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1 Luigi Sala Dipartimento Scienze della Vita Università di Modena e Reggio Emilia ANIMALI IN ESPANSIONE O IN DECLINO: UN DIFFICILE EQUILIBRIO CON L UOMO E L AMBIENTE... in un bilancio complessivo largamente squilibrato in favore dei primi

2 La FAUNA alcune definizioni Cos è Insieme delle specie animali che allo stato selvatico, ovvero indipendentemente dal sostegno dell uomo, vivono in una determinata area geografica (fauna paleartica, italiana ecc.) o ambiente (fauna acquatica, marina, troglobia ecc.) dove sono integrati negli catene alimentari ecosistemi La fauna è quindi selvatica per definizione e l appellativo selvatico o, all opposto, domestico andrebbe piuttosto attribuito ai singoli animali o alle popolazioni. Costituita da Taxa (Phyla, Classi, Ordini, Famiglie, Generi, Specie, sottospecie, razze ecc.) definibili, dal punto di vista dell origine: indigeni naturalmente presenti in una determinata area geografica nella quale si sono originati o giunti senza l intervento diretto (internazionale o accidentale) dell uomo. Costituiscono la fauna originaria del luogo intendendo l assetto creatosi dopo la fine dell ultimo periodo glaciale esotici (o alloctoni o alieni) non appartenenti alla fauna originaria del luogo dove sono giunti per interventi diretti (internazionali o accidentali) da parte dell uomo.

3 Specie autoctone o indigene autoctone se la loro presenza è dovuta a processi evolutivi sviluppati in loco endemiche se presenti esclusivamente del territorio (areale) più o meno limitato immigrate se giunte in conseguenza di eventi paleogeografici, paleoclimatici o storici areale della Lepre variabile e altre specie boreo-alpine Geotritoni 7 specie del gen. Speleomantes Tortora dal collare orientale Streptopelia decaocto alcune popolazioni di specie indigene posso definirsi inselvatichite se insediatesi allo stato libero a partire da nuclei d allevamento Cinghiale Sus scropha

4 specie alloctone, esotiche o aliene Fagiano Phasianus colchicus naturalizzate già insediate da tempo con successo e in grado di autosostenersi nel lungo periodo para-autoctone certamente introdotte ma naturalizzate anteriormente al 1500 Muflone Ovis ammon paleointroduzioni invasive quando la loro espansione minaccia la diversità biologica o danneggia attività umane Nutria Myocastor coypus acclimatate introdotte in tempi recenti le cui popolazioni, pur in grado di sopravvivere a breve, non hanno ancora raggiunto livelli di consistenza e distribuzione tali da assicurare autosostentamento nel lungo periodo Cigno reale Cygnus olor non acclimatate si rinvengono solo accidentalmente ma non originano popolazioni stabilmente insediate in natura Trota iridea Oncorhynchus mikiss

5 Fauna componente della Biodiversità La diversità biologica si riferisce alla varietà ed alla variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici che li comprendono (Office of Technology Assesment del Congresso degli Stati Uniti, 1987) La variabilità di tutti gli organismi di qualsiasi origine e la complessità ecologica della quale fanno parte con ciò ci si riferisce alla diversità intraspecifica, a quella interspecifica e a quella degli ecosistemi. (Convenzione sulla Diversità Biologica, Rio de Janeiro, 1992) La biodiversità si esprime a più livelli: di Geni, di Specie, di Comunità/Ecosistemi oltre che di Paesaggio nelle sue varie accezioni che accentuano l inclusione di tutti i livelli precedenti in quanto diversità di ecosistemi presenti in un territorio ovvero un area territoriale eterogenea composta da un gruppo di ecosistemi interagenti che si ripete in forma simile in zone contigue (Forman & Gordon, 1986) la percezione visivo-estetica dell ambiente piuttosto che sulla struttura una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (European Landscape Convention, Firenze, 2000)

6 la base fondamentale della biodiversità il livello genetico Le mutazioni generano variabilità genetica che differenzia i caratteri degli individui all interno di una popolazione. La diversità genetica consente alle specie di evolversi adattandosi alle modificazioni dell ambiente. Il flusso genico: fonte di variabilità genetica tra individui di una medesima popolazione e fra popolazioni diverse. Selezione naturale si esercita sulla diversità genetica determinando i processi evolutivi di speciazione ovvero di genesi di nuove specie, processo opposto rispetto a quello, pure naturale, di estinzione Selezione artificiale a partire dalla variabilità genetica esistente fra gli individui appartenenti ad una medesima specie (diversità intraspecifica) si selezionano razze di animali domestici e di piante coltivate: l Agrobiodiversità.

7 L agrobiodiversità immensamente più povera di quella naturale ma di più diretto interesse per l uomo

8 Ineguale distribuzione geografica della biodiversità a livello mondiale (hotspots)

9 Estinzioni di massa I, II, III, IV e V dall Ordoviciano superiore (circa 444 milioni di anni fa) al Cretaceo-Terziario (circa 65 milioni di anni fa) : Estinzioni variabili dal 75% al 95% delle specie viventi VI estinzione di massa l attuale in conseguenza di un impatto antropico di portata geologica tempi storici, tempi biologici

10 L incremento del tasso di estinzione per cause antropiche Riferito al caso delle foreste tropicali: da 1000 a volte superiore rispetto a prima dell intervento umano: Riferito al solo XX secolo: tasso di estinzione globale almeno 1000 volte superiore a quello naturale registrato sul pianeta nel lungo periodo. Previsione nei prossimi 50 anni: incremento complessivo 10 volte rispetto all attuale. L impronta ecologica secondo Living Planet Report 2002

11 > Ecosistemi naturali in regresso > Ambienti antropici in espansione -Agroecosistemi (da sempre semi-naturali ma anch essi oggi In via d impoverimento biologico - Ambienti urbani (crescente importanza della componente Fauna urbana)

12 Sfruttamento diretto prelievo d individui da caccia e pesca VALORI DELLA BIODIVERSITÀ In ottica utilitaristica per l uomo benché raramente quantificabili in termini monetari Funzioni degli ecosistemi Trasferimento energetico dal Sole Mantenimento dell equilibrio atmosfera (produzione ossigeno, assorbimento Co2) Mantenimento dei suoli contro desertificazione e frane Ciclo dell acqua e mantenimento risorse idriche Ciclo dei nutrienti Contenuti degli ecosistemi Risorse genetiche naturali inesplorate l estinzione di specie ancora sconosciute può farci perdere la possibilità di utilizzo futuro risorse potenzialmente utilizzabili in futuro (es. animali in zootecnia, lotta biologica e altro, vegetali in farmacologia ecc.) Valore di opzione per il futuro altre potenzialità diverse oggi ignote e imprevedibili ma che potrebbero emergere in futuro Valore intrinseco riconosciuto Convenzione mondiale sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992) Costituzione della Repubblica italiana in paesaggio è riconosciuto patrimonio della collettività nazionale. ribadito in termini più specificamente mirati alla fauna omeoterma dalla Legge 157/1992 (legge quadro sulla caccia)

13 non traducibili in termini monetari Valori immateriali della biodiversità > culturale/ con potenzialità di adattamento per l uomo : un ragazzo dell Amazzonia conosce e usa 250 specie vegetali commestibili, uno studente universitario padovano ne conosce solo 20. > culturale/religioso/identitario > estetico valore economico indotto es. turismo Re all uccello: Vi abbiamo tradito e vi siete vendicati. Ora siamo abbandonati. Tornate a me senza timore. Uccello: No non tornerò mai da voi. (dialogo tratto da Kalila wa Dimna,, versione araba di favole indiane destinate all educazione dei principi)

14 I valori della biodiversità i servizi ecosistemici Esempio: sottrazione CO2 dall atmosfera e stoccaggio nel suolo e in mare valutato dell ordine di decine di miliardi dollari Ruolo delle foreste (Unep, conferenza mondiale sul clima - Copenaghen, dic. 2009) - Foreste tropicali il maggior magazzino di carbonio del pianeta in grado di sottrarre 15%/anno delle emissioni da attività umane (maggiore efficienza in centro-sud America, Africa, Asia) - Foreste boreali meno efficienti nell assorbimento ma sono il secondo stock di carbonio - Foreste temperate d Europa stimata sottrazione circa 12% delle emissioni del continente Esempio: affidamento a depurazione reflui urbani a New York stimato risparmio in circa 5,5 miliardi di dollari

15 Principali fattori di minaccia per la diversità biologica Distruzione degli habitat Frammentazione, riduzione e isolamento degli habitat Degrado qualitativo e omogenizzazione delle biocenosi Introduzione di specie esotiche, compresi i patogeni ( invasioni biologiche ) Sovrasfruttamento delle popolazioni - Prelievo eccessivo venatorio e alieutico ( La rana non beve tutta l acqua della pozzanghera in cui vive. proverbio amerindio) Cambiamenti climatici globali Scarsa conoscenza e sensibilità da parte dei soggetti decisori e dell opinione pubblica

16 definizioni indispensabili nelle azioni di conservazione (tratte dalle Linee guida del Ministero ambiente, tutela del territorio e del mare) Areale di distribuzione storica: insieme delle zone in cui una specie è comparsa in un momento della sua storia per filiazione o estensione naturale. Areale di distribuzione attuale: insieme delle zone in cui una specie è effettivamente presente in un dato momento. È la risultante della storia della specie, della sua dinamica di espansione, dell influenza umana sulle subpopolazioni, sugli ambienti naturali e su tutti gli altri fattori ecologici. Immissione: trasferimento e rilascio, intenzionale o accidentale, di una specie. Un immissione intenzionale viene indicata con il termine traslocazione. Casi specifici di immissioni intenzionali (traslocazioni). - Reintroduzione: traslocazione finalizzata a ristabilire una popolazione di una determinata specie autoctona, in una parte del suo areale di documentata presenza naturale in tempi storici nella quale risulti estinta. - Ripopolamento: traslocazione di individui appartenenti ad una specie che è già presente nell area di rilascio. - Introduzione: traslocazione di una specie in un area posta al di fuori del suo areale di documentata presenza naturale in tempi storici.

17 Esempi locali d invasioni biologiche Esempi di specie estinte o gravemente minacciate nell ecosistema più critico del territorio regionale: le acque interne Panzarolo, Storione catturato nel basso corso del Secchia (1964) endemita padano-veneto che sopravvive in due sole località il siluro, originario dell Europa centro-orientale, una consueta cattura nel basso Secchia di oggi

18 Relazioni complesse nel nuovo ecosistema da parte di specie esotiche introdotte > intenzionalmente es: Gambusia (America settentrionale) a fini di lotta biologica > accidentalmente es. il Rodeo, introdotto dall Europa orientale, entrato in simbiosi con il bivalve Anodonta woodiana originario dell estremo Oriente

19 Esempio di specie introdotte invasiva che ha assunto ruolo chiave negli ecosistemi colonizzati Gambero della Louisiana (origine: America settentrionale) base dell alimentazione sia per specie indigene (airone bianco) sia per altre pure estranee ed altrettanto invasive (gamberi stipati all interno dello stomaco di un siluro) Indirizzi d intervento Guidelines for the prevention of biodiversity loss caused by alien invasive species (IUCN, 2000) European Strategy on Invasive Alien Species (Consiglio d Europa, 2003) Mirati possibilmente alla eradicazione o quantomeno al contenimento con priorità a metodi incruenti e nel maggior rispetto possibile degli animali Possibili contrasti fra l approccio ambientalista (tutela delle specie nell ecosistema) con quello animalista (tutela della vita e del benessere dell individuo).

20 Introduzioni fantasma e inusuali potenze operative Da: Il Quaderno.it - Portale Multimediale d'informazione Benevento 03/11/2008 E CACCIA AL FELINO DI GROSSA TAGLIA AVVISTATO IERI DA UN CACCIATORE A PADULI un cacciatore, con una telefonata convocato in Prefettura un tavolo tecnico-operativocon la presenza dei rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri,della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e dell Asl. disposti servizi di perlustrazione e di avvistamento la zona illuminata dalle fotoelettriche il territorio dei comuni continuerà a essere pattugliato dalle forze dell ordine. una battuta, con l ausilio anche di elicotteri In Prefettura resterà attiva la Sala operativa della Protezione Civile

21 Fattori di pressione e tendenze in atto - espansione urbana Un esempio: l evoluzione dell area tra Modena e Sassuolo Anno di riferimento: Aumento della percentuale di superficie urbanizzata 35,0% 30,0% 25,0% percentuale di area 20,0% urbana sull'area totale considerata 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 30,3% 19,0% 1,4% 3,6% % di area urbana sul totale

22 Guidelines for the prevention of biodiversity loss caused by i tempi Il momento migliore per piantare un albero era vent anni fa, altrimenti il momento migliore è adesso. (proverbio africano) le scale d azioni Pensare globalmente, agire localmente. (motto Legambiente) i livelli d intervento Priorità generale all approccio in situ ecosistema tramite varie tutele a livello territoriale -Istituzione di aree protette (Parchi nazionali e regionali, Riserve naturali, oasi) superata dall ottica a rete tramite la - Strutturazione di reti ecologiche specie -Tutela popolazioni naturali - Possibile eventuale supporto azioni ex situ (allevamento, banche del seme ecc.)

23 La Convenzione mondiale sulla biodiversità o Convenzione di Rio de Janeiro (CBD) Stilata della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNEP) 1992 Considera la Biodiversità patrimonio dell umanità per suoi valori materiali (considerata risorsa naturale rinnovabile per l umanità intera) valori immateriali valore di opzione per le future generazioni valore intrinseco Summit Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile (WSSD, Johannesburg, 2002): obiettivi cui anche tutta UE ha aderito: Arrestare la perdita di biodiversità entro Misurare la biodiversità per stabilire se le azioni intraprese funzionano Strategia Nazionale per la Biodiversità (2010) in attuazione dell art. 6 della CBD, adottata dal Governo e dalle Regioni al fine di includere obiettivi di conservazione della natura e la tutela della biodiversità a diversi livelli, internazionale, nazionale e regionale, tramite il coordinamento delle diverse politiche settoriali. La conservazione della natura, al pari della sanità, l istruzione, la cultura, rappresenta un bene pubblico collettivo e deve essere garantita da una adeguata sostegno pubblico.

24 Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche rappresenta oggi lo strumento il più incisivo deputato la tutela della biodiversità in ambito comunitario tramite approccio complessivo a livello di habitat e di specie Scopo Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche mantenere e ripristinare al fine di contribuire alla conservazione della biodiversità negli Stati membri Strumento rete ecologica europea denominata «Natura 2000» costituita da > siti d importanza comunitaria (SIC) designati dagli Stati membri in conformità alla direttiva habitat > zone di protezione speciale (ZPS) istituite dalla direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. che andranno a costituire le > "zone speciali di conservazione" (ZSC) collegate in rete dalle > aree di collegamento ecologico Srumento comunitario di sostegno finanziario: i Piani Sviluppo Rurale

25 Specie problematiche in espansione: il caso del lupo Legge 157/1992 riconosce La fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale. ne consegue indennizzo pubblico dei danni arrecati a privati

26 a livello di comunità Effetti della frammentazione del territorio Aumento dell eterogeneità spaziale Iniziale incremento della diversità specifica Vantaggio specie con elevata capacità dispersiva e di colonizzazione, opportunistiche, tipiche degli ambienti di margine Declino delle specie più strettamente legate agli habitat non frammentati sulle singole popolazioni Riduzione a piccole popolazioni di dimensione casuale Limiti allo scambio genico Limiti alla capacità di dispersione e colonizzazione delle sottoaree Limiti nell accesso a risorse (cibo, acqua ecc.)

27 Frammentazione della continuità fluviale dovuta a sbarramenti artificiali Interventi di recupero tramite passaggi artificiali ( scale di rimonta ) per consentire la risalita dei corsi d acqua da parte dei pesci

28 Frammentazione da infrastrutture viarie incidentalità stradale e pericolosità altri fattori di frammentazione es. recinzioni

29 Frammentazione da infrastrutture stradali Azioni di recupero a partire dal livello di progettazione Allungamento della campata di un ponte al fine mantenere un corridoio ecologico costituito da habitat terrestri e acquatici alla confluenza di corsi d acqua. Costruzione di una galleria artificiale ( ecodotto ) come collegamento fra habitat terrestri

30 Frammentazione da infrastrutture stradali Azioni di recupero tramite inserimento passaggi artificiali in strutture esistenti Esempi di sottopassi stradali per consentire l attraversamento da parte di piccoli animali Canaletta per indirizzare gli animali in spostamento verso il sottopasso

31 Esempi di dispositivi modulari per consentire l attraversamento stradale da parte di piccoli animali

32 Altri dispositivi per la prevenzione degli investimenti stradali Dissuasore ottico brevettato UNIBO Dissuasore riflettente con ultrasuoni per capriolo, cinghiale ed istrice

33 prevenzione tramite inserimento di reti ecologiche integrate e nella pianificazione paesaggio I collegamenti possono essere concreti, cioè materiali, oppure solo funzionali. (

34 impianti eolici Impatti delle infrastrutture aeree sugli uccelli linee elettriche (elettrocuzione o collisione)

35 Pianificazione e gestione del territorio mirate alla valorizzazione la presenza di elementi naturali e non solo a minimizzare i conflitti

36 La priorità delle priorità : mettere in conto la Natura In un Paese moderno e civile, la conservazione della natura può essere il migliore degli investimenti nell interesse delle generazioni future in quanto consente di: Contrastare più efficacemente le calamità naturali : aumenta la capacità del territorio di resistere al dissesto idrogeologico, ai danni delle alluvioni e di eventi metereologici intensi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, Sostenere la ricerca scientifica e l innovazione tecnologica: lo studio della biodiversità, dei processi ecologici, delle dinamiche degli ecosistemi è fondamentale per trovare soluzioni innovative per il governo del territorio e proporre le giuste scelte per uno sviluppo economico sostenibile. Condurre esperienze educative e formative sul campo: la natura costituisce un laboratorio privilegiato per esperienze e pratiche sul campo che qualificano i percorsi formativi delle scuole Promuovere lo sviluppo sostenibile e nuova occupazione: la natura è il principale attrattore dell ecoturismo e di molte attività ricreative che offrono opportunità di nuova occupazione e aumentano la qualità della vita. Garantire il benessere umano: mettere in conto i valori della biodiversità e degli ecosistemi che stanno alla base del nostro benessere e delle nostre economie, integrandoli in nuovi sistemi di contabilità nazionale per tramutare le valutazioni economiche classiche, espresse in termini di PIL, in altre nuove e onnicomprensive esprimesse in termini di BIL.

37 Per essere insostituibili bisogna essere diversi. (Coco Chanel) ergo la diversità è un bene insostituibile

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