Ambasciata d Italia Tirana. Studio-Ricerca sulla Comunità Rom che vive e lavora presso la discarica di Sharra (Tirana)

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1 Ambasciata d Italia Tirana Studio-Ricerca sulla Comunità Rom che vive e lavora presso la discarica di Sharra (Tirana) G 1

2 Questo studio è stato realizzato da FIDA (Forum Indipendente della Donna Albanese) nell ambito del progetto Realizzazione di attività di studio e sensibilizzazione presso la comunità Rom di Sharra. Il progetto è stato finanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Albania e realizzato dalle associazioni FBSH, ARSIS e FIDA. Il Forum Indipendente della Donna Albanese ringrazia la Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Albania e tutti gli altri collaboratori che hanno dato, in diverse fasi, il proprio supporto alla realizzazione di questo studio. 2

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4 PREFAZIONE Questo studio raccoglie i risultati conclusivi del progetto dal titolo Realizzazione di attività di studio e sensibilizzazione presso la comunità Rom di Sharra, finanziato dalla Cooperazione Italiana in Albania e svolto in collaborazione con la Municipalità di Tirana e con la partecipazione delle associazioni ARSIS, FBSH e FIDA. Nei pressi della discarica di Sharra, alla periferia di Tirana, vive una nutrita comunità di Rom, la cui principale, se non unica forma di sostentamento, è legata alla raccolta, differenziazione e vendita dei rifiuti della discarica. Tale attività è realizzata senza alcuna organizzazione, coinvolgendo direttamente e indiscriminatamente uomini, donne e bambini, e in assenza di precauzioni contro i danni alla salute derivanti dalla pericolosità di alcuni rifiuti. Per ovviare a questa situazione, la Cooperazione Italiana ha predisposto una campagna di informazione e sensibilizzazione, rivolta in particolare ai minori, sui rischi legati all attività di raccolta dei rifiuti, sulle possibilità derivanti dal riciclaggio, e più in generale sul lavoro minorile, la salute e l ambiente. Inoltre, avvalendosi dell ausilio di mediatori culturali specializzati, ha condotto questo studio-ricerca per approfondire la conoscenza delle famiglie Rom che vivono a Sharra e nello specifico di quei soggetti che quotidianamente si recano nella discarica per selezionare i rifiuti. Le informazioni raccolte contribuiscono a tracciare un quadro preciso delle persone che vivono nei pressi della discarica, permettendo di stilare una serie di raccomandazioni per migliorare le condizioni sociali, economiche e sanitarie di questa comunità. I dati quantitativi che emergono dallo studio risultano poi particolarmente utili per razionalizzare gli interventi di potenziamento e messa in sicurezza della discarica di Sharra, un importante progetto che il Ministero dei Lavori Pubblici e dei Trasporti e la Municipalità di Tirana portano avanti dal 2007, grazie al finanziamento della Cooperazione Italiana. Il progetto mira alla riduzione del rischio ambientale e sanitario derivante dall inadeguata gestione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi nella capitale albanese e si propone di migliorare le capacità gestionali, tecniche e organizzative dell Ente preposto alla raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani. Quest ultimo potrà avvalersi di queste informazioni per ottimizzare le attività di gestione della discarica anche attraverso un eventuale progetto di impianti di preselezione dei rifiuti, valorizzando socialmente l attività di raccolta portata avanti dalla comunità Rom di Sharra. Aldo Sicignano Direttore Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Albania 4

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6 INDICE 1. Introduzione...pag Distribuzione geografica...pag Situazione socio economica...pag Bambini Rom e l istruzione...pag Strategia del Governo Albanese per migliorare le condizioni di vita della comunità Rom...pag Metodologia dello studio...pag Come si esegue il lavoro nella discarica di Sharra...pag Elaborazione dei dati...pag Dati generali...pag Istruzione...pag Attività di raccolta dei rifiuti...pag Situazione sanitaria...pag Esigenze...pag Questionario per le istituzioni pubbliche...pag Conclusioni...pag Raccomandazioni...pag Questionari...pag. 58 Allegato 1: Elenco delle aziende di riciclaggio dei rifiuti...pag. 65 Allegato 2: Quantità dei rifiuti scaricati nella discarica di Sharra...pag. 67 Allegato 3: Indagine condotta su 39 operai di Sharra...pag Bibliografia...pag. 70 6

7 1. INTRODUZIONE La popolazione albanese è stata storicamente caratterizzata da relazioni armoniose tra le minoranze etniche e la popolazione maggioritaria. Queste relazioni sono venute evolvendosi nel corso dei secoli e, agli occhi del mondo, l Albania è conosciuta come un paese modello per la convivenza pacifica tra le diverse comunità etniche e religiose. Secondo le informazioni contenute nella parte introduttiva della Strategia Albanese per la Comunità Rom, risulta che tale comunità vive in Albania da più di 600 anni 1. I Rom sono arrivati in Albania già prima dell invasione Ottomana. Secondo diversi studi, si ritiene che questa popolazione sia arrivata dall India e, attraversando la Penisola Balcanica, sia giunta in Europa. Alla loro origine è possibile risalire non tanto attraverso testimonianze storiche precise, bensì grazie alle analisi linguistiche del loro idioma. Sotto l occupazione ottomana, per motivi di sicurezza, i Rom si convertirono alla religione musulmana, come avvenne del resto anche per una buona parte della popolazione di etnia albanese in quel periodo. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, i Rom d Albania non furono perseguitati né deportati dai nazisti nei campi di sterminio, come invece avvenne per altri paesi dell Europa Orientale. I Rom d Albania presero parte alla guerra di liberazione, combattendo a fianco dell armata albanese di liberazione nazionale contro gli occupanti stranieri. Nel dopoguerra, lo Stato albanese seguì una politica di assimilazione e di omogeneizzazione della nazione albanese, considerando la comunità Rom come una parte della popolazione albanese. Va sottolineato il fatto che sotto il regime comunista, i Rom hanno beneficiato della riforma agraria, dell occupazione in diversi settori, della certezza per il futuro, dell istruzione obbligatoria, del diritto all alloggio e 1 I dati riportati nelle sezioni Introduzione e Distribuzione geografica sono stati acquisiti prevalentemente dal documento Strategia del Governo Albanese per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità Rom. Questi dati sono stati inclusi nel presente studio allo scopo di creare un contesto storico e geografico utile per il lettore in relazione alla comunità in questione. 7

8 dell integrazione tanto quanto la popolazione maggioritaria albanese, indipendentemente dai difetti che hanno caratterizzato quel sistema. Conformemente alla politica di piena occupazione, lo Stato provvedeva all occupazione sia degli uomini che delle donne, a seconda del loro grado di istruzione e delle loro abilità professionali. Dopo il crollo del sistema comunista e con l avvento della democrazia, i Rom furono i primi a perdere il posto di lavoro, precipitando rapidamente al gradino piu basso della scala sociale. A causa di profonde lacune nella loro istruzione e di carente qualificazione adeguata, la loro posizione sociale peggiorò drasticamente. Come causa della povertà venutasi a creare in continuazione, salvo pochissime eccezioni, la nuova generazione dei bambini Rom, costretta a lavorare a fianco dei propri famigliari, non era più in grado di frequentare la scuola. I bambini Rom si sono trasformati in mendicanti e in vittime della tratta e della prostituzione. Attualmente, la situazione economica e le condizioni di vita dei Rom d Albania sono pessime a causa della disoccupazione massiccia che, in termini statistici, è diverse volte maggiore di quella dell altra parte della popolazione albanese. Le condizioni di salute e di alloggio sono altrettanto pessime. Non ci sono dati statistici relativi al numero complessivo dei Rom residenti in Albania, perché non è stato mai effettuato alcun censimento. Sempre secondo la Strategia del Governo Albanese per la comunità Rom, non risulta sia mai stato effettuato un loro censimento generale. Un primo parziale censimento dei Rom in Albania è stato effettuato negli anni , e ne risultò un totale di circa 1,270 persone. Il nominativo di Rom appare negli antichi testi albanesi per la prima volta nel Nel 1930, la popolazione stessa stimava che il numero dei Rom, su tutto il territorio albanese, ammontasse a circa 20,000 individui. Nel 1980, secondo documenti francesi, questo numero si pensava raggiungesse circa 62,000 individui. Questa cifra si riferiva, a sua volta, a fonti inglesi. Tabella 1. Presenza della popolazione Rom in Albania. Anno Numero Rom , ,000 8

9 Nel 1995, il Gruppo Internazionale per i Diritti delle Minoranze stimava che il numero della popolazione Rom variava tra 90,000 e 100,000. Mentre l Università del Maryland, nel 1995, sosteneva che il numero dei Rom residenti in Albania ammontasse fino a circa 120,000. Il tasso attuale di crescita della popolazione Rom si stima intorno al 3%, cifra che appare più alta se paragonata con il ritmo di crescita della popolazione albanese. L inesattezza delle cifre è dovuta al fatto che i censimenti ufficiali effettuati finora in Albania non riportano dati relativi alla popolazione Rom in modo specifico La distribuzione geografica I Rom risiedono in quasi tutte le regioni del paese. In numero maggiore, tuttavia, essi si trovano concentrati prevalentemente nelle regioni dell Albania centrale e sudorientale: Tirana, Durazzo, Elbasan, Fier, Berat, Korça, Pogradec, Bilisht, Gjirokastra, Delvinë, Kruja, Scutari etc. I Rom vivono o nelle grandi città, in quartieri separati, o in villaggi in prossimità delle città. Dai dati approssimativi che siamo riusciti a raccogliere, risulta il seguente panorama: A Gjirokastra, nella zona di ZINXHIRAJ, si contano circa 1500 persone. La maggior parte di loro vive in condizioni di vita molto misere, in alloggi precari, in mancanza di condizioni sanitarie e senza acqua corrente. La comunità cerca di emigrare durante il periodo estivo in direzione della Grecia, per lavorare nelle aziende agricole greche, etc. Altri invece cercano di importare in Albania capi di abbigliamento, scarpe o attrezzature elettriche a basso prezzo, per poterli vendere successivamente sul mercato di Gjirokastra. In tali condizioni, la vita della popolazione Rom di Gjirokastra diventa man mano ancor più difficile. 9

10 Il QUARTIERE AZOTIKU, nella città di Fier, conta circa 500 famiglie, con una media di circa 8 bambini per ogni famiglia. Questa comunità abita lungo la linea ferroviaria principale che passa attraverso la città. Non essendoci nessuna viabilità che ricolleghi gli insediamenti Rom alla città di Fier, essi sono costretti ad usare i binari ferroviari per raggiungere a piedi la città, per le proprie necessità. È stata questa anche la causa principale di un numero di incidenti tragici. Essi soffrono inoltre della piaga della disoccupazione. Pochissimi bambini di questa comunità frequentano la scuola, a causa della distanza abbastanza considerevole che intercorre tra il loro insediamento e la stessa. LEVAN, nel distretto di Fier, conta circa 500 famiglie, con una media di circa sei persone a famiglia. La maggior parte dei bambini non va a scuola, e la stragrande parte degli adulti è disoccupata. Essi conducono una vita abbastanza dura, cercando di sopravvivere con il lavoro nei campi o realizzando utensili da cucina metallici. La comunità si presenta suddivisa in due categorie o gruppi: quelli che possiedono terreni agricoli e quelli che ne sono privi. A BALTËS ci sono circa famiglie, con una media di circa 5 o 6 persone per ciascuna famiglia. La maggior parte delle famiglie dispone di case discrete e possiede il proprio terreno agricolo. La comunità ha inoltre la propria scuola, nella quale i bambini possono apprendere la lingua e la cultura Rom. La comunità di KULLEIRI, a Korça, conta circa 600 famiglie. In genere, tra la comunità Rom e quella albanese difficilmente si possono notare differenze. Essi vivono in appartamenti, lavorano, e la maggior parte dei bambini frequentano regolarmente la scuola. La comunità di URA E BUNËS (Ponte sulla Boiana), a Scutari. Il numero delle famiglie Rom, a Scutari, raggiunge dalle 27 fino a 50 unità; mentre le condizioni di vita sono le peggiori in tutta l Albania. Tutti gli alloggi sono costruiti con lastre di plastica, e non vi è acqua corrente. La maggior parte dei membri della comunità è costretta a bere l acqua del fiume non avendo altra fonte. La disoccupazione raggiunge il 100%. La comunità Rom nei dintorni dello STADIO, a Elbasan. Qui risiede una grande comunità di Rom. Il loro numero esatto ancora non si sa. Gran parte della comunità si occupa della vendita di pezzi usati di abbigliamento. La comunità Rom a FUSHE-KRUJA. I Rom di Fushë-Kruja, circa 1,200 persone, vivono in condizioni estremamente misere. In genere, essi sono sprovvisti di alloggi, sono 10

11 costretti a bere l acqua del fiume in mancanza di acqua corrente ed il tasso di disoccupazione è elevatissimo. La comunità nei pressi di LAGJA E RE (Il Nuovo Quartiere), a Berat. Qui la comunità Rom conta non più di 60 famiglie. Si sono insediati lungo l arteria fluviale principale di Berat. La comunità vive in estrema povertà, non disponendo di alcuna risorsa di vita: oltre a non disporre di terreni agricoli o di qualche patrimonio, essi non figurano neppure registrati le autorità locali e in tal modo non possono nemmeno beneficiare del servizio della previdenza sociale. Nonostante non si disponga di dati precisi relativi al numero della popolazione Rom in Albania, si presume che la maggioranza sia concentrata a TIRANA. I loro insediamenti, si trovano raggruppati prevalentemente nelle zone di Kinostudio, Lapraka, Bregu i Lumit, Selita, Yzberisht e Sharra. Le problematiche sociali che caratterizzano questa comunità sono varie. Sono evidenti, tra l altro, problemi quali: la disoccupazione, la povertà, l abbandono delle scuole da parte dei bambini, la tratta dei bambini, la mancanza delle infrastrutture e degli alloggi, le pessime condizioni igienico-sanitarie. Una parte della popolazione Rom di Tirana riesce a procurarsi i mezzi di sostentamento frugando nei contenitori dell immondizia o mendicando per le strade. Un numero considerevole di famiglie abita in baracche costruite con mezzi di fortuna Situazione sociale ed economica della popolazione Rom Gli indicatori sociali relativi alla popolazione Rom appaiono più bassi della media nazionale, e gran parte della minoranza Rom vive in condizioni precarie, al di sotto della soglia di povertà. La disoccupazione massiccia negli anni 90 colpì duramente la popolazione Rom più di ogni altro gruppo; i Rom si trovarono espulsi dal mercato del lavoro, avendo difficoltà di reinserirsi nel nuovo mercato del lavoro. I dati che riguardano la popolazione Rom che terminava la scuola dell obbligo e continuava gli studi superiori, nel periodo prima degli anni 90 del secolo scorso, dimostrano più o meno le stesse percentuali che riguardano gli altri bambini albanesi, mentre la percentuale della popolazione Rom che proseguiva con l istruzione secondaria e quella universitaria è evidentemente bassa. Dopo gli anni 90, il sistema d istruzione pubblica subì una forte scossa, il che rese possibile anche il verificarsi del fenomeno dell abbandono della scuola in percentuali molto elevate. 11

12 La situazione della minoranza Rom in Albania si presenta abbastanza complessa: se da una parte essa è caratterizzata da un livello bassissimo di qualificazione e da famiglie in media abbastanza numerose, dall altra la loro condizione igienico-sanitaria e i pregiudizi relativi a tale condizione non permettono una loro mobilità sociale. La maggioranza dei Rom vive in zone dove le infrastrutture sono scarse o poco sviluppate e sotto l effetto della crisi economica, in aree dove la povertà risulta al di sopra della media nazionale. Nella maggioranza dei casi, i problemi qui sopra esposti sono presenti tutti insieme, il che incide sul fenomeno dell emarginazione e dell esclusione sociale della popolazione Rom. Sono molti i problemi da risolvere inerenti alla situazione attuale di questo strato sociale. L accumularsi di tutti questi fattori sfavorevoli rende ancor peggiore la condizione in cui versa la popolazione Rom. Le famiglie Rom numerose, che hanno perso il lavoro e risultano prive di redditi, non sono in grado di assicurarsi nemmeno un tenore di vita modesto; esse non possono permettersi né di alloggiare in abitazioni decenti, né di pagare per i servizi pubblici. Questo fatto condiziona il loro spostamento verso luoghi dove sono poi costrette a vivere in una situazione di miseria e prive di condizioni sanitarie, quasi in uno stato di illegalità. In questo modo esse sono ulteriormente emarginate dai servizi pubblici, dalle scuole e dalle opportunità del mercato del lavoro. 12

13 La situazione dei Rom non può essere considerata solo come un semplice problema di povertà, oppure come una questione di politica su una delle minoranze. Esaminando il caso da vicino, a causa delle condizioni economiche, sociologiche e psicologiche, appaiono evidenti i casi di esclusione e di autoesclusione riscontratisi in pratica. La minoranza Rom è presente in quasi tutte le zone del paese. Una parte cospicua della comunità Rom è costretta ad affrontare grosse difficoltà per quanto riguarda l alloggio, l istruzione, l occupazione: essa si trova, dunque, in una condizione economica e sociale di precarietà. Il modo di vivere della famiglia Rom incide fortemente sull educazione dei bambini, i quali, non ottenendo un istruzione appropriata, non sono in grado di adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro, le loro opportunità saranno molto più ridotte paragonate a quelle del resto della popolazione e, di conseguenza, si è di fronte al fenomeno della circolazione della povertà e degli altri problemi sociali, secondo un circolo vizioso ereditato da generazioni. La mancanza di informazione relativa all educazione sessuale e ai programmi di pianificazione familiare porta inoltre ad avere famiglie Rom abbastanza numerose. Non sono poche le difficoltà di gestione familiare che incontrano queste famiglie in un regime di economia di mercato, avendo poche opportunità di occupazione e non essendo in grado di adottare soluzioni di medio e lungo termine di fronte alle proprie necessità. La maggioranza delle famiglie di questa comunità, a causa del livello economico, culturale e educativo molto basso, soffre anche di altri problemi sociali, quali la violenza domestica, il mancato rispetto dei diritti delle donne e dei bambini, il divorzio, l abuso di alcool, la difficoltà nella gestione del proprio reddito, le gravidanze in fase di adolescenza, ecc. Queste famiglie diventano spesso vittime di persone terze che ne abusano attraverso la tratta, la prostituzione delle donne e delle ragazze ed il traffico di organi, a volte anche con il consenso dei genitori stessi, sia in Albania che all estero. Le riforme strutturali, la creazione dei mercati, la liberalizzazione dei prezzi nonché altri processi di ristrutturazione dell economia albanese, nonostante le vaste opportunità createsi, hanno provocato anche il deterioramento di alcuni degli indicatori quali il tenore di vita, la riduzione delle capacità di acquisto della popolazione e la 13

14 crescita della disoccupazione: costi che sono costretti a pagare in particolare i gruppi più vulnerabili della società, inclusa la comunità Rom. L emigrazione e la migrazione sono fenomeni sociali che hanno contrassegnato la transizione politico-economico-sociale albanese. L Albania registra ritmi elevati di emigrazione se paragonata con altri paesi dell Europa Orientale e Centrale. Oltre all impatto positivo che l emigrazione svolge sul piano economico, contribuendo al miglioramento del livello economico delle famiglie albanesi, l emigrazione comporta anche effetti di una certa sensibilità sul piano sociale (la migrazione della manodopera nazionale, l aumento del numero delle donne casalinghe, l aumento del numero dei bambini non accompagnati e delle persone anziane abbandonate, lo sfruttamento dei minorenni da parte di organizzazioni criminose). Di fronte a condizioni sociali ed economiche percepite come non uguali, sono molti i giovani che decidono di emigrare verso i paesi confinanti in cerca di una vita migliore. È questo anche uno dei motivi principali che genera il fenomeno della tratta dei bambini e delle ragazze Rom, e quest ultima categoria diventa facilmente vittima della prostituzione. Nonostante i cambiamenti economici e un miglioramento della vita per determinati strati della società, una parte della popolazione vive attualmente al di sotto della soglia ufficiale di povertà e riceve un contributo economico modesto da parte dello Stato (sussidio assistenziale in lekë). La povertà è prima di tutto un fenomeno che contraddistingue le zone rurali, dovuto al fatto che la maggioranza della popolazione che vive in campagna è costretta ad affrontare problemi quali un reddito insufficiente, infrastrutture devastate o poco funzionanti o servizi sociali limitati. I matrimoni in età minorile sono un altro fattore che porta molte famiglie Rom al successivo divorzio, causando traumi familiari, soprattutto nei bambini. Un altra caratteristica della comunità Rom è la loro mobilità, essendo in continuo spostamento, senza insediarsi mai stabilmente in un luogo. Le conseguenze di tale spostamento continuo generano dei problemi non solo per la comunità stessa, ma anche per lo Stato. Il cambiamento di residenza, il trasferimento da una scuola ad un altra, le difficoltà per trovare un nuovo lavoro ed adeguarsi alla vita nel nuovo ambiente, provocano conseguenze tra le più svariate. Molte famiglie non rientrano negli schemi di previdenza sociale poiché il loro spostamento continuo non è accompagnato dalla loro 14

15 iscrizione sui registri degli uffici anagrafici del luogo di nuova destinazione, come per esempio il caso dei bambini che risiedono a Fushë-Kruja, a Elbasan, ed altre regioni. Sotto l aspetto sociale, la situazione socioeconomica della comunità Rom si presenta con una vasta gamma di problematiche; essa sta di fatto alla base di molti fenomeni sociali, quali la partecipazione dei giovani in attività criminose, l abbandono della scuola da parte dei bambini, lo sfruttamento dei bambini a scopi di lucro, la prostituzione, la coltivazione e l uso della droga, l emigrazione. Secondo una relazione del 2005 del Minority Rights Group, la popolazione Rom è una delle popolazioni che ha maggiormente sofferto le conseguenze del periodo di transizione in Albania. Quando le aziende statali cominciarono a chiudersi una dopo l altra, la loro disoccupazione aumentò. Molte famiglie Rom hanno un proprio famigliare in emigrazione. Secondo la stessa relazione di sopra, le famiglie Rom trovano diversi modi per sopravvivere. Ne citiamo alcuni: la pulizia delle case, la raccolta di piante officinali, la vendita di capi di abbigliamento usati, la raccolta dei rifiuti, la vendita del proprio sangue alle strutture ospedaliere, ecc. Il problema più difficile che si pone di fronte alla popolazione Rom, sempre secondo la suddetta relazione, sembra essere l incapacità di provvedere ad una appropriata alimentazione I bambini Rom e l istruzione Mancano in Albania dati completi e precisi sull istruzione della popolazione Rom, e in particolare, dati relativi ai bambini Rom estratti da censimenti ufficiali. Esistono, invece, dati frammentari e, più volte, contraddittori ricavati da qualche fonte amministrativa, da vari sondaggi, oppure dati ricavati da previsioni basate su stime approssimative, sia di istituzioni ufficiali che di organizzazioni non governative Rom, riguardanti la popolazione Rom. Il decennio dell Integrazione dei Rom , che costituisce l iniziativa più completa volta a migliorare le condizioni di vita dei Rom, sottolinea in modo particolare l importanza dell istruzione dei bambini, considerandola come uno degli strumenti principali per la loro effettiva integrazione alla società. 15

16 Secondo uno studio realizzato da parte dell organizzazione Save the Children, nel 2007, risulta che in Albania ci siano attualmente circa 5000 bambini Rom di età tra i 3 e i 16 anni. La fascia di età 3-5 anni costituisce il 23.6% dei bambini Rom di età tra i 3-16 anni. La maggior parte dei bambini Rom si trova, in quest ordine, a Tirana, Fier, Korça, Elbasan e Durazzo. Soltanto circa il 13.5% dei bambini Rom della fascia di età 3-5 anni frequenta attualmente l istruzione prescolastica. La percentuale di iscrizione dei bambini a scuola all età stabilita per legge è bassa. Solo il 27% dei bambini dell età di 6 anni frequentano attualmente la prima classe della scuola elementare. Uno su circa due bambini Rom appartenenti alla fascia di età scolastica (6-16 anni) ha abbandonato la scuola. Dopo l undicesimo anno di età si nota un considerevole calo del numero dei bambini che frequentano la scuola, per ambedue i sessi. Il calo nel numero per le bambine Rom, successivamente all undicesimo anno di età, è evidentemente di gran lunga superiore di quello dei bambini Rom maschi (all età di 12 anni, le bambine Rom frequentano la scuola in misura inferiore di circa il 23% rispetto ai bambini maschi). Attualmente circa il 54% dei bambini Rom che rientrano nei limiti dell obbligo scolastico (6-16 anni) non hanno completato nessun grado scolastico. Il 43% dei ragazzini Rom della fascia di età anni sono analfabeti. Solo il 5% degli alunni dell età tra i anni frequentano la scuola media superiore. I bambini Rom della fascia di età tra i anni hanno mediamente compiuto solo 5 classi/gradi scolastici. Più del 70% dei bambini Rom dell età scolastica non dispone di tutti i libri scolastici e di altri mezzi scolastici ausiliari. Presso l 80% circa delle famiglie Rom non è reperibile nessun libro di testo o giornale. Più del 90% dei bambini Rom non dispone di un apposito luogo di studio a casa. Circa il 70% dei bambini afferma che i loro genitori non sono in grado di offrire un utile aiuto ai loro sforzi di preparazione delle lezioni e dei compiti. Circa il 90% dei bambini afferma di non aver seguito alcun corso extrascolastico di preparazione per le discipline scolastiche dove riscontrano le maggiori difficoltà di apprendimento. La qualità dell istruzione che i bambini Rom ricevono è di gran lunga inferiore a quella impartita ai bambini di altra appartenenza. 16

17 Le ragioni che spingono i bambini Rom a non frequentare regolarmente la scuola o ad abbandonarla sono: non tutte le nascite sono registrate presso l ufficio dell anagrafe della zona, il fenomeno dell emigrazione, la precoce occupazione o il sostegno che i bambini sono costretti a dare ai genitori per sopravvivere, la non conoscenza della lingua albanese, i risultati scolastici scadenti e il timore di non riuscire se decidessero di riprendere gli studi dopo lunghi periodi di interruzione. 17

18 2. LA STRATEGIA DEL GOVERNO ALBANESE PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DELLA COMUNITÀ ROM Nell ambito dell attuazione della Convenzione Quadro per il rispetto dei diritti delle minoranze e per l integrazione europea, il Governo Albanese ha elaborato, nel 2003, la Strategia Nazionale Per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità Rom. Per l elaborazione della strategia è stato istituito un gruppo interministeriale, coordinato dal Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, dove hanno partecipato i vari rappresentanti di ministeri, istituzioni, associazioni della comunità Rom. Il gruppo ha avuto anche la collaborazione di organizzazioni internazionali quali l OSCE, il Consiglio d Europa, l Unione Europea, l ODIHR e la Banca Mondiale. Lo scopo della Strategia è la promozione dell integrazione sociale ed economica della popolazione Rom che vive in Albania, assicurando nello stesso tempo delle condizioni adeguate alla protezione della sua identità di minoranza linguistica. Una delle finalità più importanti della suddetta Strategia a lungo termine è quella di stabilire e di preservare il consenso sociale, mirando ad assicurare non solo una collaborazione e un dibattito continuo sulle diverse problematiche della vita economica e sociale non solo della popolazione Rom, ma anche di farla diventare una componente sempre più importante della vita del resto della popolazione. La Strategia, redatta sulla base degli standard europei ed internazionali, dovrà servire come un documento fondamentale sulla cui base si dovrebbero concepire e varare le politiche volte a migliorare le condizioni di vita della comunità Rom in settori quali l istruzione, l arte e la cultura, l occupazione, i mezzi di comunicazione, l alloggio, la partecipazione nell amministrazione pubblica e nelle strutture della sicurezza e dell ordine pubblico. Dunque, la Strategia a lungo termine Per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità Rom è molto importante perché integra sia gli sforzi per eliminare le differenze sia quelli per creare le condizioni su cui procedere all integrazione effettiva di una determinata minoranza, contribuendo in questo modo alla stabilità ed alla prosperità di tutti i cittadini. 18

19 Nel redigere questa strategia si è tenuta in considerazione l analisi critica della situazione socio-economica della comunità Rom e la valutazione della problematica che interessa attualmente questa comunità. Per la sua stesura, secondo l opinione dei suoi autori, è stata inoltre effettuata una valutazione, quantitativa e qualitativa, dei bisogni dei gruppi vulnerabili, un elaborazione dei dati statistici provenienti da fonti ufficiali e non ufficiali riguardanti il grado di vulnerabilità e di emarginazione sociale, la distribuzione e la frequenza dei gruppi esposti ai rischi. Sempre secondo gli autori della suddetta strategia, i dati provenienti da queste fonti, nonostante fossero incompleti, inesatti e a volte anche non verificati da altre fonti secondarie, sono serviti per conoscere le tendenze di sviluppo socio-economico, per identificare altri fenomeni nuovi, la dinamica dei cambiamenti ed il loro impatto sulle condizioni di vita di questa comunità. Nella stessa strategia, si dichiara che per la sua elaborazione si è fatto ricorso ad analisi, studi, osservazioni e relazioni condotti da parte di istituzioni pubbliche e non pubbliche, in alcune aree, tra cui Korça, Fier, Novosela, Vlora, Berat, Fushë-Kruja; si rende noto inoltre che ha fatto parte del percorso di preparazione della strategia anche l organizzazione di seminari, tavole rotonde, conferenze e simposi, con l obiettivo di sensibilizzare questa categoria sociale sulle modalità di collaborazione e poter implementare con successo i progetti congiunti con questa comunità. Secondo la relazione dell organizzazione Minority Rights Group: Questa strategia, ben accolta dalle organizzazioni non governative Rom, nonché valutata positivamente da parte di esperti internazionali, lascia ancora a desiderare per quanto riguarda l esecuzione delle misure antidiscriminanti e il rispetto dei diritti dell uomo. Manca una meta esplicita, mentre alcuni degli obiettivi sono espressi in modo non chiaro; alle organizzazioni Rom si riconosce solo un esiguo ruolo nel processo dell esecuzione, del monitoraggio e della valutazione di questa strategia. 19

20 3. LA METODOLOGIA DELLO STUDIO Per la realizzazione del presente studio, sono state identificate le famiglie che vivono nelle vicinanze della discarica dei rifiuti di Sharra, nella periferia della capitale, e le persone che ogni giorno si recano in questa zona per raccogliere i rifiuti. In questo modo, è stato possibile ottenere informazioni utili sulla comunità Rom di Sharra e sulle persone che vi si recano quotidianamente per svolgere l attività di raccolta dei rifiuti. In un secondo momento, sono stati scelti due mediatori ai quali è stato assegnato il compito di gestire la fase della distribuzione dei questionari presso la comunità Rom della zona. I due mediatori selezionati non solo conoscevano la lingua Rom, parlata da questa comunità, ma erano in possesso anche di capacità utili a stabilire una fiducia reciproca tra loro e la comunità, creando in questo modo delle buone premesse perché i dati raccolti attraverso la somministrazione dei questionari fossero quanto più precisi, sia quantitativamente sia qualitativamente. 20

21 I due mediatori sono stati sottoposti a una fase di training, per sette giorni di seguito, con la metodologia di "Snowball" 2. Questa metodologia consiste nell identificazione di una persona, alla quale viene somministrato il questionario preparato, mentre, nel frattempo, questa raccomanda una seconda persona, considerata adeguata per rispondere allo stesso questionario, e così via. Alla fine, seguendo questo metodo, si cerca di coinvolgere l intera comunità. Una simile tecnica di ricerca sociale si utilizza in casi di popolazioni che per i ricercatori risultano di difficile accesso, proprio come (il caso della comunità Rom di Sharra). Questa tecnica permette al ricercatore di stabilire contatti diretti con il gruppo che costituisce l oggetto di studio. Il successo di tale tecnica dipende molto dai contatti iniziali e dalle inter-relazioni stabilite. Per questo scopo, è importante stabilire in una fase iniziale una relazione con gli individui di maggior spicco, più carismatici e affidabili della comunità. Per la realizzazione del presente studio sono stati somministrati 100 questionari, i quali sono stati suddivisi in due gruppi: i questionari per gli adulti e i questionari per i bambini. Il questionario utilizzato non è che una variante migliorata del questionario testato il 18 dicembre 2010, insieme ad alcune ONG, a Kinostudio (periferia di Tirana) su due gruppi di popolazione Rom, il primo composto di sette soggetti femminili, il secondo composto di sei soggetti. Parte dello studio sono anche le interviste condotte con i rappresentanti del Comune di Tirana e di alcuni ministeri. L obiettivo di queste interviste era di raccogliere informazioni utili sulla percezione esterna che le istituzioni pubbliche, a livello locale e centrale, hanno in riferimento alla comunità Rom in generale, e in particolare all attività di riciclaggio dei rifiuti che questa comunità svolge, nonché alla prospettiva di sviluppo della zona di Sharra. I questionari e gli altri dati raccolti sono stati successivamente elaborati anche in chiave statistica e sociale, in modo da poter essere pubblicati in un documento a parte. 2 La tecnica della Palla di Neve (Snowball) è una tecnica usata in specifiche ricerche sociali. Per ulteriori informazioni relative a tale tecnica si suggerisce la consultazione dei siti internet citati nella sezione Bibliografia. 21

22 4. COME SI ESEGUE IL LAVORO NELLA DISCARICA DI SHARRA La giornata di lavoro nella discarica di Sharra inizia alle ore 4.00 di mattina e si conclude verso le ore 2.00 della mattina successiva. Nel corso della giornata, quando il tempo è buono, nella discarica vengono a lavorare persone (residenti o meno nella zona di Sharra). Di sera, ci lavorano persone. Quando piove, invece, tale numero è dimezzato. La maggioranza delle persone che lavorano qui sono bambini, di età 6-16 anni, e donne. Secondo un indagine condotta dal personale del Comune di Tirana, nella discarica di Sharra il lavoro si svolge con la seguente dinamica: arrivano i camion che scaricano i rifiuti e, nello stesso momento in cui avviene la scarica, intervengono gli operai che iniziano a selezionare i materiali riciclabili richiesti (Cartone, plastica, bottiglie di plastica, materiali metallici quali alluminio, rame, acciaio, ecc.). Questi materiali, una volta raggruppati, vengono venduti ai mediatori che operano per conto delle aziende di riciclaggio. Secondo le informazioni ricevute presso il Ministero dell Ambiente, delle Foreste e della Gestione delle Acque, nei dintorni di Tirana operano 20 società di riciclaggio dei rifiuti. Nella discarica di Sharra vengono depositati i rifiuti urbani della città di Tirana e dei comuni di Dajti, di Vora e di Vaqarri (in allegato al presente studio seguirà una analisi del 2010, effettuata dal Comune di Tirana, relativa alla quantità dei rifiuti in tonnellate). Questo fatto spiega anche il perché della presenza di un enorme quantità di rifiuti nella discarica di Sharra. Non sono stati inclusi nel calcolo i rifiuti provenienti dagli ospedali (i quali sono nocivi, e per questo sottoposti a specifiche procedure di riciclaggio), quelli prodotti dalle attività industriali e quelli che vengono scaricati sul lungofiume a Tirana. 22

23 Le informazioni ricevute dal responsabile della discarica di Sharra dimostrano che nella discarica vengono depositate mediamente circa tonnellate di rifiuti al giorno, il che equivale a circa m³, cioè circa camion. Il 70%-80% dei camion che operano nella città di Tirana sono di proprietà del Comune di Tirana, mentre il resto appartiene a società private e di comuni. I rifiuti urbani scaricati nella discarica di Sharra consistono in rifiuti organici e altro materiale riciclabile (per esempio plastica, metallo, carta, vetro, ecc.). La plastica consiste in: bottiglie di plastica, sacchetti, casse di plastica ecc. Il metallo consiste in: ferrame (ferro semplice, lingotti, aste, lamierino), metalli a colore (quali rame, alluminio, bronzo, ecc.), lattine. La carta consiste in: carta semplice, cartone. Secondo uno studio effettuato da parte del personale della discarica di Sharra (Drilon Lleshi responsabile e amministratore del Comune di Tirana presso la discarica di Sharra), che ha calcolato le percentuali dei rifiuti depositati nella discarica, risulta: Luglio Ottobre Dicembre Gennaio Marzo Agosto Med: (%) Tessile Legno Carta Materiale Plastico Metallo Materiale Inerte Sostanze Organiche Cartone Vetro Altro

24 I Prezzi del materiale riciclabile: Categoria 1. Plastica (plasmas) 14 lek / kg 2. Bottiglie di plastica 18 lek / kg 3. Vetro 5-25 lek / unità 4. Cartone 3 lek / kg 5. Batterie 30 lek / kg 6. Piombo 30 lek / kg 7. Rame 400 lek / kg 8. Bronzo 100 lek / kg 9. Metallo 15 lek / kg 10. Lattine (Alluminio) 60 lek / kg 11 Duralluminio 75 lek / kg Tuttavia, i prezzi di vendita del materiale riciclabile dipendono dai prezzi variabili del mercato e della borsa. Da un semplice calcolo, si può dedurre che, da un totale di circa 800 tonnellate di rifiuti, si riesce a raccogliere e a vendere solo tonnellate al giorno (includendo tutto il materiale riciclabile raccolto). Secondo alcuni dati del Ministero dell Ambiente, delle Foreste e della Gestione delle Acque, a Tirana operano 20 aziende di riciclaggio dei rifiuti che costituiscono i destinatari finali del processo di riciclaggio, 10 delle quali sono state elencate nell apposito allegato (Allegato 1). In allegato al presente studio, si troverà anche un indagine condotta su 39 operai di Sharra da parte del sig. Drilon Lleshi, responsabile e amministratore del Comune di Tirana presso la discarica di Sharra (Allegato 3). 24

25 5. ELABORAZIONE DEI DATI Per la realizzazione del presente studio sono stati somministrati 100 questionari, suddivisi in questionari per gli adulti e questionari per i bambini. Il questionario è una variante migliorata di quello testato il 18 dicembre 2010 con alcune ONG a Kinostudio. I questionari sono stati compilati con la tecnica "Snow Ball", il cui funzionamento è stato descritto sopra. I questionari sono stati somministrati ad un totale di 30 bambini e di 70 adulti che svolgono l attività di raccolta di rifiuti nella zona di Sharra. Tabella 2. Suddivisione degli intervistati. Suddivisione degli intervistati Numero degli intervistati Bambini 30 unità Adulti 70 unità Le prime otto domande del questionario, sia per i bambini, che per gli adulti, riguardano informazioni sul nome della persona intervistata, l età, l origine, l istruzione, lo stato civile e il numero dei figli (quest ultimo solo nel questionario per gli adulti). 25

26 Le successive tre domande riguardano informazioni sull insediamento: se le persone intervistate vivono o meno a Sharra, le condizioni in cui vivono (case, baracche, o all aperto, sulla strada), e se avrebbero desiderato abitare in un altra zona della città. Più avanti, con un successivo gruppo di domande, si cerca di ottenere delle informazioni riguardanti il modo di vivere delle persone intervistate, il lavoro che fanno, e la quantità delle ore di lavoro al giorno. Segue il gruppo delle domande che riguardano in modo più diretto l attività di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti. Alcune delle domande di questo gruppo sono Raccoglie rifiuti? Chi la aiuta nella raccolta dei rifiuti? Ci sono, nella sua famiglia, delle persone che raccolgono rifiuti? Quanto guadagna dalla vendita dei rifiuti? A chi vende i rifiuti? Di che tipo sono i rifiuti che raccoglie? L ultimo gruppo di domande mira a raccogliere informazioni relative allo stato sociale e alla condizione sanitaria degli intervistati. Infatti, domande come Le capita spesso di ammalarsi? Quali sono le malattie che contrae più frequentemente? A chi si rivolge in caso di malattia? Riceve qualche tipo di assistenza da parte dello Stato? Intrattiene delle relazioni con persone che non appartengono alla sua comunità? fanno parte di questo gruppo. Il questionario somministrato agli adulti contiene complessivamente 39 domande, mentre quello per i bambini solo 22. La gamma delle informazioni che si ottiene tramite il questionario è vasta. L obiettivo è quello di ottenere informazioni quanto più complete sia da parte dei bambini che dagli adulti, non solo in merito all attività di raccolta, vendita e riciclaggio dei rifiuti nella zona di Sharra, ma anche alle condizioni sociali ed economiche di questa comunità. 26

27 Si può affermare che con le informazioni raccolte siamo in grado di rendere una panoramica della vita degli abitanti di questa zona, una esistenza strettamente correlata con la discarica dei rifiuti di Sharra, nella periferia di Tirana. Il questionario è stato somministrato anche ai bambini perché si è ritenuto che potenziali interventi da intraprendere, sulla base anche delle raccomandazioni presentate alla conclusione del presente studio, produrranno effetti più efficienti e più duraturi presso tale categoria, abbastanza vulnerabile, della società. Una copia del questionario è stata allegata al presente studio Dati generali sulle persone intervistate Il questionario è stato somministrato a persone adulte e bambini, sia femmine che maschi. La suddivisione degli intervistati in femmine e maschi viene schematicamente rappresentata nella seguente tabella: Tabella 3. La suddivisione degli intervistati in femmine e maschi: BAMBINI ADULTI Femmine Maschi Femmine Maschi 40% 60% 52.86% 47.14% Osservando l età della popolazione adulta presa in esame, si nota che la loro età media è relativamente giovane. Circa il 50% degli intervistati rientrano in una fascia di età che va fino a 25 anni, e quasi la stessa percentuale appartiene alla fascia di età che va dai 26 ai 50 anni. Infatti, l età media della popolazione Rom in generale è bassa. La maggioranza delle famiglie residenti a Sharra provengono da diverse zone dell Albania, spinte a trasferirsi a Tirana in cerca di condizioni di vita migliori. La migrazione caratterizza, normalmente, le persone giovani, in età da lavoro. Nella tabella e nel grafico seguenti sono riportati i distretti da cui gli intervistati adulti hanno affermato di provenire: 27

28 Tabella 4. Origine degli intervistati. Distretti Tirana Elbasan Cerrik Dibra Durazzo Tepelena Kukes Erseka Valona Intervistati (%) 25.71% 32.86% 1.43% 4.29% 11.43% 2.86% 18.57% 1.43% 1.43% Grafico 1. Origine degli intervistati. Origine degli intervistati Percentuale Intervistati in percentuale % Distretti Tirane Elbasani Cerriku Dibra Durresi Tepelena Kukesi Erseka Vlora Come si vede, la distribuzione geografica dell origine dei Rom che vivono nella zona della discarica dei rifiuti di Sharra è di ampio raggio. Questa distribuzione interessa sia i distretti del Nord, sia quelli del Sud, sia quelli del Centro del paese. Come si nota, in gran parte essi sono originari di Elbasan. Infatti, Elbasan è noto come uno dei distretti con una percentuale tra le più alte di popolazione Rom. Durante il periodo del regime comunista, la comunità Rom qui residente lavorava di norma presso il Complesso Siderurgico di questa città. Nel periodo successivo, con la chiusura delle fabbriche, essi rimasero disoccupati e scelsero un altro modo di vivere, che conducono attualmente. Il 27,14% degli intervistati si è insediato a Sharra dai 6 ai 10 anni fa, mentre circa il 19% vi si è stabilito da 5 anni o meno; una percentuale di 9,29% vive e lavora presso la discarica dei rifiuti da 20 o più anni. 28

29 I dati sono riportati schematicamente nella tabella e nel grafico seguenti: Tabella 5. Numero di anni a Sharra. Anni Più di 20 Senza risposta Intervistati (%) Grafico 2. Numero di anni a Sharra Percentuale 15 degli intervistati Anni Preoccupa il fatto che il 90% degli intervistati adulti dichiara di non essersi registrato negli uffici dell anagrafe, contro solo il 10% che lo ha fatto. La domanda non è stata rivolta ai bambini, a causa della loro età e del fatto che la registrazione è un dovere che di regola spetta ai genitori. Si deduce che, presumibilmente, anche i bambini di queste famiglie non sono registrati. Gli spostamenti continui di questa popolazione comportano anche delle conseguenze quali il cambiamento dell ambiente di vita, il trasferimento dei bambini da una scuola all altra, le difficoltà per trovare un nuovo lavoro e adattarsi al nuovo ambiente. Molte famiglie Rom non beneficiano dell assistenza economica dello Stato perché quando si spostano, non vanno a registrarsi negli uffici competenti nella nuova destinazione. L 84,29% degli adulti afferma di avere cambiato residenza, e circa il 47% degli stessi dichiara di avere 3 o più figli. La variabile viene riportata nel grafico seguente: 29

30 Tabella 6. Numero di figli. Numero Senza Più di 5 figli risposta Intervistati (%) Grafico 3. Numero di figli Piu di 5 Senza risposta È un fatto noto che, storicamente, la famiglia Rom è composta di molti figli. Infatti, l età del matrimonio è mediamente bassissima. La donna Rom il più delle volte è analfabeta; la sua occupazione di solito è quella di partorire e di provvedere alla crescita dei bambini. Nella fase di elaborazione dei dati, per quanto riguarda l attività di raccolta e vendita dei rifiuti, non è stata notata alcuna differenza notevole tra gli uomini e le donne residenti a Sharra, nonostante la donna Rom, tradizionalmente, sia casalinga. 30

31 a. Le condizioni di vita Una parte della comunità Rom, nel corso degli anni della transizione, a causa della povertà e del basso livello di istruzione, nel 1996 si è trovata a vendere le proprie case rimanendone priva al momento del crollo delle piramidi finanziarie, e attualmente vive in condizioni estremamente difficili, improvvisandosi in alloggi privi delle pur minime condizioni igienico-sanitarie. Un altra parte della comunità Rom, di fronte agli stessi problemi di transizione, la disoccupazione, l estrema povertà, il basso livello di istruzione, la tradizione. vive in catapecchie ed alloggi inabitabili, insufficienti anche come luoghi di rifugio. Circa l 85,71% degli intervistati, oltre a svolgere un attività di raccolta e di vendita di rifiuti presso la discarica dei rifiuti di Sharra, vive qui quotidianamente, mentre il resto del 11,43% ci lavora, ma non vi abita. Circa il 3% degli intervistati ha preferito non rispondere a questa domanda. Una parte delle persone che vive a Sharra afferma di vivere nelle zone vicine alla discarica, ma anche a Tirana, e si reca ogni giorno alla discarica per raccogliere rifiuti. Il 10% degli intervistati adulti afferma di avere elettricità ed acqua nelle proprie case, mentre il restante 90%, cioè quelli che sono privi di tale lusso, vanno in altri luoghi, distanti dai propri insediamenti, per rifornirsi di acqua. Circa il 70% degli intervistati vive in baracche, mentre solo il 28,57% possiede una casa. 31

32 Tabella 7. Gli alloggi. Alloggio Casa All aperto Baracca Senza risposta Intervistati (%) 28.57% 0.00% 70.00% 1.43% Grafico 4. Gli alloggi Percentuale 0.3 Baracca, 70.00% Alloggio, 0 Casa, 28.57% Strada, 0.00% Senza risposta, 1.43% Circa il 92 % degli intervistati adulti affermano che avrebbero desiderato vivere in un altro posto piuttosto che a Sharra, ma vivono nella suddetta zona appunto perché costretti dalle loro condizioni socio-economiche. La panoramica qui sopra esposta rende già un idea sulle condizioni difficili di vita in cui vive questa comunità. Per la sua integrazione, lo Stato, in collaborazione con la comunità stessa, dovrebbe promuovere dei progetti per la loro sistemazione in alloggi decenti ed in condizioni normali L istruzione Il 51,43% degli intervistati adulti afferma di aver frequentato la scuola, mentre il resto afferma o di non essere mai andato a scuola (38,57%), o ha preferito non rispondere a questa domanda (10%). Tuttavia, la durata dell istruzione, in termini di anni scolastici compiuti, risulta minima. La durata dell istruzione degli adulti intervistati viene riportata nella tabella e nel grafico qui sotto: 32

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