COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE PALIFICATE LIGNEE DI VENEZIA NEL TEMPO
|
|
- Antonietta Morini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE PALIFICATE LIGNEE DI VENEZIA NEL TEMPO Francesca Ceccato Dipartimento DICEA Università degli Studi di Padova Paolo Simonini Dipartimento DICEA Università degli Studi di Padova Sommario Si è sempre ritenuto che il legno completamente immerso in acqua potesse resistere indefinitamente e che, pertanto, le palificate lignee sulle quali poggiano molti edifici storici della città di Venezia mantenessero inalterate nel tempo le proprie caratteristiche meccaniche. Recentemente si è scoperto che, anche in assenza di ossigeno, alcuni tipi di batteri possono degradare seriamente il legno che forma le palificate di fondazione. Lo studio, di carattere multidisciplinare, è rivolto a investigare sperimentalmente e a descrivere matematicamente gli effetti del degrado del legno sui cedimenti a lungo termine delle fondazioni degli edifici storici di Venezia. Introduzione I più diffusi tipi di fondazione delle antiche strutture veneziane sono formati da: zatteroni di legname (Figura 1) che sono una sorta di fondazione diretta, formata da tavolati lignei a più strati, posti a 2-3 m di profondità sotto il piano campagna al di sopra dei quali poggiano i plinti o le murature in pietrame fino a raggiungere il piano di pavimentazione; palificate lignee (Figura 2) che sono formate con corti paletti di legno di cm di diametro e lunghi m, infissi fittamente nel terreno, sui quali successivamente poggia un tavolato di legno e la muratura soprastante. Le palificate lignee sono spesso caratterizzate da pali di dimensioni tali da non raggiungere strati profondi resistenti essendo il loro effetto essenzialmente quello di migliorare il terreno creando una zona costipata su cui fondare il basamento delle colonne o dei muri portanti. Da recenti indagini è emerso che, anche in assenza di ossigeno, il legno può essere soggetto a elevato degrado nel tempo, accompagnato da perdita di resistenza quasi totale. La ricerca, promossa da CORILA con la Regione Veneto, all interno del progetto "Linee guida per gli interventi di consolidamento di fondazioni basate su palificazioni in legno", intende indagare e descrivere gli effetti del degrado del comportamento meccanico del singolo palo e delle palificate sul decorso dei cedimenti nel tempo delle palificate stesse e, conseguentemente, sulle murature perimetrali dei fabbricati storici Veneziani. A tale scopo si è impiegato un approccio di tipo numerico, nel quale la fondazione e il terreno circostante sono modellati ricorrendo ad un codice agli elementi finiti (Plaxis 8.2), nel quale il terreno coesivo tenero è descritto ricorrendo ad un legame costitutivo in grado di simulare il comportamento viscoso a lungo termine, e il legno con un legame elastico isotropo e perfettamente plastico i cui parametri significativi variano nel tempo per effetto del degrado del legno. Figura 1 Zatteroni di legname. Fondazioni del palazzo Ducale (Malvezzi, 1874)
2 Figura 2 Palificata lignea. Fondazione del campanile di San Marco a Venezia (Donghi, 1913). I materiali coinvolti Il legno Il legno è formato da cellule vegetali, di forma allungata, la cui parete cellulare è costituita da fibre di cellulosa e altri polisaccaridi strutturali, immersi in una matrice di lignina ed emicellulosa. La struttura è paragonabile a quella di un materiale composito, in cui le fibre garantiscono la maggior parte della resistenza, mentre la matrice conferisce rigidezza. Conseguentemente alla sua natura fibrosa, il legno è un materiale fortemente anisotropo con proprietà meccaniche che dipendono da fattori quali densità, contenuto d acqua, presenza di difetti ecc.. Per tali ragioni una modellazione costitutiva accurata del legno è assai complessa e non rientra tra gli scopi immediati della ricerca. La completa immersione in terreno saturo non inibisce il degrado del legno (Klaassen, 2008); recenti ricerche hanno inoltre evidenziato il precario stato di conservazione delle fondazioni lignee a Venezia (Gottardi et al., 2008, Biscontin et al. 2009). La valutazione del degrado del legno avviene con analisi chimico-fisiche, misurando: densità basale (BD), cioè il rapporto tra la massa anidra del legno ed il volume allo stato di massimo rigonfiamento, che può anche essere riferito alla densità basale media del legno della stessa specie non degradato, in modo da ottenere un rapporto percentuale denominato Densità Basale Residua (DBR %); MWC (Maximum Water Content %) che è calcolato come rapporto percentuale tra il peso dell acqua contenuta nel campione allo stato di massima imbibizione (peso del legno imbibito - peso del legno anidro) ed il peso dello stesso campione allo stato anidro. Quantità di cellulosa e polisaccaridi strutturali, comunemente detti olocellulosa (H); Quantità di emicellulosa e lignina (L); Quantità di ceneri, cioè sali, ossidi e altri composti inorganici che il sedimento, permeando nelle cellule vegetali, deposita. Nel legno degradato si osservano valori ridotti di DBR ed elevati di MWC, che può raggiungere anche il 1000%, e ceneri. Significativo è il rapporto olocellulosalignina (H/L): il degrado del legno sommerso procede, infatti, per decomposizione della cellulosa e dei polisaccaridi strutturali, mentre il contenuto di lignina rimane pressoché invariato. In altre parole, un rapporto H/L sensibilmente inferiore a quello caratteristico del legno della stessa specie, ma non degradato, denuncia un cattivo stato di conservazione (Biscontin et al, 2009). Dalla valutazione combinata dei parametri fisico-chimici, discende una stima accurata dello stato di conservazione del materiale Figura 3 Ipotesi di variazione delle proprietà fisiche caratteristiche nel tempo rispetto al valore del legno non degradato.
3 ma nulla di certo si può dire sulle sue caratteristiche meccaniche residue. Non è nota una legge di variazione che leghi le proprietà meccaniche al tempo, si tenta tuttavia di ipotizzare un andamento verosimile dei parametri in gioco (vedi Figura 3). Il deterioramento fisico-chimico dei polisaccaridi strutturali ha luogo per opera di batteri anaerobi e con cinetiche piuttosto lente, ma si può assumere che il volume del palo resti costante. In condizioni d imbibizione, il volume occupato da queste macromolecole viene sostituito dall acqua, per cui si ha una riduzione della densità basale del materiale e un aumento del MWC, questo fenomeno abbatte le caratteristiche meccaniche del legno. Terreno Il sottosuolo della laguna di Venezia presenta una notevole varietà e alternanza di strati, anche a distanze relativamente piccole. Frequentemente, sotto uno strato di terreno di riporto, più o meno recente, di spessore variabile da 1 a 4m, si trovano strati di 2-5m di terreno argilloso e argilloso-limoso con caratteristiche di resistenza piuttosto basse, spesso con sostanze organiche; al di sotto si ha alternanza di strati di sabbia fine, limi sabbiosi ed argillosi, argille limose. Si può comunque affermare che, frequentemente, a profondità variabili tra 5 e 15 m circa, si trovano strati di terreno caratterizzati da proprietà meccaniche discrete. In alcune zone è presente uno strato, spesso da 1 a 5 m, di argilla limosa fortemente sovraconsolidata, localmente noto come caranto. Questi terreni, in particolare quelli superficiali, sono molto compressibili e caratterizzati da un indice dei vuoti particolarmente alto. Volendo studiare il comportamento della palificata nei secoli, non si può trascurare il cedimento secondario, che in questi materiali risulta piuttosto elevato. Si sceglie di utilizzare il modello Soft Soil Creep, capace di tener conto dell effetto del tempo sulla risposta del terreno. I parametri d input sono determinati sfruttando alcune relazioni, calibrate sui terreni di Venezia, che permettono di stimare l angolo d attrito e la pendenza della linea di stato critico dalla curva granulometrica (S. Cola e P. Simonini, 2002). Si assume inoltre che, per gli indici di ricompressione e di creep, sussistano i seguenti rapporti: = 6 e = 0,55, frequentemente osservati in questi materiali. Modelli numerici: un caso semplice di palificata-tipo Al fine di determinare i fattori principali che caratterizzano il comportamento della fondazione nel tempo, consideriamo una palificata-tipo su terreno omogeneo molto compressibile (vedi Figura 4). Supponiamo che il terreno sia un argilla molle normalconsolidata, con indice dei vuoti piuttosto alto e decrescente verso il basso, i parametri di input sono riassunti in tabella 1 1. La falda è posta al piano campagna. Le fasi del calcolo tentano di simulare, in Figura 4 Palificata-tipo. Geometria utilizzata nelle prime analisi numeriche. modo semplificato, le fasi della costruzione: dopo la fase iniziale di consolidazione K0, viene applicato in superficie un carico uniforme di 20kPa, per simulare il peso del terreno di riporto, successivamente si azzerano gli spostamenti e sulla palificata si applica il carico di 200kPa, che rappresenta lo sforzo sulla muratura soprastante. Per il legno si utilizzano i valori tipici del pino silvestre, specie rinvenuta frequentemente a Venezia, e si ipotizza, inizialmente, un degrado lineare di rigidezza e resistenza nel tempo: essi decrescono, dai valori inziali rispettivamente di 1, kpa (E 0 ) e 2, kpa (c 0 ), fino ad annullarsi in 300 anni. Osservando l andamento del cedimento nel tempo si nota che la fondazione continua ad assolvere la sua funzione, e gli spostamenti sono prevalentemente dovuti al comportamento viscoso, finché il legno 1 del terreno di Venezia. è il grain size index, introdotto da Cola & Simonini (2002) per stimare i parametri caratteristici
4 non ha totalmente perso le proprie caratteristiche meccaniche (vedi Figura 5a). Quando il legno è totalmente deteriorato, i cedimenti aumentano drasticamente e sono essenzialmente concentrati nella zona d infissione dei pali. Come è lecito attendersi, al diminuire della rigidezza del legno, lo sforzo si trasferisce dai pali al terreno, è proprio questo meccanismo di ridistribuzione, unito al diminuire delle proprietà meccaniche del sistema di fondazione a determinare un rapido incremento dei cedimenti. Successivamente, sono stati presi in considerazione altri aspetti Tabella 1 Input del modello iniziale I GS 0,0005 ' cr 32,9 0, kn/m 3 0,0119 0,007 quali il rapporto tra la larghezza della fondazione e la lunghezza dei pali (B/L) e la presenza di uno strato resistente dove poggiare la punta dei pali, tuttavia si può dire che qualitativamente i risultati siano identici al caso appena illustrato. Un caso reale: la Basilica di Santa Maria Maggiore Recentemente si è presentata la possibilità di migliorare la conoscenza sul sistema delle fondazioni lignee analizzando l interessante caso della Basilica di S. M. Maggiore, la cui la facciata laterale mostra un cedimento differenziale di circa 25 cm nella sua lunghezza di 45m. E stata avviata una campagna d indagini consistente nell esecuzione di: 4 sondaggi strutturali inclinati attraversanti la fondazione con prelievo di campioni di legno e terreno (sia disturbati che indisturbati); 1 sondaggio geotecnico con prelievo di campioni indisturbati; 3 CPTU verticali. Le analisi sullo stato di conservazione del legno e i test di laboratorio per la caratterizzazione geotecnica dei terreni sono ancora in corso, tuttavia dalle prove con piezocono, è stato possibile definire, con una certa approssimazione, la stratigrafia del sito, che appare piuttosto omogenea nell estensione dell edificio. La stratigrafia mostra quattro strati principali: 1. Materiale di riempimento fino a quota -3,00m 2. Argilla limosa poco consistente con conchiglie fino a -6,0m 3. Argilla limosa fortemente sovraconsolidata (caranto) fino a -8,0m 4. Alternanze di sabbia fine limosa e lenti di argilla limosa fino a fine sondaggio. I parametri meccanici assegnati sono riassunti nella Tabella 2 e calcolati con riferimento a relazioni reperite in letteratura e calibrate specificatamente sui terreni veneziani (Ricceri et al., 2002). Per quanto riguarda il legno, in assenza d informazioni più dettagliate, si assume un modulo elastico e una resistenza a compressione tipica del pino silvestre fresco ipotizzando un degrado lineare delle proprietà meccaniche nel tempo, fino ad annullarsi in 500 anni (età attuale dell edificio). Le fasi del calcolo sono analoghe a quelle illustrate nel paragrafo precedente. Si osserva che il modello è molto sensibile a parametri di input come OCR e le caratteristiche di compressibilità, ma anche alla storia di carico della fondazione. Figura 5 Andamento dei cedimenti e delle proprietà meccaniche nel tempo, nel caso a) di fondazione-tipo su argilla molle e nel caso b) di S. M. Maggiore.
5 Quest ultimo aspetto crea notevoli difficoltà perché non è nota la storia della struttura e dell area circostante: non conosciamo la durata della costruzione della chiesa e quali interventi possano aver modificato la distribuzione dei carichi o lo stato di confinamento del terreno adiacente la fondazione. Nuovamente si osserva che il degrado del legno provoca un accelerazione degli spostamenti verticali, solo quando la rigidezza scende sotto l 1% di quella originale (vedi Figura 5b). Alcune considerazioni conclusive Le analisi numeriche hanno permesso di definire i fattori principali che caratterizzano il comportamento della fondazione nel tempo; in particolare è emersa l importanza degli effetti di compressione secondaria, mentre sembra che il degrado del legno causi un decisivo incremento degli spostamenti solo quando il materiale ha completamente perso le proprie caratteristiche meccaniche. In altre parole pare che il legno possa assolvere alla propria funzione di miglioramento del terreno fino a livelli di degrado molto seri. Il Soft Soil Creep model permette di considerare il comportamento viscoso del terreno, ma rende la risposta molto sensibile alla storia di carico della fondazione che, in generale, non è nota. La campagna di indagini condotte a S. M. Maggiore ha permesso di accrescere la conoscenza sul complesso sistema delle fondazioni storiche veneziane. Le prove di laboratorio sul terreno permetteranno di perfezionare il modello geotecnico e, con le analisi sullo stato di conservazione del legno, sarà possibile avere un idea più chiara sul processo di degrado dei pali di fondazione. Non è ancora stato individuato con certezza quale meccanismo abbia generato un cedimento differenziale di oltre 25cm sulla muratura laterale di S. M. Maggiore, ma studi futuri approfondiranno la conoscenza del fenomeno, tuttavia non è escluso che l abbassamento possa non essere causato solamente dal degrado del sistema di fondazione. z real Soil 'c k e 0 k* <3 filling 6 Soft Clay with shells 33 0,118 0,020 1,1 0,056 0,009 0, Caranto 33 0,113 0,019 0,6 0,071 0,012 0,00390 >8 Silty sand 35 0,099 0,016 0,8 0,055 0,009 0,00301 Tabella 2 Parametri di inputo del terreno per il modello numerico di S. M. Maggiore Ringraziamenti La ricerca è stata promossa, coordinata e finanziata da CORILA (Consorzio per il Coordinamento delle Ricerche sul Sistema Lagunare di Venezia) con la Regione Veneto. Oltre all Università di Padova, partecipano al progetto anche: la Soprintendenza per i Beni Culturali di Venezia, il CNR-IVALSA di Firenze, l Università Ca Foscari di Venezia e INSULA. Bibliografia Biscontin G., Izzo F., Rinaldi E. (a cura di), Il sistema delle fondazioni lignee a Venezia. Valutazione del comportamento chimico-fisico e microbiologico pubblicato da CORILA. G. Gottardi, A. Lionello, C. Modena, Influenza delle caratteristiche di fondazione sulla stabilità dei campanili di S. Stefano e dei Frari a Venezia Metodi e strategie di progetto in Quaderni IUAV:54 Geologia e progettazione nel centro storico di Venezia La riqualificazione della città e dei territori, Il Poligrafo, Padova, pp , R. K. W. M. Klaassen, 2008, Bacterial decay in wooden foundation piles Patterns and causes:a study of historical pile foundations in the Netherlands International Biodeterioration & Biodegradation 61 pp G. Ricceri, P. Simonini, S. Cola, Applicability of piezocon and dilatometer to characterize the soils of the Venice Lagoon Geothecnical and geological engineering 20: S. Cola, P. Simonini, Influenza della granulometria sul comportamento meccanico dei terreni limosi eterogenei: il caso dei terreni della laguna di Venezia
C1 2 C2 C3 S2 1 5 CPT1 9 S1 3 C4 8 CPT2 6 4 7 PIANTA DI RIFERIMENTO INDAGINI 1) Basilica 2) Edificio del Palladio 3) Edificio di A. Selva 4) Edificio di epoche diverse 5) Edificio di epoche diverse 6)
DettagliStudio di Geologia Tecnica dr. ANGELO ANGELI Cesena, via Padre Genocchi, 222 tel.054727682 fax.054721128
ORIENTAMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO (K) Nel modello di Winkler il sottosuolo è caratterizzato da una relazione lineare fra il cedimento di un punto (s) e la pressione di contatto
DettagliCONSIDERAZIONI GENERALI
CONSIDERAZIONI GENERALI FUNZIONI DELLE FONDAZIONI La funzione delle fondazioni è quella di trasferire i carichi provenienti dalla struttura in elevazione al terreno sul quale l edificio poggia. La scelta
DettagliLA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ
LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ Giovanni Dalerci, Rossella Bovolenta Università degli Studi di Genova Dipartimento
Dettagli7.E. Il metodo edometrico per. il calcolo dei cedimenti
7.E Il metodo ometrico per il calcolo dei cimenti CALCOLO DEI CEDIMENTI: TERRENI A GRANA FINE IL METODO EDOMETRICO Il metodo è basato sull ipotesi di espansione laterale impita (condizioni ometriche: ε
DettagliRELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno
RISPOSTA A DOMANDA N. 2 RELAZIONE Generalità La presente relazione illustra gli aspetti geotecnici e delle fondazioni relativi alle strutture delle seguenti opere: EDIFICIO SERVIZI BUNKER PROTEXIMETRICO
DettagliPROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE
Via Turazza 48, 35128 Padova. Tel./Fax 049 774197. E-mail: albmazzu@libero.it PROGETTO ESECUTIVO PER LA MIGLIOR GESTIONE IRRIGUA INDICE 1 PREMESSA... 2 2 CANALE ALTIPIANO... 2 2.1 TRATTA 1... 2 2.2 TRATTA
DettagliRELAZIONE GEOTECNICA
RELAZIONE GEOTECNICA GENERALITA La presente relazione ha come oggetto l analisi delle caratteristiche stratigrafiche e la determinazione dei parametrici geotecnici relativamente alle opere di allargamento
DettagliRistrutturazione del complesso ENAV di Roma ACC - Ciampino Roma Progetto definitivo delle strutture - RELAZIONE GEOTECNICA
INDICE 1 PREMESSA... 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO... 2 3 SISMICITA DELL AREA... 3 4 LE INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 5 ASPETTI IDROGEOLOGICI GENERALI... 5 6 ASPETTI GEOTECNICI DEL PROGETTO LE STRUTTURE FONDALI...
DettagliTECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI
LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni
Dettagli1) non deve portare a rottura il terreno sottostante. 2) non deve indurre nel terreno cedimenti eccessivi
SICUREZZA e FUNZIONALITÀ delle strutture in elevazione (edificio in c.a., rilevato, etc.) sono garantite anche da alcuni requisiti che il SISTEMA FONDALE deve rispettare. In particolare il carico trasmesso
Dettagli0.00 m. 1,75 m. ghiaiosa); γ 3 = 14,5 kn/m 3 c = 0 kpa ϕ = 35. 10.00 m. 21.75 m
ESERCITAZIONE n. 5 Carico limite di un palo trivellato Si calcoli, con le formule statiche, il carico limite di un palo trivellato del diametro di 0,4 m e della lunghezza di 11 m, realizzato in un sito
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.
DettagliPali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti
FONDAZIONI SU PALI Pali di fondazione = elementi strutturali in grado di trasferire il carico applicato alla loro sommità a strati di terreno più profondi e resistenti Si ricorre a fondazioni su pali quando:
DettagliPORTANZA DELLE FONDAZIONI
1 N.T.C. 2008, Capitolo 6.4 - OPERE DI FONDAZIONE Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine. Gli stati
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord
DettagliI processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo
I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa
DettagliFONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI
FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi
DettagliCommittente: Comune di Flero. Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine
Committente: Comune di Flero Cantiere: via Paine Flero (BS) Progetto: Riqualificazione e ampliamento della scuola materna in via Paine ------------------------------------------------------------------
Dettagli1 Relazione Generale sull Intervento...2. 2 Determinazione dei parametri geotecnici...2. 3 Normativa di riferimento...3. 4 Relazione sui materiali...
1 Relazione Generale sull Intervento... Determinazione dei parametri geotecnici... 3 Normativa di riferimento...3 4 Relazione sui materiali...3 5 Verifiche statiche...4 5.1 Formule di calcolo delle azioni...4
DettagliPALO tipo SP VANTAGGI minima quantità di materiale di risulta Ridotto consumo di calcestruzzo
PALO tipo SP Il Soil Displacement (SP) è una metodologia di esecuzione del palo di fondazione eseguita senza asportazione di terreno, quindi alternativa ai pali battuti, vibroinfissi e trivellati. La tecnologia
DettagliKAPPAZETA AKTIV CONSOLIDAMENTO FONDAZIONI
2013 Consolidamento fondazioni di un edificio di culto sito nel Comune di ROCCABIANCA (PR). KAPPAZETA S.P.A. ha consolidato e stabilizzato con la collaborazione dell Impresa Bolsi le fondazioni della Chiesa
DettagliCREPE NEI MURI? CON SYSTAB ELIMINO IL PROBLEMA ALLA BASE CONSOLIDANDO TERRENO E FONDAZIONE.
www.systab.it CREPE NEI MURI? CON SYSTAB ELIMINO IL PROBLEMA ALLA BASE CONSOLIDANDO TERRENO E FONDAZIONE. Le crepe nei muri sono un sintomo da non trascurare, spesso legato ad un cedimento del terreno
DettagliAnalisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura
CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura Resistenza a compressione (1) I materiali lapidei naturali ed artificiali raggiungono
DettagliD.M. 11.03.1988: NTC2008: 6.2.1. 6.2.2
D.M. 11.03.1988: [ ] la progettazione deve essere basata sulla caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, ottenuta a mezzo di rilievi, indagini e prove [ ] NTC2008: [ ] Le scelte progettuali
DettagliIdrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia
Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi
DettagliProva penetrometrica dinamica: SPT (Standard Penetration Test)
PROVE IN SITO Prova penetrometrica dinamica: SPT (Standard Penetration Test) Durante le fasi di perforazione si possono eseguire, oltre al prelievo di campioni indisturbati, prove SPT (Standard Penetration
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA Kore Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale (Classe 8) Corso di GEOTECNICA Docente: prof. Francesco Castelli Calcolo dei cedimenti nei terreni argillosi Secondo
DettagliRelazione Geologica e Relazione Geotecnica
Relazione Geologica e Relazione Geotecnica La Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica sono due documenti progettuali sempre distinti. La Relazione Geologica è essenziale per il geotecnico e lo strutturista,
DettagliVALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1
VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi
DettagliDomande a scelta multipla 1
Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco
DettagliL'input geotecnico nella progettazione di. fondazioni speciali
7-8 ottobre 2011 Palazzo Vermexio, Siracusa L'input geotecnico nella progettazione di Parte Seconda: la Definizione dei Parametri Ing. Umberto Arosio 1 Introduzione Problema Geotecnico: determinare l interazione
Dettagli1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR
Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta
DettagliCOSTRUIRE SU TERRENI DIFFICILI Romolo Di Francesco e dott. Geol. Vittorio Gennari www.romolodifrancesco.it
COSTRUIRE SU TERRENI DIFFICILI Romolo Di Francesco e dott. Geol. Vittorio Gennari www.romolodifrancesco.it 1. INTRODUZIONE Pur considerato che le conoscenze teoriche, sperimentali e tecnologiche hanno
DettagliRELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI
RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI pag. 1 / 12 SOMMARIO 1. PREMESSA... 3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 3. STRATIGRAFIA E PARAMETRI GEOTECNICI ADOTTATI... 3 4. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI... 5
DettagliIl calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza
MICHELE VINCI Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 2 Ottobre 2013 Bibliografia:
Dettagliadditivato con fibre polimeriche strutturali nel mondo della
Comportamento del calcestruzzo additivato con fibre polimeriche strutturali nel mondo della prefabbricazione SandroMoro,BryanBarragan,BASFConstructionChemicalsItaliaSpa EmilioVendrame,DanieleCapoia,CostruzioniGeneralidiCapoiaDaniele
DettagliGEOTECNICA LEZIONE 9 INDAGINI IN SITO. Ing. Alessandra Nocilla
GEOTECNICA LEZIONE 9 INDAGINI IN SITO Ing. Alessandra Nocilla 1 INTRODUZIONE SCOPO DELLE INDAGINI GEOTECNICHE 1) Gli ingegneri geotecnici non possono scegliere i materiali sui quali sono chiamati a costruire.
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliTEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL
1 2 TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL Confronto dei risultati tra il software VEM NL el il metodo SAM proposto dall Unità di Ricerca dell Università di Pavia. Stacec s.r.l. Software e servizi per
DettagliAngolo d attrito in termini di sforzi efficaci. Metodo NTH (Norvegian Institute of Technology) Sandven et al. (1995)
Angolo d attrito in termini di sforzi efficaci Metodo NTH (Norvegian Institute of Technology) Sandven et al. (1995) Angolo d attrito La formula di Senneset e Janbu presenta il grande vantaggio di interpretare
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il
DettagliIdrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]
Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario
Dettagli11. Criteri di analisi e di verifica
11. Criteri di analisi e di verifica Il progetto dell edificio esistente riflette naturalmente lo stato delle conoscenze al tempo della costruzione e può contenere difetti di impostazione e di realizzazione,
DettagliTAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI. Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008
TAVOLA TECNICA SUGLI SCAVI Art. 100 comma 1 del D. Lgs. 81/2008 D. Lgs. 81/2008: Art. 100 Piano di Sicurezza e Coordinamento comma 1: il Piano di Sicurezza e Coordinamento è corredato..da una tavola tecnica
DettagliPrincipali tipologie di terreno
Principali tipologie di terreno Terreni derivati da rocce sedimentarie (NON COESIVI): Sabbie Ghiaie Terreni derivati da rocce scistose (COESIVI): Argille Limi Terreni di derivazione organica: Torbe Terreno
DettagliDocente: Ing. Giuseppe Scasserra
Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni LABORATORIO DI COSTRUZIONI DELL ARCHITETTURA II MODULO DI GEOTECNICA E FONDAZIONI Docente: Ing. Giuseppe Scasserra Dipartimento di Ingegneria Strutturale
DettagliL ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO
L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso
DettagliDimensionamento delle strutture
Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle
DettagliFig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.
ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di
DettagliLezione 9 GEOTECNICA
Lezione 9 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 9 A. Fondazioni su pali: requisiti di progetto B. Tecnologie esecutive nella realizzazione dei pali C. Pali
DettagliE mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo. Firenze, 12/03/2009
www.dicea.unifi.it Anno accademico 2008/2009 Ingegneria Sismica CIS Emanuele Del Monte E mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo Firenze, 12/03/2009 PRIMA PARTE CARATTERISTICHE
DettagliNUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI
ARCHITETTONICO NUOVA TIPOLOGIA ANTISISMICA DI EDIFICI INDUSTRIALI STRUTTURALE Pagina 1 di 9 Sommario SOLUZIONE TIPO :... 3 VANTAGGI RISPETTO AL SISTEMA USUALE DI CAPANNONI PREFABBRICATI :... 6 SCELTA TIPOLOGIA
DettagliContributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e
1 2 Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a Metodo utilizzato da FaTA-e La presenza dei tamponamenti in una struttura in c.a., come evidenziato nei vari eventi tellurici avvenuti, riveste un
DettagliAll.n.7 GAD PEC RI12 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW
All.n.7 GAD PEC RI2 INDAGINE GEOFISICA TRAMITE TECNICA MASW Easy MASW La geofisica osserva il comportamento delle onde che si propagano all interno dei materiali. Un segnale sismico, infatti, si modifica
DettagliUniversità degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria
Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Geotecnica e Tecnica delle Fondazioni ESERCITAZIONE Docente: Daniela Giretti Studenti: Monica Bianchi Gabriele Gazzaniga Gabriele Ravizza Lorenzo
Dettagli7. Pali UNITÀ. 2 Trivella di perforazione per la gettata di pali trivellati.
7. Pali UNITÀ I pali sono elementi strutturali utilizzati nelle opere di fondazione, nelle opere di contenimento della terra e dell acqua, negli interventi di miglioramento della stabilità dei pendii e
DettagliPARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON
PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di
DettagliProf. Stefano Lonati 23/09/2013. Tipologie. Prof. Stefano Lonati. Prof. Stefano Lonati LE FONDAZIONI
23/09/2013 Tipologie LE FONDAZIONI? 1 23/09/2013 FUNZIONE DELLE FONDAZIONI Le strutture portanti di fondazione costituiscono l elemento di trasmissione al terreno dei carichi agenti sull edificio. Il sedime
DettagliFondazioni a platea e su cordolo
Fondazioni a platea e su cordolo Fondazione a platea massiccia Una volta normalmente impiegata per svariate tipologie di edifici, oggi la fondazione a platea massiccia viene quasi esclusivamente adottata
DettagliLE CARTE DI CONTROLLO (4)
LE CARTE DI CONTROLLO (4) Tipo di carta di controllo Frazione difettosa Carta p Numero di difettosi Carta np Dimensione campione Variabile, solitamente >= 50 costante, solitamente >= 50 Linea centrale
DettagliRESISTENZA DEI MATERIALI TEST
RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati
DettagliCommittente : Provincia Regionale di Ragusa Località : Porto di Pozzallo (RG) Opera : Realizzazione della stazione passeggeri nel porto di Pozzallo
Committente : Provincia Regionale di Ragusa Località : Porto di Pozzallo (RG) Opera : Realizzazione della stazione passeggeri nel porto di Pozzallo RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA SOMMARIO 1 DESCRIZIONE
DettagliLE PRESTAZIONI DEI SERRAMENTI DAL LABORATORIO AL COLLAUDO IN OPERA
Convention Nazionale del Gruppo di Acustica Edilizia L acustica edilizia in Italia: esperienze e prospettive Ferrara 11 12 marzo 2009 LE PRESTAZIONI DEI SERRAMENTI DAL LABORATORIO AL COLLAUDO IN OPERA
DettagliGuida Compilazione Piani di Studio on-line
Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-
Dettagli9. Urti e conservazione della quantità di moto.
9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due
Dettagli1. Scopo dell esperienza.
1. Scopo dell esperienza. Lo scopo di questa esperienza è ricavare la misura di tre resistenze il 4 cui ordine di grandezza varia tra i 10 e 10 Ohm utilizzando il metodo olt- Amperometrico. Tale misura
DettagliPALI CON COSTIPAMENTO LATERALE FDP
Via Arni, 30 55032 Castelnuovo di Garfagnana (LU) OGGETTO: RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA Emissione : Castelnuovo di Garfagnana, lì 25/01/2012 Redatto Firme Intersonda srl INDICE 1. PALO CON COSTIPAMENTO
DettagliMODELLO ELASTICO (Legge di Hooke)
MODELLO ELASTICO (Legge di Hooke) σ= Eε E=modulo elastico molla applicazioni determinazione delle tensioni indotte nel terreno calcolo cedimenti MODELLO PLASTICO T N modello plastico perfetto T* non dipende
DettagliCarichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.
Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano
DettagliDraft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto
Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la
DettagliOrientamenti interpretativi in merito agli interventi di sopraelevazione di edifici esistenti
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO in materia di rischio sismico (istituito con Delibera Giunta Regionale n. 606 del 21/6/2010) Orientamenti interpretativi in merito agli interventi di sopraelevazione di edifici
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO
RELAZIONE DI CALCOLO GENERALITÀ OGGETTO: Completamento della riqualificazione di via del Porto fino al ponte di via della Repubblica, con sottopasso e collegamento al lungofiume Tavollo fino alla darsena
DettagliSOMMARIO: LEGGI SU CUI SI BASANO LE ATTUALI NORME LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E L AZIONE SISMICA
LEGGI FONDAMENTALI DELLE NORMESISMICHE SOMMARIO: LEGGI SU CUI SI BASANO LE ATTUALI NORME SISMICHE LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E L AZIONE SISMICA Giacomo Di Pasquale, Dipartimento della Protezione
DettagliArch. Giuliano Moscon SERVIZIO TECNICO ASSOCIATO COMUNI DI FONDO E MALOSCO
COMUNE DI MALOSCO Provincia di Trento PROGETTO INTERVENTO DI SOMMA URGENZA RECUPERO E CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE DEL MURO DI SOSTEGNO SU P.F. 666 C.C. MALOSCO I IN VIA MIRAVALLE. Relazione di calcolo COMMITTENTE
DettagliInsegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie
Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo
DettagliUsando il pendolo reversibile di Kater
Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità
DettagliRegolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124
Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare
DettagliNUOVA PIATTAFORMA MULTIFUNZIONALE DI VADO LIGURE
CONVEGNO AIOM GENOVA 16 Ottobre 2015 Autorità Portuale di Savona Porto di Vado Ligure Ing. Susanna Pelizza Ing. Guido Fiorini SCOPO DEL PROGETTO UN TERMINAL CONTAINER DI CAPACITA 720,000 TEUs ALL ANNO.
DettagliMINERARIO. Rel.1.0 29/03/2007. Minerario 1
MINERARIO Minerario 1 Il consolidamento del fronte di scavo con chiodatura in vetroresina : Il consolidamento del fronte di scavo viene normalmente effettuato in gallerie scavate in terreni coesivi, semicoesivi
DettagliInfluenza dei difetti superficiali sulla risposta in frequenza su pali di fondazione
Influenza dei difetti superficiali sulla risposta in frequenza su pali di fondazione E. Lo Giudice 1, G. Navarra 2, R. Suppo 3 1 Direttore del Laboratorio DISMAT s.r.l., C.daAndolina, S.S. 122 km 28 92024
DettagliIl polo magnetico: simulazione nel tempo
Corso di Elettrotecnica Industriale Professore Paolo Di Barba Il polo magnetico: simulazione nel tempo Anno Accademico 2013/2014 Lo scopo dell esercizio è quello di valutare l andamento del campo magnetico
DettagliVALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE
La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune
DettagliProve associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE
Titolo: Prove associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE Autore: Elisabetta Caroti Percorsi didattici associati: 1. Investigazioni sul modello particellare AVVERTENZA: Le domande che
DettagliPRESTAZIONI ACUSTICHE DI FALDE TETTO IN LEGNO: VALUTAZIONI IN LABORATORIO E IN OPERA
Associazione Italiana di Acustica Convegno Nazionale Milano, 11-13 giugno 08 PRESTAZIONI ACUSTICHE DI FALDE TETTO IN LEGNO: VALUTAZIONI IN LABORATORIO E IN OPERA L. Parati (1), A. Carrettini (1), C. Scrosati
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliEnergia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di
DettagliIL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.
IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento
DettagliQuadri fessurativi in situazioni particolari
Seminario di Aggiornamento Professionale DIAGNOSI E MONITORAGGIO DEI DISSESTI DEGLI EDIFICI Matera 3 ottobre 2009 Quadri fessurativi in situazioni particolari Prof. Ing. Geol. Vincenzo Simeone Professore
DettagliStime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)
Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Il modello di riferimento Per le simulazioni è stato impiegato
DettagliCOMUNE DI BARLETTA. Tav. 1/Str. RELAZIONE GEOTECNICA
COMUNE DI BARLETTA Settore Manutenzioni Provincia di Barletta-Andria-Trani Tav. 1/Str. RELAZIONE GEOTECNICA OGGETTO: RECUPERO E RISTRUTTURAZIONE DELLA PALAZZINA COMUNALE DI VIA GALVANI DA DESTINARE A CENTRO
DettagliI padiglioni A e C degli Spedali Civili di Brescia.
APPLICAZIONI DEL CAPITOLO 8 : COSTRUZIONI ESISTENTI. I padiglioni A e C degli Spedali Civili di Brescia. Relatore: Ing. Alessandro Aronica (MSC Associati S.r.l. Milano) IL TEAM IMPRESA GENERALE DI COSTRUZIONI:
DettagliTECNICHE DI SIMULAZIONE
TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione
Dettagli1 PREMESSA... 2 2 POSIZIONE DEL PROBLEMA... 2 3 SOLUZIONE PROPOSTA... 4 3.1 Tipologia speroni... 5 4 STIMA DEI COSTI... 6 5 ALLEGATI...
Spett.le AOB2 S.r.l. Via XXV Aprile, 18 25038 Rovato (BS) OGGETTO: Stima di massima importo intervento di consolidamento vasche di ossidazione linea 2 impianto di depurazione di Chiari, in previsione di
DettagliApproccio intermedio fra i precedenti
Modelli usati per simulare il sistema respiratorio Ingegneria Biomedica Anno Accademico 2008-0909 Tommaso Sbrana Un modello è una rappresentazione di un oggetto o di un fenomeno che ne riproduce alcune
DettagliRISCALDARE e RISPARMIARE. calcolo del fabbisogno termico degli edifici
RISCALDARE e RISPARMIARE calcolo del fabbisogno termico degli edifici RISCALDARE e RISPARMIARE CALCOLO APPROSSIMATIVO DEL FABBISOGNO TERMICO IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA EDILIZIA DELLA ZONA CLIMATICA DELLE
DettagliAPP_PIT_Comparazione Pile Dynamics Inc. Rev.01-012015
Pile Integrity Tester PIT Caratteristiche Tecniche Serie PIT-X, PIT-X2, PIT-V e PIT-FV La strumentazione Pile Integrity Tester serie PIT è disponibile in 4 versioni, con 1 (PIT-X e PIT- V) o 2 (PIT-X2
DettagliDETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software
DETERMINAZIONE DI V S30 ReMi software Il calcolo di questo parametro dinamico può essere effettuato attraverso le classiche prove sismiche in foro del tipo DOWN-HOLE oppure con metodi innovativi indiretti.
DettagliINTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca
INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca La ricerca come strumento per lo sviluppo aziendale: sinergia tra università e industria
DettagliRAPPORTO DI PROVA 110104 - R 0874
RAPPORTO DI PROVA 110104 - R 0874 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI UNA VERNICE TERMICA A BASE CERAMICA SUI VALORI DI TRASMITTANZA DI PARETI INTONACATE, DELLA DITTA "ATRIA s.r.l." STABILIMENTO DI PARTANNA
Dettagli