Karate: dalla fisiologia all età evolutiva

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1 Karate: dalla fisiologia all età evolutiva Nove, Matteo Saoncella

2 Come sono fatti i muscoli? A cosa servono? Muscolo Fasci muscolari (fascicoli) Fibre muscolari Miofibrille Sarcomeri Microfilamenti Il muscolo è un motore che traziona delle leve ossee.

3 Struttura del muscolo Il sarcomero: Unità che si ripete lungo la fibra Bande chiare e bande scure Filamenti spessi (miosina) e sottili (actina)

4 Meccanismo di contrazione

5 La contrazione muscolare

6 Unità motoria È l insieme delle fibre muscolari dello stesso tipo che vengono innervate da un α-motoneurone spinale Sono deputate al creare tensione e a dare uno stimolo elettrico alla muscolatura La contrazione avviene secondo il principio del Tutto o del niente, grazie alla modulazione della quantità di UM che chiamiamo in causa (principio di Henneman)

7 Tipologia delle fibre muscolari

8 Classificazione delle fibre muscolari

9 Sono dei particolari recettori meccanici che si trovano all'interno dei muscoli striati del corpo umano, disposti in parallelo e strettamente connessi con le fibre del muscolo in cui si trovano. Misurano le variazioni di lunghezza del muscolo e preservano il tono muscolare Fusi neuromuscolari

10 Riflesso miotatico (Riflesso da stiramento) Lo stimolo è rappresentato dal rapido allungamento del muscolo. Lo stiramento provoca una deformazione delle fibre intrafusali e delle terminazioni afferenti ad esse associate dalle quali partono gli impulsi che tramite sinapsi attivano il motoneurone alfa che innerva il muscolo stesso e ciò ne provoca la contrazione.

11 Sono dei recettori localizzati a livello della giunzione tra i tendini e le fibre muscolari. Misurano le variazioni di tensione del muscolo. Organi tendinei del Golgi

12 Riflesso miotatico inverso L'attivazione dell'organo tendineo del Golgi eccita degli interneuroni inibitori nel midollo spinale, che a loro volta inibiscono i motoneuroni alfa che innervano il muscolo, quindi la contrazione muscolare diminuisce o cessa.

13 Substrati energetici e meccanismi di produzione dell energia L ATP (adenosintrifosfato) è la molecola energetica di base, in cui l adenosina (adenina + ribosio) si lega con legami ad alta energia con tre gruppi fosfato inorganico. Poiché all interno della cellula non sono presenti grandi depositi di ATP, occorre formarne di nuovo in continuo attraverso i processi di ri-sintesi. L ATP, combinandosi con l acqua, per azione dell enzima ATP-asi si trasforma in ADP (adenosindifosfato), liberando una molecola di fosfato inorganico e una grande quantità di energia. L ADP deve essere ritrasformato in ATP attraverso un processo di fosforilazione, che per compiersi necessita di un adeguata quantità di energia, fornita attraverso tre differenti meccanismi.

14 Il metabolismo energetico muscolare L energia necessaria per la contrazione del muscolo è fornita dall ATP che la rende disponibile attraverso la reazione ATP ADP + P + ENERGIA I sistemi energetici dell organismo producono, attraverso meccanismi differenti, l energia necessaria a ripristinare in modo continuo i depositi di ATP: 1. Il sistema ATP-PCr (Meccanismo anaerobico alattacido) 2. Il sistema glicolitico (Meccanismo anaerobico lattacido) 3. Il sistema ossidativo (Meccanismo aerobico)

15 Il sistema ATP-PCr (Meccanismo anaerobico alattacido) Il meccanismo Anaerobico Alattacido si avvale dell utilizzazione di ATP disponibile e quello ottenibile grazie alla trasformazione della fosfo-creatina (PCr) in creatina. Questa reazione è facilitata dall enzima creatinchinasi, e consente di liberare una quantità di energia adeguata a riformare una molecola di ATP a partire da ADP + Pi

16 Il sistema glicolitico (Meccanismo anaerobico lattacido) Il meccanismo Anaerobico lattacido trasforma in maniera rapida il glucosio ed il glicogeno muscolari senza utilizzare ossigeno (glicolisi anaerobica), arrivando alla formazione di acido lattico come prodotto finale.

17 Il sistema Ossidativo (Meccanismo aerobico) L organismo si avvale del sistema ossidativo (meccanismo aerobico di produzione dell energia) in presenza di quantità adeguate di Ossigeno (O 2 ), utilizzando come substrati energetici glicogeno, grassi, e in piccola percentuale anche proteine. Pur possedendo una minor potenza ed un certo tempo di latenza, questo meccanismo ha una capacità potenzialmente infinita di produrre energia (ATP), limitata solo dalla disponibilità di substrati e dall apporto di O 2. Il meccanismo ossidativo è il metodo principale di produzione energetica nelle attività di lunga durata.

18 Sistema anaerobico alattacido: da 0 a 10/15 Sistema anerobico lattacido: da 10/20 a 70/80 Sistema aerobico: da 10 a > 3 I 3 sistemi sono connessi tra loro: non esiste un movimento che non faccia partire allo stesso tempo la PC e il consumo di O2, è l intensità del coinvolgimento che è diversa ma tutti i meccanismi partono insieme Meccanismi energetici

19 Capacità motorie (classificazione di Blume)

20 Capacità coordinative generali Capacità di apprendimento motorio: capacità del soggetto di apprendere nuovi gesti; consiste nell assimilazione e nell acquisizione di movimenti o di parti di movimenti, precedentemente non posseduti, che devono essere immediatamente stabilizzati Capacità di controllo motorio: capacità che consente di controllare nello spazio e nel tempo movimenti semplici o azioni complesse e raggiungere esattamente il risultato programmato nel movimento; si sviluppa aumentando le difficoltà di esecuzione sul piano spaziale e temporale Capacità di trasformazione: capacità di cambiare, trasformare, e adattare il programma motorio alla modificazione improvvisa dell ambiente e della situazione o delle condizioni esterne per cui il risultato del movimento non cambia o cambia solo di poco Coordinazione grezza: stadio della comprensione del compito motorio Coordinazione fine: consolidamento degli schemi motori posturali Disponibilità variabile: stabilizzare e ampliare la combinazione di abilità motorie Cosa fare: anticipazione dell obbiettivo Come farlo: scelta del programma motorio Previsione del risultato: immagine mentale Esecuzione del gesto: risultato reale Velocità e adeguatezza con cui si adatta il movimento in base alla situazione Si sviluppa esercitando automatismi Trova la sua massima espressione negli sport di combattimento

21 Capacità coordinative speciali DIFFERENZIAZIONE CINESTESICA consapevolezza del proprio corpo ORIENTAMENTO gestire la posizione e il movimento del corpo nello spazio TRASFORMAZIONE riorganizzare un movimento già in attuazione ACCOPPIAMENTO e COMBINAZIONE di schemi motori (corsa + salto) RITMO organizzare cronologicamente le contrazioni muscolari EQUILIBRIO mantenere il corpo in postura d equilibrio REAZIONE reagire a stimoli eseguendo azioni motorie adeguate

22 Capacità condizionali Velocità: La capacità di raggiungere la massima velocità di reazione e movimento possibile, sulla base di processi cognitivi, di sforzi massimi di volontà e della funzionalità del sistema neuro-muscolare Resistenza: capacità dell organismo di protrarre uno sforzo fisico il più a lungo possibile Forza: è quella capacità posseduta dal muscolo di sviluppare tensione e che permette di vincere una resistenza esterna o di opporvisi

23 Cosa dice la letteratura?

24 Modello prestativo Gli sport da combattimento sono ibridi: combinazione di abilità neuromuscolari e metaboliche, forza, potenza, capacità anaerobica e aerobica, forza resistente La forza esige qualità! E perché è così importante? La forza è un abilità al pari della tecnica specifica e come tale va appresa reclutamento e coordinazione Saper gestire le proprie forze: essere efficiente ancora prima che efficace Corretta gestione delle proprie riserve energetica sfera psicofisica Meglio l allenamento aerobico o anaerobico? Soglia anaerobica!

25 Forza massima: è la forza più elevata che il sistema neuro-muscolare riesce ad esprimere con una contrazione volontaria, solitamente si esprime come 1rm Forza dinamica massima: è la forza necessaria per vincere dei carichi sotto massimali, in presenza di movimento Forza esplosiva: è la capacità di vincere resistenze elevate con alta velocità esecutiva Forza reattiva: modalità che sfrutta al massimo gli effetti del ciclo stiramentoaccorciamento per produrre forza Definizioni di forza

26 Fattori determinanti la forza Il diametro trasverso dei muscoli La lunghezza iniziale del muscolo Il numero di unità motorie (size principle) Il numero di fibre rapide La capacità di reclutamento delle unità motorie La coordinazione muscolare Fattori legati allo stiramento Quale metodologia?

27 Più forza quando?? Reclutiamo e sincronizziamo più UM, reclutamento spaziale e temporale Aumenta la frequenza dello stimolo Reclutiamo (secondo la legge di Henneman) fibre di Tipo I, Tipo IIa e IIb, in base all intensità dello stimolo Eccezione nei movimenti balistici

28 Il periodo compreso tra la nascita e i 20 anni circa. Viene diviso in tre fasi principali: la prima dalla nascita ai sei anni; la seconda dai sette ai tredici o quattordici anni; la terza dai quattordici ai venti anni, tenendo conto che dalla seconda alla terza fase si inserisce un periodo che ha tali caratteristiche che può essere ritenuto una fase L età evolutiva è

29 Capacità motorie

30 Rapidità e allenamento La rapidità deve essere stimolata nei bambini il più presto possibile. Lo sviluppo è veloce e si hanno incrementi elevati fino a anni, poi vi è una diminuzione graduale. La rapidità di reazione raggiunge un buon livello dopo i 10 anni Vi è un primo incremento a 7/9 anni ed un secondo definitivo dagli 11 ai 13 anni. Le significative differenze che si possono osservare tra i diversi individui dipendono soprattutto dalla mobilità dei processi nervosi.

31 Forza e allenamento Con gli alunni della scuola primaria l unico lavoro idoneo è quello incentrato sullo sviluppo della forza rapida e dunque strettamente connesso a quanto trattato in riferimento alla rapidità. Per forza rapida si intende la capacità di produrre forza da elevata a massima nel più breve tempo possibile con ampiezza ottimale. Proprio nella fascia d età della scuola primaria si presentano le minori difficoltà per formare o favorire il naturale sviluppo della forza rapida

32 Evoluzione della forza durante la crescita

33 Resistenza e allenamento Fino a 8 anni può essere intesa come la capacità di rimanere attivi per tutta la durata dell attività Nella fascia 9-11 anni la resistenza può essere vista come attività per il ritmo e l andatura di corsa. Non deve ancora essere inserita tra le capacità da sviluppare in modo sistematico, ma è bene dare gli stimoli in questa direzione e abituare gli alunni a sopportare le sensazioni di fatica, che a causa della sedentarietà interviene in molti bambini molto presto Dagli 11 anni può entrare a far parte degli obiettivi specifici di una preparazione

34 Capacità motorie e allenamento

35 NO specializzazione precoce Vantaggi: Aumento immediato dei risultati Prestazioni superiori alla media in età giovanile Svantaggi: Diminuzione rapida delle prestazioni coordinative (dovuto al continuo cambiamento dei parametri antropometrici determinato dalla crescita) Prestazioni massime assolute personali più basse Restringimento della zona allenante (con conseguente maggior difficoltà nell aumentare le prestazioni assolute) Minor versatilità tecnico tattica (per via dell educazione motoria di base appresa in modo unilaterale)

36 GRAZIE DELL ATTENZIONE!

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