24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE
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1 24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE
2 LA TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI La tabella di valutazione utilizzata in Piemonte è stata elaborata grazie alla collaborazione tra Cranfield University e Ipla, sancita da un protocollo del CAPACITA' PROTETTIVA ALTA MODERATAMENT E ALTA MODERATAMENT E BASSA BASSA Scheletro in % >60 Tessitura FA, FLA, L, A, AL FL, F, FSA, AS FS SF, S Presenza di crepacciature Assenti Reversibili che interessano il solo topsoil Irreversibili che interessano il solo topsoil Che interessano topsoil e subsoil Profondità dell orizzonte permanentemente ridotto in cm Assente o > <50 Soil Survey inglese, modificato e integrato da Ipla
3 SIMULAZIONI CON MACRO PER VALIDARE CAPACITA PROTETTIVA Per validare la tabella di capacità protettiva è stata prodotta una serie di circa 100 simulazioni con i dati di input relativi a 8 profili rappresentativi per la pianura piemontese. Le simulazioni sono state eseguite per ogni tipologia pedologica scelta, variando il clima (udico e ustico), la coltura (suolo nudo, mais irriguo e mais in asciutta) e l irrigazione (presente o assente). I risultati ottenuti sono relativi ad un periodo di circa dieci anni. flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura mais in asciutta flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura mais irriguo classe regime udico regime udico capacità input idrico + input idrico SITO tessitura protettiva irr. tot NOAC140 argilloso ALTA TORT0294 argilloso-limoso ALTA TORT165 franco-argilloso ALTA PIEM234 sabbioso-franco BASSA NOAC133 francosabbioso/sabbios o- franco MOD. BASSA PIEM402 francosabbioso/sabbios o- franco MOD. BASSA ALOC0006 franco-limoso MOD.ALTA NOAC137 franco-limoso MOD.ALTA flusso idrico (mm/anno) a 150 cm di profondità - regime udico - coltura suolo nudo
4 SIMULAZIONI CON MACRODB PER FITOFARMACI (Terbutilazina) Sono state eseguite simulazioni con il modello MACRODB2.3 creando due scenari nella zona dell Alto Novarese sulla base di una serie di informazioni su dati climatici, proprietà pedologiche del profilo di suolo, dati colturali relativi alle coltivazioni del sito e dati relativi alle caratteristiche fisico-chimiche e alle modalità, tempi e dosi di applicazione. In questo caso è stato simulato il comportamento di due diversi suoli, la serie BARAGGIONE, paleosuolo a tessitura fine, e la serie AGOGNA, suolo alluvionale recente a tessitura grossolana, nell ambito della coltivazione del mais irriguo con trattamento a base di Terbutilazina. Il bilancio di massa della Terbutilazina nei due suoli considerati risulta difficile da interpretare tenendo conto che la lisciviazione del prodotto non è solo dipendente dal bilancio idrico ma da fattori chimici degradativi nel suolo, a loro volta dipendenti dalle caratteristiche fisico-chimiche del prodotto e dalla quantità di sostanza organica. Dai dati ottenuti si desume comunque che la Terbutilazina si degrada fino al 95% in entrambi i suoli e come minimo all 83% - 84%.
5 SIMULAZIONI CON MACRODB PER FITOFARMACI (Terbutilazina) Period Applied (mg/m 2 ) Degraded (mg/m 2 ) Leached (mg/m 2 ) Period Applied (mg/m 2 ) Degraded (mg/m 2 ) Leached (mg/m 2 ) Suolo a capacità protettiva Alta BARAGGIONE Suolo a capacità protettiva moderatamente bassa AGOGNA Le differenze minime che si evidenziano nei valori di degradazione e di lisciviazione alla base del profilo non sono significative per caratterizzare le differenze di classe ottenute tramite la tabella interpretativa.
6 CAPACITA PROTETTIVA E VELOCITA DI INFILTRAZIONE CAPACITA PROTETTIVA LEGATA ALLA VELOCITA DI INFILTRAZIONE: a livello regionale la capacità protettiva è stata valutata esclusivamente in base alle caratteristiche fisiche del suolo; a livello di maggior dettaglio sono state considerate anche informazioni su aspetti legati alla chimica del suolo.
7 CARTA A SCALA 1: La Carta di capacità protettiva dei suoli a scala 1: è stato il primo degli elaborati derivati dalla Carta dei suoli del Piemonte. La necessità di rispondere alla Direttiva Nitrati e alla legislazione nazionale per l individuazione delle zone vulnerabili da nitrati ha imposto una accelerazione sulla capacità protettiva del suolo. Si è costituito un tavolo di lavoro con Regione, Arpa, Università e Ipla, per giungere alla individuazione delle zone vulneranbili da nitrati e fitofarmaci.
8 LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI E LE ZONE VULNERABILI DA NITRATI In arancione le zone vulnerate: aree idrogeologicamente separate all interno delle quali la media delle rilevazioni ha evidenziato concentrazioni maggiori a 40mg/l. In giallo le fasce fluviali A e B. In verde le aree con vulnerabilità intrinseca elevata dell acquifero, capacità protettiva dei suoli bassa o moderatamente bassa e un valore del surplus azotato superiore a 50 kg/ha.
9 CARTA A SCALA 1: Scala 1: Scala 1:
10 I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET
11 I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET
12 I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET Per completare il rilevamento di pianura mancano alcune aree del Novarese (disponibili su internet a inizio 2010) e del Vercellese (previste per i primi mesi del 2011)
13 I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET
14 I SUOLI PIEMONTESI SU INTERNET
15 LE UNITA CARTOGRAFICHE
16 LE UNITA TIPOLOGICHE
17 LE UNITA TIPOLOGICHE
18 DUE ASPETTI DI CUI TENERE SEMPRE CONTO. La Carta dei suoli contiene, in numerose situazioni, per ogni Unità Cartografica più di una Tipologia di suolo (UTS), ciascuna con la propria capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee. Nell ambito della descrizione dell Unità cartografica è compresa sempre una semplice e sintetica chiave di riconoscimento, d aiuto nella definizione della singola tipologia di suolo. La Carta di capacità protettiva dei suoli nei confronti delle acque sotterranee, come peraltro tutte le carte derivate, non rappresenta una media della capacità protettiva dell Unità Cartografica, ma è realizzata interpretando i dati pedologici relativi alla tipologia pedologica dominante, ossia quella che copre la maggiore percentuale di territorio dell intera Unità.
19 LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe alta Suolo molto evoluto e fine del vecchio conoide del fiume Cervo, nella pianura biellese. Suolo mediamente evoluto della pianura alessandrina nei pressi del torrente Curone. Paleosuolo posto su un terrazzo antico della parte meridionale dell Altopiano di Poirino (TO).
20 LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe moderatamente alta Suolo evoluto con parziale presenza di scheletro della pianura vercellese e biellese Suolo molto ricco in argille espandibili, tipico della parte orientale dell Alessandrino. Paleosuolo posto sul terrazzo di Novara con tessiture franco-limose fino oltre 1 metro di profondità.
21 LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Classe moderatamente bassa Suolo poco evoluto del Novarese, ricco di sabbie fini, utilizzato dalla risicoltura in sommersione. Suolo della pianura cuneese, molto ricco in sabbie e ghiaie con un evidente orizzonte sepolto. Suolo con evidenti condizioni di idromorfia, posto in prossimità di risorgive nel Cuneese.
22 Classe bassa LE CLASSI DI CAPACITA PROTETTIVA Suolo della pianura vercellese, di recente deposizione, formato da sabbie grossolane e ghiaiette. Suolo posto in prossimità del fiume Stura di Demonte costituito da ghiaie e sabbie. Suolo mediamente evoluto e ricco di ghiaie della pianura cuneese meridionale.
23 IL RILIEVO PEDOLOGICO NELLE AREE DI SALVAGUARDIA DEI POZZI regolamento 15/R del 2006 Con una determina dirigenziale il 17 settembre 2009 è stato approvato dalla Regione Piemonte un Manuale Operativo - in gran parte redatto dall IPLA - volto a fornire elementi tecnici e chiarimenti per la realizzazione dello studio pedologico nelle aree di salvaguardia dei pozzi e la predisposizione del Piano di utilizzazione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari (PUFF). Il Manuale Operativo si compone di quattro parti: relazione descrittiva metodologica, schema per la redazione del PUFF, manuale di campagna per il rilevamento e la descrizione dei suoli, scheda di campagna, glossario pedologico
24 IL RILIEVO PEDOLOGICO NELLE AREE DI SALVAGUARDIA DEI POZZI Piano di rilevamento di 1 osservazione ogni 2 ha, che in caso di assenza della carta a scala di semi-dettaglio - comprenda anche lo scavo di almeno un profilo pedologico, descritto, fotografato, campionato ed analizzato per definire la capacità protettiva del suolo. Caso 1. Le osservazioni confermano la corrispondenza del suolo presente all interno dell area di salvaguardia con quello dominante. Caso 2. Le osservazioni non corrispondono alla tipologia pedologica dominante ma sono riconducibili ad un altra delle tipologie riportate all interno della descrizione dell Unità Cartografica in oggetto. Caso 3. Le osservazioni non corrispondono alla tipologia pedologica dominante e non sono riconducibili nemmeno alle tipologie pedologiche secondarie.
25 LA DEFINIZIONE DELLE CLASSI IN BASE A CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI E VULNERABILITA DELL ACQUIFERO Nella valutazione della vulnerabilità intrinseca dell acquifero captato si devono investigare e correlare almeno i seguenti fattori: a) soggiacenza della superficie piezometrica; b) profondità e tipologia dell acquifero; c) natura della zona non satura (stratigrafia e prove effettuate durante la trivellazione e dati relativi anche ad altri pozzi vicini). TABELLA DI VALUTAZIONE Capacità protettiva dei suoli Alta o Moderatamente alta Bassa o Moderatamente bassa Bassa Classe 4 Classe 3 Vulnerabilità intrinseca dell acquifero captato Media Classe 3 Classe 2 Alta o Elevata Classe 2 Classe 1
26 LE CARTE DI CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI NEI CONFRONTI DELLE ACQUE PROFONDE - INSIEME ALLE CARTE DI CAPACITA D USO DEI SUOLI - RAPPRESENTANO ATTUALMENTE UNO DEGLI STRUMENTI MIGLIORI PER PORRE LA PEDOLOGIA AL CENTRO DELLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE AGRARIA E AMBIENTALE. GRAZIE E BUON LAVORO.
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