Enrico Nada Responsabile attività sociali Politiche sociali e relazioni esterne
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1 Enrico Nada Responsabile attività sociali Politiche sociali e relazioni esterne
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3 Il ruolo di Coop Come impresa leader in Italia nella distribuzione organizzata ben conosciamo gli sprechi del sistema (e cerchiamo di minimizzarli) e ben conosciamo le difficoltà di un numero crescente di persone e famiglie Come cooperativa di consumo abbiamo un rapporto più diretto con le persone, non sono solo clienti ma sono Soci e sono Soci che si relazionano con il territorio e ci portano le sollecitazioni Come cooperativa di consumo da sempre ci siamo posti il problema di cosa fare dei prodotti invenduti/invendibili ma ancora consumabili
4 Studio e conoscenza dei comportamenti di consumo
5 Nel 2003, con l'entrata in vigore della cosiddetta Legge del Buon Samaritano, si afferma in tutte le maggiori cooperative di consumatori, sulla base anche di importanti esperienze già precedentemente avviate, il progetto nazionale per le donazioni solidali delle eccedenze alimentari Il progetto nasce dalla consapevolezza che, per quanto le cooperative operino secondo criteri improntati a prevenire gli sprechi, grazie all'ottimizzazione delle gestioni commerciale e logistica, si generano inevitabilmente volumi significativi di derrate alimentari non più vendibili, ma ancora perfettamente consumabili. Il fenomeno è anche la conseguenza dell'adozione di elevati standard qualitativi e di servizio, quali: l'impegno ad assicurare l'assortimento completo e fresco sui banchi fino al momento della chiusura del punto di vendita, il ritiro dalla vendita alcuni giorni prima della data di scadenza oppure per modesti difetti della confezione esterna oppure ancora per il non ottimale aspetto esteriore.
6 Grande distribuzione contribuisce per il 5% allo spreco alimentare in Italia. Falasconi, 2011
7 I prodotti destinati al Buon Fine - perfettamente integri nelle loro funzioni d'uso, nutrizionali ed igieniche - ritirati dalla vendita perché non conformi agli standard di qualità e servizio, sono contabilizzati, raccolti e conservati in spazi appositi e contenitori dedicati, affinché possano essere ceduti a titolo totalmente gratuito a organizzazioni no profit attive nel sociale. Le merci donate I prodotti destinati a tale progetto sono principalmente: prodotti alimentari freschi e freschissimi (verdura, frutta, salumi e latticini, carne, fresco industriale); prodotti alimentari confezionati (pasta, riso, conserve, biscotti, cereali, merendine, etc.); prodotti per l'infanzia (omogeneizzati, pastine, pannolini); liquidi (tutte le bevande esclusi gli alcoolici). In alcuni punti vendita freschi libero servizio, ortofrutta e carni.
8 Non possono essere ceduti - prodotti di pescheria, i surgelati, i prodotti di pasticceria fresca e prodotti legati alla catena del caldo (rosticceria), nonché i prodotti con il giorno di scadenza e/o termine minimo di conservazione superato, i prodotti che hanno interrotto la catena del freddo, i prodotti normalmente venduti di giornata, che hanno superato le 24 ore dall arrivo/produzione al/in punto vendita. Le procedure interne I prodotti sfusi o preincartati che non riportano la data di scadenza in etichetta possono essere ceduti solo rispettando i tempi di vita regolati per la permanenza a banco e soltanto se ritirati in chiusura dell esercizio di vendita, ma non la mattina successiva; Possono essere ceduti i prodotti con: - perdita di integrità o di forma delle confezioni che pregiudichino solo aspetti estetici o il requisito della quantità contenuta; - imbrattamenti e/o anomalie delle confezioni secondarie (non a diretto contatto con l alimento es. astucci di rivestimento o fasce con claim pubblicitari e simili), purché non vi sia alcun presupposto reale o potenziale di contaminazione dell alimento; -alterazioni di confezione relative a gadget, regali, buoni sconto, concorsi a premi e simili, purché non vi sia alcun presupposto reale o potenziale di contaminazione dell alimento.
9 In Piemonte 61 punti vendita, 3,5 milioni di euro di merce, 62 associazioni
10 Criteri selezione Onlus La scelta dei partner -Presenza sul territorio ed inserimento in reti territoriali -Gestione mense, distribuzione pacchi, case famiglia -Corretta gestione prodotti dal punto di vista della documentazione e della sicurezza alimentare -Capacità di rendicontare puntualmente quanto fatto
11 I soci volontari Coop si occupano della promozione e delle relazioni con le associazioni di volontariato e con gli enti pubblici territoriali, delle verifiche sul regolare funzionamento dell'intero ciclo della donazione, del rendiconto agli altri soci; frequentemente, i soci volontari Coop coadiuvano le associazioni di volontariato nelle loro attività solidaristiche. Il personale Coop che organizza e gestisce le diverse fasi della donazione: selezione dei prodotti da donare, individuazione degli spazi da utilizzare, corretta conservazione dei prodotti in cessione e loro puntuale contabilizzazione ieri per rispettare un complesso e farraginoso obbligo legislativo, oggi per scelta di corretta amministrazione e trasparenza nella gestione del patrimonio comune, dall'identificazione e regolazione dell'accesso dei rappresentanti delle associazioni destinatarie alla consegna agli stessi. Le amministrazioni locali che in molti casi supervisionano e/o coordinano le donazioni, selezionando i destinatari ed anche offrendo occasioni, luoghi, strutture atti a favorire la donazione ai beneficiari finali.
12 Valorizzare le eccedenze Rafforzare la coesione sociale
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14 Oltre il buon fine
15 Oltre il buon fine
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