PENITENZIARIA Ordinamento penitenziario Ragioneria pubblica e Contabilità di Stato Pedagogia penitenziaria Cultura generale.

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1 il libro concorso nell Educatori e Contabili Amministrazione PENITENZIARIA Ordinamento penitenziario Ragioneria pubblica e Contabilità di Stato Pedagogia penitenziaria Cultura generale DOMANDE CON RISPOSTE A SCELTA MULTIPLA EDIZIONI SIMONE Gruppo Editoriale Esselibri - Simone PROGRAMMA COMPLETO PER LA PROVA SCRITTA

2 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Vietata la riproduzione anche parziale Il catalogo aggiornato è consultabile sul sito Internet: Finito di stampare nel mese di febbraio 2004 dalla «Legoprint Campania S.r.l.» - Via Vicinale Murate, 1/B - Napoli per conto della ESSELIBRI - Via F. Russo, 33/D Napoli rafica di copertina a cura di Giuseppe Ragno

3 PREMESSA Indirizzato al concorso per educatori e contabili nell amministrazione penitenziaria, la cui prova scritta consiste nella risoluzione di quesiti a scelta multipla, questo volume presenta una serie di questionari riguardanti le diverse discipline che costituiscono il programma d esame: ordinamento penitenziario, ragioneria pubblica e contabilità di Stato, pedagogia penitenziaria, cultura generale. Ciascun quesito è corredato di soluzione ampiamente commentata, per consentire a coloro che si accingono a sostenere la prova una verifica della preparazione e un riepilogo dei concetti fondamentali di ciascuna disciplina. Il punteggio attribuito a ciascuna risposta esatta, infine, dà la possibilità al lettore di effettuare una sorta di simulazione della prova d esame e un autovalutazione delle proprie conoscenze in materia.

4 LIBRO PRIMO ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO PENITENZIARIO E DIRITTO PENITENZIARIO

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6 QUESTIONARIO N. 1 ORDINAMENTO PENITENZIARIO 1) Cosa si intende per trattamento penitenziario? A) Il complesso di attività organizzate nell istituto a favore del condannato. B) Il complesso di attività organizzate nell istituto a favore degli imputati in stato di custodia cautelare. C) Il trattamento economico del personale di custodia. D) Le regole di condotta che devono osservare, all interno dell istituto, indistintamente i condannati, gli imputati in stato di custodia cautelare, il personale di custodia. 2) Quale tra le seguenti non è una finalità del trattamento penitenziario: A) Recupero dei valori sociali mortificati con la commissione del reato. B) Risocializzazione del condannato. C) Punizione del reo. D) Evitare che la pena determini effetti criminogeni. 3) Alla luce della normativa costituzionale, le misure cautelari personali possono essere applicate a fini di anticipazione di pena? A) Sempre. B) Mai. C) Sì, ma solo per i reati più gravi. D) Solo se vi è, in tal senso, apposita richiesta del pubblico ministero. 4) L art. 273 c.p.p. stabilisce che nessuno può essere sottoposto a misure cautelari se a suo carico non sussistono gravi indizi di colpevolezza. Ciò significa: A) Che occorre che sia provata, al di là di ogni dubbio ragionevole, la responsabilità penale del soggetto. B) Che è sufficiente il semplice sospetto che l imputato (o la persona sottoposta alle indagini) possa aver commesso il fatto.

7 8 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario C) Che sono necessari elementi che inducano fondatamente a ritenere che il reato accertato sia attribuibile all imputato. D) Che è indispensabile la sussistenza di almeno una prova di carattere reale. 5) L art. 274 c.p.p. fissa le esigenze che legittimano l emissione di una misura cautelare, le quali: A) Devono contemporaneamente coesistere, altrimenti la misura non può essere disposta. B) Sono alternative, sicché è sufficiente l esistenza di una sola di esse per consentire l emissione del provvedimento cautelare. C) Devono di regola coesistere, salvo che il reato ipotizzato sia particolarmente grave. D) Almeno due devono coesistere. 6) Il giudice nel disporre la misura cautelare deve attenersi al principio di adeguatezza secondo cui: A) La misura deve essere adeguata alla gravità del reato per il quale si procede. B) La misura deve essere adeguata alla gravità degli indizi di colpevolezza raccolti. C) La misura deve essere adeguata alle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto. D) La misura deve essere adeguata alla personalità criminale del soggetto. 7) La competenza a disporre le misure cautelari è attribuita: A) Al pubblico ministero. B) Al giudice, il quale può applicarla d ufficio. C) Al giudice, su richiesta del pubblico ministero. D) Al magistrato di sorveglianza. 8) Cosa consegue al dissenso dell imputato, destinatario della misura degli arresti domiciliari, a sottoporsi alle procedure di controllo mediante strumenti elettronici (c.d. «braccialetto elettronico»)? A) L adozione della misura della custodia cautelare in carcere. B) L adozione degli arresti domiciliari, ma con controlli più stringenti di polizia.

8 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 9 C) L imposizione dell obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. D) L applicazione di una misura interdittiva. 9) Quali tra i seguenti non è un carattere del lavoro carcerario? A) L obbligatorietà. B) La finalità rieducativa. C) La protezione sociale. D) La gratuità. 10) Per i minori di età la durata dei permessi premio non può superare ogni volta: A) 30 giorni. B) 60 giorni. C) 5 giorni. D) 20 giorni. 11) Da cosa è costituito il peculio del detenuto? A) Dalla remunerazione per il lavoro carcerario svolto. B) Dal danaro posseduto da lui all atto dell ingresso in istituto. C) Dal danaro da lui ricevuto dall esterno. D) Dalla remunerazione per il lavoro carcerario svolto e dal danaro posseduto all atto dell ingresso in istituto o ricevuto dall esterno. 12) Per colloqui investigativi s intendono quelli che i detenuti hanno con: A) Difensori. B) Familiari. C) Il personale della D.I.A. D) Il magistrato di sorveglianza. 13) La corrispondenza telefonica del detenuto coi familiari può essere intrattenuta in via ordinaria: A) Sempre, senza bisogno di alcuna autorizzazione. B) Mai. C) Ogni quindici giorni se non ci sono stati i colloqui coi familiari. D) Una sola volta alla settimana.

9 10 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 14) L autorità competente a concedere permessi ai condannati è: A) Il magistrato di sorveglianza. B) Il P.M. C) Il Ministro della Giustizia. D) Il direttore del carcere. 15) Quale differenza c è fra il permesso necessità e il permesso premio? A) Entrambe sono misure di trattamento finalizzate al recupero e al reinserimento sociale del detenuto, ma vengono concessi per motivi diversi. B) Il permesso necessità a differenza del permesso premio viene concesso per eventi familiari particolarmente gravi e non è una misura trattamentale. C) Il permesso necessità è una misura di trattamento, mentre non lo è il permesso premio. D) Il permesso necessità a differenza del permesso premio deve essere concessa per un periodo non inferiore a 15 giorni. 16) Il permesso necessità può avere una durata massima di: A) 1 giorno. B) 3 giorni. C) 5 giorni. D) 15 giorni. 17) Per i minori di età la durata dei permessi premio non può superare ogni volta: A) 30 giorni. B) 60 giorni. C) 5 giorni. D) 20 giorni. 18) Il provvedimento che decide sull istanza di permesso può essere impugnato con: A) Il reclamo. B) Il riesame. C) L appello. D) Il ricorso per Cassazione.

10 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 11 19) In quale delle seguenti ipotesi non può essere disposta la sorveglianza particolare? A) Quando il soggetto con il suo comportamento comprometta o turbi l ordine nell istituto. B) Quando con violenza o minaccia impedisca le attività degli altri detenuti. C) Quando, nella vita penitenziaria, si avvalga dello stato di soggezione degli altri detenuti nei suoi confronti. D) Quando il soggetto mostri poco interesse allo svolgimento del lavoro carcerario. 20) Avverso il provvedimento che dispone o proroga la sorveglianza particolare il detenuto può proporre: A) Appello. B) Ricorso per Cassazione. C) Reclamo. D) Opposizione. 21) L isolamento continuo del detenuto: A) Non è mai ammesso. B) È sempre ammesso in quanto elemento essenziale della pena che ha natura afflittiva. C) È ammesso solo per ragioni sanitarie. D) È ammesso solo in casi eccezionali stabiliti dalla legge. 22) Le perquisizioni personali nei confronti dei detenuti e degli internati: A) Non possono mai essere eseguite. B) Possono sempre essere eseguite. C) Possono essere eseguite anche da parte di altri detenuti. D) Possono essere eseguite solo per motivi di sicurezza. 23) Qual è l organo competente ad eseguire le traduzioni dei detenuti? A) Il direttore del carcere. B) Il Corpo di Polizia penitenziaria, eventualmente dall Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato. C) Nessuno, perché i detenuti vengono autorizzati a spostarsi da soli. D) Altri detenuti all uopo autorizzati.

11 12 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 24) Attualmente gli accertamenti sierologici per HIV nei confronti dei detenuti sono: A) Obbligatori. B) Spontanei. C) A richiesta del magistrato di sorveglianza. D) A richiesta del direttore del carcere. 25) Cosa s intende per regime penitenziario? A) Le norme che riguardano il trattamento economico della polizia carceraria. B) Le norme che regolano la vita quotidiana di un istituto di pena. C) Le regole che disciplinano l attività dei detenuti, mirante alla loro risocializzazione. D) Le regole che limitano l applicazione dell isolamento continuo. 26) Per internati s intende: A) Detenuti nei cui confronti non è intervenuta sentenza definitiva di condanna. B) Soggetti nei cui confronti è intervenuta sentenza definitiva di condanna. C) Soggetti sottoposti a misure di prevenzione. D) Soggetti sottoposti a misure di sicurezza. 27) Quando si parla di territorializzazione della pena? A) Quando si fa espiare la pena in istituti lontani più di 150 Km dal luogo d origine del detenuto. B) Quando si fa espiare la pena in istituti siti nei luoghi d origine dei soggetti detenuti. C) Quando la pena viene espiata in istituti posti su isole. D) Quando si fa espiare la pena in istituti siti a non più di 50 km dal luogo di origine del detenuto. 28) I condannati all ergastolo, possono essere astretti: A) Nelle case mandamentali. B) Nelle case di reclusione. C) Nelle case circondariali. D) Presso gli organi di polizia senza limite di tempo.

12 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 13 29) Quale tra i seguenti è un adempimento da fare nei confronti di colui che è ammesso in un Istituto? A) Sottoporlo ad interrogatorio da parte del P.M. B) Perquisirlo personalmente. C) Enunciargli i suoi diritti all interno dell istituto. D) Fargli contattare gli altri detenuti. 30) Cosa s intende per immatricolazione? A) L annotazione in apposito registro dei dati del detenuto. B) L attribuzione al detenuto di un nome da usare solo nell istituto. C) L annotazione in un registro di tutte le malattie riscontrate nel detenuto a seguito di visita medica. D) Il colloquio che ha il detenuto col direttore del carcere. 31) Cosa contiene la cartella personale? A) Le generalità del detenuto. B) I suoi dati giudiziari. C) La fotografia dello stesso. D) Tutte le notizie relative al detenuto. 32) Con chi svolge il detenuto, il primo colloquio al suo ingresso in Istituto? A) Col magistrato di sorveglianza. B) Col direttore del carcere o un operatore da lui designato. C) Col P.M. D) Col suo difensore. 33) Entro che termine deve essere sottoposto a visita medica chi entra in un Istituto? A) 15 gg. dall ingresso. B) Non oltre il giorno successivo all ingresso. C) A discrezione del direttore del carcere. D) Un mese dall ingresso. 34) Il detenuto o l internato: A) Possono informare immediatamente le persone da essi indicate del loro ingresso in Istituto.

13 14 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario B) Non possono fare comunicazioni di nessun genere. C) Possono fare comunicazioni, solo dietro autorizzazione del magistrato di sorveglianza. D) Devono fare richiesta all A.G. competente per fare eventuali comunicazioni. 35) Le condannate e le internate possono essere ammesse alla cura e all assistenza all esterno di figli di età non superiore a: A) Un anno. B) Dodici anni. C) Dieci anni. D) Otto anni. 36) Quali sono le perquisizioni c.d. straordinarie? A) Quelle che avvengono all atto dell ingresso in Istituto del detenuto. B) Quelle operate dal personale di custodia di propria iniziativa. C) Quelle ordinate dal P.M. D) Quelle ordinate dal magistrato di sorveglianza. 37) Il detenuto o internato può rivolgere istanze o reclami anche al Capo dello Stato? A) No, mai, deve rivolgersi al magistrato di sorveglianza. B) No, deve sempre rivolgersi al direttore dell istituto. C) Sì. D) No deve rivolgersi unicamente all A.G. in visita all istituto. 38) Cosa s intende per ricompensa? A) Il corrispettivo ricevuto per il lavoro carcerario. B) Una sanzione disciplinare. C) Il premio concesso al detenuto distintosi per comportamenti pregevoli. D) È una misura alternativa alla detenzione. 39) Quale tra le seguenti non è una ricompensa? A) L ammonizione. B) L encomio. C) La proposta per la concessione della grazia. D) La proposta per la concessione della remissione del debito.

14 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 15 40) Quale tra le seguenti non è una sanzione disciplinare? A) Il richiamo del direttore. B) La proposta per la concessione della detenzione domiciliare. C) L esclusione da attività sportive. D) L isolamento durante la permanenza all aria. 41) Possono essere condizionalmente sospese le sanzioni disciplinari inflitte? A) No, mai. B) Sì, ma solo su proposta del P.M. C) Sì, ma col parere favorevole del Capo dello Stato. D) Sì, se si presume che il responsabile si asterrà dal commettere ulteriori infrazioni. 42) Quali sono gli organi competenti a disporre i trasferimenti? A) Solo il Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria. B) Solo il provveditore regionale. C) Il Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria, per trasferimenti tra Istituti di diversi provveditorati, e il provveditore regionale tra istituti dello stesso provveditorato. D) Il provveditore regionale per trasferimenti tra Istituti di diversi distretti, il Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria in caso contrario. 43) La scarcerazione del detenuto si attua: A) Sulla base di un ordine scritto dell A.G. competente. B) Sulla base di un ordine verbale del direttore dell istituto. C) Sulla base del parere obbligatorio del consiglio di aiuto sociale. D) Sulla base di un provvedimento del Ministro della Giustizia. 44) Qual è l organo competente a decidere sull istanza di affidamento? A) Il giudice dell esecuzione. B) Il magistrato di sorveglianza. C) Il Tribunale di sorveglianza. D) Il Centro di servizio sociale territorialmente competente.

15 16 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 45) È ammissibile l istanza di affidamento in prova al servizio sociale da parte del condannato libero che non abbia subito carcerazione cautelare? A) Mai. B) Solo se il condannato non ha precedenti penali. C) Sì, se ricorrono gli ulteriori presupposti di legge. D) La decisione è rimessa all apprezzamento discrezionale del Tribunale di sorveglianza. 46) Esistono ipotesi preclusive all affidamento in prova al Servizio Sociale? A) No. B) Sì, le condanne per reati di mafia (art. 416bis c.p.). C) Sì, le condanne per reati di terrorismo. D) Sì, nel caso di pena detentiva derivante da conversione di pena sostitutiva. 47) L esito positivo dell affidamento in prova al Servizio Sociale estingue anche l eventuale ulteriore misura di sicurezza? A) Mai. B) Solo se si tratta di misura di sicurezza non detentiva. C) In ogni caso. D) La valutazione è rimessa al giudizio del magistrato di sorveglianza. 48) A quale organo deve essere presentata l istanza di affidamento? A) Al P.M. B) Al giudice dell esecuzione. C) Al magistrato di sorveglianza. D) Al Tribunale di sorveglianza. 49) Quale organo è competente a modificare gli obblighi dell affidato? A) Il Tribunale di sorveglianza. B) Il magistrato di sorveglianza. C) Il centro servizio sociale competente territorialmente. D) L autorità di pubblica sicurezza preposta al controllo.

16 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 17 50) Qual è l organo che dispone la sospensione dell affidamento? A) Il magistrato di sorveglianza. B) Il Tribunale di sorveglianza. C) Il P.M. in caso di urgenza. D) Il direttore del Centro servizio sociale. 51) In quali casi può essere sospesa la misura alternativa alla detenzione? A) Ad ogni richiesta dell autorità di P.S. B) Per il sopravvenire di nuovi titoli esecutivi che facciano venir meno le condizioni di cui all art. 47, comma 1, dell ordinamento penitenziario o quando l affidato ponga in essere comportamenti tali da giustificare la revoca della misura alternativa. C) Solo se l affidato viene arrestato per un nuovo reato. D) Dopo la terza violazione degli obblighi. 52) Qual è l organo che può revocare la misura alternativa? A) Il Tribunale di sorveglianza. B) Il magistrato di sorveglianza. C) Il Procuratore nazionale antimafia. D) Il giudice dell esecuzione. 53) Quando l istanza di affidamento è proposta dopo che ha avuto inizio l esecuzione della pena, il magistrato di sorveglianza può: A) Valutare il merito dell istanza e, ove ricorrono i presupposti di legge, sospendere l emissione o l esecuzione dell ordine di carcerazione, ordinando l immediata trasmissione degli atti al Tribunale di sorveglianza. B) Sospendere l esecuzione della pena, ordinare la liberazione del condannato, ove ricorrono i requisiti di legge e trasmettere immediatamente gli atti al Tribunale di sorveglianza. C) Valutare solo che la pena rientri nei limiti di tre anni di reclusione e sospendere l emissione o l esecuzione dell ordine, ordinando l immediata trasmissione degli atti al Tribunale di sorveglianza. D) Trasmettere gli atti al Tribunale di sorveglianza che eventualmente può disporre la sospensione dell emissione o dell esecuzione dell ordine di carcerazione.

17 18 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 54) In quale dei seguenti casi l istanza di detenzione domiciliare è sempre inammissibile? A) Quando il condannato ha già beneficiato della misura in occasione di precedenti condanne. B) Quando la pena residua da espiare è inferiore a 3 anni ma si riferisce a condanna per il reato di cui all art. 416 bis c.p. C) In ogni caso in cui non vi siano giustificati motivi di salute. D) Quando la pena residua da espiare è superiore a 4 anni. 55) Qual è l organo competente a decidere sull istanza di detenzione domiciliare? A) Il magistrato di sorveglianza. B) Il Tribunale di sorveglianza. C) Il P.M. D) Il giudice dell esecuzione. 56) Al compimento del decimo anno di età del figlio, su domanda del soggetto già ammesso alla detenzione domiciliare speciale, il tribunale di sorveglianza può: A) Revocare l applicazione del beneficio. B) Disporre l ammissione all assistenza all esterno dei figli minori. C) Sospendere l applicazione del beneficio. D) Sostituire la misura in questione con l affidamento in prova al servizio sociale. 57) Può essere ammesso al regime di semilibertà anche l internato in espiazione di misura di sicurezza? A) No. B) In ogni tempo. C) Solo gli internati in casa di lavoro. D) Solo gli internati in ospedale psichiatrico giudiziario. 58) In quale caso è configurabile il reato di evasione nei confronti del condannato semilibero? A) Quando il ritardo non sia giustificato da motivi di salute. B) Quando rimane assente dall istituto senza giustificato motivo per più di quattro ore. C) In ogni caso di ingiustificato ritardo rispetto all ora fissata per il rientro.

18 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 19 D) Quando rimane assente dall istituto senza giustificato motivo per più di 12 ore. 59) In quale caso è configurabile il reato di evasione nei confronti dell internato semilibero? A) Mai. B) In caso di ingiustificata assenza per oltre 12 ore. C) In caso di ingiustificata assenza per oltre 24 ore. D) In ogni caso di ingiustificato ritardo rispetto all ora fissata per il rientro in istituto. 60) Può essere ammesso al regime di semilibertà il condannato in espiazione di pena detentiva per conversione di sanzioni sostitutive non osservate? A) Solo dopo l espiazione di 1/2 della pena. B) Mai. C) Solo dopo l espiazione di 2/3 della pena. D) In ogni caso. 61) Qual è l organo competente ad approvare il programma di trattamento del semilibero? A) Il direttore dell istituto di provenienza. B) Il direttore dell istituto ove verrà espiata la pena in regime di semilibertà. C) Il centro di servizio sociale. D) Il magistrato di sorveglianza. 62) A quale organo il detenuto deve presentare l istanza di ammissione alla semilibertà o all affidamento in prova al servizio sociale? A) All educatore. B) Al centro di servizio sociale. C) Al direttore dell Istituto. D) Al consiglio di disciplina dell istituto ove è ristretto. 63) L esecuzione della pena detentiva inflitta a persona tossicodipendente è scontata di norma in: A) Case di reclusione. B) Case circondariali.

19 20 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario C) Ospedali psichiatrici giudiziari. D) Istituti idonei per lo svolgimento di programmi terapeutici e socio-riabilitativi, case mandamentali. 64) L esito positivo della semilibertà determina la inapplicabilità della misura di sicurezza? A) Sì, ma solo di quelle non detentive. B) È sempre necessario il riesame della pericolosità sociale da parte del magistrato di sorveglianza. C) Sì, in ogni caso. D) Sì, ma solo in caso in cui la misura di sicurezza da applicare sia la casa di lavoro. 65) Durante le licenze gli internati ed i semiliberi sono: A) Affidati ai familiari. B) Sottoposti solo al controllo dei locali organi di polizia. C) Sottoposti al controllo del centro servizio sociale. D) Sottoposti agli obblighi ed alle limitazioni della libertà vigilata. 66) Qual è l organo competente a concedere le licenze? A) Il Tribunale di sorveglianza. B) Il magistrato di sorveglianza. C) Il direttore dell Istituto. D) Il Consiglio di disciplina dell Istituto. 67) È ammesso reclamo avverso il rigetto dell istanza di licenza? A) Sì, al Tribunale di sorveglianza. B) No. C) Solo per i semiliberi. D) Solo per gli internati. 68) Qual è la durata massima delle licenze che possono essere concesse agli internati? A) 15 giorni all anno. B) 30 giorni all anno. C) 45 giorni all anno. D) Sei mesi.

20 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 21 69) Qual è la durata massima delle licenze che possono essere concesse al condannato ammesso alla semilibertà? A) 15 giorni all anno. B) 30 giorni all anno. C) 45 giorni all anno. D) Sei mesi. 70) Il tempo trascorso in licenza è computato nella durata della misura di sicurezza? A) Mai. B) Sempre. C) È computato, salvo i casi di mancato rientro o di altri gravi comportamenti. D) Sì, ma solo per il detenuto in stato di semilibertà. 71) Quali sono i soggetti legittimati a proporre istanza di misura alternativa? A) Chiunque. B) Solo il condannato, l internato o il loro difensore. C) Solo il condannato, l internato o il direttore dell Istituto. D) Il condannato, l internato, i prossimi congiunti o il consiglio di disciplina. 72) Quali sono le conseguenze dell esito positivo della liberazione condizionale? A) Estinzione della pena. B) Sospensione della esecuzione della pena. C) Sospensione della esecuzione delle misure di sicurezza. D) Estinzione della pena ed inapplicabilità delle misure di sicurezza. 73) Qual è l organo competente per la concessione e la revoca della liberazione condizionale? A) La Corte d Appello. B) Il Tribunale di sorveglianza. C) Il Procuratore generale presso la Corte d Appello. D) Il Procuratore della Repubblica.

21 22 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 74) Può il magistrato di sorveglianza sospendere la liberazione condizionale? A) No. B) Sì, nel caso in cui viene commesso un delitto o una contravvenzione della stessa indole. C) Sì, nel caso di gravi trasgressioni agli obblighi della libertà vigilata. D) In ogni caso lo ritenga opportuno. 75) In che cosa consiste l istituto della remissione del debito? A) Nella remissione del debito relativo alle obbligazioni civili derivanti dal reato. B) Nell estinzione della pena pecuniaria irrogata con sentenza. C) Nell estinzione della sola ammenda. D) Nella remissione del debito per le spese di procedimento e di mantenimento in carcere. 76) Qual è l organo competente a decidere sull istanza di remissione del debito? A) Il consiglio di disciplina dell Istituto. B) Il direttore dell istituto. C) Il magistrato di sorveglianza. D) Il Tribunale di sorveglianza. 77) Quali sono gli effetti della presentazione dell istanza di remissione del debito? A) Sospensione automatica della procedura esecutiva per il pagamento delle spese del procedimento, eventualmente in corso. B) Il magistrato di sorveglianza può sospendere la procedura esecutiva eventualmente iniziata se ritiene fondata la domanda. C) Il Tribunale di sorveglianza può disporre la sospensione della procedura esecutiva eventualmente iniziata se vi è esplicita richiesta in tal senso. D) La procedura esecutiva non può essere sospesa in nessun caso fino alla decisione sull istanza.

22 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 23 78) Fino a quale momento può essere legittimamente proposta l istanza di remissione del debito? A) Fino a che non è conclusa la procedura per il recupero delle spese. B) Fino a che il detenuto non è scarcerato. C) Fino a che la procedura per il recupero delle spese non è iniziata. D) In ogni tempo. 79) In che cosa consistono le sanzioni sostitutive? A) Sono misure alternative alla detenzione. B) Sono misure sostitutive della multa. C) Sono sanzioni che sostituiscono la pena pecuniaria all atto della condanna. D) Sono sanzioni che sostituiscono la pena detentiva all atto della condanna. 80) Qual è il numero di ore minimo da trascorre in istituto per il semidetenuto? A) 6. B) 12. C) 10. D) 8. 81) Quale tra i seguenti non è una conseguenza della semidetenzione? A) Ritiro della patente di guida. B) Interdizione temporanea dai pubblici uffici. C) Ritiro del passaporto. D) Divieto di detenere armi. 82) In che cosa si differenzia la libertà controllata dalla libertà vigilata? A) La libertà controllata è una sanzione sostitutiva, quella vigilata è una misura di sicurezza. B) Sono istituti identici. C) La libertà controllata è una sanzione sostitutiva, quella vigilata è una misura di prevenzione. D) La libertà controllata è applicabile solo in caso di pene detentive brevi, la libertà vigilata anche per pene detentive lunghe.

23 24 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 83) Come si effettua il ragguaglio tra pena detentiva e sanzione sostitutiva? A) Un giorno di pena detentiva equivale a 2 giorni di semidetenzione o a tre giorni di libertà controllata. B) Un giorno di pena detentiva equivale ad un giorno sia di semidetenzione che di libertà vigilata. C) Un giorno di pena detentiva equivale ad un giorno di semidetenzione o a due giorni di libertà controllata. D) Un giorno di pena detentiva equivale a tre giorni di semidetenzione o di libertà controllata. 84) Qual è l organo competente a disporre la sostituzione della pena detentiva breve con una sanzione sostitutiva? A) Il Tribunale di sorveglianza. B) Il Magistrato di sorveglianza. C) Il Pubblico ministero. D) Il giudice, nel pronunciare la sentenza di condanna. 85) Quale delle seguenti è una condizione soggettiva ostativa alla sostituzione della pena detentiva? A) Per coloro che già siano stati condannati, con una o più sentenze, a pena detentiva complessivamente superiore a due anni di reclusione, l aver commesso il reato nei 5 anni dalla condanna precedente. B) L avere precedenti condanne per reati di tipo associativo (art. 416bis c.p.). C) Il non essere incensurato. D) L aver riportato nei 10 anni precedenti condanne alla reclusione superiore a 3 anni. 86) Qual è l organo preposto alla determinazione delle modalità di esecuzione della semidetenzione e della libertà controllata? A) Il P.M. B) Il Magistrato di sorveglianza. C) Il Tribunale di sorveglianza. D) Il Tribunale. 87) Chi è competente al controllo dell adempimento delle prescrizioni imposte al semidetenuto o al libero controllato? A) Il Centro di servizio sociale.

24 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 25 B) La polizia penitenziaria. C) L ufficio di pubblica sicurezza o, in mancanza il Comando dell Arma dei Carabinieri. D) La Guardia di Finanza. 88) L inosservanza anche di una sola delle prescrizioni inerenti alla semidetenzione e alla libertà controllata determina: A) L immediata conversione della sanzione sostitutiva da parte del magistrato di sorveglianza. B) L arresto immediato del soggetto ad opera dell autorità preposta al controllo. C) La trasmissione degli atti dal magistrato al Tribunale di sorveglianza che può convertire la sanzione sostitutiva in pena detentiva. D) Una diffida formale da parte del magistrato di sorveglianza. 89) Il condannato in espiazione di pena detentiva a seguito di conversione della sanzione sostitutiva determinata da inosservanza delle prescrizioni può essere ammesso a fruire della semilibertà o dell affidamento in prova al servizio sociale? A) Mai. B) Solo alla semilibertà. C) Solo all affidamento in prova al servizio sociale. D) Ad entrambe le misure alternative. 90) La sospensione della sanzione sostitutiva può essere disposta a favore del condannato? A) Mai. B) Solo se precedentemente incensurato. C) Sì, per motivi di particolare rilievo, attinenti al lavoro, allo studio o alla famiglia. D) In ogni caso il magistrato di sorveglianza lo ritenga opportuno. 91) In che cosa consiste la conversione della multa o dell ammenda non eseguita per insolvibilità del condannato? A) Nella conversione nella libertà controllata per un periodo massimo di un anno se si tratta di multa, di sei mesi se si tratta di ammenda.

25 26 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario B) Nella conversione della multa o dell ammenda nella pena detentiva non superiore rispettivamente ad un anno o a sei mesi. C) Nella conversione della multa o dell ammenda in libertà vigilata. D) Nella conversione della multa o dell ammenda nella semilibertà. 92) Qual è l organo competente in materia di conversione delle pene pecuniarie in libertà controllata in caso di insolvibilità del condannato? A) Il P.M. B) Il giudice dell esecuzione. C) Il Tribunale di sorveglianza. D) Il Magistrato di sorveglianza. 93) Qualora nel corso dell esecuzione di una pena sostitutiva, sopravvenga una condanna a pena detentiva per un fatto successivo alla sostituzione della pena: A) Sì procede alla revoca della sanzione sostitutiva nella parte non ancora eseguita e alla sua conversione nella pena detentiva. B) La parte residua della sanzione sostitutiva è sospesa e inizia a decorrere dopo l espiazione della nuova condanna. C) La pena sostitutiva ricomincia a decorrere per intero dopo l espiazione della pena detentiva successiva. D) La pena sostitutiva continua ad essere eseguita fino alla sua fine naturale e successivamente si esegue la nuova pena detentiva. 94) Da chi è formato il collegio del Tribunale di sorveglianza? A) Da due magistrati di carriera che assumono le funzioni di presidente e di giudice relatore e da due esperti in materie quali psicologia, psichiatria, criminologia, pedagogia. B) Da tre magistrati di carriera affiancati da un esperto in materie socio-criminologiche. C) Da tre magistrati di carriera affiancati da un medico. D) Dal Presidente, magistrato di carriera e tre esperti in materie socio-criminologiche.

26 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario 27 95) Quale tra le seguenti materie non rientra nella competenza del Tribunale di sorveglianza? A) Concessione e revoca dell affidamento in prova al servizio sociale. B) Rinvio dell esecuzione delle pene detentive, ai sensi degli artt c.p. C) Concessione dei permessi premiali e delle licenze. D) Concessione e revoca del regime di semilibertà. 96) Con quale provvedimento si pronuncia il Tribunale di sorveglianza sulle istanze relative alla sua competenza? A) Con sentenza. B) Con decreto. C) Con sentenza o con decreto. D) Con ordinanza. 97) Quali tra le seguenti materie non rientra nelle competenze del magistrato di sorveglianza? A) Concedere permessi e licenze a detenuti ed internati. B) Modificare le prescrizioni relative all esecuzione delle misure di sicurezza. C) Disporre l applicazione di misure di prevenzione. D) Disporre la revoca della semilibertà. 98) In quali casi il magistrato di sorveglianza decide con decreto motivato? A) In materia di permessi, licenze e modifiche relative all affidamento in prova al servizio sociale e alla detenzione domiciliare. B) In materia di reclami dei detenuti ed internati circa l osservanza delle norme relative all attribuzione della qualifica lavorativa, alla mercede e alla retribuzione. C) In materia di remissione del debito. D) In materia di eseguibilità delle misure di sicurezza. 99) Il procedimento di sorveglianza ha natura: A) Giurisdizionale. B) Amministrativa. C) Mista, giurisdizionale ed amministrativa. D) In alcuni casi giurisdizionale ed in altri amministrativa.

27 28 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario 100) In quali forme si svolge il procedimento di sorveglianza? A) Nelle forme proprie del dibattimento previste dal c.p.p. B) Nelle forme proprie del procedimento in Camera di consiglio. C) Nelle forme dello speciale procedimento previsto per la sorveglianza. D) Nelle forme dello speciale procedimento per il dibattimento innanzi al Tribunale monocratico. 101) Secondo quale schema organizzativo è strutturata l amministrazione penitenziaria a livello centrale? A) Direzione generale ed uffici direttivi subordinati. B) Dipartimento, nell ambito del Ministero della giustizia. C) Dipartimento, nell ambito del Ministero dell interno. D) Dipartimento nell ambito del Ministero del lavoro. 102) Come si concretizza il decentramento sull amministrazione penitenziaria? A) Attraverso la delega di funzioni ai singoli direttori d istituto. B) Attraverso l istituzione degli Ispettorati distrettuali. C) Attraverso l istituzione dei Provveditorati regionali. D) Attraverso segreterie istituite presso i singoli penitenziari. 103) Quale qualifica deve avere il Capo del Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria? A) Magistrato di Cassazione con funzioni direttive superiori. B) Magistrato di Cassazione con funzioni direttive superiori o dirigente generale di pari qualifica. C) Dirigente generale del ruolo degli impiegati civili dello Stato. D) Ispettore di polizia. 104) Come viene nominato il Capo del Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria? A) Su proposta del Ministro della giustizia, deliberazione del Consiglio dei Ministri e decreto del Presidente della Repubblica. B) Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. C) Su proposta del ministro degli interni, con decreto del Presidente della Repubblica. D) Con decreto del Capo dello Stato.

28 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario ) I Provveditorati regionali dell Amministrazione penitenziaria (PRAP) sono gerarchicamente dipendenti: A) Dal Procuratore generale presso la Corte d Appello. B) Dal Procuratore presso il Tribunale. C) Dal Dipartimento dell Amministrazione penitenziaria. D) Dai direttori degli istituti. 106) Come sono organizzati gli istituti di prevenzione e pena? A) In aree. B) In sezioni. C) In dipartimenti. D) In centri. 107) Quali sono le aree secondo le quali sono organizzati i centri di servizio sociale? A) Area educativa, sanitaria e amministrativo-contabile. B) Area della segreteria, di servizio sociale, amministrativocontabile. C) Area della segreteria, del trattamento, amministrativo-contabile. D) Area della sicurezza, ordine e disciplina. 108) I direttori di Istituto penitenziario appartengono: A) All area del trattamento. B) All area della sicurezza. C) All area della segreteria. D) Sono a sé, non appartengono a nessuna area. 109) In quali dei seguenti istituti può essere eseguita una misura di sicurezza detentiva? A) Negli istituti di custodia cautelare. B) Nell ospedale psichiatrico giudiziario. C) Nella casa mandamentale. D) Istituti per l esecuzione delle pene. 110) Nelle case mandamentali possono essere assegnati: A) Solo i condannati alla pena dell arresto. B) Sia i condannati alla pena dell arresto che della reclusione non superiore ad un anno.

29 30 Libro I - Ordinamento amministrativo penitenziario e diritto penitenziario C) I condannati all ergastolo. D) I condannati alla pena della reclusione superiore a 10 anni. 111) I centri di osservazione sono preposti: A) All esecuzione della pena nei confronti dei tossicodipendenti. B) All esecuzione della pena nei confronti dei semiliberi. C) All individuazione del tipo di trattamento più idoneo ai particolari bisogni di ciascun soggetto. D) All esecuzione della pena da parte dei minori. 112) Cosa sono i centri per la giustizia minorile? A) Istituti penali per minorenni. B) Centri di rieducazione per minorenni con competenza regionale. C) I Tribunali per i minorenni. D) Case famiglia. 113) A chiunque è consentito accedere agli istituti penitenziari? A) Sì. B) No, solo a persone qualificate in ragioni del loro ufficio o servizio, previa autorizzazione dell Autorità giudiziaria. C) Possono accedervi solo i familiari del detenuto o dell internato. D) È consentito solo ai dipendenti del Ministero della Giustizia. 114) La figura dell educatore penitenziario rientra nel: A) Personale civile di ruolo. B) Personale di polizia penitenziaria. C) Personale militare. D) È un soggetto che svolge attività di volontariato. 115) Quale tra le seguenti attribuzioni non rientra fra quelle dell educatore? A) La partecipazione al consiglio di disciplina. B) La partecipazione, quale membro esperto, al Tribunale di sorveglianza. C) L organizzazione del servizio di biblioteca. D) Partecipazione alla Commissione prevista per favorire e organizzare le attività culturali.

30 Questionario n. 1 - Ordinamento penitenziario ) A quale dei seguenti operatori spetta il compito della contabilità e controllo dell Amministrazione? A) Al direttore. B) Al vice direttore. C) Al ragioniere capo. D) Al commercialista appositamente istituito. 117) Non sono dipendenti di ruolo dello Stato pur prestando la loro opera all interno degli istituti penitenziari: A) Gli educatori. B) I medici e i cappellani. C) Gli agronomi. D) Assistenti sociali. 118) Gli assistenti volontari sono: A) Collaboratori personali del direttore dell istituto. B) Collaboratori degli assistenti sociali. C) Privati cittadini autorizzati a frequentare gli istituti penitenziari allo scopo di partecipare all opera di reinserimento dei reclusi. D) Collaboratori personale amministrativo-contabile. 119) Quali tra i seguenti compiti non rientra tra le attribuzioni dell assistente sociale? A) Partecipare alle attività di osservazione e trattamento. B) Assistere i sottoposti a misure alternative alla detenzione. C) Assistere coloro che sono sottoposti alla libertà vigilata. D) Prestare assistenza religiosa a detenuti ed internati. 120) In che cosa consiste il Consiglio di aiuto sociale? A) È un organo periferico del centro di servizio sociale. B) È un organo statuale periferico con funzioni di assistenza ai detenuti liberandi ed alle loro famiglie. C) È un organo di consulenza del Tribunale di sorveglianza. D) È l organo istituito allo scopo di trovare lavoro a coloro che escono dal penitenziario.

31 RISPOSTE COMMENTATE AL QUESTIONARIO N. 1 1) Risposta esatta: A (Punti 2) L espressione «trattamento» non è nuova nella legislazione penitenziaria. Il termine, infatti, ricorreva in particolare, già nell abrogato regolamento del 1931, ove assumeva un significato meno ampio di quello attuale. Per «trattamento» s intendeva, infatti, quel complesso di regole cui i detenuti e gli internati dovevano uniformare il loro comportamento, nonché il complesso delle modalità relative alla soddisfazione dei loro particolari bisogni di mantenimento o di cura (vitto, vestiario, servizio sanitario etc.). Oggi, con la legge di riforma, il termine viene adoperato in una accezione più ampia, in quanto sta ad indicare quel complesso di attività che vengono organizzate nell Istituto a favore dei condannati (attività lavorative, culturali, sportive, ricreative, religiose, assistenziali, disciplinari etc.) e che sono finalizzate alla rieducazione e al recupero del reo ed al suo reinserimento nella vita sociale. 2) Risposta esatta: C (Punti 4) Gli interventi trattamentali degli operatori penitenziari devono mirare, sostanzialmente, a realizzare tre obiettivi particolari: a) evitare che la pena possa determinare effetti desocializzanti o criminogeni. Questo obiettivo è perseguito dagli organi giurisdizionali mediante: sospensione condizionale della pena; perdono giudiziale; liberazione condizionale; pene sostitutive; misure alternative; inoltre dagli operatori penitenziari mediante: interventi ispirati a principi di umanità e civiltà; miglioramenti della vita carceraria; b) recuperare i valori sociali mortificati con la commissione dei reati. Gli interventi degli operatori finalizzati a tale obiettivo devono mirare alla responsabilizzazione del detenuto in relazione alla negatività dei comportamenti illeciti ed alla contemporanea ricostruzione di una scala di valori socialmente rilevanti. Attraverso tale attività si realizza non solo la graduale «rieducazione» del soggetto ma anche l opera di «prevenzione» perseguita dal legislatore; c) risocializzare il condannato. Risocializzare un soggetto significa ricondurre il suo modo di porsi nei confronti della società nell ambito dei canoni che regolano la civile convivenza; per realizzare quest obiettivo è necessario trattare il detenuto come un normale cittadino, favorendone il graduale riavvicinamento alla collettività.

32 Risposte commentate al questionario n Gli strumenti attraverso i quali articolare il trattamento rieducativo indicato dall art. 15 L. 354/75 sono principalmente: l istruzione; il lavoro; la religione; le attività culturali, ricreative e sportive; i contatti con il mondo esterno; i rapporti con la famiglia. 3) Risposta esatta: B (Punti 2) Le misure cautelari personali non possono mai essere applicate ai fini di anticipazione della pena. Si invoca a tal proposito l art. 27, c. 2, della Costituzione secondo cui «l imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva». Il 2 comma, art. 27 Cost. individua non solo una regola di giudizio (non deve essere l imputato a provare la propria innocenza, ma è il pubblico ministero a dover provare la colpevolezza dell imputato), ma anche una regola di trattamento: fin quando non interviene una sentenza definitiva di condanna, l imputato deve ritenersi «non colpevole» e come tale deve essere trattato. La finalità di anticipazione della pena, al contrario, presumerebbe che il soggetto sia colpevole prima della sentenza definitiva di condanna il che è contrario ai principi costituzionali secondo cui ai sensi dell art. 27, c. 2. Sicché nel nostro ordinamento le misure cautelari personali hanno mera finalità preventiva: evitare che l imputato, se libero, commetta altri reati, ovvero si dia alla fuga, ovvero «inquini» le prove da raccogliere. 4) Risposta esatta: C (Punti 1) Ai sensi dell art. 273 cod. proc. pen. devono intendersi tutti quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa che non valgono, di per sé, a provare oltre ogni dubbio la responsabilità dell indagato e tuttavia consentono, per la loro consistenza, di prevedere che, attraverso la futura acquisizione di ulteriori elementi, saranno idonei a dimostrare tale responsabilità (Cass. Sez. Un., sent. n. 11 dell ). 5) Risposta esatta: B (Punti 2) Le esigenze cautelari indicate sono tra loro alternative: è sufficiente che ne ricorra una soltanto al fine di legittimare il giudice all emissione del provvedimento cautelare. Ai sensi dell art. 274 c.p.p. esse possono così sintetizzarsi: esigenze di indagine attinenti alla completa e corretta salvaguardia del potenziale materiale probatorio (per cui soddisfatta tale esigenza, vengono meno: artt. 292 e 301); fuga o pericolo di fuga attinenti ad ipotesi comportanti una pena superiore a due anni di reclusione; esigenze di tutela della collettività attinenti al pericolo che l imputato commetta gravi delitti di violenza o contro l ordine costituzionale o di criminalità organizzata ovvero della medesima specie di quello per cui si procede.

33 34 Libro I - Ordinamento amm.vo penitenziario e diritto penitenziario 6) Risposta esatta: C (Punti 2) Il principio di adeguatezza è posto dall art. 275, comma 1, c.p.p., il quale stabilisce che, «nel disporre le misure, il giudice tiene conto della specifica idoneità di ciascuna in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto», guardandosi, come extrema ratio, alla misura della custodia cautelare in carcere. Così, se occorre evitare l inquinamento delle prove, e il giudice ritiene sufficiente (e, dunque, adeguata) la misura degli arresti domiciliari, non potrà, in questo caso, disporre la custodia in carcere, in quanto si tratterebbe di misura inadeguata (per eccesso) al caso concreto. Per un regime particolare vedi, tuttavia, la risposta che segue. 7) Risposta esatta: C (Punti 2) Il procedimento applicativo delle misure cautelari, disciplinato dall art. 291 c.p.p., stabilisce che il giudice in tanto può decidere in tema di applicazione delle misure in quanto ne sia espressamente investito dal pubblico ministero. 8) Risposta esatta: A (Punti 2) La diffusa opinione della sostanziale inefficacia delle misure diverse dal carcere, in particolare degli arresti domiciliari, a causa della loro agevole eludibilità, ha fatto sì che il legislatore con D.L , n. 341, conv. in L , n. 4 disponesse che, quando il giudice ritenga necessaria una maggiore effettività del controllo del rispetto delle prescrizioni da parte dell imputato può disporre che questi sia sottoposto a controllo mediante strumenti elettronici od altri strumenti tecnici (es. braccialetto elettronico) di cui la P.G. abbia la disponibilità (art. 275bis c.p.p.). L imputato, peraltro, non ha altra possibile opzione che acconsentire alla misura o essere sottoposto alla custodia carceraria (misura conseguente anche all inosservanza delle prescrizioni connesse alla misura degli arresti domiciliari). 9) Risposta esatta: D (Punti 4) Il lavoro è sempre stato considerato dalla letteratura penitenziaria uno degli strumenti fondamentali per la risocializzazione del condannato, donde la particolare attenzione dedicata dal legislatore a questa parte della disciplina. Caratteri del lavoro carcerario sono: 1) l obbligatorietà: l art. 1 del precedente regolamento stabiliva che le pene erano scontate con l obbligo del lavoro. Ora invece è espressamente previsto che il lavoro non ha carattere afflittivo ed è remunerato. A tal fine possono essere istituite lavorazioni organizzate e gestite da imprese pubbliche o private nonché corsi di formazione professionale organizzati e svolti da aziende pubbliche private convenzionate con l ente Regione (art. 20, c. 1). Le amministrazioni penitenziarie, inoltre, centrali e periferiche, stipulano apposite convenzioni con soggetti pubblici o privati o cooperative sociali interessati a fornire ai detenuti o internati opportunità di lavoro. Le convenzioni disciplinano l oggetto e le condizioni di svolgimento dell attività lavorativa, la formazione e il trattamento retributivo senza oneri a carico di finanza pubblica (art. 20, c. 13). Il lavoro è obbligatorio solo per i condannati e i sottoposti alla misura di sicurezza della casa di lavoro e della colonia agricola (art. 20, c. 2-3);

34 Risposte commentate al questionario n ) la finalità rieducativa: il lavoro non deve essere considerato come una restrizione o come trattamento punitivo, bensì come forma di organizzazione necessaria ed insostituibile della vita della comunità carceraria. L organizzazione ed i metodi di lavoro devono riflettere quelli del lavoro nella società libera e deve essere favorita in tutti i modi la destinazione al lavoro dei detenuti e internati secondo i desideri e le attitudini di ciascuno, tenendo conto delle condizioni economiche della famiglia (art. 20, c. 5-6); 3) la protezione sociale: per l orario di lavoro giornaliero ed il riposo festivo vengono osservate le vigenti leggi in materia di lavoro. Il detenuto-lavorante ha diritto, inoltre, alla tutela assicurativa e previdenziale (art. 20, c. 17); 4) la retribuzione: il lavoro penitenziario è retribuito con una mercede (cioè un salario o stipendio); deve essere correlata alla quantità e qualità del lavoro prestato, all organizzazione ed al tipo di attività svolta dal detenuto e non deve essere inferiore ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi di lavoro per attività similari (art. 22). 10) Risposta esatta: D (Punti 3) Per i condannati minori di età la durata dei permessi premio non può superare ogni volta i venti giorni e la durata complessiva non può eccedere i sessanta giorni in ciascun anno di espiazione. 11) Risposta esatta: D (Punti 2) La remunerazione del detenuto, insieme al denaro da lui posseduto all atto dell ingresso in istituto, quello ricavato dalla vendita degli oggetti di loro proprietà ed a quello eventualmente ricevuto dall esterno (dai familiari, amici o enti assistenziali) o a titolo di sussidio o di premio, costituisce complessivamente il «peculio» (art. 25). La somma relativa, depositata in conto corrente, produce gli interessi legali. Il peculio dei condannati e degli internati si distingue in: fondo vincolato: è costituito dalla quota di un quinto della remunerazione che il detenuto non può utilizzare se non in parte e per particolari motivi, previa autorizzazione del Direttore dell istituto; fondo disponibile: è costituito dalla quota eccedente il quinto della remunerazione e che il detenuto può utilizzare per le proprie necessità, con le modalità e nei limiti previsti dal regolamento. Il peculio dell imputato è, invece, totalmente disponibile e può essere utilizzato con le modalità stabilite dall art. 57 Reg. 12) Risposta esatta: C (Punti 4) L art. 18bis introdotto nell ordinamento penitenziario del D.L. 306/1992 conv. in L. 356/92 individua i soggetti che in virtù della funzione investigativa possono visitare gli istituti di pena. Possono quindi previa autorizzazione procedere a colloqui personali con detenuti ed internati al fine di acquisire informazioni utili per la prevenzione e repressione dei delitti di criminalità organizzata, il personale della DIA (Direzione investigativa antimafia) e gli ufficiali di Polizia giudiziaria designati dai responsabili.

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