REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Consiglio di Stato. in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente DECISIONE

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Consiglio di Stato. in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente DECISIONE"

Renato Bello
7 anni fa
Visualizzazioni

1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente DECISIONE Sul ricorso numero di registro generale 7034 del 2004, proposto da: S. F., rappresentato e difeso dagli avv. Luciano Petronio, Sergio Vacirca, con domicilio eletto presso Sergio Vacirca in Roma, via Flaminia 195; contro

2 I.N.P.D.A.P., rappresentato e difeso dall'piera Messina, domiciliata per legge in Roma, S.Croce in Gerusalemme,55; per la riforma della sentenza del Tar Emilia Romagna - Parma n /2004, resa tra le parti, concernente CORRESPONSIONE RIV. E INT. CONSEGUENTI IL RITARDATO PAGAMENTO IND, DI BUONUSCITA. Visto il ricorso in appello con i relativi allegati; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Visto l'art. 23 bis comma sesto della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, introdotto dalla legge 21 luglio 2000, n. 205; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 26 giugno 2009 il dott. Gabriella De Michele e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

3 Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO e DIRITTO Con sentenza n. 11/04 del (che non risulta notificata) il TAR per l'emilia Romagna, sezione di Parma, accoglieva in parte il ricorso proposto dalla docente universitaria F. S., per l'accertamento del proprio diritto alla rivalutazione monetaria ed agli interessi legali, maturati per ritardato pagamento dell'indennità di buonuscita, dopo il collocamento a riposo con decorrenza Nella citata sentenza si riconosceva che - a norma dell'art. 26, commi 3 e 5, del D.P.R (Testo Unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato) - detta indennità deve essere erogata entro 90 giorni dalla cessazione dal servizio per limiti di età o entro 105 giorni, ove la cessazione dal servizio intervenga per altre ragioni, con diritto ai crediti accessori maturati al di là di tali termini, secondo le regole dettate in materia di obbligazioni pecuniarie. Nel caso di specie, tuttavia, nella medesima sentenza si riteneva applicabile l'art. 16, comma 6 della legge n. 412/1991, che ha introdotto il divieto di cumulo di interessi e rivalutazione monetaria per i crediti previdenziali, con conseguente diritto - in caso di ritardato pagamento dell'indennità di buonuscita, dopo il 1 gennaio dei soli interessi legali, se di importo superiore alla rivalutazione. Solo entro tali limiti veniva pertanto riconosciuto il diritto della ricorrente, a partire dal 105 giorno successivo alla cessazione dal servizio della medesima, con ulteriori interessi legali sulla somma a tale titolo dovuta, dalla data del ricorso giurisdizionale fino all'effettivo soddisfo. In sede di appello si sottolineava che la natura - retributiva o previdenziale - dell'indennità di buonuscita, a lungo dibattuta in giurisprudenza, doveva ormai ritenersi assodata come forma di retribuzione differita (Corte Cost , n. 243; Cass. SS.UU , n ), con conseguente inapplicabilità del divieto di cumulo, previsto per i soli crediti previdenziali ex art. 16, comma 6, L. n. 412/1991, senza che fosse ancora applicabile, nel caso di specie, il più ampio divieto, introdotto dall'art. 22, comma 36, della legge , n Ai fini del calcolo della somma dovuta, infine, si richiamava l'art cod. civ., in base al quale il debitore non può imputare il pagamento al capitale, piuttosto che agli interessi e alle spese, senza il consenso del creditore. Nella situazione in esame, non essendo intervenuto tale consenso, il pagamento avvenuto avrebbe dovuto ritenersi effettuato con riferimento prima agli interessi e poi al capitale. Premesso quanto sopra, il Collegio ritiene che l'appello debba essere accolto.

4 La disciplina giuridica dell'indennità di buonuscita, da corrispondere nella fattispecie, deve essere infatti ricondotta alla data di maturazione dei relativi presupposti, da individuare in corrispondenza alla data del collocamento a riposo dell'attuale appellante, ovvero al primo giugno A tale data, in effetti, sussisteva un divieto di cumulo fra interessi e rivalutazione monetaria, data del collocamento a riposo dell'appellante ex art. 16, comma 6, della già citata legge n. 412/1991, mentre non era ancora vigente la successiva estensione di detto divieto, introdotta con il ricordato art. 22, comma 36, della legge n. 724/1994. Il Giudice di primo grado - pur riconoscendo la tardiva erogazione dell'indennità di cui trattasi, con i conseguenti crediti accessori, ha ravvisato la natura previdenziale dell'indennità stessa, con conseguente applicabilità del predetto art. 16 L. n. 412/91. Il Collegio ritiene di dover aderire, viceversa, all'orientamento giurisprudenziale - ormai prevalente - che ha riconosciuto l'evoluzione dell'istituto dell'indennità di fine rapporto, individuandone la natura di retribuzione differita, sia pure con funzione previdenziale, tanto da individuare al riguardo un limite alla discrezionalità del legislatore, sotto il profilo del necessario rispetto del criterio di proporzionalità, in rapporto alla quantità e qualità del lavoro prestato (Corte Cost , n. 243; Cass. Civ. SS.UU , n ). Per quanto sopra, dal 105 giorno, successivo alla data di cessazione dal servizio, spettavano alla professoressa S. sia interessi che rivalutazione monetaria sulla somma da corrispondere (cfr. in tal senso, per il principio, Cons. St., Ad. Plen., , n. 3; Cons. St., sez. VI, , n. 143 e , n. 815). Per il computo di quanto ancora dovuto - dopo il primo pagamento, intervenuto in data non può inoltre non trovare applicazione l'art cod. civ., secondo cui "il debitore non può imputare il pagamento al capitale piuttosto che agli interessi e alle spese, senza il consenso del creditore", di modo che il pagamento fatto in conto di capitale ed interessi deve essere imputato prima agli interessi e poi al capitale (Cass. Civ., sez. III, , n. 2434; Cass. Sez. Lav., , n ). Dalla data della domanda giudiziale a quella dell'effettivo soddisfo, inoltre, dovranno essere ulteriormente calcolati sulla somma residua i crediti accessori, nei termini a tale data legislativamente previsti (cfr. al riguardo, per limiti e modalità di calcolo, Cons. St. sez. VI, , n e , n. 3785). Nei termini sopra indicati l'appello viene pertanto accolto, con riforma in senso conforme della sentenza appellata; quanto alle spese giudiziali, tuttavia, il Collegio ne ritiene equa la compensazione, tenuto conto delle pregresse oscillazioni giurisprudenziali sulla natura giuridica dell'indennità di buonuscita.

5 P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, ACCOGLIE il ricorso in appello indicato in epigrafe e, per l'effetto, ANNULLA in parte la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'emilia Romagna, sezione di Parma, n. 11/04 del , nei termini di cui in motivazione. COMPENSA le spese giudiziali. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Roma, il 26 giugno 2009 dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale - Sez. VI -, riunito in Camera di Consiglio, con l'intervento dei Signori: Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa. TORNA A... Torna a Ultime da... A A ACERCA NEL PORTALE Testo: Cerca Ricerca avanzata Opzioni Esporta Monitoraggio Invia Stampa Annotazione Appunta Cerca nel testo Cerca documenti con la stessa classificazione VADEMECUM Cerca nel Vademecum

6 Testo: Cerca Elimina selezionevai ai risultati Domande frequenti Formazione online Contatti

Documenti analoghi

Pubblico impiego, buonuscita ed indennità

Pubblico impiego, buonuscita ed indennità Autore: sentenza In: Ai fini del conseguimento del beneficio del computo dell'indennità integrativa speciale nella determinazione della buonuscita dei dipendenti