RISPOSTE FISIOLOGICHE E RIPETIBILITÀ DEI SUPER SMALL-SIDED GAMES: 5V5

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1 FIGC labor metodologia Castagna.qxd:Layout 1 17/07/14 16:36 Page 16 B RISPOSTE FISIOLOGICHE E RIPETIBILITÀ DEI SUPER SMALL-SIDED GAMES: 5V5 di Carlo Castagna 1,2, Marco Giovannelli 2,3, Vincenzo Manzi 3,4 INTRODUZIONE La moderna metodologia dell allenamento applicata al calcio ha inserito tra le attività utili per il condizionamento fisico l uso delle esercitazioni di gioco a ranghi ridotti, nella letteratura internazionale chiamati Small- Sided Games (SSG) (Hill-Haas, Dawson, Impellizzeri, & Coutts, 2011). Con queste esercitazioni generalmente si persegue l obiettivo di condizionare fisiologicamente il calciatore inducendo adattamenti in condizioni di esercizio prossime a quelle riscontrabili nella partita (Stølen, Chamari, Castagna, & Wisløff, 2005). Gli SSG pertanto risultano passibili di caratterizzazioni pratiche le cui variazioni dipendono dagli obiettivi programmatici dell allenatore (strutturazione di costrutto) (Impellizzeri & Marcora, 2009). Queste solitamente variano nello spettro delle esigenze condizionali e tecnico-tattiche della squadra (Hill-Haas, et al., 2011; Rampinini et al., 2007). Dal punto di vista pratico questi orientamenti contestuali possono essere perseguiti variando il numero di giocatori coinvolti, le regole di gioco, dalla partecipazione o meno dell allenatore alle esercitazioni o dalle dimensioni del campo. Quest ultima variabile riveste una notevole importanza per la definizione del costrutto operativo e si è dimostrata altamente influenzante l esito globale degli SSG (Hill-Haas, et al., 2011; Rampinini, et al., 2007). In generale l intensità di gioco risulta inversamente proporzionale al numero di giocatori coinvolti e in queste condizioni direttamente proporzionale alle dimensioni della superficie di allenamento con la palla. Infatti Rampinini e coll. (2007) hanno dimostrato che a parità di estensione della superficie di gioco, una riduzione del numero di giocatori determina un significativo aumento della concentrazione post-esercitazione del lattato ematico e della frequenza cardiaca media relativa, nonché della percezione soggettiva dello sforzo. Gli stessi autori hanno verificato lo stesso effetto nel caso di aumento della superficie di gioco mantenendo il numero di giocatori coinvolti (Rampinini, et al., 2007). Questi dati confermano l importante effetto della densità di gioco (rapporto calciatore superficie) sulla fisiologia del calciatore e ne suggeriscono un attento vaglio al fine di indurre le richieste sollecitazioni con le scelte esercitazioni. Nella letteratura internazionale sono state studiate densità che vanno dai 90 ai 210 m 2 ma purtroppo non in maniera sistematica (Hill-Haas, et al., 2011). Inoltre non sono state prese in considerazione densità di gioco specifiche che prevedono una densità di 300m 2. Queste densità risultano interessanti in quanto proprie del gioco reale e potenzialmente in grado di aumentare la mobilità dei calciatori che devono insistere su simili estensioni nel corso della partita (Hill-Haas, et al., 2011; Rampinini, et al., 2007). In pratica orientandosi verso queste estensioni si privilegerebbe l aspetto condizionale del calciatore facendolo insistere su quadrature proprie del gioco e questo indipendentemente dal suo ruolo. Il suo coinvolgimento nel gioco rimanendo elevato e proporzionale al numero di giocatori considerato e realizzato in un contesto di elevata traslocazione spaziale (Hill- Haas, et al., 2011). La prestazione di gioco di élite si è dimostrata altamente variabile specialmente nelle categorie arbitrarie comprese nel costrutto dell alta intensità (Di Salvo, Gregson, Atkinson, Tordoff, & Drust, 2009; Gregson, Drust, Atkinson, & Salvo, 2010). Questa elevata variabilità (18-33%) rende la ricerca di possibili relazioni tra attività di gioco e le potenziali variabili causali alquanto incerta. Possibili determinanti di questa variabilità da partita a 1) Laboratorio di Metodologia dell allenamento e Biomeccanica applicata al calcio del Settore Tecnico FIGC 2) Scuola Regionale dello Sport del CONI Marche, Ancona 3) Preparatore atletico Figc, Fermignano Calcio 4) Ente Spaziale Italiano, Roma 28

2 FIGC labor metodologia Castagna.qxd:Layout 1 17/07/14 16:36 Page 17 E BIOMECCANICA APPLICATA AL CALCIO partita sono il livello degli avversari e i costrutti tattici utilizzati nei vari contesti i quali, è stato dimostrato, influenzano il comportamento prestativo dei comparti (Bradley, Carling, et al., 2011; Bradley, Di Mascio, Peart, Olsen, & Sheldon, 2010). Infatti le differenze e le variabilità dell attività dei comparti viene spesso a essere influenzata più dai temi tecnicotattici che da limitazioni dovuti alla condizione fisiologica dei giocatori (Bradley, Carling, et al., 2011; Bradley, Di Mascio, Bangsbo, & Krustrup, 2012; Bradley, et al., 2010; Bradley, Mohr, et al., 2011). Date queste risultanze l analisi della partita nonché l esame delle attività con la palla sono alquanto incerte e potenzialmente fuorvianti se non attentamente vagliate da un approccio statistico di tipo clinico. In questo contesto risulterebbero di rilevante interesse pratico esercitazioni che limitando la variabilità inter-soggetto (buona ripetibilità relativa) possano essere annoverate nel normale processo di allenamento per verificare in maniera integrata gli aspetti condizionali e tecnico-tattici dei calciatori. Questo costituendo un paradigma di valutazione (test integrato) utile per realizzare un profilo prestativo specifico della squadra (performance modelling) (Wallace, Slattery, & Coutts, 2014). La natura degli SSG non prevede come base la distinzione per ruoli e selettive sollecitazioni possono essere indotte variando le regole dell esercitazione; questo imponendo o meno a ciascuno degli attori del gioco una attiva partecipazione alle manovre tecnico-tattiche (Hill-Haas, et al., 2011; Rampinini, et al., 2007). Questa condizione rende gli SSG un mezzo utile per imporre richieste fisiologiche e biomeccaniche avulse dalle costrizioni tecniche tattiche di comparto solitamente riscontrabili in partita (Bradley, Carling, et al., 2011). Promuovendo la partecipazione di gioco gli SSG si propongono come mezzo utile per il condizionamento fisico del giocatore questo riducendo la variabilità inter-soggetto solitamente rilevata nelle partite e attribuibile in parte alla ruolo. I primi a dimostrare l efficacia dell uso degli SSG per il condizionamento fisico dei calciatori sono stati Impellizzeri e coll. (2006) scegliendo esercitazioni in grado di indurre una intensità media di gioco pari al 90-95% della frequenza cardiaca massima individuale. I praticamente rilevanti miglioramenti della funzionalità aerobica osservati sono stati ruolo di gioco indipendenti e ottenuti in tempo brevi (Impellizzeri, et al., 2006). Nonostante la provata efficacia degli SSG per il condizionamento fisiologico del calciatore al momento non sono disponibili studi che abbiano esaminato in maniera sistematica versioni di queste esercitazioni utilizzando estensioni spaziali pari a quelle medie di gioco (300m 2 ). Informazioni sul carico interno e esterno imposto da queste esercitazioni risultano di estremo interesse per la preparazione fisica applicata al calcio. Lo scopo di questo studio è stato quindi quello di esaminare la ripetibilità (sia relativa che assoluta) di una esercitazione di 5v5 con portiere per una densità di gioco pari a 300m 2. Data la rilevanza dello spazio di gioco rispetto alle classiche previste per i giochi a ranghi ridotti, la esercitazione in oggetto è stata definita come Super Small-Sided Game 5v5 (S-SSG 5v5). Quale ipotesi di lavoro è stata assunta una buona ripetibilità della esercitazione nelle condizioni imposte e una sollecitazione fisiologica utile per lo sviluppo delle prerogative funzionali del calciatore indipendentemente dal ruolo di gioco. METODI Alla sperimentazione hanno partecipato 19 calciatori della categoria juniores (età: 17.3±1.2 anni; peso: 66.4±9.3 Kg; altezza: 1.75±0.1 m, Yo-Yo Intermittent Recovery Test Livello 1, 2133±367m) della società ASD Fermignano Calcio i quali hanno svolto per due sedute consecutive a distanza di 7 giorni (rispettivamente T1 e T2) due serie di S-SSG 5v5 suddivise in due frazioni di gioco ciascuna di 5 minuti (5minuti di recupero passivo tra le prove). L attività di gioco (carico esterno) nelle corso del S- SSG è stata rilevata mediante uso di 20 GPS (K-Sport, Montellabate, Pesaro) operanti a 20hz mentre il carico interno dei calciatori è stato misurato mediante cardiofrequenzimetri a telemetria breve (Suunto Team Manager 2.3.0, Memory Belt, Helsinki). La percezione dello sforzo di lavoro è stata rilevata al termine delle esercitazioni mediante la scala CR10 di Börg (Börg, 1998). Nel corso di ciascuna esercitazione al fine di garantire una densità di gioco pari a 300m 2 il gioco è stato svolto su un campo di dimensioni 86x35m (3010m 2 ). Con l intento di mettere sotto pressione le capacità di gioco dei calciatori nel corso di tutte le esercitazioni sono stati forniti da parte dell allenatore e degli assistenti forti incoraggiamenti verbali (Rampinini, et al., 2007). Questo per ottenere da ciascun calcia- 29

3 FIGC labor metodologia Castagna.qxd:Layout 1 17/07/14 16:36 Page 18 B tore il suo massimo coinvolgimento di gioco possibile. La ripetibilità è stata determinata esaminando la stabilità delle misure tra T1 e T2 (intersession reliability) nel corso di un normale micro-ciclo bisettimanale di allenamento. Questo per aumentare la validità ecologica della sperimentazione ma limitando volontariamente la validità interna della sperimentazione. I calciatori hanno giocato sempre nelle stesse condizioni su un campo di erba artificiale contro gli stessi avversari e con la stessa formazione. Quali variabili di interesse sono state considerate la frequenza cardiaca media di gioco (FC), la percezione dello sforzo (RPE), la potenza metabolica media (MPM) e la distanza: totale (DT) di gioco, ad alta intensità (>16 km h -1, HI), alla potenza metabolica sopra i 20 watt kg -1 (MPHI), effettuando accelerazioni e decelerazioni a alta intensità (AHI e DecHI). La frequenza cardiaca massima individuale è stata determinata mediante lo Yo-Yo Intermittent Recovery Test livello 1 nel corso di sedute (test e verifica) effettuate prima e dopo la sperimentazione in oggetto. Il confronto tra le variabili è stato effettuato considerando la media delle variabili su 5 minuti di lavoro. I dati sono presentati come media e deviazione standard e intervalli di confidenza. La ripetibilità delle misure è stata esaminata nella sua rappresentazione relativa e assoluta calcolando rispettivamente il coefficiente di correlazione intraclasse (ICC) e l errore tipico della misura (TEM) espresso sia come valore assoluto che come coefficiente di variazione (CV%). Le differenze tra le variabili sono state valutate mediante la statistica clinica progressiva usando il d di Cohen (Effect Size). Per la valutazione dell ES per dati appaiati l associazione tra le variabili è stata valutata mediante il coefficiente di correlazione di Pearson. Per la categorizzazione delle risultanze della ripetibilità relativa e dell ES sono stati adottati rispettivamente i criteri di Coppieters e coll. (2002) e Hopkins (2002). Per la categorizzazione del coefficiente di variazione si è adottata la classificazione di Atkinson e Nevill (1998). RISULTATI Nel corso delle esercitazioni (media delle due sessioni) in media sono stati percorsi 671±64m per ogni frazione di 5 minuti e questo ad una FC media di 179±9.5 pulsazioni al minuto corrispondenti al 91±4% della massima individuale. Inoltre la distanza percorsa a HI, MPHI, AHI e DecHI è risultata rispettivamente essere pari a 137±47, 218±43, e 28.1±8.0 metri. La MPM è stata di 12±1.2 watt kg -1 mentre la media inter-sessione per la RPE è stata pari a 6.6±0.7 (molto forte). I valori delle variabili e relative differenze nelle due occasioni di valutazione (T1 e T2) sono riportati nella tabella 1. Nella tabella 2 sono invece mostrate le risultanze della ripetibilità sia assoluta che relativa. Buona ripetibilità relativa è stata mostrata dalle variabili FC, HI, MPHI mentre per AHI, DecHI, AMP e TD i valori dell ICC sono da considerarsi discreti. La RPE è da considerarsi una variabile dalla scarsa ripetibilità relativa per questa esercitazione di gioco. Il TEM riportato come coefficiente di variazione si è mostrato inferiore al 10% per le variabili FC, RPE, AMP e TD mentre per le restanti è evidente una da media a elevata variabilità assoluta. La differenza tra i valori medi delle variabili in oggetto è stata di piccolo effetto per le variabili FC, RPE e AHI (0.15 ES<0.40) mentre di trascurabile effetto per HI. Differenze di medio effetto sono state rilevate per MPHI e DecHI. Per le variabili TD e AMP gli effetti sono stati rispettivamente molto grande e enorme indicanti variazioni medie di importanza pratica. DISCUSSIONE Questo è il primo studio che prende in considerazione l uso dei S-SSG esaminandone il carico interno ed esterno imposto e verificandone la ripetibilità. I risultati hanno evidenziato come questa nuova tipologia di esercitazioni impiegante spazi molto ampi di esercizio sia in grado di indurre in maniera consistente risposte fisiologiche in linea con quelle dimostratesi utili per lo sviluppo della fitness aerobica in calciatori (Hill-Haas, et al., 2011; Impellizzeri, et al., 2006; Rampinini, et al., 2007). Inoltre lo studio della ripetibilità a breve termine ha dimostrato che alcune variabili ritenute rilevanti per la prestazione calcistica godono a breve termine di una buona relazione d ordine inter-soggetto. Questa caratteristica suggerisce l uso di questa esercitazione per la monitorizzazione integrata dell allenamento nel calcio moderno a qualsiasi livello. L attività svolta ad alta intensità pur con diversi costrutti si è dimostrata in 30

4 FIGC labor metodologia Castagna.qxd:Layout 1 17/07/14 16:36 Page 19 E BIOMECCANICA APPLICATA AL CALCIO quali quelle adottate nella sperimentazione in oggetto. Manzi e coll. (2013) hanno dimostrato che la potenza metabolica (PM) come precedentemente dimostrato per l attività svolta ad alta intensità risulta ampiamente associata alle variabili afferenti alla funzionalità aerobica. Lo Tabella 1. Valori delle variabili considerate nelle due occasioni di valutazione T1-T2 con relative differenze, intervalli di confidenza e Effect Size. studio ha quindi in via preliminare stabilito il significato fisiologico della PM pur con un disegno descrittivo. In questo studio pur con valori di associazione leggermente inferiori a quelli della HI, la MPHI si è dimostrata una variabile con buona consistenza d ordine e buona variabilità assoluta. Interessante notare come l aliquota di attività svolta ad alta intensità in que- Tabella 2. Valori della ripetibilità relativa e assoluta delle variabili considerate. Diff= differenza tra la condizione T2 e T1; ES=Effect Size come d di Cohen per dati appaiati. sta esercitazione ( 20%) risulti assai simile a quella rilevata nel corso di grado di descrivere con pratica precisione la varianza nella fitness inter- partite ufficiali di campionati professionistici con altri sistemi di rilievo ci- mittente ad alta intensità nei calciatori di differente livello e genere (Im- nematico ( 18%) (Osgnach, Poser, Bernardini, Rinaldo, & di Prampero, pellizzeri & Marcora, 2009). Pertanto, nonostante il significato tecnico- 2010). Notevolmente superiore in questo studio è stata invece la percen- tattico sia contestuale e dipendente dal livello competitivo dei calciatori, tuale di distanza percorsa a MPHI rispetto a quanto rilevato nel corso di l attività svolta ad alta intensità nel corso di una partita riveste un ruolo incontri ufficiali di campionato. Infatti nel presente studio ben il 32% della rilevante e quindi potenzialmente si presta quale costrutto utile per orien- TD sarebbe realizzata con questa dibattuta variabile rispetto al 26% ri- tare gli interventi di allenamento fisico del calcio moderno. Tuttavia il suo portato in calciatori professionisti italiani nel corso di partite di campio- impiego quale variabile utile per la descrizione della prestazione fisica di nato (Osgnach, et al., 2010). Queste risultanze depongono per una gioco è stato messo in pesante questione dalla elevata variabilità inter-in- maggiore intensità delle esercitazioni qui usate rispetto alle condizioni contro dei costrutti indentificanti l attività svolta ad alta intensità (Bra- di gioco (11v11) pur utilizzando una uguale densità operativa. È bene co- dley, Carling, et al., 2011; Bradley, et al., 2010; Di Salvo, et al., 2009; munque considerare che i raffronti sono stati effettuati utilizzando dati Gregson, et al., 2010). I risultati di questo studio hanno al contrario dimo- ottenuti con sistemi di rilievo diverso e pertanto ulteriori studi in questo strato che l attività svolta ad alta intensità è altamente ripetibile nelle sue senso si rendono utili al fine di verificare la proporzionalità delle condi- espressioni inter-soggetto e quindi caratteristica di ogni calciatore nel zioni di gioco (Harley, Lovell, Barnes, Portas, & Weston, 2011; Randers et breve termine, questo nel caso che si usino stabili condizioni di gioco al., 2010). 31

5 FIGC labor metodologia Castagna.qxd:Layout 1 17/07/14 16:36 Page 20 BIOMECCANICA APPLICATA AL CALCIO Relativamente al versante dell analisi del carico interno di allenamento la tipologia di S-SSG qui usata si è dimostrata in grado di agevolmente sollecitare intensità medie di gioco pari al 90% della frequenza cardiaca massima individuale (picco medio di gioco 96% della FC max individuale) e quindi nell ambito di quelle dimostratesi efficaci per lo sviluppo della funzionalità aerobica in calciatori professionisti e non (Castagna, Impellizzeri, Chauachi, & Manzi, 2013; Hill-Haas, et al., 2011; Impellizzeri, et al., 2006; Manzi, Bovenzi, Franco Impellizzeri, Carminati, & Castagna, 2013; Manzi, Impellizzeri, et al., 2013). Inoltre la percezione soggettiva dello sforzo media è stata molto prossima a 7 della scala CR10 di Börg pari a molto forte una intensità che si pone in quelle percepite nel corso di attività a un elevato coinvolgimento aerobico e rilevante contributo anaerobico medio. Interessante è comunque notare la scarsa ripetibilità relativa del rilievo delle RPE indicante un notevole variabilità del riscontro soggettivo dello sforzo percepito pur in presenza di una soddisfacente consistenza del carico esterno prodotto in questa esercitazione nel singolo. Queste risultanze depongono per una necessaria integrazione dell analisi delle variabili descriventi sia il carico esterno che interno al fine di entrare in possesso di un chiaro e il più possibile esaustivo profilo della relazione dose risposta del calciatore moderno. APPLICAZIONI PRATICHE Sollecitazioni di gioco e ripetibilità delle stesse rendono l S-SSG 5v5 utile per l allenamento e la monitorizzazione della prestazione di gioco del calciatore. In particolare l attività svolta ad alta intensità si è dimostrata la variabile in possesso della più elevata relazione d ordine inter-sessione di allenamento dimostrando che HI è dal punto di vista della funzionalità operativa più affidabile della MPHI, pur sempre di interesse per la monitorizzazione del carico esterno. L analisi delle risultanze depone per un analisi diversificata delle variabili di modo da delineare con precisione le caratteristiche del carico individuale di allenamento. La stabilità delle variabili qui considerate suggerisce l interesse delle esercitazioni S-SSG non solo per l allenamento fisico ma anche per l allenamento tecnico-tattico sollecitando la verticalizzazione del gioco. L elevata stabilità delle misure rende questo paradigma di gioco utile per la verifica in itinere dei costrutti di gioco in condizioni di allenamento molto simili a quelle della partita e questo suggerisce la possibilità di considerare gli S-SSG 5v5 quali un test integrato utile per operare una modellizzazione dei carichi di allenamento nel calcio moderno. In pratica l uso del S-SSG 5v5 può risultare una viabile strategia per verificare settimanalmente la abilità dei propri calciatori nel costrutto di interesse, in questo caso l attività svolta ad alta intensità nel modulo di esercizio adottato. In questo ambito variazioni della geometria della superficie di gioco, sempre mantenendo la densità dello stesso, risultano di interesse per lo sviluppo clinico degli interventi di gioco. Pertanto risultano utili ulteriori studi che utilizzino il S-SSG 5v5 quale paradigma di verifica funzionale e l analisi di diverse versioni dei S- SSG. RINGRAZIAMENTI La presente ricerca è stata promossa dalla Scuola Regionale dello Sport delle Marche in collaborazione con il Laboratorio di Metodologia e Biomeccanica Applicata al Calcio del Settore Tecnico FIGC, gli autori pertanto ringraziano il Presidente del CONI Regionale Marche Dr. Fabio Sturani, la Dr. Maria Teresa D Angelo (SRS Marche) e il Dr. Paolo Piani (ST FIGC) per la loro disponibilità a promuovere questo progetto. Un pubblico e sentito ringraziamento è d obbligo alla dirigenza dell ASD Fermignano Calcio (PU) nelle persone del Presidente Fiorella Paolini, dei responsabili del settore giovanile e juniores Antonio Coletta e Samuele Fini e del Responsabile logistico Marchionni Massimo. Un enorme ringraziamento va a Mister Riccardo Guidi per la sua disponibilità e l entusiastico supporto funzionalmente trasmesso a tutti i suoi fantastici calciatori che sono stati esemplari nelle esercitazioni proposte. Imprescindibile è stata la collaborazione di Vincenzo Chiné e il supporto tecnologico dell Ing. Mirko Marcolni (K- Sport). Bibliografia L ampia bibliografia relativa al suddetto elaborato è a disposizione degli interessati presso la redazione del Notiziario ( stampa.cov@figc.it). 32

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