CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA
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1 Per un nuovo protagonismo dell Italia in Europa CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA Walter Joffrain Milano, 15 Dicembre 2011 Palazzo delle Stelline
2 Scopo del documento Scopo del presente documento è analizzare gli impatti della Crisi economico-finanziaria a livello globale individuando: Le cause della crisi; Gli strumenti adottati per risolvere la situazione di crisi sistemica; Le previsioni future.
3 Contenuti Fasi della crisi Previsioni Future
4 Il Contesto di riferimento attuale risente degli effetti della pesante Crisi Economica Ambiti CRISI IMMOBILIARE Forte crisi del mercato immobiliare USA a causa di politiche monetarie e creditizie non adeguate Speculazione immobiliare CRISI FINANZIARIA Fallimenti e pesanti crisi di Grandi Gruppi Bancari e Assicurativi (Lehman Brothers, Washington Mutual, Countrywide, Bear Stearn ) Crollo dei mercati azionari Rischio di collasso sistemico del sistema finanziario OGGI CRISI ECONOMICA Alto livello di disoccupazione in USA ed Europa Calo della produzione Industriale Difficoltà nell accesso al credito da parte di famiglie ed imprese Riduzione commercio internazionale Calo della fiducia di imprese e famiglie Rischio di sostenibilità del debito pubblico di alcuni Paesi Europei e necessità di aiuti sovranazionali Forti tensioni sugli spread dei Titoli di Debito Pubblico FASE DI RIPRESA Ripresa degli investimenti da parte delle Imprese Accesso al credito normalizzato Stabilizzazione dei mercati finanziari Aumento della fiducia dei consumatori Aumento della produzione industriale Incremento delle scorte da parte delle imprese Tempo
5 Impatto della crisi a livello economico ACCESSO AL CREDITO POLITICA MONETARIA IMPATTO DELLA CRISI A LIVELLO ECONOMICO LIVELLO DI OCCUPAZIONE PRODUZIONE INDUSTRIALE MERCATI FINANZIARI 5
6 Impatto della crisi a livello economico (1/2) Politica Monetaria La Banca Centrale Europea ha ridotto il tasso di riferimento per la politica monetaria dell Area dell Euro a livelli minimi dal lancio della valuta unica (il tasso di riferimento BCE è pari a 1,0 %). Per far fronte alla pesante crisi del debito sovrano, la BCE ha adottato da alcuni mesi una politica di sostegno attraverso l acquisizione di Titoli di Stato dei Paesi Membri (Italia, Spagna...) La Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso di riferimento allo 0,25% da Dicembre 2008; in Giappone è pari allo 0,1%, in UK è 0,5%. Accesso al credito nell area Euro Gli standard relativi alla concessione di prestiti alle imprese nei Paesi dell Area dell euro si sono fortemente irrigiditi nel 2009 e nel 2010 e si mantengono difficili nel corso del Per una percentuale pari al 55% delle Banche il principale motivo dell innalzamento degli standard è legato alle difficili prospettive sull economia reale, mentre per il 45% è il giudizio sulla performance futura di settori industriali specifici o di singole imprese. Livello di occupazione Banca d Italia prevede un tasso di disoccupazione medio annuo 2011 pari al 9%. Proiezioni simili valgono per la Francia e la Germania, mentre la situazione occupazionale appare decisamente peggiore in Spagna (19% disoccupazione) e in Grecia (tasso di disoccupazione maggiore del 25%).
7 Impatto della crisi a livello economico (2/2) Il rischio di un collasso sistemico del sistema bancario internazionale appare diminuito, nonostante i problemi ancora presenti riferiti al grado di capitalizzazione di alcune grandi banche (soprattutto americane ed europee) e al livello di indebitamento di alcuni Paesi (Islanda, Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo, Italia ); Mercati Finanziari La politica delle autorità monetarie volta a fornire al sistema bancario enormi quantità di liquidità a condizioni di tasso vicine allo zero ha consentito al sistema finanziario di contenere il pericolo sistemico rappresentato dalla potenziale insolvenza di molti grandi istituti. Il pericolo si è trasferito in alcuni casi sui Paesi e sulle finanze pubbliche, mettendo in discussione la capacità dei singoli Paesi di far fronte al loro debito pubblico. Produzione Industriale Il livello della produzione industriale in Italia è tornato ai livelli dei primi anni Novanta: ciò dimostra in maniera lampante la drammaticità della recessione iniziata nel E evidente che, se la produzione dovesse essere stabilmente del 15%- 20% inferiore a quella degli ultimi anni, la quantità di fattori produttivi attualmente impiegati nelle imprese sarebbe ridondante, con pesante impatto sul tasso di disoccupazione nazionale.
8 Contenuti Fasi della crisi Previsioni Future
9 Le previsioni di crescita del Fondo Monetario Internazionale Percento del P.I.L., Stime a Novembre MONDO -0,5 5,1 3,9 3,1 Stati Uniti -2,6 2,7 2,2 2,3 Area EURO -4,1 1,9 +1,4-0,4 / +1,0 Germania -4,7 3,5 2,0 0,6 Francia -2,6 1,9 1,6 0,3 Spagna -3,7-0,1 0,8-0,1 Giappone -6,3 2,7-0,7 1,9 Gran Bretagna -4,9 1,4 1,2 0,7 CINA 9,2 10,3 9,2 8,5 India 6,8 10,4 8,0 7,8 ITALIA -5,2 1,2 +0,6-0,4 ITALIA Deficit / P.I.L. ITALIA Debito / P.I.L. 120,6 3,2 1,6 119,8
10 EUROPA- Previsioni future L Eurozona presenta uno scenario a due velocità: la Germania e la Francia hanno contribuito nel III Trimestre 2011 con una crescita del PIL pari rispettivamente a +0,9% e a +0,7% rispetto al III Trimestre Portogallo, Spagna, ITALIA e Grecia hanno registrato una contrazione del PIL su base tendenziale a causa delle severe misure di taglio del disavanzo pubblico per ridurre il deficit di bilancio e frenare la crescita del debito pubblico. Europa Le manovre correttive incisive che prevedano tagli di spesa e aumenti d imposta avranno un effetto depressivo sulla domanda e quindi sulla ripresa economica. In questo contesto e in presenza di pressioni inflazionistiche molto modeste, la politica monetaria dovrà rimanere accomodante per evitare che l Eurozona cada nuovamente in recessione. Lo scenario dei prossimi mesi prevede per l Eurozona uno scenario probabilmente recessivo, con un alto costo del funding, da parte delle Banche, per effetto del rischio Paese.
11 EUROPA- I PIIGS e la situazione greca Negli ultimi mesi si è assistito ad un notevole ampliamento dei differenziali di rendimento fra i titoli governativi di Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna (PIIGS) e quelli tedeschi. PIIGS Questo fenomeno è dovuto al fatto che la crisi ha impattato pesantemente sui disavanzi di bilancio di tutti i governi, ma in modo maggiore su quelli di alcuni Paesi che, avendo registrato tassi elevati di crescita nei dieci anni antecedenti la crisi, avevano beneficiato di un forte incremento delle entrate statali (il che aveva permesso loro di aumentare la spesa pubblica senza che ciò provocasse squilibri). Quando la crisi ha ridotto le entrate, i disavanzi sono esplosi. Grecia La Grecia è un paese minuscolo, che incide per il 2,7% sul P.I.L. dell Eurozona, ma il suo debito pubblico "pesa" per il 4% del totale dell'area euro e ha un serio problema di credibilità sui dati pubblici. Il deficit fiscale è il più alto in Europa (rivisto al 9,0% a fine 2011 con previsione di riduzione al 5,4% entro il 2012); il rapporto Debito/P.I.L. è pari al 165% nel 2011, tra i più alti in Europa. I timori sono accentuati dal rischio di contagio in caso di default di un Paese membro dell'eurozona, rischio che è molto elevato anche a causa dell'esposizione incrociata tra gli stessi PIGS. I legami finanziari tra i cinque Paesi più esposti sono alti: in Portogallo "valgono" il 24% del P.I.L., in Irlanda il 34%. Solo l'italia fa eccezione con "appena" il 3% del P.I.L., pari a 51 miliardi di euro (al 2010), collegato agli altri quattro PIGS.
12 ITALIA- Prospettive future Riduzione del livello di fiducia dei consumatori italiani: nel il calo di fiducia era dovuto al pessimismo circa le prospettive macroeconomiche; nel corso del 2011 l arretramento è legato al peggioramento della situazione economica del singolo nucleo familiare. E cresciuta tra i consumatori la quota di coloro che ritengono diminuita la loro capacità di risparmio: contemporaneamente si evidenzia un aumento della quota di coloro che giudicano il bilancio familiare in progressivo deterioramento. La situazione italiana Si evidenzia un ulteriore incremento della quota dei consumatori che anticipano un peggioramento del quadro occupazionale, a conferma del fatto che i giudizi sulle condizioni del mercato del lavoro restano prevalentemente pessimistici. Esiste un legame fra aspettative occupazionali e propensione al risparmio: il timore di perdere il posto di lavoro (anche quando il rischio è oggettivamente basso) spinge ad accrescere il risparmio precauzionale e a ridurre la propensione ai consumi delle famiglie italiane. Nel III Trimestre 2011 l economia italiana è cresciuta solo del +0,1% rispetto al 2010: nel IV Trimestre è addirittura prevista una decrescita congiunturale del PIL La bassa crescita, l alto livello di debito pubblico (ca Miliardi) e il clima di sfiducia verso il nostro Paese ha favorito, negli ultimi mesi, un pesante attacco contro i Titoli di Debito Pubblico Italiani. Tutto questo contribuisce a raffreddare le attese per la ripresa, accrescendo il rischio di un prolungato scenario recessivo.
13 ITALIA- Il basso tasso di crescita dell economia italiana si traduce in un alto livello di disoccupazione a lungo termine, soprattutto tra i più giovani Percentuale dei Lavoratori con meno di 30 anni disoccupati da più di 1 anno sul totale disoccupati Slovacchia ITALIA Irlanda Grecia Slovenia Portogallo Francia Spagna Germania Gran Bretagna Austria Olanda 54,7 44,3 41,3 35,6 33,8 30,5 29,8 29,3 26,9 23,7 17,3 11,6 L alto tasso di disoccupazione giovanile è anche correlato ad un economia imprenditoriale di tipo familiare, di ridotte dimensioni, chiusa all innovazione e asfittica nei confronti di competenze giovani e altamente professionalizzate
14 USA- Previsioni future e congiuntura occupazionale Si prevede che la FED aumenterà i tassi nel corso del primo semestre 2012 quando, esaurito l effetto di buona parte dei programmi anti-recessione varati dal governo, la ripresa dell economia americana dovrebbe proseguire camminando sulle gambe del settore privato. USA Tuttavia, poiché è probabile che la crescita dell economia americana sarà limitata dal processo di deleverage delle famiglie, si prevede che la FED agirà con molta gradualità. Ha assunto un ruolo fondamentale la preoccupazione per l elevato tasso di disoccupazione che rappresenta un anomalia in un sistema con alta flessibilità nel mondo del lavoro. A circa tre anni dall inizio della crisi, il tasso di disoccupazione ufficiale è pari a circa l 8,8%. Se a tale valore si sommano i lavoratori costretti ad un lavoro parttime, ma che preferirebbero un fulltime, e coloro che hanno smesso di cercare lavoro, il tasso di disoccupazione effettivo sale al 15,7% (pari a circa il doppio del tasso ufficiale).
15 Previsioni future Cina India Canada Nel terzo trimestre 2011 l economia cinese è cresciuta ad un tasso annualizzato del 6,9%, meno di quanto fosse stato previsto. Gli investimenti nel settore elettrico e per la costruzione di grandi opere infrastrutturali continuano ad avere un effetto trainante. In Cina le autorità centrali appaiono sempre più preoccupate dal rischio che credito facile, una valuta eccessivamente (e deliberatamente) debole e evidenti spinte speculative possano creare forti pressioni inflazionistiche, come sta già accadendo in India. Anche se per il momento non sono state prese misure incisive, diventa sempre più probabile che le autorita centrali debbano intervenire con lo strumento della politica monetaria per contenere le spinte inflazionistiche, alimentate dal rincaro delle materie prime e amplificate dalla crescita della domanda interna. Questi interventi potrebbero raffreddare la crescita dell economia cinese e provocare una fuoriuscita di parte dei capitali Crescono le preoccupazioni delle autorità centrali riguardanti la possibilità che la rapida crescita economica possa alimentare processi speculativi a loro volta causa di pericolosi squilibri. In India, la Banca Centrale ha aumentato i tassi di interesse per frenare la recente accelerazione inflazionistica alimentata sia dall aumento dei prezzi dei generi alimentari che da quello di molti altri prodotti la cui domanda sembra eccedere la capacità di offerta. Anche in Canada la Banca Centrale sembra intenzionata a proseguire l aumento dei tassi ufficiali sulla base di una situazione economica nazionale che ha risentito in modo contenuto della pesante crisi economica globale.
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