R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato

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Dionisia Tonelli
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1 N /2012REG.PROV.COLL. N /2011 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7497 del 2011, proposto da: Associazione Centro Per i Diritti del Cittadino - Codici Onlus, rappresentata e difesa dall'avv. Massimo Letizia, con domicilio eletto presso Codici/Centro Per I Diritti del Cittadino Onlus in Roma, v.le G. Marconi N. 94; contro Regione Lazio - Direttore Regionale Dip.Progr.Economica e Sociale Raniero Vincenzo De Filippis, Regione Lazio -Dirig.Area-Dipart.Progr.Econ.E Sociale- Dir.Reg.Pol.Sociali Emilio Bongianni, Regione Lazio, rappresentati e difesi dall'rosa Maria Privitera, domiciliata per legge in Roma, via Marcantonio Colonna N. 27; Forum delle Associazioni Antiusura; per la riforma della sentenza breve del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE I TER n /2011, resa tra le parti, concernente DINIEGO ISCRIZIONE AL REGISTRO REGIONALE DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO - RIS. DANNO 1

2 Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio di Regione Lazio - Direttore Regionale Dip.Progr.Economica e Sociale Raniero Vincenzo De Filippis e di Regione Lazio - Dirig.Area-Dipart.Progr.Econ.E Sociale-Dir.Reg.Pol.Sociali Emilio Bongianni e di Regione Lazio; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 29 novembre 2011 il Cons. Antonio Bianchi e uditi per le parti gli avvocati Letizia e e Privitera; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO Con ricorso notificato in data 25/3/11, l Associazione ricorrente adiva il TAR del Lazio per sentir dichiarare la formazione del silenzio significativo formatosi sull istanza presentata in data 6/7/2009 da parte del Centro per i diritti del Cittadino CODICI Nazionale per l iscrizione all Albo del volontariato della Regione Lazio ai sensi della L. R. 28/06/1993 n. 29 e di conseguenza l illegittimità del silenzio serbato sulla mancata pubblicazione nell elenco delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) e la mancata trasmissione all osservatorio nazionale per il volontariato, ai sensi dell art. 6, comma 6, della l.266/1991. In subordine, l Associazione chiedeva altresì l annullamento della determinazione di diniego di iscrizione nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato n. B0095 del , della nota di comunicazione prot. n DB/03/08 del , nonché della nota della Regione Lazio del prot , con risarcimento del danno ingiusto causato dalla mancata iscrizione e nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato della Regione Lazio. 2

3 Si costituiva in giudizio la Regione Lazio eccependo l inammissibilità, nonché l improcedibilità del ricorso e, nel merito,l infondatezza del medesimo. Il TAR del Lazio, Sezione Prima Ter, con sentenza n. 4165/11 respingeva il ricorso. Avverso la predetta sentenza, l Associazione Codici ha interposto l odierno appello chiedendone la riforma. Si è costituita in giudizio la Regione Lazio chiedendo il rigetto del gravame siccome infondato. Alla Camera di Consiglio del 29 novembre 2011, il ricorso è stato trattenuto per la decisione. DIRITTO 1. Il ricorso è infondato. 2. Ed invero, come risulta dalla documentazione in atti: - l Associazione ricorrente in data 16/6/10 richiedeva la notifica del provvedimento di iscrizione nel Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, ai sensi della L. R. 29/93., affermando che si era concretizzata la formazione del silenzio assenso in merito alla istanza di iscrizione presentata in data 6/7/09; l Associazione, a sostegno della presentazione della istanza di iscrizione, allegava una fotocopia di avvenuto ricevimento di n. 1 busta chiusa del Servizio accettazione e spedizione della sede della Regione Lazio di via Garibaldi, 7 Roma, sede diversa da quella in cui doveva essere presentata la domanda di iscrizione, cioè alla Direzione Politiche Sociali e famiglia - Area terzo settore e Servizio civile - Viale del Caravaggio, 99 Roma; - conseguentemente, con nota prot. n dell 8/7/10, l Amministrazione comunicava alla 3

4 ricorrente che non risultava pervenuta all Area Terzo Settore e Servizio Civile alcuna domanda di iscrizione relativa all Associazione Centro per i Diritti dei Cittadini - Codici Nazionale, per cui non si poteva dare seguito alla richiesta di iscrizione, invitando l Associazione a riformulare adeguata istanza di iscrizione; l Associazione ribadiva,in data , il diritto ad un provvedimento espresso per effetto del silenzio assenso rispetto alla precedente domanda, allegando copia della documentazione già asseritamente trasmessa, al fine di consentire lo svolgimento dell istruttoria finalizzata alla verifica dei requisiti di iscrizione; - l Area Terzo Settore e Servizio Civile in risposta, con nota prot. n del 23/9/10, rappresentava l intenzione di considerare la documentazione ricevuta in data come nuova istanza di iscrizione ed evidenziava i motivi sostanziali e formali ostativi all iscrizione; - l Associazione trasmetteva, in risposta ai rilievi effettuati,una integrazione documentale che veniva ritenuta inadeguata; - conseguentemente, con determinazione B0095 del 13/1/11, il Dirigente regionale disponeva il rigetto della istanza di iscrizione della ricorrente. Tanto premesso, del tutto correttamente il primo giudice ha rilevato che nel caso di specie, è documentato che la domanda di iscrizione sia stata presentata alla Direzione regionale Servizi Sociali Area 1, mentre la struttura regionale competente ad istruire la domanda de qua è la Direzione regionale Politiche sociali e famiglia Area Terzo settore e Servizio civile e che pertanto il termine per la formazione del silenzio assenso (previsto dal c. 7 dell art.3 citato) non poteva che decorrere dalla data in cui la domanda in questione fosse pervenuta (anche ad opera dell Ufficio regionale cui era stata inizialmente presentata), presso la competente struttura: data che, nel caso di specie, è coincisa con quella del 4

5 ed a partire dalla quale ha avuto inizio l attività istruttoria regionale, concludendo conseguentemente che la domanda di accertamento in epigrafe è manifestamente infondata; epilogo questo cui accede, quale logico corollario, l infondatezza della domanda risarcitoria parimenti azionata. A ciò aggiungasi che il D.lgs. 104/2010, ai commi 1 e 2 dell art.31 (concernente l azione avverso il silenzio ), stabilisce che: Decorsi i termini per la conclusione del procedimento amministrativo, chi vi ha interesse può chiedere l accertamento dell obbligo dell amministrazione di provvedere. L azione può essere proposta fintanto che perdura l inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento. E fatta salva la riproponibilità dell istanza di avvio del procedimento ove ne ricorrano i presupposti. Pertanto,considerato che secondo la ricostruzione di parte ricorrente l inerzia dell Amministrazione, circa la richiesta avanzata in data 6 luglio 2009, perdurerebbe dalla data del 7 settembre 2009, ne consegue che il ricorso di primo grado, notificato solo in data 25 marzo 2011 (quindi ben oltre un anno dal settembre 2009 ) si appalesa altresì tardivo. Inoltre, sempre come correttamente rilevato dal primo giudice, la ricorrente non ha tempestivamente impugnato le citate note regionali dell e del (rispettivamente ad essa pervenute l ed il ), per cui anche sotto questo specifico profilo il ricorso di primo grado risulta tardivo. Infine, l impugnativa del provvedimento di diniego dell iscrizione al Registro regionale si appalesa infondata, come esattamente precisato nella sentenza gravata, atteso l enorme divario tra il numero dei soci e quello dei volontari effettivamente operativi: divario che rimane insuperato dai contenuti degli accordi del , esibiti dalla sola resistente e risultanti privi della formalità di cui all art. 3 c. 3 della l. 2. n. 29 del

6 3. Per le ragioni esposte il ricorso è infondato e, come tale, da respingere. Sussistono giusti motivi, per disporre l integrale compensazione tra le parti delle spese in giudizio. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, definitivamente pronunciando sul ricorso in appello, di cui in epigrafe, lo respinge. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 29 novembre 2011 con l'intervento dei magistrati: Marzio Branca, Presidente Roberto Chieppa, Consigliere Eugenio Mele, Consigliere Antonio Amicuzzi, Consigliere Antonio Bianchi, Consigliere, Estensore L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 14/03/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.) 6

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