ANIMA SGR SPA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. Claudio Bombonato (indipendente) e Direttore Generale:

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2 ANIMA SGR SPA Capitale Sociale: Euro ,00 interamente sottoscritto e versato. La SGR è soggetta all attività di direzione e coordinamento dell azionista unico Anima Holding S.p.A. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Claudio Bombonato (indipendente) Amministratore Delegato e Direttore Generale: Marco Carreri Consiglieri: Mara Caverni (indipendente) Alessandro Melzi D Eril Bernardo Mingrone Livio Raimondi (indipendente) Gianfranco Venuti COLLEGIO SINDACALE Presidente: Antonio Taverna Sindaci effettivi: Marco Barassi Tiziana Di Vincenzo Sindaci Supplenti: Bernardo Rocchi Carlotta Veneziani SOCIETÀ DI REVISIONE Reconta Ernst & Young S.p.A. BANCA DEPOSITARIA BNP Paribas Securities Services SA Succursale di Milano 2

3 INDICE Anima Progetto Europa 2021 Cedola... pag. 15 3

4 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR SUL RENDICONTO DI GESTIONE AL 31 DICEMBRE 2014 Scenario Macroeconomico Le previsioni sulle dinamiche macroeconomiche sono indirizzate verso una modesta ripresa dell economia a livello globale, seppure in un contesto di incertezza e di scarso ottimismo. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita nel Permangono evidenti rischi sullo scenario internazionale connessi al perdurare delle tensioni geo-politiche. Negli Stati Uniti la crescita prosegue a un ritmo moderato, consumi e investimenti sono in risalita e il mercato del lavoro in progressivo e costante miglioramento. Nel prosieguo della normalizzazione della politica monetaria sono stati confermati tassi invariati e la fine del programma di acquisto titoli. Il FOMC (Federal open market committee) conferma l attesa di un tempo considerevole prima di procedere a un inversione della guidance di politica monetaria, ponendo incertezza sulle tempistiche prevedibili per un futuro rialzo dei tassi, con una possibile svolta collocata a metà Le recenti stime sul Pil hanno superato le attese, anche in virtù di un consistente contributo da consumi, investimenti non residenziali e macchinari, mentre è apparso meno consistente rispetto al passato l apporto del canale estero. Ordinativi, produttività, indagini di consenso, unitamente alle condizioni generali del mercato del lavoro e del credito forniscono indicazioni di un economia tonica e in fase di espansione progressiva. Nell Eurozona la crescita appare lenta, mediamente inferiore nei tempi e nell entità all andamento auspicato. La dinamica tendenziale del Pil, ben lungi da un accelerazione, segna il passo condizionata in particolare da un insoddisfacente domanda interna. I dati più recenti hanno evidenziato segnali di debolezza provenienti anche dai paesi core. Le stime sull inflazione indicano un andamento in flessione. In presenza di rischi di ribasso dei prezzi al consumo, assume un ruolo significativo il calo della componente energia, dove si assiste ad una discesa dei prezzi di combustibili per autotrazione e riscaldamento. Rimane tuttavia da valutare tempo per tempo la dinamica della componente inflativa core. Le stime di consenso PMI (sia manifatturiero, sia composito) di novembre hanno subito revisioni in lieve flessione; anche il tasso di disoccupazione di novembre, stabile a 11,5%, risulta in linea con le attese, e, al momento, nel breve periodo, non sono ipotizzabili cali significativi. Nell analisi del protrarsi della crisi, le richieste di restrizione fiscale connesse al rispetto dei patti di stabilità e crescita potrebbero comportare un eccessiva austerità in tema di deficit e debiti pubblici, ritenuta foriera di ricadute fortemente recessive. Il Consiglio direttivo della Bce, nel prendere atto di dati macroeconomici deboli ha affermato l intenzione di ricorrere a ulteriori misure non convenzionali in caso di sorprese negative su crescita e inflazione. Il tema del possibile acquisto di emissioni governative risulta alquanto dibattuto all interno del board della Bce: al momento è stata decisa un espansione significativa degli attivi di bilancio. Qualora le misure già adottate non dovessero sortire gli effetti attesi sulla dinamica del credito e dell economia, la Bce potrebbe intervenire con gli ulteriori stimoli preannunciati portando le attese in direzione di un prossimo Quantitative Easing via via sempre più elevate. Nel frattempo le stime di crescita e inflazione sono state riviste verso il basso in linea con le più recenti stime di consenso, soprattutto a causa di una domanda interna più debole del previsto. Anche la dinamica prospettica del Pil è stata sensibilmente rivista al ribasso. Tuttavia, si prospetta una crescita più tonica dell Eurozona nel 2016, quando il superamento degli effetti della crisi, l attuazione delle riforme strutturali attese in alcuni paesi, condizioni finanziarie più favorevoli, unitamente ad una ripresa della domanda interna, dovrebbero sostenere l andamento dell economia. Nel corso del 2015 potrebbero emergere alcuni temporanei elementi di disturbo in concomitanza con le tornate elettorali in Gran Bretagna, Spagna e Grecia. In ambito domestico la ripresa non decolla, e la contrazione appare estesa a tutti i settori di attività. Tuttavia, un possibile accorciamento dei tempi della politica per la realizzazione delle riforme annunciate ha favorito una risalita dell indicatore Istat della fiducia delle imprese, soprattutto in virtù di un possibile alleggerimento della pressione fiscale e della riforma del mercato del lavoro. La disoccupazione ha toccato nuovi massimi a novembre 2014, collocandosi a quota 13,4%. Particolarmente preoccupante il dato della disoccupazione giovanile superiore al 40% della forza lavoro. In Giappone la Banca del Giappone ha previsto un incremento degli stimoli indirizzati a sostenere le aspettative di inflazione, affermando la disponibilità ad ulteriori azioni, qualora risultasse necessario. Tale azione costituisce un viatico alla sostenibilità della ripresa nipponica, favorita da tassi stabilmente bassi, dal cambio significativamente competitivo, da costi energetici in calo, da un mercato azionario tendenzialmente in ascesa e dal rinvio dell aumento delle imposte sui consumi. La disoccupazione, in progressivo calo, si attesta sui minimi dal 1997 mentre la stima del Pil del terzo quadrimestre 2014 è stata rivista al ribasso. L Europa dell Est permane un fronte critico per effetto del perdurare delle tensioni che stanno caratterizzando l evoluzione della crisi politica in Ucraina e le relazioni con la Russia. 4

5 Mercati Finanziari Nella prima metà del 2014 le principali classi di attività finanziarie sui mercati sviluppati hanno prodotto risultati generalmente positivi, fatta eccezione per il comparto azionario nipponico. In questo periodo lo scenario macroeconomico è stato caratterizzato da attese positive per la crescita globale, da un inflazione contenuta e da una significativa disponibilità di liquidità nel sistema. Non sono mancate delle fasi di significativa volatilità, in particolare nel corso del primo trimestre 2014, coincidenti con pubblicazioni di dati macroeconomici di valenza eterogenea, i quali hanno generato qualche temporaneo dubbio sulla tenuta della ripresa negli Stati Uniti o sulla sostenibilità della crescita nei mercati emergenti (Cina, in particolare). Il rafforzamento del Dollaro USA sull Euro ha riflettuto le attese della progressiva riduzione degli acquisti di titoli da parte della Fed. Il progressivo acuirsi della crisi politica in Ucraina ha determinato effetti e ripercussioni che hanno interessato sia i mercati azionari sia quelli obbligazionari, innescando una fase di forte volatilità con l alternarsi di correzioni e recuperi di entità significativa. I mercati obbligazionari periferici hanno beneficiato di una progressiva e costante riduzione dei premi per il rischio riducendo gli spread ai minimi storici, favoriti dalle considerazioni di possibili mosse espansive da parte della Bce. Nel corso del secondo trimestre 2014, in mancanza di significativi shock esogeni, il trend crescente si è rivelato meno discontinuo. Il sostegno più evidente agli investimenti azionari è stato determinato dalle scelte monetarie delle principali Banche Centrali, in particolare le manovre espansive intraprese dalla BoJ e dalla Bce, senza tuttavia escludere la Fed, che pur avviandosi a terminare gli acquisti di titoli governativi, sono rimaste improntate a una politica accomodante. Va sottolineato come il rialzo dei mercati azionari si sia verificato in un contesto negativo di revisione delle stime degli utili aziendali, ove hanno gravato sfavorevoli movimenti delle valute internazionali ed il rallentamento di alcune economie dei paesi emergenti. Da segnalare in Europa la significativa performance dei settori farmaceutico, energetico e dei consumi durevoli, caratterizzati da elevati dividendi, in un contesto in cui i tassi d interesse sul comparto obbligazionario si sono rivelati piuttosto contenuti ed in tendenza flettente. Anche il mercato azionario italiano ha vissuto una prima parte dell anno particolarmente positivo. Gli investitori hanno visto un forte sostegno popolare all azione riformatrice del governo in carica. Hanno inoltre prevalso, nel semestre, le aspettative di una graduale ripresa economica unitamente ad una politica monetaria che, per scongiurare rischi deflazionistici, si è mantenuta molto accomodante. Significativa è stata la discesa dei rendimenti (e dello spread) sui titoli di Stato dell Europa mediterranea e dell Italia con conseguenti benefici sia sulla spesa per interessi sia per l attrattività dell investimento azionario. Nel primo semestre 2014 l indice S&P500 del mercato azionario statunitense ha registrato nuovi massimi. Nei primi mesi del 2014 l area azionaria Asia/Pacifico ha vissuto le aspettative di un rallentamento economico successivo all aumento della tassa sui consumi e la delusione delle aspettative di ulteriori misure di politica monetaria in Giappone. A comporre un quadro eterogeneo hanno concorso i crescenti timori di un rallentamento del comparto immobiliare e l instabilità finanziaria in Cina, le crescenti attese per una svolta elettorale favorevole al mercato in India ed Indonesia. Dopo una prima fase negativa soprattutto in Giappone e Cina, il successivo prevalere di politiche monetarie accomodanti ha consentito il recupero dei maggiori listini. I mercati emergenti hanno vissuto nei primi mesi del 2014 una fase d incertezza, per le condizioni di scarsa liquidità globale potenzialmente inferte dal tapering USA, per gli equilibri valutari incerti, per il rallentamento causato dall aumento di alcuni tassi d interesse domestici, per timori d instabilità finanziaria in Cina e per le conseguenze della crisi in Ucraina. Successivamente, il mantenimento di una politica monetaria accomodante in USA, le crescenti prospettive di azioni di sostegno da parte della Bce ed il dissiparsi di alcune incertezze hanno riattratto flussi di investimento verso le obbligazioni emergenti, spinto l apprezzamento delle valute più indebolite e consentito il recupero dei maggiori mercati azionari. Sul fronte obbligazionario l avvio del 2014 ha generato volumi considerevoli in acquisto e i mercati obbligazionari hanno prodotto risultati positivi, pur condizionati da rendimenti in valore assoluto piuttosto bassi. Il 2014 è stato caratterizzato di un progressivo trend discendente dei tassi. Oltre all abbondante liquidità, le crescenti aspettative in merito ad interventi della Bce, in risposta al pericoloso perdurare di evidenze deflazionistiche all interno dell area Euro, hanno spinto ulteriormente al ribasso i tassi d interesse nei primi mesi dell anno. La stessa Banca Centrale, che già aveva ridotto il tasso ufficiale allo 0,25% nel Novembre 2013, si è fortemente dichiarata disponibile ad attuare interventi di tipo non convenzionale con l obiettivo di evitare la bassa inflazione. I rendimenti in Europa hanno proseguito per quasi tutto il semestre il loro trend al ribasso, incontrando una brusca fase di correzione e volatilità solo a metà maggio. Tuttavia, sono poi ripresi i positivi andamenti dei titoli di Stato italiani sostenuti dalle rinnovate ipotesi di stimoli quantitativi derivanti dalle aperture annunciate dal Governatore Draghi. Da metà maggio 2014 sui mercati obbligazionari è prevalsa la ricerca di sicurezza: i deludenti dati sul Pil in Area Euro (in particolare per quello italiano), a evidenza di una crescita incerta e modesta, hanno indotto un allargamento degli spread per effetto di un brusco aumento dei rendimenti sui titoli di Stato periferici e una sostanziale stabilità dei rendimenti core. A conclusione del semestre, nel mese di giugno 2014 la Bce ha annunciato un ampio pacchetto di misure di stimolo: tra di esse, un nuovo taglio del tasso ufficiale allo 0,15%, tassi di deposito negativi (-0,10%) per contrastare l apprezzamento dell Euro, e la possibilità per le banche di prendere a prestito ingenti somme di liquidità vincolate a un incremento da parte delle stesse dell attività di finanziamento al settore privato (TLTRO). Questo ha contribuito a rafforzare l impegno e la credibilità della Bce nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Il rendimento dei BTP ha seguito un trend discendente con un forte calo della volatilità; altrettanto è valso per gli altri mercati obbligazionari governativi europei. La forte reazione dei mercati, a valere soprattutto sull area Euro periferica e sul comparto finanziario, ha prodotto un sensibile ulteriore calo dei premi per il rischio per le emissioni domestiche. Tale situazione si è riverberata anche sulle positive chiusure dei mercati 5

6 azionari europei, in generale, e di quello statunitense, mentre, per i titoli di Stato, è emerso un andamento ampiamente divergente tra UST e bond governativi europei, con incremento dei rendimenti per i primi e sensibili cali per i secondi. Il secondo semestre si è aperto all insegna della volatilità. A fine giugno 2014, la pubblicazione di alcuni dati inferiori alle attese e le tensioni geo-politiche in essere avevano indotto una serie di correzioni sui comparti azionari e favorito un ulteriore riduzione dei rendimenti obbligazionari. Il mese di luglio si è tuttavia chiuso con ampie prese di beneficio: le indicazioni deludenti provenienti dalle trimestrali societarie, il default tecnico dell Argentina e l acuirsi delle preoccupazioni sul fronte geo-politico hanno condizionato i mercati azionari europei. Il nuovo inatteso rallentamento dell inflazione ha confermato uno scenario di ripresa incerta ed estremamente debole. I segnali di estensione della fase recessiva in Italia, unitamente al rallentamento tedesco, e a una situazione internazionale poco incline all assunzione di rischio a inizio agosto hanno sospinto bruscamente i differenziali di rendimento fra BTP e Bund sino in area 180 punti base sulla scadenza decennale, in un clima di fiducia deteriorato e in concomitanza con una sensibile ulteriore discesa dei corsi azionari. La divergenza espressa dalla sequenza di dati positivi sulla congiuntura statunitense e il solido miglioramento dell occupazione oltre oceano, a fronte di una perdurante debolezza dei dati europei, ha contribuito a deprimere progressivamente il cambio EUR/USD. In data 4 settembre 2014 la Bce ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi ufficiali portando il livello del REFI (tasso per le operazioni di rifinanziamento) e quello sui depositi rispettivamente a 0,05% e -0,20%. La mossa ha sorpreso i mercati, sostenendo soprattutto i listini europei e favorendo un ulteriore deprezzamento dell Euro contro dollaro Usa. Nel mese di ottobre si è innescata una forte flessione del comparto azionario europeo e una risalita dei rendimenti e dei premi per il rischio sui titoli di Stato periferici. In prossimità di metà ottobre, i timori per possibili effetti d interferenza della debolezza europea sulla crescita statunitense hanno gravato sugli indici azionari d oltre oceano, e, di riflesso, hanno contribuito a indebolire ulteriormente i mercati del vecchio continente, inducendo un elevata volatilità e forti flessioni. Tuttavia con la fine di ottobre si è assistito a un parziale riassorbimento delle pregresse tensioni, anche in virtù dei positivi dati economici pubblicati negli USA, con chiusure di segno positivo generalizzate a livello mondiale sugli indici. L evidenza di positivi dati macroeconomici statunitensi e la svolta della politica monetaria della Fed, con la cessazione degli acquisti di titoli, hanno favorito il rafforzamento del cambio effettivo del dollaro statunitense sia nei confronti dell Euro sia dello Yen. In prossimità di metà novembre 2014, gli indici azionari hanno espresso nuovamente volatilità, e la delusione generata dal dato preliminare sul Pil nipponico, molto al di sotto delle attese, ha depresso bruscamente l indice Nikkei 225. In seguito le dichiarazioni di Draghi al parlamento europeo (tra le misure non convenzionali potenzialmente adottabili dalla Bce è stata inclusa la possibilità di acquistare titoli di Stato) hanno sospinto gli indici azionari del Vecchio Continente. Il differenziale BTP/Bund si è ristretto proseguendo la fase di diminuzione avviata da metà ottobre. Anche l indice azionario statunitense S&P500 ha proseguito l ascesa verso nuovi massimi. L inizio di dicembre è stato caratterizzato da forti tensioni sui mercati finanziari, indotte dalla situazione politica greca e dai timori di una stretta creditizia in Cina, dove l economia ha palesato segnali di rallentamento. Gli indici azionari hanno sofferto marcate correzioni ed anche il differenziale BTP/Bund ha scontato la risalita dell avversione per il rischio con un rimbalzo sopra quota 135 punti base. Le quotazioni petrolifere hanno proseguito la fase di forte flessione già iniziata alla fine della prima metà del Complessivamente nel 2014 i principali mercati azionari sviluppati hanno fatto segnare risultati generalmente positivi. Le migliori performance sono state messe a segno dagli indici azionari statunitensi. Il secondo semestre 2014 ha evidenziato alcune sofferenze nell ambito dei comparti ciclici europei per effetto del trend deflazionistico. Una consistente discriminante per gli esiti registrati sia a livello geografico sia a livello settoriale ha insistito sul crollo dei prezzi delle materie prime e in particolare del petrolio, con sofferenze per i principali paesi produttori ed esportatori (quali ad esempio Russia e Brasile) e benefici per i paesi maggiori utilizzatori (quali ad esempio Cina e India). Sui mercati obbligazionari governativi in area Euro lungo il corso del 2014 si è assistito a una progressiva riduzione dei rendimenti. Anche il differenziale tra BTP e Bund ha segnato valori in diminuzione rispetto ai valori massimi registrati in gennaio (oltre 200 punti base), concludendo l anno sulla soglia di 132 punti base. Il comparto corporate bond ha evidenziato una costante flessione del premio per il rischio nel corso del primo semestre 2014; il secondo semestre ha palesato un incremento della volatilità e un andamento meno composto in cui sono emersi significativi rimbalzi dell avversione al rischio nei mesi di agosto, ottobre e dicembre. Nell ambito delle principali divise, nel corso del 2014, è emerso un andamento generalmente decrescente dell Euro sia nei confronti del Dollaro statunitense sia nei confronti della Sterlina britannica, mentre sul fine anno è apparsa sostanzialmente invariata la relazione tra Euro e Yen. 6

7 Prospettive per il 2015 I mercati finanziari potrebbero continuare a essere caratterizzati da una significativa volatilità connessa a fattori d incertezza e di disturbo, sia per effetto dei rischi percepiti sulle dinamiche geo-politiche atti a indurre repentine virate della predisposizione al rischio, sia per le aspettative in merito alle eventuali future azioni delle Banche Centrali, sia, soprattutto, per le attese e le eventuali sorprese di tempo in tempo emergenti sulla dinamica della crescita delle principali economie sviluppate. Sulla base delle valutazioni di fine 2014, collegate all evoluzione della situazione economica globale, sia in relazione alle dinamiche macroeconomiche, sia ai livelli prospettici attesi sui tassi a breve statunitensi, la view tattica è in generale, tendenzialmente neutrale per i titoli azionari. Nell ambito del contesto asiatico, in Giappone le evidenze premianti del corporate Quantitative Easing suggeriscono di adottare un approccio tattico attivo. Sussiste una divergenza in termini economici, d inflazione, e, di conseguenza, tra le politiche monetarie delle principali banche centrali sulle due sponde dell Atlantico (tendenzialmente restrittiva negli Usa, espansiva, ma con esiti da valutare, e con possibili ulteriori iniziative da parte della Bce per l Area Euro) che guiderà molte scelte d investimento future. Una politica monetaria più neutrale da parte della Fed induce la necessità di adottare una maggiore cautela sul mercato azionario statunitense, una view moderatamente positiva per i mercati azionari europei attende l attivazione di alcuni catalyst rilevanti; tra tutti le iniziative di Quantitative Easing di possibile attuazione nel corso primo semestre Anche la presenza di tassi di deposito negativi dovrebbe costituire un fattore di supporto per l equity europeo. La dinamica della base monetaria, che solitamente anticipa un miglioramento della situazione macro-economica appare coerente con l ipotesi di una ripresa economica nei prossimi trimestri. Si ritiene che l apporto della politica monetaria, un più efficace compromesso, a livello europeo, nel contemperare il perseguimento di crescita e rigore, e il deprezzamento dell Euro, possano innescare una ripresa nei prossimi trimestri. Per attuare un adeguato sostegno della crescita non basta l adozione di stimoli monetari: a essi va affiancata la flessibilità fiscale e il sostegno alla domanda interna, con posizioni quindi più morbide, rispetto al passato, sulla flessibilità all interno del Patto di stabilità. Si ritiene che tale situazione di contesto, unitamente all inflazione estremamente bassa e in ulteriore discesa, consenta e giustifichi margini di intervento piuttosto ampi da parte delle autorità monetarie. Avendo riguardo alla situazione italiana, malgrado lo scenario attuale moderatamente recessivo, è auspicabile che il 2015 possa costituire un punto di svolta e di ripresa per il Pil. La dinamica dei prezzi conferma uno scenario non inflazionistico. Coerentemente con quanto vale per l Eurozona, si ritiene che il mix di politica monetaria, una maggiore flessibilità fiscale, il calo del prezzo del petrolio e il deprezzamento dell Euro possano dare sostegno al mercato nei prossimi mesi. L auspicabile prosecuzione del deprezzamento della divisa comune suggerisce l incremento selettivo di peso su alcune società più esposte a contesti globali e all export. Avendo riguardo al mercato azionario statunitense, il livello delle valutazioni raggiunte appare elevato e induce ad adottare un approccio prudenziale e particolarmente selettivo. In un ottica volta al 2015, il settore tecnologico si conferma interessante sotto il profilo del valore dell attivo dei bilanci aziendali. Sui settori più difensivi le stime di espansione dei margini permangono relativamente conservative. Occorre sottolineare come il mercato statunitense abbia beneficiato di fattori favorevoli (crescita economica, politica monetaria e fiscale accomodante, dollaro debole) prospetticamente atti a scemare: alla conferma della crescita non si sommano i restanti predetti fattori dal momento che la politica monetaria assumerà una connotazione tendenzialmente restrittiva e il rafforzamento del dollaro è già ampiamente in atto. Possibili condizionamenti con implicazioni negative potrebbero derivare da eventuali azioni adottate da parte della Fed, cioè dalla probabilità che nel futuro possa subentrare con forza la tematica dei tassi d interesse come ulteriore fattore di disturbo. In Giappone il mercato dovrebbe confermare una moderata ripresa: la crescita degli utili aziendali appare significativamente migliore rispetto a quella di Europa, USA e mercati emergenti, con il contributo significativo del deprezzamento della valuta e del controllo dei costi. Nell ambito dei mercati emergenti, i riflettori sono puntati sull attuale collocazione dei prezzi petroliferi e delle altre principali commodity. Sul comparto obbligazionario la debolezza che ha intaccato anche la Germania e l inflazione in discesa depongono a favore di un mercato le cui attese sono rivolte a un attivo interventismo della Bce, con il passaggio dal controllo dei tassi all effettivo governo quantitativo di bilancio. Sui mercati obbligazionari governativi, in relazione al contesto attuale, nel breve periodo, viene espressa una view prudenzialmente neutrale sia globalmente sull asset class obbligazionaria sia sulla duration in generale, tenuto conto del perdurante livello di bassi tassi d interesse, che si riflettono sui rendimenti obbligazionari. La collocazione dei tassi rende maggiormente appetibili allocazioni tattiche su emissioni dell area periferica dell Euro. Nel corso del 2015 potranno emergere sensibili impulsi di volatilità sia sulle obbligazioni sia sui cambi. La valutazione della durata della debolezza europea si accompagna a quella relativa alla dinamica inflativa, e in particolare verte sull individuazione di un possibile rallentamento dello scenario di disinflazione. Il futuro dibattito verterà sul livello del tasso neutrale di equilibrio per l economia statunitense e sulla lettura delle mosse della Bce, soprattutto nel caso in cui dovessero emergere azioni sorprendenti, atte a superare le attese dei mercati. Le condizioni di liquidità restano ampiamente di supporto alle emissioni obbligazionarie societarie e, al contempo, gli stimoli promossi dalla Bce fanno sì che, nel medio termine, possano emergere ancora spunti interessanti per il settore corporate bond, anche per le nuove emissioni, tenendo comunque nella dovuta considerazione il livello già molto compresso dei rendimenti. Sui mercati obbligazionari emergenti sussiste l opportunità di adottare adeguate cautele in termini di country allocation, laddove i fattori di rischio potrebbero provenire da un peggioramento delle aspettative di crescita economica. Il contesto generale risulta tuttavia estremamente eterogeneo, poiché, oltre a sottostare all alea delle dinamiche dei prezzi delle materie prime, si articola tra situazioni virtuose (Messico, India) favorite dalle 7

8 riforme attuate e degli esiti elettorali, e situazioni più problematiche (quale, ad esempio, quella russa, a causa delle tensioni geo-politiche in atto e delle possibili conseguenze economiche degli embarghi incrociati). La relazione EUR/USD appare direzionata verso un progressivo rafforzamento del Dollaro USA: la Fed nell assumere un atteggiamento sempre più orientato alla valutazione dei progressi del mercato del lavoro avvalora con maggiore forza un futuro rialzo dei tassi d interesse statunitensi. A questo si aggiunga che la BCE ha programmato una serie d interventi sui mercati obbligazionari tesi ad aumentare la liquidità e che potrebbero incidere ulteriormente sulla debolezza dell euro. 8

9 NOTA ALLA RENDICONTAZIONE RELATIVAMENTE A: AZIONI A TUTELA DEI DIRITTI DEI SOTTOSCRITTORI 1) Informazioni relative alle assemblee cui Anima SGR ha partecipato nel corso dell'esercizio Nel corso dell'anno 2014, Anima SGR ha esercitato espressioni di voto in occasione della partecipazione, per conto dei propri Fondi gestiti, ad alcune Assemblee di Società quotate, emittenti di titoli azionari presenti nel portafoglio dei Fondi stessi. Tale partecipazione è avvenuta sia in via diretta sia in via indiretta, ovvero mediante l'assegnazione di apposita delega finalizzata all'esercizio del diritto di voto al rappresentante di Studio Legale all uopo individuato allo scopo di espletare tale attività, in occasione delle assemblee dei Soci (AGM: Annual General Meeting EGM: Extraordinary General Meeting Risp.:assemblea speciale degli azionisti di risparmio) delle seguenti Società: - Ansaldo STS SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 15 aprile Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni Ansaldo STS SpA, pari a 0,066% del capitale circolante della Società. - Telecom Italia SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 16 aprile Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessivi di azioni Telecom Italia SpA, pari a 0,149% del capitale circolante della Società. - Assicurazioni Generali SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata nei giorni aprile Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Collegio Sindacale. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni Assicurazioni Generali SpA, pari a 0,032% del capitale circolante della Società. - Mediolanum SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 29 aprile Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni Mediolanum SpA, pari a 0,054% del capitale circolante della Società. - Mediaset SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 29 aprile Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Collegio Sindacale. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessivi di azioni Mediaset SpA, pari a 0,169% del capitale circolante della Società. - Saipem SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 6 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni Saipem SpA, pari a 0,054% del capitale circolante della Società. - GTECH SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata nei giorni 8-9 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni GTECH SpA, pari a 0,0431% del capitale circolante della Società. - ENI SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata l 8 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di 9

10 Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessivi di azioni ENI SpA, pari a 0,055% del capitale circolante della Società. - FINMECCANICA SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata nei giorni maggio 2014 Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni FINMECCANICA SpA, pari a 0,1557% del capitale circolante della Società. - ENEL SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata il 22 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni ENEL SpA, pari a 0,058% del capitale circolante della Società. - Autogrill SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 28 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni AUTOGRILL SpA, pari a 0,118% del capitale circolante della Società. - TERNA SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata il 27 maggio Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive di azioni TERNA SpA, pari a 0,050% del capitale circolante della Società. - PIRELLI & C SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 12 giugno Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della Lista dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relativa alla nomina del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni PIRELLI & C SpA, pari a 0,095% del capitale circolante della Società. - A2A SpA. L assemblea degli azionisti (AGM/EGM) fu convocata nei giorni giugno Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni A2A SpA, pari a 0,140% del capitale circolante della Società. - Mediobanca SpA. L assemblea degli azionisti (AGM) fu convocata il 28 ottobre Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno delle Liste dei candidati di minoranza, individuati dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni, relative alla nomina del Collegio Sindacale e del Consiglio di Amministrazione. L adesione al voto di lista insistette su un impegno di complessive azioni Mediobanca SpA, pari a 0,267% del capitale circolante della Società. - Intesa Sanpaolo SpA [Risp]. L assemblea speciale degli azionisti di risparmio fu convocata il 15 dicembre Nell occasione, in base all ordine del giorno, fu prevista la presentazione ed il sostegno della nomina del Rappresentante comune degli azionisti di risparmio per gli anni 2015/2017, individuato dal Comitato Gestori e di Corporate Governance espressione delle Società di gestione detentrici di azioni ed associate ad Assogestioni. L adesione al voto insistette su un impegno di complessivi di azioni Intesa Sanpaolo Risparmio, pari a 0,429% del capitale di azioni di risparmio della Società. (AGM: Annual General Meeting EGM: Extraordinary General Meeting) 10

11 Non si evidenziano situazioni di particolare rilevanza avendo riguardo al comportamento tenuto in assemblea in funzione dell'esercizio di voto, secondo quanto più sopra illustrato. L esercizio di voto in sede assembleare è generalmente avvenuto coerentemente con le riflessioni maturate collegialmente in seno al Comitato Gestori ed al Comitato per la Corporate Governance di Assogestioni Associazione del Risparmio Gestito quale espressione delle Società di gestione detentrici di azioni. Infine, si rende noto che non è stato attuato alcun esercizio del diritto voto relativamente ad azioni emesse dalle Società direttamente o indirettamente controllanti Anima SGR SpA e detenute nei portafogli degli OICR gestiti. 2) Informazioni relative alle iniziative di class action cui Anima SGR ha inteso aderire nel corso dell'esercizio Nel corso dell'anno 2014, Anima SGR ha valutato positivamente l opportunità di aderire, per conto dei propri Fondi gestiti, ad iniziative di class action promosse a cura del consulente legale statunitense Kessler Topaz Meltzer & Check LLP relativamente ai titoli azionari presenti nei portafoglio dei fondi per le seguenti Società nei periodi sotto riportati: - Società emittente HOSPIRA INC. (HSP UN), isin code US , class period gennaio 2010 gennaio 2012; - Società emittente WEATHERFORD INTL. LTD (WFT UN), isin code CH , class period marzo 2007 maggio 2011; - Società emittente Focus Media Holding Ltd.(FMCN US), isin code US34415V1098, class period ottobre 2007 febbraio 2012; - Società emittente The Orchard Enterprises Inc.(ORCD US), isin code US68562L1008, class period febbraio 2010 luglio 2010; - Società emittente American Apparel, Inc. (APP US), isin code US , class period ottobre 2007 novembre 2010; - Società emittente Hewlett-Packard Co. (HPQ US), isin code US , class period ottobre 2010 novembre 2011; Si rende inoltre noto che nel corso dell anno 2014, relativamente all'esito delle class action intraprese da Anima SGR, per conto dei propri Fondi gestiti, nei confronti delle diverse Società più sotto evidenziate, in seguito alle positive conclusioni delle iniziative promosse ed alle relative sentenze pronunciate dalle competenti autorità giudiziarie statunitensi, sono stati liquidati, a favore degli OICR gestiti, importi diversi per un ammontare complessivo pari a USD ,85, secondo quanto illustrato a seguire in dettaglio: - class action vs Società Apple Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 177,23; - class action vs Società Motorola Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD ,00; - class action vs Società Wyeth Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 5.981,23; - class action vs Società St. Paul Travelers Companies Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 235,24; - class action vs Società Wachovia Corp.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 857,24; - class action vs Società El Paso Corp.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 125,71; - class action vs Società Qwest Communications Intl. Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 876,78; - class action vs Società STEC Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD ,72; - class action vs Società Broadcom Corp.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 6.982,19; - class action vs Società Cardinal Health Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 14,74; - class action vs Società CIT Group Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 4.013,01; 11

12 - class action vs Società Dell Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 2.715,64; - class action vs Società General Electric Co.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD 886,60; - class action vs Società American International Group Inc.: è stato riconosciuto a beneficio dei prodotti gestiti da Anima SGR un importo complessivo pari a USD ,52. Tali importi sono stati devoluti nel patrimonio dei Fondi interessati, a titolo di risarcimento, per i danni subiti in conseguenza di iniziative ed azioni ritenute lesive, ovvero di comportamenti giudicati non corretti, tenuti da parte dal management delle Società sopra menzionate. 12

13 Forma e contenuto del Rendiconto di gestione Il Rendiconto di gestione (di seguito anche Rendiconto ), è stato redatto in conformità al provvedimento della Banca d Italia dell 8 maggio 2012 e successive modifiche, ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale, dalla Nota Integrativa, accompagnato dalla relazione degli Amministratori. I dettagli della Nota integrativa sono esposti esclusivamente per le voci di Rendiconto valorizzate. Regime Fiscale A decorrere dal 1 luglio 2011 i proventi derivanti dalla partecipazione a fondi comuni di investimento mobiliare di diritto italiano sono soggetti a ritenuta alla fonte al momento della percezione del provento da parte dei sottoscrittori. La ritenuta, pari al 20% fino al 30 giugno 2014, è stata elevata al 26% a decorrere dal 01 luglio 2014 in applicazione del Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89. La ritenuta del 26% trova applicazione sui proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo e su quelli compresi nella differenza tra il valore di rimborso, di liquidazione o di cessione delle quote e il costo medio ponderato di sottoscrizione o acquisto delle quote medesime al netto del 51,92% dei proventi riferibili alle obbligazioni e agli altri titoli pubblici italiani ed equiparati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni e alle obbligazioni emesse da enti territoriali dei suddetti Stati. I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani e esteri sono determinati in proporzione alla percentuale media dell'attivo investita direttamente, o indirettamente per il tramite di altri organismi di investimento (italiani ed esteri comunitari armonizzati e non armonizzati soggetti a vigilanza istituiti in Stati UE e SEE inclusi nella white list), nei titoli medesimi. La SGR fornirà le indicazioni utili circa la percentuale media applicabile in ciascun semestre solare. Relativamente alle quote detenute al 30 giugno 2014, sui proventi realizzati in sede di rimborso, liquidazione, o cessione delle quote e riferibili ad importi maturati alla predetta data si applica la ritenuta nella misura del 20% (in luogo di quella del 26%). In tal caso, la base imponibile dei redditi di capitale è determinata al netto del 37,5% della quota riferibile ai titoli pubblici italiani e esteri. Tra le operazioni di rimborso sono comprese anche quelle realizzate mediante conversione delle quote da un comparto ad altro comparto del medesimo fondo. La ritenuta è applicata anche nell'ipotesi di trasferimento delle quote a rapporti di custodia, amministrazione o gestione intestati a soggetti diversi dagli intestatari dei rapporti di provenienza anche se il trasferimento sia avvenuto per successione o donazione. La ritenuta è applicata a titolo d'acconto sui proventi percepiti nell'esercizio di attività di impresa commerciale e a titolo d'imposta nei confronti di tutti gli altri soggetti, compresi quelli esenti o esclusi dall'imposta sul reddito delle società. La ritenuta non si applica sui proventi spettanti alle imprese di assicurazione se relativi a quote comprese negli attivi posti a copertura delle riserve matematiche dei rami vita. Inoltre, la ritenuta non si applica nel caso in cui i proventi siano percepiti da soggetti esteri che risiedono, ai fini fiscali, in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni nonché da altri organismi di investimento italiani e da forme pensionistiche complementari istituite in Italia. Nel caso in cui il risultato di gestione sia negativo, detto risultato è imputato direttamente ai sottoscrittori sotto forma di minusvalenza. Pertanto, nel caso in cui, in ipotesi di cessione delle quote, si determini una differenza negativa fra corrispettivo percepito e costo di acquisto, anche nel caso in cui questa derivi dal risultato di gestione del fondo e non dalla negoziazione, la stessa rappresenta una minusvalenza compensabile, con le eventuali plusvalenze realizzate su altri titoli o strumenti finanziari nei quattro anni successivi. Le minusvalenze non sono compensabili con i redditi di capitale derivanti dalla partecipazione al fondo. Nel caso in cui le quote siano detenute da persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa commerciale, da società semplici e soggetti equiparati nonché da enti non commerciali sulle perdite derivanti dalla partecipazione al fondo si applica il regime del risparmio amministrato di cui all'art. 6 del 21 novembre 1997, n. 461, che comporta obblighi di certificazione da parte dell intermediario. È fatta salva la facoltà del sottoscrittore di rinunciare al predetto regime con effetto dalla prima operazione successiva. Nelle ipotesi in cui le quote non siano inserite in un rapporto di custodia, amministrazione o deposito in relazione al quale sia operante il regime del risparmio amministrato, è rilasciata - dalla SGR o dall'intermediario più vicino al sottoscrittore - una certificazione delle minusvalenze realizzate. La certificazione è rilasciata anche in occasione delle operazioni di rimborso anche parziale delle quote del fondo. Nelle ipotesi di donazione o altri atti di liberalità aventi ad oggetto le quote, l'intero valore delle stesse concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sulle donazioni. Nell'ipotesi in cui le quote siano oggetto di successione ereditaria, la parte del loro valore corrispondente al valore dei titoli, al lordo dei proventi maturati e non riscossi, emessi o garantiti dallo Stato o ad essi assimilati, nonché dei titoli del debito pubblico o ad essi equiparati emessi dagli Stati dell UE e dagli Stati SEE, e detenuti dal fondo alla data di apertura della successione, non concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta di successione. Come chiarito dall Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 97/E del 17 dicembre 2013, il 28,3 per cento della commissione pattuita con la banca depositaria per le attività rese, al netto della parte riferibile all attività di custodia ed amministrazione, è da considerarsi rappresentativa della quota parte dei corrispettivi derivanti dalle 13

14 attività di controllo e sorveglianza. L Agenzia delle Entrate ha altresì specificato come, alla stregua di quelle riguardanti la custodia e l amministrazione, tali attività siano imponibili ai fini IVA. Con riferimento ad annualità pregresse, l IVA eventualmente dovuta a seguito di accertamenti sulle banche depositare sui corrispettivi incassati per l attività di controllo e sorveglianza e definita dalle stesse sulla base dei criteri individuati nella sopra citata risoluzione, potrà essere oggetto di rivalsa ai sensi dell'art. 60, settimo comma, del D.P.R. n. 633 del e addebitata al fondo. Canali distributivi utilizzati Anima SGR S.p.A. colloca le quote dei propri fondi sia direttamente, che mediante i soggetti collocatori convenzionati (banche, sim, imprese di investimento comunitarie), i quali possono utilizzare gli sportelli, i promotori finanziari e tecniche di collocamento a distanza (Internet), nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti. Per il dettaglio delle reti utilizzate si rimanda al Prospetto dei relativi fondi. Eventi che hanno interessato la Società di Gestione Nel corso dell esercizio la Capogruppo (società controllante di Anima SGR S.p.A.), ha modificato la denominazione sociale in Anima Holding S.p.A. e perfezionato l iter per la quotazione delle azioni ordinarie sul MTA, mediante OPV promossa dai suoi principali azionisti. Eventi che hanno interessato i fondi Il Consiglio di Amministrazione di Anima SGR S.p.A. ha deliberato, in data 3 ottobre 2014, la modifica da intendersi approvate in via generale di seguito indicata: l aggiornamento del numero di iscrizione all Albo, tenuto dalla Banca d Italia, di cui all art. 35 del TUF, indicando il numero di iscrizione alla Sezione Gestori di OICVM ; La predetta modifica è stata portata a conoscenza dei Partecipanti mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet e sul quotidiano Il Sole 24 Ore ed è entrata in vigore in data 3 novembre Composizione del gruppo di appartenenza e rapporti con le società del gruppo Alla data del 31 dicembre 2014 il gruppo di appartenenza della SGR, con relativi rapporti partecipativi, è il seguente: ANIMA HOLDING S.P.A. (GIÀ ASSET MANAGEMENT HOLDING S.PA.) ANIMA SGR S.P.A. ANIMA MANAGEMENT COMPANY S.A. (*) (SOCIETÀ DI DIRITTO LUSSEMBURGHESE) ANIMA ASSET MANAGEMENT LTD (SOCIETÀ DI DIRITTO IRLANDESE) CAPOGRUPPO CONTROLLATA DIRETTAMENTE CONTROLLATA INDIRETTAMENTE TRAMITE ANIMA SGR S.P.A. CONTROLLATA INDIRETTAMENTE TRAMITE ANIMA SGR S.P.A. Si precisa che i rapporti intrattenuti e le operazioni effettuate nel corso dell esercizio con le altre Società del Gruppo vengono descritti nell ambito della nota integrativa cui si rimanda. Tali rapporti e operazioni sono stati regolati in base alle condizioni di mercato. (*) Società risultante dalla fusione per incorporazione, con efficacia 1 gennaio 2014, della società Anima Management Company S.A. in Lussemburgo Gestioni S.A., la quale ha contestualmente assunto l attuale denominazione. 14

15 Anima Progetto Europa 2021 Cedola Il fondo è stato posto in collocamento dal 22 settembre La costruzione del portafoglio obbligazionario è stata avviata nel corso delle ultime settimane dell anno appena concluso e il fondo ha ancora percentuali contenute di liquidità; la duration dei titoli in portafoglio è coerente con il profilo temporale. Il portafoglio obbligazionario è stato investito sia in obbligazioni governative sia in titoli societari. Per quanto concerne i titoli di Stato, il portafoglio è stato posizionato prevalentemente su titoli del Tesoro italiano, alla luce dei migliori rendimenti offerti e della loro elevata liquidità. Si sono avuti sia Btp a tasso fisso sia Btp indicizzati al tasso di inflazione europeo, in virtù delle basse aspettative di inflazione già incorporate nei corsi. Percentuali più contenute sono state investite in titoli del Tesoro spagnolo e irlandese a tasso fisso. Per quanto riguarda i titoli corporate, il settore maggiormente rappresentato è stato quello finanziario, con emissioni sia senior sia subordinate sia collateralizzate. Tra gli altri settori presenti in portafoglio vanno menzionati quello delle telecomunicazioni, quello delle utilities, quello degli industriali e quello automobilistico. Il portafoglio è stato composto da titoli denominati in euro, dollari Usa e sterline inglesi, ma il rischio di cambio è stato sempre immunizzato con vendite a termine di divisa. La componente azionaria e monetaria prevede un allocazione dinamica tra OICR azionari collegati istituiti da Anima SGR (principalmente di tipo relative) e strumenti del mercato monetario. Il peso target della Componente Azionaria/Monetaria del Fondo al primo anno è pari al 50%. Dalla partenza del fondo al 31/12/2014 l allocazione media in OICR azionari indicata dal Modello è stata pari al 26%, con un minimo del 19% e un massimo del 34%. Le indicazioni del modello si basano sulla volatilità del basket di OICR azionari, che nell orizzonte considerato è stata in media pari a 16,8%, con un minimo del 14,4% e un massimo del 19,3%. Relativamente alla selezione dei fondi, il Fondo Anima Progetto Europa 2021 Cedola ha espresso un esposizione prevalente all area europea, mentre l esposizione al contesto globale è stata attuata soprattutto in un logica di diversificazione di rischio paese. 15

16 RENDICONTO DEL FONDO AL 31/12/2014 SITUAZIONE PATRIMONIALE ATTIVITA' Situazione al Situazione a fine 31/12/2014 esercizio precedente Valore In percentuale Valore In percentuale complessivo del totale attività complessivo del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI ,283% 0 0,000% A1. Titoli di debito ,860% 0 0,000% A1.1 Titoli di Stato ,285% A1.2 Altri ,575% A2. Titoli di capitale 0,000% A3. Parti di OICR ,423% B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 0 0,000% 0 0,000% B1. Titoli di debito 0,000% B2. Titoli di capitale 0,000% B3. Parti di OICR 0,000% C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0,000% 0 0,000% C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 0,000% C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 0,000% C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 0,000% D. DEPOSITI BANCARI 0 0,000% 0 0,000% D1. A vista 0,000% D2. Altri 0,000% E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000% F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' ,134% 0 0,000% F1. Liquidità disponibile ,134% F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare ,699% F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ,699% G. ALTRE ATTIV ITA' ,583% 0 0,000% G1. Ratei attivi ,583% G2. Risparmio d'imposta 0,000% G3. Altre 1 0,000% TOTALE ATTIVITA' ,000% 0 0,000% 16

17 PASSIVITA' E NETTO Situazione al Situazione a fine 31/12/2014 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 0 0 L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIV ITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' V ALORE COMPLESSIV O NETTO DEL FONDO V ALORE COMPLESSIV O NETTO DEL FONDO CLASSE CLD Numero delle quote in circolazione CLASSE CLD ,776 Valore unitario delle quote CLASSE CLD 5,080 Movimenti delle quote nell'esercizio - Classe CLD Quote emesse ,652 Quote rimborsate ,876 17

18 RENDICONTO DEL FONDO SEZIONE REDDITUALE Rendiconto al 31/12/2014 Rendiconto esercizio precedente A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di OICR A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di OICR A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di OICR A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 0 0 B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 0 0 B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di OICR B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI 0 0 B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di OICR B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE 0 0 B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di OICR B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati 0 0 C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA 0 0 C1. RISULTATI REALIZZATI 0 0 C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI 0 0 C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati 18

19 Rendiconto al 31/12/2014 Rendiconto esercizio precedente D. DEPOSITI BANCARI 0 0 D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA 0 0 E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE 0 0 F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio G. ONERI FINANZIARI G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI -103 G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio H. ONERI DI GESTIONE H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR Commissioni di gestione OICR collegati Provvigioni di gestione SGR H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO -161 H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI E ONERI 2 I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILTA' LIQUIDE I2. ALTRI RICAVI 2 I3. ALTRI ONERI Risultato della gestione prima delle imposte L. IMPOSTE 0 L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL' ESERCIZIO L2. RISPARMIO DI IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE Utile/perdita dell esercizio Utile/perdita dell esercizio Classe CLD

20 NOTA INTEGRATIVA Parte A Andamento del valore della quota I valori si riferiscono alla prima valorizzazione della quota avvenuta in data 3 ottobre La rappresentazione dei dati nel grafico a barre sarà disponibile dal prossimo anno, in base all esposizione dei risultati di un anno civile completo. Anima Progetto Europa 2021 Cedola Performance annuale Performance ultimi tre anni n/d n/d I benchmark di riferimento sono riportati nel Regolamento del Fondo. Classe CLD Descrizione Esercizio 2014 Esercizio 2013 Esercizio 2012 Valore massimo della quota 5,104 Valore minimo della quota 4,944 20

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