PORTA TAGLIAFUOCO. Le porte TF (meglio: REIxxx) devono: essere certificate per le medesime caratteristiche del muro nel quale sono installate;
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- Ilario Spinelli
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4 PORTA TAGLIAFUOCO Le porte TF (meglio: REIxxx) devono: essere certificate per le medesime caratteristiche del muro nel quale sono installate; essere dotate di dispositivo di auto-chiusura; impedire per la durata della resistenza al fuoco stessa il passaggio di fuoco e di fumo ed il raggiungimento di 150 sulla superficie opposta a quella esposta al fuoco;
5 PORTA TAGLIAFUOCO Le porte TF destinate all esodo devono : aprire nel senso dell esodo; essere dotate di maniglione d apertura a spinta (antipanico); non ingombrare la larghezza utile di passaggio; essere dotate di 2 ante (nella pratica NO); la chiusura può essere automatica in caso d incendio
6 PORTA TAGLIAFUOCO Sono realizzate: con intelaiatura con profilati a freddo e doppia copertura in pannelli di acciaio zincato, la cui intercapedine è riempita con materiale isolante; in legno, in vetro, ottenendo valori di REI apprezzabili; incernierate ad uno o due battenti, scorrevoli e, per consentire la diffusione della luce, possono avere un oblò.
7 PORTA TAGLIAFUOCO Le porte delle uscite di sicurezza devono essere dotate di dispositivi (maniglioni) con marchio CE dal 1 aprile 2003, secondo le norme UNI EN 1125/2002 e UNI EN 179/2002; Ordinariamente sono tenute in posizione aperta mediante dispositivi elettromagnetici, il cui circuito si interrompe autonomamente all aumentare della temperatura ambientale, consentendo la chiusura automatica; Le porte tagliafuoco e tutti gli altri elementi di chiusura resistenti al fuoco, ai fini della prevenzione incendi, devono essere omologati.
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9 EVACUATORI DI FUMO E CALORE Un incendio in un edificio di grandi dimensioni può rendere difficile e pericoloso l esodo degli occupanti e l intervento dei VVF a causa del fumo, che si propaga con velocità dell ordine di 1 m/s e rimane bloccato sotto il soffitto, e del calore.
10 EVACUATORI DI FUMO E CALORE In presenza di un sistema di ventilazione, i prodotti della combustione, molto caldi quindi meno densi dell aria circostante, tendono a salire trascinandosi dietro, per depressione, l aria più fredda con la quale si mescolano subendo un raffreddamento. Il fumo che raggiunge il soffitto si diffonde al di sotto di questo formando uno strato che galleggia sull aria fredda, grazie all evacuatore di fumo soprastante fuoriesce invece di accumularsi nell intradosso del soffitto e invadere poi l intero locale. Il sistema è stabile, quindi si arriva ad una situazione di regime nella quale la portata di fumi prodotti coincide con quella dei fumi evacuati
11 EVACUATORI DI FUMO E CALORE Vengono generalmente usati in combinazione con gli impianti di rivelazione e permettono ai fumi e ai gas caldi dell incendio di essere evacuati all esterno. Permettono di: agevolare lo sfollamento delle persone; proteggere le strutture e le merci dal fumo; ritardare o evitare il flash over ; ridurre i danni provocati dai gas di combustione; Senza evacuatori Con evacuatori
12 EVACUATORI DI FUMO E CALORE I più importanti requisiti degli evacuatori sono: aprirsi a distanza manualmente e/o automaticamente a determinata temperatura (68 93 C); aprirsi all esterno per la manutenzione ordinaria; presentare le caratteristiche di affidabilità e resistenza al fuoco, in particolare durante il funzionamento.
13 EVACUATORI DI FUMO E CALORE 1. Aspetti tecnici. Il materiale per la produzione degli EFC non deve assolutamente contribuire all'espansione del fuoco. Inoltre esso non deve deformarsi (come ad esempio fa l'acciaio) e quindi bloccare l'apertura per la fuoriuscita del fumo e calore. Si raccomanda l'uso dell'alluminio, il quale a temperature eccessive passa direttamente dallo stato solido a quello liquido. I sistemi di evacuazione di fumo e calore devono essere costruiti in modo da garantire il funzionamento in caso d'incendio, ma anche in qualsiasi condizione atmosferica nonché in caso di mancanza di corrente elettrica. La forma dell'apparecchio deve rendere pressoché impossibile l'espandersi dell'incendio al tetto.
14 EVACUATORI DI FUMO E CALORE 2. Dimensionamento dell'efc A seconda del tipo d'incendio, un'apertura sul tetto troppo grande può mancare il suo scopo, poiché l'aria fredda viene aspirata attraverso lo strato di fumo. In tal modo il fumo scende, diffondendosi nell'edificio. È quindi più indicato l'utilizzo di più unità EFC di minori dimensioni. 3. Evacuazione del fumo naturale o meccanica. Sulla base dei suddetti criteri e in rispetto della costruzione dell'edificio, viene stabilito un concetto di evacuazione del fumo naturale o anche meccanica.
15 CORTINE DI CONTENIMENTO La copertura dei locali con superficie al suolo maggiore di 1600 m 2 oppure con un lato di lunghezza maggiore di 60 m può essere divisa in compartimenti a soffitto di dimensioni, per quanto possibili uguali.
16 CORTINE DI CONTENIMENTO Una tale suddivisione è indispensabile, altrimenti il fumo che sale si estende, si raffredda, calando nella zona priva di fumo e, in seguito ad effetti termici, aspirato nuovamente dal focolaio. In questo processo il valore d'isolamento del tetto è di importanza notevole. Un edificio può essere suddiviso in due modi diversi: 1. Suddivisione naturale in base alla forma ed al tipo di costruzione del fabbricato. 2. Suddivisione con cortine di contenimento fumo.
17 CORTINE DI CONTENIMENTO Ogni compartimento può avere superficie compresa fra i 100 e 500 m 2 e nessuno lato del compartimento può avere lunghezza maggiore di 60 m. La compartimentazione a soffitto può corrispondere a quella derivante dalle caratteristiche strutturali della copertura medesima oppure deve essere realizzata con cortine di contenimento fumo incombustibili e aventi caratteristiche non minori a REI 30. Le cortine, partendo dalla copertura, devono estendersi quanto più possibile verso il basso.
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19 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
20 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Garantisce, in caso di mancata erogazione della fornitura principale di energia elettrica, una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali. Si distingue in: ILLUMINAZIONE DI RISERVA - consente la continuità delle attività quando viene a mancare l energia di rete. ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA - consente l illuminazione dei luoghi e delle vie di esodo quando viene a mancare l energia di rete.
21 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Al verificarsi di un incendio quasi sempre viene a mancare l energia di rete dell illuminazione oppure si rende necessario eliminare la stessa dopo l arrivo dei soccorritori perché: ove l incendio sia stato causato dall impianto elettrico, questo non continui ad alimentare il proprio guasto; se l impianto elettrico è stato danneggiato dall incendio non dia luogo ad altri inneschi; i soccorritori possano operare con sicurezza. Si rende pertanto necessaria una fonte alternativa di energia: un impianto autonomo di sorgente di energia elettrica con linea di apparecchi di illuminazione totalmente distinti da quelli ordinari in grado di entrare in funzione automaticamente al mancare dell energia di rete.
22 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Tempo di ricarica automatica completa: 12 h Autonomia: 0,5 h per sistemi di rivelazione e allarme 1,0 h per illuminazione, ascensori e servizi antincendio Illuminamento: 5 lux sulle vie di esodo 2 lux ambienti accessibili a persone Dimensioni delle segnalazioni: m ( l 50 m) A 2 I 2000 ( m 2 ) I 50m Cavi di sicurezza in guaine esenti da alogeni, resistenti all incendio (CEI 20-36) o tubi protetti da acqua e calore o manufatti REI, suddivisi su più circuiti.
23 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L impianto di illuminazione di sicurezza ha la funzione di salvaguardare la sicurezza delle persone favorendone l evacuazione, per cui deve garantire per il tempo necessario: un livello di illuminamento minimo lungo le vie di esodo garantendo i livelli prescritti dalla norma; ma anche: indicare in modo immediato ed univoco le vie di esodo È quest ultimo l aspetto che più frequentemente si presenta deficitario
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28 EVACUATORE A BATTENTE
29 EVACUATORE A BATTENTE Il è un evacuatore antincendio meccanico che, oltre all'evacuazione forzata di fumi e calore, può essere impiegato anche per il ricambio giornaliero dell'aria. È conforme alle seguenti classificazioni di tempo/temperatura previste dalla normativa EN : F200 (200 C per 120 minuti), F300 (300 C per 60 minuti) F400 (400 C per 120 minuti). L'evacuatore con terminale sia a battente che a lamelle si apre tramite una molla a gas e viene chiusa da un cavo azionato da un motore elettrico. In caso d' incendio, il battente si apre e si blocca in posizione di apertura.
30 EVACUATORI A VENTILAZIONE NATURALE
31 CORTINE DI CONTENIMENTO A SCOMPARSA È una cortina di contenimento fumi che si srotola automaticamente in caso di incendio. La cortina è progettata per convogliare fumi e gas combustibili all'interno di un compartimento circoscritto per impedirne la diffusione incontrollata. È utilizzato nei centri commerciali, hall, aeroporti, ecc. dove, per ragioni architettoniche o commerciali, la presenza di una cortina di contenimento fumi fissa non è una soluzione applicabile. Il telo ignifugo della cortina è realizzato con un tessuto in fibra di vetro e rivestito da uno strato di poliuretano. Il telo ha uno spessore di circa 0,4 mm e un peso di 490 g/m². Il motore è integrato nel meccanismo del rullo, costituito da un tubo a sezione circolare in acciaio inox di 70 mm di diametro.
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