Dott.. EMILIO MONTALDO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L INFLUENZA PANDEMICA
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1 Dott.. EMILIO MONTALDO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L INFLUENZA PANDEMICA
2 LA GESTIONE DELL INFLUENZA 1) TEST RAPIDO 2) USO DI ANTIVIRALI 3) USO DI ANTIBIOTICI 4) USO DI ANTINFIAMMATORI/ANTIPIRETICI 5) CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE
3 TEST RAPIDO La diagnosi di certezza dell influenza si ottiene dalla coltura virale, considerata come gold standard in molti studi diagnostici. L esito L però si ottiene solo dopo tre giorni. Sono disponibili numerosi test diagnostici i cui risultati sono disponibili in un tempo inferiore a 30 minuti.
4 TEST RAPIDO Gli studi effettuati sulla specificità e sensibilità dei tests rapidi indagano sul tipo di campione biologico in esame, sul tempo d incubazione e sull et età dei soggetti. La predittività,, oltre che dai valori di sensibilità e specificità è fortemente influenzata dalla prevalenza della malattia.
5 TEST RAPIDO Sembra che i tests rapidi abbiano maggiore sensibilità: : nei soggetti inferiori ai 5 anni di età; ; con un prelievo di aspirato naso faringeo piuttosto che con i tamponi; con una maggiore durata d incubazione d del materiale da sottoporre ad esame.
6 TEST RAPIDO I test rapidi mostrano in genere sensibilità insufficiente con qualche miglioramento nella prima infanzia e in funzione del tipo di campione utilizzato. Questa scarsa sensibilità non ci consente perciò di escludere, in caso di negatività,, di essere di fronte ad una influenza da H1N1.
7 TEST RAPIDO In conclusione, i tests rapidi vanno usati con grande prudenza, data la loro scarsa predittività.. Da considerare poi che, come vedremo, il risultato del test non ha grandi ricadute sulla pratica clinica.
8 USO DI ANTIVIRALI Sono disponibili due classi di antivirali: 1) Amantadina e rimantadina che interferiscono con la replicazione del virus A impedendogli di entrare nella cellula ospite attraverso un blocco dei canali ionici M2; 2) Zanamivir e oseltamivir che inibiscono la neuraminidasi,, enzima che permette il distacco della progenie virale dalla cellula infettata tagliando il legame tra cellula ospite e neoparticella virale.
9 USO DI ANTIVIRALI L uso dell amantadina o della rimantadina ridurrebbero, in un limitato numero di casi, la durata della malattia di circa un giorno, a patto che siano somministrate molto precocemente e a fronte di numerosi e frequenti effetti collaterali: nausea, insonnia, allucinazioni. L amantadina o la rimantadina,, inoltre favorirebbero fenomeni di resistenza. Non sono perciò raccomandate nell uso routinario per l irrilevanza l dell esito, esito, gli eventi avversi e i fenomeni di resistenza associati al loro uso.
10 USO DI ANTIVIRALI Zanamivir e oseltamivir hanno dimostrato di essere efficaci, se somministrati entro 48 ore dall inizio dei sintomi, nel ridurre la durata della malattia di circa 36 ore, con scarsi o nulli effetti collaterali. Il loro utilizzo sembra essere associato ad una minore incidenza di complicanze richiedenti l uso l di antibiotici. L oseltamivir ha dimostrato di essere efficace nella profilassi post esposizione.
11 USO DI ANTIVIRALI Gli inibitori della neuraminidasi risultano essere efficaci. Tuttavia il loro uso routinario non sembra essere raccomandato poiché,, a fronte di una certa significatività statistica e clinica delle prove, l esito l è di scarsa rilevanza clinica. L oseltamivir può essere raccomandato nella profilassi post esposizione in soggetti non vaccinati istituzionalizzati
12 USO DI ANTIBIOTICI L USO DEGLI ANTIBIOTICI SENZA PRESENZA DI EVIDENTI COMPLICANZE BATTERICHE NON E E GIUSTIFICATO. ALCUNI STUDI, TUTTAVIA, NELL AMBITO DI PANDEMIA IN SOGGETTI AD ALTO RISCHIO DI COMPLICANZE, O CON SINTOMATOLOGIA SEVERA O LADDOVE ESISTA UN RAGIONEVOLE SOSPETTO DI SUCCESSIVA COMPLICAZIONE BATTERI- CA, NE RACCOMANDANO L USO. L
13 USO DI ANTINFIAMMATORI E DI ANTIPIRETICI NELL ADULTO BISOGNA CONSIDERARE SPECIALMENTE L ALTA L INCIDENZA DI EFFETTI COLLATERALI GASTROLESIVI DEGLI ANTINFIAMMATORI. I FENILPROPIONICI E IL DICLOFENAC SONO ASSOCIATI AD UN AUMENTO DI RISCHIO DI EVENTI AVVERSI CARDIOVASCOLARI MENTRE IL NAPROSSENE NON RISULTEREBBE ASSOCIATO A QUESTO RISCHIO.
14 USO DI ANTINFIAMMATORI E DI ANTIPIRETICI Le raccomandazioni sono che paracetamolo e FANS sono utilizzabili per limitare i sintomi della malattia. Nei soggetti ad alto rischio CV è indicato il paracetamolo oppure, per coloro che sono in trattamento con ASA a basse dosi, può essere un alternativa il raggiungimento di una maggiore dose atta a combattere i sintomi dell influenza. In gravidanza il paracetamolo è utilizzabile nel controllo dei sintomi dell influenza
15 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE RACCOMANDAZIONI Quando il decorso clinico dell influenza è complicato si devono considerare i seguenti fattori: Donne in gravidanza Ultrasessantacinquenni Criteri clinici Criteri di laboratorio
16 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE Per le donne in gravidanza e per gli ultrasessantacinquenni la raccomandazione prevede il ricovero in caso di decorso complicato.
17 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE CRITIERI CLINICI Presenza di malattie concomitanti, malattie croniche respiratorie, cardiache, renali, epatiche, tumori, diabete, abuso cronico di alcol, obesità grave, malnutrizione, malattie cerebrovascolari, post splenectomia, ospedalizzazione nell ultimo anno. Frequenza respiratoria > 30 atti/min min,, PA min<60, PA max<90, temperatura <35 o >40, polso > 125/min min,, stato mentale alterato (disorientamento, stupore).
18 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE CRITIERI DI LABORATORIO GB < 4000 o > o neutrofili < 1000; CrS > 1,2; segni xgrafici sfavorevoli; Hct < 30%; Hb < 9g/dl; Ipossiemia.
19 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE BUONA PRATICA CLINICA IL RICOVERO E E RACCOMANDATO NEL CASO DI PAZIENTI CHE, PUR CON UN QUADRO CLINICO MENO COMPROMESSO DI QUELLO INDICATO NEI PARAMETRI PRECEDENTI, PRESENTINO CONDIZIONI SOCIO ECONOMICHE DISAGIATE NON SUPPORTATE DA UNA RETE DI ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA SANITARIA ADEGUATA, ALTERNATIVA AL RICOVERO
20 CRITERI DI OSPEDALIZZAZIONE PANDEMIC MEDICAL EARLY WARNING SCORE (PMWES) Sistema di valutazione esclusivamente clinico, può essere utilizzato dal MMG anche in ambulatorio. E un valido strumento d aiuto d per discriminare i pazienti eleggibili al ricovero. Un punteggio superiore a 7 determina suggerimento per il ricovero. Tuttavia resta fondamentale il discernimento clinico personale del MMG che conosce a fondo ogni suo paziente.
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