L utilità della storia. Serve ancora la storia? (Piero Bevilacqua)

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1 L utilità della storia Serve ancora la storia? (Piero Bevilacqua)

2 Un prologo 1)la scuola, e la storia, hanno avuto un ruolo nel contesto degli stati nazionali e nella logica della sviluppo economico illimitato. Crisi degli stati nazionali e limitatezza delle risorse ambientali 2) la scuola introduzione e ingresso nel mondo del lavoro? Oggi precarietà delle prospettive e delle condizioni lavorative 3) Le logiche del mercato si impongono sulla scuola, e anche la storia si trova costretta a farlo, senza averne possibilità

3 La svalutazione del passato Perché è sempre minore l interesse per la storia negli studenti? 1) Le famiglie sono state tradizionalmente luogo di memorie (i nomi dei nonni..), ma oggi questi spazi si restringono. 2) Le famiglie erano vettori di saperi tra le generazioni che avevano un valore economico (i mestieri che si tramandavano). Oggi conta solo l innovazione e le fratture generazionali si allargano coi mutamenti tecnologici. 3) Presentismo, anche le notizie hanno una durata effimera, prodotti di consumo per fare audience. Cancellazione del passato in un continuo mutevole presente 4) La fine delle grandi ideologie, che leggevano il presente in funzione del passato e del futuro: «la perdita dei fini sociali fa scadere il passato». 5) Il regresso dello stato nazione, che ha fatto della storia un suo strumento fondamentale. Collettore della memoria (scuola, biblioteche, musei)

4 La storia problema La storia dei manuali, storia di fatti da imparare a memoria («un viaggio nel regno dei morti»). Tutto è narrazione di causa ed effetto, tutto concatenato, tutto acriticamente assunto Una narrazione dogmatica e sempre improntata alla necessità. Come se tutto ciò che è avvenuto non poteva che essere altrimenti. La storia invece è «discutibile» Il manuale è una sintesi parziale, prodotto di interpretazioni storiografiche consolidate. Gli studenti devono assumere un atteggiamento consapevole e critico, pur sapendo che le interpretazioni sono frutto di ricostruzioni scientifiche Il passato non è un processo inevitabile: cultura della possibilità sociale

5 I manuali, generalmente di ottimo livello, aggiungono nuove interpretazioni storiografiche a precedenti impostazioni: volumi voluminosi. Il rischio è l eccesso di informazioni? Che fare? Appiattire l insegnamento sul tempo più vicino a noi? No, il tempo antico, tra le altre cose, è un tesoro di alterità. Come vivevano uomini e come si organizzavano società diverse dalla nostra.. Insomma, dobbiamo sempre ricordare che il manuale è una convenzione, una sintesi di argomenti e di narrazioni tra le possibili Insegnante deve svolgere il suo compito con l approccio dei ricercatori, affrontare i problemi della storia (quale il contesto in cui si afferma il fascismo?). Trasmettere il piacere della ricerca agli studenti «passare dalla storia racconto alla storia problema»

6 Il presente e il passato È il presente da cui scaturiscono le domande al passato Anche l insegnamento della storia dovrebbe partire dalle parole, dalle questioni del presente La nostra società dei consumi, per esempio, è il prodotto di un processo storico: la produzione di merci e l insoddisfazione del consumatore hanno un peso sulla soggettività degli individui che prima era della religione e poi dello Stato. La consapevolezza del presente, resa possibile dalla conoscenza storica, ci permette di intuire, per esempio, i rischi di una società dei consumi in un sistema finito (di risorse limitate) come il nostro Altro esempio, la precarizzazione del lavoro, quale il processo storico che l ha determinato: la storia del lavoro. «Il nostro modo di vivere il lavoro è una costruzione storica, il frutto di violenze subite, ma anche di scelte e di lotte che si sono combattute» Altro esempio: lo Stato e lo Stato sociale, sono formazioni storicamente determinate

7 Locale e universale La storia viene spesso presentata senza riferimenti ai territori in cui vivono gli studenti, «una sorta di sopramondo astratto che si snoda al di sopra di ogni materialità locale» I territori hanno una storia e la storia si svolge nei territori. La storia locale è un opzione possibile e importante, nella sua relazione con la storia generale La conoscenza del proprio «locale», il suo rispetto, è un fattore di educazione alla democrazia, che si alimenta di partecipazione e di conoscenza anche di ciò che ci sta più prossimo. La storia più prossima a noi è fatta di continui mutamenti e relazioni ( il baccalà, tradizione culinaria siciliana, prodotto di un antica influenza atlantica) Conoscenza del territorio e della sua storia non come manifestazione localistica, ma come parte dell universalità: «il cosmopolitismo differenziato dei popoli»

8 «Solo i luoghi realmente consapevoli di sé partecipano alla storia generale trasformandosi e conservandosi» Come fare: individuare le possibili intersezioni tra storia locale e generale Utilizzare il grande libro del territorio per narrare le singole declinazioni dei processi storici generali (l introduzione degli alberi di eucalipto, la storia delle coltivazioni di ulivo o di agrumi ) Gli studenti possono comprendere, attraverso il territorio, le scelte del passato che hanno determinato il presente (le brutture quanto le migliorie). Le città, gli spazi, come prodotto nel tempo di interessi, conflitti, visioni La storia favorire una «cultura della possibilità», una consapevolezza delle scelte passate e future. Diventa apprendistato democratico e essenza della cittadinanza il territorio per educare alla bellezza

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