Pianificare il Blocco Operatorio: il PROGETTO

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1 Pianificare il Blocco Operatorio: il PROGETTO Ing. Andrea Bambini ProgettoMCK S.r.l. Via Vincenzo Russo Milano tel: fax: Novembre 2007

2 ASL Città di Milano INTRODUZIONE PIANIFICARE IL BLOCCO OPERATORIO: IL PROGETTO INQUADRAMENTO NORMATIVO PROGRAMMA ARCHITETTONICO DIAGRAMMI RELAZIONI FUNZIONALI-SPAZIALI MATRICI RELAZIONI FUNZIONALI-SPAZIALI MODELLI/SCHEMI LAYOUT SALE OPERATORIE HBN26

3 REPARTO OPERATORIO - INQUADRAMENTO NORMATIVO D.P.R. 14 gennaio 1997 (Bindi) Requisiti minimi strutturali spazio filtro di entrata degli operandi zona filtro del personale addetto zona preparazione del personale addetto zona preparazione utenti sala operatoria deposito presidi e strumentario chirurgico deposito materiale sporco Requisiti minimi impiantistici temperatura interna C umidità relativa 40-60% ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15 v/h filtraggio aria 99.97% impianto gas medicali e impianto gas anestetici direttamente collegato alle apparecchiature di anestesia stazioni di riduzione della pressione per il reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico. impianto rilevazione incendi impianto allarmi di segnalazione esaurimento gas medicali

4 REPARTO OPERATORIO - INQUADRAMENTO NORMATIVO D.G.R. 6 agosto 1998 n. 6/31833 Requisiti minimi strutturali La dimensione minima della singola sala operatoria è di 30 mq Il locale preparazione paziente deve essere separato dal locale risveglio paziente Stesse caratteristiche igrometriche richieste dal D.P.R. 14 gennaio 1997; eventualmente può essere prevista, in parallelo, una capacità di ricircolo, solo qualora si realizzi una camera a flusso laminare e vengano previsti idonei sistemi di controllo della decontaminazione batterica in rispetto della classe di purezza prevista (viene adottata, nelle more di normativa UNI, la classificazione delle camere bianche-federal standard 209)

5 DAY SURGERY - INQUADRAMENTO NORMATIVO D.P.R. 14 gennaio 1997 (Bindi) Requisiti minimi strutturali spazio attesa spazio registrazione archivio filtro sala operatoria sala operatoria zona preparazione addetto zona preparazione paziente zona risveglio deposito materiali sterili e strumentario chirurgico locale visita camera di degenza cucinetta servizi igienici pazienti servizi igienici personale deposito pulito deposito sporco

6 DAY SURGERY - INQUADRAMENTO NORMATIVO D.P.R. 14 gennaio 1997 (Bindi) Requisiti minimi impiantistici impianti gas medicali aspirazione gas medicali direttamente collegata alle apparecchiature di anestesia stazioni di riduzione delle pressioni per il reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico impianto allarmi di segnalazione di esaurimento gas medicali Sala operatoria caratteristiche idrometriche come Reparto Operatorio Camere di degenza impianto di chiamata sanitari con segnalazione acustica e luminosa utilities per attività alberghiera Locale visita trattamento attrezzature idonee in base alle specifiche attività lettino tecnico

7 BLOCCO PARTO INQUADRAMENTO NORMATIVO D.P.R. 14 gennaio 1997 (Bindi) Requisiti minimi strutturali Spazi degenza Oltre agli spazi specifici individuati per l area di degenza indifferenziata, viene richiesta l a dotazione dei seguenti ambienti: area di assistenza neonatale in continuità con l area di degenza di ostetricia e Ginecologia privilegiando il rooming- in numero di culle rapportato al volume di attività svolta una culla per patologia neonatale lieve una incubatrice Blocco parto zona filtro per le partorienti zona filtro personale addetto locale travaglio sala parto isola neonatale, localizzata all interno della sala parto o comunicante con questa sala operatoria (in assenza di blocco operatorio), deve garantire le stesse prestazioni richieste per il Gruppo Operatorio zona di osservazione post partum deposito presidi e strumentario chirurgico servizi igienici per le partorienti locale lavoro infermieri deposito materiale sporco spazio attesa per accompagnatore.

8 BLOCCO PARTO INQUADRAMENTO NORMATIVO D.P.R. 14 gennaio 1997 (Bindi) Requisiti minimi impiantistici I locali di travaglio e parto devono essere dotati di condizionamento ambientale che assicuri: temperatura interna invernale ed estiva compresa tra C umidità relativa estiva ed invernale 30-60% ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 6 v/h impianto di gas medicali e impianto di aspirazione gas anestetici direttamente collegati alle apparecchiature di anestesia stazione di riduzione della pressione per il reparto operatorio. Devono essere doppie per ogni gas medicale/tecnico impianto di rilevazione incendi impianto allarmi di segnalazione gas medicali

9 Requisiti spaziali e organizzativi individuati con una doppia articolazione: gli ambienti strettamente necessari per rispondere alle esigenze innovative del modello e gli ambienti ulteriori opzionali- per garantire un livello ottimale (corsivo).

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12 RELAZIONE FUNZIONALE

13 RELAZIONE SPAZIALE (VICINANZA ORIZZONATALE/VERTICALE)

14 REPARTO OPERATORIO - MODELLI/SCHEMI LAYOUT SALE OPERATORIE

15 REPARTO OPERATORIO - MODELLI/SCHEMI LAYOUT SALE OPERATORIE

16 REPARTO OPERATORIO - MODELLI/SCHEMI LAYOUT SALE OPERATORIE

17 REPARTO OPERATORIO - MODELLI/SCHEMI LAYOUT SALE OPERATORIE

18 ASL Città di Milano PRIMA PARTE: ESEMPI PIANIFICARE IL BLOCCO OPERATORIO: IL PROGETTO L impianto di climatizzazione e ricambio aria del blocco operatorio

19 All interno del blocco operatorio le condizioni minime per la salubrità dell ambiente sono definite dal D. P.R. 14 Gennaio 1997 e precisamente: l aria immessa dall impianto di climatizzazione viene trattata e purificata fino ad una percentuale del 99,97%; la quantità di aria esterna minima, in ciclo aperto, non deve essere inferiore a 15 Vol/h ambiente; la temperatura ambiente deve essere compresa tra i 20 ed i 24 C l umidità ambiente deve essere compresa tra il 40 ed il 60 % di umidità relativa; velocità dell aria tra 0,05 0,20 m/sec l impianto di gas medicinali e di aspirazione dei gas anestetici deve essere collegato direttamente alle apparecchiature di anestesia; le stazioni di riduzione per ogni gas medicinale/tecnico devono essere doppie e tali da garantire un adeguato livello di affidabilità

20 L impianto di climatizzazione e ricambio aria del blocco operatorio riveste pertanto un importanza primaria per la riduzione del rischio chimico per gli operatori. Data l importanza che riveste, l impianto di climatizzazione dovrà essere soggetto ad una capillare e rigorosa manutenzione periodica.

21 In Italia il Comitato Termotecnico Italiano sta ultimando la stesura di una Norma nazionale che regolamenterà l utilizzo dei soffitti filtranti; a livello europeo esiste una Commissione che lavora alla stesura di una Norma unica europea che armonizzerà le singole norme nazionali. Gli ambienti di un blocco operatorio, possono essere classificati nelle seguenti tre categorie a diverso livello di rischio: 1.Sale operatorie destinate a interventi chirurgici specialistici quali i trapianti di organi, l impianto di protesi (vascolari, ortopediche, spinali, reti erniali, urologiche, ginecologiche), gli interventi di neurochirurgia e di oncologia complessa e altri interventi complessi di durata superiore a 60 minuti che richiedono elevatissima protezione dell area a rischio (tavolo operatorio, tavolo porta strumenti e spazio operativo chirurghi); 2.Sale operatorie destinate a interventi chirurgici senza impianto di materiali estranei, ma che richiedono elevata protezione, quali gli interventi artroscopici, di chirurgia vascolare, neurochirurgia, di ostetricia (taglio cesareo), per cateterismi cardiaci e impianti pacemakers e altri interventi di chirurgia a bassa invasività; 3.Sale operatorie e locali a uso chirurgico per interventi di minore importanza e breve durata o per interventi su campo naturalmente contaminato, come quelli di chirurgia viscerale e urologica; i e locali ove si manipolano o tengono in deposito i materiali sterili e tutti gli ambienti definibili a rischio nel documento di progetto.

22 Ciascuna di queste categorie deve trovarsi rispettivamente: 1. Almeno in classe ISO 5 2. Almeno in classe ISO 7 3. Almeno in classe ISO 8 Dove le classi sono individuate in funzione del numero massimo consentito di particelle totali di una certa sezione per m3 di aria rilevate in condizioni simulate di funzionamento operativo, (per le sale operatorie il riferimento è la dimensione 0,5 micron) secondo Uni EN ISO

23 Il campo di moto ottimale dell aria deve soddisfare principalmente i seguenti requisiti: garantire una distribuzione dell aria che sia in grado di ventilare tutta la sala operatoria, evitando quindi la formazione di zone stagnanti di gas anestetici o inquinanti batterici; garantire una distribuzione dell aria che tenda ad inviare aria sterile di rinnovo in prossimità del paziente, piuttosto che realizzare un campo di moto che tenda ad inviare sul paziente aria di rinnovo miscelata con aria ambiente; garantire una adeguata velocità dell aria in prossimità della zona dell operazione al fine di assicurare l asportazione dei batteri esistenti; I sistemi di immissione dell aria si compongono di un sistema filtrante posizionato a soffitto e di una serie di bocchette di ripresa dell aria posizionate negli angoli sia i prossimità del pavimento che del soffitto (quantità di aria aspirata 2/3 e 1/3 del totale):

24 Le unità di trattamento dell aria collegabili a dette tipologie impiantistiche sono essenzialmente: grandi unità di trattamento dell aria con batteria ad acqua refrigerata, eventualmente del tipo con booster dedicati che servivano contemporaneamente più sale chirurgiche. Venivano poi predisposte delle macchine di riserva in stand-by per permettere un funzionamento di emergenza tramite un sistema di canali e di serrande motorizzate o in qualche caso manuali, spesso installate nel controsoffitto o in luoghi difficilmente accessibili. Questo sistema di progettazione permetteva un discreto trattamento dell aria; era però di difficile gestione e molto rigido nei confronti delle temperature e umidità delle singole sale. La macchina in stand-by inoltre non poteva dare alcuna garanzia di essere in condizioni di sterilità al momento della messa in servizio. La stessa funzionalità di stand by notturno, che prevede la riduzione della portata aria e il suo limitatissimo trattamento termico, non può essere attivata fino a che anche una sola delle sale controllate da un singola unità di trattamento aria è in funzione. Viene così reso impossibile il relativo importante risparmio energetico.

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26 La più recenti regole dell arte richiedono che l impianto di condizionamento della sala chirurgica sia del tutto indipendente. Questo significa che per ogni sala chirurgica ci deve essere una unità di trattamento aria specializzata e un relativo impianto. Le tecnologie operatorie sono infatti in continua evoluzione e sempre più sofisticate sono, all interno dei protocolli delle singole operazioni, le richieste di trattamento termoigrometrico, oltre che di filtrazione dell aria trattata. Vengono infatti richieste condizioni differenti a seconda del tipo di operazione, sia per quanto riguarda la temperatura, che varia dai C della cardiochirurgia ai C delle sale parto, sia per l umidità relativa, che nel caso di operazioni su ustionati o alla gola raggiunge il 70%. E evidente che condizioni così diverse non sono compatibili con l impiantistica tradizionale sopra descritta, in quanto il post-trattamento locale necessario sarebbe tanto impegnativo da rendere quasi inevitabile l adozione di una macchina che effettua tutto il trattamento localmente. Sta infine nascendo l esigenza di proteggere l ambiente circostante durante le operazioni di pazienti settici, mantenendo la sala in depressione rispetto al locale di riferimento (normalmente il corridoio pulito).

27 Fig 5 Sala operatoria con soffitto filtrante unidirezionale e barriere

28 La tendenza dell impiantistica per sale chirurgiche vede sempre più il diffondersi dell utilizzo dei soffitti filtranti unidirezionali, comunemente definiti soffitti laminari. Questo deriva dalla richiesta sempre più convinta di avere all interno della sala il livello di qualità dell aria ISO 5 secondo la Norma ISO In pratica, invece del tradizionale lancio d aria sterile che si mescola con quella interna e pian piano ne diluisce la contaminazione, si crea un pistone di aria perfettamente sterile che dal soffitto unidirezionale scende a bassa velocità in modo da non creare alcuna turbolenza e non mescolarsi così al particolato esterno al nucleo asettico. Si è così certi che l aria, almeno all interno di questa zona, sia virtualmente esente da ogni forma di particolato.

29 I vantaggi di questa soluzione sono: Certezza che il particolato, possibile vettore di contaminazione virologica o batterica, non possa arrivare a contatto con la ferita o con gli strumenti chirurgici, e quindi massima protezione del paziente. Al contrario della sovrappressione prevista dall impiantistica tradizionale, che dipende dalla chiusura delle porte, la sovrappressione dinamica del nucleo asettico è indipendente dalla loro chiusura, e quindi garantisce una maggiore certezza della continuità della protezione del nucleo asettico. Recovery time della sala molto più rapido. Questo significa che il periodo di tempo necessario dopo ogni operazione e la relativa pulizia della sala perché l impianto di condizionamento diluisca la contaminazione presente nell aria fino a rientrare nella classe di qualità prevista, è molto più corto, con possibilità quindi di maggiore utilizzo della sala stessa. Il recovery time tra un operazione e la successiva scende da circa 15 minuti per la sala con distribuzione d aria turbolenta (ISO 7) a pochi secondi per quella con distribuzione unidirezionale (ISO 5). La sala può quindi tornare alla sua operatività in brevissimo tempo.

30 La diffusione di aria a bassa velocità e a temperature omogenee su tutta la superficie filtrante e di poco inferiori (circa 2 C) di quella ambiente, assicura un elevato comfort per gli operatori, di gran lunga superiore ad un sistema di diffusione turbolento, spesso caratterizzati da fastidiosi flussi d aria ad alta velocità e molto freddi. Maggiore flessibilità della sala. In alcune realtà ospedaliere già esistono le due differenti classi di sale, e c è il rischio che una operazione urgente di altissima specialità non possa essere fatta perché le sale ISO 5 sono tutte occupate mentre magari quelle ISO 7 sono libere.

31 Confronto normative in vigore per le sale operatorie Italia DPR 14/01/97 Bindi Linee guida Regione Lombardia Estero Linee Guida ISPESL ASHRAE (USA) DIN (D) NF S (F) SWKI 99-3F (CH) ONORM H (A) Classi ISO prescritte Non specif. ISO 7 per chirurgia generale, ISO 5 per trapianti e ortopedia ISO 5 ISO 7 Non specif. Non specif. ISO 5 B10 per la zona 4; ISO 7 B10 per la zona 3; ISO 8 B100 per la zona 2 Ritenuta non necessaria ISO 5 per classi A e B; ISO 7 per classe C; ISO 8 per classe D Misura della contaminazione Non specif. Conta particellare secondo ISO Sala pronta 35 CFU/m3. Sala in attività 180 CFU/m3 con flusso turbolento e 20 CFU/m3 con flusso unidirezionale. Aria immessa 1 CFU/m3. Superfici sala operatoria, pareti e piani di lavoro 0,5 CFU/cm2 Non specif. Conta batteriologica e particellare Classi ISO, classi di decontaminazione cinetica, classi batteriologiche (CFU/m3) zona 4: B10 zona 3: B10 zona 2: B100 Conta particellare con sorgente campione. La classificazione secondo la conta delle CFU/m3 non è ritenuta un parametro utile (eccetto chirurgia ortopedica) Limiti CFU/m3 per aria ambiente per locali di varie classi: I, II, III, IV Classe I: 10 CFU/m3 Classe II: 200 CFU/m3 Ricambi orari/portata 15 Vol/h 15 Vol/h Min m3/h (~35 Vol/h) Min. 25 Vol/h con ricircolo; min.15 Vol/h senza ricircolo Mandata: (formula specifica) o 2400 m3/h. 50 Vol/h zona % vol/h zona % vol/h zona 2 ~8000 m3/h ( al 100 %). Diverse portate a seconda della specialità chirurgica: 100 % o 50 %. Non specif. Rinnovi orari (aria esterna) 15 Vol/h 15 Vol/h Min mv/h (~15 Vol/h) Min. 5 Vol/h con ricircolo; min. 15 Vol/h senza ricircolo 1200 m3/h aria esterna 6 Vol/h Aria esterna 100 m3/h per persona. Aria esterna minima per postazione anestesista: m3/h Portate aria esterna: 20 m3/h per ogni m2 di superficie Prescrizione filtri Efficienza minima 99,97% Efficienza minima 99,97% per partic. 0,3 µ Primo stadio G3/G4 (solo per aria esterna). Secondo stadio F8/F9. Terzo stadio H13/H14 (MPPS 99,95 %) Pre-filtri: classe 7. Classi 8 e 17 (trapianti, ortopedia) e classi 8 e 14 per le altre sale operatorie. (Efficienza MERV in accordo con ASHRAE St.d 52,2-1999) F5 aspirazione UTA; F7 mandata UTA; H13 il più vicino possibile ai locali da controllare. Ricircolo sala operatoria: F7 1 stadio: F6; secondo stadio: F7; terzo stadio: H13 minimo. F5 per griglie ripresa in caso di ricircolo 1 stadio: F5; 2 stadio: F9. Filtri assoluti: H13 Per le classi I e II: F7, F8, H13; estrazione: F6 Posizione filtri Non specif. Non specif. Filtri assoluti posti all'interno del locale ventilato, preferibilmente come diffusori dell'aria Pre filtro a monte UTA. Secondo stadio a valle UTA. Filtri assoluti in sala operatoria 1 stadio a monte UTA sulla bocca d'aspirazione. 2 stadio sulla mandata UTA 3 stadio preferibilmente in posizione terminale 1 stadio: ingresso UTA. 2 stadio: mandata UTA. 3 stadio: all'ingresso delle zone controllate 1 stadio: ingresso UTA. 2 stadio: a monte della sezione di umidificazione. Si può installare a valle solo se sufficientemente distante. 3 stadio in sala operatoria 1 stadio in prossimità bocca d'aspirazione aria esterna. 2 stadio sulla mandata UTA. Sono ammessi successivi trattamenti dell'aria tra 2 e 3 stadio Limiti concentrazione gas anestetici Non specif. Sale nuove o ristrutturate: NO2 = 50 ppm valore limite (25 ppm valore guida). Sale vecchie: 100 ppm (50 ppm). Sale nuove: alogenati = 0,5 ppm valore limite (<0,5 valore guida). Sale vecchie: 2 ppm valore limite (<1 ppm valore guida) Sale costruite dopo il 1989: NO2 = 25 ppm. Alogenati = 2 ppm "ceiling" (valori NIOSH). Sale ante1989: NO2 = 100 ppm non ristrutturate;. 50 ppm ristrutturate. Alotano = 50 ppm. Enfluorano = 75 ppm NO2 = 25 ppm. Alogenati = 2 ppm "ceiling" (valori NIOSH) per sale costruite dopo il 1989 Non specif. Non specif. Non specif. Non specif.

32 Sala operatoria con soffitto filtrante unidirezionale e barriere

33 Sala operatoria con soffitto filtrante unidirezionale e barriere completamente attrezzata

34 Sala operatoria con soffitto filtrante unidirezionale e barriere, Con unità di trattamento aria dedicata, classe ISO 7

35 ASL Città di Milano PRIMA PARTE: ESEMPI PIANIFICARE IL BLOCCO OPERATORIO: IL PROGETTO ICH-HUMANITAS (Rozzano-MI) AZIENDA OSPEDALIERA SANT ANNA COMO GRONINGEN UNIVERSITY HOSPITAL LUCILLE PACKARD CHILDREN S HOSPITAL SAN FRANCISCO OSPEDALE DI MESTRE

36 REPARTO OPERATORIO - ICH - HUMANITAS

37 REPARTO OPERATORIO - ICH - HUMANITAS PIANO TERRA: livello accessi, servizi sanitari e servizi di supporto PIANO PRIMO: livello ambulatoriale, servizi per il pubblico - degenze PIANO SECONDO: livello tecnologico, reparti operatori, terapie intensive - degenze PIANO TERZO: livello medico, studi medici, laboratori - degenze

38 REPARTO OPERATORIO - ICH - HUMANITAS

39 B ICH BLOCCO OPERATORIO GENERALE Legenda percorsi materiale sporco materiale pulito personale interni parenti

40 A ICH BLOCCO OPERATORIO DAY HOSPITAL CHIRURGICO Legenda percorsi materiale sporco materiale pulito personale interni parenti

41 C ICH BLOCCO OPERATORIO CARDIOCHIRURGIA Legenda percorsi materiale sporco materiale pulito personale interni parenti

42 REPARTO OPERATORIO - AZIENDA OSPEDALIERA SANT ANNA COMO (NUOVO OSPEDALE)

43 REPARTO OPERATORIO - AZIENDA OSPEDALIERA SANT ANNA COMO (NUOVO OSPEDALE) livello -1: servizi generali / laboratori livello 2: dialisi, riabilitazione degenzeamministrazione Livello 0: piano tecnologicoservizi sanitari livello 3: area materno infantile(punto nascita) - degenze Livello 1: piano accesso pubblico servizi ambulatoriali e diurni livello 4: volumi tecnici

44 REPARTO OPERATORIO - AZIENDA OSPEDALIERA SANT ANNA COMO (NUOVO OSPEDALE) REPARTO OPERATORIO

45 REPARTO OPERATORIO - AZIENDA OSPEDALIERA SANT ANNA COMO (NUOVO OSPEDALE) Legenda percorsi materiale sporco materiale pulito personale interni parenti

46 REPARTO OPERATORIO - Groningen University Hospital - - DAY SURGERY Postazioni preparazione Postazioni post-intervento Sale operatorie DS Posti letto day surgery adulti Posti letto day surgery pediatrico

47 REPARTO OPERATORIO - Lucille Packard Children s Hospital - DAY SURGERY PEDIATRICO Sale operatorie DS Posti letto day surgery pediatrico

48 REPARTO OPERATORIO - Ospedale di Mestre Sale operatorie DS

49 ASL Città di Milano SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE PIANIFICARE IL BLOCCO OPERATORIO: IL PROGETTO IORT SISTEMA INTUITIVE DA VINCI CYBER KNIFE BRAIN SUITE ENDOALPHA

50 ASL Città di Milano BLOCCO OPERATORIO SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE IORT Intra Operative Radiation Therapy

51 Sistema carrellato Peso totale: 832 kg Gruppo di continuità Schermi di protezione (Pb) Dissipazione: 3412 BTU/h STATIVO Ingombro: 230x110x195 (h) cm Peso: 650 kg CONSOLE Ingombro: 60x80x110 (h) cm Peso: 182 kg Layout tradizionale (pensili in testa e ai piedi del tavolo operatorio) Console FUORI dalla sala operatoria Dimensioni sala operatoria: m 2 N. 1x16A presa elettrica dedicata 230 V~

52 ASL Città di Milano BLOCCO OPERATORIO SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE SISTEMA INTUITIVE DA VINCI Sistema per chirurgia robotica assistita

53 Sistema carrellato Peso totale: 1056 kg Batterie di back up Dissipazione: 5440 BTU/h SURGICAL CART Ingombro: 127x92x174 (h) cm Peso: 544 kg VISION CART Ingombro: 69x56x152 (h) cm Peso: 149 kg CAMPI DI APPLICAZIONE: Cardiochirurgia Chirurgia urologica Chirurgia generale SURGEON CONSOLE Ingombro: 158x92x168 (h) cm Peso: 363 kg Layout tradizionale (pensili in testa e ai piedi del tavolo operatorio) Dimensioni sala operatoria: m 2 Dimensioni minime porta: 220x152 cm N. 4x10A prese elettriche dedicate 230 V~

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55 ASL Città di Milano BLOCCO OPERATORIO SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE CYBER KNIFE Robot per radiochirurgia stereotassica

56 Sistema fisso Peso totale: 8160 kg Dissipazione: 30,000 BTU/h 6 MV LINAC Ingombro: 127x92x174 (h) cm Peso: 544 kg CAMPI DI APPLICAZIONE: Lesioni tumorali Malformazioni vascolari Morbo di Parkinson PATIENT TABLE Ingombro: 158x92x168 (h) cm Peso: 363 kg Bunker per radioterapia Dimensioni sala trattamento: m 2 (dimensioni consigliate) Dimensioni locale impianti: m 2 Dimensioni minime porta: 220x152 cm Installazione permanente 380 V~

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58 ASL Città di Milano BLOCCO OPERATORIO SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE BRAIN SUITE

59 DATA BILLBOARD MICROSCOPIO OPERATORIO RMN INTRAOPERATORIA LAMPADA SCIALITICA PENSILI DATA PANEL Layout di nuova concezione: scialitiche in testa e pensile chirurgico a fianco del tavolo operatorio Tavolo operatorio traslante da RMN a sede operatoria Dimensioni sala operatoria: 80 m 2 Attrezzature completamente AMAGNETICHE Impianto per quench

60 Impianto flusso laminare Impianto RMN Impianto flusso turbolento

61 Possibile distribuzione locali Brain Suite

62 ASL Città di Milano BLOCCO OPERATORIO SECONDA PARTE: NUOVE TECNOLOGIE SISTEMA ENDOALPHA Sala operatoria integrata ad alta definizione

63 TELECOMANDO DI SALA DATA BILLBOARD PANNELLO DI CONTROLLO SALA SALA LAPAROSCOPICA HD CONTROLLO VOCALE DATA PANEL Layout di nuova concezione: pensili ai fianchi del tavolo operatorio Dimensioni sala operatoria: 30 m 2 Consentita una macro e micro multidisciplinarietà Necessità di sistema PACS/RIS Integrazione totale con Imaging digitalizzata

64 Sorgenti Video Visualizzazione Immagine gestione Immagine

65 Laparoscopia Videoconferenza Tavolo Op. A/V routing OR INTEGRATION Scialitiche PACS /HIS Gest.Ambientale Data mngt

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67 FOTOGRAFIE

68 General Hospital >Innsbruck>Austria

69 General Hospital >Innsbruck>Austria

70 General Hospital >Innsbruck>Austria

71 General Hospital >Innsbruck>Austria

72 General Hospital >Innsbruck>Austria

73 General Hospital >Innsbruck>Austria

74 Groningen AZG >Groningen>Olanda

75 Groningen AZG >Groningen>Olanda

76 Groningen AZG >Groningen>Olanda

77 General Hospital >Singapore

78 General Hospital >Singapore

79 General Hospital >Singapore

80 General Hospital >Singapore

81 Tan Tock Seng >Singapore

82 Tan Tock Seng >Singapore

83 Tan Tock Seng >Singapore

84 Tan Tock Seng >Singapore

85 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

86 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

87 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

88 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

89 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

90 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

91 Lulea General Hospital >Lulea>Svezia

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