludere clle i lnpi, ornlai rarissi~ni nei ~iostri distretti, ancl~e se suscettibili alla i~lfestazio~le da E. ggmnrrlosr~s, lion possono costituire un serio pericolo per la cliffi~sione clella'1na1attia; e clle le volpi, per quanto numerose lielle nostre campagne, presenta~lo per I'ecl~inococcosi 1111 particolare interesse epiclemiolo,' UICO. 2. St~lla probabile ir~iclo~leitl clella nostra volpe ad ospitare YE. grannloszts, il qualc, viceversa, sotto il profilo epidemiologico costituire1)be 1111 prol~lcnia di strctta specificith legata a1 cane. Alle considerazioni di BIOCCA aggiungiamo, per esperienza personale, clie le autopsie da noi co~ldotte in rluest'ultimo biennia a1 Giardino Zoologico sn 17 volpi catturate in periocli diversi nell'agro ronlatio l~anno in 1less1111 caso rivelato la presenza cli ecl~ir~ococchi. Partc~ldo da tali Ilremcssc, ci siaino proposti di stucliare sperinle~italtiicnte la spccificiti dcll'ospite clcll'e. grnnrllosr~s a110 stato atlulto ~~sarlclo la volpc conle specie cli ricerca etl il cane catiie specie cli controllo. Souo state i~npicgate cisti di fegato tli pecorc al~hattute riel nostro Giardino Zoologico e provenienti dall'agro romano. Dalle cisti fertili venivano raccolti capst~le proligere e scolici, e nunierati ap1)rossi11iativa11'ellte a1 nlicroscopio binoculare. Con la stessa carica infestante rappreselitata da circa ~nille scolici sospesi in soluzio~~e fisiologica e. provenienti clalle stesse cisti venivano infcstati con so~~cla clue cani e tlue voli~i, sui sessanta giorrli di etb e clirlica~i~c~lte sani. I quattro soggctti so110 stati sacrificati ed csanlinati tra la settinla e l'ottava settimana dall'iufestazio~le ottetic~ldo i segueuti riaultati: Cani: nell'intestino te~lile si ri~ivengoilo l~unlerosissirne for~ne aclulte ili 6 grrtr~rr1osrt.s (alcune centinaia) coil I'nltima proglottide gravida e ricolnia cli nova. Ifolpi: si rinvengono racissin~e fornie arlulte di E. granrcloslrs (in una volpe se ne contarlo in tutto 3, nell'altra 13). Le proglottidi gavide spesso Illallcatlo o llailrio pochissime nova. I risultati sopra riferiti ci auturizzar~o a concludere che la

5 volpe riorr rappresenta url ospite tlefi~litiro idaneo per I'E grclnlilosl~s otterluta (la forrile larvali proverliellti (la pecore tlelle rlostre regiorli. L'atteccl~imento c\i solo poctiissirni inc\ividrri e In rilaacanza cli proglottitli gravitle riccllc cli nova indicano cllinralilc~lte clie In voipe, colne il gatto, in giovane etii pi16 essere speriri~critalrner~te iilfestata, ilia clle pub rappreseritare 1111 scrio pericolo per la tliltusionc delta malattia. Perta~ito 1'E. grclnrdosrts a110 stato aclulto, come gli altri cestocli, ha urra stretta specificitii clell' os~tite. 1,a forrnn larvale i: invece ruancante cli questa specificit;, e cib lla pro1)al~ilnlerite indotto a riterlcre clie a~iclre lo stadio aifulto si comportasse alla stessa HAUP~II R., SCIIII.T.F.II E. L. - I951 - Ilydatid disease (Ecliinococcu3) in Alaska and importance of rodent internlediate Iioete. Sciencr, 19 : S Sdrie des rapports tecl~nique~. N. 40 Groupe r~iixte des zoonozes. b) Ilydatidnee, pug. 13, nrocc.~ E., AIassr Ricerclie prelirninari sulla diffuusione clell' ecliinococcosi in Italin. Atti Soc. 11. Sc. I'et., 5. Broc:c~ E., AI~ssr I1 problema della ecl~inococcosi in Italia : it&- gini e considerazioni. Rio. tli I'nrczssit., 13: 235. I31occ.a 1; Indagini e coniiderazioni sul prnblerna clella eclrinocnccosi in Italia. Gn:z. Itrrerncr:. dfrtl. e Cliir., 56: 1099.

speriri~critalrner~te iilfestata, ilia clle 11011 pub rappreseritare 1111 scrio pericolo per la tliltusionc delta malattia. Perta~ito 1'E.

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